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"Odio e amo"
divisione in sillabe: Io o/dio e a/mo. Ma/ co/me, di/rai./ Non/ lo/ so/, sen/to/ che/ av/vie/ne e /che è/ la/ mi/a tor/tu/ra.
commento: Il tormento d’amore risuona spesso nelle ultime liriche dei Carmina. Qui un solo distico esprime con forza il dissidio dei due sentimenti di odio e amore, che danno contemporaneamente gioia e strazio al poeta. Il tono sincero e la tormentosa concisione fanno della lirica una delle più celebri nella poesia d’amore del mondo e di tutti i tempi.
caratteristiche nello stile: Nelle precedenti liriche il poeta ha come interlocutrice la donna amata, qui per esprimere la battaglia che infuria nel suo animo si rivolge ad un interlocutore immaginario, che è lo stesso lettore, alla cui domanda (Perché, forse mi chiedi, fai così?) non sa rispondere (Non so). La potenza espressiva dei due versi è affidata alla brevità dei due verbi iniziali, isolati dal punto fermo e uniti dalla congiunzione (odio e amo): l’ossimoro fonde in una stessa espressione i termini di significato contraddittono e comunica intensamente lo struggimento del poeta.
La tematica: La lirica sviluppa l’antitesi “amare-voler bene” della precedente. Catullo non può farsi più illusioni e giunge a concludere che due sentimenti forti, i quali si escludono a vicenda, convivono nel suo animo con un inestricabile intreccio: l’amore per Lesbia e la sofferenza per l’infedeltà della donna, un tormento sconsolato e razionalmente inspiegabile.
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