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Gabriella Ferri

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    Gabriella Ferri

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    "Sempre"
    (Castellacci, Pisano)

    Ognuno ha tanta storia
    tante facce nella memoria
    tanto di tutto tanto di niente
    le parole di tanta gente.

    Tanto buio tanto colore
    tanta noia tanto amore
    tante sciocchezze tante passioni
    tanto silenzio tante canzoni.

    Anche tu così presente
    così solo nella mia mente
    tu che sempre mi amerai
    tu che giuri e giuro anch'io
    anche tu amore mio
    così certo e così bello.

    Anche tu diventerai
    come un vecchio ritornello
    che nessuno canta più
    come un vecchio ritornello.

    Anche tu così presente - sempre
    così solo nella mia mente - sempre
    tu che sempre mi amerai - sempre
    tu che giuri e giuro anch'io - sempre
    anche tu amore mio - sempre
    così certo e così bello.

    Anche tu diventerai
    come un vecchio ritornello
    che nessuno canta più
    come un vecchio ritornello
    che nessuno canta più.

    Ognuno ha tanta storia
    tante facce nella memoria
    tanto di tutto tanto di niente
    le parole di tanta gente.

    Anche tu così presente
    così solo nella mia mente
    tu che sempre mi amerai
    tu che giuri e giuro anch'io
    anche tu amore mio
    così certo e così bello

    Anche tu diventerai
    come un vecchio ritornello
    che nessuno canta più
    come un vecchio ritornello
    che nessuno canta più.

    Gabriella Ferri (Roma, 18 settembre 1942 – Corchiano, 3 aprile 2004) è stata una cantante italiana di musica leggera, nota per le interpretazioni delle canzoni popolari romanesche e napoletane, oltre che attrice teatrale.
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    biografia

