Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

E Pasqua..AUGURI!!!

tutto quello che c'e da sapere..compreso gli auguri..

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    Coniglietti segnaposto


    Pasqua in simpatia


    coniglietti-segnaposto_320x400_centro

    Scopri come creare dei simpatici coniglietti fai-da-te per decorare con allegria la tua tavola di Pasqua e riservare un posto al tuo ospite del cuore!

    Occorrente:
    pezzi di cartoncino goffrato giallo, arancione e rosso
    2 tappi di sughero alti
    2 palline d’ovatta
    2 perle di legno gialle
    perle di legno gialle e rosse da 5 a 8 mm di diametro
    2 stecchini per spiedo
    filo argentato
    scampoli di stoffa fantasia
    colori acrilici: arancione, rosso e carne
    un pennello

    coniglietto-segnaposto-2
    Realizzazione
    1- Infila le palline d’ovatta negli stecchini per spiedo, dipingi color carne e fai asciugare bene. Disegna i tratti del viso con un pennarello nero ed incolla dei cerchietti di cartoncino per fare il naso. Poi dipingi i tappi di sughero per il corpo arancione e rosso.

    2- Ricalca sul cartoncino colorato le sagome delle orecchie, dei colletti e dei segnaposto e ritagliale.
    Incolla le orecchie sulla parte posteriore della testa. Per realizzare i fiocchetti, stringi al centro dei rettangolini di stoffa con il filo argentato ed incollali.

    3- Unisci la testa, il colletto e il tappo di sughero con un pezzo di stecchino per spiedo, non prima però di aver forato centralmente il colletto con un ago e di aver bucato il tappo con la punta delle forbici.

    coniglietto-segnaposto-3
    I ritocchi
    4- Annoda allo stecchino, tra la testa e il colletto, una sottile sciarpina di tessuto e incolla le perline di legno sulla parte anteriore ai fori per i bottoni.

    5- Per le braccia, fissa ai lati dei tappi di sughero le perle di legno gialle e rosse con la colla a caldo. Attenzione a fissare le perle con i fiori paralleli al corpo, in modo da poterci infilare degli stecchini per spiedo lunghi 9 centimetri. Attacca all’estremità superiore degli stecchini una perlina di legno colorata e completa i segnaposto scrivendo il nome sul cartoncino e, infine, incollalo allo stecchino.


    fonte: Semplici idee per la Pasqua, edizioni del Borgo.

     
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    I sapori della tradizione pasquale

    Pasqua in tavola!

    i-sapori-della-tradizione-pasquale_320x400_centro
    Uova e colombe, ma non solo. La tavola pasquale è un tripudio di tradizioni regionali, e più spesso ancora di singoli paesi o addirittura contrade, che si tramandano di generazione in generazione. Niente a che vedere con il Natale, le differenze tra regione e regione a Pasqua sono più forti che mai, anche se tutti i pranzi finiscono con l’immancabile uovo di cioccolato, il sogno e la sorpresa di tutti i bambini!

    La festa di Pasqua, dal punto di vista gastronomico, nasce come una festa semplice e frugale. Gli elementi che non possono mancare sono da sempre l’agnello, le uova e la colomba. Dando uno sguardo alle tradizioni gastronomiche italiane, salta all’occhio una varietà incredibile di gusti, ricette e sapori. Elencarle tutte è impossibile, ma vogliamo provarci proponendovi i piatti tipici di alcune regioni che potrete divertirvi a mischiare con quelli della vostra cucina tradizionale.
    Torta Pasqualina
    i-sapori-della-tradizione-pasquale-3

    INGREDIENTI PER 6 PERSONE:
    2 confezioni di pasta sfoglia
    1kg di bietole
    150g di ricotta fresca
    60g di burro
    7 uova
    1 bicchiere di latte
    1 cucchiaio di maggiorana essiccata
    mezza cipolla

    Vegetariano
    Torta Pasqualina
    PORTATA: Antipasto

    DIFFICOLTÀ: Media

    PREPARAZIONE: 1 ora

    PROCEDIMENTO:

    Pulisci le bietole e lavale in abbondante acqua fredda. Mettile in una padella senza asciugarle, copri con un coperchio e lessale. Riprendi le bietole e strizzale bene quindi tritale finemente e falle rosolare in padella con il burro e la cipolla tritata. Aggiungi sale e lascia intiepidire.
    Passa la ricotta al setaccio e lavorala in una ciotola unendo gr.100 di formaggio parmigiano e il latte. Fodera una tortiera circolare con carta da forno e spennella l'interno con dell'olio extravergine di oliva. Stendi il rotolo di pasta sfoglia all'interno della teglia e versa il composto di bietole e ricotta. Con il dorso di un cucchiaio fai dei piccoli incavi nel ripieno e rompi all'interno 6 uova, tenendo il tuorlo intero.
    Spolvera ciascun uovo con la maggiorana ed il formaggio parmigiano rimasto. Chiudi la torta con il secondo rotolo di pasta sfoglia sigillando bene i bordi. Rompi l'uovo rimasto e sbattilo leggermente con 1 cucchiaio di acqua. Con i rebbi di una forchetta pratica dei piccoli forellini sulla superficie della torta e spennella con il composto di uovo ed acqua. Inforna a 190° per 40-45 minuti circa. Servi la torta tiepida.

