Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

NATALE...nel mondo...

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    E' NATALE

    E' Natale ogni volta
    che sorridi a un fratello *
    e gli tendi la mano.

    E' Natale ogni volta
    che rimani in silenzio
    per ascoltare l'altro.

    E' Natale ogni volta
    *che non accetti quei principi
    che relegano gli oppressi
    ai margini della società.

    E' Natale ogni volta
    che speri con quelli che disperano*
    nella povertà fisica e spirituale.

    E' Natale ogni volta
    che riconosci con umiltà
    * i tuoi limiti e la tua debolezza.

    E' Natale ogni volta
    che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
    ***
    ***
    E con un sorriso, un abbraccio, sommessamente, in punta di cuore ti benedico e ti auguro un Natale di armonia e pace
    viola

     
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    Natale 2011 a Parigi: cosa fare e cosa vedere

    lafayette-300x225

    Natale 2011 a Parigi – Gli ingredienti per delle scintillanti vacanze di Natale quest’anno possono essere riassunti con un pizzico di sfarzo, abbondanti luminarie e magia “q.b.”! Il risultato è Parigi! La capitale francese per le feste si trasforma, diventando, se possibile, ancora più bella: fiore all’occhiello come sempre resta la Tour Eiffel che, completamente illuminata, sembra essere l’albero di Natale più maestoso della città.
    Per non perdere nulla ecco un breve ricettario per cosa fare a Parigi durante le vacanze:
    SHOPPING
    Un antipasto fatto di regali e spese caratteristiche o moderne? Parigi è pronta a tutto! Per degli acquisti più canonici, ma stupefacenti allo stesso tempo, basta fare un giro alla “Gallerie Lafayette” o da “Printemps”: le vetrine sono accuratamente preparate e rallegrate da luci colorate, tutto in stile natalizio; l’offerta di ogni negozio non lascerà insoddisfatti nemmeno i clienti più esigenti. Invece se quello che si cerca è uno shopping caratteristico e più artigianale i mercatini sparsi per tutta la città sono quello che fa per voi: l’offerta, infatti, è ampia e variegata. Si possono trovare prodotti eno-gastronomici, decorazioni, oggettistica varia ed internazionale, bigiotteria, artigianato… Una guida completa per i mercatini di Parigi la potete trovare qui.


    RISTORANTI
    Per un buon ristorantino scegliete la zona di Montmartre o attardatevi in qualche bistrot nella zona di St Germain de Pres. Ma se cercate qualcosa di insolito, e non temete troppo il conto, ecco alcune proposte per assaporare il gusto della Ville Lumiere durante le festività natalizie parigine. Per una cena “stellare” si può salire al 56°piano della Torre Montparnasse e, dalla sua sala panoramica, potrete assaporare i piatti tipici ammirando Parigi dall’alto (circa 175 euro a persona). Vista spettacolare anche dalla Tour Eiffel: potrete cenare o pranzare nella brasserie del primo piano, nel ristorante ‘alta cucina’ del secondo o degustare vini al terzo. Chi invece cerca il fascino retrò trasgressivo di Pigalle deve andare al ristorante del Moulin Rouge dove si cena circondati da piume, strass, luccichii e musica (circa 180 euro a persona, spettacolo incluso). I menù saranno assolutamente tradizionali: ostriche, fois gras, oca, champagne, Buche de Noel – fagotto al cioccolato – e Galette de Rois – pasta sfoglia ripiena di crema di mandorle –. Simile menù e prezzo, ma panorama diverso, decisamente più suggestivo e romantico è quello di cui potrete godere dalla Senna cenando nelle barche-ristorante che troverete passeggiando lungo il fiume.
    SPETTACOLI
    Per grandi e piccini la portata più succulenta sono sicuramente gli sfarzosi spettacoli che la città offre a Natale. Primo fra tutti il Circo Bouglione presso il Cirque d’Hiver, struttura magica di per sé, data l’antichità – 1852 – e la spettacolarità del luogo. Leoni, cammelli, elefanti, equilibristi, trapezisti, artisti di fama internazionale allieteranno la vostra serata con uno spettacolo di alta qualità .I concerti si alternano per tutto il mese di dicembre con una varietà musicale che spazia dal sacro al moderno per accontentare tutti. Infine, per i bambini, Natale a Eurodisney non può che essere il regalo più desiderato: spettacoli dei personaggi più famosi della fantasia riprodotti con eleganza e divertimento nella cornice suggestiva del castello Disney sono gioia pura per tutti.
    ILLUMINAZIONI E MESSE
    In ultimo, come dessert, Parigi si accende a Natale e si trasforma in un’unica enorme candela che lascia a bocca aperta ogni visitatore. Dall’albero di 20 metri completamente illuminato e decorato con centinaia di ghirlande davanti a Notre Dame, agli Champs-Elysées, l’Operà Garnier, e all’Hotel de Ville, sfavillante nel suo alternarsi di luci e colori. Si possono ammirare tutte le splendide luminarie con una passeggiata in calesse, in autobus panoramici e persino in limousine.
    Non meno sfarzose sono le chiese e le cattedrali che si incontreranno girando per la città e, anche in questo caso, alcune celebrazioni religiose sono imperdibili per il fascino e la suggestione che evocano i luoghi. La messa di Natale delle 18 a Notre Dame, quella del Sacre Coeur a Montmartre alle 19 e quella dell’Eglise de la Madeleine a mezzanotte sono solo alcune delle celebrazioni più famose che si possono consigliare, ma ogni piccola cappella a Natale si trasforma e trasmette qualcosa di spiritualmente coinvolgente.
    Selena Marvaldi

