Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

I gemelli ed il loro mondo

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    4GEMELLINE IDENTICHE


    Perchè solo 1 gravidanza su 15,000,000 ha questa particolarità?

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    Quando uno screening di routine ha rivelato che aspettavano non uno, ma quattro figli in un colpo solo, una giovane coppia di neosposi dell’Alberta, Canada, sono rimasti allibiti… Sposati da meno di un anno, Beth e Tim Webb non potevano fare altro che restare increduli di fronte a tale notizia.


    “Non potevo crederci, ero scioccata”, dice Bethani alla CBC News. “Per dire la verità per tutto il tempo ho avuto l’impressione che quelli della clinica ci stessero prendendo in giro.”

    Avere quattro gemelli è certamente cosa rara, ma la coppia ancora non sapeva una particolarità che l’avrebbe resa ancora più unica


    I Webbs sono una coppia normale del Nord Alberta, Canada, e la loro storia d’amore inizia come tante altre.
    Bethani, 22 anni e Tim Webb, 23 anni, si sono sposati a giugno e come altre giovani famiglie pensavano di prepararsi anche ad accogliere dei figli.
    “Mio marito era deciso di aspettare un anno prima di avere bambini, mentre per me era indifferente quando sarebbe accaduto”, confessa Bethani a CBS News.
    Invece a settembre abbiamo scoperto che ero incinta, non ce lo aspettavamo ma la gioia fu grande lo stesso.


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    ll giorno prima della Vigiglia del Natale 2015 i due sono andati in una clinica per fare una prima ecografia.
    “Il primo indizio che c’era qualcosa di strano è stato quando l’assistente ci ha chiesto se nelle nostre famiglie ci sono stati dei casi di gravidanze multiple”, continua Tim.
    La coppia in dolce attesa non aveva precedenti nelle rispettive famiglie. La notizia che hanno ricevuto dall’infermiera gli ha lasciato col fiato sospeso.

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    Lo screening rivelava che Bethani fosse incinta di quattro gemelli! Questo senza essersi mai sottoposta ad alcun trattamento di riproduzione assistita e senza avere dei precedenti nelle loro famiglie.
    “Certamente questo non era il regalo di Natale che ci potevamo immaginare. Anzi, posso dire che ho avvertito un senso di alta preoccupazione quel giorno, per non dire panico”, ammette Bethani.


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    “Quel giorno dell’ecografia, quando ci hanno dato la notizia, sono quasi svenuto e ho dovuto cercare una sedia per riprendermi. Era troppo per me”, ricorda Tim.

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    Quando hanno comunicato la grande notizia alle loro famiglie tutti credevano che si trattasse di uno scherzo. La sorella di Tim, Vera Webb, era molto incredula. “Mi stai prendendo in giro? Lo so che a te piace fare gli scherzi”, disse lei.
    Non c’è da stupirsi: secondo il dottor James Bofill della University of Mississippi, la probabilità di avere una gravidanza gemellare quadruplice senza l’aiuto dei trattamenti di fertilità è di circa uno su 729.000!
    Gli amici dicevano “Non so se congratularvi, oppure compatirvi”, ride Tim.

    In un secondo momento, dopo aver fatto i conti con la novità, Bethani iniziò a fare pure qualche conto sulle future spese.
    Ci siamo resi conto che non avevamo nemmeno la macchina adatta per trasportare quattro bimbi. Ce la saremmo cavati bene se non fosse stato per quel numero, il quattro.

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    Tutto andava moltiplicato per quattro: quattro seggiolini nella macchina, quattro lettini, quattro biberon, quattro volte i pannolini.
    “Già,pannolini, pannolini dappertutto”, si lamenta Bethani. “I pannolini e le pappe – queste saranno le cose più care per noi nel prossimo avvenire”.
    E chi si prenderà la responsabilità di cambiare tutti questi pannolini?
    “La sua!”, esclama Tim. “Io ho uno stomaco molto delicato! Non ce la farei proprio a cambiare pannolini.


    Si dice che ci vuole un intero villaggio per crescere un bambino, in questo caso addirittura quattro. La famiglia e gli amici dei Webb si sono mobilizzati a creare una pagina internet per la raccolta di fondi.
    L’intera comunità di Hythe, la cittadina natale dei due, ha iniziato ad organizzare degli eventi per raccogliere delle donazioni. Chi volevaregalare degli oggetti e degli accessori per neonati, chi pannolini, chi si offriva volontario come futuro babysitter.



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    Per fortuna, a parte i preparativi ferventi, la gravidanza andava avanti senza problemi, anche se i medici si aspettavano ad un parto prematuro.
    In una bellissima giornata di venerdi, 6 maggio, al Royal Alexandra Hospital in Edmonton, Alberta, si fecero vedere le quattro meravigliose creature: tutte quante femmine!

    I genitori hanno scelto i nomi per le loro bimbe che si chiamano Emily, Grace, McKayla e Abigail.

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    Se le probabilità di avere quattro gemelli era molto bassa, col fatto che le quattro sorelle sono gemelle identiche (monozigote) rende il caso ancora più raro: soltanto uno su 15 milioni di gravidanze.
    Ci e’ voluta un’ora solo per fare uscire i quattro splendori, ognuna pesava circa un kilo e mezzo.




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    La giovane mamma ha spiegato a CTV News che pur essendo geneticamente identiche, le sue bimbe non possono essere piu diverse l’una dall’altra. Ad esempio, mentre Emily e McKayla sono molto tranquille, Abigail sembra molto grintosa, mentre Grace è un bel caratterino. Per poterle distinguerle meglio all’inizio i genitori hanno deciso di dipingere con lo smalto le dita del piede con un colore diverso per ciascuna.


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    A due mesi le bimbe hanno avuto il loro primo servizio fotografico professionale e alcune foto hanno fatto il giro del web.


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    Se nutrire quattro gemelle e’ un processo complesso, di certo anche fotografarle tutte insieme risulta una bella impresa. La fotografa Cassandra Jones però rimase conquistata dalle bimbe Webb.

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    Non solo non hanno versato una lacrima, ma le sorelle hanno dormito come degli angioletti quasi per tutta la durata del servizio.

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    Per identificarle e distinguerle meglio i genitori hanno scelto degli orecchini di un colore diverso per ciascuna: viola per Emily, rosso per Grace, blu per Abigail e rosa per Mckayla.

