Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Quando la Cicogna si fa attendere

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    Giorni fertili


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    Tutto sui giorni fertili: come rimanere incinta, l'ovulazione, il ciclo della donna.


    Come rimanere incinta, 12 consigli per aumentare la fertilità


    Dieta sana, peso sotto controllo, attività fisica, esposizione al sole, prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, no a stress, fumo e alcool e sì a controlli medici almeno una volta all’anno. Sono i capisaldi per preservare la fertilità. Di aspiranti mamme e papà.


    Quando una coppia progetta di allargare la famiglia e avere un bambino spesso si scontra con la realtà che questo non arriva subito, come invece si aspettava. Per questo è importante che gli aspiranti genitori abbiano uno stile di vita che favorisca la fertilità.
    Ecco qui 12 comportamenti da seguire quando si vuole un figlio.

    1) Si comincia dall'alimentazione: sì a frutta e verdura, cibi integrali, olio extravergine d'oliva, evitare i grassi saturi come burro e strutto
    Uno stile di vita amico della fertilità comincia necessariamente dall’alimentazione. E l’alimentazione migliore, anche quando si parla di fertilità, è la nostra buona dieta mediterranea, con tanta frutta e verdura fresche, cibi integrali, olio extravergine di oliva e pochi grassi saturi, come burro e strutto. E' provato che gli antiossidanti, in particolare la vitamina E, riducono i radicali liberi e danno un benessere generale a tutto l’organismo, in più preservano la salute delle ovaie e il funzionamento degli ovociti e proteggono le membrane cellulari dello sperma. “Di recente è stato pubblicato un lavoro che dimostra come le vitamine C e E siano correlate anche con la produzione di ovociti di buona qualità durante il ciclo FIVET e con il buon esito della gravidanza” dice Valeria Savasi, ginecologa ricercatrice dell’università di Milano e responsabile del centro di riproduzione assistita dell’ospedale Luigi Sacco di Milano.



    2) Attenzione a non essere in sovrappeso: l'obesità compromette la fertilità sia della donna che dell'uomo
    Un eccesso di peso compromette sia la produzione di ovuli che di spermatozoi. Nella donna infatti l’obesità può provocare alterazioni ormonali e cicli anovulatori (cioè senza ovulazione). In più le donne obese soffrono spesso anche della sindrome dell’ ovaio policistico, una patologia metabolica che crea difficoltà di concepimento. Negli uomini il discorso è più complesso, ma di certo un eccesso di tessuto adiposo determina una sintesi maggiore di estrogeni, che riduce la produzione di spermatozoi. Inoltre si è osservato che spesso gli uomini obesi sono inseriti in coppie infertili.

    3) E attenzione anche a non essere sottopeso: si rischia di far saltare l'ovulazione
    Un peso notevolmente al di sotto della norma, con una quantità di tessuto adiposo inferiore al 10% rispetto al proprio peso, compromette la produzione di ormoni, facendo saltare l’ovulazione. Non per niente uno dei primi segnali che si è scese sotto il ‘livello di guardia’ è proprio la mancanza di mestruazioni, come se l’organismo comunicasse che non ha scorte di grasso sufficienti per dare inizio ad una gravidanza. Lo scarso peso può influire anche sulla fertilità maschile? “Sicuramente sì, anche se non conosciamo bene i meccanismi che intervengono in tal caso” risponde la dott.ssa Savasi.

    4) Smettere di fumare: infatti il fumo interferisce negativamente con l'ovulazione e riduce gli spermatozoi
    E' uno dei principali nemici della fertilità, sia maschile che femminile. “E’ un dato di fatto che le donne che fumano hanno un rischio di infertilità del 60% più alto rispetto alle donne che non fumano” osserva la ginecologa. “Il fumo anticipa la menopausa fino a 4 anni, riduce la motilità delle cellule cigliate delle tube (che hanno il compito di favorire la risalita degli spermatozoi verso la zona terminale della tuba dove avviene in concepimento), aumenta i radicali liberi, provoca una produzione inadeguata di ormoni che interferisce con l’ovulazione; nell’uomo invece riduce la spermatogenesi e fa diminuire la concentrazione di spermatozoi nello sperma. È ovvio che il danno è maggiore quante più sigarette si fumano al giorno, ma la decisione più sensata e responsabile è quella di smettere del tutto di fumare quando si ha in progetto di avere un bambino”.