    parigi-champs-300x225

    Mercatini di Natale 2011 a Parigi – La tradizione tedesca dei mercatini di Natale (clicca qui per la guida ai mercatini della Germania) ha contagiato ormai tutta l’Europa e a Parigi (clicca qui per la guida alla città), grazie alla cornice sfarzosa che offre la città, lo spettacolo è tra i più coinvolgenti. Per circa un mese, dai primi giorni di dicembre ai primi di gennaio, la città è costellata da numerosi stand che stuzzicano la fantasia di grandi e piccini, richiamando visitatori con illuminazioni, profumi e colori caldi in perfetto stile natalizio. L’atmosfera del Natale rivive poi in ogni quartiere della Ville Lumiere. Montmartre, una delle zone più suggestive di Parigi, durante questo periodo si veste di particolari fascinazioni. Decine di persone si aggirano fra le botteghe degli artisti, musica natalizia risuona per le vie e i rintocchi delle campane della chiesa del Sacre Coeur, che ospita tra l’altro un presepe ad altezza naturale, richiamano l’attenzione per il Sacro. Sulle bancarelle disseminate per tutta Parigi si possono trovare decorazioni di Natale, prodotti eno-gastronomici, dolci, oggettistica di ogni tipo… il tutto attentamente rallegrato da illuminazioni intermittenti dorate, argentate e stelle scintillanti. Inoltre sono da ammirare le tradizionali vetrine dei grandi magazzini delle Galeries Lafayette e Printemps decorate in modo impeccabile e splendente.
    Ecco una guida ai migliori mercatini di Parigi:
    Avenue des Champs-Elysées dal 24/11 al 26/12
    Lungo gli Champs-Elysées, dall’Arc de Triomphe fino a place de la Concorde, si possono ammirare circa 170 stand dalla tipica forma a chalet di montagna. Sulle bancarelle la proposta varia da prodotti gastronomici tipici – innumerevoli i formaggi e le salse agrodolci –, a idee regalo fino ai giochi per i più piccoli. Numerosi gli intrattenimenti per i bambini, ma anche i più grandi potranno godere della giostra in Place de la Concorde: la grande ruota panoramica, abbagliante per via di milioni di lucine in tutti i suoi 65 metri di altezza, vi farà ammirare Parigi dall’alto nella sua miglior veste natalizia. (Tutti i giorni dalle 11.00 alle 00.00. Il costo è di 10 euro per gli adulti e 5 per i bambini sotto i dieci anni)

    Place Saint Sulpice dal 1/12 al 24/12
    L’atmosfera intellettuale della piazza, circondata da castagni, a Natale è arricchita da circa 50 stand che trasformano la piazza nel villaggio di Babbo Natale. Vi si trovano principalmente prodotti tipici gastronomici della Francia: fois gras, Roquefort, tartufi, ma anche il famoso dolce Buche de Noel – fagotto al cioccolato – e Galette de Rois – pasta sfoglia ripiena di crema di mandorle –.

    Place Saint- Germain des Prés dal 2/12 al 2/01 2012 dalle h10 alle 20
    Più intimo e romantico è il mercatino sulla piazza di Saint Germain des Prés: sono circa 30 gli chalets che invogliano allo shopping natalizio. Situata fra il VI e il VII arrondissement questa piazza conserva il fascino medioevale e culturale arricchito dall’atmosfera natalizia che si può godere anche al caldo, guardando la zona circostante dalla vetrine dei due caffè più famosi della zona: Les Deux Magots e il Café de Flore.

    La Défense dal 23/11 al 27/12
    L’Arche de Noel ospita circa 300 bancarelle su uno spiazzo di 10.000 metri quadri per il 16°anno consecutivo! Probabilmente è il più grande mercatino natalizio di tutta Parigi dove si può trovare di tutto: artigianato tradizionale, animazione e spettacoli, prodotti tipici regionali, vini, innovative idee regalo e decorazioni. Se si ha la possibilità il momento migliore per visitare questi mercatini è di sera: i grandi grattacieli tipici di questa zona moderna creano uno sfondo insolito ed imponente che regala quel tocco avveniristico all’antica tradizione natalizia.

     
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    ohwaypic

    Buon Natale Nel Mondo




    ~ Albanese ~ Gezur Krislinjden ~

    ~ Tedesco ~ Froehliche Weihnachten ~

    ~ Inglese ~ Merry Christmas ~

    ~ Arabo ~ Idah Saidan Wa Sanah Jadidah ~

    ~ Bretone ~ Nedeleg laouen na bloavezh mat ~

    ~ Bulgare ~ Chestita Koleda ~

    ~ Cileno ~ Feliz Navidad ~

    ~ Colombiano ~ Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo ~

    ~ Coreano ~ Sung Tan Chuk Ha ~

    ~ Croato ~ Sretan Bozic ~

    ~ Spagnolo ~ Feliz Navidad ~

    ~ Finlandese ~ Iloista Joulua ~

    ~ Greco ~ Kala Christouyenna ~

    ~ Olandese ~ Vroolijk Kerfeest ~

    ~ Hawaiiano ~ Mele Kalikimaka ~

    ~ Ebraico ~ Mo'adim Lesimkha. Chena tova ~

    ~ Indù ~ Shub Naya Baras ~

    ~ Ungherese ~ Kellemes karacsonyi unnepeket ~

    ~ Indonesiano ~ Selamat Hari Natal ~

    ~ Italiano ~ Buone Natale ~

    ~ Irlandese ~ Nodlaig mhaith chugnat ~

    ~ Giapponese ~ Kurisumasu Omedeto ~

    ~ Lithuano ~ Linksmu Kaledu ~

    ~ Norvegese ~ Gledelig Jul ~

    ~ Polacco ~ Weselych Swiat ~

    ~ Portoghese ~ Boas Festas ~

    ~ Rumeno ~ Sarbatori vesele ~

    ~ Slovacco ~ Sretan Bozic ~

    ~ Svedese ~ Glad Yul ~

    ~ Turco ~ Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun ~

    ~ Ucraino ~ Srozhdestvom Kristovym ~

    ~ Vietnamita ~ Chung Mung Giang Sinh ~

    ~ Iugoslavo ~ Cestitamo Bozic ~

     
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    Si accendono le luci di Natale nel mondo

    londra-harrods
    Il grande magazzino di Londra, Harrods, ha acceso le luminarie natalizie


    harrods-parata-natale
    La parata di Natale che si tiene ogni anno da Harrods a Londra