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    Le sorelline amano dormire l’una accanto all’altra e sono infastidite quando sono separate per qualche tempo.

    FONTE:http://viralnova.it/

     
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    Gravidanza gemellare: i nascituri fanno amicizia nella pancia della mamma

    Gravidanza gemellare: scoperta la dote comunicativa

    Si sa, i gemelli hanno un legame particolare e crescendo sviluppano un’empatia reciproca affascinante, che li porta spesso a vivere le stesse emozioni. Oggi, però, una ricerca spiega che questa correlazione è una vera e propria amicizia che nasce in utero. Infatti la necessità di comunicare, per ogni essere umano, inizia durante la gravidanza, ma è ancora meglio se c’è già nel pancione qualcuno con cui fare pratica.

    Per questo solo i gemelli hanno una migliore capacità relazionale e comunicativa, che mettono in pratica col fratellino o con la sorellina, con cui condividono lo spazio e il tempo. Questa scoperta è stata messa in atto da un gruppo di studiosi dell’Università di Padova, Torino e Parma, in collaborazione con Trieste (Ospedale Pediatrico Burlo Garofolo); gli esiti della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PLoS ONE.

    Come interagiscono i gemelli nel pancione?

    Lo studio ha stabilito che già da 14 settimane di gestazione sussistono movimenti attivi rivolti verso il gemello; tutto ciò accade in feti perfettamente sani, e questa predisposizione è un importante indice di benessere e di un perfetto sviluppo cerebrale.

    Per tale ragione i gemelli hanno un’attività sociale superiore ai feti singoli, che vivono l’utero materno come un luogo prettamente solitario e che rende impossibile la conoscenza delle relazioni uterine tra individui.

    La Dott.ssa Cristina Becchio, dell’Università di Torino, spiega che: “A partire dalla 11 settimana, gli episodi di contatto si fanno più frequenti fino a diventare, tra la 15° e la 22° settimana, una caratteristica di tutte le gravidanze gemellari. Il contatto tra feti non è il risultato accidentale della prossimità spaziale, ma deriva da una pianificazione motoria.

    A partire dalla 14° settimana di gestazione, i feti pianificano movimenti diretti verso il gemello. Questi movimenti hanno caratteristiche diverse rispetto ai movimenti diretti verso la parete uterina e verso se stessi e, tra la 14° e la 18° settimana, tendono a aumentare di frequenza




    Lo studio sui gemelli e le loro interazioni

    I movimenti fetali sono stati analizzati mediante ecografia 4D, attraverso due sessioni da 20 minuti ciascuna: una alla 14 settimane e una alla 18. Il software ha poi ricostruito diversi parametri, determinando 3 tipi di movimento: movimento diretto verso se stessi, movimento diretto verso la parete dell’utero e movimento diretto verso il gemello. La presenza del movimento rispecchia la consapevolezza che non si è soli nell’utero ma si può così interagire con l’altro.

    fonte:http://www.passionemamma.it/

     
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    Dov'è oggi la famosa Ottomamma? Vediamolo insieme


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    Nel gennaio 2009, Nadya Suleman aveva fatto notizia dando alla luce ben otto gemellini. Le era stato immediatamente affibbiato il nomignolo di "ottomamma", rendendola un fenomeno pubblico. La gravidanza aveva battuto molti record e dato vita a dibattiti controversi sui metodi usati per restare incinta. Anche il suo medico era finito sotto accusa.


    Nonostante sostenitori e detrattori, Ottomamma ha sfruttato appieno la pubblicità senza mai perdere di vista il bene dei propri figli, anche quando le cose si sono fatte difficili. Vediamo dove sono Nadya e la sua famiglia oggi.


    Il grande sogno di nadya
    Da sempre Nadya Suleman sognava di essere una madre prolifica. Era figlia unica e crescere senza fratelli le aveva lasciato dentro un profondo senso di solitudine e di separazione da tutti. I genitori erano immigrati, la madre veniva dalla Lituania e il padre dall'Iraq, perciò la ragazza avrebbe desiderato un legame che solo i fratelli potevano darle. Non potendo tuttavia cambiare quel suo stato, Nadya aveva deciso che avrebbe avuto una famiglia e costruito quei legami da sola.


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    Il percorso di Nadya per diventare mamma
    Appena divenne adulta, Nadya Suleman si diede da fare per diventare madre. Diplomata al liceo in California meridionale decise che sarebbe diventata una madre single. Era determinata a realizzare il suo sogno il prima possibile.

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    Come la maggior parte delle donne della sua età, Nadya aveva pensato naturalmente di andare al college. Tuttavia, il desiderio di maternità era molto forte.

    Nadya era innocente e abbastanza ingenua da inseguire il suo sogno e ottenere molto più di quanto volesse. La sua scelta di diventare mamma però, avrebbe creato molta confusione.

    Il primo amore
    Ancora molto giovane, Nadya conobbe Marcos Gutierrez, un manager piuttosto simpatico. Tra i due fu amore a prima vista. Un sentimento reciproco che tuttavia non era destinato a durare.

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    All'inizio della loro storia Nadya mise in chiaro il suo desiderio di avere dei figli . Gutierrez era d'accordo, o almeno così diceva, ma Nadya non sapeva che non c'erano reali possibilità per il loro futuro.

    Il primo impiego

    Nadya e Marcos si sposarono e lei si specializzò al Mt. San Antonio College come tecnico di psichiatria lo stesso anno. Ottenne un lavoro al Metropolitan State Hospital di Norwalk, California in un'ottima struttua psichiatrica anche se per lei non furono tute rose e fiori.


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    L'idea di avere una famiglia andava di pari passo con quella di farsi una carriera. Lavorare con pazienti psichiatrici però avrebbe cambiato per sempre la vita di Nadya .Quell'esperienza infatti l'avrebbe messa su una strada accidentata.

    L'incidente

    Il 18 settembre 1999 mentre Nadya era a lavoro, scoppiò una rivolta nella sua struttura. Parte del suo lavoro era quello di calmare i pazienti ma, durante la rivolta, un paziente rovesciò un tavolo di legno sulla schiena di Nadya.

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    Quel colpo le causò diverse ferite e un'ernia del disco. Nadya dovette far ricorso all'assicurazione sugli infortuni. Venne pagata 170.000 $, che utilizzò per vivere ma il danno alla schiena era solo il primo dei tanti problemi che avrebbe dovuto affrontare.

