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squalo balena.. -
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L'ecosistema marino è il più vasto ambiente della Terra e comprende tutti i fondali oceanici. I principali fattori che influiscono sulla distribuzione degli esseri viventi sono la luce e i nutrienti. La luce solare penetra solo fino a 200 m e qui si concentra la maggior parte degli organismi marini....... -
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victorian glass model of sea creature: marine worm. -
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Nell’acquario di Harbin un pesce con i colori degli Stati Uniti.. -
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Tracine, scorfani: punture velenose in mare
Le meduse non sono l’unico pericolo celato del mare, sorprese spiacevoli con conseguenze dolorose possono essere causate da punture di scorfani e tracine.
Si tratta di pesci che popolano i nostri mari e si trovano sotto i fondali sabbiosi, dove si nascondono in attesa che passino le prede.
Il rischio per noi uomini è quello di “camminarci” sopra e pestarli, mentre siamo in acqua. La conseguenza è una puntura sotto il piede, il cui dolore arriva ad interessare tutta la gamba.
Il veleno presente sulle spine non è letale, sebbene sia tossico.
La parte colpita si gonfia subito, il dolore è molto forte e rimane tale per le 24 ore successive alla puntura. La zona può presentare sensazione di “addormentamento”.
La parte punta va disinfettata con acqua ossigenata, vanno rimosse le eventuali spine conficcate nella carne.
E’ utile immergere il piede in acqua calda (meglio se salata), in quanto la tossina presente sulle spine dei pesci è termoregolabile, ossia col calore viene contenuta. In mancanza di acqua calda anche la sabbia calda può andare bene; l’importante è “scaldare” la zona.
Anche in questo caso l’ammoniaca fa più danni che benefici, per cui va evitata.
L’uso di una crema cortisonica sulla parte interessata contiene l’infiammazione e calma il dolore.
Anche in questo caso conviene recarsi al pronto soccorso o al centro anti-veleni qualora si presentino sintomi come nausea, febbre, vomito ecc….Le meduse: rimedi contro le punture di medusa
Meduse velenose, come intervenire in caso di morso o puntura, rimedi efficaci di pronto intervento.
Il caldo torrido di questi giorni e il conseguente innalzamento delle temperature dei mari, stanno favorendo l’arrivo delle meduse, con conseguenti incontri poco graditi con i natanti che fanno il bagno in mare.
L’incontro con queste creature dall’apparenza di ingannevole innocuità ma di meraviglioso aspetto, potrebbe rovinare qualche ora della nostra vacanza.
L’effetto urticante dei tentacoli delle meduse è conosciuto a molti; su di essi sono presenti delle cellule dotate di sostanze più o meno urticanti a seconda della specie, che vengono liberate a contatto con la preda da cacciare o con l’aggressore, sono dunque armi da caccia e da difesa. Le tossine sprigionate (nematocisti) sono in grado di paralizzare la preda o provocare un’infiammazione della parte che viene a contatto con la sostanza.
Quando “tocchiamo” o anche semplicemente sfioriamo una medusa, ci dobbiamo aspettare una reazione immediata di intenso fastidio e dolore sulla pelle; l’aspetto della parte infiammata prenderà le somiglianze di un eritema, si gonfierà e in alcuni casi più rari arriveranno anche bolle e vescicole.
Nei casi di tipologie di meduse dalle tossine maggiormente urticanti, si può associare un sintomo simile al mal di testa.
In occasioni veramente sporadiche, il contatto con i tentacoli della medusa può portare perfino ad uno shock anafilattico, laddove alla predisposizione del soggetto consegua questo tipo di reazione.
Nel Mediterraneo sono presenti principalmente 3 tipi di meduse:
Pelagia noctiluca: è la più tossica delle tre per l’uomo. Le dimensioni sono relativamente piccole, circa 10 centimetri di diametro, più dei tentacoli lunghissimi. Di notte è fosforescente e avvistarla nel branco con cui solitamente si sposta, è davvero emozionante…un po’ meno incontrarla mentre si sta facendo il bagno. Il colore varia dal rosa-marroncino al violetto con sfumature cromatiche. E’ molto urticante.. -
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8 bizzarre nuove creature del mare
Se esiste ancora una frontiera inesplorata sulla Terra, è di certo il mare. Negli ultimi dieci anni l’esplorazione dei fondali marini ha riservato spesso sorprese inaspettate, per esempio ci ha permesso di individuare e osservare un gran numero di specie animali e vegetali mai viste prima.