    place-de-la-concorde-natale2
    La fontana di Place de la Concorde a Parigi a Natale

    galeries-lafayette-natale
    Si accendono le luci di Natale delle Galeries Lafayette a Parigi

    londra-regent-street
    Le luminarie sulla centralissima Regent Street a Londra



     
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    QUELLO CHE VORREI PER NATALE

    atmosfera_natale

    Vorrei del tempo per cogliere
    e contare col cuore ancora qualche aurora
    per ammirare tutte le sfumature del tramonto
    e sentirne il calore nel cuore.
    Vorrei del tempo per rimediare e per meditare
    Una gomma per cancellare qualche “fatto”
    o anche semplicemente solo per chiedere perdono
    con la speranza di essere perdonata.
    Vorrei del tempo per dire a chi amo
    quanto li amo davvero profondamente.
    Vorrei poter abbracciare tutti quelli
    che hanno scritto il loro nome nel mio cuore.
    Vorrei avere tempo per guardare “vedendo”
    per ascoltare “sentendo”, e per amare “amando”
    e trovare pace nell’anima per ogni mio “non fatto”
    e chi i fatti siano stati del “ben fatto”.
    Vorrei tirando la somma poter guardare indietro
    con serenità senza che il cuore si schianti
    e andarmene gaurdando con un sorriso
    senza rimpianti tutto quello che è stato.
    Silvana Stremiz

     
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    babbo_natale

     
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    foto buffe sul natale

    vignetta-di-natale-5

    buon-natale-2011

    gattino-natale-2011

     
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    angeli_natale

    Il Natale è la festa dell'anno preferita dai più grandi e dai piccini. E' una festa che risveglia sentimenti di amicizia e fratellanza e ci fa vivere un'atmosfera di magia.

    Fotolia_35561616_Subscription_Monthly_XXL-400x266

    Durante il Natale le strade si riempiono di luci, suoni e colori; le città si addobbano a festa e grandi alberi di Natale sorgono nelle principali piazze. Vivi al massimo la magia del Natale


     
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    xsongia93

    nat0701

    diddljd3

    christmas032

    buon-natale-3

    buon-natale10

    buon-natale04



     
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    Buon-Natale

     
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    Happy%20newyear2



     
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    natale_2012_otranto



    albero-di-natale-2012-thumb21533768

    babbo-natale-2012-fotolia_36860472_s

     
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    Le renne di babbo natale

    christmas-wallpapers-A-04



    Le renne di Babbo Natale lo accompagnano fedeli in giro per il Mondo, mai stanche e sempre obbedienti… ma da quanto tempo si è a conoscenza della loro esistenza?
    Esattamente dal 1823, anno in cui furono menzionate come aiutanti di Santa Claus da Clement Clarke Moore, il quale, il 23 dicembre di quell'anno pubblicò una poesia intitolata “The night before Christmas” (La notte prima di Natale) sul quotidiano statunitense The Troy Sentinel.


    when, what to my wondering eyes should appear,
    the_night_before_christmasbut a miniature sleigh, and eight tiny rein-deer,
    with a little old driver, so lively and quick,
    I knew in a moment it must be St. Nick.

    More rapid than eagles his coursers they came,
    And he whistled, and shouted, and call'd them by name:
    "Now, Dasher! Now, Dancer! Now, Prancer, and Vixen!
    "On, Comet! On, Cupid! On, Donder and Blitzen!

    "To the top of the porch! to the top of the wall!
    "Now dash away! dash away! dash away all!"
    As dry leaves that before the wild hurricane fly,
    When they meet with an obstacle, mount to the sky;
    So up to the house-top the coursers they flew

    La luna sul manto di neve appena caduta
    illuminava a giorno ogni cosa
    Babbo+e+renneed io vidi , con mia grande sorpresa,

    una slitta in miniatura tirata da otto minuscole renne
    e guidata da un piccolo vecchio conducente arzillo e vivace;
    capii subito che doveva essere Babbo Natale.

    Le renne erano più veloci delle aquile
    e lui le incitava chimandole per nome.
    "Dai, Saetta! Dai, Ballerino!
    Dai, Rampante e Bizzoso!
    Su, Cometa! Su, Cupido! Su, Tuono e Tempesta!

    Su in cima al portico e su per la parete!
    Dai presto, Muovetevi!"
    Leggere come foglie portate da un mulinello di vento,
    le renne volarono sul tetto della casa,
    trainando la slitta piena di giocattoli.


    renne_natale

    Per tradizione, le renne che trainano la slitta sono 8:

    Dasher (Fulmine) : La più coraggiosa del gruppo! Quando nacque la sua mamma si spaventò quando vide i suoi dentoni…e decise che invece di allattarla le avrebbe fatto mangiare tante carote…Crescendo anche i suoi dentoni crescevano insieme a lei, dandole un aspetto molto simpatico! Del resto, però, i suoi denti sono anche molto utili! Con quelli la nostra eroina difende i doni dei bambini da quegli uccellacci che tentano di rubarli!
    Dancer o Dazzle (Ballerina) :Come lo stesso nome suggerisce è la ballerina della situazione..Conosce tutti i ritmi del mondo e i suoi zoccoli pian piano si sono trasformati in bellissime scarpe da ballo rosa con un leggero tacco. Quando qualche bambino non riesce a imparare i movimenti esatti di un passo di danza lei gli corre accanto e lo aiuta..
    Prancer (Donnola): è la più timida tra le renne..ed è stata l’ultima ad essere trovata da Babbo Natale: La piccola Prancer era talmente timida che non voleva essere vista da nessuno perchè arrossiva facilmente, quindi usciva solo di notte; un giorno, Babbo Natale insieme a tutte le sue renne era da quelle parti a raccogliere dei rami secchi per il fuoco, quando guardando per caso all'interno dell’albero cavo vide sbucare due splendide corna di renna. Babbo Natale allora, premuroso come sempre, chiamò Cupid (la renna più dolce) perché le parlasse e la convincesse ad unirsi a loro…Prancer si lasciò convincere ed uscì dal suo piccolo rifugio…ovviamente diventò paonazza quando si trovò davanti a tutti…ma nessuno la prese in giro per questo… Babbo Natale le spiegò che quella era la sua particolarità, quello che la rendeva speciale!
    Vixen (Freccia) e Blitzen o Dixen (Donato) : sono le prime renne che Babbo Natale trovò nascoste sotto la neve e prese con se. Sono due splendide renne gemelle con il manto d’oro e, una di esse, Vixen, ha due code! La loro mamma le ha salvate dai cacciatori nascondendole appunto sotto la neve; ad ogni stagione quando cambiano il manto, Babbo Natale raccoglie tutti i crini d’oro e li manda in regalo ai bisognosi.. Dixen è quella sempre malata…con il raffreddore perenne! Le gocce che scendono dal suo naso, posandosi in terra si trasformano in bellissimi fiori!
    Comet (Cometa) : La più veloce di tutte le renne di Babbo Natale, sfreccia nel cielo come fosse una cometa..e. chiunque esprima un desidero al suo passaggio le i lo coglie al volo e lo riferisce a Babbo Natale che provvederà ad esaudirli. Non dorme mai, passa tutto il tempo a correre in cielo da un capo all'altro del mondo,e quando combina qualche marachella va a nascondersi dietro la luna per non farsi vedere da Babbo Natale, che però la perdona sempre…
    Cupid (Cupido) : è la più coccolona tra le renne di Babbo, è nata con una macchia rossa a forma di cuore sul petto, e quando il vento del nord soffia forte, il folto pelo si muove, dando l’impressione che quel cuore batta forte! E’ la più docile tra tutte e quando traina la slitta vuole stare sempre in fondo per star vicina a Babbo Natale. Ha un ottimo fiuto per le letterine dei bambini buoni, e quando ne scova una la consegna subito a Babbo Natale.
    Donder o Donner (Saltarello) : è la cantante del branco. Si racconta che da piccola strillasse così forte che i suoi genitori tenevano due guanciali schiacciati sulle orecchie per non sentirla! Crescendo ha imparato a controllarla, riuscendo a modularla e a renderla molto gradevole…riesce a imitare chiunque e conosce ogni tipo di canzone. Riesce ad imitare anche le voci dei genitori dei bambini che hanno commesso qualche marachella e li rimprovera facendo credere che siano davvero loro!

    renne_natale
    Per i bambini italiani esiste una filastrocca per ricordarne tutti i nomi:

    Non solo fanno la slitta volare
    e in ciel galoppano senza cadere.
    Ogni renna ha il suo compito speciale
    per saper dove i doni portare
    Cometa chiede a ciascuna stella
    Dov’è questa casa o dov’è quella.
    Fulmine guarda di qui e di là
    Per sapere se la neve verrà.
    Donnola segue del vento la scia
    Schivando le nubi che sbarran la via.
    Freccia controlla il tempo scrupoloso
    Ogni secondo che fugge è prezioso.
    Ballerina tiene il passo cadenzato
    Per far che ogni ritardo sia recuperato.
    Saltarello deve scalpitare
    Per dare il segnale di ripartire.
    Donato è poi la renna postino
    Porta le lettere d’ogni bambino.
    Cupido, quello dal cuore d’oro
    Sorveglia ogni dono come un tesoro.
    Quando vedete le renne volare.
    Babbo Natale sta per arrivare.



    rennaEsiste anche una nona renna di nome Rudolph con il nasone rosso, nata nel 1939 dalla penna di Robert L. May in un libro per bambini scritto per i magazzini Montgomery Ward a scopo pubblicitario. La funzione di Rudolph all’interno della compagnia è davvero indispensabile, lei è letteralmente il “faro guida” di Babbo Natale! Fa luce e guida lui e tutte le altre renne col suo nasone rosso acceso, permettendo così a Babbo Natale di consegnare i regali anche nelle notti di nebbia..
    E la decima di nome Blizzar, diventata famosa per un film di natale del 2003 che tra il titolo proprio dal suo nome.

    fonte:raccontidifata.com

     
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    Il presepe di Natale, la storia e la tradizione -

    presepe2

    La parola presepe deriva dal latino e significa mangiatoia, cioè il luogo dove Gesù fu deposto appena nato.

    Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.
    I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
    Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
    In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
    In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
    Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
    Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
    Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
    Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.

    presepe-natale-clipart_15II primo presepe fu realizzato da San Francesco a Greccio, un paesino vicino ad Assisi, Egli volle rappresentare la scena della natività affinchè tutti, anche i più umili, capissero il significato profondo di quell'evento,
    La notte di Natale del 1223 Francesco allestì un presepe vivente dentro una grotta: Gesù, Giuseppe e Maria erano interpretati da persone vere, così come erano veri il bue e Pasinello.
    La gente arrivò alla grotta in processione e rimase senza parole: sembrava proprio di essere a Betlemme davanti alla Sacra Famiglia. Il presepe allestito da Francesco piacque talmente tanto che in breve tempo l'usanza si diffuse in tutto il mondo cattolico, Nel corso dei secoli statuine di legno, di terracotta e di cera sostituirono le persone in carne e ossa e la semplice scena della natività si arricchì di elementi paesaggistici e di tanti altri personaggi.

    presepe4Dal XVII secolo il presepe cominciò a diffondersi nelle case delle famiglie nobili, come complemento d’arredo, e ben presto divenne una sorta di “moda”, approvata dalla chiesa che riconosceva in questa forma di rappresentazione un modo genuino di diffusione del messaggio ecclesiastico.
    A Napoli si faceva addirittura a gara a chi avesse il presepe più bello e più ricco.
    Nello stesso secolo a Bologna, venne istituita la Fiera di Santa Lucia, un mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, a tutto oggi, dopo oltre due secoli.
    La tradizione si ampliò anche alle case borghesi e popolari, e persiste ancora oggi. Buona parte dell’iconografia rappresentativa del presepe arriva dai vangeli apocrifi, dato che nel vangelo di Matteo non vi sono molti particolari, gli artisti, in primis San Francesco, si sono ispirati ai personaggi della tradizione: l’asinello e il bue, i Re Magi, la Grotta, sono tutti personaggi o ambienti che arrivano da simbologie e tradizioni culturali e che sono poi stati adottati dall’avvento religioso.