    TRUCCHI:

    Puoi abbellire la presentazione della torta Pasqualina ponendo un ulteriore uovo al centro della torta, questa volta lasciandolo intero e magari disegnando sul guscio qualche soggetto Pasquale con colori per alimenti, oppure puoi formare dei soggetti pasquali con la pasta stessa.


    Pappardelle al gratin

    pappardelle-gratin

    Per grandi occasioni
    Pappardelle al gratin
    PORTATA: Primo

    DIFFICOLTÀ: Facile

    PREPARAZIONE: 1 ora

    PROCEDIMENTO:

    Pulisci gli asparagi e cuocili nell’asparagiera in acqua a bollore, lasciando fuori le punte, per circa 15 minuti. Poi taglia a rondelle la parte tenera del gambo, elimina la parte dura e lascia intere le punte. In alternativa usa un grande tegame.
    Lessa le pappardelle in abbondante acqua salata a bollore, scola al dente, rimetti nella pentola e condisci con il burro a pezzetti, il prosciutto, le rondelle e le punte di asparagi. Trasferisci la pasta nella pirofila unta di olio. Sbatti in una ciotola le uova con la panna, la noce moscata, sale e pepe.
    Distribuisci il composto sulla pasta e cospargi con il parmigiano, copri con un foglio di alluminio e tieni da parte in frigorifero. Prima di servire, passa le pappardelle in forno ventilato caldo a 220°. Dopo 10 minuti elimina il foglio di alluminio e continua la cottura per altri 10 minuti. Togli dal forno quando si sarà formato in superficie un velo dorato e croccante.


    TRUCCHI:

    Da provare anche la gustosa versione con carciofi (al posto degli asparagi), cotti a spicchi in padella con olio, aglio e prezzemolo.

    Il Nord e il Centro
    Il Settentrione


    In Trentino ci sono le Polpettine Pasquali, con macinato di agnello, prezzemolo, rosmarino, scalogno, pepe e sale. Vengono rosolate nell’olio con aceto, vino e brodo, e servite con patate fritte. La Crescia è una pizza al formaggio tagliata a fette e gustata con il salame tipico della Val d’Aosta. I Persi al Furn del Piemonte sono pesche conservate e cotte al forno ripiene di amaretto. La Torta Pasqualina, piatto unico ripieno di verdura, uova e parmigiano, accompagna il pranzo in Liguria. Le Titole del Friuli Venezia Giulia sono delle piccole treccine dolci che avvolgono un uovo rosso, mentre il Pan de Fighi è uno strudel ripieno con fichi secchi tritati, mandorle e nocciole. Infine, in Veneto si servono i Vovi e Sparasi, uova sode decorate con erba di campo e asparagi.



    Verso il centro…
    In Abruzzo si gustano come dolci i Fiadoni, calzoni cotti al forno ripieni di formaggio di pecora. Tradizione vuole che in Lazio si mangi a colazione la Corallina, un salame tipico pasquale accompagnato dalla pizza al formaggio.

    i-sapori-della-tradizione-pasquale-4

    Il Sud e la Sicilia
    I sapori del Sud

    In Puglia, il Cutturidd è l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, mentre la Scarcedda, nella versione tutta pugliese, è un fazzolettino di pasta sfoglia ricoperto di zucchero e confettini colorati. A proposito di dolci, la Scarcedda è quello tipico della Basilicata, pizza rustica farcita con uova sode e ricotta. In Calabria la Cuzzupa è una pagnotta dolce la cui dimensione cresce man mano che aumenta l’età del nucleo familiare. Le Pitte con Niepita sono invece dei dolci a mezzaluna da mangiare caldi o freddi. Impossibile rinunciare, in Campania, alla squisita Pastiera Napoletana, vero capolavoro della cucina partenopea con ricotta, grano e buccia d’arancia.