Ecco dunque 8 fra le creature più bizzarre scoperte tra gli abissi:
Dumbo Octopus
Il Census of Marine Life (Censimento Forme di Vita Marina) ha fino ad oggi catalogato circa nove specie di Dumbo Octopi, ma questo in particolare risulta nuovo. Si tratta di un mollusco che vive nelle profondità dell’oceano, può crescere fino a 6 metri di lunghezza ed è caratterizzato da pinne simili a grandi orecchie grazie alle quali nuota nell’oscurità.
Granchio Yeti
Questa specie di granchio peloso, scoperta nel 2005 a sud dell’Oceano Pacifico, è così inusuale che risulta difficile classificarla. Malgrado anni di studio c’è ancora molto da chiarire su questa creatura: la sola cosa certa è che le tenaglie “pelose” contengono batteri filamentosi che il Granchio Yeti può utilizzare per disintossicare minerali velenosi emessi dalle acque idrotermali in cui vive. Ha occhi così piccoli da essere ritenuto cieco, e con buona probabilità si tratta di una specie carnivora.
Neocyema
Trovato in un angolo dell’Oceano Atlantico, più precisamente nei pressi del Sud Africa, questo bizzarro esemplare dal colore arancio e la forma allungata nuota tra i 2000 e i 2500 metri di profondità ed è uno dei soli 5 mai catturati fino a oggi. Si ritiene che la creatura, ribattezzata e registrata come “Neocyema”, possa raggiungere una lunghezza massima di 16 cm.
Cetriolo di mare trasparente
Questo spettacolare Cetriolo di mare trasparente è stato scoperto a Nord del Golfo del Messico, a circa mille metri di profondità. Riesce a muoversi grazie ai suoi numerosi tentacoli percorrendo circa due centimetri al minuto, mentre con la bocca spazza via i detriti.
Golden Copepod
Fra le oltre 680 specie di crostacei esistenti questa si distingue senza dubbio dimensioni e ancor più per il colore: grande quanto una moneta, dorato come una piccola luce nell’oscurità.
Aragosta Cieca
Questa Aragosta Cieca ha artigli lunghissimi molto particolari ed è stata trovata a circa 300 metri di profondità. L’esemplare appartiene al ristretto gruppo delle Thaumastochelopsis rare, di cui si conoscono solo quattro specie. Gli artigli, per quanto bizzarri, sono probabilmente usati in caso di scontro con altri crostacei.
Benthic Comb Jelly
Questa nuova specie di ctenoforo è stata scoperta alla profondità incredibile di 7.217 metri al largo della costa del Giappone: prima di allora molti studiosi ritenevamo addirittura impossibile che una creatura simile potesse vivere a tali profondità.
Gambero Fantasma
Trovato nel golfo di Cadiz a nord-ovest dell’Atlantico, questo particolare gamberetto è il secondo crostaceo della specie “thalassinidea” mai scoperto in fondo al mare.
L’area del ritrovamento, grazie alla presenza di vulcani sottomarini, insieme con infiltrazioni di freddo e fluidi gassosi, è assolutamente unica dal punto di vista geologico, il che rende plausibile anche l’esistenza di altre specie sconosciute.
Annalisa Di Branco. -
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Immersione nel blu, alla scoperta dei tesori dei mari
Foto Alberto Muro Pelliconi. -
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La stella marina "assassina"
Siamo abituati ad immaginarle come “esserini” graziosi ed essenzialmente innocui, ma in realtà le stelle marine sono creature che possono rivelarsi estremamente pericolose ed insidiose. E’ proprio per questo che i sommozzatori riemersi dalle acque del fiume australiano Tidal non hanno accolto la loro scoperta con lo stesso entusiasmo di un bambino che, con maschera, boccaglio e braccioli, indica a mamma e papà una simpatica stella marina sul fondo del mare.
Nelle acque che solcano il promontorio Wilson, infatti, sono stati rinvenuti 96 esemplari di una stella marina incredibilmente invasiva, originaria delle coste di Cina, Giappone, Russia e Corea. La prima scoperta di questa particolare specie di stella marina risale al 1995 nella Baia di Port Phillip ma, secondo la stampa australiana, è la prima volta che viene individuata nella zona del Wilson National Park.
Non si tratta di una scoperta di poco conto perché la Northern Pacific Seastar, questo il nome di questa stella marina, è una specie molto invasiva le cui femmine possono arrivare a deporre fino a 20 milioni di uova ciascuna. Una capacità riproduttiva davvero sorprendente che, sommata alla incredibile voracità di questa creatura all’apparenza così inoffensiva, crea uno stato d’allarme non indifferente riguardo gli ecosistemi in cui prolifera.
