Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Io Cresco.. bimbi..prime esperienze.

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  1. Lussy60
     
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    Crescere un figlio oggi…dolce impresa

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    Essere genitori ai nostri giorni non è facile, ma è possibile!Diventare mamme in questo millennio non è semplice. La società che ci circonda, i “falsi miti” che lo spettacolo ci offre, la necessità di lavorare sempre più ore e di conseguenza il bisogno di affidare il nostro bimbo ai nonni o peggio ancora a persone esterne.
    Tutto questo rende il nostro approccio con la maternità molto più difficile.
    E’ interessante vedere quanti piccoli accorgimenti si sbagliano, e quanto possano poi provocare grandi reazioni nei figli, che in quell’età sono come spugne ed assorbono gran parte dei malumori o delle gioie dei genitori.Tanti sono i consigli che gli esperti ci danno, per poter “gettare” le basi del nostro nuovo rapporto genitori-figli.

    E’ importante non cedere nel rapporto con i nostri figli. Dir loro sempre di si non è sinonimo di maggior amore. Dobbiamo intraprendere una strada e seguirla sempre con fermezza, nel rispetto reciproco, cercando però di stabilire bene i ruoli. Possiamo essere anche degli amici, dei confidenti, ma prima di tutto siamo genitori.Urlare non serve:La cosa più bella che un genitore possa fare con il proprio figlio è parlare. Non crediamo di risolvere tutto con le urla. Lì per lì il bambino, intimorito dal nostro tono potrebbe smettere di farci arrabbiare (e non sempre succede), ma non capirà mai effettivamente il motivo del nostro atteggiamento, anche perché nell’urlo il bambino sente solo un gran rumore, non riuscendo poi a capire veramente le parole. Quindi frasi come “NO! Ho detto no!”, senza motivare il perché il bambino deve smetterla, non servirà a nulla. I bambini non sono stupidi, non sottovalutiamoli, rapportiamoci con loro in base all’età che hanno, ma tenendo conto che anche a partire dall’infanzia esiste un modo per interagire e farsi capire da loro.Non ricorrere alle mani: Non creiamo un rapporto di terrore con i nostri figli. Come con le urla, le botte non sono il rimedio per nulla. Ricorrere alle mani indica il nostro limite nel confrontarci, è soltanto lo sfogo del genitore, ma non produrrà alcun beneficio nel comportamento del bambino. Ricorrendo alle mani potremmo rischiare di far crescere un senso di rabbia e repressione nel bambino, che da grande potrebbe diventare un violento, o nel caso opposto un bambino represso, timoroso di tutto.

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    Mangiare insieme:
    Per la famiglia il momento del pranzo e della cena dovrebbe essere sacro. Spegniamo la tv quando siamo a tavola, chiediamo ai nostri figli cosa hanno fatto durante la giornata, rendiamo il momento dei pasti un divertimento, una crescita reciproca. Scherziamo con loro, giochiamo mentre mangiamo, cantiamo filastrocche divertenti per invogliarli a mangiare! Mangiare è condivisione, non dimentichiamolo.Piccoli momenti di qualità:
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    Anche se torniamo stanchi da lavoro, è fondamentale passare con loro minuti di qualità, dove tirare fuori il bimbo che è in noi. Sporchiamoci, coloriamo, combattiamo a cuscinate, cantiamo canzoncine insieme a loro. Facciamo brillare i loro occhi con le nostre attenzioni. Soffrono la nostra mancanza durante il giorno, rendiamo la sera la nostra piccola fuga dal presente. Chiediamogli cosa pensano della loro mamma, del loro papà. Impareremo un sacco di cose interessanti viste con gli occhi dell’innocenza.Insegniamogli a giocare:I bambini per imparare a fare qualsiasi cosa devono avere un esempio da seguire. Se ci facciamo caso infatti, molti bambini chiedono in prestito i nostri cellulari, le borse delle mamme, le pentole in cucina, proprio perché hanno i nostri comportamenti quotidiani come modello di vita…Invertiamo i ruoli! Insegniamo loro l’arte del gioco. Coloriamo insieme a loro, facciamo le costruzioni… Solo così loro impareranno a giocare!Attenzione a non responsabilizzarli troppo:A molti di noi è capitato di essere i primogeniti, e di avere il fratellino solo dopo diversi anni. Quindi spesso il primogenito si ritrova ad essere un neo-genitore. Gli vengono affidate troppe responsabilità sulla crescita del fratellino, sul suo divertimento, sulla sua istruzione, sul suo carattere. Questo non è giusto. Anche lui ha diritto di vivere nella spensieratezza la sua giovane età. Va bene responsabilizzarli, ma tenendo conto che loro, come prima cosa, sono figli.

     
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