    5) L'alcool danneggia gli organi riproduttivi e va ridotto: un bicchiere e mezzo per lei e al massimo tre per lui
    L’alcol danneggia gli organi riproduttivi, perché interferisce con la produzione di gonadotropine, che hanno un ruolo fondamentale nel preservare la salute di ovaie e testicoli. Anche in tal caso il danno dipende da cosa e quanto si beve ed è aggravato se, oltre a consumare bevande alcoliche, si fuma. Le ultime indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità su alcool e fertilità (www.iss.it/binary/rpma/cont/alcol.1213185964.pdf) raccomandano agli uomini di non bere più di 3 bicchieri al giorno di vino (pari a 40 grammi di alcol) e alle donne non più di 1 bicchiere e mezzo (20 grammi). Una volta instaurata la gravidanza, invece, la raccomandazione per le donne è di eliminare del tutto il consumo di alcol poiché non c’è una dose considerata sicura per il benessere fetale.
    6 )Praticare almeno mezz’ora al giorno di attività fisica aiuta a migliorare la funzionalità ovarica. Ma non esagerare con lo sport: troppa massa muscolare può bloccare l'ovulazione
    L’esercizio fisico incide positivamente sulla fertilità femminile, poiché migliora la funzionalità ovarica. “E' stato dimostrato che nelle donne che soffrono di policistosi ovarica e obesità, l’attività fisica, associata ad una dieta equilibrata, riduce nel 50% dei casi i problemi di infertilità” sottolinea la Savasi. Si tratta di praticare almeno mezz’ora al giorno di attività di tipo aerobico, come camminata veloce, corsa o nuoto, senza voler strafare. Un eccesso di sport, anzi, può essere addirittura controproducente: le atlete agoniste e le grandi sportive infatti hanno una massa muscolare molto sviluppata ed un tessuto adiposo molto ridotto e questo può determinare un blocco della produzione di GnRH (un ormone che induce il rilascio di gonadotropine) e di conseguenza una mancanza di ovulazione. A proposito di sport, un po’ di attenzione da parte dei ciclisti incalliti: stare in bici per tante ore di seguito potrebbe ridurre la funzionalità della prostata e la spermatogenesi.

    7) Stare al sole facilita l'assimilazione di vitamina D, utile a regolare ovulazione e testosterone
    Un’adeguata esposizione al sole, fatta con le giuste protezioni, facilita l’assimilazione della vitamina D, una sostanza che, in base a recenti studi, è risultata utile alle donne nel regolare l’ovulazione e nei maschi nel regolare il testosterone. Non è un caso che la maggior parte dei concepimenti avvenga in agosto, quando ci si espone di più al sole (e si ha anche più tempo!).
    8) Prendere la vita con più "filosofia", infatti troppo stress può causare disturbi nell'ovulazione.
    Lo stress viene tirato in ballo spesso quando si parla di infertilità. “Lo stress fa produrre quantità elevate di catecolamine, adrenalina e cortisolo, che possono causare disturbi dell’ovulazione” dice Valeria Savasi. E' vero che c’è stress e stress e che non tutte le donne reagiscono allo stesso modo agli stessi stimoli, ma certi eventi stressanti, come un lutto, un trasferimento, un cambio di lavoro o uno stile di vita troppo frenetico possono, in donne più fragili emotivamente, determinare una produzione irregolare di Gnrh fino a causare un blocco delle mestruazioni. Fonte di stress può essere lo stesso fatto di non riuscire a concepire, tant’è che in coppie che cercano un bimbo da tempo, non di rado la gravidanza arriva proprio quando smettono di vivere con assillo l’arrivo delle mestruazioni. Va sottolineato tuttavia che non si può attribuire allo stress la colpa di tutto e se, dopo alcuni mesi di tentativi, il bambino non arriva, conviene affidarsi ad un bravo ginecologo per indagare sulle cause che possono ritardare la cicogna.

