Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Strumenti musicali dell’India.

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    “Strumenti musicali dell’India”

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    L’India ha prodotto nei secoli un’infinità di strumenti musicali che partono dalle antiche percussioni alla grande famiglia dei raffinati liuti, strumenti a fiato e tante altre innumerevoli categorie dalle forme e sonorità più svariate.
    Alcuni rappresentanti della tradizione strumentale musicale dell’India, sono i seguenti:


    Sitar

    image005E’ una specie di liuto antico che in origine era dotato di tre corde (Si = 3 ) (Tar = Corde), ed è una combinazione della Vina indiana e del Tamburo persiano, è stato inventato dal famoso musicista Amir Khusrau vissuto nel XIII sec. alla corte dell’allora sultano di Delhi. Nella versione più moderna utilizza solitamente venti corde delle quali tredici simpatiche (poste di sotto le sette principali), vibrano per simpatia pizzicando le altre sette, grazie ad un anello metallico chiamato (mizrab) che s’infila nell’indice della mano destra. Il lungo manico è di legno, mentre la cassa acustica è costituita da una zucca tagliata a metà, svuotata e lasciata essiccare a lungo. Un sottile strato di legno è utilizzato come coperchio che diventerà poi la tavola armonica dello strumento. I ponti su cui poggiano le corde sono in osso di corna di cervo o di bufalo. I maestri liutai più esperti e rinomati costruttori di Sitar, vivono prevalentemente nel Nord dell’India: Calcutta, Benares ed infine Delhi.


    Surbahar


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    La sua forma si assomiglia a quella del Sitar ma di dimensioni più grandi, la tonaltà del suono è notevolmente più bassa rispetto a quella del Sitar. Sulla parte superiore del manico, posta nel retro, solitamente è applicata una seconda cassa armonica fatta con una zucca o in legno. Nella parte finale del manico, una testa di cigno o di drago ne fanno da ornamento. Per la caratteristica del suono di questo strumento, è utilizzato per esprimere le atmosfere dei Rāga secondo lo stile d’espressione musicale tra i più antichi (Druphad). Ha come cassa armonica una grande zucca dalla forma schiacciata a differenza di quella del Sitar che è tondeggiante.
    Il numero delle corde sono solitamente venti delle quali sette superiori e tredici di risonanza.
    “Il modello di Surbahar raffigurato nell’immagine affianco, è stato realizzato dal grande Maestro liutaio Shri Radha Krishna Sharma di Benares, ed è uno dei suoi ultimi strumenti musicali che ha realizzato poco tempo prima della sua morte fisica. Colgo l’occasione per offrire i miei umili omaggi al grande Maestro, che ancora oggi desidero ringraziare pubblicamente per la preziosa eredità che ha lasciato a noi musicisti, per tutti gli strumenti musicali di pregiata qualità, materializzati negli anni in questa dimensione terrena grazie le sue esperte mani”.

    Tambura

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    E’ una specie di liuto bordone, come forma simile al Sitar ma privo di tasti incurvati lungo il manico. Le corde variano da quattro a sei, i modelli più sofisticati possono essere provvisti anche di una serie di corde simpatiche.
    L’intonazione è regolata attraverso le chiavi o piroli che si trovano nella parte superiore del manico di legno e per rifinire l’accordatura sono utilizzati dei piccoli registri in osso posti alla base della tavola armonica. Il suono riprodotto dal Tampura è circolare ed armonioso. Solitamente viene suonato per creare un sottofondo (bordone) nei brani musicali strumentali e soprattutto per il canto. Oggigiorno si possono trovare svariati modelli di Tampura, anche dalle forme che si allontanano da quella più classica, più conosciuta.




    Esraj


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    Esistono in India numerosi strumenti ad arco. L’Esraj, è tipico dell'India settentrionale dal suono dolce e delicato. Apparso in India durante la dominazione musulmana, unisce i caratteri del Sitar e del Saranghì, E’ dotato di un manico con 19 capotasti mobili e di 15 corde a risonanza simpatica (dipende dai modelli). Il ponticello in osso dove poggiano tutte le corde dello strumento, è posizionato sulla tavola armonica che è di pelle. E’ Antenato del Dilrubha che ha dimensioni leggermente più grandi ed il suo suono tende a toni più bassi.






    Tara Shenai


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    E’ un ibrido tra l’Esraj e lo Shenai (strumento a fiato). Il suono particolare di questo strumento è dato dal piccolo accessorio che viene montato alla base della cassa armonica, appare come un piccolo grammofono che tramite una specie di uncino aggancia la prima corda dell’Esraj. Suonando la prima corda, grazie lo sfregamento dell’archetto, la vibrazione viene trasmessa alla membrana interna del piccolo “grammofono” che ne riproduce il suono facendolo fuoriuscire amplificato tramite la trombetta che appare sulla parte frontale dell’accessorio.








