Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

ODISSEA,RIASSUNTO

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    RIASSUNTO; ODISSEA


    L'Odissea è un poema epico in 24 libri, che narra del ritorno a Itaca di Ulisse, l'ultimo a tornare in patria tra gli eroi greci che hanno partecipato alla guerra di Troia.
    Libro I: gli dèi siedono a concilio per discutere la sorte di Ulisse , l'unico tra gli Achei a non essere ancora rientrato in patria.
    Pallade (Minerva), che protegge l'eroe fa ordinare alla ninfa Calipso di lasciarlo partire da Ogigia; intanto , sotto mentite spoglie , la dea appare a Temaco , comunicandogli il prossimo ritorno del padre , e gli consiglia di andare a Pilo e a Sparta per cercare informazioni su di lui.
    Libri dal II al IV: Telemaco tenta di cacciare i Proci, ma Antinoo, il loro capo, gli ricorda l'impegno preso dalla regina Penelope di sposare uno di loro una volta terminata la tessitura di un manto per il suocero Laerte.
    Telemaco si reca a Pilo e a Sparta dove apprende qualche notizia sul padre.
    Libri dal V all'VIII: Ulisse lascia l'isola di Calipso con una zattera ; dopo un naufragio , raggiunge a nuoto l'isola dei Feaci , dove viene trovato da Nausicaa, la figlia del re dell'isola Alcinoo, che lo invita alla reggia. Ulisse non vuole rivelare il suo nome, ma , quando durante un banchetto a suo onore, il cantore Damodoco comincia a narrare la guerra di Troia e l'inganno del cavallo, Ulisse non può trattenere la commozione, rivela la sua identità e racconta egli stesso le proprie vicende.
    Libri dal IX al XII: Ulisse racconta i pericoli scampati nelle terre dei Ciconi e dei Lotofagi, la fuga dalla grotta del ciclope Polifemo, figlio di Poseidone (Nettuno) , dopo averlo accecato , l'arrivo all'isola della maga Circe ,che trasforma i suoi compagni in porci.
    Ulisse narra quindi la sua discesa nell'Ade , dove il profeta cieco Tisaria gli rivela che Nettuno è adirato con lui. Dopo l'abbandono di Circe , seguono gli episodi delle sirene, dei mostri Scilla e Cariddi , dell'isola del Sole, dove i compagni uccidono e mangiano le vacche sacre al dio scatenandone l'ira. Nella tempesta , da lui provocata , tutto l'equipaggio muore , tranne Ulisse, che , dopo aver trascorso nove giorni aggrappato ad un relitto , approda all'isola di Calipso.
    Libri dal XIII al XVII: terminato il racconto delle proprie avventure ,Ulisse si congeda dai Feaci; essi stessi lo accompagnano a Itaca lasciandolo addormentato sulla spiaggia. Pallade lo trasforma in mendicante ; in questa veste Ulisse viene accolto dal fedele servitore Eumeo , da cui apprende gli abusi dei Proci. Viene riconosciuto anche dal vecchio cane Argo , che muore subito dopo.
    Libri dal XVIII al XXIV: Ulisse entra nella reggia , viene maltrattato dai Proci , poi è riconosciuto dalla nutrice Euriclea .
    La moglie Penelope intanto , propone ai Proci una gara con l'arco , nella quale bisogna far passare una freccia attraverso gli anelli di dodici scuri allineati . Nessuno dei Proci riesce a tendere l'arco di Ulisse ; interviene allora Ulisse stesso , che supera la prova e quindi insieme a Telemaco , stermina i Proci .
    Euriclea annuncia l'arrivo di Ulisse a Penelope , che lo riconosce soltanto quando le racconta come ha costruito il loro letto nuziale .
    Ulisse incontra , infine , il padre Laerte ; stringe quindi un patto di pace col suo popolo .

