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IL Mondo degli Egizi......storie e leggende

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  1. lussy601
     
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    Trucco e cura del corpo



    Gli Egiziani, di ogni ceto sociale e sia uomini che donne tenevano in gran conto l'aspetto e la cura del corpo; gli antichi Egizi possono essere considerati gli inventori della cosmesi, che, per la prima volta nella storia dell'uomo, verrà praticata secondo regole e ricette ben precise e in modo abituale.

    Gli Egizi non usavano la cosmesi solo per sedurre ma aveva valenze curative oltrechè magico-religiose: per esempio, il trucco del contorno occhi era nato come difesa dalle infezioni e dal sole e aveva anche un aspetto simbolico, visto che il tratto allungato verso l'esterno richiamava l'amuleto udjat, l'occhio risanato del dio falco Horo.
    I primi cosmetologi furono i sacerdoti, che erano anche i depositari delle nozioni farmaceutiche e nei cui laboratori preparavano i loro prodotti.
    I cosmetici, proprio per il la loro funzione curativa erano considerati beni di prima necessità, da ricevere assieme alle razioni alimentari.

    L'abluzione, rito religioso e garante di purezza, era obbligatorio per i sacerdoti ma veniva effettuato anche dall'uomo comune che si lavava più volte durante il giorno.
    I più poveri si strofinavano con sabbia e argilla lungo le rive del Nilo, mentre i signori lo facevano nei loro bagni privati, con acqua e natron (dei sali di sodio).
    Vi erano anche i deodoranti, importanti in un clima così caldo costituiti da scorza di carruba macinata o in forma di palline di farina d'avena profumata d'incenso da porre nel cavo del braccio.

    Molta attenzione la ponevano anche nei confronti della peluria; per i sacerdoti, di cui il corpo ben rasato era simbolo di purezza, la pelle liscia e glabra era una componente erotica importantissima per la donna Egizia che oltre a pinzette e rasoi aveva a disposizione ricette per creme e cerette depilatorie e per prodotti lievemente abrasivi per un peeling casalingo.
    Una ricetta per il peeling è la seguente: una base di carbonato di sodio, miele e sale marino.

    Gli uomini generalmente non portava la barba (i baffi erano rari), se non in segno di lutto,mentre i sovrani ne usavano una finta per i cerimoniali, allacciata dietro le orecchie; la calvizia temuta da uomini e donne, era combattuta con lozioni o con parrucche e posticci.





    Le acconciature variavano a seconda delle epoche ma rimasero sempre in auge le parrucche.
    Erano fatte di capelli veri incollati ad una retina con cera d'api mista a resina (lo stesso impasto era utilizzato come gel per le acconciature) e potevano essere molto elaborate: lunghe sino a mezzo metro, con ciocche ondulate, trecce terminanti con boccoli e ornate con ghirlande di fiori, nastri o gioielli.
    Con carattere simbolico e magico, legato al culto religioso e funerario, usavano apporre dei coni di unguento profumato sulla base dell'acconciatura, che al caldo si scioglieva spandendosi sulla parrucca.
    Nel Nuovo Regno sono spesso rappresentati sulla testa di uomini e donne, distribuiti dalle inservienti che passavano tra i convitati del banchetto funebre.
    L'uso del cono si è protatto fino al secolo scorso presso alcuni popoli africani ma probabilmente nell'antico Egitto non era considerato solamente un cosmetico ma anche un simbolo di rinascita, rafforzato dalla forte carica erotica rappresentata dai profumi, considerati un fluido degli dei.




    In virtù di questa credenza, non solo le vesti, i capelli ed il corpo dovevano essere profumati,ma anche le case dovevano essere odorose, per rendere più sereno l'ambiente familiare.
    All'inizio i profumi erano simili a pomate aromatizzate, poi divennero vere e proprie essenze che duravano anni, famose in tutto il mondo antico.

    I cosmetici più utilizzati dalle donne erano fard e rossetto, realizzati con ocra rossa, linfa di sicomoro e grassi vegetali.
    L'hennè era utilizzato per tingere i capelli (come avviene tutt'oggi) e per decorare unghie e mani.
    Le musiciste e le ancelle erano solite usare i tatuaggi a motivi geometrici o piccole figure del dio Bes, ed erano praticati con l'iniezione sottocutanea di fuliggine e olio sulle cosce e sull'addome, per aumentare l'attrattiva sessuale.




    Alla fine di tutte queste cure che dedicavano al loro corpo, questo infine, lo dovevano poi esibire e lo facevano in modo molto elegante,
    come le danzatrici e le musiciste, che lo esibivano nudo adornato solo di gioielli.
    I lavoratori erano anche loro nudi, ma indossavano spesso un perizoma di lino o pelle traforata.
    Solo fino a quando non diventarono di uso comune la tunica e la camicia, anche i signori giravano a torso nudo mentre le dame erano a seno scoperto.
    Diventò poi d'uso comune per le donne un abito-guaina costituito da un tubino cucito su un lato, lungo fino alla caviglia e retto da due spalline che a volte lasciavano scoperto il seno, spesso impreziosito da una rete di perline colorate da portare anche come abito a sè sul corpo nudo.

    Solo nel Nuovo Regno gli abiti diventeranno più vari per entrambi i sessi e con le tuniche apparirrano anche le cinture.
    La passione degli Egizi però era rappresentata dai gioielli: essi indossavano quanti più monili potevano tra bracciali, cavigliere, collane,diademi, orecchini e corone, utilizzati sia per farsi belli che come amuleti.
    I gioielli erano molto elaborati e tramandati da generazione in generazione, spesso d'oro intarsiati con pasta di vetro colorata o pietre semipreziose, oppure di materiali poveri per le classi meno agiate, ma sempre ricchi di simbologia.
    I piedi erano nudi oppure calzati con sandali infradito di cuoio o fibre vegetali.

    Tutto il risultato di questa cura attenta veniva osservato in uno specchio, un disco di rame, bronzo o argento, levigato levigato, affine al disco solare, munito di un'impugnatura allungata.
    Per la sua capacità di riflettere e 'conservare' l'immagine di chi vi si specchia, simboleggiava la rigenerazione; non per niente era chiamato ankh, cioè 'vita'.


    Una curiosità: la tipologia della riga nera nel trucco degli occhi aveva un significato per gli Egizi.
    La riga nera spessa lunga era riservata a faraoni e divinità; quella corta e spessa o lunga e sottile era appannaggio delle danzatrici e della gente comune; quella allungata verso il naso era di utilizzo meno frequente.

     
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