    Saranghi

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    E’ uno strumento ad arco, ha quattro corde principali che suonandole tramite l’archetto, fanno risuonare le molteplici corde di risonanza. Il corpo dello strumento è fatto con legno ed un pezzo di pelle funge da tavola armonica. Le corde principali poggiano su di un ponticello in osso ed il ponticello è posizionato direttamente sulla pelle, le corde simpatiche poggiano su due piccoli ponticelli posti sulla parte superiore del manico. Le dimensioni del Saranghi non sono grandi, il manico è liscio a forma di rettangolo. Sul fianco del manico vi sono le chiavi per accordare le corde di risonanza. Le quattro corde principali sono fatte di budello mentre quelle di risonanza sono di metallo. Il suo suono armonioso e melodioso, si avvicina notevolmente alla voce umana. Viene spesso utilizzato per accompagnare la voce dei cantanti classici, ma anche ascoltato nell’assolo offre sensazioni e stati d’animo profondi.



    Santoor

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    Il Santoor a percussione è un Salterio con cassa armonica, le cui corde vengono percosse da martelletti di legno. Fu importato in Europa dal Medio Oriente nell’XI sec. da dove fu in seguito introdotto nell’Estremo Oriente verso il 1800.
    Troviamo suoi predecessori in Germania (Hackbrett), in Francia (Tympanon) ed Inghilterra (Dulcimer). E’ provvisto di ponticelli mobili sotto ogni corda; ogni nota è formata da gruppi di 3 o 4 corde.
    E’ uno strumento che viene suonato prevalentemente nel Nord dell’India, in modo particolare nella regione del Kashmir.





    Harmonium

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    L’harmonium indiano è una versione più semplice del modello brevettato da Debain a Parigi nel 1848. E’ uno strumento ad ancia libera generalmente dotato della lunghezza di 3 ottave con due o più file di ancie per ottenere la combinazione delle varie tonalità in ottave diverse. Ha anche dei bordoni fissi in varie tonalità. Vi sono diversi modelli, dai più semplici a quelli più complessi che offrono un maggior numero di combinazioni di timbriche. Per suonarlo, si usa la mano sinistra per attivare il mantice posto nella parte posteriore del corpo dello strumento, la mano destra si usa per la tastiera. Viene generalmente utilizzato per accompagnare il canto.






    Sruti box

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    Ha le caratteristiche sonore e meccaniche dell’Harmonium, però non è dotato di tastiera e le sue dimensioni sono più piccole. Ha delle ancie fisse che vengono aperte manualmente per regolare l’intonazione desiderata.
    Si potrebbe definire "la tampura ad ancie" e viene utilizzato come bordone fisso, assolve il compito d’armonizzatore e viene generalmente utilizzato per accompagnare la voce.




    Tabla


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    E’ sicuramente la percussione indiana più conosciuta nel mondo. E’ composta da due percussioni abbinate insieme per essere suonate contemporaneamente, per offrire due tipi di suoni diversi; uno dalla timbrica alta e legnosa, l’altra dal suono basso, più cavernoso. Le pelli di questo strumento, poggiano su dei contenitori simili a dei vasi. Il pezzo che si suona con la mano sinistra “bhayan” (suono alto) è fatto in legno a differenza del pezzo che si suona con la mano destra “dhayan” (suono basso), è fatto in metallo o in coccio.





    Dhol - (Mridanga)

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    Tamburo a cilindro dal corpo in terracotta, con una delle due pelli di dimensioni molto ridotte, caratteristica questa, che gli permette di avere una sonorità molto acuta. E’ conosciuto anche con il nome di Mridanga e le sue origini del Bengala.
    In India viene usato molto nei canti devozionali in modo particolare nella tradizione Vaisnava da “Maha Vishnu”.





    Packawaj


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    Da questo tamburo a cilindro è nata la Tabla. Nel settore classico della musica indiana è la percussione più antica, infatti, oggi viene usata prevalentemente nel canto Druphad (stile risalente alla cultura Vedica). Il suonatore di Packawaj è dotato di tecnica sopraffina quanto il suonatore di Tabla, conservando però ben chiare differenze d’impostazione. Sulla pelle più grande, quella destinata a provocare il suono basso, viene applicata al momento di suonare la percussione, una specie chapaty (pane Indiano), trattasi di un impasto fatto con acqua e farina. Il musicista applicando l’impasto sulla pelle farà in modo da ottenere un suono basso, cupo e breve.







