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Claudio Baglioni: Dagli Inizi A ' Un Cantastorie Dei Giorni Nostri '

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  1. Lussy60
     
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    Claudio Baglioni; Biografia di un cantautore di successo


    Baglioni

    “E’ un arista completo” si sarebbe detto qualche anno fa; un cantautore che ha attraversato quarant’anni coronati da successi non soltanto entro i confini nazionali. Con i suoi dichi ha lambito le coste dei cinque continenti vendendo più di 30 milioni di copie e regalando emozioni come solo canzoni come “Piccolo grande amore” possono dare.

    CLASSE- Claudio Baglioni nato nella capitale il 16 maggio 1951, nel quartiere periferico di Centocelle a Roma sud.

    PROFESSIONE- Cantautore

    BIOGRAFIA- L’artista romano è nato come cantante neomelodico ma si è evoluto nella sua lunga carriera in un artista competo, di caratura internazionale. Figlio di un sottoufficiale dei Carabinieri e di una sarta, il cantautore ha frequentato l’altissima scuola di Alfredo Avantifiori da cui imparerà l’uso del pianoforte; mentre la chitarra è una passione che gli viene fin dalla tenere età e impara autonomamente a suonarla.

    Dal ’64, appena tredicenne, Baglioni partecipa a varie competizioni canore e ottiene la sua prima esibizione professionale nel ’66 , per una paga di 1000 lire. Passano appena due anni ed il talentuoso artista compone le sue prime canzoni, tra cui figurano “Signora Lia” e “Interludio” che gli frutteranno il suo primo contratto con la RCA.

    Negli anni della contestazione, Baglioni risulta il principale esponente della canzone sentimentale tormentata ma del tutto slegata dall’invadenza del "sociale" che invece è presente nelle canzoni della maggior parte dei suoi colleghi (Bennato, Guccini, De Andrè, Venditti); curiosamente, ne pagherà le conseguenze in ritardo, alla fine degli anni ’80. Dopo aver dominato il decennio con dischi come “Avrai” (dedicata al figlio Giovanni), arrivano anche le collaborazioni con artisti del calibro di Vangelis e Franco Zeffirelli, con cui farà la colonna sonora di “Fratello Sole, Sorella Luna”.

    Nell' estate del 1998 ci regala un emozionante serie di concerti, partito da Roma dove la richiesta di biglietti supera di moltissimo la capienza dello stadio, (6-7 giugno 140.000 spett.), proseguito per Milano (9 luglio 80.000), per passar poi da Palermo (13 agosto 45.000) dopo 10 anni di assenza e conclusosi a Napoli (27 settembre 60.000). Nei giorni antecedenti il concerto di Palermo improvvisa un concerto al carcere minorile Malaspina regalando un po’ di gioia ai detenuti. E’ riuscito anche a cantare in un autobus di linea tra lo stupore della gente che saliva. A Napoli, invece, si è travestito da barbone canticchiando con la chitarra tra la gente che passava ottenendo appena £ 12.500.

    Al successo dei grandi concerti estivi segue un'antologia dal vivo del cantautore romano. Il 12 novembre del 1999 esce quello che attualmente è l'ultimo album da studio “Viaggiatore sulla coda del tempo”. Sempre in quell'anno inizia la sua seconda esperienza televisiva assieme a Fabio Fazio in “L'ultimo valzer”.

    Nel 2000 presenzia all'attesissimo Tour Blu: un grande successo fra i palazzetti delle città italiane. Sempre in quell'anno sorprende tutti con il tour Acustico da dove viene tratto anche l’omonimo live: “Acustico: sogno di una notte di note”. Infine nel 2001 ci "incanta" col nuovissimo tour "Incanto", grande successo in tutti i teatri italiani. Nel luglio 2011, come ogni anno, ha organizzato e partecipato al concerto della fondazione “O’ Scia” sulla spiaggia di Guitgia a Lampedusa.

    SPIRITO MEDITERRANEO

    Il cantautore romano aveva organizzato il concerto per promuovere l'integrazione e il dialogo interculturale e manifestare solidarietà all'isola e alla gente di Lampedusa. Ma soprattutto per richiamare l’attenzione sulla crisi umanitaria che stavano vivendo tutti gli immigrati nordafricani giunti sulle sponde italiane. Secondo Baglioni, “O’scià intende manifestare solidarietà e vicinanza alla gente di Lampedusa, in un momento particolarmente delicato e difficile. Queste cinque serate di musica e parole, vogliono essere il segno di un affetto particolare. È il nostro modo di dire che siamo qui, che non siamo mai andati via, che torniamo sempre e che continueremo a farlo”.

     
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