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Notocactus scopa, pianta grassa
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Il Notocactus scopa è una pianta grassa particolarmente apprezzata per la bellezza della fioritura e per la forma molto curiosa dei fusti. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti di colore verde chiaro, di forma tondeggiante o cilindrica, a seconda dell’età. Gli stessi fusti sono ricoperti di folte spine sottili o robuste, a seconda della posizione, di colore bianco o marroncino.
I fiori del Notocactus scopa sono simili a margherite, assumono una colorazione gialla, e fanno la propria comparsa nel corso della stagione estiva. Il Notocactus scopa si adatta alla coltivazione in vaso, dove si allargherà grazie alla crescita delle piantine laterali. Volendo, lo si pu coltivare anche in giardini rocciosi, avendo per l’accortezza di proteggere adeguatamente la pianta nel corso della stagione invernale, per via della scarsa resistenza alle gelate persistenti. La coltivazione del Notocactus scopa è abbastanza semplice e non richiede accorgimenti particolari.
Photo Credits: pungilandia.com. -
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Lophophora, pianta grassa allucinogena
L’esplosione della fioritura nel corso della stagione estiva ne fa una delle piante grasse maggiormente decorative. Parliamo della Lophophora, una magnifica Cactacea perenne, originaria del continente americano, ma diffusa anche alle nostre latitudini. Si tratta di una pianta che presenta un fusto tondeggiante, attraversato da areole scarsamente ispide.
I fiori della Lophophora sono simili a margherite di grandi dimensioni, presentano una colorazione rosea e fanno la propria comparsa nella tarda primavera o nel corso della stagione estiva. Questa particolare cactacea viene considerata una pianta allucinogena, poiché in alcune zone del Globo la sua polpa viene mangiata per ottenere delle alterazioni dei sensi. Alle nostre latitudini è una pianta ornamentale, da coltivare per lo più in vaso, all’interno delle mura domestiche, essendo poco resistente al freddo invernale.
Lophophora
Fioritura: nel corso della stagione estiva
Impianto: in primavera e nel corso della stagione estiva
Tipo di pianta: cactacea perenne
Altezza max:
Esposizione
La Lophophora deve essere collocata in posizione luminosa, in modo da poter ricevere il sole diretto per diverse ore nel corso della giornata. Non teme il caldo, mentre tende a soffrire in presenza di freddo persistente, richiedendo dunque l'allevamento in casa per gran parte dell'anno.
Terreno
Cresce bene su diversi tipi di terreno, purché si garantisca alla pianta il giusto drenaggio. Nella fase della messa a dimora si consiglia di mescolare al terriccio una buona dose di ghiaia o sabbia, per favorire il passaggio agevole dell'acqua.
Innaffiatura
In primavera e nel corso della stagione estiva occorre intervenire con regolarità, lasciando che il terreno si asciughi completamente tra un'irrigazione e l'altra. in autunno e durante la stagione invernale le irrigazioni andranno sensibilmente diradate.
Malattie e avversità
Il ragnetto rosso può attaccare i frutti. Attenzione anche agli eccessi di umidità ed ai ristagni idrici, che potrebbero provocare la formazione di malattie fungine e marciumi radicali.
Concimazione
Nella fase della messa a dimora si può utilizzare dello stallatico maturo per arricchire il terreno. In seguito di interverrà con del fertilizzante liquido per cactacee, mescolato all'acqua delle irrigazioni una volta al mese.
Moltiplicazione
La propagazione della Lophophora avviene per semina in primavera o per divisione di polloni laterali nel corso della stagione autunnale.. -
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Rebutia minuscola
La Rebutia minuscola è una delle piante grasse più diffuse alle nostre latitudini, sia per la facilità di coltivazione che per le soddisfazioni regalate nel momento della fioritura. Appartiene alla famiglia delle Cactacee ed è originaria del continente americano, in particolare dell’Argentina. I fusti della Rebutia minuscola sono di forma globosa e difficilmente superano i dieci centimetri di altezza ed i sette di diametro.
Gli stessi fusti sono ricoperti di spine molto fitte, che donano un aspetto molto particolare alla pianta. I fiori sono di grandi dimensioni, simili a margherite di colore rosso-aranciato, e fanno la propria comparsa nel corso della tarda primavera, per fare bella mostra di sé fino all’arrivo dell’autunno. La Rebutia minuscola non presenta grandi difficoltà nella coltivazione e richiede pochi accorgimenti per regalare il meglio di della sua bellezza per tutto l’arco dell’anno.. -
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Piante grasse, la famiglia delle Aizoacee
Le Aizoaceae sono una famiglia di piante grasse appartenenti all’ordine delle Caryophyllales, quasi tutte originarie del Sudafrica. Di questa famiglia fanno parte piante coltivate per le loro caratteristiche ornamentali, come ad esempio il Conophytum. Dopo il salto scopriamo le caratteristiche di questa famiglia botanica.