    9) L'ambiente di lavoro deve essere sicuro e privo di sostanze tossiche
    Quando si cerca un bambino, bisognerebbe evitare l’esposizione a sostanze potenzialmente tossiche, che potrebbero avere un’azione lesiva sui testicoli e sulle cellule deputate alla spermatogenesi. Anche nella donna l’ esposizione a sostanze nocive causa una produzione di radicali liberi che determinano un danno cellulare importante, che può influenzare la salute di ovaio e follicoli. In caso di dubbio, meglio parlarne preventivamente con il proprio medico.
    10) Fin da giovani è bene avere rapporti protetti per evitare infezioni batteriche che possono provocare infertilità
    I rapporti sessuali promiscui e non protetti possono determinare la trasmissione di germi, come il mycoplasma o la clamidia, che a lungo andare possono provocare patologie tubariche che danno problemi di fertilità. “Per questo bisognerebbe pensare a proteggere la propria fertilità sin da giovani, usando le dovute precauzioni quando si hanno rapporti sessuali liberi” sottolinea la dott.ssa Savasi.

    11) Fare controlli una volta all'anno dal ginecologo e gli uomini dall'andrologo
    Sarebbe opportuno che tutte le donne in età fertile effettuassero controlli all’incirca una volta all’anno dal ginecologo, per valutare lo stato di salute del proprio apparato riproduttivo, per escludere la presenza di fibromi o polipi che in alcuni casi possono interferire con il concepimento, e soprattutto per diagnosticare per tempo un’eventuale endometriosi, che spesso non dà sintomi ma che, se sottovalutata, può rendere infertili.
    L’ideale sarebbe che anche l’uomo effettuasse dei controlli presso un andrologo.
    "Un tempo c’era la visita di leva obbligatoria a 18 anni, adesso gli uomini raramente si fanno visitare, a meno che non insorgano disturbi specifici, e si corre il rischio di trascurare patologie come il varicocele che possono interferire con la spermatogenesi fino a causare infertilità” dice la dott.ssa Savasi.

    12) Non aspettare troppo per cercare una gravidanza: con gli anni diminuisce la quantità di ovuli a disposizione di ogni donna e peggiora la qualità degli ovociti

    Man mano che si va avanti con gli anni, vi è una discesa lenta e fisiologica della fertilità femminile, che compromette la possibilità di concepire. E’ vero che ci sono tante mamme quarantenni che portano meravigliosamente a termine la loro gravidanza, ma è provato che se a 20-25 anni c’è il 25% di probabilità di restare incinte per ogni ovulazione, tali probabilità scendono al 10% a 40 anni, per poi ridursi a meno del 5% verso i 43 anni. Questo perché con gli anni diminuisce la riserva ovarica, cioè il ‘patrimonio’ di ovuli che ogni donna ha a disposizione, e peggiora anche la qualità degli ovociti, che potrebbero dare origine più facilmente ad aborti spontanei o patologie cromosomiche.
    Una famiglia si forma quando si incontra la persona giusta e quando si creano le basi giuste per costruire un progetto di vita insieme, ma occorre avere sempre un occhio attento all’orologio biologico, che segue leggi della natura che non si possono contrastare.