    La tradizione siciliana
    Concludiamo questo viaggio attraverso le tradizioni culinarie pasquali della Sicilia, che merita una menzione a parte.
    Le ricette restano quelle nate sotto le varie dominazioni: U sciusceddu è una minestra a base di carne di pollo, uova e ricotta tramandata dai francesi; il Tegame pasquale d’Aragona, di tradizione araba, è costituito da un’abbondanza di uova, zafferano e cannella; l’Impanata Pasquale è una focaccia con base di pane lievitato ripiena di stufato d’agnello d’origine spagnola. Tra i dolci immancabili le Palmette, fatte di mandorla tostata e ricoperte di zucchero fuso colorato, le Cuddure cu l’ova, una sorta di grande biscotto con uova sode, e l’intramontabile Cassata, farcita di ricotta e ricoperta di glassa decorata con frutta candita.

     
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    Porta la Pasqua in tavola

    porta-la-pasqua-in-tavola

    La Pasqua è un momento molto speciale, un po’ perché dopo il Natale è la festa più sentita da grandi e piccini, un po’ perché viene a coincidere con l’inizio della bella stagione. In un tale clima di gioiosa rinascita, qual è il modo migliore di festeggiare se non quello di preparare un buon pranzo da gustare allegramente in famiglia prima di rompere l’uovo? L’adagio, veramente, esorta a trascorrere “…Pasqua con chi vuoi”. Ma, in fondo, le persone con cui più si desidera vivere le feste più importanti non sono forse i propri famigliari? E allora si dia inizio ai preparativi per il pranzo pasquale! DonnaD ti propone alcune ricette per un pranzo di Pasqua veramente speciale: tradizionale e nuovo al tempo stesso.

    Antipasto: asparagi con salsa all’arancia. Ingredienti: kg 1 di asparagi, maionese, 1 arancia, panna da cucina, aglio, sale, pepe. Visto che quest’anno la Pasqua è alta e le arance sono ancora sulle nostre tavole, la salsa in questione è perfetta. Raschia i gambi degli asparagi e lavali ben bene. Poi prepara la salsa: in una ciotola metti l’equivalente di una tazza di maionese, aggiungi succo d’arancia q.b. per ottenere una salsa omogenea, non troppo liquida. Metti sale, pepe, la buccia grattugiata dell’arancia, 1/2 spicchio d’aglio schiacciato. Cuoci gli asparagi a vapore per 1/4 d’ora e portali in tavola con la salsa a parte.

    Primo: tagliatelle alle lattughe. Ingredienti per 4 persone: g 200 di tagliatelle all’uovo secche, 2 lattughe, 2 cipolle bianche, g 50 di burro, g 120 di prosciutto cotto affumicato, sale, peperoncino, noce moscata, brodo di dado, g 200 di panna da cucina, formaggio emmental grattugiato. Monda e taglia le cipolle a fette, lava e taglia la lattuga a strette liste, taglia il prosciutto a striscioline. Metti il tutto in una padella assieme al burro e lascia fondersi pian piano gli ingredienti, portando a cottura con un po’ di brodo di dado se si rende necessario, in modo da ottenere una crema piuttosto liquida. A questo punto aggiungi la panna e insaporisci con sale e peperoncino. Fai bollire le tagliatelle ma lasciale al dente, scolale poco e versale nella padella con il sugo dove ne porterai a termine la cottura spolverizzandole di emmental grattugiato.

    Secondo: carré di agnello. Ingredienti per 4 persone: una costata d’agnello (circa 1 kg), 6 fettine sottilissime di lardo, olio d’oliva, rosmarino, salvia, aglio, alloro, sale pepe. Trita bene bene uno spicchio d’aglio, le fogliette di un rametto di rosmarino, due fogliette di salvia e una d’alloro. Metti la carne in un recipiente fondo, passala con un pennello intriso d’olio d’oliva e poi cospargi con il trito aromatico. Copri il recipiente con pellicola trasparente e lascialo riposare per una notte intera al fresco. Il giorno dopo raschia il trito dalla carne e mettilo da parte. Poni l’agnello in una teglia, rivestilo con le fettine di lardo, metti sale, pepe e inforna a 200° per un’ora, pennellando ogni tanto con l’olio e il trito del giorno prima. Leva il lardo e lascia dorare la carne a 220° per 1/4 d’ora. Portala in tavola su un tagliere di legno con un contorno di patate e insalata di stagione.

    Contorno: patate grigliate. Ingredienti: 4 patate, olio, sale, pepe, aglio, erbe aromatiche (a piacere: rosmarino, prezzemolo, timo, maggiorana, salvia). Lava bene le patate e lessale, senza sbucciarle, per 10-15 minuti in acqua salata, poi scolale e lascia raffreddare. Tagliale a fette spesse un cm e mettile in fusione con olio, aglio e erbe aromatiche per un’ora, poi falle grigliare su una piastra a fuoco medio e portale a cottura.

