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parafrasi della poesia di GIOVANNI PASCOLI: Di lassù
La lodola perduta nell'aurora si spazia, e di lassù canta alla villa, che un fil di fumo qua e là vapora;
di lassù largamente bruni farsi i solchi mira quella sua pupilla lontana, e i bianchi bovi a coppie sparsi.
Qualche zolla nel campo umido e nero luccica al sole, netta come specchio: fa il villano mannelle in suo pensiero, e il canto del cuculo ha nell'orecchio.
L'allodola, lontanissima, quasi perduta nell'aurora, volteggia leggera in spazi amplissimi, quasi infiniti, e da lassù rivolge il suo canto al villaggio, dai comignoli del quale si leva, qua e là, un filo di fumo. Sempre l'allodola sembra quasi che guardi con la sua pupilla così lontana i campi arati, coi solchi di terra fresca che diventano più scuri, e i buoi che tirano in coppia l'aratro (o altri attrezzi dei campi, non si può specificare). Qualche zolla di terra è così umida che luccica al sole come uno specchio, mentre il contadino già si immagina come saranno le sue mannelle (per il significato di questa parola consiglio il sito www.usidellacanapa.it) mentre ode il canto del cuculo.
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