Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Riassunto della morte di Patroclo

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  1. ZAZZAAA
     
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    Ciao, potresti rispondere a queste domande?

    1. Quali azioni compie Apollo nel combattimento?
    2. Quali considerazioni di Ettore risultano ciniche e sprezzanti nei confronti di Patroclo
     
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    CITAZIONE (ZAZZAAA @ 31/3/2015, 18:24) 
    Ciao, potresti rispondere a queste domande?

    1. Quali azioni compie Apollo nel combattimento?
    2. Quali considerazioni di Ettore risultano ciniche e sprezzanti nei confronti di Patroclo

    Patroclo, entrato in battaglia uccide vari nemici ma nella confusione Apollo lo attacca riuscendo a disarmarlo. Una volta disarmato viene prima colpito da Euforbo e poi ferito da Ettore che, vantandosi, gli da dello sciocco, per essersi illuso che sarebbe riuscito a sconfiggere lui e la sua città. Parla anche di Achille cercando di metterlo in cattiva luce ai suoi occhi. A quel punto Patroclo ormai privo di forze gli dice che può anche vantarsi, ma che nn è stato lui ad ucciderlo, ma il destino di morte e Apollo e pronuncia poi una profezia secondo la quale Ettore sarebbe stato ucciso da Achille. Dopo queste parole, Patroclo muore e Ettore si chiede il perchè di quella profezia, estraendo poi dalla ferita del corpo di Patroclo la lancia.


    Il comportamento di Ettore nei confronti di Patroclo mi appare a tratti subdolo in quanto attacca Patroclo proprio mentre questo è disarmato.
     
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  3. toro20011
     
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    ciao...non so cosa rispondere a questa domanda mi puoi aiutare?

    1- quale comportamento ha Euforbo dopo aver colpito Patroclo? come commenta il narratore e che cosa suggerisce il suo commento a proposito si di Euforbo sia di Patroclo?

    _grazie_
     
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    CITAZIONE (toro20011 @ 16/1/2016, 16:17) 
    ciao...non so cosa rispondere a questa domanda mi puoi aiutare?

    1- quale comportamento ha Euforbo dopo aver colpito Patroclo? come commenta il narratore e che cosa suggerisce il suo commento a proposito si di Euforbo sia di Patroclo?

    _grazie_

    Ettore, dopo aver colpito a morte Patroclo, cerca di mettere ai suoi occhi in cattiva luce Achille ? di quale azione lo accusa ? Quali sentimenti di patroclo vuole colpire ?
    3) Come giudichi il comportamento di ettore nei confronti di Patroclo ? Ti appare onesto e leale oppure a tratti subdolo ? motiva la tua risposta.
    4) Patroclo, in punto di morte vede lucidamente il futuro e pronuncia una profezia.
    Di quale profezia si tratta ?
    a cosa è dovuta, a tuo parere, questa capacità che caratterizza gli eroi morenti ?
    5) in che modo si manifesta l'intervento diretto degli dei nell'episodio narrato ? quale divinità interviene ? quali atti compie e con quali conseguenze ?
    6) perchè l'episodio risulta particolarmente significativo nell'ambito della vicende narrate nel poema ?
    7) riassumi l'episodio eliminando i dialoghi e riportando le parole dei personaggi in forma di discorso indiretto.


    risposte!!!