    Gli inizi: Luisa e Gabriella [modifica]
    Nata e cresciuta nel quartiere romano del Testaccio, è figlia di Vittorio, un commerciante ambulante di dolci ammiratore della canzone in dialetto romanesco; smette ben presto di studiare a causa di un incidente.
    Gabriella ha l'ambizione di diventare una indossatrice e per realizzare questo mestiere svolge tantissimi lavori come l'operaia e la commessa.
    Conosce Luisa De Santis (figlia del regista Giuseppe, celebre per Riso amaro) e ne diviene molto amica: insieme danno vita ad un duo, con il nome di Luisa e Gabriella, che cerca di riscoprire il repertorio folk romano.
    Iniziano così i primi spettacoli, basati sul repertorio tradizionale della canzone romanesca (come Barcarolo romano) e su canti da osteria (come La società dei magnaccioni), e una sera, all'Intra's Club di Milano (in quel periodo sono ospitate da Camilla Cederna), vengono notate da Walter Guertler, che le mette sotto contratto e pubblica il loro primo 45 giri con la Jolly, una rielaborazione del brano popolare La società dei magnaccioni.
    Sempre nel 1963 hanno la prima esperienza in televisione, nella trasmissione La fiera dei sogni presentata da Mike Bongiorno, in cui cantano La società dei magnaccioni che, nei giorni seguenti all'apparizione televisiva, vende un milione e settecentomila copie, diventando uno degli inni dei giovani di quegli anni .
    Nel 1965 esce nelle sale cinematografiche italiane ed estere il loro primo e forse unico filmato musicale contenuto nel film 008 Operazione Ritmo del regista produttore Tullio Piacentini.
    La Jolly immette dunque sul mercato un nuovo singolo delle artiste che attingono questa volta al folk siciliano incidendo una loro personale versione di Sciuri sciuri e Vitti'na crozzà: anche questo secondo singolo riscuote un discreto successo e le artiste incidono un terzo 45 giri composto da La povera Cecilia, una canzone tradizionale spesso cantata dai menestrelli e nel lato B da È tutta robba mia, presa a prestito dallo spettacolo La manfrina e musicata da Ennio Morricone.
    La carriera solista
    Il duo però non dura, a causa della timidezza di Luisa che non ama cantare in pubblico; Gabriella continua quindi da sola, incidendo anche un album nel 1966; dello stesso anno è una tournée in Canada, assieme ad altri esponenti del folk come Caterina Bueno, Otello Profazio e Lino Toffolo in uno spettacolo teatrale che ha la regia di Aldo Trionfo.
    Dopo gli anni passati a Milano, torna a Roma alla fine del 1966, ed approda al Bagaglino di Roma, di cui diventa la cantante ufficiale; qui conosce Piero Pintucci, che diventerà un suo collaboratore musicale abituale, ed incide un 45 giri nel 1968 per la ARC, È scesa ormai la sera, che in Italia non ha un grosso riscontro commerciale.
    Il lato b di questo singolo, Ti regalo gli occhi miei, raggiunge i vertici delle classifiche in Sudamerica e Gabriella lo incide in lingua spagnola con il titolo Te regalo mis ojos vendendo svariati milioni di copie[senza fonte] : intraprende così un tour nei paesi sudamericani con strepitoso successo per poi tornare ad esibirsi al Bagaglino con Enrico Montesano.
    Gabriella Ferri, in quel periodo, non disdegna comunque il beat, si esibisce anche al Piper Club: dopo aver firmato un nuovo contratto discografico con la RCA Italiana, partecipa nel 1969 al Festival di Sanremo ma, nonostante presentasse, in coppia con Stevie Wonder, una bella canzone con sonorità beat e rhythm'n'blues, scritta da Gabriella insieme al padre Vittorio e a Piero Pintucci, intitolata Se tu ragazzo mio, l'artista viene eliminata al primo turno e a Sanremo non tornerà mai più.
    Il disco comunque è un successo, e la canzone viene reinterpretata da molti altri artisti (come I Camaleonti e Nada: questo spinge la RCA a pubblicare alla fine del 1969 l'album Gabriella Ferri, in cui canzoni più moderne si affiancano a brani della tradizione come Ciccio Formaggio; il disco è importante anche per il tentativo di creare una nuova canzone romanesca che si riallacci alla tradizione, ed emblematiche in questo senso sono Sor fregnone, scritta dalla Ferri su una musica di Vittorio Nocenzi (il tastierista del Banco del Mutuo Soccorso), e Sinnò me moro, canzone scritta nel 1961 dal regista Pietro Germi su musica di Carlo Rustichelli per il film Un maledetto imbroglio e cantata dalla figlia di Rustichelli, Alida Chelli (Gabriella l'aveva già incisa nel 1963 con Luisa De Sanctis).
    Nel corso degli anni il suo fisico, da magro e sottile che era, si è andato via via irrobustendo e questo nuovo aspetto fa parlare di lei come di una mamma Roma che tiene testa (in Tv in una trasmissione che è divenuta culto, più volte trasmessa) a Claudio Villa: stornellando, i due si dicono le cose peggiori e Gabriella ne esce come l'erede di un genere romanesco che non è solo voce, ma anche aspetto.
    È così che si appropria delle canzoni, vecchie o nuove non importa, che le diano la possibilità di costruire dei veri e propri numeri, quasi delle «macchiette», nelle quali però non c'è imitazione dei vecchi artisti napoletani ma il filtro di una personalità esuberante e irrefrenabile: così Dove sta Zazà?, che nel dopoguerra era stata il simbolo dell'Italia dissolta (Dove sta Zazà/Uh Madonna mia) tornava ad essere nella sua interpretazione un brano intriso di perfidia e di amarezza, e così era per Ciccio Formaggio, vecchio brano cantato da Nino Taranto.
    Negli anni '70 aumentano le sue apparizioni in televisione: una serata speciale le era stata dedicata nel 1971, Questa sera... Gabriella Ferri, e verso la metà degli anni settanta aveva condotto per la televisione anche i varietà Dove sta Zazà (1973), che prese il titolo dal motivo di successo che aveva contribuito a rilanciare, il Circo delle voci (1974) e Mazzabubù (1975).
    Dopo l'esperienza televisiva di Giochiamo al varieté (1980) e l'incisione di un disco con alcune canzoni scritte per lei da Paolo Conte (Gabriella, nel 1981, con la celebre Vamp), si trasferì per qualche tempo negli USA, lasciando televisione e cabaret per dedicarsi unicamente alla musica.
    Rientrata in Italia, incise nel 1987 la sigla del varietà televisivo Biberon.
    Ultime apparizioni e scomparsa
    La sue due ultime uscite artistiche di rilievo avvennero nel 1996 al Premio Tenco di Sanremo dove si esibì con la Piccola Orchestra Avion Travel e nel luglio del 1997 con un concerto a Parco Celimontana a Roma (inclusa nella manifestazione Voglia Matta Anni 60) davanti 7.000 spettatori (se ne aspettavano un migliaio).
    Nel 1997 incide un album, Ritorno al futuro, poi il ritiro definitivo dalle scene, anche a causa di ricadute nella grave depressione che la tormentava a fasi alterne da anni; a parte qualche sporadica apparizione in spettacoli televisivi, scelse di condurre vita ritirata.
    Il 3 aprile 2004 Gabriella Ferri morì, in seguito alla caduta da una finestra della sua casa di Corchiano (VT). Aveva già tentato di togliersi la vita nel 1975, in seguito alla morte del padre Vittorio. Tuttavia la famiglia smentisce ogni ipotesi di suicidio, ipotizzando che si possa essere trattato di un malore, causato magari dai medicinali antidepressivi di cui la cantante faceva uso. La famiglia, inoltre, sostiene che non è stato lasciato nessun biglietto di addio, e che la cantante avrebbe dovuto partecipare, il lunedì successivo alla morte, ad un programma televisivo, al quale non intendeva assolutamente mancare. .
    Per volontà del sindaco di Roma, Walter Veltroni, la camera ardente venne allestita in Campidoglio, nella Sala Protomoteca, dove migliaia di romani le resero omaggio.
    L'eredità artistica
    Il suo testamento spirituale è rintracciabile nella lunga raccolta di Canti Di Versi dove, tra ritmi jazz, tanghi e flamenchi, con un incedere interpretativo e voce struggente che ricorda da vicino Amália Rodrigues (Coimbra), interpreta canzoni sue e di autori celebri come Paolo Conte (nell'autoironica Vamp), Luigi Tenco (Lontano lontano), Ennio Morricone (Stornello dell'estate). Ma ancor più in brani come Una donna sbagliata, Sono partita di sera, È scesa ormai la sera, una commovente Via Rasella ("Via Rasella, Via Rasella t'hanno messo a pecorone ... maledetto sto' dolore ..."), ed un altrettanto struggente O sole mio.
    Nel 2007 una sua canzone, Remedios, venne usata come colonna sonora del film Saturno contro, e venne inserita nell'album pubblicato a Marzo 2007, Saturno contro soundtrack. Il brano venne suggerito al regista del film Ferzan Ozpetek dal discografico Marco Cestoni. Nella estate dello stesso anno, Remedios venne re-mixata da Dj Brizi e ricantata dalla brasiliana Selma Hernades.

