Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Parafrasi-"il comune rustico"di Carducci

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    Parafrasi-"il comune rustico"di Carducci

    Il comune rustico Il comune rusticoPaesaggio di tipo storico. Per Carducci solo nel passato si rinviene il bello. Egli è in perenne polemica col presente in cui vive. Egli fa ritorno al Medioevo, in particolare alla lotta dei comuni contro l'Impero, epoca in cui l'Italia ha scritto una gloriosa pagina di storia. Il paesaggio è dominato dal sole, che riflette una concezione, appunto, solare della vita, chiara energica luminosa. Carducci, deluso dai problemi del presente ricerca nel passato i grandi valori, i grandi ideali.Nell'atto di lasciare un paesaggio caro della Carnia, il Carducci saluta quei luoghi e rievoca le lontane stagioni del Medioevo, quando, sotto i noci della Carnia, si adunavano gli uomini dei primi comuni rurali e gettavano le basi dei loro ordinamenti. Il comune rustico celebra la formazione spontanea di quei primi nuclei di vita civile (un esempio di democrazia diretta) in mezzo alla barbarie. Alla stazione in una mattina d'autunnoUno dei componimenti che ha attirato l'attenzione della critica e in cui si avverte l'avvento di una sensibilità decadente quasi contemporanea. I due poli dell'ispirazione carducciana, il vitalismo radioso e il senso di tedio dell'esistenza, appaiono tra loro in un rapporto denso. Il poeta accompagna alla stazione la donna amata, nelle prime ore del mattino, sotto la pioggia. Mentre il treno gli rapisce il volto salutante della donna, egli fa ritorno lentamente, smarrito quasi il senso dell'essere, immerso in un tedio infinito. La lirica è ricca di elementi realistici, dagli sportelli sbattuti del treno al rintocco lungo dei freni. Formatosi alla scuola dei classici e animato, per carattere, da furori eroici e polemici, Carducci, da un lato concepì un programma di "ritorno all'ordine", di valorizzazione dei classici e della tradizione, dall'altro, assunse sempre più, almeno per un certo periodo, il ruolo di coscienza critica della società contemporanea e di fustigatore della meschinità morale e politica del suo tempo.Fin dalle prime raccolte, "Iuvenilia" e "Levia gravia", appare evidente la sua aspirazione a contestare i moduli poetici del tempo, soprattutto quella poesia tardo-romantica che definiva "mollichiccio e tenerume" e a proporre dei nuovi modelli etici e una nuova sensibilità.Questo proposito trova una più precisa realizzazione in "Giambi ed Epodi", un'opera dichiaratamente polemica già nel titolo, che richiama due forme metriche usate nelle letterature classiche per la poesia satirica. Tale raccolta è dominata da un continuo e concreto rapporto con la realtà politico-sociale contemporanea e da un'acuta consapevolezza dello squallore del presente, contro cui si rivolge il sarcasmo del poeta.Proprio dalla constatazione della meschinità del presente, nasce quel vagheggiamento dei momenti più gloriosi del passato (Roma repubblicana - Età comunale - Rivoluzione francese - Risorgimento), quella "nostalgia dell'eroico in dimensione storica", che troverà la massima espressione nelle "Odi barbare"

     
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