Happy Days: che fine hanno fatto?

Happy Days: che fine hanno fatto?



Andata in onda in Italia dal 1974 al 1984, Happy Days è sicuramente una delle sit-com di maggior successo della storia. Nata sull’onda del revival degli anni Cinquanta, anticipato al cinema da film come Grease e American Graffiti, la serie racconta le vicende di una famiglia borghese che vive nella città di Milwaukee. Ma che fine hanno fatto oggi i suoi protagonisti?



RON HOWARD (Richie Cunningham)



Ora è uno dei più grandi registi premi Oscar che esistano sulla scena cinematografica (tra i suoi capolavori ricordiamo “A Beautiful Mind”) ed autore anche dei film ”Cinderella Man” e “Il Codice da Vinci”, dall’omonimo best seller di Dan Brown.

Inutile dire che la Sua carriera non si è assolutamente fermata; forse ci mancheranno le Sue vicende strampalate ma se non altro sa regalarci opere cinematografiche davvero eccellenti.

Fortunatamente non è l’unico che ha continuato la carriera!




Ha prodotto diverse serie tv di successo tra cui l’indimenticabile “Mac Gyver” e “Sabrina”



TOM BOSLEY (Howard Cunningham)



Ormai ultrasettantenne, appare tra le scene del fantastico serial “La Signora in Giallo”



MARION ROSS (Marion Cunningham)



Ha lavorato in molti film per la TV ma, purtroppo, non è riuscita ad avere le stesse ovazioni dei Suoi colleghi



ERIN MORAN (Joanie Cunningham)



La piccola e odiosa della famiglia Cunningham non ha sfruttato l’occasione della fama : è una donna di casa e si dedica alla vita di moglie e di madre, ma non disdegna, ogni tanto, di partecipare alle celebrazioni della serie…del resto un po’ di soldi in più per una famiglia non fanno mai male, no?



ANSON WILLIAMS (Potsie Weber)



Lavora come regista televisivo : ha diretto diversi episodi del telefilm prodotto da David Hasselhoff “Baywatch”, “Xena” e “Star Trek Vojager”



DONNY MOST (Ralph Malph)



L’amico inseparabile di Potsie lavora proprio con Anson : ha lavorato per diversi film tv diretti dall’amico.

Lo sapevate che in "Happy Days"...
Dopo dieci anni di successo in America, in Italia e nel resto mondo, "Happy Days" ancora oggi rappresenta un cult per le comedy series di ogni tempo. Ecco 10 cose che forse non tutti sanno.



Ambientata negli anni '50-'60 nella provincia americana, raccontava le vicende della famiglia della middle class Usa Cunningham, con papà Howard (Tom Bosley), mamma Marion (Marion Ross) ed i figli Richie (Ron Howard) e Joanie (Erin Moran). Intorno a loro gli amici Fonzie (Henry Winkler), Potsie (Anson Williams) e Ralph (Don Most), oltre a una serie di altri personaggi di contorno. Quei "Giorni felici" fanno parte ancora oggi della memoria collettiva dei giovani di allora, ma non sono affatto sconosciuti ai giovani di oggi. I personaggi e la storia sono noti a tutti ma lo sapevate che...


La serie può essere considerata una sorta di spin-off in quanto i personaggi principali erano stati i protagonisti di una puntata della serie antologica "Love, American Style" della Hanna-Barbera, andata in onda anche in Italia prima sulla Rai e poi sui circuiti privati. In realtà nel 1971 fu realizzato un pilot dal titolo "New Family in Town " che però non diede origine ad una serie e fu riciclato come episodio di "Love, American Style" con il titolo "Love and the Happy Days". Tra gli interpreti Ron Howard e Anson Williams nei loro ruoli di Richie e Potsie e Marion Ross nel ruolo di Marion Cunningham, mentre Howard Cunningham era interpretato da Harold Gould, Joanie da Susan Neher e Chuck da Ric Carrott. Nella foto una scena di "Love and the Happy Days".