Questa stella marina, infatti, è in grado di nutrirsi di qualunque animale sia capace di catturare non risparmiando molluschi, crostacei, vermi, ricci di mare ed ascidie, ed è per questo che nelle zone in cui si diffonde rischia seriamente di compromettere il naturale corso della catena alimentare, come sottolinea Matthew Hoskins del Park Vittoria, l’organo facente capo al Ministero dell’Ambiente australiano che si occupa della gestione e della tutela dei parchi naturali. Lo studioso, inoltre, si augura che il rinvenimento nel Tidal della Northern Pacific Seastar, che prolifera dove le onde sono più basse, rappresenti soltanto un caso isolato. Quel che è certo è che dopo questa scoperta guarderemo con occhi un po’ diversi questa piccola creatura dei mari!
I sommozzatori riemersi dalle acque del fiume australiano Tidal non hanno accolto la loro scoperta con lo stesso entusiasmo di un bambino che, con maschera, boccaglio e braccioli, indica a mamma e papà una simpatica stella marina sul fondo del mare.
Nelle acque che solcano il promontorio Wilson, sono stati rinvenuti 96 esemplari di una stella marina incredibilmente invasiva, originaria delle coste di Cina, Giappone, Russia e Corea. Secondo la stampa australiana è la prima volta che viene individuata nella zona del Wilson National Park.
Non si tratta di una scoperta di poco conto perché la Northern Pacific Seastar, questo il nome di questa stella marina, è una specie molto invasiva le cui femmine possono arrivare a deporre fino a 20 milioni di uova ciascuna.
Questa stella marina è in grado di nutrirsi di qualunque animale sia capace di catturare non risparmiando molluschi, crostacei, vermi, ricci di mare ed ascidie, ed è per questo che nelle zone in cui si diffonde rischia seriamente di compromettere il naturale corso della catena alimentare.
Gli studiosi si augurano che il rinvenimento nel Tidal della Northern Pacific Seastar, che prolifera dove le onde sono più basse, rappresenti soltanto un caso isolato. Quel che è certo è che dopo questa scoperta guarderemo con occhi un po' diversi questa piccola creatura dei mari!. -
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Achatina achatina - maxi chiocciola terrestre
Achatina achatina
La chiocciola terrestre più grande è l'Achatina achatina può raggiungere 39 centimetri di lunghezza, con un guscio di circa 27 centimetri, il peso è di circa 900 / 1000 grammi. Il guscio di questa chiocciola di origine africana, che fa parte della famiglia delle Achatinidae, termina in maniera abbastanza appuntita, e si differenzia dalle altre Achatina nella colorazione del guscio e della pelle.
Il mollusco è molto vorace, praticamente onnivoro è nell'Elenco delle 100 specie più dannose del mondo.
C'è chi le tiene in terrario, è molto importante non liberare esemplari in un ambiente che non sia il loro originario.Bubble eye (Carassius auratus auratus)
Bubble eye
Il Bubble eye originario della Cina è il risultato di incroci selettivi che hanno creato questo strano pesce, caratterizzato da occhi sporgenti, iride rivolta verso l'alto, e dalla presenza di sacche di fluido nella parte sottostante l'occhio. Non è presente la pinna dorsale, i colori comprendono l'intera gamma dei Metallic e del Calico. Questa strana varietà di pesce rosso è molto delicata specie nelle sacche sotto gli occhi che possono facilmente danneggiarsi. Le bolle cominciano a svilupparsi quando il pesce ha 6/9 mesi e raggiungono dimensioni notevoli a 2 anni. Meglio tenerlo in acquario solo con pesci della stessa specie.. -
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Squalo Goblin (Mitsukurina Owstoni)
Squalo Goblin (Mitsukurina Owstoni)
Lo Squalo Goblin raggiunge i 3,3 metri di lunghezza e i 159 chili di peso e si crede che possa arrivare anche a più di 5 metri; ho letto che in Australia, nel Canberra Museum, è conservato un esemplare di 4 metri. Il Goblin è un pesce abissale che vive a oltre 200 metri di profondità. Si sa poco di questo squalo che è finito qualche volta casualmente nelle reti di pescatori in zone molto distanti fra loro, dalla Nuova Zelanda al Portogallo, fino al Sudafrica e al Giappone da dove proviene la maggior parte dei pochi esemplari conosciuti. La caratteristica più appariscente dello Squalo Goblin è la strana forma della testa caratterizzata da un lungo rostro ricco di organi elettro-sensoriali indispensabili per individuare le prede nel buio degli abissi. Caratteristico è anche il modo in cui estroflette le mandibole per catturare le prede che trattiene con i lunghi denti ricurvi.
