Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Riti e Tradizioni degli sposi!!!

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    Vuoi sposarmi? Le regole per una romantica proposta di matrimonio

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    sono alcune tradizioni a cui neanche la meno romantica di noi vorrebbe rinunciare. La prima è la proposta di matrimonio. Possiamo essere delle vere dure, ma non riusciamo a non commuoverci quando in un film o in un libro lui le fa la classica domanda: vuoi sposarmi?

    Certo, coltiviamo dentro di noi una sana perplessità: se due persone stanno insieme da diversi anni come è possibile che lei lo guardi con occhi colmi di stupore che significano “ma davvero tu meraviglioso uomo vuoi correre il rischio di passare tutta la vita con me”?

    La seconda irrinunciabile e romantica tradizione, strettamente legata alla prima, è naturalmente l’anello di fidanzamento. L’anello può essere nuovo o appartenere alla famiglia di lui da generazioni, ma è fondamentale per mostrare al mondo intero che siamo finalmente impegnate.

    La terza ingloba le prime due ed è molto più difficile da comprendere per i signori uomini: proposta e anello devono essere circondati da un appagante, nonché profuso a piene mani, romanticismo. Non è che lui può arrivare una sera a cena e dire: to’, visto che tanto dobbiamo sposarci mettiti l’anello.

    E’ anche vero che capire ciò che sia veramente romantico per i fidanzati del 2000 e per le donne del nuovo millennio non è facilissimo. Intanto, è stato sdoganato il trash e oggi si può fare di tutto senza provare la benché minima vergogna.

    In secondo luogo, in un mondo che ci vede tutti in costante movimento nel villaggio globale, a volte la proposta può arrivare da lontano, magari via iPhone. Infine dobbiamo tener presente che non tutti possono permettersi l’anello e che non tutte le donne stanno ad aspettare la proposta, col rischio che lui scivoli nella convivenza senza rendersene conto.

    A me personalmente è andata male su tutti i fronti: la proposta gliel’ho fatta io e tutt’ora, sebbene io lo solleciti a confermarmi che lui me l’avrebbe fatta comunque, fa finta di niente e cambia di scorso; di anello neanche l’ombra, sostanzialmente per mancanza di fondi; mia suocera non ha gradito il nostro connubio e quindi non si è offerta di compensare questo vuoto mostruoso sul mio anulare.

    Resta il romanticismo. Vediamo un po': ho avuto un meraviglioso, davvero splendido, mazzo di rose rosse a gambo lungo. Ah no, non vale: era il nostro decimo anniversario. A voi lettrici di Sposalicious invece come è andata?



    Sposarsi in Sardegna, il matrimonio Mauritano

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    Chi sceglie di sposarsi in Sardegna, in uno dei territori più caratteristici dell’Italia sia dal punto di vista paesaggistico che da quello culturale, si troverà di fronte la possibilità di organizzare un matrimonio tradizionale, con riti e festeggiamenti che appartengono ad una tradizione lontanissima.

    Il matrimonio mauritano, o maureddino, si celebra ancora oggi a Santadì, in Sardegna, una volta all’anno, con un rito che associa al matrimonio normale la tradizione popolare del matrimonio mauritano, tradizione contadina e pastorale dell’area del Sulcis. Secondo le antiche usanze tramandate da secoli, due fidanzati si uniscono in matrimonio con rito religioso indossando il costume tipico, is Maurreddus, e il paese partecipa all’evento.

    Senza contaminare le proprie nozze con la celebrazione popolare e la presenza di tutto un paese e dei turisti, si può scegliere di celebrare un matrimonio normale anche in Sardegna, optando per quei gesti e quei rituali che vengono dalla tradizione, ma si svolgono in privato e sono di buon auspicio per la vita futura degli sposi.


    Prima della cerimonia parenti ed amici sono riuniti in casa della sposa. C’è anche lo sposo, pronto a ricevere la benedizione assieme alla sua amata. Prima di avviarsi in Chiesa i genitori benedicono gli sposi e recitano per loro una preghiera in limba, una varietà della lingua sarda. Poi, tirano sulle loro teste riso, chicchi di grano, monete, come augurio di felicità, ricchezza e prosperità.

    Dopo la benedizione, prima di uscire, le madri degli sposi rompono i piatti che contenevano il riso, ed i cocci devono rimanere per terra, a casa della sposa, per i sette giorni a venire. Una variante prevede che siano i due sposi a dover rompere il maggior numero di piatti possibile, i cui cocci non dovranno essere mossi per sette giorni.

    Subito dopo la cerimonia, prima di andare al ricevimento, gli sposi si recano con tutti gli invitati, genitori, aprenti e amici, presso la loro nuova casa. Si banchetta e si assaggiano i dolci tipici del matrimonio, rigorosamente bianchi ad indicare la purezza della sposa. I dolci o i pani per il matrimonio sono lavorati dalle donne invitate alle nozze che realizzano incredibili merletti e ricami di pasta, spesso a forma di fiori sottilissimi e bianchissimi.

    Nei matrimoni moderni, se il matrimonio è fissato per il sabato, gli amici degli sposi inizieranno i festeggiamenti ed i rituali dedicati alla coppia dal giovedì precedente, ed andranno avanti per 5 giorni: il giovedì lo sposo farà la serenata alla sua bella, il venerdì gli amici preparereanno il letto della sposa, ovvero inseriranno monete, preservativi sotto le lenzuola degli sposi, il sabato ci sarà la cerimonia, il lunedì successivo parenti ed amici si riuniranno nuovamente per cenare assieme agli sposi. Il utto ovviamente condito da fiumi di alcool, come nelle migliori tradizioni popolari.

    fonte:http://www.sposalicious.com/

     
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    Chi accompagna la sposa all’altare?

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    spose si fanno accompagnare all’altare del proprio padre. A volte sono uno zio, un fratello o un amico di famiglia a prendere il posto della figura paterna, perché non c’è. Altre volte lo sposo attende la promessa sposa davanti alla chiesa per poi percorrere insieme a lei la navata centrale.