    Dessert: crema alle nocciole per la colomba. Ingredienti: 1 colomba, g 150 di cioccolato alle nocciole, g 100 di panna, noce di cocco disidratata. Con questa crema la colomba diventa un dolce prelibato. Fai sciogliere il cioccolato alle nocciole con la panna, spolverizza con cocco disidratato e la crema è pronta da splamare.

     
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    Pasqua

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    L'albero di pasqua

    alberodipasqua


    L'albero di Pasqua è una tradizione squisitamente nordica che affonda probabilmente le radici nella notte dei tempi. E' facile infatti constatare come i simboli dell'albero, dei fiori e dell'uovo siano quelli che da sempre rappresentano la rinascita, la vita che si perpetua nel ciclo delle stagioni, il risveglio dell'energia assopita del mondo.

    fotogalleryOvvio quindi che la simbologia cristiana si sia sovrapposta a questi emblemi naturalistici per rappresentare la resurrezione, il ritorno alla vita, l'eternità dello spirito vitale che si rinnova dopo ogni inverno dell'anima. Al di là di queste origini l'albero di Pasqua moderno deve forse la sua fortuna al signor Volker Kraft, abitante nella cittadina tedesca di Saafeld. Era un bambino nel 1945, la guerra appena finita e lui sognava di decorare gli alberi del giardino di casa con tante uova colorate nell'attesa della festa di Pasqua.Ci riuscì nel 1965, per la felicità dei suoi figli. Decorò i due giovani alberelli che vedeva dalla finestra del salotto, con diciotto uova; ogni anno, d'allora, l'Eierbaum -l'albero delle uova- è diventato una tradizione che ha coinvolto figli, nipoti e amici. Le uova sono vere, svuotate e tutte decorate in modi diversi: dipinte, a collage, rivestite con pizzi a uncinetto, traforate, con strass e perline e molte, molte altre varianti. Vengono ben legate in modo da reggere ogni tipo di tempo, neve, pioggia, vento. Passata la Pasqua, con la stessa cura le uova vengono riposte per l'anno successivo, quelle danneggiate verranno sostituite ed altre se ne aggiungeranno. L'albero di Saafeld ha incrementato sempre più il numero di uova decorate che lo addobbano arrivando a contarne quasi 10.000!


    Albero con uova di feltro
    albero-di-pasquaCOSA OCCORRE
    Feltro di vari colori
    immagini pasquali varie
    nastrini o rafia
    forbici
    colla
    un po’ di pazienza
    COME FARE
    Disegnare sul feltro degli ovali di varie dimensioni, aiutandosi con delle formine ricavate da un cartoncino, disegnare solo metà dell’ovale, piegare il foglio in due e disegnare l’altra metà ricalcando i bordi della prima. In questo modo si ottengono facilmente degli ovali perfetti. Per la grandezza delle uova bisogna tenere conto delle dimensioni delle immagini che si vogliono attaccare sopra.Una volta tagliato il feltro, si ottengono tante uova variopinte. Ritagliare, allora, le immagini pasquali e incollarle sul feltro. Praticare dei piccoli fori dove far passare della rafia colorata (ma è possibile usare anche del comunissimo filo di lana o dei nastrini colorati) in modo da potere appendere le decorazioni con facilità.



    Albero di nastri
    COSA OCCORRE
    albero2Pezzi di nastro
    Un vaso di terra cotta
    vernice spray per ceramica
    Bastoncino di legno
    Palla di polistirolo
    Spugna da fiorista
    Forbici
    Spilli da sarto
    Colla a caldo
    Carta o tessuto per la base del vaso
    COME FARE

    albero2.2Dipingere il vaso e lasciare asciugare

    Aggiungere una goccia di colla a caldo ad una estremità del bastoncino di legno e inserirlo nella sfera di polistirolo per circa 1 cm. Aggiungere
    una goccia di colla a caldo all'estremità opposta del tassello di legno e inserirlo nella schiuma floreale. Quando il vaso è asciutto inserirvi la schiuma floreale, questo renderà la struttura più stabile e sarà più facile lavorare. Tagliare il nastro in strisce di 3 pollici. Creare un cerchio con il nastro, bloccarlo con uno spillo e inserirlo nella sfera di polistirolo. Ripetere l'operazione finché la palla non è completamente coperta. Una volta che la palla è coperta è possibile aggiungere della carta velina, pietre colorate o qualunque cosa sia adatto all'occasione per coprire la schiuma floreale nella base.

    alberopasqua9

     
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    La Domenica Delle Palme

    Nel calendario liturgico cattolico la Domenica delle Palme (o Seconda Domenica di Passione) è celebrata la domenica precedente alla festività della Pasqua. Con essa ha inizio la settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell'ora nona del giovedì santo.
    Questa festività è osservata non solo dai Cattolici, ma anche dagli Ortodossi e dai Protestanti.
    In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma.
    La folla, radunata dalle voci dell'arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.