Nel filmato, girato nelle acque giapponesi nel 2008, si vede un piccolo squalo Goblin mordere l'avambraccio di un subacqueo, l'aggressione fu provocata per mostrare i movimenti della mascella. In circostanze normali, questo squalo non sembra sia pericoloso per l'uomo.Pesci volanti
Pesci volanti
La maggior parte dei pesci volanti, è lunga massimo una trentina di centimetri, vive in acque aperte lontano dalle rive, solo poche specie si avvicinano alla costa. Questi pesci si trovano nelle acque tropicali e subtropicali. Nei mari europei di solito non si trovano più a nord del golfo di Guascogna. Nel mar Mediterraneo sono comuni due specie (Cheilopogon heterurus e Hirundichthys rondeletii) e ne sono presenti altre, due molto rare (Exocoetus volitans e Exocoetus obtusirostris).
Si ritiene che escano dall'acqua quando sono inseguiti dai pesci predatori, ma a volte in volo diventano preda degli uccelli che si nutrono di pesce. I pesci volanti nuotano velocemente sotto il pelo dell'acqua, per volare fanno un balzo e grazie alle grosse pinne planano sfruttando la velocità acquisita. Secondo la specie, sono in grado di compiere incredibili balzi fuori dalla superficie, planando per 20-30 secondi e raggiungendo la distanza di 200- 300 metri alla velocità di circa 60 km/h.
Video. -
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Diavolo di mare - Mobula mobular -
Diavolo di mare - Mobula mobular -
Il diavolo di mare è un pesce cartilagineo della famiglia Mobulidae, la stessa alla quale appartengono anche le mante giganti che possono superare sei metri e mezzo di larghezza, e due tonnellate di peso. Questa razza vive principalmente nel Mar Mediterraneo, golfo di Genova, Sicilia e nell'oceano Atlantico orientale tra l'Irlanda e il sud del Portogallo. Qualche volta queste razze si riuniscono in piccoli gruppi che in determinati periodi si avvicinano alla costa. Il diavolo di mare raggiunge una larghezza di 550 cm. e lunghezza 375 cm, la coda è lunga circa un metro, il peso supera la tonnellata. Il dorso è nero con riflessi bruni o bluastri, il ventre bianco, talvolta con macchie nere. Per spostarsi, questi pesci muovono le pinne pettorali, particolarmente sviluppate, simili a grandi ali e nonostante il loro peso, riescono a fare balzi fuori dall'acqua. Le mobule si nutrono di plancton, gamberetti e piccoli pesci, non sono feroci, ma sulla coda hanno un aculeo tagliente, che in certe mante è munito di ghiandole velenose. Sono animali vivipari e partoriscono in genere un piccolo per volta.Stella marina Girasole (Pycnopodia Helianthoides)
Stella marina Girasole
E' la specie di stelle marine più grande che esista, può raggiunge il metro di diametro, ha da 15 a 24 raggi o braccia munite di ventose, il colore può essere: arancione, giallo, rosso, marrone e talvolta viola. Questa stella è un vorace predatore che si nutre di ricci, vongole, lumache, cetrioli di mare e an,che di calamari morti o morenti. Il suo principale predatore è il granchio reale se in pericolo la stella può abbandonare uno dei suoi raggi che poi ricresceranno in poche settimane. La vita media varia dai 3 ai 5 anni. Vive nell’oceano Pacifico, dall’Alaska alla California.. -
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← Dalla Cina arriva il “Pesce Pene”….viene anche mangiato crudo… (Guarda il Video)
Pesce pene
PESCE PENE VIDEO – In Cina se lo mangiano con molto gusto, il suo nome è Urechis unicinctus ma viene comunemente chiamato “penis fish” che tradotto significa “pesce pene”. Nel video postato subito dopo è possibile capire per quale motivo gli sia stato attribuito questo soprannome. In Cina, Corea e Giappone è una pietanza e addirittura spesso viene mangiato crudo.Redazione onlineCon Direttanews.it sei sempre al centro delle notizie, clicca QUI e diventa fan. -
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La nascita in diretta dell'insetto stecco più raro del mondo
Il capo, le antenne e poi, a fatica, ciascuna delle lunghissime zampe: i primi istanti di vita di un insetto stecco dell'isola di Lord Howe.