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    RIASSUNTO CAPITOLI

    1 proemio-il concilio degli dei:Atena presagisce il ritorno di odisseo -atena va a Itaca e consiglia a Telemaco di recarsi a pilo e sparta x chiedere notizie del padre-telemaco rimprovera i proci
    2 Atena sotto le sembianze di mentore compare a Telemaco-telemaco si prepara per partire-parte
    3 Telemaco giunge a pilo-Nestore chiede a Telemaco del suo viaggio e racconta il ritorno degli eroi greci da troia-nestore dice a Telemaco di uccidere i proci-nestore racconta l’uccisione di Agamennone per mano di Egisto e la vendetta di oreste-nestore offre a Telemaco ospitalità- sacrificio a atena-partenza x sparta
    4 Telemaco e pisistrato alla reggia di menelao-elena riconosce Telemaco e pisistrato rivela che e’ il figlio di u7lisse-elena e menelao narrano le imprese di odisseo .menelao narra il suo incontro con proteo-menelao invita Telemaco a romene
    5 nuovo concilio degli dei- descrizione della grotta di calipso-hermes rivela a calipso il volere di giove-calipso annuncia a odisseo la sua decisione-odisseo si costruisce la zattera-calipso se ne va,odisseo parte-tempesta e naufragio-minerva calma la tempesta-odisseo approda sull’isola dei feaci e si riposa sotto un albero
    6 Atena appare in sogno a nausicaa-nausica chiede al padre il permesso di recarsi al fiume x lavare le sue vesti.nauscia al fiume lava le vesti e gioca con le ancelle-x volere di Atena trova e soccorre odisseo e lo accompagna in citta’
    7 nausica torna a palazzo e dopo giunge anche odisseo-descrizione della reggia e del giardino di alcinoo-odisseo chiede aiuto ad arte-odisseo e’m accolto con ospitalita’ da alcinoo-alcinoo promette ad odisseo il ritorno in patria
    8 primo canto di demodoco(trappola di efesto)-odisseo parla con nausicaa-nuovo banchetto x odisseo e nuovo canto di demodoco(il cavallo di troia)-odisseo piange e alcinoo chiede ad od chi e’
    9 odisseo si rivela ad alcinoo-racconta il suo viaggio:I CICONI-I LOTOFAGI-I CICLOPI-POLIFEMO:la sua grotta ,l’uccisione dei compagni,l’accecamento, uscita di odisseo e dei compagni dalla grotta camuffati da capre-odisseo schernisce poliremo.
    10 La reggia di EOLO(dono dei venti i compagni aprono l’otre)-i LESTRIGONI-l’isola di circe-i compagni trasformati in porci-odisseo da circe-liberazione dei compagni-la partenza-la morte di elpenore
    11 Il viaggio dei regni dei morti(ordinato da circe)il sacrificio agli dei inferi-l’ombra di elpenore-l’ombra di tiresia e la sua profezia-l’ombra di anticlea-le ombre degli eroi di troia
    12 Ritorno all’isola di circe e funerali di elpenore-i consigli di circe-l’isola delle sirene(odisseo legato ascolta il loro canto)-scilla e cariddi-l’isola dee del sole-uccsione delle capre sacre al sole-la vendetta di zeus-atena trasforma Odisseo i mendico
    13 Il risveglio di odisseo a itaca-atena appare ad odisseo e si rivela-atena trasforma odisseo in un mendico
    14 odisseo nella capanna di eumeo lo accoglie con ospitalità)-odisseo predice il ritorno del re e inventa una fantasia sulla sua storia
    15 Atena suggerisce a Telemaco di tornare ad itaca-telemaco si congeda da menelao-l’aquila-arriva a fera e pilo-telemaco accoglie sulla nave l’indovino teoclimeno-odisseo chiede notizie a eumeo di anticlea e laerte-eumeo gli racconta la sua vita-telemaco arriva a Itaca via terra)x paura di insidie dei proci)
    16 telemaco giunge da eumeo e chiede notizie dell’ospite-gli offre la sua protezione.odisseo si rivela a Telemaco-ordiscono insieme la strage dei proci
    17 Odisseo ed eumeo scendendo verso la reggia incontrano il capraio infedele melanzio-odisseo e argo- odisseo nella reggia-antonoo colpisce odisseo con uno sgabello-penelope vuole conoscere il mendico x chiedergli di odisseo
    18 odisseo contende con iro il posto di mendico alla reggia-lottano-vince odisseo
    19 odisseo ordina a Telemaco di togliere le armi dalla sala-l’ancella infedele melanto insulta odisseo-il colloquio con Penelope.euriclea lava e riconosce odisseo-fine del colloquio con Penelope
    20 odisseo veglia e chiede ad atena aiuto per la strage dei proci.penelope veglia e chiede la morte ad artemide-melanzio insulta di nuovo odisseo-filezio e’ cortese con odisseo-i proci e il loro ultimo banchetto-ctesippo scaglia una zampa di bue contro odisseo-teoclimeno prevede la prossima strage dei proci che ridono invasati da atena
    21 Penelope propone ai pretendenti la prova dell’arco e lo va a prendere-telemaco no riesce a tendere l’arco-tutti i proci provano a tendere l’arco-odisseo si rivela a eumeo e filezio(gli chiede di aiutarlo)-odisseoi chiede di provare <a tendere l’arco-ulisse tende l’arco e vince la prova
    22 Odisseo uccide antinoo- odisseo chiama euriclea e le impedisce di esultare sui morti
    23 euriclea annuncia a Penelope il ritorno di odisseo e l’uccisione dei proci-penelope dubbiosa-ulisse ordina canti e danze x allontanare il sospetto della strage-odisseo viene riconosciuto da Penelope con la prova del letto-odisseo narra la profezia di tiresia-ulise e Penelope vanno a letto e la notte viene allungata da atena.ulisse va da Laerte con Telemaco eumeo e filezio
    24 ares conduce nell’ade le anime dei proci-alle ombre di Agamennone Achille e altri viene narrata la fine dei proci da anfimedonte-odisseo si rivela a Laerte –gli tacesi tentano di rivendicare i morti-atena ristabilisce la pace tra odisseo e il suo popolo

