Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Tema svolto: Riforma Gelmini: pro e contro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Tema svolto


    Riforma della scuola


    Svolgimento:

    Tra una manifestazione ed un'altra, un ministro ed un altro, la scuola italiana, soprattutto la scuola superiore, non è stata riformata da troppo tempo. Le sfide che ci lanciano altri paesi, in cui il sistema di istruzione e formazione professionale è in costante miglioramento, sono diventate insostenibili. Vi sembra possibile che nella nostra scuola superiore imparare ad usare il computer sia un optional, mentre lo studio di una determinata regola grammaticale o matematica sia discriminante per la valutazione finale? Che cosa faremo, una volta terminata la scuola, nel nostro posto di lavoro? Useremo il computer o quell’argomento scolastico quasi inutile? Io non so se la riforma debba essere fatta da un governo di centro-sinistra piuttosto che di centro-destra e non mi interessa neanche saperlo. So solo che la scuola italiana, così come è, non va. Ci sono troppi ostacoli perché professori e studenti vengano motivati e ben disposti a scuola. Per quanto riguarda gli insegnanti dovrebbero essere, da una parte, incentivati e retribuiti in modo proporzionale al loro impegno. Dall’altra parte, però, dovrebbero aumentare i controlli sulla qualità dell’insegnamento, affinché solo i migliori continuino a fare questo lavoro che, mi rendo conto, è tra i più difficili e delicati, mentre per gli altri si troveranno altre mansioni. Per quanto riguarda noi studenti, bisognerebbe trovare il modo di premiare quelli più impegnati e non i più furbi. Inoltre vorrei che non fosse ostacolato il nostro desiderio di essere protagonisti nella nuova scuola che cambia. Per questo, desidererei meno ore seduto sui banchi ad ascoltare l’insegnante spiegare i famosi programmi ministeriali, e più tempo dedicato alla poesia e al teatro, da fare e non da subire e basta, oppure più ore nei laboratori, dove uno, operando e sperimentando in prima persona, può, a mio parere assimilare meglio anche le nozioni teoriche.

    Perché, per esempio, non far sì che un determinato argomento, invece che essere spiegato con il solito metodo della lezione frontale, sia affrontato con una ricerca, che sfoci poi nella realizzazione di un ipertesto o di un sito web?

    Inoltre vorrei che nella nuova scuola il rapporto tra insegnante e studente sia diverso. Non so che farmene di un burocrate, che viene in classe solo a riempire carte o ad impartire nozioni, e non sa niente di me, delle mie aspirazioni, ecc…

    D’altra parte, devo dire che anche noi studenti abbiamo le nostre colpe. Il più delle volte, e l’ho verificato anche con i miei compagni, il nostro fine diventa quello di tirare a campare, copiando i compiti tra di noi, o marinando la scuola in modo mirato. Oppure, in altri momenti, limitiamo il nostro rapporto con il docente ad una critica continua, come se lui dovesse risolvere tutti i problemi della scuola e della società italiana, e non fosse anzitutto un uomo con cui instaurare un dialogo costruttivo.

    Certo non tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni è stato negativo.

    Ritengo, per esempio, utile il cambiamento che si è verificato con il nuovo esame di stato, in cui sono i tuoi insegnanti a giudicarti e non docenti esterni, che non sanno nulla di te.

    Un’altra bella iniziativa,da incentivare ulteriormente, è stata quella del quotidiano in classe. Nella mia classe, per esempio, dedicavamo un’ora alla settimana a leggere gli articoli sui fatti attuali, aprendo gli occhi, quindi, sulla realtà che ci circonda.

    Infine penso che comunque c’è ancora molto da fare perché la scuola sia più vicina alla realtà di noi studenti.

    Perché, per esempio, a scuola non si discute di musica, o, ancora meglio, non si fa musica? Siamo ancora schiavi di una eredità che risale addirittura agli antichi romani, per cui certe discipline hanno un valore educativo ed altre no? Come si può pretendere che una scuola così fatta possa interessare e motivare, se non tiene conto delle cose a cui tengo di più?


