Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Vasco Rossi..

BIOGRAFIA, DISCOGRAFIA, NEWS, FOTO, ETC...

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    VASCO ROSSI ANCORA RICOVERATO."HA BISOGNO DI UNA TERAPIA, NON BREVE"

    20120917_vasco-rossi

    Vasco Rossi per ora non esce da Villalba, la clinica sui colli bolognesi dove è nuovamente ricoverato da giovedì scorso, dopo la lunga degenza dell'estate 2011. Il bollettino medico firmato dal direttore sanitario Paolo Guelfi, e diffuso nel pomeriggio tramite la portavoce del rocker Tania Sachs, spiega che «dagli accertamenti eseguiti è emersa la necessità di riattivare una terapia di non brevissimo periodo, ciò implica un prolungamento della degenza. Le condizioni del paziente restano stazionarie e richiedono la massima concentrazione e collaborazione di vari specialisti». «Tutti i pazienti sono per noi uguali e perciò importantissimi - prosegue il bollettino medico - e richiedono doverosamente rispetto della privacy e della tranquillità che si deve ad un luogo di cura, pur riconoscendo la professionalità degli operatori dei media. Ogni ulteriore significativa variazione verrà tempestivamente comunicata». La scorsa settimana, dopo che la notizia del nuovo ricovero si era diffusa, la portavoce aveva fatto sapere che era previsto e riguardava «controlli di normale routine», che il Komandante «effettua ogni due o tre mesi da oltre un anno a questa parte», dopo il «batterio killer che lo aveva colpito» lo scorso anno. In un primo momento era stata riferita l'ipotesi di una degenza di pochi giorni, ma già questa mattina la moglie del Blasco, Laura Schmidt, arrivando a Villalba come ogni giorno e scambiando poche battute con i giornalisti, aveva detto: «Vasco sta bene, ma non sappiamo ancora quando uscirà».

    I PROBLEMI DEL BLASCO Lo scorso anno l'artista modenese era stato curato a lungo per osteomielite ed endocardite, problemi che lo avevano costretto ad annullare i concerti ancora in programma e poi a un'adeguata convalescenza nella sua casa di Zocca, dalla quale aveva tenuto un costante, e ormai consolidato, filo diretto con i fans a base di 'clippinì su Facebook. Il nuovo ricovero ha colto molti di sorpresa, perchè Vasco si stava concedendo da alcune settimane una vacanza in un resort di Castellaneta Marina, nel Tarantino, dove appena pochi giorni prima, sabato 8 settembre, era apparso in forma sul palco della discoteca 'Cromiè, esibendosi in uno show acustico di 45 minuti davanti a 3.000 persone. Ora il popolo del web è di nuovo in apprensione e continua a riempire senza sosta di 'post' il social network. Con uno slogan comune: «Tieni duro, torna presto, fatti vivo appena puoi». In attesa di un nuovo 'clippinò che possa tranquillizzare i fan del Komandante.

     
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    Su Facebook la foto del bacio tra Vasco Rossi e la moglie


    vascorossi0

    Un bacio appassionato all'amore della sua vita, Laura Schmidt, la donna sposata nel luglio scorso, e la scritta «Gli uomini preferiscono le bionde». È l'ultima trovata di Vasco Rossi, che pubblica su Facebook l'originale fotografia (eccola sopra) in cui viene ritratto con la moglie.

    vascorossi1

    In pochi minuti, lo scatto ha ricevuto l'apprezzamento di quasi 11 mila fan e oltre mille commenti, molti dei quali conditi da cuoricini e auguri vari.

    vascorossi2
    Per il popolo del Komandante un'altro segnale positivo dopo la grande paura per il ricovero, l'ennesimo, in ospedale.

    fonte:http://www.gds.it/

     
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    L'uomo più semplice, il nuovo singolo di Vasco Rossi
    Dopo una lunga attesa, il Komandante torna nelle radio. E promette anche quattro concerti...
    di Redazione


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    L'aveva promesso e l'ha fatto. Vasco Rossi è tornato. Dalle 8.30 di lunedì mattina il suo nuovo singolo, L'uomo più semplice, è in contemporanea su tutte le radio.