    Può essere una scelta dovuta non a cause di forza maggiore, ma alla volontà dei due fidanzati di conlcudere insieme un percorso iniziato molto tempo prima, specie se la coppia convive già da tempo.

    Per molti naturalmente è improponibile rinunciare alla tradizione o magari la famiglia della sposa oppone così tanta resistenza, da far desistere i futuri coniugi da un qualsiasi loro progetto.

    Sono però convinta che ogni coppia debba poter cominciare il proprio matrimonio con uno stato d’animo che sia il più sereno possibile. Credo che la scelta spetti principalmente alla sposa e che stia proprio a lei farla serenamente ovvero non per accontentare il fidanzato, il papà o la mamma, ma neanche per ripicca nei confronti di qualcuno.

    Purtroppo a volte ci si mette anche il parentame a complicare le cose. Certo, lo capiamo, tutti vogliono essere parte di questa grande festa che sono le nozze, ma tutti anche spesso dimenticano che sono lì per partecipare a questo evento e non per esserne i protagonisti indiscussi.

    Quando mi sono sposata sono stati tanti i motivi per cui io e il mio futuro marito siamo entrati insieme in chiesa. Il principale, però, è che per noi era naturale muoverci insieme verso l’altare come lo era stato, d’altronde, negli ultimi due anni compiere tante scelte importanti a favore del nostro rapporto.

    E’ probabile che in questo genere di scelta contino anche l’età della sposa e naturalmente il rapporto che ha con il proprio padre. Voi che ne pensate? Nei matrimoni a cui avete partecipato, chi ha accompagnato la sposa all’altare? Voi come vi comporterete? Ne avete già parlato con i vostri genitori?



    Edited by Lussy60 - 16/5/2015, 22:14
     
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    Il matrimonio e le sue tradizioni: il letto per la prima notte di nozze

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    parliamo di matrimonio tradizionale, siamo tentate di immaginare una sontuosa cerimonia in chiesa, un lungo abito bianco, possibilmente di gran moda, un padre che ci accompagna all’altare, gli invitati che sussurrano quanto sia bella la sposa e via dicendo.

    Pochi di noi sanno, però, che un vero matrimonio tradizionale è regolato da una quantità di obblighi e doveri che la sposa doveva e a volte ancora deve rispettare se non vuole che l’intero nucleo familiare le renda la vita molto difficile.

    Vi state chiedendo a questo punto, cosa possa mai centrare il letto nuziale in tutto questo. Sto forse per parlarvi delle lenzuola che devono ricoprirlo, magari di tessuti particolari e ricchi come il lino e la seta? No, sto parlando di una tradizione che almeno per me è agghiacciante.

    Il letto della prima notte deve essere preparato, ascoltate bene, dalle consuocere. Eh già: la mamma di lui e la mamma di lei vanno nella casa dei futuri sposi (il solo immaginarle che varcano la soglia mi inquieta) e distendono romanticamente le lenzuola.

    Io e il mio futuro marito ce la siamo cavata dormendo in albergo (sarà per questo che molte più coppie oggi scelgono gli hotel di lusso?). Altre mie amiche si sono invece dovute scontrare con la loro mamma e con la loro suocera, provocando veri drammi familiari.

    Non so quale sia l’origine di siffatta e orrenda tradizione. Forse era un modo per accertarsi che non ci fossero trucchi prima della famosa esposizione del lenzuolo macchiato, che doveva garantire la verginità della sposa? So anche che a volte lo si faceva per mettere in atto alcuni riti contro il malocchio verso gli sposi. Rabbrividisco al solo pensiero.

    Probabilmente, se siete curiose, vi state chiedendo che accade se la mamma di lui o di lei sono morte molto tempo prima del matrimonio. Ebbene, il testimone passava o ad una zia, e ce n’è sempre una che si nota in ogni famiglia, o alla sorella più grande degli sposi.

    Ora tocca a voi lettrici di Sposalicious svelarci se conoscete altre usanze relative al letto nuziale. Nelle prossime settimane vi porterò altre chicche di cui discutere o inorridire con le amiche.

    fonte:http://www.sposalicious.com/



    Matrimoni in Africa, i riti in via d’estinzione

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    I matrimoni in Africa hanno un sapore nettamente diverso da un matrimonio italiano o europeo. I matrimoni africani si basano infatti su antichi rituali anche se questi appaiono sempre più in via d’estinzione.

    Diamo uno sguardo ad alcuni di essi. Ad esempio quello che vede protagoniste le donne berbere in Marocco che baciano il ginocchio della propria figlia prima di concederla in matrimonio. Poi ci sono le danze durante la settimana rituale dei matrimoni del popolo Rashaida in Eritrea. In quei giorni di festa gli ospiti danzano, assistono a corse di dromedari e partecipano a lauti banchetti. Nei Monti dell’Atlante invece, sempre in Marocco, ragazze vergini possono essere concesse in matrimonio nella fiera annuale delle spose a Imilchil.

    Namibia: durante la danza ondjongo, le donne si ricoprono il corpo di ocra rossa e grasso misto a erbe e resina, ottenendo un colore che simboleggia la terra e il sangue, ossia la vita. La sposa, invece, nasconde il volto con un ombrello per proteggersi dagli sguardi indiscreti.

    Sempre qui non può mancare l’ekori, un copricapo nuziale in cuoio che viene passato da madre in figlia. A nord di Pretoria invece, in Sudafrica, la sposa del popolo Ndebele attende la cerimonia avvolta in una coperta rituale che l’accompagnerà poi in numerosi altri eventi importanti per il resto della vita.

    La tradizione Masai ci racconta anche della donna appena maritata che si rifiuta di entrare nella capanna della nuova suocera finché non sarà soddisfatta dai doni ricevuti dalla famiglia dello sposo, mentre le donne del popolo Wodaabe del Sahel si preparano alle nozze coprendosi il capo con un velo, un segno di modestia e riservatezza.