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    Scheda di analisi sull’Odissea


    1) La struttura dell’Odissea; il proemio.
    L’Odissea con i suoi 12011 versi suddivisi in 24 libri, si presenta articolata in macrosequenze: dopo un Proemio iniziale, un concilio degli dèi sull’Olimpo mette a fuoco la situazione iniziale. Siamo ormai nel decimo anno della fine della guerra di Troia: Odisseo è l’unico acheo al quale l’odio di Poseidone ha negato il ritorno. Dopo lunghe peripezie si trova ora a Ogigia, trattenuto contro la sua volontà dalla ninfa Calipso. Intanto nella sua terra, Itaca, sua moglie Penelope e suo figlio Telemaco sono insidiati dai Proci. L’intervento di Atena sblocca la situazione: Zeus invia Ermes da Calipso per ordinarle di lasciar partire Odisseo, mentre la dea scende a Itaca per consigliare Telemaco.
    Il lungo vagare per mare occupa meno di un terzo dell’opera e si configura come un lungo flash-back: è Odisseo, narratore interno alla storia che rievoca per il pubblico dei Feaci le sue precedenti avventure. Gli eventi sono disposti nel poema in un ordine (intreccio) che non è quello cronologico della successione naturale o consequenziale dei fatti. E’ la cosiddetta struttura ad anello scandita dall’intersecarsi di piani temporali diversi, in cui il punto di partenza coincide con quello di arrivo: dal presente (viaggi di Telemaco, partenza di Odisseo da Ogigia e suo arrivo a Scheria), al passato (racconti di Odisseo ai Feaci), di nuovo al presente (ritorno dell’eroe a Itaca, strage dei pretendenti). Il poema risulta quindi diviso in due parti: i viaggi paralleli di Odisseo e Telemaco (canti I-XII); la preparazione e l’attuazione della vendetta sui Proci (canti XIII-XXIV).

    2) Odisseo, una nuova figura di “eroe”
    I temi presentati attraverso il nuovo eroe sono la curiosità, la voglia di conoscere e l’intraprendenza. Tali ideali sono tipici dell’uomo greco che, uscito dal Medioevo Ellenico, intraprende nuovamente la strada del commercio, abbandonata da tanto tempo, con rinnovato interesse e voglia di rinascere e di scoprire.
    Egli possiede caratteristiche differenti dall’eroe dell’Iliade. Un eroe come Achille, è stato definito monotropos -cioè unidirezionale. La sua unica aspirazione è infatti quella di combattere e vincere.
    Ad Odisseo si possono invece attribuire aggettivi fra i più positivi e particolari, come polutropos -cioè multiforme, polutlas -cioè che ha molto sopportato e polumekanos -cioè che ha molti espedienti e molte risorse.
    Egli è multiforme perché possiede virtù che non riguardano solo la sfera militare, ha molte risorse perché ha esperienza, è saggio e ha sopportato.
    Un verbo che compare molto spesso nell’Odissea è il verbo “trattenere”, nelle sue varie forme: l’attiva, la passiva e la riflessiva.
    Ulisse infatti incontra continuamente personaggi che intendono trattenerlo, ma è grazie alle sue risorse e alla sua saggezza che egli non è mai trattenuto. Ed egli non è trattenuto anche perché sa trattenersi! Egli, a differenza degli altri eroi, è riflessivo e capisce che ciò che gli accade e la posizione che la sua vita assume non dipende dal destino, o almeno non totalmente, ma dal modo in cui egli stesso decide di agire.
    Tutto ciò, che può sembrare ovvio ai giorni nostri, cela invece una profonda e apprezzabile evoluzione che rende Ulisse così importante e così ammirato.
    Ciò che egli fa è in contrasto con l’ idea dell’eroe che crede che tutto dipenda dalla divinità e che ira, felicità, passioni e capacità derivino dalle intenzioni degli dei.