    fonte:http://www.nostrofiglio.it/



    10 miti e 10 verità sui trucchi per rimanere incinta


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    Dalle antiche pozioni a base di pene di lupo alle collane di cuore di quaglia, passando attraverso il kamasutra con posizioni acrobatiche per far penetrare meglio gli spermatozoi, dal “non puoi restare incinta la prima volta” all'idea che la donna non sia fertile durante il ciclo mestruale, dalla leggenda secondo cui la donna deve raggiungere l'orgasmo per restare incinta all'utilizzo dello sciroppo per la tosse per “assottigliare” il muco vaginale rendendolo più ospitale per gli spermatozoi: da tempo immemore circolano dicerie di ogni tipo sui metodi per migliorare la possibilità di restare incinte.
    Ecco allora i 10 miti da sfatare raccolti da howstuffworks.com e, per contro, i 10 modi migliori per favorire davvero la fecondazione suggeriti da Don Colbert, uno dei più noti medici della tv americana oltre che scrittore di best-seller. (Leggi anche 10 cose da fare prima di rimanere incinta)

    I 10 MITI DA SFATARE…

    1. La posizione conta
    Le acrobazie tra le lenzuola possono essere un’ottima idea per non far cadere la passione nella monotonia. Ma mettersi a testa in giù dopo il rapporto per far penetrare meglio gli spermatozoi non serve a molto. Secondo gli esperti può essere utile restare sdraiata per alcuni minuti, in modo da evitare l’espulsione del liquido seminale, ma tutto ciò che va oltre è superfluo. Per quanto riguarda le posizioni, invece, possono aiutare quella del “missionario” e la penetrazione da dietro, che consentono allo sperma di arrivare più vicino alla cervice (ma solo se la donna non ha l’utero retroflesso, nel qual caso la posizione è indifferente). (Leggi anche Vuoi rimanere incinta? Fai sesso come se fosse la prima volta)

    2. Bisogna far l’amore tutti i giorni
    Una coppia può avere mille motivi per fare sesso quotidianamente, ma per avere un figlio non è necessario. Se l’uomo ha rapporti molto frequenti, infatti, la concentrazione degli spermatozoi nel liquido seminale diminuisce drasticamente, così come la loro mobilità, e ciò, in teoria, diminuisce la possibilità di concepire. Quindi più che far l’amore tutti i giorni, è importante farlo frequentemente durante il periodo più fertile della donna, che secondo uno studio pubblicato dal New England Journal of medicine è nei sei giorni precedenti l’ovulazione. (Potrebbe interessarti Prepararsi a una gravidanza)

    3. L’ovulazione si verifica 14 giorni dopo le mestruazioni
    Nonostante sia un’indicazione abbastanza valida a livello generale, non è abbastanza precisa per chi sta cercando di rimanere incinta (o, al contrario, stia cercando di evitare una gravidanza). Secondo uno studio del National Institute of Environmental Health Sciences, infatti, solo il 30% delle donne è fertile nei giorni da 10 a 17 del proprio periodo mestruale. L’unico modo per avere la certezza di quando si apre la “finestra fertile” è utilizzare un test per rilevare la presenza dell’ormone luteinizzante (LH). (Vuoi calcolare i tuoi giorni fertili? Usa il nostro calcolatore on-line)

    4. Se hai le mestruazioni non puoi restare incinta
    Anche in questo caso, l’indicazione può essere generalmente valida ma non è sempre precisa. Secondo uno studio del National Institute of Health Sciences, infatti, è possibile che la donna sia fertile già il quarto giorno dall’inizio del ciclo. E anche nelle donne con ciclo assolutamente regolare, c’è una possibilità tra l’1 e il 6% di essere ancora fertile nel giorno in cui dovrebbero iniziare le mestruazioni. Considerando che gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 5 giorni nel corpo della donna, ecco che avere rapporti durante le mestruazioni non mette al riparo da una gravidanza. (Quiz: sai tutto sul ciclo mestruale?)

