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I GIOVANI DI SANREMO 2013, L’INTERVISTA A IL CILE: «AL FESTIVAL CANTO LA FINE DI UN AMORE»
Il suo vero nome è Lorenzo Cilembrini. Nato ad Arezzo il 9 novembre del 1981, un anno fa Il Cile ha pubblicato il brano di successo «Cemento armato», prodotto da Fabrizio Barbacci. Qualche mese dopo è uscito l’album «Siamo morti a vent’anni».
Lorenzo, quando ti sei innamorato della musica?
«I miei genitori avevano i 45 giri di Battisti e De André e ricordo che ascoltavo i testi e percepivo i mondi che creavano con le parole. A quattro anni, con “La guerra di Piero”, mi misi a piangere».
La tua musica di riferimento è quella dei cantautori, allora.
«Sì, ma ho trascorso il periodo dell’adolescenza a Londra e lì ho ascoltato gli Oasis, e il beat pop in generale».
Quali strumenti suoni?
«Mi accompagno con la chitarra, ma suono anche le tastiere e la batteria»
A Sanremo porti «Le parole non servono più», che tipo di canzone è?
«È la fotografia di una memoria dolce e amara, il breve addio a una ragazza importante per me. Una ragazza che mi ha toccato le corde dell’anima e del cuore. E allora succede di lasciarsi con il ricordo che brucia e un dolore che purifica, in qualche modo. Musicalmente è un tempo un po’ da valzer, è una canzone semplice ma sembra nata per essere suonata da un’orchestra».
Hai dei portafortuna?
«Il mio tatuaggio “Omnia munda mundis”, “Tutto è puro ai puri di cuore” frase biblica, declamata da Fra’ Cristoforo nei “Promessi sposi”. È bellissima. La sento mia perché penso che spesso ci si ferma all’apparenza, ma l’apparenza inganna. Io ho subito giudizi superficiali, invece penso che bisogna esplorare l’anima delle persone prima di pensare di conoscerle»
A cosa hai rinunciato per la musica?
«Alla tranquillità, a un lavoro regolare. Ma di istinto, sento la necessità della mia chitarra e delle mie parole».
Dopo Sanremo?
«Continuerò a scrivere canzoni per me e perché no, anche per altri. L’unica cosa che so fare è scrivere pezzi».
Chi preferisci tra i tuoi colleghi?
«Andrea Nardinocchi, perché fa una musica che è una vera novità per l’Italia».
30 gennaio 2013Scritto da: Stefania Zizzari
fonte:sorrisi.com. -
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SANREMO 2013, LE CANZONI CHE I CAMPIONI CANTERANNO NELLA SERATA DI VENERDÌ. EMMA IN DUETTO CON ANNALISA
Almamegretta «Il ragazzo della via Gluck» (presentata a Sanremo 1966 da Adriano Celentano)
Annalisa «Dormi e sogna» con Emma Marrone (presentata a Sanremo 1998 dalla Piccola Orchestra Avion Travel)
Malika Ayane «Ma cosa hai messo nel caffè» (presentata a Sanremo 1969 da Riccardo Del Turco)
Chiara «Almeno tu nell’universo»
Simone Cristicchi «Canzone per te»
Elio e le Storie tese «Un bacio piccolissimo»
Max Gazzè «Ma che freddo fa»
Raphael Gualazzi «Luce (Tramonti a nord est)»
Marta sui Tubi «Nessuno» con Antonella Ruggiero
Marco Mengoni «Ciao amore ciao»
Modà «Io che non vivo (senza te)»
Simona Molinari – Peter Cincotti «Tua»
Maria Nazionale «Perdere l’amore»
Daniele Silvestri «Piazza Grande»
4 febbraio 2013Scritto da: redazione sorrisi. -
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Da Carla Bruni a Roberto Baggio: gli ospiti di Sanremo
Claudio Bisio
Ecco alcuni degli ospiti più noti che calcheranno il palco dell'Ariston, durante il Festival di Sanremo targato Fazio-Littizzetto.