    3) Il tema della famiglia e della comunità


    4) La società descritta nel poema: gli aristoi e gli altri
    Aedo = Ogni corte regale disponeva di un cantore ufficiale chiamato a intrattenere gli ospiti del padrone di casa. Gli aedi erano quindi figure inserite in modo stabile nella comunità e occupavano nella gerarchia sociale una posizione nettamente subalterna rispetto alla classe aristocratica dominante. Femio infatti è costretto suo malgrado a cantare per i Proci, alla cui autorità appare sottomesso e, pur essendo un “divino” cantore, non è esente da minacce di morte: Telemaco durante la strage finale intercede presso suo padre Odisseo per salvargli la vita, testimoniando così la sua fedeltà. Demodoco gode di grande considerazione presso i Feaci, ma è pur sempre un prestatore d’opera che deve adeguarsi alle richieste del re.

    Eumeo = Dal punto di vista narrativo Eumeo rappresenta il tipo del servo fedele e pio, che fa della devozione al padrone e del rispetto delle leggi dell’ospitalità il cardine dei suoi comportamenti. Tutto il discorso che Eumeo rivolge al suo ospite è intessuto di rimpianto per Odisseo e di dolore per la sorte amara che crede abbia avuto; di pari passo, mentre ricorda la abbondanza che regnava nella casa di Odisseo e ne rievoca la giustizia, stabilisce una netta linea di demarcazione tra passato e presente, tra buon governo e la liberalità del legittimo signore e le gravi colpe dei nuovi padroni, arroganti, privi di “timore dell’occhio divino” e del tutto inosservanti delle leggi. Eumeo non ha molto da offrire al vecchio mendicante, e se ne scusa lamentando le difficili condizioni in cui è costretto a vivere.

    Argo = Argo è il testimone muto delle tragedie della reggia ed è l’emblema di quella fedeltà degli umili su cui il re potrà contare. Abbandonato pieno di zecche su un mucchio di letame, il cane è il simbolo dell’incuria nella quale sono lasciati gli averi dell’eroe. Nella condizione del suo cane, quindi Odisseo che ha ammirato l’ordine del recinto e delle stalle di Eumeo e l’efficienza del servo fedele che lavora anche senza l’occhio vigile del padrone, vede ora anticipati concretamente gli effetti brutali dell’infedeltà dei suoi servi e le conseguenze dell’atmosfera di abbandono delle regole che è stata determinata dalla presenza dei Proci. L’intermezzo dell’incontro con Argo è quindi una sequenza nella quale si articola il tema della fedeltà, che è centrale negli ultimi libri dell’Odissea

    Euriclea = E’ la serva fedele e la dispensiera che ha procurato, nel segreto più assoluto, le provviste per il viaggio di Telemaco a Sparta e Pilo; è colei che ha sostenuto Penelope quando le hanno comunicato dell’agguato dei Proci al figlio, ed è inoltre la nutrice affettuosa che ha accolto con lacrime di gioia il giovane al suo rientro nella reggia.


    5) I sentimenti presenti nel poema.
    Efebia = (Libri I-IV) Si vede Telemaco diventare, dopo il colloquio con Mente/Atena, consapevole del proprio ruolo, lo vediamo zittire la madre, assumere le responsabilità di capo della casa e lanciare la propria sfida ai Proci. In altri termini egli ha intrapreso il percorso iniziatici di passaggio dallo stato adolescente a quello di uomo, sta realizzando cioè la sua efebia.