    5. Non puoi restare incinta la prima volta
    Un mito particolarmente pericoloso, questo, che ha prodotto generazioni di ragazze madri. Quindi può essere al massimo una speranza per i ragazzini che hanno le prime esperienze sessuali, ma decisamente non una certezza. Anzi, i numeri giocano contro di loro: secondo gli esperti c’è una possibilità che va dal 15 al 25% di restare incinta la prima volta con un rapporto non protetto. Con la curva di probabilità che si avvicina molto più al 25% se la donna ha tra i 20 e i 30 anni. (Il sondaggio: quanti mesi prima di rimanere incinta?)

    6. Il coito interrotto è un metodo anticoncezionale
    No, è semplicemente un tentativo di non concepire. Ma secondo i dati di Planned Parenthood, anche se si presta la massima attenzione, il coito interrotto ha una percentuale di insuccesso del 4%. E se applicato con superficialità, la percentuale sale addirittura al 27%. Ciò perché gli uomini possono avere ciò che viene chiamata “pre-eiaculazione”, cioè una fuoriuscita di sperma anche prima dell’orgasmo. (Leggi anche Non riesco a rimanere incinta, esami per lei e per lui)

    7. Puoi determinare il sesso del nascituro
    “Se vuoi un maschio, fai in modo che i testicoli del tuo lui siano caldi prima del rapporto, e poi fai l’amore solo nei giorni pari stando con la testa rivolta a Nord; se vuoi una femmina fallo solo nei giorni dispari dopo la luna piena”. Raccomandazioni che sembrano incredibili, eppure qualcuno ancora oggi di crede. Ma per la scienza sono prive di fondamento: l’unica vaga possibilità di determinare il sesso è stata individuata da una ricerca delle università inglesi di Exeter e Oxford. Se una donna assume più calorie (circa 2.200 contro le 1.850 standard) nei giorni del concepimento, può spostare dal 50 al 55% le possibilità di avere un maschio. (Leggi anche Conoscere il sesso del bebè, cosa cambia per mamma e papà)

    8. Tutti i lubrificanti sono uguali
    Poiché a volte le coppie che cercano di concepire fanno l’amore “a richiesta”, capita che l’eccitazione non sia proprio al massimo e che sia necessario usare un lubrificante. Che però, se scelto male, può rendere difficile il concepimento. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, il pH ottimale della vagina dev’essere tra 7.0 e 8.5. E molti lubrificanti hanno un pH inferiore a 7, cosa che può influire negativamente sulla sopravvivenza degli spermatozoi.

    9. Lo sciroppo per la tosse aiuta il concepimento
    Fino agli anni Ottanta era molto diffusa (ma non è ancora del tutto scomparsa) l’idea che utilizzare il Robitussin, uno sciroppo per la tosse molto popolare in America, come lubrificante vaginale rendesse il muco cervicale più facile da attraversare per gli spermatozoi (ciò perché, secondo la credenza, come era in grado di sciogliere il catarro, lo sciroppo sarebbe stato in grado di assottigliare qualsiasi tipo di muco). Uno studio condotto nel 1982 dimostrò che un certo effetto sul muco cervicale c’era davvero, ma il muco ispessito rappresenta una difficoltà a concepire solo nel 2% dei casi. Per i quali ci sono cure decisamente più indicate. (Leggi anche Miti e leggende sulla fertilità)

    10. Per restare incinta devi raggiungere l’orgasmo
    Benché questa credenza, soprattutto nel passato, non sia stata priva di meriti (ma per altri motivi, in una società totalmente maschilista), l’orgasmo femminile non è biologicamente necessario per il concepimento. Anche se, in effetti, aiuta: secondo uno studio britannico degli anni Novanta, le contrazioni che si presentano dopo l’orgasmo aiutano la donna a trattenere più liquido seminale spingendolo verso la cervice.

    …E I 10 TRUCCHI PER AIUTARE IL CONCEPIMENTO



    1. A letto presto, sveglia presto
    Dormire adeguatamente fa bene a tutti; ma secondo alcune ricerche è un toccasana soprattutto per la fertilità: le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro hanno più possibilità di successo se vanno a letto presto.

