Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Parafrasi e commento-Spesso il male di vivere ho incontrato (E.Montale)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Spesso il male di vivere ho incontrato

    Spesso il male di vivere ho incontrato:
    era il rivo strozzato che gorgoglia,
    era l'incartocciarsi della foglia
    riarsa, era il cavallo stramazzato.

    Bene non seppi, fuori del prodigio
    che schiude la divina Indifferenza:
    era la statua nella sonnolenza
    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


    parafrasi

    Spesso ho incontrato il male di vivere: era il ruscello che non scorreva, era l’accartocciato della foglia rinsecchita, era il cavallo stramazzato.
    Non conobbi altro all’infuori dell’evento straordinario che fa sbocciare l’atteggiamento nei confronti dei fatti e della sofferenza della vita: era la statua della sonnolenza del pomeriggio, e la nuvola e il falco alto elevato.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Spesso il male di vivere ho incontrato
    Spesso il male di vivere ho incontrato:
    era il rivo strozzato che gorgoglia,
    era l'incartocciarsi della foglia
    riarsa, era il cavallo stramazzato.

    Bene non seppi, fuori del prodigio
    che schiude la divina Indifferenza:
    era la statua nella sonnolenza
    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


    Parafrasi
    Ho provato spesso il male di vivere
    in un ruscello ostruito
    in una foglia inaridita dal sole che si accorcia
    in un cavallo caduto a terra(sfinito).
    Non conobbi altro bene
    al di fuori di quello,prodigioso
    che concede la divina indifferenza.
    una statua immobile nella sonnolenza del mezzogiorno
    una nuvola,un falco che vola in alto.



    Commento
    Questa poesia, che fa parte della raccolta Ossi di seppia, è particolarmente suggestiva proprio per le immagini del mondo naturale che sembrano possedere un "sensibilità" propria in cui si riflette l`emozione del poeta. In solo due strofe il poeta sintetizza la sua visione pessimistica della vita,un susseguirsi di azioni prive di scopo,senza alcun senso.Il "male di vivere",l`esperienza della vuota come sofferenza, è comune a tutto l`universo, cosi il poeta la ritrova negli oggetti più semplici della natura:in un ruscello che non scorre liberamente,nella foglia che inaridisce e si accartoccia,in un cavallo stramazzato al suolo.



    Non c`e` scampo a questa sofferenza se non nell'indifferenza,qui evocata dall'immagine della statua immobile nella sonnolenza del mezzogiorno,della nuvola e del falco che osservano il mondo da lontano,dall'alto del cielo. Un'indifferenza che è anche accettazione distaccata e dignitosa della realtà.



    METRICA DELLA POESIA
    Spes/so il ma/le di vi/ve/re ho inco/ntra/to
    e/ra il ri/vo str/oz/za/to che gor/go/glia
    e/ra l'/in/ca/rtoc/cia/rsi del/la fo/glia
    ri/arsa, e/ra il ca/val/lo str/amaz/za/to.
    Be/ne non sep/pi, fu/ori del pro/di/gio
    che schi/ude la di/vi/na In/dif/fere/nza:
    e/ra la sta/tua nel/la son/nole/nza
    del me/rig/gio, e /la/ nu/vo/la, e/ il/ fa/lco al/to
    le/va/to.

     
    Top
    .
1 replies since 2/2/2011, 20:40   57563 views
  Share  
.