    Negli ultimi anni si è diffuso un immenso commercio sul tema del presepe, statuette di plastica vengono vendute in ogni cartoleria, così che ognuno possa avere il proprio presepe personale; a Napoli i migliori artigiani hanno arricchito questo bacino di personaggi con statuette di personaggi famosi, storici e quant’altro.
    Il commercio che ruota intorno al presepe è davvero gigantesco, non si trova mercatino, fiera artigianale, bottega o centro commerciale che non venda una quantità di oggetti per il presepe.
    Le rappresentazioni sono infinite, dal presepe vivente, a quello meccanico, ai presepi fatti con le candele o con il vetro, insomma, la tradizione è stata ampliata a qualunque materiale e se ne possono vedere di molto suggestivi e affascinanti in ogni centro abitato.

    presepe3

    PRESEPE NEL MONDO

    Il presepe catalano
    Le origini del presepe in Spagna sono da rintracciare all'epoca della dominazione borbonica a Napoli. Infatti, gli scambi e i traffici che si attuarono tra Napoli e la Spagna, influenzarono quest'ultima sulla tradizione della costruzione del presepe durante il periodo natalizio. In Spagna, il presepe si diffuse maggiormente nella regione della Catalogna, grazie anche alla passione di Ramon Amadeu (1745-1821) il più famoso scultore dell'epoca che si dilettava nella costruzione dei pastori in creta. È da ricordare che la prima associazione di appassionati del presepe nacque proprio in Spagna intorno al 1860, anche se quest'ultima ebbe vita assai breve. Si diffuse allora la più importante "Asociaçion de Pesebristas", che dal 1921 influenzò anche le successive scuole. Tra i vari appassionati del presepe, si distaccarono alcuni abili artigiani che diedero vita alla "scuola del gesso catalana", che stravolsero l'idea del presepe allora in voga. Essi diedero vita al cosiddetto presepe "storico", ossia quello che più riproduce fedelmente paesaggi, costumi e costruzioni della Palestina ai tempi della nascita di Gesù.

    Il presepe provenzale
    La tradizione provenzale vuole che la nascita del presepe sia da attribuirsi alla Madre Pica che già nel 1200 costruiva rappresentazioni di scene di vita religiosa in Provenza e in Linguadoca. Alcuni studiosi infatti, ritengono che la tradizione del presepe nacque proprio in Francia e che S. Francesco d'Assisi (a cui, per molti, si fa risalire le origini della tradizione del presepe) non fece altro che replicare questa tradizione con alcune significative varianti. Il presepe provenzale è comunque influenzato dai tratti del barocco italiano e non si sviluppò prima del settecento. Per ricreare i pastori si utilizzavano manichini lignei con mani, teste e piedi in terracotta o cera: segno evidente di una influenza dell'artigianato italiano. A livello storico la Rivoluzione Francese spezzò la tradizione del presepe. Tradizione che riaffiorò prepotentemente ai tempi del concordato tra Pio VII e Napoleone Bonaparte. Il presepe entrò nelle case più umili anche grazie all'azione del figurinaio Jean Louis Lagnel, che produceva pastori di argilla, prodotti in stampi, a basso costo. Oggi queste statuine d'argilla, dettesantons si trovano numerose in vendita, in tutti i mesi dell'anno nei negozi di souvenir per turisti.

    Il presepe nei paesi di lingua tedesca
    La tradizione del presepe nei paesi di lingua tedesca è molto sentita, anche perché leggenda vuole che nel Duomo di Colonia, in Germania, si trovino le spoglie dei Re Magi, qui trasportate da Costantinopoli all'epoca della IV crociata (1204). In molte città come Monaco, Augusta, Norimberga si allestiscono nelle piazze dei veri e propri mercati di Gesù Bambino (letteralmente Christkindlemarket). In questo rustico e caratteristico mercatino si vendono molti pastori e presepi veri e propri, oltre a dolciumi e decorazioni tipicamente natalizie.

    Il presepe nei paesi dell'est europeo
    Ai paesi dell'est europeo sono riconducibili quattro tradizioni diverse, rappresentate da quattro nazioni diverse: Ungheria, Russia, Polonia e Slovacchia. La tradizione ungherese vuole che il presepe, o Betlemme, si costruisca in un cassa a forma di chiesa o stalla e che sia trasportabile a mano. I personaggi che animano il presepe invece sono fatti di legno o carta o tutt'al più di ovatta e davanti a questa rappresentazione arde costantemente una candela votiva. Il presepe russo è costruito su due piani. Sul lato superiore vengono riprodotti i classici episodi della nascita del Cristo in una grotta; sul lato inferiore, invece, vengono riprodotte scene umoristiche di vita quotidiana e popolare. In Polonia, invece, tradizione vuole che il presepe abbia forma di una cattedrale ricoperta di carta stagnola colorata. Si compone di tre parti: una superiore dove angeli annunciano il tanto atteso evento della nascita del bambino Gesù, in quella centrale viene raffigurata la grotta con il bue e l'asinello, e infine la parte inferiore è costituita da rappresentazioni di contadini polacchi insieme ai Re Magi. Per quanto riguarda la Slovenia, infine, in ogni casa contadina si costruisce un presepio che adornerà un lato della casa definito per questo sacro.