    Lo stesso Komandante lo ha postato sul suo sito e sul suo profilo Facebook. E in più, per la gioia dei fan, non è mancata la promessa di quattro concerti nel 2013.

    Video





    Testo L'uomo più semplice

    Sono l’uomo più semplice che c’è
    Sono l’uomo giusto per te
    Sono l’uomo di questa sera
    Sono l’uomo di primavera
    Facciamo bene a stare insieme stare
    Facciamo bene perché è sabato sera
    Facciamo bene facciamo perché
    C’è l’occasione e l’atmosfera
    Sì… Facciamo bene perché
    Siamo vivi, domani chi lo sa
    Sì… Facciamo bene perché
    Siamo vivi, domani chi lo sa
    Te la prendi te la responsabilità?
    Sono un uomo buono
    Sono un uomo sincero
    Sono un uomo vero
    Sono un uomo solo
    Sono l’uomo di questa sera
    Sono l’uomo di primavera
    Facciamo bene a stare insieme stare
    Facciamo bene perché è sabato sera
    Facciamo bene facciamo perché
    C’è l’occasione e l’atmosfera
    Sì… Facciamo bene perché
    Siamo vivi, domani chi lo sa
    Sì… Facciamo bene perché
    Siamo vivi, domani chi lo sa
    Te la prendi te la responsabilità?
    Sono un uomo
    Sono un uomo
    Sono l’uomo più semplice che c’è
    Sono l’uomo giusto per te



    Edited by Lussy60 - 21/1/2013, 12:03
     
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    Live Kom 2013 – Le date del tour di Vasco

    Vasco è tornato. E’ stato molto male, ha passato parecchio tempo in ospedale e ha anche rischiato di morire ma ormai è tutto finito: il Blasco è più in forma che mai, è tornato ad essere il rocker di sempre e tra tre giorni partirà con il nuovo tour.

    Vasco-Getty
    Nessuno se lo aspettava ormai più: Vasco manca dalle scene live da ben due anni e con tutto quello che è successo in questi due anni, contando anche il fatto che pur essendo il rocker italiano per eccellenza ha la sua bella età, sembrava impossibile anche solo pensare di rivederlo su di un palco.

    Vasco aveva anche rassegnato le sue dimissioni da rock star, ma non c’è stato modo di far accettare ai fan questa sua dipartita dal mondo della musica. Vasco è una delle icone della musica italiana, colui che ha sovvertito i canoni stilistici della musica e che è stato di ispirazione per le generazioni successive.

    Non poteva smettere di suonare e, infatti, torna ad esibirsi dal vivo: il 9 giugno darà il via al suo Live Kom 2013 da Torino insieme alla sua vecchia band (Matt Laugh alla batteria, Claudio Golinelli al basso, Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola a programmazione e fiati, Andrea Innesto al sax, Clara Moroni ai cori e Steff Burns e Maurizio Solieri alle chitarre).

    Le date del Live Kom 2013
    9, 10, 14 e 15 giugno allo Stadio Olimpico di Torino

    22, 23 e 26 giugno allo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna

     
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    VASCO ROSSI, L’INTERVISTA: «SONO UN UOMO NUOVO E NON SO VIVERE SENZA I CONCERTI»

    Vasco-Rossi-Cover-Story-656x415


    Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a… ballare: è questo il nuovo motto di Vasco, che in questi giorni infiamma gli stadi di Torino e Bologna. Le sette date (sold out) sono la «seconda parte» del Live Kom, interrotto nel 2011 per motivi di salute. Il «gioco duro» è quello della malattia, esorcizzata con ironia, ma anche quello del mondo di oggi: «È una scaletta più rock rispetto a due anni fa: i tempi sono più cupi». Cappellino d’ordinanza e sorriso contagioso, Vasco ci accoglie alle prove in gran forma. «Sono un uomo nuovo» ci dice. E davanti a una pizza e a una sigaretta elettronica, ci racconta la voglia di tornare sul palco.

