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IL Mondo degli Egizi......storie e leggende

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  1. lussy601
     
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    La pesatura dell'anima


    “Una distesa d'acqua senza colore, il Nun. Niente vita,luce, forma:solo il caos. Poi emerse una collina, dove il dio creatore Atum poté appoggiarsi, e far nascere l'Umido e il Secco,che a loro volta diedero origine al Cielo e alla Terra”.


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    Questo è l'inizio della creazione secondo la visione egiziana; poteva variare leggermente a secondo delle varie scuole teologiche ma di base erano molto similari.
    Il mondo così come era stato creato da Atum era perfetto, e spettava alla figura del Faraone mantenere questo equilibrio a discapito del caos. Infatti nella nomenclatura ufficiale uno dei nomi del Faraone era Meri Maat,amato da Maat,la dea della giustizia che presiedeva alla pesatura dell'anima nell'aldilà.

    Tutto era finalizzato a mantenere tale equilibrio e armonia, dalle opere pubbliche alla costruzione di templi. Se la cultura egizia è durata ben oltre 3 mila anni, quasi il triplo di quella di Roma, ciò non è dovuto solo all'isolamento geografico; se il loro mondo, come abbiamo detto, era nato perfetto, aprirsi con l'esterno era visto come una sorta di contaminazione. Quindi, perchè cambiare??

    La religione era il loro punto di forza, scandiva le regole della società e dava una prospettiva “logica” anche per la vita dopo la morte. Assicurava che era possibile continuare a vivere,bastava prepararsi in modo adeguato.
    Un'iscrizione tombale giunta fino a noi recita: “Possa tu star bene nel tuo sarcofago, avendo gioito di tutto quanto di buono abbia desiderato il tuo cuore”.

    Una bella vita doveva comunque essere vissuta nel rispetto di alcune norme morali. Eccone alcune:

    1 – Non ho commesso iniquità contro gli uomini
    2 – Non ho maltrattato i sottoposti
    3 – Non ho bestemmiato contro gli dèi
    4 – Non ho rubato
    5 – Non ho calunniato uno schiavo presso il padrone
    6 – Non ho affamato nessuno
    7 – Non ho fatto piangere nessuno
    8 – Non ho ucciso
    9 – Non ho commesso atti impuri
    10 – Non ho fornicato con donna maritata
    11 – Non ho diminuito le offerte nei templi
    12 – Non ho barato sui terreni (per i raccolti da donare al Faraone)
    13 – Non ho alterato il peso della bilancia
    14 – Non ho tolto il latte dalla bocca dei bambini

    Queste leggi non sono troppo dissimili da quelle che poi si daranno ebrei e cristiani.

    Il defunto si presentava dopo la morte davanti al tribunale divino presieduto da Osiride, dio della morte. Anubi poneva sul piatto della bilancia il cuore del deceduto, che per gli egizi era sede della coscienza; sull'altro piatto veniva posta la piuma di Maat.
    Se il peso dei due piatti era uguale, il defunto riprende il suo corpo e torna alla vita nell'aldilà dove “ara,miete, mangia,beve e fa l'amore e tutto ciò che faceva prima”.


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    Se il suo cuore invece era troppo peso,quindi troppo gravato dai peccati commessi in vita, il corpo del defunto era divorato da Ammut,mostruoso incrocio tra un coccodrillo, un leone e un ippopotamo. In questo caso la morte, era per sempre.


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    Ma chi erano le divinità che un buon egiziano doveva onorare in vita??
    Anubi, per esempio, dio dalla testa di sciacallo addetto all'imbalsamazione dei corpi, era originario di Assyut.

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    Thot, dalla testa di ibis, che portò in dono agli uomini la scrittura, aveva come centro di culto Ermopoli.

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    La dea-avvoltoio Nekhbet era di Elkab e Sobek, il dio coccodrillo, di El- Faiyùm.

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