Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

flauto dolce

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  1. Lussy60
     
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    Il flauto dolce di bambù



    L'origine del flauto si perde nella notte dei tempi. Questo strumento è addirittura citato nella Genesi, il primo libro della Bibbia e sappiano che era utilizzato dagli Egizi e poi presso i Greci e i Romani.

    I più antichi modelli erano costruiti con semplici canne; flauti un pò più evoluti erano fatti con tibie di pecora oppure di terracotta.

    Il flauto dolce, conosciuto anche come flauto dritto, è il flauto più utilizzato nella cultura europea a partire dal '500 e la sua diffusione sarà così generalizzata sino a circa metà del '700. Dopo un periodo di ridimensionamento del suo uso a scapito del flauto traverso, è stato in seguito recuperato e diffuso largamente nel corso di tutto il Novecento.

    Il flauto dolce è uno strumento a imboccatura terminale a fischietto (il becco), che si ottiene inserendo un blocco di legno nella parte finale dello strumento. In questo modo, si viene a formare una stretta fessura che conduce l'aria direttamente dal becco sino al bordo di una finestrella laterale.

    Piccoli flauti simili al flauto dolce, probabilmente di origine asiatica, erano conosciuti e diffusi in Europa già dall'XI secolo.

    A partire dal 1500 il flauto dolce assunse la sua forma standard, con sette o otto fori d'apertura e un portavoce per il pollice.

    Il flauto dolce, la cui famiglia comprende taglie dal sopranino al basso, fu utilizzato nell'ambito della musica da camera e, dal XVII secolo fino alla metà del XVIII secolo, anche molte partiture orchestrali prevedevano la presenza del flauto dolce. Il flauto traverso cominciò a prendere il posto del flauto dolce all'interno dell'orchestra intorno alla metà del Settecento. Le taglie più diffuse di flauti dolci sono il contralto, utilizzato per gran parte della musica del periodo barocco e dotato di un'estensione di circa due ottave a partire dal fa' (il fa sopra al do centrale); e il soprano, oggi maggiormente utilizzato in ambito scolastico, e con un'estensione di circa due ottave a partire dal do" (il do sopra al do centrale).


    cosa serve

    Per realizzare un flauto sono necessarie poche cose.

    Innanzitutto, serve una canna di bambù che verrà tagliata della lunghezza necessaria a garantire la tonalità voluta.

    Inoltre sono necessari i seguenti utensili:

    un seghetto da legno;
    una limetta piccola e piatta della larghezza di cm. 0,5 (per il finestrino);
    una limetta piccola rotonda del calibro di cm. 1 (per i fori);
    una raspa rotonda da legno lunga cm 20 (per la pulizia interna del bambù);
    un punteruolo;
    un coltellino;
    carta vetrata da legno grossa e fina;
    un tappo di sughero;
    olio di lino (facoltativo).
    A questo punto possiamo iniziare la costruzione del flauto secondo le indicazioni valide per tutte le tonalità contenute nel capitolo dalla pianta al flauto.


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    Dalla pianta al flauto

    Queste operazioni sono valide per tutti i tipi di flatuo


    La scelta del bambù è la prima operazione da effettuare per poter costruire il nostro flauto.

    Dobbiamo scegliere la pianta che abbia il diametro della larghezza necessaria alla diversa tonalità del flauto. Nel caso, ad esempio, volessimo costruire un flauto in DO tenore, il diametro del bambù dovrà essere di circa cm. 3,5- 4 in modo che il diametro interno sia compreso tra i 30 e i 33 mm.

    La pianta appena tagliata in realtà non può subito essere lavorata e, pertanto, una volta eliminate le foglie, sarà necessario lasciarla essiccare per alcuni mesi.

    Appena il fusto sarà utilizzabile, è possibile tagliarlo della lunghezza adatta al flauto secondo la tonalità desiderata. Se desideriamo costruire un flauto in SOL contralto la lunghezza dello strumento sarà compresa tra i 38 e i 40 centimetri.

    Una volta tagliato, la canna va completamente vuotata con la raspa, eliminando tutti i nodi interni. Quindi, con un coltellino, va raschiata la prima pellicola esterna che ricopre il bambù, per poi procedere ad una radicale cartavetratura esterna dello strumento. Questa ultima operazione consentirà, a strumento ultimato, la penetrazione dell'olio di lino .

    E' possibile, a questo punto, usando un seghetto da legno, iniziare il taglio del becco che dovrà, nel caso di un flauto in DO soprano formare un triangolo rettangolo con il lato più piccolo di cm. 2. Quindi si passa ad incidere il finestrino a cm. 2,8 dall'imboccatura che avrà una forma rettangolare realizzata mediante l'uso di punteruolo e di limetta delle giuste dimensioni.


    image

    A questo punto, è necessario chiudere il becco utilizzando un tappo di sughero adattato a riempire lo stesso becco dall'apice al finestrino. Inoltre, dall'imboccatura del becco all'inizio del finestrino, dovrà essere praticata una scalanatura atta a consentire il passaggio dell'aria. Anche per quest'ultima operazione utilizzare la limetta.

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    La scalanatura dovrà essere perfettamente pulita e l'inclinazione del finestrino dovrà agevolare il taglio del soffio.

    Verificare che il suono emesso (in questo caso un DO) sia simile a quello di un diapason. Se così non fosse, con un suono troppo grave, accorciare il flauto di qualche millimetro sino ad avvicinarsi il più possibile alla tonalità ricercata.

    Ora è possibile iniziare a praticare i fori della distanza e del calibro che troverete nelle pagine dedicate a ciascuna tonalità.

    Praticati i fori, passare il flauto con cartavetrata da legno fina (00) quindi, con un panno stendere l'olio di lino.
     
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21 replies since 3/2/2011, 20:46   23805 views
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