    Un sogno in frantumi
    Dopo l'incidente, Nadya aveva difficoltà a lavorare in ospedale e dovette affrontare il dolore quasi quotidianamente. Pur avendo i soldi dell'assicurazione, restava comunque un grosso cruccio per lei: la sua carriera era stata rovinata così come il sogno di diventare madre.

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    Arrivati al terzo anniversario, fra Nadya e Marcos era chiaro che le cose non andassero bene. Avevano provato ad avere figli sin da quando si erano sposati ma senza successo. Era tempo di vedere un medico e scoprire cosa stesse succedendo.

    Le peggiori notizie
    La coppia ricevette innumerevoli consigli per il concepimento ma nulla sembrava funzionare e il continuo fallimento iniziò a scavare un tarlo nella mente della donna. Quello in aggiunta al dolore alla schiena furono i momenti più difficili .

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    Quando concepire divenne un lavoro difficile invece che un'esperienza felice, arrivò la depressione. Poi, un giorno, un medico raccontò loro la verità: la coppia si stava comportando correttamente ma Gutierrez era sterile. C'era una decisione da prendere: non sarebbero mai riusciti ad avere un figlio in modo naturale perciò serviva un'altra opzione.

    Altre brutte notizie

    A quel punto, Nadya decise di provare metodi alternativi. Il marito non era d'accordo e i due iniziarono a litigare sull'ipotesi di avere o meno bambini ma il desiderio di Nadya era più forte che mai e lei non avrebbe rinunciato al suo sogno.

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    Alla fine, le venne suggerito di provare la fecondazione in vitro. Marcos disse a Nadya che se avesse scelto quella procedura, l'avrebbe lasciata. Era l'ultima goccia.

    La scelta più ardua
    Quell'ultimatum mise Nadya ad un bivio: doveva rinunciare al suo sogno di avere dei figli e restare col marito nonostante non si amassero più? O lasciarlo e scegliere di diventare madre? Alla fine, la donna optò per seguire la strada che aveva sempre desiderato.

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    Nel 2000, Nadya lasciò Marcos Gutierrez e iniziò a fare ciò che serviva per concepire in vitro. Finalmente era pronta a vedere realizzato il suo sogno, ma le cose non sarebbero filate così lisce come lei credeva.

    Maternità costosa
    La fecondazione in vitro è una pratica comune al giorno d'oggi ma non ancora del tutto di successo. Infatti il fallimento è frequente e il motivo principale per cui spesso non viene scelto è il costo eccessivo. Tuttavia, per Nadya - stanca di non rimanere incinta - quelli non sembravano essere problemi.

    Nella maggior parte dei casi, i medici raccomandano di inseminare più ovuli. Alcuni non attecchiscono correttamente ed è meglio avere più opzioni. Quindi la donna che dovette prendere l'ennesima decisione: era pronta?

    Un rischio da correre
    Una cosa da tenere in considerazione prima di scegliere l'inseminazione in vitro, era che Nadya avrebbe potuto avere più bambini nella stessa gravidanza. Dato che solitamente si inserisce più di un ovulo nell'utero, c'è sempre la possibilità che si sviluppino più embrioni. La procedura è ad alto rischio, ecco perché si consiglia l'uso di almeno due ovuli, spesso di più. Nadya era davvero pronta alla possibilità di avere dei gemelli?

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    Mentre altre donne avrebbero forse esitato all'idea di avere due o tre gemelli, lei non si fermò affatto. Più bambini c'erano, meglio sarebbe stato. Molti ritengono che avrebbe dovuto preoccuparsi di quella possibilità ma nessuno aveva idea di quel che sarebbe successo alla fine.

    L'Arrivo di Elijah
    Molte coppie senza figli sognano di diventare genitori di gemelli, quindi l'idea di un parto plurigemellare non è considerato un rischio ma la realizzazione di un sogno. Nel caso di Nadya, lei sarebbe stata felice comunque ma anche così, i risultati furono sorprendenti.

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    La prima procedura ebbe grande successo e la donna diede alla luce Elijah nel 2001. Finalmente era madre. Dopo anni di sogni e lotte era arrivata a quel risultato ma non era certo la fine... Un solo bambino non le bastava, ne voleva altri.

    Altri bambini
    Un anno dopo Elijah, Nadya ebbe il secondo figlio, una bambina di nome Amerah. Visti gli ottimi risultati ottenuti con la fecondazione in vitro, la donna decise che avrebbe proseguito con quei trattamenti per avere altri bambini. Il suo sogno di una famiglia numerosa non era ancora del tutto avverato, perciò andò avanti e arrivò ad avere anche dei gemelli per un totale di sei figli.

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    Nella maggior parte dei paesi sviluppati compresa l'America, sei bambini sono decisamente una grande famiglia e più che abbastanza, ma per Nadya no. Appena svezzato anche il sesto decise di riprovare, una mossa ardita che avrebbe scioccato la nazione intera.

    Una decisione che cambia la vita
    Sei bambini non erano abbastanza, quindi Nadya Suleman compì una scelta che le avrebbe dato la fama facendole guadagnare il nomignolo di Ottomamma. Nel 2008 tornò dallo stesso medico, il dottor Michael Kamrava, per un'altra fecondazione. Poiché l'aveva assistita anche nelle precedenti, sapeva quanti figli aveva Nadya.

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    La donna, che era sempre stata a favore della vita, aveva ancora sei ovuli fecondati e congelati dai trattamenti precedenti. Non voleva che andassero distrutti in quanto avrebbe rappresentato uno spreco di vita, perciò decise di usarli. Tutti quanti. Chiese al dottor Kamrava di impiantarglieli nell'utero. Un'idea assurda?



    La decisione del dottor Kamrava
    All'inizio, il medico le suggerì di farsi impiantare un numero minimo di ovuli. Dopotutto era un rischio usarli tutti ma Nadya insistette. Sapeva di volere che nessun embrione andasse sprecato. Alla fine il dottore scelse di accontentarla, avvisandola che così avrebbe molto probabilmente avuto dei gemelli.