Le piante appartenenti alla famiglia delle Aizoacee sono tra le più delicate e soggette a marciumi, che possono essere causati sia da un eccesso d’acqua che da un’alta umidità atmosferica. Queste succulente si caratterizzano per le foglie che possono disseccare prima della nuova fogliazioni ma soltanto a patto di annaffiarle troppo. Le Aizoacee non sono piante rustiche, dato che non sopportano il freddo prolungato; amano essere esposte in pieno sole ma per raggiungere una buona colorazione è meglio tenere a mezzo sole.
I generi di Aizoacee più decorativi possono essere coltivati anche in piena terra, mentre quelli più delicati è meglio coltivarli in vaso, in modo da tenere sotto controllo l’esposizione. L’ambiente ideale per queste piante sarebbe la serra fredda; sono piante abbastanza difficile da reperire, in quanto la riproduzione per talea è piuttosto complessa mentre quella per seme, oltre a essere lunga, non garantisce sempre dei risultati.
Ecco le piante appartenenti alla famiglia delle Aizoacee che sono più diffuse:
Conophytum, è un genere di piante perenni che cresce nelle zone aride e montane trai i sassi, dove formano anche dei piccoli cespugli.
Lithops, è un genere di piante abbastanza inconsueto, tanto da meritarsi il soprannome di piante sasso o piante viventi, grazie alla sua coppia di foglie che diventano fusti di forma comica che ricordano l’aspetto dei sassi.
Lampranthus è un genere di piante molto diffuso nelle zone a clima arido; sono tra le più rustiche della famiglia delle Aizoacee e si caratterizzano per il loro portamento strisciante e cespuglioso; sono molto utilizzate nelle case al mare e la creazione delle aiuole.. -
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La Berretta del vescovo, pianta grassa
Ci sono piante che, per le loro caratteristiche, assumono dei nomi comuni molto particolari: è il caso dell’Astrophytum myriostigma, una pianta grassa conosciuta come Berretta del vescovo per la sua forma che ricorda, appunto, il copricapo dei vescovi. Questa succulenta è originaria del Messico settentrionale e appartiene alla famiglia delle Cactacee.
La Berretta del vescovo si caratterizza per la sua forma globosa, anche se con il passare del tempo tende ad allungarsi; presenta dalle quattro alle otto costolature molto evidenti, il fusto è ricoperto da piccole macchie di colore bianco; i fiori sono molto belli e decorativi e generalmente sono di colore giallo o bianco che spuntano durante tutta l’estate anche se durano solo quattro o cinque giorni.
Il nome botanico Astrophytum deriva dal greco “astron” che significa “stella” e “phyton”, ossia “pianta”, proprio per la forma di questa succulenta vista dall’alto. Oltre alla myriostigma, esistono altre cinque specie di Astrophytum, senza contare le decine di varietà e di ibridi.
Berretta del vescovo
Fioritura: estiva
Impianto: in primavera
Tipo di pianta: pianta grassa
Altezza max: 30 centimetri
Esposizione
La Berretta del vescovo è una pianta che ama le esposizioni soleggiate o semiombreggiate, quest’ultime soprattutto nelle estati molto calde; può sopportare temperature vicine allo zero ma solo se tenuta in luoghi asciutti. D’inverno va ricoverata in casa o in serra fredda.
Terreno
Il terreno ideale per la Berretta del vescovo è quello specifico per piante grasse, costituito da una parte di torba, una di sabbia di fiume e una parte di lapillo.
Innaffiatura
Da marzo a ottobre annaffiate regolarmente ma solo quando il terreno è asciutto del tutto; in inverno bagnate solo le piante tenute in casa ogni trenta giorni circa.
Malattie e avversità
Può essere attaccata dalla cocciniglia, dagli afidi e dagli acari; annaffiature eccessive possono provocare l’insorgenza di marciumi radicali.
Concimazione
Durante la stagione vegetativa fornite alla pianta, ogni venti giorni circa, del concime specifico per piante grasse.