    Dholak



    image022Questo tamburo a cilindro è dotato di due pelli, una libera di diametro più piccolo ed una di diametro maggiore con della pasta (masala) al suo interno che la caratterizza di un suono più basso. Le pelli vengono tese ed accordate tramite anelli metallici regolabili.
    Percussione folk per eccellenza, viene usato molto nei canti devozionali (bhajans) e nella musica folklorica. Nel periodo che anticipa la festa del Mahashivaratri, festività in onore alla divinità (Shiva) e in occasione della festa Holi in onore alla divinità (Krishna), è facile incontrare per le strade delle cittadine e dei villaggi indiani venditori ambulanti di Dholak, che per richiamare l’attenzione degli eventuali acquirenti, suonano la percussione creando un’atmosfera festosa. Rientra sicuramente tra le percussioni più popolari del Nord India dove la maggior parte delle famiglie ne possiede una.









    Bansoori

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    Flauto in bambù con imboccatura traversa, tipico della musica classica indiana.
    Esistono diverse misure e secondo della misura, varia l’intonazione più o meno alta o bassa.

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    Pakhawaj


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    Il pakhavaj o mridang è una forma di botte, tamburo a due teste indiano, una variante e discendente della mridang .
    E 'lo strumento a percussione standard nel Dhrupad stile ed è ampiamente utilizzato come accompagnamento per le varie forme di musica e spettacoli di danza. Il pakhavaj ha un tono basso e morbido, molto ricco di armonici. Situato in orizzontale su un cuscino di fronte gamba attraversato il batterista, il più grande bass-pelle è giocato con la mano sinistra, la pelle alti per la mano destra. Il volto dei bassi è spalmato con la pasta di grano bagnato che funge da kiran ed è la causa del suono vivido, basso il pakhavaj produce.


    Etimologia

    220px-Gundecha_Brothers_02ALa parola pakhāvaja o pakhavāja è di Prakrit origine, la cui sanscrita equivalente è pakṣavādya . Questo strumento è sempre conosciuto come pakhavaj e non pakshavadya . Questa parola deriva dalle parole Paksa ("un lato"), e vadya ("uno strumento musicale").
    Tecnica


    Come con il tabla , i ritmi pakhavaj sono tenuti da una serie di mnemoniche sillabe conosciute come bol . La tecnica di riproduzione varia da quella di tabla in molti aspetti: a fronte dei bassi, l'artista colpisce con tutto il palmo della mano al posto della punta del dito che colpisce, che è fatto di tabla. A fronte degli alti, l'artista colpisce tutto il palmo della mano con le dita correttamente posizionati sulla pelle a produrre diversi bols.
    Nel stili tradizionali pakhavaj uno studente avrebbe imparato una serie di diversi colpi che producono un suono specifico. Questi sono ricordati e praticati con le corrispondenti sillabe.
    La capacità di base è quello di giocare un theka in un particolare tala o ciclo ritmico, come per esempio Chautala in 12 battute:
    | Dha dha | din ta | | aquilone dha | din ta | tite kata | gene Gadi |
    Gli studenti avanzati imparano reela s che sono composizioni pakhavaj virtuosi.


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    “Strumenti musicali dell’India”


    Santoor



    Santur_Hand_Position

    Santur (anche santur , santur , Santoor ) ( persiano : سنتور ) è un iraniano dulcimer martellato Si tratta di un trapezio a forma di scatola spesso fatta di legno di noce o di diversi legni esotici. Il santur classica iraniana ha 72 corde, 18 gruppi di quattro.


    Caratteristiche

    Il nome santur è stato fatto riferimento in antica poesia persiana. A tutt'oggi non vi è Hasht-Behesht_Palace_santurmai stata la prova verificabile ciò che questo nome significa in realtà, è solo un nome e l'unico significato che ha nella lingua iraniana è questo strumento. I Mezrabs forma ovale (mazze) sono peso piuma e si svolgono tra il pollice, indice e medio dita. Un tipico santur iraniano ha due serie di ponti, fornendo una gamma di circa tre ottave . Le corde della mano destra sono realizzati in ottone o rame,, mentre le stringhe di sinistra sono in acciaio.
    Due file di 9 ponti chiamati "Kharak" (totale di 18 Kharaks) dividere il santur in tre posizioni. Sopra ciascun ponte attraversa quattro corde estende orizzontalmente lungo il lato destro e sinistro dello strumento. Ci sono tre sezioni di nove posti: ciascuno per il basso, medio e alto ottava chiamato Poshte Kharak (dietro i ponti a sinistra) che comprende 27 note tutti insieme. La nota "F" top viene ripetuto due volte, creando un totale di 25 toni separate nel Santur. Il santur iraniano è principalmente sintonizzato su una varietà di differenti scale diatoniche utilizzano quarti di tono , che vengono utilizzati nei dodici dastgahs (modi) di musica classica iraniana chiamato Radif.
    Derivazioni

    Forme simili del santur sono stati presenti in culture vicine come l'India, l'Afghanistan, il Pakistan, l'Armenia, la Turchia, l'Iraq, la Cina, e la Grecia. Il Santoor indiano è più ampia, più rettangolare e ha più stringhe. I suoi corrispondenti magli si tengono anche in modo diverso giocato con una tecnica diversa. Il yangqin cinese e il santouri greco anche derivate dal santur. La versione est-europea del santur chiamato cimballum è molto più grande e cromatica e utilizzato come strumento di accompagnamento in musica gitana.