    20254E

    In ricordo di questo, la liturgia della Domenica delle Palme si svolge iniziando da un luogo al di fuori della chiesa, dove si radunano i fedeli. Il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma che sono portati dai fedeli, quindi si dà inizio alla processione fin dentro la chiesa. Qui giunti, continua la celebrazione della Messa con la lunga lettura della Passione di Gesù.
    Domenica+delle+Palme+004

    Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.
    In molte zone d'Italia, con le foglie di palma intrecciate vengono realizzate piccole e grandi confezioni addobbate che vengono regalate o scambiate fra i fedeli in segno di pace.
    Sembra che i rami di ulivo siano stati introdotti nella tradizione popolare, a causa della scarsità di piante di palma presenti, specialmente in Italia.
    Nelle zone in cui non cresce l'ulivo (come l'Europa settentrionale), i rametti sono sostituiti da fiori e foglie intrecciate.
    (testo tratto da Wikipedia)

     
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    02_happy_easter-7



    01_happy_easter-10

    02_uovo_di_pasqua

    04_pulcino


    04_buonapasqua-2

    04_buonapasqua



    colomba

    treno_coniglio_pasqua



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    Ricette di Pasqua i cudduraci calabresi

    cudduraci

    I Cudduraci sono i dolci tipici pasquali di Reggio Calabria e provincia. Si tratta di una pasta molto simile alla pasta frolla, come consistenza, che vengono modellati secondo il proprio gusto personale (possiamo trovare cestini, colombine, ecc.) e caratterizzati dalla presenza dell'uovo sodo, che fa bella mostra di sè, al centro del biscotto. E' tradizione quindi trovare sulla tavola pasquale una varietà di questi particolari biscotti.
    Il biscotto con l'uovo è caratteristico di un pò tutto il Sud Italia, soprattutto per quanto riguarda la Calabria e la Sicilia, in cui possiamo trovare similitudini o differenze nell'impasto: in Calabria, per esempio, nella zona di Catanzaro, si chiamano ''Cuzzupe'' ed hanno come base della pasta di pane dolce, mentre in Sicilia, troviamo le ''cuddure cull'ovo'' e la base dell'impasto è praticamente la stessa dei cudduraci reggini.
    Un'altra particolarità, la si può riscontrare nelle aree grecaniche della provincia di Reggio Calabria ed in tanti piccoli paesini che hanno ripreso questa usanza antica, dove si preparano invece i “jaluni” o ''fiauni'': si tratta di dolci a forma di mezzaluna, ripieni di ricotta zuccherata ed alle volte anche canditi e cosparsi di abbondante zucchero a velo.

    cuzzupecoppiapn1I Cudduraci sono fatti per essere regalati, come tutti i dolci tradizionali delle feste, ed anticamente, c'era anche l'usanza che la ragazza lo facesse per il proprio fidanzato: un cuddurace a forma di cuore, enorme, con all'interno tantissime uova sode per dimostrare quanto fosse grande il suo amore per lui...in pratica, potevano esserci anche 25 uova sode in un solo biscotto! Oggi, come una volta, i cudduraci fanno parte del pranzo al sacco per la scampagnata del Lunedì di Pasquetta, insieme al cioccolato delle uova di Pasqua ed a qualche altro manicaretto salato.

    RICETTA dei Cudduraci
    Ingredienti
    1 kg di farina
    400 gr di zucchero
    4 uova
    200 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
    un bicchierino di liquore (Amaretto, Cointreau o altro di vostra preferenza)
    2 bustine di lievito in polvere per dolci
    estratto di vaniglia
    la scorza grattuggiata di un limone
    un pizzico di sale
    uova sode

    Preparazione

    cuzzupe-gioiapn1Miscelare la farina con lo zucchero, il lievito e sale. Fare una fontana ed inserire al centro le uova, l'estratto di vaniglia, la scorza del limone ed il burro a pezzetti.
    Impastare velocemente e dare all'impasto le forme che si preferiscono: cestini, colombine, ecc..
    Inserire al centro di ogni dolce un uovo o più e decorare l'impasto come si preferisce (si possono usare zuccherini colorati o argentati, oppure decorare l'uovo con treccine di impasto...diamo spazio alla fantasia!) L'impasto deve essere steso ad un'altezza di 1,5 - 2 cm. Infornare a 180° per 15- 20 minuti.