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    Solitamente restio a impiantare sei ovuli, il dottor Kamrava finì per usarne ben 12. Di solito se ne usano solo due, quella fu quindi un'enorme eccezione alla regola che poteva dare risultati drastici. Ma Nadya era pronta ad affrontare tutto.



    Sorpresa! Ottogemini!
    Se da un lato il dottor Kamrava si preparava ad affrontare alcuni seri contraccolpi in seguito a quell'impianto senza precedenti, Nadya era invece eccitata dal risultato. Di quei 12 embrioni, otto avevano attecchito con successo e ora aspettava otto gemelli.

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    Otto bambini alla volta posso sembrare un sogno per qualcuno ossessionato all'idea di avere una grande famiglia, ma la realtà è che il corpo può avere dei seri problemi ad affrontare la cosa. Ce l'avrebbe fatta Nadya a portare a termine la gravidanza? Aveva già fatto nascere sei bambini quindi quello era un test.

    Un nuovo nomignolo
    La gravidanza apparentemente miracolosa di Nadya venne subito scovata dai media che la ribattezzarono Ottomamma. Le persone erano affascinate dalla sua storia e nonostante quel nuovo nome, la donna si ritrovò comunque a combattere con la fatica di portarsi dentro così tanti bambini.

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    C'era chi giudicava quella gravidanza gigante ridicola, mentre tanti altri volevano seguirla assieme a lei. Avrebbe infatti infranto ogni record e avuto grandi ripercussioni sul resto della sua vita. Sfortunatamente non tutte positive.

    La nascita
    Nadya Suleman era una donna in forma smagliante e tutti e otto i gemelli nacquero senza problemi. Era il momento della verità e le cose volsero al meglio. Alla fine partorì e tutti poterono vedere i bambini finalmente venuti al mondo.

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    I gemelli della Ottomamma furono i primi non solo a nascere vivi ma a sopravvivere anche alla prima settimana di vita. Felice ed eccitata, Nadya li riportò a casa ma il resto del mondo aveva ancora molte domande da fare .

    Tutti gli occhi su di lei
    La storia della gravidanza ottogemellare e della nascita di tutti i bambini scosse il mondointero, specie la comunità medica. Non passò molto dalla nascita che i dottori cercarono Nadya per poterla studiare. Non molti sapevano dell'impianto di 12 ovuli fecondati in vitro e tutti erano affascinati all'idea di quel che il corpo umano potesse fare per affrontare una simile gravidanza.

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    Come aveva fatto quella donna a dare alla luce dei bambini sani? Perché lei era riuscita là dove nessun'altra ce l'aveva fatta? Le domande erano infinite e i ricercatori iniziarono a studiare la cosa a fondo. Tutti volevano scoprire come fosse fisicamente possibile.

    Il successo della mamma
    Nadya era già diventata famosa ancor prima che i bambini nascessero. Tutti stavano seguendo la sua gravidanza col fiato sospeso, dai siti web alle televisioni ai giornali. Era diventata un marchio o almeno lo era il suo nomignolo e il suo viso era noto a tutti. Aveva un progetto e una storia da tenere sotto controllo

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    Il grande piano era fare soldi con la fama ottenuta. In fondo, se ne aveva passate di cotte e di crude per avere quei bambini, perché non assicurarsi una pubblicità positiva? Assunse un team di PR, ma la sua idea di gestire la storia e e di controllarne la diffusione si rivelò più ardua di quanto pensasse.

    Il lato negativo della fama
    Una volta scovata la storia di Ottomamma, i media non hanno dato tregua a Nadya che ha cavalcato l'onda fino a diventare una persona diversa ... Molti affermano che avesse pianificato di diventare famosa e avesse avuto tutti quei figli proprio per quel motivo. In ogni caso Nadya era ora madre di 14 figli ed era nota come Ottomamma

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    Con il tempo Ottomamma divenne sempre più famosa. Venivano diffuse sempre più informazioni sulla sua gravidanza e molti erano preoccupati per lei. Venne ripresa per aver sperperato i soldi dei contribuenti, accusata di essere irresponsabile e considerata l'incarnazione dei mali della società. Nonostante questo e le tante minacce, Nadya era comunque amata da molti.


    Nadya si racconta

    Il suo piano di controllare la copertura mediatica andò velocemente in malora e Nadya si ritrovò criticata proprio attraverso i media. Non potendo cavalcare quelle storie su di lei, decise di fare un grosso passo: avrebbe raccontato al pubblico quali fossero i suoi problemi, sperando di venire spalleggiata.

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    In un'intervista alla rivista People, Nadya Suleman dichiarò: "Non dormo molto, due o tre ore a notte ma vado avanti con la mia vita e cerco di essere la madre migliore che posso." Nonostante l'apparente abbiaccio dei media, la donna rimase comuque scettica.

    Toccare il fondo
    I media continuarono a seguirla per anni. Anche quando il clamore sarebbe dovuto scemare, continuò a essere vivo. Le persone volevano sapere sempre di più di quegli otto gemelli e della loro madre. ma tutto questo iniziò a pesare a Nadya, che cominciò ad avere seri problemi nel prendersi cura dei bambini.

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    Nadya toccò il fondo. Si sforzava di crescere 14 bambini e arrivò a prendere il sussidio pubblico. Sentiva di avere contro tutto il mondo e nonostante ora avesse l'enorme famiglia che aveva sempre desiderato, si sentiva più sola che mai. Presto però le cose sarebbero volte al peggio, tanto che nemmeno il sussidio avrebbe potuto aiutarla.

    I servizi sociali
    Una volta che tutti e 14 i bambini furono a casa, si sparsero delle voci secondo cui Nadya non si curava dei figli. Nessuno riteneva che una madre single potesse veramente badare a tutti quei piccoli, perciò vennero chiamati i servizi sociali che decisero di controllare se i bambini fossero effettivamente trascurati.

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    Il servizio sociali per i minori però non trovarono alcun indizio di maltrattamento o abbandono: la casa era su misura e tanto bastava per mettere a tacere le voci più maligne. Ma c'era chi non concordava e decise di prendere in mano la situazione.



    Sfrattata... con i bambini
    Non tutti concordavano sul fatto che la casa di Nadya Suleman fosse adatta ai figli e il padrone decise di sfrattarla. Fra tutti quelli che guardavano il circo mediatico e leggevano i giornali, lui fu uno dei pochi che ebbe il potere di farle del male, accusandola di un'ipotetica violazione del contratto d'affitto.

