Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

parafrasi della poesia Bussò il vento di Emily Dickinson

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    parafrasi della poesia Bussò il vento di Emily Dickinson

    Il sogggetto principale della poesia “Bussò il vento” è il vento che, paragonato ad un “uomo stanco”, ad un “ospite senza piede” , dopo aver bussato, entra nella camera. Il vento fa sentire la sua presenza (“il suo parlare era come il fiato di molti colibrì; “dalle dita una musica gli usciva di suoni tremuli”) cioè il vento genera voci e così sconfigge il silenzio ma è inafferrabile (“invitarlo a sedere era impossibile;” “ed ossa non aveva” ) .E non resta altro che il silenzio, unico linguaggio della stanza solitariaTutte queste immagini trovano una spiegazione nel verso che chiude la poesia “ed io rimasi sola”. .La solitudine, infatti, sembra essere lo stato d’animo dell’autrice che, si dice, non aveva amici e passava intere giornate da sola nell’orto e nel giardino di casa. La poetessa sembra voler esprimere il suo desiderio di non essere sola. E così il vento diventa un amico immaginario.

    Commento:
    Il vento è invadente.
    Nella poesia di Emily il vento, uomo stanco, pervade ogni spazio: ogni angolo della casa ne subisce l'intrusione, che genera voci e così sconfigge il silenzio. Ma l'ospite veloce, uomo timido, in un attimo svuota di sé ogni angolo della casa, come ogni angolo dell'anima. E non resta altro che il silenzio, unico linguaggio della stanza solitaria.
     
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