    Fonte: cavoloverde.it
    tempodicottura.it

     
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    I simboli della Pasqua: storia e significato

    uova1
    L'uovo di Pasqua
    "Omne vivum ex ovo", cioè "tutti i viventi nascono da un uovo", è il motto che per secoli ha spiegato il principio che la vita non può avere origine dal nulla. Da esso capiamo quale importanza abbia sempre avuto l'uovo, con la sua forma perfetta, nel nostro immaginario.
    L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero: c'è quello dipinto, intagliato, di cioccolato, di terracotta e di carta pesta. Se quelle di cioccolato o di cartapesta hanno un’origine recente, le uova vere colorate e decorate hanno una storia antichissima, che affonda le sue radici nella tradizione pagana. Simbolo della vita che nasce, l’uovo cosmico è all’origine del mondo: al suo interno avrebbe contenuto il germe degli esseri.
    Le uova, infatti, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. Già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita.
    Gli uccelli infatti si preparavano il nido e lo utilizzavano per le uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati.

    cesto-pasquale-glitter
    I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili, così come nell'antico Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle le stagioni.
    Gli antichi romani usavano seppellire un uovo dipinto di rosso nei loro campi, per propiziarsi un buon raccolto. L'uovo era visto come simbolo di fertilità e quasi magia, a causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare.
    In numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere dal Caos. E’ l'"Uovo del mondo" covato da una Grande Dea e dischiuso dal Dio Sole. L'uovo è il principio da cui nascono tutte le cose, e rappresenta ciò che contiene la potenzialità di tutto ciò che esiste e in seguito si manifesta. Non a caso la nascita del mondo da un uovo cosmico veniva celebrata presso molte civiltà in corrispondenza con la festa equinoziale di primavera, quando la Natura risorge e le ore di luce iniziano a prevalere su quelle notturne Le uova venivano pertanto considerate oggetti dai poteri speciali, ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa. Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.
    Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo.
    L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto indietro nel tempo e già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa per 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare come regalo di Pasqua.
    Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria.


    uova-vintage
    Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale.
    Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni.

    Ed ecco infine, una filastrocca tradizionale sul tema.
    "Nell'uovo di Pasqua che mai ci sarà?
    C'è forse nascosta la felicità?
    Apritelo piano se no, la per là,
    la dolce sorpresa scappare potrà"


    Il coniglio pasquale
    buonaPasqua
    Il coniglio è un simbolo pasquale molto diffuso negli Stati Uniti e nei paesi dell'Europa settentrionale. In occasione della Pasqua, in Germania e in Gran Bretagna le vetrine delle pasticcerie si riempiono letteralmente di coniglietti di cioccolata di tutte le dimensioni e fattezze. Il coniglietto pasquale o "Easter Bunny", come si dice in inglese, trova origine dai riti pagani precristiani sulla fertilità.

    Poiché per tradizione il coniglio e la lepre sono gli animali più fertili in assoluto, essi divennero fin dall'antichità il simbolo del rinnovamento della vita e della primavera. Il coniglio come simbolo della Pasqua sembra avere origine in Germania nel XV secolo, come testimoniano le cronache dell'epoca. I primi dolci e biscotti a forma di coniglio sembra si siano diffusi sempre in Germania ai primi dell'800. Furono gli immigrati tedeschi e olandesi che portarono in America la tradizione, secondo la quale il coniglietto pasquale porta un cesto di uova colorate ai bambini che si sono comportati bene. Ma é anche un po' dispettoso e le nasconde tra l'erba e i cespugli del giardino. Potrebbe essere divertente nascondere degli ovetti di cioccolato nel giardino o in casa e scatenare la caccia al tesoro, soprattutto con i bambini più piccoli






    Fonti: amando.it
    calshop.biz

     
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    Ricette di Pasqua la pastiera napoletana

    pastiera-napoletana

    ORIGINI DELLA PASTIERA

    La pastiera, forse, sia pure in forma rudimentale, accompagnò le feste pagane celebranti il ritorno della primavera, durante le quali le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l'uovo, simbolo di vita nascente. Per il grano o il farro, misto alla morbida crema di ricotta, potrebbe derivare dal pane di farro delle nozze romane, dette appunto " confarratio ". Un'altra ipotesi la fa risalire alle focacce rituali che si diffusero all'epoca di Costantino il Grande, derivate dall'offerta di latte e miele, che i catecumeni ricevevano nella sacra notte di Pasqua al termine della cerimonia battesimale.

