Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

parafrasi-"la passione improvvisa di tancredi"(T.Tasso)

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    parafrasi-"la passione improvvisa di tancredi"(T.Tasso)

    Poi c'è Tancredi e non c'è nessuno (tranne Rinaldo) che sappia uccidere più nemici, o che sia più cortese e di bell'aspetto, o più coraggioso e intrepido.
    Se la sua fama è resa meno illustre da qualche colpa, è solo a causa della follia d'amore: è un breve amore, nato in battaglia, che si nutre di preo
    Si racconta che quel giorno in cui i Franchi sbaragliarono i Persiani, dopo che Tancredi, vincitore, si stancò di inseguire i fuggitivi, cercò di rinfrescarsi un pò le labbra, il corpo stanco, e andò dove c'era una fresca fonte attorniata da verdi cespugli.
    Qui, all'improvviso, vide uan ragazza armata di tutto punto, tranne che pe il viso: era una pagana ed era venuta anche lei per rinfrescarsi. Lui la guardò e vide che era bella e ne fu colpito e se ne innamorò.
    Oh ch emeraviglia! L'amore che è appena nato già vola in alto e si arma per vincere.
    Ella abbassò l'elmo e se non fosse stao per il fatto che arrivavano altri cavalieri, l'avrebbe assalito.
    La donna fiera, che solo per necessità fuggiva, si allontanò dall'uomo che era stato vinto dall'amore; ma egli conservò nel cuore il ricordo della sua bellezza, come se fosse lì con lui; e pensa sempre al momento e al luogo in cui l'ha incontrata e questo mantiene sempre vivo il fuoco dell'amore.

    Vien poi Tancredi, e non è alcun fra tanti
    (tranne Rinaldo) o feritor maggiore,
    o piú bel di maniere e di sembianti,
    o piú eccelso ed intrepido di core.
    S’alcun’ombra di colpa i suoi gran vanti
    rende men chiari, è sol follia d’amore:
    nato fra l’arme, amor di breve vista,
    che si nutre d’affanni, e forza acquista.
    È fama che quel dí che glorioso
    fe’ la rotta de’ Persi il popol franco,
    poi che Tancredi al fin vittorioso
    i fuggitivi di seguir fu stanco,
    cercò di refrigerio e di riposo
    a l’arse labbia, al travagliato fianco,
    e trasse ove invitollo al rezzo estivo
    cinto di verdi seggi un fonte vivo.
    Quivi a lui d’improviso una donzella
    tutta, fuor che la fronte, armata apparse:
    era pagana, e là venuta anch’ella
    per l’istessa cagion di ristorarse.
    Egli mirolla, ed ammirò la bella
    sembianza, e d’essa si compiacque, e n’arse.
    Oh meraviglia! Amor, ch’a pena è nato,
    già grande vola, e già trionfa armato.
    Ella d’elmo coprissi, e se non era
    ch’altri quivi arrivàr, ben l’assaliva.
    Partí dal vinto suo la donna altera,
    ch’è per necessità sol fuggitiva;
    ma l’imagine sua bella e guerriera
    tale ei serbò nel cor, qual essa è viva;
    e sempre ha nel pensiero e l’atto e ’l loco
    in che la vide, esca continua al foco.

    fonte:skuola.net/

     
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