    3 Aprile 2004 un altro pezzo di Roma ci lascia.

    Gabriella Ferri è morta questo pomeriggio alle ore 18, all'ospedale San Camillo di Roma.
    Caduta dal balcone della sua abitazione di Corchiano (VT), dopo un volo di sette metri, ricoverata d'urgenza all'ospedale di Civita Castellana da dove, vista la gravità della situazione, trasferita d'urgenza a Roma. A nulla sono valsi gli sforzi per tenerla in vita.
    Con la scomparsa di Gabriella Ferri, cessa di esistere una delle voci più belle e famose della canzone popolare romana. La cantante nata a Roma 63 anni fa, aveva iniziato negli anni Sessanta, con grande successo, rivisitando le canzoni più famose della tradizione romana. "La società dei magnaccioni", in particolare, vendette 1.700.000 copie.
    Aveva cominciato, lei che è uno dei simboli di Roma, all'Intras Club di Milano negli anni 60. In seguito al Bagaglino di Roma continuò la sua avventura artistica cantando gli stornelli romani. Con il successo arrivarono anche le apparizioni televisive dove il suo naturale temperamento teatrale la aiutò a divenire grande.
    Erano gli anni '70 dei grandi varietà televisivi. Partecipò a "Senza rete" e "Dove sta Zazà" dove, con la sigla di chiusura "Sempre", lasciò uno dei ricordi più belli della storia della musica italiana in televisione.
    Oltre alle più famose canzoni romane, Gabriella Ferri ha saputo interpretare in modo profondo, anche quelle della tradizione popolare napoletana.
    Nel suo curriculum, oltre alle già citate romane e napoletane c'è anche tanta musica diversa: dalla canzone d'autore anni '70, ai vecchi successi americani, per arrivare a sfiorare atmosfere latine.
    Insomma, un'artista completa che ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale italiano, che pur mancando dalle scene da molti anni, non è mai stata e non sarà mai dimenticata.
    Con lei se ne va l'ultima grande interprete femminile della canzone romana e non solo. Di lei ricorderemo le innumerevoli interpretazioni graffianti e personali delle canzoni popolari: uno stile inimitabile che l'ha resa di fatto, un'artista unica e straordinaria.