    Odisseo = L’avventura nella caverna del Ciclope è uno dei passi in cui l’eroe protagonista del poema si presenta con quei tratti distintivi che ne hanno fatto una figura emblematica. Egli è mosso da un desiderio di conoscere il mondo e le genti che lo popolano. E’ ardimentoso, determinato, astuto; si presenta quindi come sintesi tra coraggio e intraprendenza del viaggiatore che percorre mondi sconosciuti.
    Vendetta = il primo a essere punito è Antinoo, capo e portavoce dei Proci, che la morte coglie beffarda mentre sta consumando l’ennesima coppa di vino non suo; poi è la volta di Eurimaco, secondo solo ad Antinoo per arroganza e quindi secondo a lui anche nella morte
    Ospitalità = L’ospitalità è un tema centrale nell’Odissea. Odisseo e i suoi compagni naviganti che percorrono rotte sconosciute nel tentativo di ritornare in patria giungono presso popolazioni o singoli a cui chiedono aiuto e accoglienza. Quando le loro richieste vengono accolte, essi vivono una esperienza positiva; quando la richiesta è negata, patiscono mali e feroci disavventure. Polifemo e i Lestrigoni, che non accolgono né rispettano gli stranieri, sono primitivi, selvaggi, empi; al contrario i Feaci che consentono a Odisseo di ritornare a Itaca e lo colmano di doni ospitali, sono il prototipo del popolo civilizzato che vive nella concordia e nell’armonia delle leggi.

    6) L’elemento magico, meraviglioso e mostruoso nel poema
    Il prodigio = Sono molti i canali attraverso i quali gli dèi mandano segnali agli uomini: bagliori improvvisi e inspiegabili, tuoni terrificanti, fulmini, serpenti mostruosi, apparizioni. Tra questi Omero riserva uno spazio rilevante al volo degli uccelli e ai loro comportamenti. Ogni divinità privilegia particolari specie (la colomba è legata a Venere, la civetta ad Atena…), ma gli uccelli rapaci hanno un ruolo preminente. Quando essi poi aggrediscono oche o colombe, il messaggio diventa abbastanza chiaro, e tutti sanno che un presagio di morte o di vendetta sovrasta qualche empio impunito. Per essere un prodigio deve anche avvenire in momenti particolare. Le due aquile che volteggiano sopra l’assemblea a Itaca aggredendosi con gli artigli sono interpretate dall’indovino Aliterse come il fatto che Odisseo tornerà, il giovane Telemaco gode ufficialmente del favore di Zeus e gli Itacesi dovranno tenerne conto.

    La metamorfosi = La capacità di mutare forma e natura è una manifestazione tipica del meraviglioso.
    La navigazione di Odisseo verso Itaca si svolge sotto il segno della presenza divina; le condizioni del viaggio sono cioè una manifestazione del “meraviglioso” del poema. Quando salpa da Ogigia, infatti, le vele si tendono e la zattera procede sicura e spedita perché Calipso ha mandato un vento propizio e leggero che dopo 18 giorni di tranquilla navigazione, consente all’eroe di giungere in vista di Scheria. Viceversa quello di Poseidone è un ribaltamento: la scena del naufragio è apocalittica: solo un ennesimo intervento divino, quello di Ino Leucotea, garantisce la salvezza del naufragio a cui fornisce il corrispettivo del “mezzo magico”: il velo che gli consente di galleggiare.

    La terra di Utopia = La scena dell’ingresso dell’eroe nel palazzo di Alcinoo è immersa in un’atmosfera magica: Odisseo osserva non visto perché lo circonda una nube creata da Atena; la reggia, con lo sfarzo delle sue strutture e degli oggetti che la impreziosiscono, è il palazzo più bello e più favoloso descritto nell’Odissea. La reggia e il giardino di Alcinoo acquistano così le connotazioni di un Eden perduto ma possibile, forse l’unico desiderabile.

    Ciclope = Meraviglioso per gli antichi è ogni portento che suscita in positivo stupore e ammirazione o che suscita in negativo terrore e ribrezzo. Il meraviglioso in questa avventura assume i tratti dell’orrido grazie ad alcuni particolari macabri che il poeta-narratore dissemina nel testo.
    La sfida che Odisseo lancia al Ciclope antropofago è una riedizione del tema della lotta tra Bene e Male, tra razionalità e animalità. I ciclopi sono esseri che non rispettano le norme comuni né le leggi degli dei, e neppure conoscono le assemblee, emblema di una vita sociale organizzata. A queste valenze negative si aggiunge anche la brutalità del personaggio: Polifemo è empio e pecca di tracotanza perché calpesta le leggi dell’ospitalità. Per tutto questo complesso di implicazioni la sconfitta di Polifemo diventa l’esaltazione delle capacità dell’intelligenza umana e delle potenzialità della civiltà. Tutto ciò è personificato in Odisseo.