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    L'uomo andò dritto dai media raccontando storie tutte sue sulle condizioni in cui la donna viveva: tanto bastava per far sfrattare la donna e la sua nidiata. Nadya aveva lottato per tutta la vita per diventare madre e ora stava per trasformarsi in senzatetto. A mali estremi, estremi rimedi e Ottomamma si dichiarò pronta a fare tutto ciò che serviva per tenere al sicuro i suoi pargoli.


    Misure disperate
    Nadya ce la mise tutta ma non riuscì a convincere il padrone di casa a lasciarla rimanere. Doveva andarsene coi suoi tanti figli. I media l'avevano resa un personaggio famoso ma Nadya lavorava sodo per essere una brava madre..

    A quel punto, la donna era senza soldi, e per traslocare e trovare una casa adatta alla sua famiglia gliene servivano molti! Vagliò varie opzioni compresa una breve carriera musicale, un ruolo cinematografico e svariate altre. Funzionarono?

    Ricominciare
    Estremamente sotto pressione, Nadya Suleman di rese conto che doveva distaccarsi dall'immagine che le era stata cucita addosso. Doveva tornare a essere se stessa e fare dei cambiamenti drastici per poter essere davvero la madre che voleva e vivere felice con la sua famiglia. Le cose dovevano essere diverse.

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    Una volta presa la decisione, voltò velocemente pagina iniziando con un cambio di nome: Natalie. Tornò a scuola e si laureò iniziando a lavorare come terapista per famiglie. Le cose si stavano mettendo al meglio per Ottomamma... ma i suoi bambini?

    Gli otto gemelli oggi

    Oggi, gli otto gemelli di Nadya hanno nove anni e sono dei bambini sani e felici. La donna li cresce seguendo una rigida dieta vegana, ma tutti crescono bene. Per quanto la dieta vegana non sia esattamente facile per dei bambini che amano il cibo spazzatura, Nadya sembra riuscire a fare un lavoro ottimo.

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    Natalie Suleman, coma si fa chiamare oggi, ha sempre parlato a cuore aperto coi suoi figli di tutto quanto e del suo tornare a essere se stessa. Per lei, è vitale essere onesta con loro e come ha dichiarato, tutto ciò che ha fatto da quando ha iniziato a essere famosa, era allo scopo di dare ai suoi figli una vita migliore.

    Lo stile di vita vegano l'aiuta a mantenere in salute tutti quanti. Ha aperto un accounti Instagram, Solomon Family dove condivide i suoi punti di vista e le idee e dove racconta la sua battaglia e la vita da madre disoccupata di 14 bambini.

    Il suo angelo custode
    Natalie Suleman è sulla quarantina oggi ma si è rimessa in carreggiata e ha lasciato perdere lavori e comportamenti controversi del passato. Ha menzionato più volte che un angelo custode le ha dato la forza di continuare ad andare avanti e lasciarsi alle spalle le parti squallide del suo passato.

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    Ha incontrato questo angelo custode nel febbraio 2013 quando stava ancora lavorando nei film per adulti. Un uomo entrò in un club in Florida e la prese per un braccio. Secondo Natalie le disse in modo deciso ma gentile: " Non devi farlo." Da quel momento la sua vita cambiò. La donna sapeva di dover condurre un'altra vita e lasciò perdere quel che stava facendo, per diventare una madre migliore. In fondo era sempre stato il suo sogno e non voleva gettarlo via. Doveva tornare a essere una donna dai sani princìpi.

    Ripensando alla vita
    La vita di Natalie è cambiata in meglio nel 2013 e la donna ha ammesso che avere tutti quei bambini senza prendere in considerazione come avrebbe potuto crescerli, è stato un gesto insensato, immaturo ed egoista. All'epoca, la donna non aveva davvero riflettuto sull'intero processo del diventare genitore. Nonostante ciò però non si è mai pentita dei suoi figli.

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    Natalie ha concentrato tutti i suoi sforzi sul crescere i propri figli, facendoli diventare la sua priorità numero uno. È talmente presa da loro da preferire restare single. Il suo cambiamento è palese nelle sue pagine social dove tratta anche dei valori che sta insegnando ai suoi 14 pargoli.

    Una vita semplice
    Non è facile crescere da sola 14 bambini ma Natalie se la sta cavando bene. Ha un appartamento con due camere da letto e vive grazie al suo lavoro e ai buoni spesa. L'ufficio è stato riconvertito in un'altra camera da letto per assicurare spazio a sufficienza per tutti. In un'intervista al Daily Mail, la donna ha dichiarato di sentirsi in pace e felice di crescere i suoi bambini.

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    Natalie è passata dalle lotte interne al diventare un'ispirazione per tanti. Ora condivide la sua storia con altre donne incoraggiandole a rendere migliore la propria vita, per loro stesse e per le loro famiglie. Ottomamma è ormai archiviata in quanto figura negativa per la propria autostima e per la famiglia stessa. "Non volevo vivere. Mi sentivo meno umana del personaggio che fingevo di essere e non riuscivo a badare alla mia famiglia." Come ha influenzato i suoi figli quel passato e la sua scoperta?

    Una vita per i bambini
    Oggi Natalie Suleman si trova in condizioni migliori. Riesce a godersi appieno il tempo coi figli più piccoli: Makai, Josiah, Isaiah, Jonah, Noah, Jeremiah, Nariaya e Maliyah, gli otto gemelli. Vuole che crescano orgogliosi della madre e senza alcun ricordo del personaggio Ottomamma. Al Daily Mail, Natalie ha dichiarato di aver dovuto fare molte cose perché temeva di non riuscire ad avere il denaro necessario al sostentamento dei bambini.

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    Da quando è diventata mamma, Natalie ha avuto vari problemi seri, passando momenti davvero difficili. Deve comunque riuscire ad arrivare a fine mese ma si concentra sull'essere felice e di gode il tempo passato coi ragazzi, compresi i più grandi: Elijah (17), Amerah (16), Joshua (14), Aiden (12), e i gemelli Calyssa e Caleb (11), che sono onnivori. Gli otto gemelli invece sono vegani. La famiglia si è trasferita a Laguna, Orange County per far crescere i bambini nello stesso ambiente in cui l'aveva fatto Natalie.