    2. Lavarsi i denti
    Può sembrare sorprendente, ma secondo una ricerca australiana del 2011 una cattiva igiene orale può rendere più difficile concepire, allungando di 2 mesi il tempo necessario. I risultati dello studio indicano infatti che non lavarsi i denti è sintomo di una più generale carenza di igiene, che può abbassare la fertilità. (Scopri I segnali della fertilità)

    3. No alle bibite gassate
    Secondo uno studio condotto nel 2012 da Lauren Wise della Boston University, le donne che bevono più di due bicchieri di qualsiasi tipo di bibita gassata hanno un calo della fertilità del 16% rispetto a quelle che non ne consumano.

    4. Niente stress
    Secondo la dottoressa Sarah Berga della Emory University, lo stress è in grado di modificare e perfino di bloccare il processo ovulatorio nelle donne.

    5. Esercizio sì, ma senza strafare
    L’esercizio fisico, si sa, fa bene. Ma secondo uno studio condotto da Lauren Wise della Boston University, per le donne che cercano di concepire dev’essere moderato, soprattutto per quelle che hanno una corporatura minuta. Secondo i risultati della ricerca, infatti, più di 4 ore di allenamenti rigorosi la settimana abbassano del 42% la possibilità di concepire. (Leggi anche La tv uccide gli spermatozoi. Meglio l'attività fisica)

    6. Il problema glutine
    Secondo uno studio della Columbia University, il 6% di donne con problemi di fertilità sono celiache. E secondo l’autore della ricerca, il dottor Peter Green, in questi casi il glutine è responsabile della formazione di anticorpi che bloccano anche la crescita della placenta. (Leggi anche La dieta per rimanere incinta)

    7. Niente maniglie dell’amore per lui
    Se l’uomo è obeso o in sovrappeso, secondo uno studio del 2013, ne risente anche il tasso di fertilità: lo sperma, infatti, è di qualità peggiore. (Leggi anche Infertilità, cause maschili)

    8. Pigrizia vietata
    Anche la pigrizia, secondo uno studio condotto nel 2013 all’università di Harvard, incide sulla qualità dello sperma: gli uomini che guardano la televisione per più di 24 ore la settimana hanno una conta spermatica del 44% più bassa rispetto a chi sta raramente incollato al teleschermo.

    9. Niente fumo
    Fumare, secondo le ricerche dell’American Society for Reproductive Medicine, non fa solo male alla salute ma abbassa anche la qualità dello sperma, diminuendo quindi il tasso di fertilità. (Perché non riesco a rimanere incinta?)

    10. Occhio a telefonini e computer portatili
    L’Environmental Working Group ha pubblicato i dati di uno studio secondo il quale tenere il telefonino nella tasca dei pantaloni può abbassare drasticamente la qualità dello sperma. Così come possono causare problemi di fertilità maschile anche i computer portatili, se utilizzati tenendoli appoggiati alle cosce e al pube: il calore sviluppato dal computer, infatti, riscalda i testicoli che invece, per funzionare bene, devono essere più freddi del resto del corpo.

    fonte:http://www.nostrofiglio.it/

     
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    Aborto spontaneo: perché avviene

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    DI MARTINA BRUSINI, 28 SETTEMBRE 2016

    Per aborto spontaneo si intende generalmente l’interruzione di una gravidanza, dovuta a cause naturali, prima della 20° settimana di gestazione. Si stima che circa il 10-20% delle gravidanze vadano incontro ad aborto spontaneo, talvolta in epoca talmente precoce che la mamma ancora non si è resa conto di essere incinta. Ciò nonostante un aborto spontaneo rappresenta un evento traumatico nella vita di una donna, specie perché in molti casi è davvero difficile dare una spiegazione all’evento.