    2) Ettore. dopo aver colpito a morte Patroclo, cerca di mettere ai suoi occhi in cattiva luce Achille accusandolo di averlo lasciato solo a combattere. Penso che voglia colpire in Patroclo il sentimento di affetto e di amicizia..
    3) Il comportamento di Ettore nei confronti di Patroclo mi appare a tratti subdolo in quanto attacca Patroclo proprio mentre questo è disarmato.
    4) Patroclo, in punto di morte, vede lucidamente il futuro e pronuncia una profezia secondo la quale Ettore nn sarebbe vissuto ancora a lungo in quanto sarebbe stato ucciso da Achille.
    5) La divinità che interviene nell'episodio narrato è Apollo che colpisce Patroclo, facendogli cadere l'elmo dalla testa. La lancia si spezza tra le mani di Patroclo e lo scudo cade a terra. Apollo gli slega la corazza lasciandolo disarmato. Di conseguenza, Euforbo e poi Ettore, che lo ucciderà, attaccano Patroclo perchè disarmato.
    6) (Secondo me) L'episodio risulta particolarmente significativo nell'ambito delle vicende narrate nel poema perchè porterà poi al ritorno in battaglia di Achille che ucciderà Ettore per rivendicare l'amico.
    7) Patroclo, entrato in battaglia uccide vari nemici ma nella confusione Apollo lo attacca riuscendo a disarmarlo. Una volta disarmato viene prima colpito da Euforbo e poi ferito da Ettore che, vantandosi, gli da dello sciocco, per essersi illuso che sarebbe riuscito a sconfiggere lui e la sua città. Parla anche di Achille cercando di metterlo in cattiva luce ai suoi occhi. A quel punto Patroclo ormai privo di forze gli dice che può anche vantarsi, ma che nn è stato lui ad ucciderlo, ma il destino di morte e Apollo e pronuncia poi una profezia secondo la quale Ettore sarebbe stato ucciso da Achille. Dopo queste parole, Patroclo muore e Ettore si chiede il perchè di quella profezia, estraendo poi dalla ferita del corpo di Patroclo la lancia.

    Mi dispiace ma nn so la risposta alla domanda 1..Per il resto credo siano giuste..

    SE PUO SERVIRTI QUESTA è LA PARAFRASI:

    Patroclò attaccò [i troiani] per tre volte, simile al violento Ares, urlando per terrorizzare i nemici, e ogni volta uccise nove guerrieri. Ma quando attaccò per la quarta volta, simile a un dio, allora, o Patroclo, apparve la tua morte. In mezzo alla violenta battaglia gli si avvicinò Apollo, terrificante, e Patroclo nella confusione [del combattimento] non lo vide venire; [Apollo] si avvicinò a Patroclo nascosto da una fitta nebbia, e rimanendogli dietro gli colpì la schiena e le spalle con il palmo della mano, e Patroclo si sentì venir meno. Il dio Apollo gli fece cadere l’elmo dalla testa, e l’elmo rotolò a terra facendo un grande rumore sotto gli zoccoli dei cavalli, mentre i pennacchi [che lo ornavano] si sporcarono di sangue e polvere. Prima non sarebbe stato possibile che si sporcasse di polvere quell’elmo dai crini di cavallo, poiché proteggeva la testa e la fronte del divino [e invincibile] Achille, ma quel giorno Zeus lo diede da portare a Ettore, la cui morte era ormai vicina.
    A Patroclo si spezzò tra le mani la lancia – lunghissima, grande, pesante, dalla punta di bronzo – e lo scudo, che era fissato alla schiena da una cinghia di cuoio, cadde a terra; il figlio di Zeus, Apollo, gli slegò la corazza [lasciandolo disarmato].
    Patroclo non riusciva a comprendere ciò che stava accadendo, e le forze lo abbandonavano. Si fermò, sorpreso, e un troiano lo colpì alle spalle con la lancia appuntita: [era] Euforbo, figlio di Pantoo, il migliore tra i ragazzi della sua età nell’uso della lancia, nell’andare a cavallo e nella velocità; era la prima volta che combatteva, ma aveva già ucciso venti uomini.
    Euforbo fu il primo a ferirti con un’arma, o Patroclo, ma non ti uccise; scappò e si mescolò agli altri guerrieri, [perché] dopo aver estratto la lancia di frassino, fu preso dal panico vedendo di aver attaccato Patroclo, anche se questi era disarmato.
    Patroclo, colpito dalla mano del dio [Apollo] e dalla lancia [di Euforbo], cercò riparo tra i suoi compagni, per sfuggire alla morte. Allora Ettore, quando vide il grande Patroclo ritirarsi, ferito dalle armi nemiche, gli si avvicinò tra le schiere dei soldati e lo ferì alla pancia con la lancia, passandolo da parte a parte.[Dopo aver colpito Patroclo], Ettore figlio di Priamo, vantandosi, gli disse queste parole: «Patroclo, tu pensavi di distruggere la mia città, di rendere schiave le donne troiane e portarle alla tua terra con le navi. Sciocco! I veloci cavalli di Ettore si lanciano nella battaglia per difendere le donne troiane, e io – che sono il più forte con la lancia tra i Troiani, grandi guerrieri – combattendo li difendo dalla morte. Tu, invece, sarai cibo per gli avvoltoi. Sventurato, non ti ha aiutato Achille, lui che è così coraggioso, lui che – restando all’accampamento e inviando te a combattere – di certo ti disse tante parole: “Patroclo, abile con i cavalli, non tornare qui da me alle navi prima d’avere stracciato la veste sporca di sangue sul petto di Ettore, lo sterminatore”. Certamente ti disse questo e tu, che sei uno sciocco, ti lasciasti convincere».
    E tu, Patroclo, ormai privo di forze, gli rispondesti: «Adesso ti puoi vantare, Ettore, ma solo perché
    ti hanno dato la vittoria Zeus, figlio di Crono, e Apollo: sono loro che mi hanno sconfitto con tanta
    facilità, loro che mi hanno tolto le armi dalle spalle. Se mi avessero affrontato venti uomini come
    te, sarebbero morti tutti, uccisi dalla mia lancia; ma mi hanno ucciso il destino di morte e Apollo,
    figlio di Leto, e tra gli uomini [mi ha ucciso] Euforbo; tu arrivi per terzo, e vieni soltanto a
    prenderti le mie armi. E ricorda quanto sto per dirti: neanche tu vivrai molto, perché ti sono già
    vicini la morte e il destino feroce [di essere ucciso] dal fortissimo Achille, discendente di Eaco».
    Mentre diceva queste parole morì, l’anima lasciò il corpo e volò nell’aldilà, rimpiangendo il suo
    destino sfortunato: morire nel pieno della forza e della giovinezza.
    E a Patroclo, che era già morto, disse lo splendido Ettore: «Patroclo, perché prevedi per me la
    morte? Chissà se invece non sarà Achille, il figlio di Teti dai bei capelli, a morire per primo, ucciso
    dalla mia lancia?»
    Mentre diceva queste parole, estrasse dalla ferita la lancia di bronzo, premendo col piede per
    staccarla dal corpo disteso.
     