    cerere
    Nell'attuale versione, fu inventata probabilmente nella pace segreta di un monastero dimenticato napoletano. Un'ignota suora volle che in quel dolce, simbologia della Resurrezione, si unisse il profumo dei fiori dell'arancio del giardino conventuale. Alla bianca ricotta mescolò una manciata di grano, che, sepolto nella bruna terra, germoglia e risorge splendente come oro, aggiunse poi le uova, simbolo di nuova vita, l'acqua di mille fiori odorosa come la prima vera, il cedro e le aromatiche spezie venute dall'Asia.
    È certo che le suore dell'antichissimo convento di San Gregorio Armeno erano reputate maestre nella complessa manipolazione della pastiera, e nel periodo pasquale ne confezionavano in gran numero per le mense delle dimore patrizie e della ricca borghesia.
    Ogni brava massaia napoletana si ritiene detentrice dell'autentica, o della migliore, ricetta della pastiera. Ci sono, diciamo, due scuole: la più antica insegna a mescolare alla ricotta semplici uova sbattute; la seconda, decisamente innovatrice, raccomanda di mescolarvi una densa crema pasticciera che la rende più leggera e morbida, innovazione dovuta al dolciere-lattaio Starace con bottega in un angolo della Piazza Municipio non più esistente.
    La pastiera va confezionata con un certo anticipo, non oltre il Giovedì o il Venerdì Santo, per dare agio a tutti gli aromi di cui è intrisa di bene amaIgamarsi in un unico e inconfondibile sapore. Appositi "ruoti" di ferro stagnato sono destinati a contenere la pastiera, che in essi viene venduta e anche servita, poiché è assai fragile e a sformarla si rischia di spappolarla irrimediabilmente.



    LA LEGGENDA DELLA PASTIERA
    Sirena+Partenope
    Ancora più leggendaria e mitologica la storia della sirena Partenope che incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera la bella sirena emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo, allietandole con canti d'amore e di gioia.
    Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti: accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d'amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero.
    Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l'acqua di fiori d'arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere l'ineffabile dolcezza profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto l'universo.
    La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati anche essi dal soavissimo canto, riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.


    LA RICETTA
    INGREDIENTI (per12 persone)

    Pastiera-napoletana+(1)
    Per la pasta frolla
    3 uova
    500 gr. farina
    200 gr. zucchero
    200 gr. di strutto o di burro
    Per la crema
    gr. 700 di ricotta di pecora
    gr. 400 di grano cotto (si trova in scatola nei supermercati, oppure è possibile cuocerlo in casa)
    gr. 600 di zucchero
    1 limone
    gr. 50 di cedro candito
    gr. 50 di arancia candita
    gr. 50 di zucca candita (si chiama"cucuzzata") oppure altri canditi misti
    gr. 100 di latte
    gr. 30 di burro o strutto
    5 uova intere + 2 tuorli
    una bustina di vaniglia
    un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
    pizzico di cannella (facoltativo)

    Preparazione pasta frolla

    - Su un tavolo disporre la farina e lo zucchero a fontana con al centro il burro ammorbidito, i 3 tuorli d'uovo e la buccia grattugiata di mezzo limone.
    - Con una forchetta sbattere le uova al centro della fontana incorporando poco alla volta la farina i burro e lo zucchero.
    - Quando gli ingredienti saranno amalgamati, lavorare la pasta rapidamente senza impastarla, ma soltanto pressandola fino a quando il colore sarà diventato uniforme. La pasta frolla non va lavorata troppo per non farle perdere la friabilità.
    -Far riposare, almeno una mezzora, l'impasto coperto da un tovagliolo bagnato e strizzato.



    Preparazione crema


    pastiera
    -Fate scongelare la pasta frolla a temperatura ambiente.
    -Versate in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone; lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso finchè diventi crema.
    -Frullate a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio, e un pizzico di cannella (facoltativo)
    -Lavorare il tutto fino a rendere l'impasto molto sottile. Aggiungere una grattata di buccia di un limone e i canditi tagliati a dadi. Amalgamare il tutto con il grano.
    -Prendete la pasta frolla scongelata, o quella fatta da voi e distendete l'impasto allo spessore di circa 1/2 cm con il mattarello e rivestite la teglia (c.a. 30 cm. di diametro) precedentemente imburrata, ritagliate la parte eccedente, ristendetela e ricavatene delle strisce.
    -Versate il composto di ricotta nella teglia, livellatelo, ripiegate verso l'interno i bordi della pasta e decorate con strisce formando una grata che pennellerete con un tuorlo sbattuto.
    -Infornate a 180 gradi per un'ora e mezzo finch'è la pastiera non avrà preso un colore ambrato; lasciate raffreddare e, prima di servire, spolverizzate con zucchero a velo.

    Una volta cucinata la pastiera, può essere conservata in frigo anche per 4-5 giorni.

    Fonte: pastiera.it

     
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    Ricette di Pasqua i biscotti

    biscotti

    Per la pasta frolla:
    250 g di farina,
    150 g di burro,
    80 g di zucchero,
    2 tuorli,
    1/2 limone non trattato,
    vanillina,
    1 pizzico di sale.