    Fine della vita sociale
    Natalie non ha tempo per fare vita sociale perché è concentrata sul conoscere bene ciascuno del suoi bambini e passare del tempo con loro. Come ha detto al Dailly Mail : "Giocano e si azzuffano a ripetizione come ogni altro bambino." Sono bambini che abbracciano tutta la gamma caratteriale dalla timidezza all'espansitivà. Uno, Aiden, è autistico ma i fratelli lo amano immensamente, specie Makai, il maggiore con cui ha un legame particolare.

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    I bambini di Natalie sanno che la loro è una vita estremamente differente rispetto agli altri ma gli è stato insegnato a capire che diverso è positivo, oltre a tanti altri principi.

    Folla festiva

    I Suleman, per quanto si pensi sia dura crescere più di una dozzina di bambini, sono felici nella loro casetta. Natalie ha insegnato loro i valori attraverso metodi come ad esempio fare un solo regalo in occasione delle feste, compreso il Natale. "Sto cercando di insegnare loro a concentrarsi sugli altri e a non pensare solo a loro stessi."

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    Il ricevere solo un regalo per Natale li aiuta a imparare il valore delle piccole cose. Natalie crede che così impareranno a guadagnarsi ciò che vogliono invece di aspettarselo in regalo. Inutile dire che anche le finanze non permettono di scialacquare in doni costosi. Ma sono i bambini a essere il regalo vero e proprio.

     
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    Di nuovo a scuola
    Quando si ritorna a scuola ogni genitore è sempre un po' stressato proprio come Natalie. Di recente ha postato uno scatto degli otto gemelli pronti al primo giorno con gli zaini sulle spalle e ha espresso la propria ansia sui social: "Nessun altro è eccezionalmente stressato e sopraffatto dalla prima settimana di scuola?"

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    Natalie ha sempre dei modelli pronti per le fotografie, gli otto gemelli, mentre i fratelli maggiori tendono a rifuggire quelle opportunità, preferendo una vita più privata. Con varie fermate, Natalie passa la mattinata scarrozzando i bambini in giro per la città e comunque, scatta foto dei più grandi durante i momenti più importanti per loro.

    Tempo per la mamma
    Essere madre è stressante, esserlo di 14 figli è allucinante. Natalie Suleman però ha un paio di modi per gestire quello stress compreso passare un po' di tempo in palestra a fare esericizi per se stessa.

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    I suoi selfie su Instagram hanno diciture come: "Voglio condividere con voi il mio metodo per gestire lo stress eccessivo dopo che mi è stato chiesto come faccio a non perdere la testa." Natalie considera l'esercizio fisico il modo migliore per incanalare lo stress, sudare l'aiuta a gestire tutto quanto.

    Divertimento serale in famiglia
    Solo perché vegana convinta, non significa che Natalie non si diverta con la prole. Ecco una serata divertente in famiglia a tema Spa con le figlie. E naturalmente una foto ricordo della prova di vari prodotti.

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    Una delle parti più dure del lavoro di madre di 14 figli è dar loro amore e attenzioni, una cosa per cui Natalie è sempre in lotta. Fa pigiama party con le figlie e guarda i film di paura coi maschietti. Considera ogni bambino una priorità e vuole che tutto il mondo lo sappia.

    Dal Dr. Oz
    Nel 2018, Natalie Suleman è andata a raccontare la sua storia dal Dr. Oz. Non solo ha parlato di come e perché ha scelto la fecondazione in vitro finendo per farsi impiantare 12 embrioni ma anche della transizione da Ottomamma a Natalie e di come oggi è felicemente madre.

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    Durante il talk show, Natalie ha condiviso il su viaggio da giovane madre in lotta, alla costruzione di una nuova persona. Di recente, ha lanciato un canale YouTube coi suoi figli e coglie l'opportunità di promuovere la Famiglia Solomon anche sui social.

    Geni fortunati
    A volte i fratelli si somigliano, altri sono completamente diversi. È quel che è successo alla famiglia di Natalie. La genetica nei suoi 14 figli ha mostrato la sua unicità, variandone l'aspetto. Lei definisce la sua una famiglia "varia" ed è ciò che in effetti è.

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    Natalie Suleman adora il fatto che i suoi figli siano tutti diversi. Ama l'aspetto unico dovuto ai geni differenti dei donatori. I due della foto, Nariyah e Noah, sono parte degli otto gemelli ma sono veramente diversi di aspetto per quanto si nota qualche somiglianza.

    Una famiglia in salute
    Gli otto gemelli crescono vegani perciò hanno uno stile di vita salutare. Amano anche l'attività fisica e partecipare a maratone. Ecco una foto dopo la Russ Miller Memorial di 5 km nel febbraio 2018.

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    Ogni bambino partecipa alle opportunità di raccolta fondi come questa. Questo è solo uno dei tanti valori che Natalie sta cercando di insegnare loro. Fino ad oggi ha svolto un lavoro eccellente nel crescere questi bambini e nel convincerli che sono parte di un disegno più grande. Ma questo non è tutto.

    Piccoli eroi
    Le maratone sono divertenti e gli otto gemelli adorano correre assieme per raccogliere denaro destinato alle cause in cui credono, ma sono anche lavoratori instancabili per quanto riguarda i progetti scolastici. Un giorno è stato chiesto loro di fare un poster dei loro eroi e il progetto è risultato seriamente impressionante. La parte che preferiamo tuttavia è Caleb che fa capolino da dietro il fratellino.

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    Natalie ama condividere quel che fanno e dicono i suoi figli, ma non se ne vanta. Chi la segue sui social sa che è possibile crescere 14 bambini se si vuole. Ovviamente i figli di Natalie apprezzano tutto ciò che la mamma fa per loro, dato che glielo ricordano sempre.

    Gratitudine
    Niente fa sentire speciale una madre come un figlio che le dimostra il suo amore e Natalie è circondata da quell'amore. Lo vede quotidianatamente oltre che in giorni particolari come la Festa della Mamma. Ecco una foto dei biglietti e delle letterine che i figli le regalano assieme al loro affetto.