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  5. Elisbalcky
     
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    Ciao, scusa ti posso chiedere una cosa?
    -Che significato hanno le parole tu m'uccidi per terzo (Verso 850)?Con questa frase quale giudizio viene dato da Patroclo in merito al valore di Ettore?
     
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    CITAZIONE (Elisbalcky @ 31/1/2016, 16:17) 
    Ciao, scusa ti posso chiedere una cosa?
    -Che significato hanno le parole tu m'uccidi per terzo (Verso 850)?Con questa frase quale giudizio viene dato da Patroclo in merito al valore di Ettore?

    intende dire che sono stati zeus e apollo che lo hanno sconfitto( Si adesso vantati, a te hanno dato la vittoria Zeus e Apollo ke mi abbatterono facilmente e mi tolsero le armi dalle spalle. Se anche venti guerrieri come te mi assalivano morivano tutti qui vinti dalla mia lancia, a me uccise il destino fatale, Apollo e Euforbo, tu mi uccidi per terzo.)

    insomma capito?..perchè patroclo è stato colpito prima da achille poi da euforbo e per finire da ettore
     
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  7. Zhaklina Tashi
     
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    Ciao mi potete aiutare ho 5 domande da fare sulla morte di patroclo .1)spiega con le parole tue la similitudine del verso (822) esercizio. 2) spiega il termine parole fuggenti) .3)sintetizza il dialogo tra patroclo ed Ettore (830/854) .4 ) spiega il significato del espressione ( strazio il cuore all'esercizio acheo. 5) riporta sul quaderno le apostrofi è spiega il significato. 6) spiega il concetto di aldilà del mondo classico, dopo aver svolto la parafrasi del verso (855/858) .
     
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  8. xoxomati
     
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    cosa prova il narratore nei confronti di Patroclo? URGENTE PER DOMANI grazie raga
     
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  9. Teresa Pia D'amora
     
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    Quali accuse formula Patroclo contro Achille vv 29 -35
     
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    CITAZIONE (Teresa Pia D'amora @ 18/1/2022, 17:16) 
    Quali accuse formula Patroclo contro Achille vv 29 -35

    LO SCONTRO TRA ACHILLE E AGAMENNONE: ECCO COME È ANDATA


    Il riassunto dello scontro tra Achille e Agamennone e dell'ira funesta di Achille.

    Personaggi
    Agamennone è il fratello di Menelao, re di Sparta.

    Achille, re dei Mirmidoni, è il più valoroso dei guerrieri greci.