    Il presepe in Africa

    presepeafr1-45I primi Presepi Africani furono creati in gesso dai Missionari, solo in seguito, con il prosperare di nuove vocazioni, naquero, dalle loro mani, rappresentazioni pittoriche e sculturee della Natività, con l'uso di materiali tipici Africani, come l'avorio, la creta e legni pregiati, come l'ebano, senza dimenticare il bronzo. Queste creazioni ebbero un risalto maggiore nelle popolazioni indigene perchè erano create ed interpretate, da persone del luogo che gli imprimevano il loro retaggio etnico, riempendoli di Cristianità. I primi presepi Africani assomigliavano a quelli classici Europei ma con i personaggi tipici del luogo ed erano scolpiti nel nero d'ebano ed il bambin Gesù veniva rappresentato con il bianco dell'avorio. L'evoluzione del presepio cambiò con l'apparizione nelle rappresentazioni Presepistiche di usi e costumi locali, come ad esempio i Re Magi che assomigliavano a notabili locali, come il capovillaggio, gli animali divennero quelli presenti nella Savana, che sostituirono il bue e l'asino, i pastori divennero abitanti del posto, intenti ad usare utensili e strumenti musicali, soprattutto a percussione, per trasmettere il lieto evento. Unica cosa a non variare sarà l'immagine della Sacra Famiglia, mentre il Bambin Gesù assumerà i crismi tipici Africani. Il commercio delle icone Sacre, tra le quali, le Rappresentazioni Presepistiche, sono per l'artigianato locale una notevole fonte di reddito, in mezzo alla poverta' e alle sanguinose guerre civili.


    Il presepe in Asia
    Magellano fu il primo evangelizzatore dell'Asia ma non ebbe grande successo, solo dopo un presepe+asiatico%25281%2529decennio, grazie agli Agostiniani, l'evangelizzazione riprese e fu Martino Rada a usare per primo rozze statuine per rappresentare la Natività. Ma in Asia arrivarono anche i Domenicani, i Francescani e i Gesuiti, e seppur unendo i loro sforzi, tranne che nelle Filippine, il Cattolicesimo non ebbe una diffusione ampia. Quindi il continente Asiatico beneficiò più che di una vera e propria penetrazione Cattolica, una diffusione a macchia di leopardo. Fortunatamente l'allora imperatore delle Indie Akbar, pur non convertendosi mai, non ostacolò il lavoro dei Frati, e della diffusione di Rappresentazioni Presepistiche, di cui per altro era un simpatizzante. Così Presepi di notevole fattura furono creati negli anni, e si trovano anche in Cina, anche se la Chiesa Cinese incontrò ed incontra tutt'oggi drammatiche difficoltà. La Rappresentazione della Natività, mantiene ampi tratti Indigeni sia a livello somatico che per quanto riguarda l'uso di costumi e materiali del posto, come il legno di bambù, la terracotta, notevoli rappresentazioni si trovano in Thailandia, in Corea, in Cina, e soprattutto nelle Filippine, ma anche in Giappone.

    Il presepe in Medio Oriente
    Il presepio in Medio Oriente si sviluppò in modo molto semplice ed economico, essi sono creati con materiali poco costosi e facilmente reperibili, come il legno d'ulivo, a Betlemme esiste anche un Museo sul Presepio. Accanto a questi Presepi esistono, tuttavia quelli di pregevolissima fattura, costruiti in Madreperla, tipico prodotto, e lavorazione della Terra Santa, essi sono tutt'oggi autentici e pregiatissimi capolavori.

    Il presepe in America Latina
    L'evoluzione del Presepe in questa parte del mondo si sviluppò grazie ai Gesuiti, e Francescani. La Natività mantiene forme estetiche Folkloristiche che spesso fondono Cattolicesimo con il Culto Pagano del luogo. Su tutto ampio risalto si dà al sole e all'azzurro del cielo, che contrastano, con le scene innevate, tipiche dei nostri paesi presepe-dal-mondo-2Europei, anche perchè in Sudamerica il Natale cade in piena estate, essi sono spesso allestiti all'aperto e abbelliti da ogni sorta di piante grasse. Il 1553 è ritenuto l'anno dell'inizio dell'espansione dei Presepi nel nuovo mondo, in special modo Argentina e Perù, il precursore di tutto ciò, fù Padre Gaspar Monroy, che per rendere più chiara la sua predicazione, introdusse statuine di creta rossa, per raccontare la storia della Sacra Famiglia. In Argentina è conservato il più antico Presepio, nella città di Humahuaca, risalente al 1594.
    L'Argentina fu uno dei primi paesi dove il Presepio si diffuse notevolmente, favorito anche dal fatto che dopo la metà del '700 giunsero Missionari che portarono parecchie statue. Tutt'oggi la rappresentazione maggiormente creata è la produzione di Bambin Gesù.

    Insieme all'Argentina anche il Perù vanta un'ampia tradizione Presepistica, tanto da essere una delle voci maggiori nell'economia locale in questo settore. Praticamente in ogni fiera o negozio in Italia o nel mondo si trovano presepi Peruviani, contraddistinti da stili e modelli differenti, in terracotta, gesso, stoffa con fedeli rappresentazioni di abiti locali. Gli animali del presepe L'asino ed il bue sono spesso sostituiti da Lama.
    In Brasile il presepio si diffuse tra il 1600 e il 1700, ad opera dei Gesuiti e di sacerdoti Spagnoli, Francesi, Portoghesi ed in particolare un sacerdote Josè De Anquieta che modellando creta, aiutato da Indios contribuì notevolmente all'espansione della Natività. Inizialmente l'arte del Presepe si rifaceva a stili Portoghesi e Spagnoli, solo molto tempo dopo si presepeMessico3imposero epressioni locali, con l'indroduzione di personaggi della Mitologia Indigena, come ad esempio, un genio maligno , che portava sventura e una mula senza testa. Altri concetti Indios sono quelli tipici del Nort-Est Brasiliano ed in particolare i lapinhas costruzioni simboliche dove il Bambino Gesù, veste in oro e pietre preziose, e sulla cima di un monte, circondato da fiori e piante, animali e uccelli, esso guarda gli Indigeni. Molto in uso anche il presepio su due o più piani, come in Equador e Bolivia, dove Cattolicesimo e tradizione popolare si mischiano in un confronto tra Cristianità e Paganesimo. Nella parte inferiore della prima divisione è raffigurata la Natività e in quella superiore la Crocifissione, con Santi e Devoti, nelle divisioni ancora più alte, trovano posto i culti tipici pagani del lugo, esistono anche rappresentazioni di soli due piani. In Paraguay il Presepio, per evitare la sventura, viene praticamente costruito in tutte le case. Prima di Natale su una tavola umida si seminano chicchi di riso, una volta germinati si collocano rocce, animaletti di bambagia, pezzi di vetro colorato e si chiude il tutto in un cerchio fatto di cocomeri, meloni, o fiori di cocco e ananas.