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    "Strumenti musicali indiani"

    Ektara



    450px-Ektara

    Ektara ( Bengali : একতারা , Punjabi : ਇਕ ਤਾਰਾ ; letteralmente "one-string", chiamato anche iktar , ektar , yaktaro Gopichand ) è uno strumento a una corda più spesso utilizzato in musica tradizionale dal Bangladesh , India , Egitto e Pakistan .
    In origine il ektara era un normale strumento a corda di bardi e menestrelli erranti provenienti da India e viene pizzicata con un dito. Il ektara di solito ha una sola corda tesa, una pelle di animale su una testa (fatta di secchi di zucca / zucca, legno o cocco) e del collo polo o scissione collo canna di bambù.
    Premendo le due metà del collo insieme allenta la stringa, abbassando così il pitch. La modulazione del tono con ogni lieve flessione del collo dà il ektara suo suono caratteristico. Non ci sono segni o misurazioni per indicare quale pressione produrrà cosa nota, quindi la pressione viene regolata a orecchio.
    I vari formati di ektara sono soprano, tenore e basso. Il basso ektara , a volte chiamato un dotara ha spesso due stringhe (come letteralmente implicita da fare , "due"). Ancora un'altra versione è khamak , tamburo a una testa con un filo attaccato ad esso che viene pizzicata. L'unica differenza rispetto ektara è che nessuno di bambù viene utilizzata per allungare la stringa, che si tiene con una mano, mentre viene pizzicata da un altro.



    Uso in kirtan

    4881125789_f9df0ec82b_zQuesti strumenti sono comunemente usati in kirtan canto, che è una pratica devozionale indù di cantare i nomi e mantra divini in un estatico chiamata e risposta in formato. Utilizzato da sadhu, o vagando uomini santi. Inoltre, il ektara viene utilizzato per Sufi canto, nonché dalle Baul del Bengala .
    Il " dotara "è stato reso popolare negli Stati Uniti da wallahs kirtan devozionali, come il occidentale sadhu Bhagavan Das , kirtan artista e autore del suo Here Now, Are You? .
    Ektara è la forma più antica di strumento a corda trovata nelle parti orientali dell'India, la famiglia strumento oggetto sparsi in tutto il paese. Anche se ha una umili origini tribali, è stato associato con e reso popolare dalla tradizione ascetica e menestrello di canzoni in Bengala.
    Bengali Ektara

    Un tipico Bengali Ektara è costruito su una metà di un guscio di zucca essiccati che funge da cassa di risonanza, con una corda metallica che corre proprio attraverso il centro del guscio, in alto, la stringa è legato a una manopola che regola il la tensione della stringa e quindi, il tuning-la manopola e la stringa-tensione è sostenuta da due strisce di bambù, legati a due lati opposti del guscio zucca.
    Lo stile di gioco di questo strumento è un coraggio simultanea e gong, che corrisponde al ritmo della musica. Il Ektara e il Ghati Baya , insieme formano un insieme completo accompagnamenti, soprattutto alle tradizioni musicali devozionali e Deolati. La stringa, come in un Dotara , è sintonizzata alla nota principale / radice della composizione.
    In Sindhi e punjabi musica popolare

    tokenz-avyprd039Oggi il ektara è ampiamente utilizzato dai cantanti folk soprattutto da cantanti sufi in Punjab e Sindh . Le forme tradizionali e moderne di bhangra a volte usano un ektara o Tumbi per accompagnare il cantante e Dhol . In occasione di "Urs" tenutosi a memoria del celebre santo e poeta mistico Hazrat Shah Abdul Latif Bhitai (1689 - 1752) a Bhitshah, vicino a Hyderabad in Sindh, che si tiene ogni anno tra il 13 e il 15 Safar, devoti cantare con fervore e frenesia suo amore-inebriato Kafis ai ceppi di ektara che sembra essere un antico strumento musicale. Menzione può essere fatta anche qui il dotar di Khorasan. Nur-Mohammad Dorpur è un famoso giocatore tradizionale dotar della regione Khorasan. Il famoso lettore Kamancheh Kayhan Kalhor che ha eseguito presso il famoso 'Hollywood Bowl' a Los Angeles, sottolinea anche i punti in comune tra le tradizioni musicali indiani e persiani che vengono portati ad un fuoco da strumenti quali il Ektara e dotar.

    fonte:wikipedia



    Edited by Lussy60 - 5/4/2015, 15:38
     
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3 replies since 26/10/2013, 20:57   2319 views
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