Beppe Fiorello
Tutti gli artisti che saliranno sul palco dell'Ariston «avranno piena libertà», non saranno vincolati a stare dentro determinati parametri. Lo ha detto il direttore di Rai1, Giancarlo Leone: «Da Neri Marcorè a Claudio Bisio agli altri artisti avranno piena libertà, non chiediamo che ci vengano a dire in anticipo cosa diranno o come lo diranno. È evidente che, essendo in campagna elettorale, ci si affida al buon senso di tutti».
Andrea Bocelli
Arriverà a Sanremo per la serata finale.
Neri Marcorè
Altre guest star movimenteranno le serate del Festival: Caetano Veloso, i direttori Daniel Barenboim e Daniel Harding, Asafa Avidan e il ballerino Lutz Foster.
Carla Bruni
L'ex premiere dame canterà una sua canzone.
Roberto Baggio
Ci sarà anche lui. "Lo aspettiamo con moltà curiosità", ha detto Fazio.. -
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Sanremo, quando
la canzone è gay
L'amore omosessuale protagonista all'Ariston con il brano Il Postino di Renzo Rubino, in gara nella categoria Giovani. Ma non è certo la prima volta che l'omosessualità approda al festival: da Povia a Federico Salvatore, ecco tutti i precedenti «omo»
di Raffaella Serini
«Mamma' son qui con le valigie sulla porta/ e in macchina c'è un uomo che mi sta ad aspettare/ la verità lo so ti lascerà sconvolta/ quell'uomo è il mio primo vero amore»: era il «lontano» 1996 e l'amore omosessuale approdava così, per la prima volta nella storia del Festival, al teatro Ariston. A cantarlo fu il «menestrello» napoletano Federico Salvatore, con il brano autobiografico Sulla porta, che si classificò tredicesimo (e venne poi ingiustamente dimenticato... salvo essere ripescato quando si parla di canzoni gay al festival).
«Sulle tue curve la mia mano ondeggerà/ anche se il tuo corpo di curve non ne ha/sei sempre più spigoloso/ poi sorridi se mi mostro geloso/ amami uomo con le mani da uomo/ e toccami fiero/ con un soffio leggero»: è il 2013 e l'amore gay, con questi «aulici» versi, tornerà a fare capolino sul palco dell'Ariston. A cantarlo, stavolta, sarà il «giovane» Renzo Rubino, che, con la canzone Il Postino (amami uomo), porterà al festival la storia, vera, di un uomo che lascia famiglia, casa e lavoro «per inseguire il suo sogno d'amore per un altro uomo». Storia (e testo) che, ci scommettiamo, riusciranno a far molto parlare di sè, anche se non siamo più nel «lontano» 1996 e anche se la platea sanremese è ben più «gay friendly» di allora.
In attesa dell'inevitabile scalpore che Il Postino susciterà (suonando anche una volta sola), ecco - da Anna Tatangelo a Povia (che con il suo Luca era gay divenne embema nazionale dell'omofobia) - una carrellata di tutti i precedenti «omo» del festival.
PS: Il testo di Sulla Porta di Federico Salvatore arrivò all'Ariston censurato dalla Rai: il verso «Sono un diverso, mamma, un omosessuale» diventò «Sono un diverso, mamma e questo ti fa male». Ma era il «lontano» 1996....
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I GIOVANI DI SANREMO 2013, LA PAROLA A IRENE GHIOTTO: «HO LA MUSICA NEL SANGUE»
Irene Ghiotto è nata a Montecchio Maggiore (Vicenza) il 17 dicembre del 1984. È all’ultimo anno di laurea in Lettere.
Irene, il tuo primo incontro con la musica?
«In famiglia. Mia mamma suonava la chitarra, mio nonno cantava e suonava nelle balere, e negli anni Sessanta vinse le selezioni per partecipare a Sanremo giovani. Ma poi per motivi di famiglia rinunciò».