    Una cosa, comunque, appare certa e assai lontana dalla nostra cultura: i matrimoni tradizionali africani, siano essi di famiglie facoltose o povere, implicano spesso celebrazioni lunghe e complesse che si protraggono per diversi giorni.

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    Matrimonio nell’antico Egitto

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    A differenza delle tradizioni vigenti nell’antica Roma, nell’antico Egitto i giovani potevano trovare una persona da sposare senza che la famiglia facesse da tramite, nonostante il matrimonio fosse obbligatorio. Le donne egiziane si sposavano all’età di 13 anni, mentre gli uomini all’età di 15 anni.

    Non è possibile sapere con certezza se l’unione nuziale veniva consacrata da una celebrazione di tipo religioso o da un atto di carattere ufficiale. Tra le informazioni di cui oggi siamo venuti a conoscenza, apprendiamo che la sposa veniva consegnata al marito insieme ad una dote più o meno generosa. Quest’ultimo, era tenuto ad offrire dei doni prima del matrimonio.


    Il matrimonio nell’Antico Egitto era monogamico, ma nonostante tutto, si potevano avere una o più concubine, a volte con il consenso della moglie, qualora non si avessero figli, soprattutto dal momento che per gli egiziani non avere figli era considerato un disonore.

    Si poteva celebrare il matrimonio fra consanguinei, come ad esempio tra zio e nipote, fra cugini e anche tra fratellastri di madre diversa, mentre non si hanno prove di matrimoni tra veri fratelli, tranne che nel caso dei faraoni.

    Per costituire il vincolo del matrimonio, non era necessaria la suggellazione da parte di un sacerdote o lo scambiarsi vicendevole degli anelli. Era sufficiente il consenso dei due sposi di vivere nella stessa casa. La donna, nonostante si sposasse, manteneva il possesso dei suoi beni esprimere liberamente la propria volontà nel disporre di essi. Il marito era tenuto a mantenere la moglie, che aveva un ruolo di rilievo all’interno della casa. In seguito, il matrimonio venne legalizzato da un contratto, che garantiva alla moglie l’eredità del patrimonio dopo la morte del marito.

    L’adulterio veniva punito severamente: era la donna ad avere la peggio, dal momento che poteva essere condannata al rogo o alla lapidazione, mentre anche il marito veniva punito in certi casi. La sua punizione però, non gli costava la vita. Poteva, infatti, risolvere la situazione pagando un indennizzo alla moglie che poteva chiedere il divorzio.

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    Il matrimonio francescano

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    Si sente parlare spesso di matrimonio francescano e pochi sanno veramente di cosa si tratta anche se trattandosi di San Francesco si capisce che il tema di fondo sarà la rinuncia ai beni materiali per l’arricchimento dello spirito, l’accoglienza verso il prossimo e l’obbedienza reciproca.

    Non è quindi un modo alternativo o ancora peggio di moda per decidere come sposarsi: è una scelta compiuta da cattolici praticanti convinti della propria Fede. Non è il rito in se per se ad essere diverso da quello canonico, e la vita matrimoniale futura intrapresa dai futuri sposi che segna la più evidente differenza.

    Il rito prevede particolare attenzione alla liturgia e ai canti che vengono tratti dal Cantico delle Creature, benchè questo non sia vincolante.
    Le messa è celebrata da un frate francescano secondo i voleri dell’ordine: gli addobbi in chiesa saranno molto semplici e tutto sarà organizzato senza sfarzo e sprechi.

    Il banchetto nuziale sarà altrettanto modesto, preferibilmente a casa con parenti e amici. E’ la c.d. Merenda sull’Aia, un pranzo molto diverso dai catering dei matrimoni. Se si ha poco spazio si può oragnizzare nei locali o sul prato della parrocchia.


    Queste in sintesi le indicazioni del matrimonio francescano, che come detto prima non hanno valore vincolante ma preziosi per vivere nella pienezza della scelta compiuta.

    – Inviti scritti a mano direttamente agli amici pregando loro di non spendere soldi in regali ma di raccoglierli per il viaggio di nozze che sarà in una località dove i missionari compione le loro opere di bene. Nella medesima lettera si esorterà gli invitati a partecipare – confessati – attivamente alla Messa.

    – Niente fotografi: bastano una dozzina di fotografie fatte da parenti o amici.

    – Le bomboniere meglio se equo solidali, come ad esempio le bomboniere di Unicef, Emergency, o Save the Children per aiutare i bambini bisognosi. Ma su questo vi rimandiamo ai post dedicati

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    Matrimonio in America, tradizioni e usanze

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    I matrimoni targati USA? Alquanto diversi da quelli italiani. Lì, nel Paese ove tutto è grande ed esagerato, se ne vedono di tutti i colori. Attenzione però a non far confusione. Non parliamo infatti di matrimoni vip – Chelsea Clinton tra gli ultimi esempi – ma di nozze classiche. Di comuni mortali, insomma.

    E sappiate che spesso c’è pure da divertirsi nei matrimoni americani. Basti pensare alle nozze lampo per eccellenza celebrate a Las Vegas. Lì ci si sposa in qualsiasi momento con dei testimoni presi a caso. La cerimonia dura pochi minuti e i costi variano a seconda del pacchetto che si sceglie.

    A New Orleans i matrimoni – un po’ come i funerali – sono allegri. Musica, danze e addirittura due torte nuziali, una per lo sposo la cui forma deve richiamare la sua professione, l’altra per la sposa. Inoltre, vi sono in quest’ultima ben dieci nastri che pendono e a cui sono collegati dieci oggetti. Come funziona? La sposa invita le amiche nubili a scegliere e tirare un nastro; l’oggetto scelto a caso permetterà di scoprire cosa riserva loro il futuro. Qualche spiegazione in più: chi troverà due anelli si sposerà, chi trova un ditale resterà zitella (almeno fino alle prossime nozze con torta).