    Diffusissimo poi il presepio in Messico e in tutti i paesi dell'America Centrale, in Messico, diffuse in tutte le mostre, ci sono le tipiche statuine bianche e oro riccamente decorate, con fiori, animali e cactus e caratterizzate dai famosi copricapo, con delle specie di spilloni conficcati, che rappresentano le spine dei peccati che Gesù espiò per il Mondo. Anche in Honduras, Guatemala e Equador il presepio è ampiamente diffuso, in forme simili a finestre, con delle ante che si chiudono e si aprono, il Presepe si tiene in casa tutto l'anno e quando si vuole pregare si aprono le ante e appare la rappresentazione Presepistica, con stili sempre diversi, finita la preghiera si richiudono le ante, e si ripone il Presepe in un'angolo della casa. Nel periodo Natalizio le ante rimangono sempre aperte. Notevoli creazioni sono presenti in diversissimi altri stili di interpretazione e sono considerati grande espressione di arte Presepistica.


    Costruire il Presepe, gli elementi del presepio
    presaepeUna grotta, un tappeto di muschio, un bue e un asinelio, pastori adoranti, genti in cammino e scene di vita quotidiana. Il presepio (dal latino praesepium) racconta la storia della nascita di Gesù bambino e si propone come rappresentazione di un vero e proprio percorso di fede e di vita. Sul simbolismo degli elementi del presepio molti si sono soffermati...

    La grotta
    La grotta: archetipo del grembo materno, quasi onnipresente nei miti di origine, e il luogo della nascita, della rigenerazione, dell'iniziazione, È il simbolo del cosmo e il passaggio che porta al cielo. È il luogo che permette al seme di germogliare, la fucina del nutrimento dell'umanità.
    Il bue e l'asino
    Il bue e l'asino: il primo, forte, paziente, instancabile e buono, è la cavalcatura dei saggi; il secondo, testardo e ignorante, rappresenta l'istinto materiale che occorre soggiogare.

    I pastori nel presepe
    I pastori: vegliano, vigilano e, dal momento che sono nomadi, seguono il loro compito senza attaccarsi a cose e luoghi.

    La notte di Natale
    Mezzanotte: è un'ora magica, finisce un giorno, ne inizia un altro. È un momento simbolico che segna il passaggio da un ciclo a un altro.
    A mezzanotte nasce il Bambino e noi lo deponiamo al centro del presepio.

    tratto da: ilnatale.org - it.wikipedia.org - natale.tipiace.it




    Il Presepe
    di Salvatore Quasimodo


    presepioNatale. Guardo il presepe scolpito
    dove sono i pastori appena giunti
    alla povera stalla di Betlemme.
    Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
    salutano il potente Re del mondo.

    Pace nella finzione e nel silenzio
    delle figure in legno ed ecco i vecchi
    del villaggio e la stalla che risplende
    e l'asinello di colore azzurro.

     
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    La storia del Presepe

    presepe_napoli Fin dai primi secoli dell'era cristiana la nascita di Gesù, evento centrale della redenzione del genere umano, fu raffigurata a mezzo di affreschi, bassorilievi, incisioni, su pareti, sarcofagi e formelle inseriti in edifici del culto. Tali testimonianze sono numerosissime e anche molto interessanti perchè l'evoluzione della loro iconografia interesserà anche lo sviluppo del presepe.
    Nel corso dei secoli il termine presepe (oppure presepio da praesaepe, oppure praesaepium, greppia, mangiatoia e poi per


    traslato, stalla, grotta) è stato attribuito via via soltanto alle rappresentazioni plastiche a tutto tondo sia della sola scena della Natività sia di quelle che nel corso dei secoli, sono state aggiunte quali l'Adorazione dei pastori, l'Adorazione dei Magi, l'Annuncio ai pastori, ecc.
    Ma nessun reperto o testimonianza scritta ci è giunta di opere della Natività fino alla meta del XIII secolo. D'altra parte una sorta di embrione del presepe può essere individuata nelle "tettoie" di legno rette da tronchi d'albero che già Papa Liberio (352 - 355) fece erigere a Roma nella Basilica detta appunto "S. Maria ad praesepe" e che oggi è nota come Santa Maria Maggiore. Dunque una tettoia retta da tronchi d'albero, quasi lo schema essenziale di una stalla, posta davanti ad un altare presso il quale, il 24 dicembre di ogni anno veniva celebrata la Messa di mezzanotte.
    Altre "tettoie" furono erette in altre Chiese, a Roma (S. Maria in Trastevere), a Napoli nella chiesa detta di S. Maria della Rotonda e certamente in altre chiese di altre citt . Si sa pure che Papa Gregorio II (731 - 734) fece sistemare sotto la tettoia di S. Maria Maggiore una statua d'oro della Madonna con il Bambino e che anche in altre chiese furono collocati sotto tali tettoie affreschi o statue che ricordavano il Sacro Evento.
    E' tradizione solo poeticamente e devozionalmente accettabile che "l'invenzione" del presepe sia di S. Francesco nella Santa notte di Greccio del 1223. Il presepe non ha data precisa di "nascita" ma si è andato formando attraverso un insieme di usi, tradizioni, costumi, addobbi, quadri nelle chiese e sacre rappresentazioni.
    Il primo presepe con personaggi è del 1283, e fu scolpito da Arnolfo di Cambio su committenza di Papa Onorio IV. É un'opera poderosa della quale rimangono certamente scolpite da Arnolfo, solo cinque statue.
    presepe_greccio Il miracolo di Greccio ebbe certamente vasta risonanza e potrebbe aver stimolato l'allestimento di presepi. É senza dubbio che fu l'Ordine Francescano che ne favorì il diffondersi. A Napoli dove i Francescani furono protetti dagli Angioini e fondarono conventi, il primo presepe ligneo fu donato dalla Regina Sancia, nel 1340 alle Clarisse: ne è giunta a noi solo la Madonna, giacente. Mentre in altre località italiane le Natività sono quasi tutte a bassorilievo a Napoli saranno numerosi i presepi a statue monumentali, ieratiche, opera di un unico artista ad uso quasi esclusivo di chiese.