Suoni qualche strumento?
«Ho sempre avuto un approccio istintivo alla musica. Da bambina mia madre mi mise in mano la chitarra e in una settimana imparai gli accordi e a strimpellare tutte le canzoni del canzoniere.
Poi a 17 anni ho studiato canto jazz e a 20 ho iniziato il pianoforte».
La tua musica di riferimento qual è?
«Ècambiata nel corso degli anni. Ho iniziato con Branduardi, Cocciante, i Genesis, poi sono passata al grunge, ai Nirvana, al new metal, all’hard rock. Oggi ascolto anche Tenco, Endrigo, Paoli, Lauzi, Silvestri, Gazzé, Consoli».
A cosa hai rinunciato per la tua musica?
«Se ho rinunciato a qualcosa non me ne sono accorta, perché la musica l’ho sempre vissuta come una possibilità, più che come una rinuncia».
Come è nata la tua canzone di Sanremo «Baciami?»?
«Ricordo benissimo che tornavo in macchina al mio paese dopo aver fatto un massaggio shiatsu rilassante…Mi è venuta in mente la melodia, un sound elettro acustico, e l’idea di associare il bacio a situazioni paradossali e a immagini curiose».
Sei partita da una situazione autobiografica?
«Sì. Hai presente quando capisci che un uomo non ti ama ma tu gli vuoi dare ancora un’ultima chance?»
Cosa ti aspetti da Sanremo?
«Vivere un’esperienza personale e artistica forte e succhiare tutto il buono che c’è».
E se dovessi vincere?
«Piangerò»
Il tuo look come sarà?
«Semplice ma curioso, un po’ sopra le righe e simpatico. Di sicuro non serioso».
Dopo il Festival?
«Uscirà il mio primo EP “Baciami?” e poi mi misurerò con i concerti: vorrei che finalmente i miei brani potessero uscire dal mio cassetto e arrivare alla gente».
6 febbraio 2013Scritto da: Stefania Zizzari. -
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MODÀ, IL BLOG: «SANREMO 2013, SIAMO QUI, PRONTI PIÙ CHE MAI»
Primo appuntamento oggi con il blog dei Modà, in esclusiva per Sorrisi.com dal 12 febbraio fino alla fine della kermesse di Raiuno. Il diario ufficiale della band pop più amata al Festival, è qui.
Eccoci. Siamo a Sanremo da qualche giorno e la voglia di salire su quel palco a dal nostro arrivo a oggi sta diventando sempre più grande. Siamo felici di essere qui e di vivere tutto con grande serenità, il nostro obiettivo è concentrarci e dare il massimo. Come sempre.
Dopo la grande reazione del pubblico all’annuncio del tour, dopo il grande fermento che c’è attorno al nostro nuovo album «Gioia», essere qui a Sanremo è un segnale importante, perché del Festival tanti ne parlano male, ma tutti vorrebbero esserci. E noi siamo qui, con grande umiltà, ancora una volta.
Ho avuto un problema alla schiena ieri, credo sia uno stiramento, esibirmi mercoledì 13 sarà un buon modo per riprendermi. Cantare queste mie due canzoni è fondamentale per noi oggi, credo di averle provate 300 volte le canzoni, studiate nei dettagli, provate tantissimo.
Non perché non voglia errori di performance, possono capitare ed è una possibilità che bisogna sempre considerare, ma perché voglio che arrivi il messaggio dei pezzi che ho scritto, voglio che arrivi con forza a tutti voi.
Aspetto impaziente mercoledì sera per sapere cosa ne pensate. Siamo un po’ tesi, è la verità, ci auguriamo che anche questa volta vada tutto per il meglio. Nel frattempo, nell’attesa, la mia giornata è dedicata alla promozione e alla mia famiglia. Da mercoledì, spero, avremo modo anche di goderci questa meravigliosa città. Ci vediamo domani.