In alcune puntate della prima stagione e nella prima puntata della seconda la famiglia Cunningham, oltre a Richie e Joanie, annovera anche un terzo figlio: Chuck, che scompare poi senza che gli sceneggiatori diano una spiegazione. Chuck esce di scena e i protagonisti della serie si comportano come se non fosse mai esistito. Questo tipo di scomparsa, utilizzata in altri serial statunitensi, ha assunto proprio il nome di "Sindrome di Chuck Cunningham". Nella foto dall'alto e da destra il Chuck interpretato da Gavan O'Herlihy. Nel 1974 Chuck, prima di scomparire, è stato invece interpretato da Randolph Roberts.



In un episodio compare un giovane Tom Hanks nel ruolo di un karateka che vuole vendicarsi di Fonzie per averlo spinto giù dall'altalena in terza elementare.




In un episodio compare un giovane Tom Hanks nel ruolo di un karateka che vuole vendicarsi di Fonzie per averlo spinto giù dall'altalena in terza elementare.
In un episodio della terza stagione, mentre il resto della famiglia Cunningham sta uscendo di casa una sera per andare al cinema, Richie domanda dove sono diretti e Joanie risponde che stanno andando a vedere il film "Psycho", una pellicola del 1960. Quell'episodio, però, era ambientato durante gli anni '50, quando il film non era ancora uscito.



Don Most (il primo da sinistra nella foto) avrebbe dovuto interpretare il personaggio di Potsie Weber. Quando i produttori decisero di assegnare il ruolo di Potsie ad Anson Williams (ultimo da sinistra), venne creato appositamente per Most il personaggio di Ralph Malph. Nei primi episodi Ralph Malph non è ancora un amico "assiduo" del gruppo, lo si vede interagire ogni tanto con poche battute



In Italia la serie è stata doppiata senza risate di sottofondo. Negli Stati Uniti, invece, le prime due stagioni, girate senza pubblico, utilizzavano le risate registrate mentre, a partire dalla terza serie, gli episodi sono stati ripresi col pubblico presente in studio, come una rappresentazione teatrale, e le risate erano quindi reali.



Nel ventiduesimo episodio della quinta stagione appare un giovane Robin Williams nel ruolo dell'alieno Mork, arrivato sulla terra da un lontano pianeta a bordo di un uovo volante. Il personaggio piacque così tanto che fu creata una serie apposta per lui, "Mork e Mindy", andata in onda dal 1978 al 1982.



I nomi "Richie" e "Chachi" nella versione americana vengono pronunciati rispettivamente "Rici" e "Ciaci". In italiano, invece, sono stati ribattezzati "Riki" e "Ciaki".



Durante un episodio della quinta stagione si vide Fonzie saltare uno squalo con gli sci nautici. Questa trovata fu considerata l'emblema dell'inizio del declino della serie. Il termine saltare lo squalo (Jumping the shark) è divenuto la metafora con la quale contrassegnare l'inversione di popolarità di una serie televisiva.

HAPPY DAYS, 40 ANNI FA IL PRIMO EPISODIO: TUTTO QUELLO CHE DOVETE SAPERE




Uno sguardo nostalgico agli Anni 50, personaggi indimenticabili e situazioni comiche a non finire. Sono gli ingredienti che hanno fatto di «Happy Days» una delle serie di maggiore successo nella storia della televisione. Oggi, mercoledì 15 gennaio 2014, milioni fan nel mondo festeggiano il 40° anniversario della messa in onda del primo episodio sul network americano Abc.

Ecco tutto quello che (forse) non sapete sulla serie.

Debutto prematuro. L’episodio pilota di «Happy Days», nel 1971, non entusiasmò i dirigenti della Abc. Il progetto ripartì nel 1973, dopo il successo di «American Graffiti» (al cinema) e del musical «Grease» (a teatro), che fecero esplodere il revival degli Anni 50.

No alla guerra. Quando gli fu offerto il ruolo di Richie Cunningham, Ron Howard pensò di rifiutare. A 17 anni era già un veterano e avrebbe voluto fare il regista. Accettò per evitare la chiamata alle armi: erano gli ultimi anni della guerra in Vietnam.