    Per la decorazione:
    1 albume,
    150 g di zucchero a velo setacciato,
    colorante per alimenti,
    carta forno per la teglia.

    Preparazione:
    Amalgamate rapidamente gli ingredienti per la pasta con le mani, modellate una palla copritela in una pellicola per mantenetela al fresco e lasciate riposare in frigo per un'ora. Spianate l'impasto con un spessore di 3-4 mm su un piano di lavoro cosparso di farina.
    Ritaglia i biscotti con diverse figure. Mettete i biscotti sulla piastra ricoperta con carta da forno e fateli dorare nel forno caldo a 180° nel ripiano intermedio per 10- 15 minuti. Quindi fateli raffreddare sulla griglia.

    Ora preparate glassa per la decorazione mescola l'albume con tutto lo zucchero a velo formate di una glassa molto viscida, per dare colore alla glassa dividete in 2-3 contenitori o siringa, e versatevi in ognuno il colorante alimentare di colore diverso. Guarisci i biscotti riempiendo le varie siringhe con la glassa , di zucchero, lasciate asciugare tutto il tempo che occorre. Conservatele i biscotti in una scatola a chiusura ermetica si conservano bene per almeno due settimane.

    Fonte: golosedolcezze.myblog.it



    Ricette di Pasqua le scarcelle pugliesi
    saracellepugliesi


    Si tratta di dolci tipici pasquali pugliesi. Si presentano sotto diverse forme e diverse varianti: con o senza uovo sodo, con ovetti di cioccolato o meno, ma la glassa non manca quasi mai. La forma più diffusa è la tonda, ma non è difficile trovare diversi soggetti pasquali come agnellini, cestini, pulcini e così via. Qui una delle tante varianti della ricetta

    INGREDIENTI
    1 kg. farina 00
    4 uova
    250 gr. zucchero
    250 gr. burro
    150 gr. latte
    1 bustina lievito vanigliato per dolci
    1 pizzico sale
    scorza grattugiata di un limone |
    Per decorare:
    glassa
    zucchero a velo
    acqua
    palline colorate
    ovetti di cioccolata (facoltativi)
    PREPARAZIONE
    Unire lo zucchero e il sale alla farina e fare una forma a fontana. Al centro versare il burro fuso appena tiepido e le uova sbattute. iniziare ad impastare al centro, aggiungere il lievito subito dopo averlo sciolto nel latte.
    Continuare ad impastare. Lasciare riposare la pasta per una mezz’ora in frigo, poi stenderla e ritagliare a forma di tarallo, colomba, cestino aiutandosi con delle sagome in carta – la carta forno va benissimo
    Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 15-20 minuti.
    Una volta pronte si coprono di glassa e prima che asciughi, si decorano con un po’ di confettini colorati, non immediatamente perché altrimenti il colore dei confettini si scioglie macchiando la glassa.
    Aiutandosi sempre con un po’ di glassa che deve fare da collante asciugandosi si attacca un ovetto di cioccolata ad ogni scarcella.

    Fonte: gingerandtomato.com

     
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    Le Uova Di Cioccolato

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    Un po di storia sulle Uova di Pasqua
    L’uovo rappresenta la Pasqua nel mondo, ma mentre le uova di cioccolato hanno origini recenti, quelle decorate hanno origini lontanissime. Infatti, le uova hanno da sempre avuto importanza con il significato di simbolo della vita e di mistero.
    All’epoca del Paganesimo si credeva che cielo e terra fossero due meta’ dello stesso uovo e le uova erano il simbolo della rinascita.
    In effetti, gli uccelli preparavano il nido e vi covavano le uova. Cosa gli uomini capivano che l’nverno era finito.
    I Greci, i Cinesi ed i Persiani si scambiavano le uova come dono nelle feste di primavera.
    Anche gli antichi Egizi si scambiavano le uova decorate all’equinozio di primavera, poiche’ quello era l’inizio dell’anno nuovo. Le uova al tempo del Cristianesimo non erano piu’ il simbolo della rinascita della natura ma divennero il simbolo della resurrezione di Cristo cioe’ dell’uomo.
    Regalare a Pasqua le uova decorate d’oro era un’usanza molto antica. Le uova piu’ famose furono quelle del maestro orafo Peter Carl Faberge. Nel 1883 lo zar Alessandro ordina uova speciali per la zarina Maria.
    Faberg prepare un uovo di platino smaltato bianco. Dentro quello c’era un uovo d’oro che conteneva un pulcino d’oro e una miniatura della corona imperiale.
    Gli zar ne furono molto entusiasti e decisero di ordinare a Faberg una serie di uova da regalare ogni anno.



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    pasqua126

     
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    rodari_pasqua



    pasqua_serena
     
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