    Nei matrimoni americani, comunque, non mancano mai le damigelle d’onore, le bridesmides. Solitamente indossano abiti che richiamano quello della sposa (ed è proprio quest’ultima a pagare i loro vestiti). Il ruolo delle damigelle? Precedono la protagonista del grande giorno nel suo ingresso in chiesa con tanto di bouquet.

    Altra abitudine americana e ripresa anche nei paesi anglosassoni: l’organizzazione del ricevimento a casa di uno dei due sposi, soprattutto se c’è un giardino sullo sfondo. Ovviamente, in casi come questo, ci si avvale di catering altamente specializzati che si occupano anche di montare gazebi e tendostrutture. Proprio come spesso i registi ci raccontano i film.

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    Matrimonio nell’antica Roma

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    Il matrimonio, inteso come unione di due persone con lo scopo di formare una famiglia, esiste da sempre. Ogni cultura ed ogni luogo hanno differenti riti e tradizioni.

    Nella Roma arcaica una fanciulla, nonostante potesse essere molto giovane, veniva promessa in sposa o fidanzata a un giovane anche contro la propria volontà. Le nozze erano precedute dagli sponsalia, cerimonia con cui si compiva la promessa di matrimonio.


    Tale cerimonia consisteva nell’usanza secondo cui il fidanzato donava alla ragazza un anello che doveva mettere all’anulare della mano sinistra. L’anello rappresentava simbolicamente il legame tra la futura ed il futuro sposo, che in questo modo, rivendicava il possesso di quest’ultima.

    Purtroppo, i matrimoni non venivano celebrati in nome dell’amore, ma principalmente per motivi di natura economica. Erano i parenti che decidevano di far celebrare le nozze e con chi. Una donna romana poteva essere, infatti, ceduta dal padre al marito già all’età di 12 anni.

    A Roma, durante la repubblica e il Primo impero, si celebravano tre diverse forme di matrimonio, che ponevano la donna, la quale era in precedenza sotto la potestà del padre, in quella del marito (cum manu):

    Matrimonio per confarreatio, principalmente seguito dal patriziato. Il rito veniva denominato cosi dal panis farreus (pane di farro), che i due fidanzati dovevano consumare insieme e che rappresentava il simbolo della vita coniugale.
    Matrimonio per coemptio. Attraverso questa forma di matrimonio si assisteva vendita simbolica da parte del padre, il quale cedeva la propria figlia allo sposo in cambio di un compenso pecuniario.
    Usus. Tale rito si basava sulla condizione secondo cui la donna, dopo che aveva convissuto con un uomo per un anno intero senza interruzione di tre notti consecutive, poteva costituire con il convivente un vincolo matrimoniale.
    Gli uomini romani si sposavano soprattutto per garantirsi una discendenza, mentre dal punto di vista sessuale, frequentavano altre donne che non fossero le mogli, mentre la donna adultera poteva essere punita con la morte.

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    Anniversari di nozze, ogni anno per tradizione

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    L’anniversario di matrimonio viene festeggiato ogni anno anche se i più conosciuti e famosi sono di sicuro il venticinquesimo e cinquantesimo al raggiungimento dei quali la coppia di coniugi organizza spesso anche un bel ricevimento per amici e parenti.

    Una volta ai cinquant’anni di matrimonio, anche per le condizioni di vita e la longevità vi si arrivava di meno, ora è meno raro.

    Ogni anno il giorno dell’anniversario si può festeggiare e a seconda di quanti anni di matrimonio sono passati le nozze si chiamano in un modo e richiedono, per chi desidera rispettare la tradizione, un regalo particolare.


    Ovviamente questi regali hanno una lunga storia e vengono dal nostro passato, per cui c’è chi ha elaborato una nuova lista con oggetti che fanno più parte del quotidiano e potrebbero essere più ben accetti. Inoltre al ogni anno è anche abbinato un colore in particolare.

    1° anno di matrimonio, nozze di carta (o cotone),

    5° anno di matrimonio, nozze di seta,

    10° anno di matrimonio, nozze di stagno,

    15° anno di matrimonio, nozze di porcellana,

    20° anno di matrimonio, nozze di cristallo,

    25° anno di matrimonio, nozze d’argento

    30° anno di matrimonio, nozze di perle,

    35° anno di matrimonio, nozze di zaffiro,

    40° anno di matrimonio, nozze di smeraldo,

    45° anno di matrimonio, nozze di rubino,

    50° anno di matrimonio, nozze di oro,

    55° anno di matrimonio, nozze di avorio

    60° anno di matrimonio, nozze di diamante.


    Questi sono i più comuni e festeggiati anniversari di nozze. Certo nessno impedisce di festeggiare tutti gli anni, anzi l’idea è bella e molto romantica, però con il passare del tempo i traguardi si allungano e ampliano.

    Oltre al nome dell’anniversario in sé ci sono regali e colori che vengono abbinati a quete date e traguardi importanti, con festeggiamenti, cerimonie e spesso i voti matrimoniali che vengono consolidati dagli sposi e magari anche un nuovo viaggio di nozze.

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    La giarrettiera, un must per il matrimonio

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    Ci sono diverse tradizioni legate al rito del matrimonio tra cui “qualcosa di blu”, “qualcosa di prestato”, “qualcosa di nuovo” e poi c’è anche la giarrettiera. Ma secondo voi a quale gamba va indossata? e soprattutto quale tipo di giarrettiera scegliere per il nostro matrimonio? Partiamo dall prima questione, ovvero quella della gamba: potete scegliere quella che preferite. Non succederà nulla se la metterete alla destra piuttosto che alla sinistra, nessuna sfortuna o invasione di cavallette si abbatterà su di voi. L’importante é che utilizziate una giarrettiera semplice da sfilare, altrimenti il vostro povero sposo potrebbe avere difficoltà ad effettuare il fatidico e ben augurale “lancio”. La seconda questione é quale tipo di giarrettiera indossare, bene una delle nuove tendenze é quella di sceglierne una super-sexi. Chissà forse in questo modo si offre un assaggio di quella che sarà la prima notte?

