Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

un cavallo bianco x sognare

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    Colin Farrell, un cavaliere a New York

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    L'attore, impegnato sul set del film Winter's Tale, sembra molto a suo agio mentre cavalca un destriero bianco per le vie della città come un novello principe azzurro.

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    Il cavallo arabo e le sue leggende


    jsd8g3

    Il cavallo arabo e' una delle razze più antiche al mondo e gode di grande popolarità per il suo stile e la sua bellezza, per le sue doti di facile apprendimento e versatilità, per la sua disponibilità, serietà e bontà di temperamento. E’ imbattibile nelle gare di fondo e può portare grossi carichi. Così viene narrata, secondo una leggenda beduina, la sua origine:
    "Allah disse al Vento del Sud: “Diventa carne e io farò di te una nuova creatura in onore del mio sacro Nome e per la sconfitta dei miei nemici, affinché tu sia il servitore di tutti quelli che mi sono sottomessi.” E il Vento rispose: “Signore, che sia fatta la tua volontà”. Allora Allah prese una manciata di Vento del Sud vi soffiò sopra e creò il cavallo dicendo : “Il tuo nome sarà Arabo, la virtù risiederà nel ciuffo della tua fronte e porterai sulla tua groppa il bottino sottratto ai tuoi nemici. E' te che ho scelto fra tutti gli animali e farò del tuo padrone il tuo amico. Ti ho dato il potere di volare senza le ali, sia all'attacco che in ritirata; metterò sul tuo dorso uomini che mi loderanno e mi glorificheranno”.
    Ma anche un’altra leggenda è legata a questa splendida razza e racconta che in un tempo molto lontano, sotto un cielo coperto di stelle, sulle dune sabbiose del deserto, Maometto si era fermato per riposarsi dal lungo viaggio che stava percorrendo. Guardando le sue splendide giumente, decise di metterle alla prova per vedere se gli fossero davvero fedeli. Le lasciò per tre giorni senza acqua e quando le liberò, tutte si diressero verso il fiume per abbeverarsi. Poco prima di raggiungere la fonte, esse udirono il suono del corno di richiamo del Profeta, ma solo cinque di queste si diressero immediatamente verso il loro padrone malgrado la sete. Allora Maometto, impressionato da questo comportamento tanto sottomesso, marchiò su di esse una spiga, per distinguerle dalle altre e ancora oggi si può vedere nei cavalli che mostrano uno standard di razza eccezionale, questo simbolo che viene appunto chiamato “il germoglio di Maometto”. Da queste cinque giumente conosciute come “Al khamsa” ( le 5) nacquero, secondo la leggenda, le linee di sangue che ancora oggi esistono.
    Pare inoltre, che questo cavallo, che vive in media 21 anni, sia maggiormente apprezzato dai 7 ai 14 anni come racconta un vecchio proverbio che dice “Sette anni per mio fratello, sette anni per me e sette anni per il mio nemico”.

    fonte:http://granellidisabbia-najim.blogspot.it/

     
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    Pegaso


    I personaggi

    Storia di Pegaso il Cavallo alatoPegasus: Dio dall'aspetto di cavallo con le ali
    Bellerofonte: Eroe Greco,figlio del re di Corinto
    Perseo: Eroe Greco, figlio di Zeus e Danae


    La storia


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    Pegaso era, secondo la mitologia greca, un cavallo alato, collegato al mito di Bellerofonte e di Perseo.

    Il modo in cui questo cavallo venne alla luce è, a dir poco, insolito.

    Sua madre era Medusa, la Gorgone famosa, in gioventù, per la sua bellezza, in particolare per le chiome fluenti, che andò in moglie a Poseidone, dio del mare e dei cavalli.


    Sfortunatamente, l'unione fra Medusa e Poseidone avvenne nel tempio della dea Atena (dea della saggezza, della guerra, delle arti e della giustizia), che, furibonda per l'oltraggio subìto dal suo tempio, trasformò Pegaso affrescoMedusa in un mostro con la testa ricoperta di serpenti, il cui sguardo trasformava gli uomini in pietre.

    Quando Perseo decapitò Medusa, dal suo collo uscirono magicamente Pegaso, il cavallo alato e Crisaore un guerriero armato di spada.

    La leggenda narra che Pegaso, uscito dal collo di Medusa (per alcuni, dal sangue colato a terra), si era abbeverato alla fonte Pirene, sulla strada che conduceva al santuario di Poseidone, poi era volato sul monte Elicona mentre era in corso una gara di canto tra le Muse e le Pieridi.

    Pegaso, commosso dalla dolcezza del canto, aveva colpito, con zoccolo lunato, il monte Elicona, che si era alzato fino al cielo e aveva fatto scaturire Ippocrene, "la sorgente del cavallo", alla quale le Muse si sarebbero dissetate, nutrendo la loro ispirazione, per poi volare alla volta dell'Olimpo cantando con voce sublime.

    Così Pegaso, che aveva fatto sgorgare la sorgente delle Muse, diventò l'emblema dell'immaginazione creatrice, del furore poetico e dell'ispirazione.


    pegaso_pompeiBellerofonte era un valoroso cavaliere, a cui, quando era ancora un ragazzo, un veggente disse che avrebbe avuto bisogno di Pegasus, il cavallo alato, nella sua missione di uccidere la Chimera, mostro dalla testa di leone, dal corpo di capra e dalla coda di drago, che vomitava fuoco e fiamme.

    Con l'aiuto di Athena e delle briglie d'oro che la dea gli aveva lasciato sul pavimento, quando l'eroe aveva dormito nel suo tempio, sognandola, Bellerofonte attese Pegaso vicino alla fonte Pirene, sull'Acropoli.

    Arrivato al tramonto alla fonte, come era sua abitudine, Pegaso si inginocchiò per bere.

    A questo punto Bellerofonte, uscito dal nascondiglio, dopo aver rapidamente imbrigliare la testa del cavallo, con le briglie d'oro, gli balzò in groppa.

    Storia di Pegaso il Cavallo alatoPegasus, che non era mai stato montato, cercò di disarcionarlo, senza riuscirci perchè Bellerofonte era un grande domatore di cavalli.

    Da quel momento Pegaso e Bellerofonte diventarono inseparabili fino alla morte dell'eroe che morì proprio cadendo da cavallo.

    Bellerofonte dopo aver corso, con il suo cavallo alato, molte avventure, era diventato ricco e famoso, ma alla fine si era montato la testa e voleva salire in cielo fino all'Olimpo, la residenza degli dei, per diventare immortale.

    Per questa eccessiva ambizione, il padre degli dei, Zeus lo punì: mandando un tafano che punse Pegaso, il quale sgroppò, facendo precipitare il cavaliere dal cielo sulla terra.

    Pegaso restò con Zeus, che lo utilizzò per trascinare nel cielo il suo mitico carro che trasportava le folgori, infine, prese il volo verso la parte più alta del cielo dove si trasformò in una nube di stelle scintillanti che formarono e formano una costellazione con il suo nome.

    Il mito di Pegaso arrivò ai greci dall'antichità, associato con la Grande Madre.

    Il cavallo alato nasceva dalle viscere della terra o dagli abissi del mare; figlio della notte, era portatore di vita e di morte, era legato all'acqua di cui conosceva i cammini sotterranei.

    Per questo motivo aveva tradizionalmente il dono di far scaturire sorgenti con un colpo del suo zoccolo.

    fonte:www.settemuse.it

     
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64 replies since 2/8/2011, 10:03   16128 views
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