    Mi dicono che mangi anche un sacco di verdure. Sarai mica diventato un salutista?
    «No, sono solo disciplinato. Non posso fare più sciocchezze. Nei periodi “creativi” sono meno disciplinato, in quelli operativi faccio ciò che devo. Non ero mai riuscito a smettere di fumare, ma dopo un mese in clinica attaccato alle flebo non ho più ricominciato».

    E hai trovato le sigarette elettroniche…
    «Le avevo già scoperte due anni fa. Ti danno la stessa soddisfazione e fanno meno male»

    Però ti stai allenando.
    «Lo faccio tutti i giorni perché devo cantare dal vivo. Se fosse per me, non farei niente. Non sono portato per la ginnastica. Tutte le volte che devo iniziare, penso che lo sto facendo per i concerti».

    E ora ti senti in forma?
    «Sono i risultati di sei mesi di duro lavoro! Non ci vuole tanto. Se c’è gente che si sveglia alle sette per andare a lavorare, io posso fare il sacrificio di allenarmi per un’ora».

    Cosa rappresentano per te questi concerti, dopo due anni?
    «Fare i dischi mi annoia, il concerto è il motivo per cui si fanno le canzoni: si scrivono per cantarle a qualcuno. Nella vita tutto è un casino, ma quando parte la musica tutto quadra. Il mio problema infatti è sopravvivere durante le pause».

    Quindi l’hai fatto soprattutto per te stesso?
    «La scusa è recuperare le date e chiudere il tour, ma la verità è che volevo fare concerti. Dopo anni passati ai box, avevo ancora più voglia. Non vedevo l’ora. Devo tenermi a freno, tendo a scalpitare troppo».

    Sette date sold out negli stadi in due giorni: per noi ormai è quasi scontato. Per te?
    «Mi stupisce ancora. Continuo a pensare che questa straordinaria richiesta sia incredibile. E adesso che i biglietti sono stati venduti sono tutti a posto tranne me: ora devo farli, i concerti!».

    Come sei cambiato in questi due anni, dopo i momenti difficili?
    «Mi ero stufato del ruolo della rockstar, volevo tornare a essere un artista che scrive canzoni. Ma dopo questa brutta situazione mi è tornata la voglia. E ora mi sembra di scorgere una sfumatura in più in tutte le cose. C’è speranza per tutti. Certo, la consapevolezza costa sofferenza. C’è una frase di Nietzsche che mi piace, e che ho cambiato un po’: “Le conseguenze dei vostri atti vi prenderanno per i capelli anche se nel frattempo siete diventati… calvi”».

    E dopo il tour? Sei già proiettato verso il prossimo autunno?
    «Io faccio sempre progetti. Non costa niente. Ne ho tantissimi. Devo imparare l’inglese, lo dico da anni. Imparare a nuotare, invece, ho lasciato perdere. E ho intenzione di scrivere ancora canzoni».

    Hai già un disco in preparazione?
    «Ora contano solo le canzoni: si fanno uscire quando hai voglia di farle sentire. Le metti fuori, su Facebook, su iTunes. Così la gente le prende e le ascolta subito. I dischi ormai sono obsoleti».

    Forse per chi scrive canzoni è una buona notizia.
    «Ogni canzone è una storia: così hai tutto il tempo di fartela raccontare».

    Rivedi la tua autenticità nel fenomeno del rap italiano?
    «J. Ax è un amico e mi piace molto Caparezza, lo trovo geniale. È la musica ideale per veicolare una grande provocazione, proprio come le mie. So che i rapper mi rispettano, ma io faccio parte di un altro mondo. Ormai sono un dinosauro del rock».

    Che ricordi hai dei due anni a Sanremo, tra il 1982 e il 1983?
    «Da piccolo ascoltavo il Festival con mia mamma, ma in quegli anni nessuno ci voleva andare. Io ero un rocker, cosa ci andavo a fare? Allora chiesi: posso fare quello che mi pare? Perché a Sanremo non conta vincere, devi farti notare».

    Dopo «Vado al massimo» ci fu un famoso incidente con il microfono.
    «È la regola sul palco: se raccogli una cosa che ti è caduta, sembri un imbranato. Se non ti giri, sei una rockstar. Allora non mi sono girato. Tutti mi urlavano: “cosa fai, butti il microfono?” e io “sì, non mi serve più, ho finito!”».