    L’isola galleggiante di Eolo = L’isola di Eolo pare un prodigio della natura e degli dèi; ha caratteristiche morfologiche straordinarie; la reggia che vi sorge ha i contorni del fiabesco e la vita concorde e felice che vi si conduce tra banchetti appartiene alla dimensione del meraviglioso. Ogni particolare descrittivo rimanda a un’idea di ricchezza, di benessere: la discendenza di Eolo è composta da 3 figli e 3 figlie sposati tra di loro che vivono nell’agiatezza e nell’armonia reciproca. L’isola rappresenta quindi un mondo immaginario e mitico, l’unico mondo nel quale l’uomo vede realizzati le sue aspirazioni e i suoi desideri più profondi: il benessere fisico, l’abbondanza, la pace, la serenità, la felicità.

    La magia = Nel libro X domina il tema della magia. Chi ha poteri magici riesce a comunicare con le forze nascoste nelle diverse forme della natura e, se vuole, può influenzarle e può modificare, attraverso la metamorfosi, le manifestazioni esteriori della natura stessa. La magia aleggia in tutta l’isola Eea: i compagni di Odisseo la percepiscono nell’innaturale comportamento di lupi e leoni che stazionano attorno alle case di Circe, ma non ne hanno consapevolezza tanto che, ammaliati dal canto e dalle arti della maga, subiscono la trasformazione in porci. Contro i poteri di Circe, le sue bacchette magiche e i filtri funesti, non sono sufficienti virtù umane come il coraggio e l’intelligenza, ma è necessario il potere di un altro dio, Ermes. Come lei, Ermes ha una verga magica con la quale addormenta e risveglia gli uomini e conosce erbe dai poteri sconosciuti ai mortali: i consigli e gli avvertimenti del dio e l’erba moly, l’antidoto agli incantesimi di Circe, permettono quindi a Odisseo di scampare alla sorte dei suoi compagni.

    Le sirene; Scilla e Cariddi = Nell’episodio delle sirene non c’è una descrizione di queste creature, probabilmente già note all’uditorio in quanto presenti nei miti e nei racconti degli Argonauti. La tradizione le rappresentava come donne-uccello, ma Omero ne fa creature indefinite che, adagiate su un prato fiorito, cantano un canto dolce come il miele. Il compito di tratteggiarne il fascino e il pericolo è affidato ancora alle parole di Circe che istruisce l’eroe prima che lasci Eea (XII, vv. 39-46). Esse sono seducenti e ammaliatrici, ma insieme sono portatrici di morte. Il meraviglioso si colora decisamente di tinte fosche nella figura di Scilla, il mostro a cui, su consiglio di Circe, Odisseo espone se stesso e i compagni pur di sfuggire al gorgo di Cariddi. La rappresentazione di Scilla rientra nei canoni dell’orrido. Circe la definisce “terribile, atroce, selvaggia, imbattibile” (v.119); è una creatura gigantesca dalle sei teste canine e dalle sei gole che divora un uomo con ognuna delle sue fauci, ottenendo così uno spaventoso tributo di sangue per qualunque nave si avventuri in quello stretto passaggio di mare.

    7) La presenza degli dei
    Il concilio degli dei = La prima scena del poema si svolge nella reggia di Zeus sull’Olimpo dove gli dèi sono riuniti in assemblea. La storia narrata prende le mosse da un intervento divino; in entrambi i poemi, più marcatamente nell’Iliade, sono quindi i concili degli dei con le loro decisioni l’elemento propulsore che rilancia la storia e l’azione. Gli dei infatti, secondo la concezione degli antichi Greci, possono determinare gli eventi umani ponendo ostacoli sulla strada dei mortali (come fa Poseidone perseguitando Odisseo) oppure, al contrario, proteggendoli e favorendoli. Essi sono tenuti comunque a rispettare il destino che il Fato ha stabilito per ogni singolo uomo. Nell’Odisseo il Fato appare meno incombente e vessatorio di quanto non sia stato nell’Iliade, e questo per due ragioni: l’atteggiamento del protagonista, Odisseo, che non cessa mai di lottare contro le avversità e non si rassegna al “non ritorno”, e un probabile spiraglio intervenuto nella rigida concezione fatalistica del poeta, così come si ricava dalle parole di Zeus.