    discografia

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    Gabriella Ferri (1966)
    Er carettiere a vino / Le mantellate / Te possino dà tante coltellate / Nina si voi dormite / Povera mamma / Stornello dell'estate / Barcarolo romano / Aritornelli antichi / M'hai messo le catene / Er patto stucco / Vola vola l'aritornello / L'eco der core

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    Gabriella Ferri (1970)
    Sor Fregnone / Se tu ragazzo mio / Sinno' me moro / La luna è lontana / È scesa ormai la sera / Scendi notte / ...E niente / I miei sogni d'amore / I close my eyes / Ti regalo gli occhi miei / Ciccio Formaggio / Non serve il mare

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    ..Lassatece passà (1971)
    Sora Menica / Er cortelluccio / Chitarra romana / Notte serena / Tanto pè cantà / Affaccete Nunziata / Quanto sei bella Roma / Barcarolo romano / Giovanottino della malavita / La società dei magnaccioni / Alla Renella / Tu non me piaci più / Stornelli (Miscellanea)

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    E se fumarono a Zazà (1971)
    'O sole mio / Come facette mammeta? / Reginella / 'A tazza 'e cafè / Maria Marì / Marechiare / Dove stà Zazà / In cerca di te / Ciccio Formaggio / Tamurriata nera / Simmo 'e Napule...paisà

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    L'amore è facile, non è difficile (1972)
    Rosamunda / Gita a li castelli / 'O surdato 'nnamurato / Nù strillà tanto / La pansè / 'Na sera 'e maggio / Eulalia Torricelli / La luna / Roma forestiera / Guapparia

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    Gabriella, i suoi amici...e tanto folk (1972)
    Roma forestiera (G.Ferri) / Lamento di carrettiere (O.Profazio) / M'hai messo le catene (G.Ferri) / Aritornelli antichi (G.Ferri-P.La Licata) / Coraggio ben mio (L.De Santis) / Il valzer della toppa (L.Betti) / Tarantella cantata (O.Profazio) / La grazia (O.Profazio) / Canto delle lavandaie del Vomero (G.Ferri) / Cristo al mandrione (L.Betti) / Cade l'uliva (L.De Santis) / Canzone del flauto (O.Profazio) / Madonna dell'angeli (G.Ferri)

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    Sempre (1973)
    Il valzer della toppa / 'A casciaforte / Cara madre mia / Sette par de scarpe...e vado scarzo / Tutti al mare / Pè lungotevere / Io cerco la Titina / Se ci vuoi pensar... / Sempre / Lacreme napulitane / Sono partita di sera

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    Remedios (1974)
    Semo in centoventitrè / Nina, si voi dormite / Canto dè malavita / E dormi pupo dorce / Fiori trasteverini / La paloma / Grazie alla vita / Cielito lindo / Remedios / La malagueña / La cucaracha

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    Mazzabubù (1975)
    Vecchia Roma / Il tuo bacio è come un rock / ...E cammina / Tu vuò fà l'americano / Eri piccola così! / Maruzzella / Malafemmena / Casetta de Trastevere / Luna rossa / Vola pensiero mio / 'A Luciana