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    Sono stati i suoi ragazzi a ispirare Natalie a fare di più nella vita. Avendo un bambino di 12 anni autistico, ha scritto un libro sul crescere un adolescente con la mente di un neonato assieme a 13 bambini sani. Aiden porta ancora il pannolino e non parla, quindi l'esperienza di Natalie è quantomeno interessante. Il libro, anche se terminato e ricco di insegnamenti adatti ai bambini sull'autismo, non è ancora stato pubblicato. È nelle sue intenzioni però farlo uscire per poter condividere la sua storia col resto del mondo. In un'intervista al Daily Mail, Natalie ha dichiarato: “È una storia che va raccontata e credo che incoraggerà molte donne a trovare una forza che non credevano di avere."

    Quattro sorelle
    Solo quattro dei 14 Solomon sono femmine e Natalie si diverte molto assieme alle sue ragazze. Le età sono diverse (16, 11, e due di 9), ma le sorelle sono una forza insieme e trovano sempre del tempo per loro.

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    Questa è la foto del compleanno di Amerah. La sorella maggiore ha un legame speciale coi fratelli. Si può ben vedere quanto le ragazze si somiglino. Natalie cerca di avere regolarmente momenti speciali come questo assieme a loro ma apprezza ancor di più passare del tempo con tutti e quanti i ragazzi, evento ormai raro.

    Ricordi
    Le tradizioni di famiglia sono qualcosa di veramente speciale per Natalie. Una di queste è il sabato in famiglia, istituito anni fa. È un bel modo per creare un legame coi figli e dei ricordi che dureranno per sempre.

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    Ogni sabato, la famiglia passa del tempo assieme facendo qualcosa di divertente o educativo. A volte si guarda un film di paura (l'attività preferita dai maschietti) o si fa un gioco di società. Gli scacchi sono un grande passatempo ma i quattro maggiori preferiscono uscire con gli amici, considerando quel momento una tradizione vecchia. Tuttavia, i 10 più piccoli si divertono ancora molto con la madre.

    Sul palcoscenico

    Gli otto gemelli sono molto attivi nella comunità e consapevoli di essere diversi dalle altre famiglie. Si divertono molto assieme e non c'è motivo per cui non dovrebbero farlo visto che hanno tutti la stessa età e voglia di giocare. Da neonati hanno conquistato il cuore di una nazione intera e oggi hanno nove anni. Sono cresciuti in fretta!

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    Di recente, Natalie ha postato una foto degli otto impegnati in una recita scolastica. Sembrano angioletti ma di sicuro non sono sempre così calmi e adorabili. Anche una foto sbagliata però può diventare un magnifico ricordo.

    Vita crudista
    Se non seguono la dieta vegana, Natalie e i suoi otto gemelli apprezzano molto il cibo crudo e a volte le lenticchie o la quinoa, che in realtà sono cotti. Fra i pasti normalmente ci sono frullati a crudo di kale, bietola, peperoni, barbabietola e molti altri alimenti.

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    I dolci tendono a essere a base di mele verdi e burro d'arachidi naturale. Dato che Natalie è stata cresciuta vegetariana ha trovato semplice il passaggio al veganesimo. Ha comunque qualche strascico di salute dovuto agli otto mesi di gravidanza coi gemelli e la dieta vegana l'aiuta a mantenersi in salute. Proprio per via di questo stile di vita si gode ancor di più le serate a base di dolcetti.

    Scatti di famiglia
    Non è semplice mettere quindici persone in un'unica foto e quando capita, viene ritenuto un evento speciale. Scatti come questo in cui ci sono tutti (tranne i tre maggiori che non amano farsi fotografare) che ridono e si divertono sono rari.

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    "Ecco cosa succede quando cerchiamo di farci una foto divertente tutti quanti insieme. Come al solito Elijah, Amerah e JJ non ci sono." Natalie adora condividere i momenti migliori di famiglia con tutti per mezzo dei social ma la cosa più bella è dimostrare che è riuscita a tirare su 14 bambini sani e felici.

    Blog e Altro

    Natalie lavora al consultorio part-time aiutando chi ha avuto problemi di droga e ha deciso di aprire un suo canale YouTube. Il primo video era della figlia, Amerah che leggeva una lettera durante la Festa della Mamma a un gruppo femminile di Long Beach, California.

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    Una volta terminato il discorso, tutti i figli di Natalie l'hanno raggiunta per darle un regalo. Quando Natalie ha creato il canale, voleva in origine raccontare la propria storia. Voleva che i figli caricassero i propri video legati alle loro attività quotidiane comprese sfide divertenti e creative.

     
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    Due gemelline siamesi unite dalla testa, separate al Bambino Gesù



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    Intervento straordinario preparato in oltre un anno di studio. Le piccole, arrivate a Roma dal Centrafrica, avevano una tra le più rare e complesse forme di fusione cranica e cerebrale


    Mondovì Il ragazzo si difende: "Video privato, mi scuso con tutti"

    Separate al Bambino Gesù di Roma due gemelline siamesi unite dalla testa: stanno bene
    Separate al Bambino Gesù di Roma due gemelline siamesi unite dalla testa: stanno bene
    TRE complicati passi per separarle. Unite per la testa dalla nascita, nuca contro nuca, ora finalmente sono in grado di guardarsi negli occhi e abbracciarsi. E' la nuova vita di due gemelline siamesi di 2 anni, Ervina e Prefina, giunte a Roma dalla Repubblica Centrafricana e separate grazie ad un intervento straordinario preparato in oltre un anno di studio e in più fasi chirurgiche dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Le gemelle "erano craniopaghe totali", cioè avevano in comune le ossa dell'area posteriore del cranio e il sistema venoso, una tra le più rare e complesse forme di fusione cranica e cerebrale. E l'intervento effettuato al Bambino Gesù "è il primo caso in Italia - e probabilmente l'unico al mondo (in letteratura non sono descritte operazioni simili) - di intervento riuscito su una coppia di craniopagi totali posteriori", precisano i medici dell'ospedale.


