Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

NON SAPRO’ MAI COSA SI DICE A UNO CHE TI SOMIGLIA TANTO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline




    NON SAPRO’ MAI COSA SI DICE A UNO CHE TI SOMIGLIA TANTO

    E’ uno dei brani più amati per il senso del testo che dirotta verso "Giovanni" tutta l’incantata meraviglia e la bellezza dell’amore di padre.

    Il brano piace perché è un Crescendo, tecnicamente quel tipo di brano che comincia in sordina e sale, sale fino a sviluppare ottimismo ed esplosione di serenità.
    E’ una sorta di climax ascendente.

    Labm Mi Do#m Fa# Mibm Si Mi La
    Si
    Io sono te però più vecchio
    Labm
    e un passo indietro o un pezzo avanti
    Mi
    non si sta insieme mai parecchio
    Do#m
    cosicché che gli anni sono istanti
    Fa#
    sopra le spalle o dentro un secchio
    Mibm
    e un po’ di meno lì davanti
    Si, Mi
    non fidarti solo di uno specchio
    La
    né di tutti quanti
    Si

    Il ritmo narrativo pare incerto tra la mestizia e la tristezza, ma come ne “La pioggia nel pineto” di D’Annunzio s’avverte una multisfaccettata partitura testuale e musicale "con un crepitío che dura e varia nell'aria secondo le fronde, più rade, men rade". E "L'accordo...a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce...che di laggiù sale....".

    L’ascoltatore, che chiameremmo anima recettiva, sente che sta per accadere qualcosa di positivo, come per una sorta di piccolo dono.
    Un "omaggio" etimologico e musicale.
    L'ascoltatore sa che sta arrivando l'esultanza.

    Eppure, s'avverte repentina, la nota dolente.
    Gli accordi e l’arrangiamento.
    Sono fortunatamente piuttosto semplici rispetto alla chitarra roboante e pedante dell’intro di Con Voi, ma sono tuttavia suoni sintetizzati al MIDI (computer) che mimano senza successo un organo che risulta con il mood, ancora una volta, quel riff di piano identico a quello dei Procol Harum nella famosissima “A whiter shade of pale“.
    E dobbiamo dar ragione a Benny Benassi. :-(

    Quell’organo raspa in fondo a parole che sono perle, tuttavia non riescono ad offuscare la meravigliosa sensazione di elevazione che generano il brano, il senso del testo e la incantevole melodia.
    Insomma non ce n’è per nessuno! Questo 'sacramento' di Claudio Baglioni è il più abile, dotato, e geniale melodista che l’Italia (e non) conosca.

    Funziona quel giro di La (e non ti manchi mai l'incanto), e si sale di nuovo:

    Si, Fa# (alza il capo e dà un occhio all'orizzonte)
    Si, Fa#, Mibm (finché hai un'anima e un brivido di fronte)
    Labm, Mi...E poi, parliamone.

    Baglioni usa da sempre la voce come il più incantevole degli strumenti!

    Quel falsetto di "riiiiiiiiiiiiiiidi a questo cielo che ti può svegliare" è geniale. Crea esultanza, e quel MI "di testa e di petto" è superbo.
    Insomma nonostante l’organo MIDI "anni ’70 scaduti" riprenda, non ce la fa.
    Non riescono gli accordi e gli arrangiamenti di Gianolio (e/o chi per lui) a “sporcare” quell’incanto.

    La melodia del brano è come il più superbo dei profumi dentro una boccettina di plastica riciclata, come il vino della migliore annata con il sughero di plastica.
    La voce, la composizione, il testo, la melodia di Baglioni sono vino.
    Ancora vino DOC, d’annata prospera e felice.

    Ma il brano non “buca” le Radio come dovrebbe. :-(

    Tuttavia a noi baglioniani dello “zoccolo duro” poco ce ne cale (ormai siamo solo noi) noi sappiamo riconoscere il buon vino anche con una etichetta stantìa.

    Si (il primo abbraccio che mi viene in mente)
    Labm (che andrà via sempre troppo presto)
    Mi (vedi di non sprecare niente),
    ricomincia il crescendo:
    Do#m (se anche puoi avere tutto il resto)...

    ce la facciamo, noi possiamo ignorare quell’organo sintetizzato che sottolinea la sua essenziale banalità, noi ce la facciamo: e se non è il Fa# a rincuorarci è quella voce-violoncello, quella voce-fagotto che parte dal basso e sale, sale, sale almeno fino ad accompagnarci al senso del verso che arriva:

    che non si campa inutilmente, Mibm
    quando ogni giorno è in modo onesto
    Si, Mi, prova a voler bene all’altra gente…

    Ecco prova a voler bene all’altra gente è la più grande eredità che un padre possa trasmettere.
    Voler bene all’altra gente non è facile.