    E l’anno dopo?

    Non ci volevo tornare: se fai l’asino due volte di fila, passi davvero per un asino. Ma “Vita spericolata” mi fece cambiare idea. Era la canzone della mia vita: non capita a tutti gli artisti di scriverla. E non vedevo l’ora di andare davanti a quella gente a dire che volevo una vita maleducata. Pensavo avrebbe avuto successo, invece scrissero solo che ero ubriaco».

    Sono passati trent’anni: quando la canti adesso, assume significati nuovi?
    «Ora la vita spericolata la faccio in un altro modo, ma la voglio sempre: la vita noiosa non mi piace. Vuol dire arrivare sempre ai limiti delle cose, ma non cadere dall’altra parte. Ogni volta che la canto è come quando l’ho scritta, torna l’emozione di quei tempi».

    Erano anche tempi difficili?
    «Ero arrabbiato con tutti. Mi sputavano per la strada, dicevano che corrompevo i giovani. Non era vero: era un inno alla vita. Ma ero solo la punta dell’iceberg: tutti volevano una vita spericolata, nessuno voleva andare a lavorare in banca».

    Com’è nata la famosa performance a Sanremo?
    «Sono arrivato con un giorno di ritardo. Tutti mi aspettavano: ero l’unico che non aveva fatto le prove. Così il regista mi ha mandato in castigo: le ho fatte per ultimo, alle sette di sera. Voleva che guardassi la telecamera, ma io studiavo da rockstar: Mick Jagger non guardava mai la telecamera. Alla fine, pensavo fosse bello uscire di scena durante il ritornello. Il regista mi urlò: “Ma ’ndo vai?”. I giornalisti scrissero che me ne ero andato via prima: nessuno aveva capito. È sempre stato questo il mio rapporto con la tv».

    Fu proprio la tv a ispirare «Delusa». La guardi ancora?

    «Guardo molti telefilm e cartoni animati. Mi piacciono “I Griffin”, “I Simpson” e “American Dad”. Li guardo per non pensare: ho molto tempo da perdere mentre aspetto che arrivino le nove: quella è l’ora in cui mi trasformo in una rockstar».

    La vita da rockstar è quella di un tempo?

    «Nei primi anni il vero divertimento arrivava dopo il concerto: le donne, la notte, i viaggi. Poi arrivi a un punto in cui cambia tutto, ci sono orari da rispettare, diventi per necessità disciplinato. Io poi sono un professionista: faccio le cose sul serio, meglio che posso».

    Ai tuoi concerti c’è chiunque, dai teenager ai tuoi coetanei, ma le tue canzoni parlano a tutti. Come te lo spieghi?
    «Ci ho pensato molto. Rimango sempre stupito quando vengono ragazze di 20 anni a dirmi che vanno pazze per canzoni che ho scritto 25 anni fa. Penso che siano istantanee di fasi che tutti attraversano, prima o poi. C’è il periodo in cui sei ribelle e urli “Siamo solo noi”, quello in cui vuoi una “Vita spericolata”, quello di “C’è chi dice no”, dove prendi coscienza del mondo. Sono le fasi che ho attraversato io, con tutti i miei difetti. È un talento che ho coltivato: ho fatto solo questo, nella vita. Per le canzoni, ho sacrificato tutto. Non ho mai pensato a nient’altro, compresa la mia pelle. L’avrei immolata, non gettata via. Alla fine sono uscite cose che hanno meravigliato anche me. Io la chiamo fortuna». 

    16 giugno 2013Scritto da: Francesco Chignola

     
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    «Avevo 16 anni, ero la
    donna di Vasco Rossi»

    Per la prima volta, Gabriella Sturiani parla a Vanity Fair della sua storia d'amore con Vasco
    di Redazione

    Vasco-Rossi-e-Gabri_470x305

    Vasco Rossi e Gabriella ai tempi della loro storia
    «Gabri, come sei splendida, Gabri, adesso smettila». Lei era una ragazzina. «Ma quanto a Vita spericolata, ero più spericolata di lui». Lo conquistò, esattamente trenta estati fa. E per due anni fu la sua compagna. Oggi Gabri, Maria Gabriella Sturani, ha 46 anni, i capelli lunghi sciolti sulle spalle, gli occhi neri e mobilissimi, e due figli: il primo, Lorenzo, avuto da Vasco. «Vasco? No, lui è Rossi. Io non l’ho mai chiamato Vasco, per me è sempre stato solo Rossi». Ride, inizia a raccontare - e lo fa per la prima volta a Vanity Fair, in edicola dal 17 luglio - la loro storia d’amore.