    La scena: la guerra di Troia

    La moglie di Menelao, Elena, è stata rapita da Paride, figlio del re di Troia. Paride infatti, con l'aiuto di una pozione donatagli dalla dea della bellezza Afrodite, ha convinto Elena a lasciare Sparta e fuggire con lui. Menelao chiede l'aiuto del fratello Agamennone per dichiarare guerra a Troia e lo dichiara capo della spedizione. Tra i guerrieri c'è anche Achille, figlio di Teti, il più valoroso di tutti.

    Quando le navi greche di Agamennone giungono a Troia, Ettore, fratello di Menelao, ha già preparato il suo esercito per difendere la città. Inizia la guerra di Troia, che durerà ben 10 anni.


    agamennone4

    Prequel

    La guerra tra greci e troiani dura ormai da 9 anni. L'indovino Calcante rivela che la peste scoppiata tra i greci è stata mandata da Apollo arrabbiato perché Agamennone ha rapito Criseide, la figlia del suo sacerdote Crise, per renderla sua schiava. Achille dopo dieci giorni di morti per la pestilenza, chiede al re Agamennone di liberare Criseide.

    Agamennone però risponde così, rivolto ad Achille: “ Allora i greci giusti mi devono concedere un’altra schiava, adeguata (al pari) alla precedente e che corrisponda al mio desiderio. Se non me la daranno la rapirò io stesso, che sia la schiava di Aiace, che sia quella di Ulisse, o anche proprio la tua!”



    Achille comincia ad arrabbiarsi e minaccia di andarsene

    Agamennone continua: "Ma anche in queste condizioni consento a renderla, se questo è meglio; io voglio un esercito sano e non che perde. Però preparate subito un dono per me; non solo io devo restare senza un dono dai greci, non è conveniente. Dunque guardate tutti quale altro dono tocchi a me”
    La risposta di Agamennone però irrita Achille, che ribatte: “Tu, vestito di spudoratezza, avido di guadagno, un acheo come può volerti obbedire o marciare o combattere con forza contro i guerrieri? Per la verità non sono venuto qui a combattere contro i Troiani che vogliono la guerra, a me non hanno fatto niente: non hanno mai rapito le mie vacche o i cavalli, non hanno mai distrutto il raccolto a Ftia, poiché tra la Tessaglia e la Troade ci sono molti monti ombrosi e il mare agitato. Ma noi a te seguimmo perché fossi contento cercando soddisfazione per Menelao, per te, brutto cane, da parte dei Teucri; e tu questo non lo pensi e non ti preoccupi, anzi, minacci che verrai a togliermi il dono che ho molto sudato; me l’hanno dato i figli degli Achei (cioè la sua schiava, Briseide). Però non ricevo un dono pari a te, quando i greci gettano a terra un paese popolato dai Teucri; ma la grande guerra tumultuosa è governata dalle mie mani; se poi si viene alla divisione, spetta a te il dono più grosso. Io un dono piccolo e caro mi porto indietro, dopo che peno a combattere. Achille sta dicendo ad Agamennone che è grazie a lui, il più valoroso dei guerrieri, che vincerà la guerra e ne ricaverà doni più ricchi di una semplice schiava.

    Ma adesso andrò a Ftia, perché di certo è molto meglio andarsene in patria con le navi ricurve. Io non ti capisco, restando qui deluso, a raccogliere beni e ricchezze”. Achille minaccia di tornare indietro e non combattere più perché in fondo, a lui i troiani non hanno fatto proprio niente.

    agamennone6

    Agamennone risponde ad Achille

    Vattene, se il cuore ti spinge; io non ti pregherò davvero di restare con me, con me ci sono altri che mi faranno onore, soprattutto c’è il saggio Zeus. Ma tu sei il più odioso per me tra i re discepoli di Zeus: ti è sempre cara la contesa, e guerre e battaglie: un dio ti ha dato di essere tanto forte!
    Vattene a casa, con le tue navi, con i tuoi compagni, regna sopra i Mirmìdoni: di te non mi preoccupo, non ti temo adirato; anzi, questo dichiaro: poi che Criseide mi porta via Febo Apollo, io rimanderò lei con la mia nave e con i miei compagni; ma mi prendo Briseide, il tuo dono, dalla guancia graziosa, andando io stesso alla tenda, così che tu sappia quanto sono più forte di te, e tremi anche un altro di parlarmi alla pari, o di mettersi di fronte a me. Agamennone qui urla ad Achille di andarsene e lo informa che restituirà Criseide ma si prenderà in cambio la sua schiava Briseide.