    Ma non ci distrarremo con le parole.
    Si, Fa#, quel Fa diesis funziona troppo in quel punto.

    Nella notazione musicale, il diesis è un'alterazione, in senso crescente, dell'intonazione della nota.
    Ovvero, il diesis # a sinistra di una nota la aumenta di un semitono.
    E nella partitura musicale di Baglioni, la tonalità accompagna sempre un sistema di principi armonici e melodici che ordinano le note e gli accordi in una gerarchia di equilibri, carezze e tensioni e, non ci credereste, il primo che sa sottolineare quelle perfezioni è lui con le sue corde vocali!

    Le note gli obbediscono, la tonica o l'accordo di tonica forniscono un'ulteriore conferma che le alterazioni d'impianto sono sempre tutte, tutte tutte armoniche.
    Come potrebbero non essere banali quindi i giri d’accordo dell’arrangiamento quando questi non sono composti da un genio del par suo?

    Due sono gli “AUTORI” d’una canzone: compositore comunemente inteso ed arrangiatore.
    Il primo è il titolare della melodia che segue le parole, il secondo è il “padrone” di ciò che suonano gli strumenti musicali tutti. Quindi...

    Allora dicevamo, Si, Fa# diesis per tenere il fiato musicale e fare un battito più forte. Quale? Sempre quello, lo Special, quella trovata geniale alla quale Baglioni è affezionatissimo ed anche noi!

    Guai a togliercela, la cerchiamo, la aspettiamo e la scoviamo sempre in ogni suo brano.
    Cos'era? Quel cambio repentino di tono, note musicali, accordi e senso del brano per dare per poche, irripetibili battute, un'altra melodia (certo armonizzata con quella di base), un’altra piccola 'canzone nella canzone'.

    Insomma questo è genio ragazzi.

    Ed eccolo allora lo Special di Dieci dita: arriva all'interno del brano e la tonalità cambia e va in modulazione.
    Ma dove? Nel verso più bello dell'intera canzone, dell’intera raccolta e secondo noi, forse, il verso più bello di tutte le sue opere (se per un attimo ci scordiamo il passato).

    Mi, Do#m
    quando ti ridesti in un soffio strano di cambiamento,
    Si
    il respiro immenso di una tempesta
    Fa#
    un sottile affanno da struggimento
    Mibm
    come un fischio in testa anche il rischio
    Fa#
    è appena un momento
    Si
    salta il buio e và.


    Ed eccolo il crescendo “terapeutico”, ecco la ragione per la quale taluni, tra i più fragili e confusi, sono disposti a deizzare l’autore d’un simile, piccolo, miracolo.
    Questo passaggio funziona musicalmente, melodicamente ma vogliamo parlare del senso?

    Chi non ha corso un pericolo di vita? A causa d’una malattia risolta, una depressione mortale finita, una perdita ritrovata. Chi non sente d’aver corso un rischio d’un solo, eterno, ma illusorio momento?
    Insomma poi le “follie” a favore di cantante sono cose che accadono ;-)

    Scherzi a parte, il cambio tonale dello Special è normalmente temporaneo e il suo ritorno alla partitura portante costituisce gran parte del carattere del brano.

    Ma ecco che dopo una simile marea ci si sofferma sul senso finale dell’intero brano, concepito per passare il testimone "da me a te".

    L'Auctor, pensando d'aver forse fatto il suo tempo "migliore", tenta di restare ancorato al suo "mestiere" per il quale bastano "un cuore e dieci dita".

    E lo dice: "io sono te però più vecchio".

    Il Baglioni attuale parla al se’ passato... e guardarsi allo specchio è giocoforza, ma quel rispecchiamento del Dorian Grey-Baglioni grande, si specchia nel nuovo Ulisse-Baglioni piccolo, gli passa la Fiamma e si perpetua nell'Eterno ritorno di Gilles Deleuze.

    Così teniamo tutti il fiato.

    E anche tu tieni il fiato a un battito più forte che ancora non sei in croce, finché hai un cuore.
    E pure dieci dita.

    Redazione Aurora Morselli

     
    Top
    .
  2. Giuseppe Giglio 1968
     
    .

    User deleted


    Buongiorno a tutti, è possibile avere gli accordi esatti del brano Dieci Dita? Il mio indirizzo email è [email protected]
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    DIECI DITA: ACCORDI

    https://www.accordiespartiti.it/accordi/it...dio/dieci-dita/


    vasi su questo sito e trovi tutto.. :tz7zs:
     
    Top
    .
2 replies since 24/10/2016, 20:51   126 views
  Share  
.