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PARAFRASI DI CITTà VECCHIA DI U. SABA
Città vecchia
Spesso, per ritornare alla mia casa
spesso per tornare a casa mia
prendo un'oscura via di città vecchia.
prendo una via buia della città vecchia
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
il color giallo di qualche fanale si specchia in qualche pozzanghera
qualche fanale, e affollata è la strada.
e la strada è piena di persone
Qui tra la gente che viene che va
qui tra il via vai della gente
dall'osteria alla casa o al lupanare,
tra l'osteria e la casa o a donne di malaffare
dove son merci ed uomini il detrito
dove gli uomini sono merci e sono come il detrito
di un gran porto di mare,
di un grande porto di mare
io ritrovo, passando, l'infinito
io qui trovo quando passo l'infinito
nell'umiltà.
nell'umiltà
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
qui prostitute, marinai e il vecchio che
che bestemmia, la femmina che bega,
bestemmia la ragazza che litiga
il dragone che siede alla bottega
l'uomo che siede alla bottega
del friggitore,
del friggitore
la tumultuante giovane impazzita
la giovane agitata e impazzita
d'amore,
d'amore
sono tutte creature della vita
sono tutte creature della vita
e del dolore;
e del dolore
s'agita in esse, come in me, il Signore.
in loro e in me che le vedo c'è il Signore
Qui degli umili sento in compagnia
qui sento la compagnia delle persone più umili
il mio pensiero farsi
e il mio pensiero si fa più puro
più puro dove più turpe è la via.
più puro è il pensiero dove la vita è più turpe.