    presepe_del_500Nel corso del '500, mentre si intravedevano segni forieri di movimenti riformistici della cristianità , si verificò in tutta Italia un intensa e artisticamente valida produzione di presepi, quasi tutti per la chiesa. In Piemonte e in Lombardia, sacre rappresentazioni con statue in pietra a grandezza naturale e con scenografia saranno costruite nei Sacri Monti di Varallo e Varese; nel Duomo di Modena esiste tuttora il bellissimo presepe in terracotta di Antonio Bagarelli (1527) oltre quello di Guido Mazzoni detto "Il presepe della pappa"; nelle Marche a Piobbico (Urbino) - riprodotto dalle Poste italiane in un francobollo qualche anno fa - e in Urbino stessa sono custoditi due splendidi presepi dello scultore Federico Brandani; a Faenza in quel secolo vennero prodotti in ceramica colorata "calamari a presepe"; a Leonessa (Rieti) "figulini" abruzzesi plasmarono un monumentale presepe con ventisei statue, animali e cavalli; in Puglia, ad opera dello scultore Stefano da Putignano, sorgeranno in chiese di varie localit presepi con statue scolpite in pietra, ambientati in grotte costruite con rocce naturali. A Napoli lo scultore rinascimentale Giovanni Marigliano (Giovanni da Nola) creò per varie chiese splendidi presepi anche con elementi paesistici, con statue lignee policrome, a grandezza naturale e tuttora si ammirano cinque statue residue del presepe commissionatogli da Jacopo Sannazzaro in occasione della pubblicazione del suo poema: "De partu Virginis". S. Gaetano da Thiene, fondatore dei Chierici Teatini, giunto a Napoli nel 1534, avendo il culto del pastori_napolipresepe, ne incrementò la costruzione e specie i monasteri femminili fecero a gara per possedere il più bel presepe. Le statue erano lignee e con occhi di vetro.
    Alla fine del '500, in pieno clima controriformistico i Francescani, Teatini e, dopo poco, gli Scolopi, al fine di alimentare e incrementare sempre di più la fede, la pietà popolare, anche essi favorirono la diffusione del presepe. Si sviluppo così il presepe napoletano barocco che fu detto anche mobile perchè veniva smontato e ricostruito ogni anno. Le monumentali statue di creta furono sostituite da manichini in legno, scolpiti da valenti artisti; essi per i giunti a snodo potevano essere variamente atteggiati, erano di altezza inferiore, avevano parrucche, occhi di vetro, parti

    nude policromate, abiti. Assumono ora, carattere importante la scenografia, la prospettiva e le lampade, specchi e lamiere riflettenti e finti damaschi dietro i quali essi erano celati, inquadravano il presepe come una scena teatrale. Oltre ai personaggi tradizionali, compaiono gradualmente, scene o spunti laici che nulla hanno a che fare col sacro Evento: il mercato, la fontana, il cascinale, la taverna...

    Sono evidenti, dunque, i caratteri del barocco imperante: spettacolarità , senso del movimento, tendenza al naturalismo, a preferire la realtà circostante e non più i canoni liturgici e delle opere sacre ma quelli estetici del tempo.
    Innumerevoli furono gli scultori di importanti monumenti e statue che si dedicarono anche alla scultura, in legno, di tali manichini: Pietro Ceraso, Domenico Di Nardo, Giacomo Colombo, il quale, trasferitosi a Genova, dette poi impulso notevole alla produzione del presepe in Liguria. Contemporaneamente, sempre per effetto della Controriforma, per l'influsso del presepe d'arte napoletano, anche in Puglia e in Sicilia il presepe diventa "mobile" con statue di misura ridotta in terracotta, cartapesta, creta e cartapesta o addirittura materiali preziosi (corallo, oro in Sicilia).


    Verso la fine del XVII secolo l'artista napoletano Michele Perrone, spinto dalla necessità di soddisfare una richiesta via via pi numerosa ed estesa, creò un manichino, di altezza inferiore a quello a snodo, con l'anima di filo di ferro dolce e ricoperto di stoppa e per il quale erano scolpiti in legno, soltanto la testa e gli arti. Fu un'innovazione importantissima perchè, consentendo estrema mobilità e duttilità di atteggiamento a ciascuna figura conferiva veridicità , naturalezza alla scena di cui faceva parte e creava l'avvio al presepe.

    pastori_napoli_2Fu il presepe napoletano del '700 come lo definì lo studioso Raffaello Causa nel suo "IL PRESEPE CORTESE": "... voce tipica della cultura artistica nella Napoli del Settecento... il presepe che diremo "cortese" per differenziarlo dal vecchio presepe di chiesa... si rivela esperienza mondana, sostanzialmente disincantata e laica, giuoco alla moda della corte, dell'aristocrazia e dei ricchi borghesi... disimpegno di lite cui si attendeva nelle ore sfaccendate del giorno...".
    La favola del presepe "cortese", espressione diretta di una società giunta al crepuscolo, si chiuse definitivamente con la partenza dei Borboni da Napoli.
    Nel corso dell'800, con l'ascesa della borghesia via via più folta ed attiva nasce il "pastore" (statua/figura) tutto di terracotta, di varia qualità e misura, accessibile a tutte le borse: il presepe così si rinnova e rispecchia una vita pullulante di interessi e di mestieri. Esso testimonia usi, costumi, tradizioni oggi scomparsi ed ai quali il nostro pensiero corre con un sorriso alquanto nostalgico.

     
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