    agamennone2

    L'ira funesta di Achille
    Disse così; ad Achile venne dolore, il suo cuore nel petto peloso fu incerto tra due decisioni da prendere: se, sfilando la spada acuta via dalla coscia, facesse alzare gli altri, ammazzasse l'Atride, o se calmasse l'ira e trattenesse i suoi sentimenti. E mentre questo agitava nell'anima e in cuore e sfilava dal fodero la grande spada, venne Atena dal cielo; l'inviò la dea Era braccio bianco, amando ugualmente di cuore ambedue e avendone cura; gli stette dietro, per la chioma bionda prese il Pelide, a lui solo visibile; degli altri nessuno la vide. Restò senza fiato Achille, si volse, conobbe subito Pallade Atena: terribilmente gli luccicarono gli occhi e volgendosi a lei parlò parole fugaci e veloci:
    -Perché sei venuta, figlia di Zeus che è armato di ègida ,
    forse a veder la violenza d'Agamennone Atride?
    ma io ti dichiaro, e so che questo avrà compimento: per i suoi atti arroganti perderà presto la vita! E gli parlò la dea Atena occhio azzurro:
    -Io sono venuta dal cielo per calmare la tua ira, se tu mi obbedirai: m'inviò la dea Era braccio bianco,
    ch'entrambi ugualmente ama di cuore e si prende cura.
    Su, smetti il litigio, non tirar con la mano la spada:
    ma ingiuria solo con parole, dicendo come sarà:
    così ti dico infatti, e questo avrà compimento: tre volte tanto splendidi doni a te s'offriranno un giorno per questa violenza; trattieniti, dunque, e obbedisci. E disse ricambiandola Achille piede rapido:
    -Bisogna rispettare la vostra parola, o dea,
    anche chi si sente irato; così è meglio,
    chi obbedisce agli dèi, sarà ascoltato anche da loro.
    Così sull'elsa d'argento trattenne la mano pesante, spinse indietro nel fodero la grande spada, non disobbedì alla parola d'Atena; ella se n'era andata verso l'Olimpo, verso la casa di Zeus egioco, con gli altri dei.

    Achille, arrabbiatissimo, tira fuori la spada per uccidere Agamennone. Improvvisamente però, e visibile solo a lui, gli compare davanti la dea Atena, dea della guerra, e lo convince a desistere dal suo intento e continuare la battaglia contro i troiani, perché lei ha a cuore sia lui che Agamennone. Achille cede.

    agamennone3

    La fine
    Di nuovo allora il Pelide con parole ingiuriose investì l'Atride e non trattenne il risentimento.
    -Ubriacone, minaccioso come un cane, ma vile come un cervo, mai vestir corazza con l'esercito in guerra né andare all'agguato coi più forti nemici degli Achei osi andare: questo ti sembra morte.
    E certo è molto più facile nel largo campo degli Achei strappare i doni a chi a faccia a faccia ti parla, re mangiatore del popolo, perché comandi ai buoni a niente; se no davvero, Atride, ora per l'ultima volta offenderesti!
    Ma io ti dico e giuro con piena volontà:
    sì, per questo bastone, che mai più foglie o rami
    metterà, poi che ha lasciato il tronco sui monti,
    mai fiorirà, che intorno ad esso il bronzo ha strappato
    foglie e corteccia; e ora i figli degli Achei con giustizia lo porteranno in mano: manterranno salde le leggi in nome di Zeus. Questo sarà il giuramento da farsi. Certo un giorno il rimpianto per Achille prenderà i figli degli Achei, tutti quanti, e allora tu non potrai nulla, quando per mano del massacratore Ettore cadranno morenti; e tu nei sentimenti più profondi lacererai, rabbioso per non avermi ricompensato, io che sono il più forte dei greci.
    Così disse il Pelide e scagliò in terra lo scettro disseminato di chiodi d’oro. Poi si sedette. Achille lancia ancora ingiurie contro Agamennone ma lo informa che, per volere degli dei, continuerà a combattere contro i troiani, e lancia a terra la spada con cui avrebbe voluti colpire Agamennone per ucciderlo.

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