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parafrasi -gli orfani del mondo(G.Pascoli)

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    parafrasi -gli orfani del mondo(G.Pascoli)

    Caratteristiche formali dominanti nella poesia:
    Versi: 2 strofe composte da 8 versi endecasillabi.
    Rime: il ritmo della poesia è sicuramente generato dalla costruzione delle rime, che si articolano in rime alternate nella prima strofa (AB AB) e baciate nella seconda (CC DD).

    Ciò permette, a livello ritmico, la creazione di una sorta di “ninna nanna”, la quale evoca un luogo immaginario (un bel giardino) che ritroviamo anche nella poesia “Fides” in cui regnano i gigli, anch’essi ricorrenti in altre opere, come per esempio in quella intitolata “I gigli”.
    · Timbro: sia per quanto riguarda il primo che l’ultimo verso, si può notare in entrambi dapprima la costruzione di un chiasmo (lenta la neve fiocca – la neve fiocca lenta) e successivamente di un’anafora (fiocca, fiocca, fiocca – lenta, lenta, lenta) che attribuisce un ritmo costante alla caduta della neve.

    Questa costruzione dona un forte valore semantico a questi versi, poiché il ritmo così scandito sembra voglia concorrere a trasportare il lettore in un clima di pace e tranquillità, quasi a distogliere l’attenzione alla primaria impressione di tragicità che il titolo impone.

    Inoltre tutta la poesia è basata prevalentemente su campi uditivi come per esempio il rumore della culla, il pianto del bimbo e la cantilena dell’anziana e non quindi visivi.


    · Stile: in questa opera Giovanni Pascoli utilizza un registro linguistico molto semplice.
    Infatti utilizza un lessico, la cui semplicità espressiva è forse l’elemento essenziale che permette al lettore di percepire ciò che l’autore mediante questa opera vuole farci comprendere.
    L’autore pone però questa poesia su due livelli, costruendo in questo modo: un significato primario; e il significato secondario, in cui è custodita l’intenzione comunicativa del poeta.

    · Figure retoriche: la sua avversione nei confronti del mondo esterno è riprodotta all’interno di “Orfano” dalla forte contrapposizione tra il dentro protettivo (cioè la casa) e il fuori, un deserto bianco ma freddo.

    Tale contrapposizione è resa dalla particolare circolarità di questa poesia, la quale inizia e si chiude con la stessa immagine.

    Per quanto riguarda le figure retoriche d’ordine in questa poesia Giovanni Pascoli inserisce un iperbato (canta una vecchia).

    3. Intenzione comunicativa:

    In questa opera il Pascoli vuole esprimere la tragedia e l’illusione che tutto sia bello per il bimbo, il quale però solo apparentemente è cullato da calorosi sentimenti materni. In realtà infatti quest’ultimo è orfano e quindi (secondo il Pascoli) la sua vita sarà solamente destinata ad essere una vita fredda e avara di sentimenti.

    4. Problematiche affrontate:

    i temi più ricorrenti sono sicuramente l’illusione, la solitudine, l’infelicità, la libertà e i ricordi del passato. Queste tematiche hanno ispirato anche altre poesie di Giovanni Pascoli come: FIDES, ALLORA.

    5. Collegamento con le altre poesie:

    secondo la mia opinione, nella poesia “Orfano” vi sono numerose analogie, soprattutto riguardanti i contenuti, rispetto a tutte le altre poesie, sempre di Giovanni Pascoli.

    Infatti rileggendo le poesie, che lo scorso anno abbiamo analizzato in classe, si può dire che il Pascoli attraverso la descrizione di un paesaggio naturale (come in L'ASSIUOLO ), di un evento climatico (come in Il tuono) oppure, come in questo caso, attraverso la descrizione di una situazione, cerca di esprimere la realtà del mondo esterno, che lo circonda ed in particolare il contrasto tra illusione e realtà che troviamo anche in FIDES.

    Più precisamente cerca di descrivere, attraverso le sue poesie, i suoi sentimenti ed il suo pensiero nei confronti del mondo. Infatti la sua struttura poetica, la scelta del lessico da utilizzare e dei contenti delle sue opere, non mostrano di certo una situazione interiore del poeta positiva, anzi, mostrano l’esatto opposto.

    6. Collegamento con la poetica dell’autore:

    con la stesura di questa poesia si percepisce chiaramente che Giovanni Pascoli è un poeta di matrice decadente.

    Infatti in numerose delle sue opere si comprende la volontà di distaccarsi dal mondo che lo circonda, dalla realtà quotidiana; ed è proprio per tale ragione che si estranea da tutto il mondo esterno sentendosi poi solo e abbandonato, proprio come un orfanello. Inoltre, come per tutti i poeti decadenti, Giovanni Pascoli si rende conto della progressiva perdita della funzione sociale del poeta, però non trova, né cerca una soluzione a questo problema; anzi si isola totalmente dalla società che lo circonda. Si considera anche, come scrive nel suo “Fanciullino” superiore rispetto a tutti gli altri, proprio perché lui riesce a percepire ciò che le persone comuni non riescono a comprendere.
     
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