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Bianca Balti: «Io punk,
sul palco dell'Ariston»
L'intervista esclusiva alla reginetta di Sanremo e top model. Qui ci parla di Pd, case occupate, sfilate, maternità e amore
di Paola Jacobbi
Ci incontriamo al Superstudio di via Forcella a Milano, epicentro della moda, con studi fotografici e agenzie di modelle: manco a farlo apposta, è lo stesso indirizzo in cui tutto è cominciato. Del resto, la sua storia ha già quei contorni da piccola leggenda, un po’ come quella che vuole Gisele Bündchen «scoperta» da un talent scout mentre mangiava un hamburger in un centro commerciale di São Paulo, Brasile.
Per chi non la sapesse: la Bianca aveva 20 anni e lavorava in un supermercato a Carugate, Lombardia. Faceva la hostess incaricata di decantare alle «sciure» le virtù di certi prodotti per capelli. Quando si stufò, la tizia che le aveva procurato il lavoretto le fissò un appuntamento con un agente di modelle, che è il suo agente ancora oggi. La Bianca si presentò in via Forcella con la mamma, la signora Maria Bice, e così nacque una stella, oggi ricercatissima dagli stilisti. Il prossimo 19 marzo compie 29 anni, ha già una figlia di cinque, un matrimonio alle spalle, e da un anno e mezzo è fidanzata con il musicista Francesco Mele.
E adesso, la Bianca di Lodi va a Sanremo. Serata finale, tutti gli occhi d’Italia addosso. Quei pochi che ancora non la conoscono, quando la vedranno in tivù, diranno «cacchiolina» anche loro, secondo me. Non solo perché è bella di una di quelle bellezze mobili che non ci si stanca di guardare, ma anche perché la Bianca è un prototipo a sé, come leggerete nelle righe a seguire.
Che cosa rappresenta per lei Sanremo?
«Confesso, l’ho sempre guardato solo per vedere come erano vestite le presentatrici e fare pettegolezzi. Della competizione musicale me ne sono sempre fregata, perché ho altri gusti. Però, per la mia famiglia, Sanremo ha una certa importanza».
Come mai?
«Perché un’amica di mia mamma ha la casa a Sanremo e tutti gli anni, quando c’è il festival, la mamma prende il sabato libero a scuola (la signora Maria Bice è insegnante, di Diritto all’Istituto per Ragionieri, ndr) e va con un gruppo di altre signore a seguire il festival. Più che altro vanno in giro a cercare autografi come delle groupies. Ma loro si divertono un casino! L’ho sempre presa in giro per questo, ma son troppo contenta che quest’anno avrò degli inviti per farla venire dentro l’Ariston con il papà in pompa magna».
Lei sarà in scena solo alla serata finale, vero?
«Sì, e mi dispiace un casino. Avrei voluto fare tutto il periodo, ma la formula di quest’anno è così. Pensi che me lo avevano offerto altre volte ma io l’ho sempre rifiutato. Non so se mi sarei sentita a mio agio con Gianni Morandi, per dire. Fabio Fazio e Luciana Littizzetto mi somigliano di più, mi piace il loro modo di far televisione, e quindi credo che mi troverò bene».
Che cosa pensa dello scandalo della farfallina di Belén dell’anno scorso?
«Penso che oggi tutti gli italiani alla parola “farfallina” associno quella di Belén. È ciò che desiderava, far parlare di sé, e ci è riuscita, quindi ha ragione lei».
Due anni fa le «vallette» erano appunto Belén e la Canalis. Come le erano sembrate?
«Belén super diligente, un po’ prima della classe. Elisabetta, invece, un po’ persa. Alla fine mi stava più simpatica Elisabetta, perché dimostrava di non prendersi troppo sul serio».
E lei, come sarà?
«Io proverò a essere spontanea. Dico proverò perché, dalle riunioni con gli autori, ho capito che non è che si possa improvvisare molto. È tutto abbastanza preparato e scritto. Il mio obiettivo è non fare troppe figuracce, anche se so benissimo che tutta l’attenzione è sugli errori, non certo sul merito».