    Moltissime spose scelgono infatti giarrettiere di pizzo con intarsi di gioielli, delle vere e proprie “couture garter”, in questo modo vi sentirete ancor più eleganti e glamour ma con un pizzico di trasgressione. Molte altre invece seguono la moda della giarrettiera “eco sostenibile”, ovvero fatta con materiale plastico di riciclo e disponibile nei toni del celeste, del rosa e del beige. In questo modo vi sentirete chic ed anche in pace con l’ambiente. Se siete delle ataviche amanti delle tradizioni allora dovete assolutamente scegliere una giarrettiera Classica con la C maiuscola. Perché se é vero che il matrimonio é tradizione allora la giarrettiera é la più antica di queste. Quindi assolutamente sceglierete quella più romantica di tutto il negozio, magari color avorio con dei piccoli fiorellini ricamati.

    Se invece non siete “trasgressive”, né patite per l’ambiente e né troppo tradizionaliste allora cosa dovete fare? niente giarrettiera per voi? giammai é la risposta perché potete trovarne una in linea con il vostro modo di essere: una semplice, lineare senza troppi fronzoli. In una parola sola una giarrettiera moderna e chic,

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    Il taglio della cravatta al ricevimento di nozze

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    Il taglio della cravatta è un’usanza che al giorno d’oggi non sembra più essere molto apprezzata e mette abbastanza in imbarazzo gli sposi. Veniva effettuato durante il ricevimento, di regola al ristorante.

    Erano gli amici dello sposo ad organizzarlo e i soldi raccimolati dagli sposi venivano utilizzati per le loro prime necessità. Oggi è rimasta un’usanza solo nei paesi o in zone della penisola, ma per la maggior parte è scomparsa.

    Se non si desidera che avvenga è meglio avvertire gli amici e opporsi con fermezza all’organizzazione del taglio, se invece vi serve qualche soldino in più allora lasciate fare, ma con qualche suggerimento.


    Bisogna considerare che gli invitati un regalo l’hanno già fatto e quindi per alcuni tirare fuori ancora del denaro potrebbe non essere facile, specialmente di questi tempi. La cravatta deve essere tagliata a strisce e la parte che ha più “valore” è il nodo.

    Se al ricevimento ci sono tanti ospiti si può tagliare in pezzi più piccoli, così i presenti che l’acquistano potranno fare un’offerta simbolica senza sentirsi obbligati ad esagerare. Se invece sono pochi è meglio diminuire i tagli per non passare troppo tempo a trovare chi li voglia acquistare.

    Ora, per un taglio della cravatta, che può essere una tradizione imbarazzante, meglio trovare una persona che lo gestisca e organizzi in maniera divertente, in modo da far ridere gli ospiti, o quanto meno divertire, in modo che sia un momento a sé, magari tra una portata e l’altra, mentre si attende quella successiva.

    Ci sono anche da considerare altre usanze, come il lancio del bouquet e il taglio della giarrettiera. Se si sceglie per l’uno, magari non per l’altro, entrambi prevedono l’acquisto di pezzetti di stoffa e quindi di “pagare”.

    Queste tradizioni, a parte il denaro, potevano essere viste e vissute come un momento felice in cui gli invitati si portavano a casa un ricordo del matrimonio che aveva il potere di portare fortuna.

    fonte:http://www.sposalicious.com/



    Matrimonio, qualche curiosità

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    Tante sono le tradizioni e le “curiosità” che nell’immaginario collettivo associamo al matrimonio. Ad iniziare da un’usanza d’origine anglosassone diffusa ormai in diverse parti d’Europa secondo la quale la sposa il giorno del matrimonio non può non avere con sè 5 cose: una cosa prestata, una cosa regalata, una cosa blu, una cosa usata e una cosa nuova.

    Sempre legato ad usi e costumi che si sono via via diffusi e affermati nel corso dei secoli è anche l’uso del velo da sposa. Sembra che già duemila anni fa la sposa si coprisse il volto con un velo rosso, simbolo di modestia. Solo successivamente, con l’avvento del Cristianesimo il velo diventò simbolo della sottomissione a Dio ed al marito e si cominciò ad usare bianco, il colore del candore e della purezza. Le antiche famiglie della nobiltà di tutto il mondo si tramandano di generazione in generazione veli molto preziosi, quasi fossero un vero e proprio tesoro di famiglia.

    Anche le bomboniere (dal francese bon-bon) sono un’invenzione antica. Si hanno notizie delle prime bomboniere già alla fine del ‘500. All’epoca si trattava di veri capolavori artistici in miniatura: d’oro, di pietra dura, di cristallo e di smalto. Anche il loro contenuto di piccoli dolci era prezioso per l’epoca. Chi non poteva permettersi di pagare le manifatture degli artisti come porta bon-bon, usava regalare ai propri ospiti un sacchetto di carta traforata o di stoffa con dentro i dolcetti, come portafortuna.

    Più recente, invece, l’adozione della lista nozze. L’idea nasce negli Stati Uniti ma è ormai decisamente affermata anche in Italia ed in altri paesi europei. E’ una soluzione estremamente pratica, in quanto rispecchia i gusti degli sposi e scongiura il rischio di ricevere regali sgraditi, e molto comoda anche per gli ospiti che in questo modo posso scegliere senza rischiare di sbagliare. Certo non sarà il massimo dell’eleganza, ma rispetta le esigenze di concretezza proprie della società contemporanea.

     
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    Scherzi per matrimonio divertenti


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    Uno dei divertimenti degli invitati al matrimonio o degli amici degli sposi è “tirare” qualche scherzo ai due novelli sposi tanto per divertirsi un po’. L’importante, come in tutte le cose è non esagerare altrimenti non è più uno scherzo divertente.

    In genere il maggior numero di scherzi viene fatto nella casa degli sposi, dove andranno a dormire la sera finito il ricevimento, a meno che non partano subito per il viaggio di nozze.