Moltiplicazione
La riproduzione della Berretta del vescovo avviene per semina da effettuarsi in primavera.. -
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Ariocarpus retusus, pianta grassa
Ricercata da appassionati e collezionisti per l’eleganza della forma e la bellezza della fioritura. Parliamo dell’Ariocarpus retusus, una splendida pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria del continente americano, in particolare del Messico. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti molti corti, che spesso restano interrati.
Quelle che sembrano foglie sono in realtà dei tubercoli appiattiti di forma più meno triangolare, riuniti in splendide rosette di colore grigio-verde. I fiori sono di grandi dimensioni, di colore bianco, rosa o porpora a seconda della varietà, e fanno la propria comparsa in primavera o in autunno. L’Ariocarpus retusus non presenta grandi difficoltà nella coltivazione, purché si rispettino le esigenze minime per la sopravvivenza (luce buona, irrigazioni moderate ma regolari e protezione dal freddo nel corso della stagione invernale).
riocarpus retusus
Fioritura: in primavera o in autunno, a seconda della varietà
Impianto: in primavera o nel corso della stagione estiva
Tipo di pianta: succulenta perenne
Altezza max: pochi centimetri
Esposizione
L'Ariocarpus retusus predilige la collocazione in una zona ben illuminata della casa o del giardino, in modo che il sole colpisca la pianta per diverse ore nel corso della giornata. Non tollera il freddo ed è per questo che nel corso della stagione invernale va ricoverato tra le pareti domestiche, in un luogo non troppo secco.
Terreno
Il substrato deve essere leggero e ben drenato, preferibilmente calcareo. Nella fase della messa a dimora si consiglia di mescolare sabbia e ciottoli al terriccio di coltivazione.
Innaffiatura
In primavera e nel corso della stagione estiva si consiglia di intervenire con regolarità, fornendo piccole quantità di acqua e lasciando che il terreno si asciughi tra un intervento e l'altro. In autunno e nel corso della stagione invernale le innaffiature andranno sensibilmente ridotte.
Malattie e avversità
Acari, afidi e cocciniglia possono compromettere la salute e la bellezza della pianta. Attenzione anche agli eccessi di umidità ed ai ristagni idrici, che potrebbero creare danni irreparabili.
Concimazione
Durante la stagione vegetativa è opportuno fornire del fertilizzante liquido per cactacee, mescolato all'acqua delle irrigazioni un paio di volte al mese.
Moltiplicazione
La propagazione dell'Ariocarpus retusus avviene per semina in primavera o nel corso della stagione estiva.. -
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Portulaca grandiflora, succulenta perenne
La Portulaca grandiflora è una splendida pianta originaria del continente americano ed appartenente alla famiglia delle Portulacacee. Si tratta di una pianta succulenta caratterizzata da fusti prostrati e sottili di colore rossastro. Le foglie sono cilindriche, appuntite, di colore verde brillante.
I fiori della Portulaca grandiflora sono semplici o doppi, di colore rosa, rosso, giallo o porpora e fanno la propria comparsa nel corso della stagione primaverile, per poi decorare la pianta fino all’arrivo dei primi freddi. Gli stessi fiori mostrando il meglio della propria bellezza nel corso della giornata, quando si aprono per ricevere la luce del sole, per poi richiudersi durante la notte. La coltivazione della Portulaca grandiflora non richiede accorgimenti particolari, purché ci si ricordi di ricoverare la pianta in casa all’arrivo dei primi freddi, trattandosi di una succulenta che soffre le basse temperature.
Portulaca grandiflora
Fioritura: dalla tarda primavera ai primi freddi autunnali
Impianto: nel corso della stagione primaverile
Tipo di pianta: succulenta perenne
Altezza max: venti centimetri
Esposizione
La Portulaca grandiflora predilige la collocazione in una zona ben illuminata della casa del giardino, in modo che possa ricevere il sole diretto per molte ore nel corso della giornata. Non tollera il freddo ed è per questo che va tenuta in casa nel corso della stagione invernale o opportunamente protetta.
Terreno
Il substrato deve essere ricco e ben drenato. Nella fase della messa a dimora si consiglia di mescolare terra fertile e sabbia al terriccio di coltivazione.
Innaffiatura
In primavera e durante il periodo estivo le irrigazioni devono essere regolari, in modo che il terreno si mantenga umido tra un intervento e l'altro. In autunno e durante la stagione invernale le irrigazioni andranno sensibilmente diradate, specie in presenza di esemplari coltivati in piena terra.
Malattie e avversità
La Portulaca grandiflora è una pianta abbastanza resistente all'attacco di parassiti e malattie. Attenzione ai ristagni idrici, che potrebbero provocare la formazione di malattie fungine e marciumi radicali.