    Spunti per altri temi

    R@: La riforma Gelmini, ombre e meriti?
    D.D.: Il ministro Gelmini è anche simpatica quando appare in TV e ha ragione quando afferma che bisogna restituire carisma all'istituzione scuola e agli insegnanti e nessuno nega che la scuola italiana, lo dice anche l'OCSE, ha bisogno di una riforma radicale. Ma l'OCSE dice anche che la nostra scuola elementare è tra le migliori al mondo: e allora che bisogno c'è d'iniziare la riforma proprio da qui? Non è meglio intervenire sulle superiori che non formano o l'università che non crea sbocchi di lavoro? Non è meglio offrire una possibilità reale ai tanti giovani costretti a fuggire all'estero per fare ricerca e lavorare?

    R@: I "tanti maestri" additati dal Ministro sono il vero problema della scuola?
    D.D.: Il vero problema della scuola italiana è che è ingessata in un sistema che non premia il merito, dove i docenti sono insieme vittime e carnefici. È la mancanza di laboratori; l'impossibilità di stabilire reali relazioni col mondo del lavoro; è il respiro culturale intriso di provincialismo che fa affondare in una palude i nostri figli.

    R@: Quanti maestri rischiano realmente il posto?
    D.D.: Dai dati in mio possesso circa 87 mila docenti e 43 mila tra bidelli e personale tecnico e amministrativo. Il blocco del turn over, poi, farà in modo che a perdere il posto siano gli insegnati precari più giovani, che sono anche i più motivati: gente con due lauree e vari master a cui il Governo propone di riconvertirsi in guide alpine o turistiche.

    R@: I bambini concretamente come hanno trovato le loro scuole a settembre? (classi accorpate, maestri che non ci sono più)
    D.D.: Le vere sorprese ci saranno il prossimo anno scolastico, con quasi 8 miliardi in meno per il triennio 2009/2011, con 4000 istituti a rischio chiusura nei piccoli centri, con il maestro unico, con la riduzione del tempo pieno, con meno insegnanti di sostegno per i bambini disabili e minore possibilità d'integrazione per i bambini stranieri.

    R@:Fino a quando sarà possibile assicurare il tempo pieno alle famiglie con la riforma?
    D.D.:Già da oggi la scuola offre sempre meno questo servizio, necessario per le famiglie con entrambi i genitori che lavorano. Dal prossimo anno scolastico i genitori (forse) potranno lasciare i loro figli a scuola fino al solito orario, ma il tempo pieno sarà trasformato in servizio di sorveglianza, gettando alle ortiche il lavoro progettuale della scuola elementare: in concreto, la scuola darà meno stimoli ai nostri figli.

    R@:Come politico locale, quali umori ha intercettato tra le famiglie delle sua zona?
    D.D.: Preoccupazione. Le famiglie vogliono scuole sicure, accoglienti, con insegnanti motivati e qualificati; vogliono servizi, vogliono un futuro per i bambini. Con la cura Tremonti-Gelmini la scuola passa da settore strategico a capitolo di spesa. Con conseguenze disastrose.

    R@:Qual è il peggior demerito di questo intervento sulla scuola?
    D.D.:Questa riforma mira a destabilizzare l'organizzazione scolastica, mettendo le famiglie contro gli insegnanti e gli insegnanti in lotta tra loro, tra titolari e precari. Questa riforma non affronta i veri nodi della crisi scolastica italiana, non ha respiro ed è motivata solo dalla necessità dei tagli al bilancio.

    R@: Il ministro rassicura tutte le parti sociali, ma ...
    D.D.: C'è poco da rassicurare. Il clima di mobilitazione che già si vive davanti ai cancelli delle scuole lo testimonia. Da un lato si fanno operazioni d'immagine come l'obbligo del grembiule e il voto in condotta, e dall'altro si smantella il cuore della scuola. Mi sembra sia evidente: il solo progetto educativo che sta a cuore a Berlusconi e alla Gelmini, è quello della TV e della pubblicità.
     
    Top
    .
0 replies since 28/2/2011, 11:00   52 views
  Share  
.