L’altezza non conta. Per il ruolo di Arthur «Fonzie» Fonzarelli furono provinati attori molto alti, come voleva la produzione. Perché fu scelto il «piccolo» Henry Winkler? «È basso ma recita come se fosse alto tre metri» ha spiegato l’italo-americano Garry Marshall, creatore della serie.

Autobiografico. Alcuni personaggi della serie sono ispirati a persone conosciute da Marshall nel Bronx (New York) quando era bambino. L’autore avrebbe voluto dare il suo vero cognome, Masciarelli, a Fonzie. Ma l’abbreviativo «Mash» non avrebbe funzionato anche perché era già in onda l’omonimo telefilm .

Una sitcom tira l’altra. Al culmine del successo, nella stagione 1976-’77, «Happy Days» era il telefilm più visto negli Stati Uniti. L’anno dopo, fu superato di un soffio da «Laverne & Shirley», una delle tre sitcom generate dalla serie (le altre sono «Mork & Mindy» e «Joanie ama Chachi»).

Fratello, dove sei? Più che un amico, Fonzie era per Richie un fratello maggiore. In realtà, il giovane Cunningham un fratello lo aveva già. Si chiamava Chuck, ma gli autori lo fecero sparire nel corso della seconda stagione. E da allora, nessuno ha più avuto notizie di lui.

Le sigle. «Happy Days» di Pratt & McLain , sigla della serie dal ’76 in poi, arrivò al 5° posto della classifica americana (16° in Italia nel ’79). La prima sigla fu «Rock Around the Clock» di Bill Haley & His Comets.

Una statua per Fonzie. Dal 19 agosto 2008, a Milwaukee, città in cui è ambientata la serie, fa bella mostra la statua in bronzo di Fonzie. All’inaugurazione era presente quasi tutto il cast, ma non Ron Howard.

15 gennaio 2014
Scritto da: antonio mustara

Happy Days, 40 anni fa il debutto: ecco come sono ora i protagonisti – FOTO



HAPPY DAYS COMPIE 40 ANNI – Buon compleanno Happy Days. La serie tv americana che ha aperto la strada a tutte le serie tv che sono venute dopo, a partire dagli anni ’70, per anni, ha fatto compagnia a milioni di ragazzi in tutto il mondo. Happy Days, infatti, ha debuttato negli Stati Uniti il 15 gennaio 1974. Sin dalle prime puntate, Ritchie e Fonzie hanno conquistato il pubblico che, in loro compagnia, riuscivano a trascorrere qualche ora di spensieratezza.
Raiuno cominciò a trasmettere Happy Days nella stagione televisiva 1977/1978. All’epoca, non c’era un ragazzino che non desiderasse avere il giubbotto di pelle indossato da Fonzie che alzava i pollici e per salutare gli amici pronunciava il famoso “Ehi!”. Erano storie tranquille, divertenti, ambientate in luoghi semplici come quelli dei fast food americani.
Il massimo che poteva capitare era la sfuriata del padre di Ritchie, il buon Howard Cunningham, proprietario di una ferramenta che insieme alla moglie Marion e ai figli Ritchie e Joanie formavano la classica famiglia da Mulino Bianco.
In Happy Days non c’era alcun intreccio amoroso come quelli che si vedono nelle serie tv di oggi. Il gruppetto dei ragazzi con Ralph Malph (Donny Most), Potsie (Anson Williams), Chachi (Scott Bajo) si frequentava ogni giorno e trascorreva le giornate tra hamburger e patatine e i primi amori. Ma, dopo 40 anni, come sono diventati oggi i protagonisti di Happy Days?


Actor Scott Baio arrives at the American Film Marketing Association's Inaugural AFMA Honors event Thursday, Feb. 22, 2001, in Santa Monica, Calif. The awards event celebrates independent film-making. Arnold Schwarzenegger, Rene Zellweger, Renny Harlin, and Roger Corman were honored. (AP Photo/Kim D. Johnson)



















Tom Bosley star as Arthur in "Piacere, sono un po' incinta" (Titolo originale: The Back-Up Plan), Nazione: U.S.A., Anno: 2010, Genere: Commedia, Romantico, Durata: 106', Regia: Alan Poul