    Se fosse così dovete prevedere scherzi che possano durare per tutto il tempo che rimarranno via, quindi sono da evitare animali che potrebbero morire, altrimenti dovreste andare a nutrirli, cibi che potrebbero marcire e creare grossi danno come la produzione di mosche e vermi! Questo non sarebbe per nulla divertente.

    I classici scherzi sono nascondere la chiave di una stanza in un’altra stanza cui chiave è nascosta in un’altra stanza…un’alternativa può essere chiudere tutte le porte delle camere interne in dei palloncini che gli sposi saranno costretti a scoppiare se vogliono entrare nella camera da letto. oppure la pellicola di plastica trasparente, quella per alimenti, sulla tazza del water.

    O ancora mettere dei campanelli attaccati al letto o dei piatti di plastica sotto il letto, quelli molto leggeri che però fanno tanto rumore. Se ne accorgeranno appena toccheranno il materasso!

    Uno scherzo divertente e non eccessivo è spalmare di nutella tutte le maniglie delle porte, oppure di burro. O ancora di arrotolare attorno al wc carta igienica in modo che risulti difficile aprirlo. Un’altra idea può essere nascondere tutti i rotoli di carta igienica!

    Per quanto riguarda il letto potete farlo come quelli a naia, in modo che sembri fatto e invece il lenzuolo sia piegato in modo tale che non ci si possa entrare. Uno scherzo rumoroso può essere nascondere negli armadi delle sveglie programmate ad orari differenti che li sveglino di continuo e non li lascino dormire in pace.

     
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    Lancio di riso agli sposi: perché?

    Riso

    Vi siete mai chiesti perchè agli sposi, subito dopo il sì, si vada a lanciare il riso?

    La risposta sarebbe in un’antica leggenda cinese. Protagonista il Genio Buono che, nel vedere i contadini soffrire perché colpiti da una grave carestia, si impietosì a tal punto da sacrificare i suoi denti disperdendoli in una palude.

    Dopo un po’ di tempo, i denti furono trasformati dalla stessa acqua in semi da cui germogliarono una serie di piantine di riso che posero fine ai tormenti dei contadini.

    Da quel giorno, dunque, si è soliti associare il riso al concetto di abbondanza. E il lancio sugli sposi freschi di matrimonio, che sia religioso o cerimonia civile, è simbolo di amore e di prosperità.

     
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    Chiedere la mano al padre della sposa. Si usa ancora?


    il-padre-della-sposa

    Muoia io, così come ho vissuto tutta la vita. Abbandonato e solo in mezzo a estranei che cercano di ferirmi, di umiliarmi, di tradirmi. Muoia io con tutti i filistei

    Perchè rispolveriamo il mito di Sansone per introdurre l’argomento dell’usanza di chiedere la mano al padre della sposa?

    Sansone partì per chiedere la mano di una delle figlie dei Filistei, offrendo loro il miele del leone, ma proprio l’indovinello che l’eroe bibblico propose al banchetto sulla provenienza del miele gli procurerà la morte per mezzo del tradimento di Dalila con il taglio dei capelli.

    E’ solo una delle testimonianze più antiche di un’usanza radicata in tantissime culture ed epoche. Una tradizione che i tempi moderni hanno ben presto messo al bando perchè indentificata erroneamente con il matrimonio per interessi, voluto dalle famiglie per ragioni economiche o di consolidamento di potere.

    Se continua a resistere l’usanza di chiedere la mano della sposa direttamente all’amata, alimentata dalla moda di trovare gesti sempre più originali e esibizionisti, dall’altra chiedere la mano al padre della sposa è un atto caduto in disuso in quasi tutti i paesi d’Italia.

    Questi andamenti opposti sono dovuti a una nuova visione sociologica del matrimonio in cui gli sposi diventano i protagonisti assoluti – e avvolte anche solitari – di un momento che dovrebbe coinvolgere tutto il nucleo familiare, principalmente il padre della sposa che da in consegna la figlia da sempre protetta e accudita. Accade così che sotto il modello de L’uomo che non deve chiedere mai ci si disinteressi perfino di darne la comunicazione (visto che il matrimonio dettato alla concessione del padre è crollato con la rivoluzione sessuale avvenuta tra i tardi anni sessanta e i primi anni settanta).

    I nuovi promessi sposi pongono il matrimonio religioso in un piedistallo per volerlo distinguere dalla convivenza o dal matrimonio civile e non riconoscono il valore delle figure familiari del coniuge, come presenze costanti anche dopo il taglio del cordone ombellicale.
    Fateci sapere se da Voi resiste il mito di chiedere la mano al padre della sposa.



    Il matrimonio nel mondo tra riti e tradizioni

    bali-matrimonio

    Permetteteci di dire: Paese che vai, matrimonio che trovi. Numerose, infatti, le tradizioni legate a uno dei giorni più importanti della propria vita.

    In Italia, sappiamo bene, esistono poche ma semplici regole da rispettare in nome della tradizione. Come quella che vuole che, nel giorno del sì, la sposa indossi un qualcosa di blu (simbolo di purezza), un qualcosa di vecchio (a simboleggiare la vita passata che non deve essere dimenticata), un qualcosa di nuovo (come segno della nuova esperienza), una cosa prestata (che rappresenta l’affetto ed il rispetto delle persone più care) e un qualcosa di regalato, a mò di ricordo del rispetto di chi appoggia il matrimonio.

    Ma cosa succede, ad esempio, negli Stati Uniti? Beh, lì la fantasia e l’originalità non mancano. Las Vegas è il tempio dei matrimoni speedy: pochi dollari, testimoni scelti a casa, e 5 minuti per promettersi amore eterno. A New Orleans, invece, si festeggia con musiche, danze e due torte. Una di queste, al suo interno, nasconde 10 oggetti con nastrini che le amiche nubili della sposa devono scegliere a caso. Colei che troverà due anelli si sposerà al più presto. Triste destino, invece, per la ragazza che troverà un ditale: singletudine (forse) a vita.