A proposito, pensa sempre, come ha detto una volta, che fare la modella sia «un lavoro da deficienti»?
«Altroché! Nel senso che è un lavoro che possono fare anche le deficienti, e anche quelle che deficienti non sono ma che non hanno studiato: non ci vuole alcun talento».
Si sa di lei che è un tipo un po’ alternativo. Ha anche vissuto in una casa occupata.
«Quando venni a studiare a Milano i miei, un po’ per tirchieria e un po’ per tenermi sotto controllo, non mi pagarono un posto per dormire, quindi avrei dovuto fare avanti e indietro da Lodi. Così, prima sono andata a vivere in uno squat alla Bovisa che si chiama Malamanera e poi, con altri ragazzi, abbiamo occupato una casa in via Quaranta. Per mangiare andavamo al mercato a prendere la verdura che veniva scartata. I vestiti ce li facevamo con della stoffa presa da una fabbrica di tessuti dismessa».
Una punk.
«Più che altro, una che da ragazzina non voleva essere la reginetta della scuola. Sì, giocavo a fare la punk, cercavo l’ombra del mondo. Adesso sono cambiata, sono meno estrema. Dev’essere l’età. Dopo un po’ ci si rassegna tutti».
Si nasce incendiari e si invecchia pompieri. «Però io un po’ incendiaria lo sono ancora, porca vacca. Nel mio giudizio sul mondo sono sempre ribelle».
Andrà a votare?
«Certo! E lascerò la scheda bianca, dopo aver incitato amici di Facebook, followers su Twitter e tutti quelli che conosco a fare altrettanto. In segno di protesta».
Mamma single, vita sentimentale complicata.
«È vero. Anche se ammetto che il mio problema non è stato trovare qualcuno».
Lo immagino. Ci sarà stata la coda.
«Purtroppo era una coda di mitomani. Io ci ho anche provato a dare qualche chance ai miei pretendenti. Qualche storia durata un mese, qualcuna anche solo una sera. Ma quelli mica volevano stare con me, volevano “Bianca Balti quella che sta sui cartelloni”, volevano vantarsi con gli amici. Pensi che uno, alla fine di una storiella durata sì e no un mese, è andato a dare un’intervista dicendo che io gli avevo spezzato il cuore e cose del genere. Sarò ingenua, ma ci sono rimasta di sasso».
Poi è arrivato Francesco.
«Sono innamorata, e spero sia lui quello per sempre. Anche mia mamma è contenta perché dice che finalmente mi vede tranquilla. Tra l’altro, è bravissimo con Matilde. Ci si diverte un sacco insieme, siamo una famiglia molto allegra».
Si risposerebbe? Avrebbe altri figli?
«Sì a entrambe le domande. Magari non subito, insomma, con meno avventatezza della prima volta ma sì, io ci credo sempre. Il matrimonio è la festa dell’amore, non c’è niente di più bello. E un altro figlio lo voglio, ben prima dei quarant’anni».
Non vorrei farla rabbuiare, ma glielo devo dire. Lei sarà a Sanremo, da casa la guarderanno e criticheranno ogni cosa.
«Ovvio. Come, del resto, ho sempre fatto io. Noi donne siamo tremende. A volte quando vado a far la spesa e sono un po’ scarmigliata, becco certi commenti cattivissimi su di me che lei neanche si immagina. Sì, ci resto malissimo, veramente malissimo, ma non ci si può far niente, cacchiolina».
L'intervista completa sul n° 7 di Vanity Fair in edicola da mercoledì 13 febbraio
(12/02/2013 00:00). -
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Sanremo, foto dalla seconda serata
Gli scatti più belli dall'Ariston
Beppe Fiorello apre nel nome di Domenico Modugno
È il momento di un medley di capolavori di Modugno: Vecchio Frac, Tu sì 'na cosa grande e Cosa sono le nuvole
Poi scende in platea. E riconsegna la giacca...