( Zoos Victoria, Vimeo)
Ci è voluta tutta la pazienza di Rohan Cleave, inserviente dello Zoo di Melbourne (Australia) per identificare tra le tante uova proprio quello sul punto di schiudersi. Ma l'attesa gli è valsa la possibilità di raccontare, per immagini, il momento straordinario della nascita di uno degli insetti più rari al mondo.
Gli insetti stecco dell'isola di Lord Howe (Dryococelus australis), una piccola isola dell'oceano Pacifico, si credevano estinti già nel 1930, a causa dell'introduzione, nel loro habitat, dei ratti neri sfuggiti al carico di una nave. Nel 2001 20-30 esemplari sono stati trovati sull'isola e utilizzati in programmi di ripopolamento.
Sopravvivere un milione di anni senza sesso: parola di insetto stecco
Questi animali che da adulti raggiungono i 15 centimetri di lunghezza nascono dopo oltre sei mesi di incubazione e non è sempre facile prevedere quando avverrà la schiusa. Un processo, lo si vede, lungo e faticoso soprattutto quando si tratta di estrarre le lunghe zampe dall'uovo.
Lord Howe Island Stick Insect hatching from Zoos Victoria on Vimeo.. -
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Animali strani: i 10 più curiosi al mondo
Nel mondo esistono animali strani, davvero molto curiosi e particolari: animali che non ci saremmo mai immaginati che potessero esistere e che invece Madre Natura ha creato. Esseri viventi spesso non proprio bellissimi, dalle fattezze piuttosto bizzarre e curiose, che vivono nei posti piu’ strani del mondo. Animali di tutte le specie che ci sorprendono, per il loro aspetto: ma ricordiamoci che se Madre Natura li ha fatti in quel modo, un motivo c’e’! Ecco allora una carrellata dei piu’ bizzarri che esistono nel mondo.
Pesce vampiro
Ecco a voi gli animali piu' curiosi e bizzarri che esistono realmente!
Pesce psichedelico
Nel 2010 gli scienziati hanno scoperto in giro per il mondo tantissimi animali strani, curiosi e bizzarri: ecco a voi il pesce psichedelico, dai colori davvero particolari!
Bombardiere verde
Altra specie rara scoperta dagli scienziati, come il bombardiere verde, che emana una strana luce verdastra sott'acqua, per difendersi dai nemici.
Animali brutti
Ne esistono nel mondo di animali brutti, animali davvero inquietanti, bruttissimi, dalle fattezze curiose e particolari. Quasi incredibile credere che esistano.
Aiteng
Ecco a voi l'Aiteng, la lumaca carnivora, una specie davvero molto curiosa e particolare, che e' stata scoperta dagli scienziati.
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Molluschi velenosi
Tra le varietà di animali rappresentate dai molluschi ne esistono alcune munite di apparato velenifero: i Conidi (Gasteropodi) e i polpi (Cefalopodi). I primi sono diffusi soprattutto nella regione indo-pacifica; i loro morsi procurano fitte dolorose e cui sintomi iniziali sono: ischemia localizzata (mancanza di sangue nella zona colpita), cianosi (colorazione bluastra della zona colpita), insensibilità della zona circostante la ferita, bruciore pungente. Nei casi più gravi l'insensibilità può diffondersi in tutto il corpo ed essere accompagnata da paralisi, da stato comatoso cui fa seguito la morte per insufficienza cardiaca.
Un esemplare di Conus Geographus, considerato uno dei più velenosi del suo genere.
I secondi, cioè il polpi e specialmente quelli di piccole dimensioni, appartengono al genere Octopus. E' stata descritta accuratamente una serie di casi accaduti in Australia quando Octopus Maculatus causò molti incidenti. Il suo morso lascia due piccole ferite determinate dalle mascelle. La prima sensazione è di bruciore e di prurito, cui può seguire emorragia. Nella zona circostante la ferita possono apparire: edema (cioè un gonfiore determinato da afflusso di sangue), rossore ed infiammazione. Tra i sintomi si possono elencare anche: arsura, difficoltà di deglutizione, vomito, perdita del controllo muscolare, difficoltà nella respirazione e impossibilità di parlare. Nei casi più gravi può sopraggiungere la morte. Di fatto non esistono antidodi specifici.
Octopus Maculatus
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