    In Giappone, il rituale matrimoniale è scintoista. La sposa ha in testa un panno bianco ripiegato che simboleggia la sua intenzione di non mostrare mai sentimenti di gelosia verso il marito. Gli sposi poi, bevono ciascuno tre volte da una ciotola con dentro riso e sakè.

    In Polinesia, infine, il rito del matrimonio è simile a una festa paesana. Con un viaggio in canoa si giunge al Tiki Village ove si celebra la cerimonia. E tra massaggi, body-painting e vestizione con pareo tradizionali, la coppia arriva di fronte al capo della comunità per promettesri amore eterno. Qui ricevono un nome tahitiano e un certificato di matrimonio su una pergamena di corteccia di palma. A fine cerimonia, vi è solitamente una processione nel villaggio con gli sposi adagiati su sedie regali, o una spettacolare esibizione di canti e danze.

    fonte:http://www.sposalicious.com/

     
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    Damigella d’onore, qual è il suo ruolo?

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    Quella della damigella d’onore è un’ usanza anglosassone che, anche noi italiani, abbiamo deciso di adottare. La presenza di questa figura è importante non solo durante la giornata del matrimonio ma anche nel corso di tutti i preparativi.

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    La damigella d’onore, normalmente è la migliore amica della sposa, ma spesso viene scelta anche una sorella, una cugina o comunque una parente stretta della quale la futura moglie possa fidarsi ciecamente. In Italia si tende ancora a confondere il ruolo della damigella d’onore con quella dei testimoni di nozze. Durante l’organizzazione del matrimonio e del ricevimento, l’aiuto della damigella d’onore sarà preziosissimo. Questa infatti accompagnerà la sposa durante gli innumerevoli appuntamenti per quanto riguarda scelta dell’abito o dei fiori, ma potrà anche divertirsi organizzando un perfetto addio al nubilato.



    Innanzitutto la damigella d’onore può essere una sola, oppure si può decidere di delegare questo compito a più amiche o parenti fino ad un massimo di otto. Vi riportiamo qui di seguito le regole di bon ton inglesi in merito al loro incarico: Se queste saranno meno di tre apriranno il corteo nuziale ed entrano in fila una per una. Se saranno di numero pari procederanno a coppia verso l’altare aprendo la navata alla sposa, in caso di rito religioso. Se saranno di numero dispari una da sola aprirà il corteo prima della sposa e le altre la seguiranno sempre in coppia.
    www.sposalicious.com/

     
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    Tradizioni per il matrimonio: le curiosità che non ti aspetti


    tradizioni-sul-matrimonio



    Tantissime le tradizioni legate al matrimonio, alcune date per scontato ma che hanno una storia molto antica. Ecco alcune delle curiosità più interessanti legate alle nozze, dalle tradizioni sul lancio del riso, sul bouquet o le fedi nuziali, a quelle che riguardano la luna di miele, le bomboniere e non solo
    da Maria Rosaria De Benedictis, il 25 Maggio 2017 alle 09:37



    Non tutti conoscono le tradizioni per il matrimonio, alcune hanno una storia molto antica e nascondono curiosità davvero interessanti. Dalle tradizioni legate alle fedi nuziali, al bouquet o al velo della sposa, a quelle sulla luna di miele, le bomboniere e il lancio del riso, ecco tutte le curiosità che non ti aspetti sul matrimonio.


    La-tradizione-delle-fedi
    La tradizione delle fedi
    Le fedi nuziali sono parte integrante della cerimonia religiosa e civile, ma qual è la storia di questa tradizione? Pare che l’uso delle fedi nei riti nuziali risalga agli antichi egizi: gli studiosi affermano che gli egizi credevano di aver individuato una vena in particolare, che partendo dall’anulare sinistro arrivava al cuore, ed erano convinti che a questa vena fossero collegati i sentimenti umani. Gli antichi romani usavano scambiarsi anelli di ferro, anelli che però all’inizio venivano indossati solo dagli uomini, ma la tradizione dello scambio degli anelli esisteva anche tra le popolazioni barbariche. Il nome fedi deriva dal latino “fides”, che vuol dire fedeltà.


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    Portare la sposa in braccio

    Un’altra tradizione importante legata alle nozze è quella di portare la sposa in braccio sulla soglia al suo primissimo ingresso nella casa che i coniugi divideranno per il resto della loro vita. Da cosa deriva questa tradizione? Si pensava in antichità che le divinità potessero manifestare il loro essere favorevoli o contrarie alle nozze proprio nel momento in cui la sposa varcava la soglia di casa. Per ovviare quindi al pericolo che cadesse, lo sposo la prendeva in braccio “aiutando” così la propria sorte.


    Non tutti conoscono le tradizioni per il matrimonio, alcune hanno una storia molto antica e nascondono curiosità davvero interessanti. Dalle tradizioni legate alle fedi nuziali, al bouquet o al velo della sposa, a quelle sulla luna di miele, le bomboniere e il lancio del riso, ecco tutte le curiosità che non ti aspetti sul matrimonio.

    La tradizione delle fedi

    Le fedi nuziali sono parte integrante della cerimonia religiosa e civile, ma qual è la storia di questa tradizione? Pare che l’uso delle fedi nei riti nuziali risalga agli antichi egizi: gli studiosi affermano che gli egizi credevano di aver individuato una vena in particolare, che partendo dall’anulare sinistro arrivava al cuore, ed erano convinti che a questa vena fossero collegati i sentimenti umani. Gli antichi romani usavano scambiarsi anelli di ferro, anelli che però all’inizio venivano indossati solo dagli uomini, ma la tradizione dello scambio degli anelli esisteva anche tra le popolazioni barbariche. Il nome fedi deriva dal latino “fides”, che vuol dire fedeltà.