    Si ricorda quando lo ha conosciuto?
    «Certo, avevo 13 anni ed ero con mia cugina in un locale di Rimini, il Quinta dimensione, con un gruppo di amici: uno di loro conosceva Rossi. Ma era l’estate del 1980, e io figurati se sapevo chi era quello lì. Un giorno mi passa sotto le mani un album con la faccia di questo qui e io dico: ma io lui lo conosco. Così scopro che quel tipo incontrato anni prima si chiamava Vasco Rossi, che faceva il cantante e che era abbastanza famoso. Così arriviamo all’11 luglio 1983, concerto al Baccara di Lugo. Incontro uno che lavora nel suo staff, Guido Elmi, amico di mio fratello. Gli dico di portarmi da Rossi. Lui conosce i miei, prova a farmi cambiare idea, poi si arrende e mi indica la stanza di Rossi. Io entro, chiudo la porta e gli dico: “Adesso non mi scappi”».

    Siete stati insieme due anni, fino all’estate dell’85. Com’era Vasco?
    «Era come è: una persona buona, dolce, riservata, premurosa, anche troppo. Rossi è la persona più premurosa che abbia conosciuto. Non so se fosse così perché ero piccola, ma quando tornava a casa era tranquillissimo, normale, attento con me».

    Grande amore, ma poi cosa successe?
    «Successe che rimasi incinta di Lorenzo, e la storia finì».

    Finì perché era incinta?
    «Sì. Quello, per Rossi, non era il momento giusto per diventare padre. Ma io decisi di tenere il bambino, forse per incoscienza, non so. Di certo non lo rimpiango».

    Vasco non lo ha riconosciuto subito.
    «No, lo ha fatto nel 2003 o 2004. È stato quando Lorenzo mi ha chiesto perché suo padre non lo avesse riconosciuto. Io ci ho messo un attimo, ho chiamato Rossi e ci siamo messi d’accordo per il test del Dna».

    Lorenzo che rapporto ha con Vasco?
    «Fantastico: Rossi è un papà fantastico. Se Lorenzo è laureato lo deve a lui: a scuola era una frana, ma Rossi lo ha convinto a studiare, gli ha pagato l’università, e gli ha chiesto di impegnarsi per prendere la laurea, perché sarebbe stato il primo, in famiglia».

    E tra di voi, oggi, il rapporto com’è?
    «Bello: Rossi è il numero uno. C’è sempre stato e ci sarà sempre, è il padre di mio figlio».
    (16/07/2013 15:00)

    www.vanityfair.it/

     
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    Vasco Rossi "Cambia-Menti": testo e video

    vasco-cambia-menti-cover

    Cambia-Menti è il titolo del nuovo singolo di Vasco Rossi, in radio dallo scorso 15 ottobre.

    La canzone, che è stata registrata a Los Angeles, non smentisce la bravura del rocker modenese, ed è incentrata sul tema dell'ecologia.

    Video

    testo

    Cambiare macchina è molto facile
    Cambiare donna un po’ più difficile
    Cambiare vita è quasi impossibile
    Cambiare tutte le abitudini
    Eliminare le meno utili
    E cambiare direzione

    Cambiare marca di sigarette
    O cercare perfino di smettere
    Non è poi così difficile
    È tenere a freno le "passioni"
    Non "farci prendere" dalle emozioni
    E "non indurci in tentazioni"

    Cambiare logica è molto facile
    Cambiare idea già un po’ più difficile
    Cambiare fede è quasi impossibile
    Cambiare tutte le ragioni
    Che ci hanno fatto fare gli errori
    Non sarebbe neanche naturale