    Il percorso
    Un lavoro lungo, quello per separarle. Oltre un anno di preparazione e di studio con l’ausilio di sistemi di imaging avanzato e di simulazione chirurgica, culminato in tre interventi delicatissimi. L’ultimo, la separazione definitiva, il 5 giugno scorso: un’operazione di 18 ore e l'impegno di oltre 30 persone tra medici e infermieri. A un mese di distanza le bambine stanno bene, hanno appena compiuto 2 anni e sono ricoverate nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale della Santa Sede in due lettini vicini, una accanto all’altra, insieme alla mamma.
    Il Papa a Bangui
    La storia delle due bambine è lunga e sembra quasi incredibile. Nel luglio del 2018 la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, era in missione in Centrafrica, nella capitale Bangui, per seguire i lavori di ampliamento della struttura pediatrica voluta da Papa Francesco. È lì che ha incontrato le due gemelline, appena nate nel centro medico di Mbaiki, un villaggio a 100 km da Bangui, dove i medici non erano però attrezzati per prendersi cura di un caso così anomalo, e scoperto solo al momento del taglio cesareo.
    L'arrivo in Italia
    Mamma e gemelle sono arrivate in Italia il 10 settembre 2018. Dopo qualche mese trascorso al Bambino Gesù di Palidoro, dove iniziarono il percorso di neuroriabilitazione, le piccole sono state trasferite nel reparto di Neurochirurgia al Gianicolo per gli studi sulle procedure di separazione. Si scoprì che avevano una differenza di pressione arteriosa: il cuore di una delle bambine lavorava di più per mantenere l’equilibrio fisiologico degli organi di entrambe, compreso il loro cervello.
    Che cosa avevano in comune
    La situazione di Ervina e Prefina era la seguente: erano unite per la regione parietale e occipitale del cranio, vale a dire un’ampia superficie della parte posteriore della testa che comprende la nuca. In comune avevano le ossa craniche e pelle. A livello più profondo, condividevano
    la falce e il tentorio (membrane fibrose che separano i due emisferi cerebrali e questi dal cervelletto) insieme a gran parte del sistema venoso (la rete di vasi deputata al trasporto del sangue utilizzato dal cervello verso il cuore per essere riossigenato) che è stata la sfida più difficile per l’équipe di Neurochirurgia del Bambino Gesù nella pianificazione degli interventi. Per questa particolare conformazione, le piccole rientravano nella rarissima categoria di gemelli siamesi craniopagi “totali”, uniti, cioè, sia a livello cranico che cerebrale.
    140120178-b7c64949-6099-4892-8b35-e730bfff3460Un caso difficile
    Il caso di Ervina e Prefina era difficilissimo. E' stato così costituito un gruppo multidisciplinare composto da neurochirurghi, anestesisti, neuroradiologi, chirurghi plastici, neuroriabilitatori, ingegneri, infermieri di differenti aree specialistiche e fisioterapisti. E fu coinvolto anche il Comitato Etico per dare a entrambe le bambine le stesse chance di qualità della vita. Sulla base dell’esperienza maturata con i precedenti casi di siamesi separati con successo, l’équipe del Bambino Gesù ha messo a punto il programma.




    Prima di procedere con le fasi chirurgiche, il complesso caso delle gemelline di Bangui è stato discusso anche a livello internazionale, a Nuova Delhi, in India, dove a febbraio 2019 si è tenuta la prima conferenza mondiale nel campo della chirurgia dei gemelli siamesi. La grande sfida era il sistema venoso cerebrale, la rete di vasi sanguigni che le gemelle condividevano in più punti. La chirurgia sulle strutture venose del cervello è complessa e il rischio di emorragie e ischemie è elevato. L’équipe di Neurochirurgia del Bambino Gesù decise di procedere per fasi: tre interventi delicatissimi per ricostruire progressivamente due sistemi venosi indipendenti, in grado di contenere il carico di sangue che viaggia dal cervello al cuore.




    primo intervento
    Nel maggio 2019 le gemelline entrarono in sala operatoria per iniziare a dare forma alle nuove strutture venose autonome: i neurochirurghi separarono una parte del tentorio e il primo dei due seni trasversi in comune da assegnare a ciascuna delle bambine. Poi, con materiali biocompatibili, ricostruirono una membrana in grado di mantenere divise le strutture cerebrali prima della separazione definitiva.
    Il secondo intervento
    Poi, a giugno scorso, l'équipe, coadiuvata dal gruppo di anestesia, ha separato i seni sagittali superiori (la metà posteriore dei canali venosi che corrono tra i due emisferi cerebrali) e il torculare di Erofilo, ovvero il punto di congiunzione dei seni venosi del cervello dove confluisce tutto il sangue che va al cuore. È stata una fase cruciale: lo spazio operatorio è di pochi millimetri e i neurochirurghi hanno lavorato con la guida del neuronavigatore.
    La separazione
    Il 5 giugno 2020, un anno dopo, è stato il momento della separazione definitiva. Le bambine erano cresciute, la nuova architettura delle vene si era consolidata e funziona; la porzione di pelle necessaria a coprire il cranio di ciascuna delle piccole è stata ampliata con gli espansori posizionati qualche mese prima con una serie di interventi di chirurgia plastica e si può dare il via all’ultima fase. In sala operatoria era pronta l’équipe di oltre 30 persone tra medici, chirurghi e infermieri. L’intervento è durato 18 ore: prima furono rimossi gli espansori cutanei, poi venne separato il secondo seno trasverso e il relativo tentorio. Sono state infine divise le ossa del cranio. Una volta separate le gemelline, l’operazione è proseguita in due diverse camere operatorie, per ricostruire la membrana che riveste il cervello (dura madre), rimodellare le ossa della scatola cranica e ricreare il rivestimento cutaneo.




    Le bimbe
    A un mese dalla separazione definitiva, le gemelline stanno bene. Pochi giorni di monitoraggio in terapia intensiva e poi il ritorno in reparto, nella stanza con due lettini singoli. Il 29 giugno hanno festeggiato 2 anni, guardandosi negli occhi, muovendo le manine a ritmo di musica, in braccio alla mamma. Hanno superato operazioni difficilissime, le ferite impiegheranno del tempo a rimarginarsi, il rischio di infezione è ancora presente. Proseguono il programma di neuroriabilitazione e per alcuni mesi dovranno indossare un casco protettivo. Ma i controlli post-operatori indicano che il cervello è integro. Il sistema ricreato funziona, il flusso di sangue si è adattato al nuovo percorso. Si trovano in una condizione - spiegano i medici del Dipartimento di Neuroscienze - che darà loro la possibilità di crescere regolarmente sia dal punto di vista motorio che cognitivo, e di condurre una vita normale, come tutte le bimbe della loro età.

    fonte:https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/07/07/news/separate_dalla_testa_due_gemelline_siamesi_ora_stanno_bene-261203954/
     
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