Fazio provoca la Littizzetto. Arriva Bar Refaeli: «Ecco la principessa del festival di Sanremo»
Scherza Fazio: «Luciana, non so che ti è successo ma rimani così»
La vera Littizzetto è indispettita
E si vendica: «Bar, posso chiamarti Chiosco?»
«Scusate, sono stanca morta. Ho fatto l'amore tutta la notte con Toto Cutugno e il coro dell'Armata Rossa che ci guardava»
Prove (malriuscite) di competizione
«Bar, quando fai l'happy hour?»
«Ma è vero che sei stata fidanzata di Leonardo DiCaprio? Lei sì: l'ha visto in 3D senza occhialini»
Modà sul palco. Passa Se si potesse non morire. Fuori Come l'acqua dentro il mare
Arrivano Max Biagi ed Eleonora Pedron a proclamarlo
Simone Cristicchi. Luciana: «Che fai, hai messo i capelli nella gabbia degli scoiattoli?»
Scende la scalinata Jessica Rossi
Torna Bar Refaeli
«Con tutti quegli spifferi nel vestito, non è che mi ti ammali?»
Alla batteria, Bar Refaeli!
Giusto il tempo di un accenno, poi torna a fare la modella
Carla Bruni fa il suo ingresso all'Ariston con accento francese: «Ciao Fabiò»
Canta la sua canzone dall'ultimo album: Little french songs
«Entrambe di Torino, ci hanno separato dalla nascita, siamo gemelle diverse: lei è gnocca, ricca, ha sposato Sarkozy, ha detto faccio un bambino non è più il tempo ed è nato. Ha più culo che anima»
Malika Ayane canta (e supera la prova) con E se poi. Eliminata invece Niente
Ecco il super ospite internazionale, l'israeliano Asaf Avidan
Ecco gli Almamegretta: passa Mamma non lo sa
Elio e Le Storie Tese proseguono la gara con La canzone mononota. Fuori l'altro brano del gruppo, Dannati forever
Renzo Rubino, primo a esibirsi dei Giovani, canta Postino-Amami uomo: si aggiudica la finale
Annalisa canta (e passa con) Scintille
La Nazionale del Fioretto femminile, con Di Francisca, Errigo, Salvatori (e la Littizzetto che sostituisce la Vezzali assente per candidatura alle elezioni)
Il «ricongiungimento familiare». Con Filippa Lagerbak
Baciamano
Ultimi omaggi
La selezione dei Giovani: restano i Blastema, fuori Irene Ghiotto
A fine serata. Senza tacchi
Fazio saluta, Beppe Fiorello bacia Luciana
fonte..vanityfire. -
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La Balti ospite della finale: conquistata da Sanremo
Sale l'attesa per la finale del Festival ma non solo. Tutti gli occhi infatti sono puntata su Bianca Balti, super ospite di stasera. «Sono una modella, stasera metterò anche dei vestiti...». Sorprendente per la sua spontaneità, in pantaloni e maglia a righe tra il beige, il turchese e il nero, capelli sciolti, un filo di trucco, si accorge della gaffe quando dalla sala stampa di Sanremo si solleva un «Noooo...». Lei non si perde d'animo: «Voglio dire che non sarò nuda...». Ancora mugugni e risate in sottofondo. «Un po' nuda sì però!».
Prima di intraprendere la carriera di modella, lavorava in un supermercato a Carugate, Lombardia (foto tratta dal sito www.vanityfair.it).
«Sono stata un po' corteggiata da Sanremo in questi anni, ma solo le avances di Fabio mi hanno convinto a partecipare: sono veramente contenta, caspita!». Bianca Balti arriva in conferenza stampa e conquista tutti per la sua spigliatezza con cui racconta il suo rapporto con il festival.
«Nei giorni scorsi l'ho guardato in tv con una certa ansia, ma è stato talmente piacevole che non vedo l'ora di salire sul palco», confessa (foto tratta dal sito www.vanityfair.it).