    Cambiare opinione non è difficile
    Cambiare partito è molto facile
    Cambiare il mondo è quasi impossibile
    Si può cambiare solo se stessi
    Sembra poco ma se ci riuscissi
    Faresti la rivoluzione

    Vivere bene o cercare di vivere
    Fare il meno male possibile
    E non essere il migliore
    Non avere paura di perdere
    E pensare che sarà difficile
    Cavarsela da questa situazione

     
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    Scaletta concerto Vasco Rossi, Modena Park 2017: diretta tv e online


    Vasco Rossi Modena Park 2017: anticipazioni sul concerto del 1° luglio e dove vederlo in tv.


    Cosa canterà Vasco Rossi al Modena Park 2017? Ecco la scaletta
    A pochi giorni dal concerto di #Vasco a Modena, ecco che sul web e sui social in moltissimi si chiedono quale sarà la scaletta dei brani che saranno cantati sabato sera al Modena Park al cospetto dei 220 mila spettatori nelle oltre tre ore e mezza di live che sono previste.


    Stando a quanto riportato in queste ore dal Il resto del Carlino, i primi brani che Vasco canterà sabato sera a Modena saranno tratti dai primissimi album di debutto, tra cui 'Blasco Rossi' che dovrebbe essere il brano di apertura.

    E poi ancora la serata dovrebbe proseguire con Alibi, Non mi va e Ieri ho sgozzato mio figlio fino a giungere ad un primo medley super rock che prevede l'esecuzione di Delusa, T'immagini, Mi piaci perché e Gioca con me. E ancora tra i brani che sono in scaletta per questa maxi serata evento vi segnaliamo: Jenny è pazza, Silvia, La nostra relazione, Liberi liberi, Vivere una favola, Vivere, Anima Fragile, Gli spari sopra, C'è chi dice no, Stupendo, Vita spericolata, Siamo solo noi, Albachiara fino ad arrivare agli ultimi successi.

    fonte:http://it.blastingnews.com

     
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    Vasco Rossi, il nuovo singolo si intitola 'La verità'


    vasco-001-credito-fotografico-putland

    Si intitola "La verità" il nuovo singolo di Vasco Rossi: il brano del rocker di Zocca sarà presentato al pubblico a partire da domani, venerdì 16 novembre. Scritta con Roberto Casini (batterista della prima band del cantante, già coautore di brani come "Va bene Va bene", "Gabri", "Senorita", "Eh già" e "Sono Innocente") e arrangiata da Celso Valli, "La verità" sarà accompagnata da una clip diretta dal regista Pepsy Romanoff.

    L'arista ha presentato con queste parole il nuovo brano ai follower che lo seguono sui suoi canali social ufficiali:

    La verità fa male, la verità si sposa!
    Sposi la verità oppure sposi la menzogna!
    Sai da che parte stai?
    La verità disturba sempre un po' qualcosa..quando arriva..silenziosa..
    ..E non è vestita mai di rosa...Non è una signora!
    Sei sicuro di volerla conoscere?
    Di poterla sostenere o sopportare!! E se poi la verità fosse un errore?
    La verità è del primo che lo sa? Di chi la dice...da duce?
    La verità è la televisione? O Instagram o Facebook?
    La verità è nei talk show, dove si cercano i colpevoli,
    si ascoltano psicologi.
    E ognuno sa chi è stato O chi sarà?
    Queste sono le domande...tante...
    che la canzone fa
    Naturalmente non dà risposte,
    unica cosa certa,
    si finisce sempre per sposare
    'una' verità!

    L
    a canzone verrà pubblicata anche su 45 giri in edizione limitata (5000 copie) a partire dal prossimo 23 novembre.


    Rossi ha annunciato sei date per i prossimi 1, 2, 6, 7, 11 e 12 giugno allo stadio Meazza di San Siro, a Milano, le prime quattro delle quali hanno già fatto registrare il tutto esaurito: al momento si attende l'annuncio delle date di Cagliari, unica altra città che l'artista visiterà con i suoi spettacoli nel corso della prossima bella stagione.

    fonte:https://www.rockol.it

     
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