Concimazione
Nel corso della stagione vegetativa si può favorire lo sviluppo della pianta fornendo del fertilizzante liquido per piante da fiore, mescolato all'acqua delle irrigazioni un paio di volte al mese.
Moltiplicazione
La propagazione della Portulca grandiflora avviene per semina nel corso della stagione primaverile.. -
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Pilosocerues azureus, pianta grassa
Una pianta grassa capace di decorare l’ambiente per tutto il corso dell’anno e – soprattutto – nel periodo estivo, quando i suoi fusti si ricopriranno di fiori dalla belle straordinaria. Parliamo del Pilosocereus azureus, una pianta succulenta perenne originaria dell’India e del continente americano ed appartenente alla famiglia delle Cactacee.
Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti colonnari, che possono raggiungere altezze considerevoli, anche se in appartamento mantengono dimensioni contenute. Le varie costolature sono ricoperte di spine fitte e pungenti, di colore grigiastro o marrone. I fiori assumono colorazioni diverse fanno la propria comparsa nel corso della stagione estiva, schiudendosi di notte. La coltivazione di questa splendida pianta grassa è abbastanza semplice, purché ci si ricordi di proteggere la pianta dal freddo pungente della stagione invernale.
Pilosocereus azureus
Fioritura: nel corso della stagione stiva
Impianto: in primavera o in autunno, a seconda del metodo di propagazione
Tipo di pianta: cactacea perenne
Altezza max:
Esposizione
Il Pilosocereus azureus è una pianta che predilige la collocazione in una zona ben illuminata della casa, anche ai raggi diretti del sole, ma non nelle ore più calde della stagione estiva. Non tollera il freddo ed è per questo che va tenuta in casa per gran parte dell'anno.
Terreno
Il substrato deve essere ricco e ben drenato. Nella fase della messa a dimora si consiglia di utilizzare una composta specifica per cactacee o mescolare terriccio fertile, torba e sabbia per garantire alla pianta il corretto sviluppo.
Innaffiatura
In primavera e nel corso della stagione estiva si consiglia di irrigare con regolarità, lasciando che il terreno si mantenga asciutto un intervento e l'altro. In autunno e nel corso della stagione invernale è invece opportuno diradare le irrigazioni.
Malattie e avversità
Il Pilosocereus azureus è una pianta abbastanza resistente all'attacco di parassiti e malattie. Attenzione per ai ristagni idrici ed agli eccessi di umidità, che potrebbero provocare la formazione di malattie fungine e marciumi radicali.
Concimazione
Nel corso della stagione vegetativa si consiglia di aggiungere del fertilizzante liquido per cactacee all'acqua delle irrigazioni per favorire lo sviluppo della pianta e la comparsa della fioritura.
Moltiplicazione
La propagazione del Pilosocereus azureus avviene per semina in primavera o per talea nel corso della stagione autunnale.. -
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Perchè le piante grasse marciscono?
Oggi ci occupiamo di un argomento che sta a cuore a tutti coloro che amano le piante grasse: come mai tendono a marcire? La spiegazione è abbastanza semplice, spesso il marciume è causato da un eccesso di acqua, di irrigazione oppure anche da una errata esposizione. Ma andiamo in ordine ed analizziamo tutte le possibili cause che provocano questa reazione nelle piante grasse.
Eccessiva irrigazione
Le piante grasse crescono e si sviluppano in zone aride, con poca acqua a disposizione, e proprio per tale ragione occorre annaffiarle con parsimonia: soprattutto abbiate cura di aspettare che il terreno sia completamente arido e asciutto prima di procedere con l’annaffiatura.
Zona troppo umida
Anche posizionare la pianta in una zona non idonea potrebbe essere una causa di marciume: proprio per tale ragione non mettete la vostra pianta grassa in una zona troppo umida, ma posizionatela in una zona secca della casa. Potete anche misurare il tasso di umidità della stanza, per verificare che non sia troppo alta.
Terriccio sbagliato
Un terriccio sbagliato potrà provocare ristagni e marciume nella pianta grassa: scegliete un terriccio specifico per piante grasse, che riesca a drenare velocemente l’acqua.
Parassiti
Anche dei parassiti possono provocare il marciume delle vostre piante grasse, in particolare i funghi, che si sviluppano proprio a causa dell’eccessiva irrigazione, come la cocciniglia ad esempio, tra le più note e diffuse. Insomma le cause per questo disturbo sono molte, sta a voi adesso verificare lo stato delle vostre piante grasse e rimediare agli errori eventualmente fatti..