    Portare la sposa in braccio

    Un’altra tradizione importante legata alle nozze è quella di portare la sposa in braccio sulla soglia al suo primissimo ingresso nella casa che i coniugi divideranno per il resto della loro vita. Da cosa deriva questa tradizione? Si pensava in antichità che le divinità potessero manifestare il loro essere favorevoli o contrarie alle nozze proprio nel momento in cui la sposa varcava la soglia di casa. Per ovviare quindi al pericolo che cadesse, lo sposo la prendeva in braccio “aiutando” così la propria sorte.


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    La luna di miele

    Sicuramente vi siete chiesti almeno una volta perché si dice “luna di miele” per indicare il periodo subito dopo le nozze in cui gli sposi si godono i primi giorni insieme durante una vacanza. L’espressione risale all’antichità romana e alle tradizioni del Nord Europa: il termine “luna” faceva riferimento al primo mese di matrimonio, il mese lunare appunto, periodo durante il quale era usanza che gli sposi consumassero idromele ogni giorno.


    tradizione-delle-bomboniere




    La tradizione delle bomboniere


    Regalare le bomboniere a ospiti e testimoni è una tradizione che nessuno mette in discussione, ma da cosa è nata? La tradizione delle bomboniere ha preso piede in Francia: il termine deriva dal francese “bombinniere”, ed era usanza in Francia nel ‘700 regalare durante un matrimonio una scatoletta di bon bon, piccole golosità, agli ospiti. Considerate per lungo tempo semplici scatole portafortuna, le bomboniere si sono poi evolute fino ai regali veri e propri fatti in tempi moderni, e spesso molto preziosi.

    Il-velo-da-sposa

    La tradizione del velo nuziale

    La tradizione del velo nuziale risale al mondo antico e aveva diversi significati. Nell’antica Roma, la sposa indossava il velo in segno di vittoria, in quanto era riuscita a resistere ai desideri carnali e aveva conservato la sua verginità. Ben più pragmatico l’uso del velo nel caso dei matrimoni combinati, la regola nel medioevo e anche prima: il velo nascondeva il viso della sposa così che lo sposo non potesse avere ripensamenti prima della cerimonia. Ma esiste una tradizione secondo la quale il velo protegge la sposa dagli spiriti maligni e dalla sfortuna.

    il-bouquet-della-sposa

    La tradizione del bouquet

    Perché la sposa ha il bouquet? Per risalire agli inizi di questa usanza dobbiamo arrivare sino agli arabi, che secondo la propria tradizione, ornavano la sposa con candidi fiori d’arancio come augurio di avere una prole numerosa. Oggi ci sono diverse regole per scegliere i fiori del bouquet da sposa, ma all’inizio il bouquet era costituito unicamente dai fiori d’arancio.

    Rainy_Wedding_Photography_Tips_01

    Sposa bagnata, sposa fortunata


    La frase tradizionale “sposa bagnata, sposa fortunata” è legata al mondo contadino in particolare. La pioggia infatti era importantissima nei tempi in cui tutta l’economia rurale e cittadina dipendeva dalla fertilità dei campi. Per questo, nel caso malaugurato in cui piovesse il giorno delle nozze, si cercava con questo motto di vedere il bicchiere mezzo pieno.


    il-lancio-del-riso

    La tradizione del lancio del riso

    A cosa è legata la tradizione del lancio del riso dopo un matrimonio? Pare che l’usanza abbia origini cinesi, ma in generale il riso è simbolo di abbondanza e prosperità, lanciarlo equivale ad augurare felicità e soddisfazioni agli sposi

    fonte:http://matrimonio.pourfemme.it/

     
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    La suddivisione delle Spese nel Matrimonio


    Secondo la tradizione le famiglie degli sposi partecipano alle spese per il matrimonio secondo una suddivisione canonica.


    La-suddivisione-delle-Spese-nel-Matrimonio

    Famiglia della sposa

    corredo di casa
    partecipazioni e inviti
    bomboniere e confetti ricevimento
    addobbi floreali
    fotografie e video
    musica
    abbigliamento dei paggetti
    auto per i testimoni della sposa e per gli invitati di riguardo che non dispongono di auto propria
    regalo allo sposo in cambio dell’anello di fidanzamento
    abito della sposa
    fiori e regali
    ricordo alle eventuali damigelle d’onore e paggetti


    Famiglia dello sposo

    anello di fidanzamento
    fedi nuziali
    bouquet della sposa
    offerta alla chiesa da consegnarsi in busta
    spese del viaggio di nozze
    acquisto o affitto della casa
    arredamento della casa
    fiori per l’occhiello dei testimoni
    auto degli sposi
    auto per i testimoni dello sposo e per gli invitati di riguardo che non dispongono di auto propria
    In realtà oggi tale suddivisione è rispettata soltanto nelle famiglie in cui la tradizione ha ancora radici profonde. Normalmente, sono gli sposi stessi ad assumersi l’onere finanziario della cerimonia. Le famiglie concorrono alle spese a seconda delle proprie disponibilità, ma senza ruoli vincolanti.

    fonte:www.sposipersempre.it



    Scambio delle promesse di Matrimonio


    Il momento certamente più coinvolgente della cerimonia nuziale è lo scambio delle promesse di matrimonio.

    Scambio-delle-promesse-di-Matrimonio

    Ecco le promesse di matrimonio che sanciscono l’unione dei due novelli coniugi “Andrea e Maria“.

    Carissimi Andrea e Maria, siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
    Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l’un l’altro con amore
    fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.

    Andrea e Maria, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?
    Si

    Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?
    Si

    Siete disposti ad accogliere responsabilmente con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?
    Si

    IL Consenso
    Se dunque è vostra intenzione di unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso.

    Io, Andrea, accolgo te, Maria, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

    Io, Maria, accolgo te, Andrea, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

    O Signore, santifica l’amore di questi sposi: l’anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore.
    Per Cristo nostro Signore.
    Amen

    Maria, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

    Andrea, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

    Canto


    /www.sposipersempre.it

     
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