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    ...E adesso andiamo a incominciare (1977)
    Give peace a change (inizio) / Il terzo uomo / Lasciami sola (Leave me alone) / Lunedì / Oracao da mâe meniniha / ...E adesso andiamo a cominciare / Ma che ne so / Ave Maria / Give peace a change (finale) Con i Pandemonium

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    Gabriella (1981)
    Vamp / Solo contro un record / Non piangere / La libertà / Fantasia / Non ridere / La mia vita / Canzone

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    Nostargia (1987)
    Per chi suona la campanella / Er Zelletta / Il cavallo della giostra / Nostargia / El mejo tango / Primavera / Canzone / La campanella

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    Ritorno al futuro (1997)
    Ricordo / Cristo al Mandrione / È scesa ormai la sera / Uomo camion / una luna para ti / Sinnò me moro / Via Rasella / A Capo Cabana / Cara madre mia / Hesitation / Vola pensiero mio / 'O sole mio / Da ragazzina

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    Canti diVersi (2000)
    Vamp / Sono partita di sera / Una donna sbagliata / È un'ora qualunque / Stornello dell'estate / Me voi pè te / Fiore del primo amore / Cambia la vita / Lontano lontano / Coimbra.
     
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    Io nun capisco 'e vvote che succede
    e chello ca se vede nun se crede
    è nato nu criaturo è nato niro,
    e 'a mamma 'o chiamma Ciro, sissignore, 'o chiamma Ciro.
    Seh vota e gira seh
    seh gira e vota seh
    ca tu 'o chiamme Ciccio o 'Ntuono
    ca tu 'o chiamme Peppe o Ciro
    chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche...
    S''o contano 'e cummare chist'affare
    sti cose nun so' rare se ne vedono a migliare,
    'e vvote basta sulo 'na guardata,
    e 'a femmena è rimasta sott''a botta 'mpressiunata.
    Seh 'na guardata seh
    seh 'na 'mprissione seh
    va truvanno mò chi è stato
    c'ha cugliuto buono 'o tiro
    chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche...
    E dice 'o parularo, embè parlammo,
    pecché si raggiunammo chistu fatto ce 'o spiegammo.
    Addò pastin' 'o grano, 'o grano cresce
    riesce o nun riesce, semp'è grano chello ch'esce
    Meh dillo a mamma meh
    meh dillo pure a me
    conta 'o fatto comm'è ghiuto
    Ciccio, 'Ntuono, Peppe, Ciro
    chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a che...
    Seh 'na guardata seh
    seh 'na 'mprissione seh
    và truvanno mò chi è stato
    c'ha cugliuto buono 'o tiro
    chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche...
    'E signurine 'e Capodichino
    fanno ammore cu 'e marrucchine,
    'e marrucchine se vottano 'e lanze,
    e 'e signurine cu 'e panze annanze.
    American espresso,
    damme 'o dollaro ca vaco 'e pressa
    sinò vene 'a pulisse,
    mette 'e mmane addò vò isse.
    Aieressera a piazza Dante
    'o stommaco mio era vacante,
    si nun era p''o contrabbando,
    ì' mò già stevo 'o campusanto.
    E levate 'a pistuldà
    uè e levate 'a pistuldà,
    e pisti pakin mama
    e levate 'a pistuldà.
    'E signurine napulitane
    fanno 'e figlie cu 'e 'mericane,
    nce vedimme ogge o dimane
    mmiezo Porta Capuana.
    Sigarette papà
    caramelle mammà,
    biscuit bambino
    dduie dollare 'e signurine.
    E Ciurcillo 'o viecchio pazzo
    s''è arrubbato 'e matarazze
    e ll'America pe' dispietto
    ce ha sceppato 'e pile 'a pietto.
    Aieressera magnai pellecchie
    'e capille 'ncopp''e recchie
    e capille e capille
    e 'o decotto 'e camumilla...
    'O decotto,'o decotto
    e 'a fresella cu 'a carna cotta,
    'a fresella 'a fresella
    e zì moneco ten''a zella....









     
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