    8) Analogie e differenze con l’Iliade
    L'Iliade è composta da 24 canti secondo la tradizionale divisione Ellenistica.

    Alcuni di questi 24 libri contengono parti del racconto della guerra di Troia: Aristotele nella sua "POETICA" sostiene che Omero non pretese di mettere in versi TUTTA la guerra ma di evidenziare solo le fasi più salienti di essa enfatizzandoli con la sua unica forma stilistica.

    L'Iliade racconta in tutto 50 GIORNI di guerra:

    9 GIORNI: riassunti (quelli della peste)
    12 GIORNI: Zeus presso gli Etiopi
    12 GIORNI: il corpo di Ettore maltrattato da Achille furibondo
    9 GIORNI: riti per la morte di Ettore.

    Tutti i libri sono percorsi da due linee essenziali che si intrecciano tra loro:
    IRA
    TEMA DELLA GUERRA

    1° LIBRO:
    PESTE
    IRA DI ACHILLE (Achille esce in battaglia)
    MOTIVAZIONE DELLA PESTE (in ANALESSI)

    2°-8° LIBRO:
    EROI ACHEI > Diomede - La battaglia degli Dei.

    9° LIBRO:
    RICHIESTA AD ACHILLE DI TORNARE IN BATTAGLIA E RELATIVO RIFIUTO.

    10°-16° LIBRO:
    2° BATTAGLIA. PATROCLO IN BATTAGLIA (muore nel 16° libro)
    17°-19° LIBRO:
    DECISIONE DI ACHILLE DI RIENTRARE IN BATTAGLIA.

    20°-22° LIBRO:
    3° BATTAGLIA - UCCISIONE DI ETTORE

    23°-24° LIBRO:
    RISCATTO DEL CORPO DI ETTORE E SUOI FUNERALI.

    ODISSEA:
    1°-4° LIBRO:

    TELEMACHIA >Qui Odisseo, pur essendo l'oggetto della ricerca del figlio Telemaco, non viene mai citato direttamente.

    TELEMACHIA >TELEMACO SI DIRIGE PRIMA A PILO E POI DA MENELAO>L'elemento che domina i quattro libri è l'attesa

    5° LIBRO:
    * ODISSEO NELL'ISOLA DI OGIGIA - NINFA CALIPSO.
    * ARRIVA L'ORDINE DI ZEUS A CAUSA DEL QUALE CALIPSO È OBBLIGATA A LASCIAR PARTIRE ODISSEO.

    6° LIBRO:
    FEACI - NAUSICA
    Dal 6° AL 12° libro >APOLOGHI (ricostruzione degli episodi accaduti prima della Ninfa Calipso). >LOTOFAGI - CICLOPI - LESTRIGONI - CIRCE - DISCESA NELL'ADE - SIRENE - SCILLA E CARIDDI.

    13°-24° LIBRO:
    RITORNO DI ODISSEO AD ITACA
    PACIFICAZIONE GENERALE PER VOLONTÀ DI ATENA

    PACIFICAZIONE DOPO CHE ODISSEO UCCIDE TUTTA L'ARISTOCRAZIA (PROCI).

    L'Odissea unisce il genere della novella popolare (Odisseo si traveste da qualcun altro - Penelope e la sua tela - Penelope mette alla prova Odisseo) ai racconti di mare (descrizioni precise e particolareggiate di navi e rotte), ai racconti di "magia" (Sirene - Circe - Scilla e Cariddi) e alla vita quotidiana (Nausica ed i Feaci).
    In questo senso l'Odissea presenta molte più tematiche rispetto alle solo due, citate prima, dell'Iliade: Odissea > mondo della FIABA / IMMAGINARIO E QUOTIDIANO.
    L'elemento di continuità tra Iliade ed Odissea è ODISSEO.

    ILIADE > GLORIA
    (gli DEI qui incarnano vizi / virtù umane).

    ODISSEA > VITA
    (gli DEI qui incarnano le virtù morali, in particolare la GIUSTIZIA).
     
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