Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

parafrasi -L'addio ai monti di Lucia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    parafrasi di L'addio ai monti di Lucia

    Ci troviamo nell'ottavo capitolo, dove Padre Cristoforo dice a Lucia, Renzo e Agnese di abbandonare il proprio paese perchè si trovavano in pericolo.
    Lucia in un pianto silenzioso e segreto pensa e dice addio ai monti alti impressi nella sua mente, addio ai torrenti dei quali si riconosce lo scroscio, alle villette bianche sparse in collina, addio alle strade del paese che conosceva a memoria e a quella che una volta sposata doveva diventare la propria casa.



    L’addio monti è una vera e propria poesia che si trova alla fine dell’VIII capitolo dei promessi sposi. Lucia saluta i suoi amati monti che sorgono dalle acque del lago di Como, e le loro cime inuguali che sono notate solo dalle persone che erano cresciuti lì. Quelle cime erano impresse nella sua mente e da Manzoni vengono paragonate alle sagome dei familiari di Lucia. Passa poi a descrivere i fiumi dei quali Lucia conosceva il rumore che questa volta viene paragonato al rumore delle voce dei suoi familiari. Saluta poi le case bianche che sembravano come delle pecore al pascolo. Manzoni passa a descrivere una persona che andava via da quei luoghi in cerca di fortuna e dice che quei luoghi erano più belli dei desideri che aveva, dice inoltre che quella persona andava via solo perché sapeva che in seguito sarebbe tornata da ricca; mano a mano che se ne andava quelle figure diventavano sempre più piccole e l’aria si faceva pesante data la vicinanza della città. In città le case erano tutte attaccate e le strade davano un senso di soffocamento. Si ritorna ora a Lucia che non avrebbe mai pensato di partire da lì se non spinta dalla forza oppressiva di Don Rodrigo, Lucia dice che con l’andare via di lì stava perdendo tutti i desideri e tutte le abitudini. Lei è costretta ad andare via di lì e a conoscere altri monti e non riesce neanche a pensare al momento del ritorno. Verso la fine inizia a salutare la casa nativa nella quale aveva imparato a riconoscere il rumore dei passi di Agnese e Renzo. Saluta la casa di Renzo(straniera) passando davanti la quale, spesso diventava rossa dalla vergogna e nella quale voleva vivere con il suo amato; saluta anche la chiesa nellla quale il suo animo era spesso rassicurato dai canti della domenica e dove il suo amore doveva essere consacrato. Alla fine della poesia c’è una frase molto importante, forse la più importante del romanzo nella quale Manzoni dice che Dio non turba mai la felicità dei suoi figli se non per prepararne una più grande e balla.(In questa frase Manzoni predice il lieto fine del libro).


    ANALISI. Alla fine dell’ottavo capitolo dei Promessi Sposi, Manzoni realizza una descrizione paesaggistica e dei sentimenti di Lucia di grande effetto: l’addio ai monti.
    Lucia e Renzo si stanno allontanando dal loro paese su una barca.
    Lucia pensa al paesaggio che sta abbandonando e data la sua grande malinconia anche l’ambiente trasmette tristezza, sottolineando il suo stato d’animo.
    La descrizione è molto poetica, capace di far sentire il lettore come in quel luogo.
    La rappresentazione dichiara il triste pensiero di Lucia, costretta da un giorno all’altro ad abbandonare la sua terra natìa, alla quale era molto affezionata e dove, almeno prima dell’oltraggiosa offesa di Don Rodrigo, si sentiva sicura e protetta.
    Nel completo silenzio, quando l’occhio cade sul palazzotto di Don Rodrigo e sulle sue proprietà, l’immagine corrisponde ad una minaccia.
    Lucia si sente minacciata dal potere e dalla grandezza del palazzotto e quindi di Don Rodrigo e non può far altro che piangere segretamente. “Lucia lo vide, e rabbrividì. Pesò sul braccio la fronte come per dormire e pianse segretamente.”
    Nella descrizione del paesaggio, Manzoni ritrae tutti i minimi dettagli dell’ambiente circostante, perché Lucia sta lasciando alle spalle qualcosa di veramente amato.
    Per Lucia la sua casa e quei luoghi sono gli unici posti mai conosciuti.
    Secondo la visione di Manzoni, le cause per cui si lascia la propria terra possono essere diverse.
    Si può lasciare la terra natìa per andare a cercare la fortuna altrove, e in altri (come Lucia) si è costretti ingiustamente a fuggire.
    Luci anche in questa situazione e particolare circostanza rivolge ancora una volta i suoi pensieri e le sue speranze a Dio, con la convinzione che la stia assistendo nella sua sventura (nel testo viene anche citata la provvida sventura).
    La ragazza però non esterna le sue sensazioni, le sue paure, i suoi pensieri a Renzo. È riservata e non vuole che Renzo si dispiaccia per lei.
    Nell’addio ai monti i pensieri e le riflessioni sono attribuiti a Lucia ma in realtà è Manzoni che riflette su come sia difficile lasciare la propria terra senza sapere cosa si troverà nella nuova, senza nessun appoggio. Anche Lucia pensa queste cose ma probabilmente un’altra persona umile come lei le avrebbe esposte in altra maniera, oiù semplicemente.
    L’uso del paesaggio nei promessi Sposi è un elemento tecnico molto importante che porta alla soluzione di un problema fondamentale: far capire al lettore in profondità le condizioni, il modo di vivere, le usanze del secento; ma non solo: i sentimenti, le opinioni e lo stile di vita dei suoi personaggi.
    La descrizione del Lago di Como nel primo capitolo, i segni della carestia, il luogo di abitazione di alcuni personaggi, l’addio ai monti, dove si sottolinea la struggente nostalgia di Lucia che si allontana da luoghi cari, prendendone congedo con strazio, mentre il cielo è luminoso, il paesaggio immobile e statico, l’atmosfera di tranquillità.
    È notevole come Manzoni riesca, con un paesaggio, a comunicare al lettore i sentimenti ed i particolari visivi come se anch’egli fosse proprio lì, ad osservare la triste scena.
    Anche se Lucia è una persona semplice, l’autore le attribuisce anche un’intelligenza non comune nelle persone come lei, poco istruite e più umili.
    Lucia ricorre speso alla parola “addio” proprio per sottolineare un allontanamento che potrà durare anche molto tempo, anche se nessuno può realmente sapere per quanto Renzo e Lucia dovranno sopportare le ingiustizie, i soprusi e i dispetti ( perché in questo caso è solo per una scommessa che Don Rodrigo li perseguita) del signorotto.
    (“Addio, monti”; “addio, csa natìa”; “addio, casa ancora straniera”; “addio, chiesa”)
    A questa pagina di Manzoni si possono paragonare anche disagi dei giorni nostri, ed è per questo che il lettore è coinvolto emotivamente nella lettura. Anche oggi infatti sono molte le persone costrette alla fuga dalla loro città per le condizioni economiche o per lavoro e che devono affrontare disagi non indifferenti per andare altrove,
    Anche questa caratteristica di Manzoni, di riuscire a far risuonare nel tempo i pensieri di Lucia, rende il romanzo unico nella sua capacità di essere motivo di riflessione anche per le persone della società attuale.