    La maggior parte degli aborti spontanei sono tuttavia dovuti a uno sviluppo anomalo del feto, come nel caso di anomalie relative a geni o cromosomi; altre volte l’interruzione di gravidanza può essere dovuta a particolari condizioni di salute della madre, come problemi alla tiroide, all’utero, alla cervice, ma anche diabete o infezioni. Nonostante le mamme tendano spesso a sentirsi ‘colpevoli’, è quindi assolutamente fondamentale ricordare che generalmente l’aborto spontaneo non è causato da ‘cattiva gestione della gravidanza’, poiché tra le cause di aborto non si annoverano le normali attività quotidiane: un moderato esercizio fisico, come anche i rapporti sessuali e il lavoro (a meno che non si sia esposti a sostanze nocive o radiazioni) non costituiscono una minaccia per la gravidanza, qualora tutto stia procedendo correttamente.

    Sebbene si parli di aborto spontaneo quando la morte dell’embrione sopraggiunte entro i 180 giorni dall’ultima mestruazione (ovvero 25 settimane + 5 giorni), è poi bene specificare che nella maggior parte dei casi questa sopraggiunge entro la 12° settimana di gravidanza. Per quanto riguarda dunque gli aborti del primo trimestre, si stima che nel 50-70% dei casi siano legati ad anomalie cromosomiche incompatibili con la vita.

    Per quanto riguarda invece i cosiddetti aborti tardivi, ovvero verificatisi tra il terzo e il sesto mese di gravidanza, una delle cause più frequenti è l’incontinenza cervicale, alterazione che porta la cervice o collo dell’utero ad aprirsi a causa del peso di feto e placenta. Altra complicazione che può portare ad aborto tardivo o parto pretermine è poi costituita dalle infezioni (toxoplasma, rosolia, citomegalovirus, ecc.) che possono attraversare la placenta e causare la morte del feto.

    Altre possibili cause sono da ricercarsi nell’insufficienza del corpo luteo, la trombofilia, svariate anomalie uterine, ecc. I fattori che possono portare ad un aborto spontaneo sono in realtà davvero tanti, alcuni dei quali probabilmente ancora poco conosciuti. Quel che è certo è che anche individuando la specifica causa, spesso si tratta di un avvenimento assolutamente imprevedibile e inevitabile.

    Ciò su cui si può invece intervenire sono i fattori di rischio: se si sta programmando una gravidanza, abbandonare quindi stili di vita poco salutari (inclusi fumo, droghe, alcol, abuso di caffeina ed alimentazione squilibrata); informarsi su tutte le accortezze da rispettare superati i 35 anni e iniziare ad assumere gli integratori consigliati.

    fonte:http://salute.leonardo.it/

     
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    Maternità surrogata: cos’è e come funziona l’utero in affitto


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    Cos'è la maternità surrogata e come funziona l'utero in affitto? Scopriamo insieme di cosa si tratta, in quali paesi è legale e quali sono pro e contro di questa pratica che suscita in tutto il mondo accesi dibattiti. E' giusta o no? In cosa consiste esattamente? Scopriamolo insieme.
    da Laura De Rosa, il 11 Luglio 2017 alle 15:06

    Cos’è la maternità surrogata e come funziona l’utero in affitto? Un embrione consegnato da una coppia committente viene impiantato in una donna, che deve consegnare il bambino non appena partorito. La donna in alcuni paesi può ricevere un compenso, in altri invece è vietato e lo può fare solo per altruismo. Le coppie che oggi ricorrono all‘utero in affitto sono quelle che per varie ragioni non possono avere figli. In Italia la maternità surrogata è una pratica vietata dalla legge, considerata reato che può essere punito con la reclusione fino a 2 anni e con una multa fino a un milione di euro.

    Cos’è la maternità surrogata
    Come funziona l’utero in affitto o maternità surrogata? Partiamo dal termine, surrogata, il cui significato letterale è “che sostituisce o può sostituire qualcos’altro“. Difatti la surrogazione di maternità comporta che una donna porti in grembo il bambino di una coppia eterosessuale o omosessuale o di un singolo individuo committente. La donna che provvede alla gestazione viene chiamata madre portante, ed essa è obbligata a consegnare il bambino una volta nato ai committenti.