A Sanremo l'ha accompagnata la mamma: «Viene tutti gli anni al festival, a casa della sua amica Lalla a prendere autografi. Purtroppo proprio quest'anno, in cui finalmente la figlia partecipa al festival, è in albergo ammalata».
«Io proverò a essere spontanea. Dico proverò perché, dalle riunioni con gli autori, ho capito che non è che si possa improvvisare molto - dice a Vanity Fair -. È tutto abbastanza preparato e scritto. Il mio obiettivo è non fare troppe figuracce, anche se so benissimo che tutta l’attenzione è sugli errori, non certo sul merito» (foto tratta dal sito www.vanityfair.it).
Interprete di una campagna di spot seriali di successo, Bianca non si sbilancia sulla possibilità di un futuro da attrice: «Recitare? Non ci ho pensato. Quello che verrà, verrà. Sono brava a cogliere le buone occasioni: di sicuro se se ne presentasse una, la saprei riconoscere e cogliere. Per ora mi diverto tantissimo a stare qua, ma mi piace anche rimanere un po' nell'ombra».
fonte:http://www.gds.it/Mengoni vince Sanremo 2013
Terminato Sanremo è tempo di tirare le somme. Questa edizione verrà ricordata soprattutto per l'accoppiata Fazio&Litizzetto, per i tanti fischi al comico Crozza e per il ruolo molto importante che hanno avuto Twitter e Facebook rendendo il 2013 l'edizione più social di sempre.
Molto criticate le canzoni in gara definite da molti non all'altezza del Festival, eppure alcune ci hanno intanto e sorpreso come Elio e le Storie Tese 50 anni e non sentirli!
Mengoni protagonista assoluto! Già in vetta dopo il primo voto popolare ha sbaragliato tutti conquistando l'ambito premio.
L'ex vincitore di X-Factory è arrivato al primo posto grazie alla canzone "L'Essenziale" seguito al secondo posto da Elio e le Storie Tese, che vincono anche il premio della critica, con "La canzone mononota", mentre sul gradino più basso del podio si piazzano i Modà con "Se si potesse non morire".
Le prime dichiarazioni a caldo di Mengoni in sala stampa sono state:
"Dedico la vittoria a tutte le persone che mi hanno sostenuto e continuano a farlo, la dedico alla mia 'crew' di lavoro, che è nuova è si è fatta un mazzo tanto per arrivare qui e creare un nuovo progetto, la dedico a Luigi Tenco e ringrazio la famiglia per aver mandato degli auguri sentiti".
"Sono contento, mi sembra di essere un po' cresciuto grazie alle collaborazioni avute in questi anni"
Ecco il video ufficiale del brano vincitore di Sanremo 2013:
Video. -
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SANREMO 2013, QUELLO CHE NON AVETE VISTO IN TV: DIETRO LE QUINTE CON EMMA, MENGONI, KEKKO E…
Incontri, abbracci, emozioni: nel backstage del Teatro Ariston il nostro fotografo Massimo Sestini ha sorpreso Campioni, Giovani, ospiti e conduttori.
Una carrellata di immagini che ci fanno vivere da vicino le emozioni dei protagonisti prima e dopo la loro esibizione. Una gallery da non perdere con foto inedite ed esclusive di Marco Mengoni, Emma Marrone, Annalisa, Modà e tanti altri.
18 febbraio 2013Scritto da: redazione sorrisi
MARCO MENGONI, PRIMA SERATA
MARCO MENGONI, QUARTA SERATA
EMMA E KEKKO SILVESTRE
EMMA E ANNALISA
MODÀ
MODÀ BACKSTAGE
CHIARA, QUARTA SERATA
ANTONIO MAGGIO
ANTONIO MAGGIO
ANTONIO MAGGIO DOPO LA VITTORIA
ELIO E LE STORIE TESE
DANIELE SILVESTRI IN CAMERINO
DANIELE SILVESTRI
MALIKA AYANE
MARCO MENGON CON IL SUO ENTOURAGE, PRIMA SERATA.