     
    Top
    .
  2. avenged sevenfold
     
    .

    User deleted


    scusa,ma questa non è una parafrasi,ma solo l'analisi dell'addio ai monti di Lucia...
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Parafrasi "Addio Monti..." (Capitolo 8)

    Addio Monti nascenti dall’acqua, ed innalzati al cielo; vette differenti, conosciute a chi è maturato tra voi, e segnato nella sua mente, non di meno dell’aspetto dei suoi più conosciuti, ruscelli, dei quali si capisce il fragore, come la rinomanza delle voci di casa; borghi sparsi e albeggianti sulla pendice, come un gregge di pecore che pascolano; addio! Quanto è sconfortante il passo di chi, è diventato adulto tra di voi, e adesso se ne allontana. Alla voglia di quello stesso che se ne va di proposito, preso dalla fiducia di fare fortuna altrove, svaniscono, in quel istante, le illusioni dell’abbondanza; egli si stupisce della decisione, e ritornerebbe indietro, se non immagina che, un dì, ritornerà ricco. Più avanza nel piano, più il suo occhio si chiude, schifato ed esausto di quella estensione monotona; l’aria gli sembra pesante e morta; si addentra triste e distratto nelle città movimentate; le case aggiunte a case, le strade che fluiscano nelle strade, sembra che gli tolgano il fiato; e dinanzi agli edifici ammirati dallo straniero, immagina, con brama smaniosa, alla terra del suo paese, alla dimora cui ha già posato gli occhi da tanto tempo, e che acquisterà, ritornando ricco ai suoi monti.
    Ma chi non aveva mai spinto di là da quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composto in essi tutti i progetti del futuro, e n’è intagliato lontano, da una forza perfida. Chi, diviso un tempo dalle consuetudini amate, e infastidito nelle più interiori aspettative, lascia quei monti, per dirigersi in cerca d'estranei che non ha mai ambito d'incontrare, e non può con l’inventiva sopraggiungere ad un attimo stabilito per il rientro! Addio, casa natia, dove, sedendo, con un idea occulta, si apprese a scindere dal rumore dei passi comuni il rumore d’un passo atteso con un oscura paura. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla fuga, passando, e non senza vergogna; nella quale la mente si illustrava una dimora calma e perenne di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo ritornò tante volte felice, inneggiando le lodi del Signore; dov’era giurato, preparato una funzione; dove il sospiro nascosto del cuore doveva essere austeramente consacrato, e l’amore essere ordinato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta felicità è per tutto; e non disturba mai la felicità dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.


    Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti.


    Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.



    :bangin.gif:

    fonte:http://www.compitilastminute.com/articles/parafrasi-addio-monti.html

     
    Top
    .
2 replies since 16/1/2012, 16:48   31539 views
  Share  
.