    La fecondazione può avvenire in varie modalità: con spermatozoo (gamete) e ovuli della copia sterile o di donatori tramite il cosiddetto concepimento in vitro.

    Utero in affitto: dove è legale
    La giurisdizione in materia cambia a seconda dei paesi, alcuni dei quali ne vietano per esempio la forma commerciate, ovvero su pagamento. Partiamo dalla Grecia che ha legalizzato la pratica nel 2002, consentendola però solo a donne che non possono in alcun modo avere una gravidanza autonoma.

    In India è legale e i costi della maternità surrogata si aggirano tra i 20.000 e i 40.000 dollari. Però dal 2013 le coppie omosessuali, i single stranieri e le coppie provenienti da paesi in cui è considerata reato, non possono ricorrervi.

    In Russia la maternità surrogata è legale, inclusa quella commerciale che prevede un compenso alla madre biologica. Vi possono ricorrere tutti i maggiorenni. Anche gli stranieri godono dei medesimi diritti dei russi per quanto riguarda questa pratica e ricevono il certificato di nascita russo.

    In Spagna c’è la possibilità di prendere in affidamento un bambino nato da surrogazione di maternità se si hanno alcuni requisiti.

    In Ucraina la maternità surrogata è legale, inclusa quella commerciale, e non a caso è una delle mete più gettonate da parte delle coppie italiane che vogliono avere figli in questo modo, anche perché i costi sono molto contenuti.

    Negli USA la maternità surrogata è legale in 8 stati, il primo dei quali ad averla regolamentata è stato la California.

    In Europa è illegale ovunque tranne che in Irlanda, in Inghilterra, Olanda, Belgio, Danimarca, Grecia, Ucraina e Finlandia.

    Nel febbraio del 2016 a Parigi si è svolto un convegno organizzato dalle associazioni femministe francesi, in cui si è chiesta l’abolizione universale della surrogazione di maternità. Il convegno ha visto in prima linea molto ricercatori, medici e attivisti per i diritti umani, convinti che si tratti di una pratica disumanizzante. Al momento tuttavia non sono state prese decisioni definitive in merito.

    Madre surrogata in Italia
    In Italia l’utero in affitto non è legale, tuttavia molte coppie italiane vi ricorrono all’estero e in questo caso non vengono sanzionate perché i giudici italiani non possono dichiarare illegate un reato commesso altrove.

    Tuttavia il problema si pone al rientro in Italia quando bisogna far riconoscere il bambino come proprio figlio. Le norme italiane non sono chiare al riguardo e per questo è capitato che alcune famiglie si siano rivolte alla magistratura per il riconoscimento dei figli, ottenendo risposte varie a seconda dei soggetti coinvolti.

    Se a ricorrere alla maternità surrogata sono coppie omosessuali, il bambino all’ufficio di stato civile viene registrato come figlio del padre biologico. L’altro genitore non è riconosciuto.

    Maternità surrogata: pro e contro
    Il dibattito sulla maternità surrogata è sempre aperto e il fatto che le leggi cambino di paese in paese dimostrano che c’è ancora incertezza sull’argomento. Come altri temi di bioetica, anche questo suscita perplessità.

    Coloro che approvano l’utero in affitto generalmente affermano che comporti vantaggi in relazione all’invecchiamento della popolazione e all’infertilità, rispondendo a una richiesta di maggiore natalità. C’è poi chi porta in causa il diritto di chiunque alla genitorialità e il diritto alla libertà di scelta.

    I contro riguardano più fronti: dalla dignità della persona, che verrebbe violata con la maternità surrogata perché il bambino diventa una proprietà di scambio, alla lesione del diritto alla maternità della madre surrogata, il cui corpo secondo alcuni risulterebbe mercificato, specialmente quando la gestante viene compensata in denaro.

    fonte:http://mamma.pourfemme.it

     
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