Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

GERANI ..coltivazione e varieta'

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    i gerani..
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    Quali cure per un geranio?

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    Geranio
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    Il geranio è una pianta originaria del Sudafrica appartenente alla famiglia dei Pelargonium.

    E' una pianta rustica, molto facile da coltivare e per questo molto diffusa.

    Nei nostri climi i gerani vengono coltivati sui balconi nella stagione calda, fino al tardo autunno, quindi vengono ritirati in ambienti freschi.

    I gerani sono apprezzati sia per i fiori abbondanti e colorati sia per le foglie, talvolta anche profumate e ne esistono varietà erette e pensili.

    Attualmente esistono varietà molto diversificate e originali che fioriscono anche in inverno.








    Esposizione
    I gerani richiedono posizioni molto illuminate, in pieno sole crescono rigogliosi e vegetano meglio in vasi piccoli.
    Acqua
    I Gerani si annaffia in quantità sufficiente a inumidire il terriccio e prima di annaffiare di nuovo si aspetta che il terriccio si asciughi.
    Temperatura
    Minima 7°C, massima 25°C. ottimale 18°C.
    Concimazioni
    Ogni due settimane, ma durante la fioritura aggiungere all'acqua di irrigazione un poco di concime liquido.
    Rinvaso
    I gerani vanno rinvasati In primavera in un vaso non troppo grande, dopo la rinvasatura si effettua anche la potatura.
    Terriccio
    3 parti di terra universale, 2 di torba, 1 di sabbia.
    Potatura
    La potatura del geranio va fatta in primavera e autunno, mentre vanno costantemente cimati eliminando i fiori appassiti.


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    Geranio graveolens - Geranio dal profumo eccezionale con foglie frastagliate e fiori color rosa e rosso porpora.

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    Geranio capitatum - geranio aromatico. I fiori sono rosa, semplici, di piccole dimensioni senza fioriture vistose, ma le bellissime foglie, variegate e profumate di rosa lo rendono molto gradevole. Da questa varietà si ricava l’olio di geranio.
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    Geranio zonale - la varietà più diffusa, riconoscibile dal portamento eretto, fusti tondi e carnosi , foglie grandi e tondeggianti, che presentano al loro interno una zona più scura, da cui deriva il nome “zonale”.
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    Geranio grandiflorum: fiorisce in estate ma se ne trovano varietà a fioritura invernale.
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    Geranio Edera - rosa o rosso con i fusti decombenti
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    Geranio Imperiale o Leopoldo - bello ed elegante con le foglie molto frastagliate ed il cuore scuro alcune volte anche nero



     
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    MESE DI FEBBRAIO MARZO



    GERANI
    Coltura
    1 Le piante appena invasate devono stare qualche settimana (2 a 3) ad una temperatura che faciliti la ripresa post trapianto e vegetativa: ideali 14 a 16°C. Temperature superiori facilitano solo una crescita troppo tenera e piante “sfilate”.
    2 Dopo le prime 2-3 settimane dall’invaso avremo due possibilità di coltura:
    a piante compatte, ben ramificate di alta qualità con diversi fiori per pianta.
    b piante più commerciali, da prezzo con 1, max 2 fiori per pianta.
    a Nel primo caso li coltiveremo a temperature “basse” fino a raggiungere i 4-6°C di minima, e durante il giorno aria già a partire da 8-9°C.
    - Le temperature in serra saranno superiori a 10°C solo in caso di tempo soleggiato, facendo bene attenzione a tenere le strutture di coltura (serra o tunnel) sempre molto arieggiate.
    - Alcune volte si toglieranno anche i primi fiori per favorire un migliore accestimento ed una successiva e migliore fioritura.
    - Concimazioni ad ogni irrigazione con un tipo 15.10.30 alla dose unitaria di 0,5-1,0 gr/litro.
    => si otterranno piante stile “Liguria” compatte, ben ramificate, foglia scura con 4-5 fiori di media precocità.
    b Nel secondo caso continueremo a mantenere in serra 14 a 16°C a livello pianta.
    - Aria a partire dai 18-20°C, ma in caso di giornate soleggiate le temperature potranno salire fino a valori di 26-27°C in modo da favorire una crescita rigogliosa.
    - La concimazione potrà essere fatta anche solo con un’aggiunta al terriccio di un concime a lenta cessione di 3-4 mesi (1,5 a 2 kg/mc).
    => si otterranno piante voluminose, ma non perfettamente ramificate con 1-2 fiori e ottima precocità.
    La scelta fra i due tipi di coltura dipenderà soprattutto dal tipo di clientela da soddisfare, tenendo conto di tutti le tipologie intermediarie possibili.
    3 Nanizzanti:
    Con la coltura a basse temperatura generalmente non serve fare trattamenti nanizzanti.
    In caso di serre poco arieggiate o poco luminose si possono utilizzare: cycocel, alar o topflor o Bonzi.
    a Cycocel fogliare a 2 gr/litro, ma tende ad “ingiallire” la vegetazione, a ragione di 100 litri di soluzione ogni 1.000 mq di coltura; si può ripetere ogni 7-10 giorni.
    b Cycocel radicale a ragione di 2-3 gr/litro: è molto energico, ma è dispendioso perché serve molto prodotto: effettuare una sola volta 20 gg dopo l’invaso.
    c Alar solo fogliare a 2 gr/litro: tende a ritardare la fioritura, ma ha la qualità di “scurire” la vegetazione.
    d Ottimo il miscuglio Alar + Cycocel a 1,5 +1,5 gr/hl, si può ripetere ogni 15-20 giorni.
    e Il Topflor è un prodotto ad azione “lenta” con la caratteristica di accumularsi trattamento su trattamento. Il mio consiglio è di usarne con cautela per non trovarsi con piante improvvisamente bloccate.
    f Il Bonzi è sicuramente il nanizzante più potente: è utile darlo in casi di “emergenza” e non consiglio di darlo come trattamento di routine.
    In caso di piante “pronte” per la vendita, fiorite o non, che per una qualche ragione tendono a “scappare” e non si possono allargare si può fare un Bonzi fogliare a 200 cc/hl: le piante resteranno bloccate per almeno 15 giorni senza rovinare il fiore.
    Il bonzi deve essere dato unicamente per via fogliare avendo cura di non spruzzare tappetini o superfici di coltura in quanto verrebbe assorbito per via radicale con conseguente blocco della vegetazione.
    È importante non dare il bonzi durante periodi di freddo o brutto tempo perché si avrebbe un’azione troppo forte con conseguente blocco totale della crescita.
    Piante trattate con Topflor o Bonzi si notano per la vegetazione con foglie piccole, ispessite, verde scuro e molto lucide.

    Problematiche possibili
    1 il problema numero uno è sicuramente l’edema.
    - L’edema è una fisiopatia = un disordine fisiologico causato da cattive condizioni colturali e MAI da agenti patogeni.
    - NON serve dunque curarlo con fungicidi o altri prodotti, ma solo migliorando le condizioni colturali errate.
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    Edema geranio edera foglia superiore
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    Edema geranio edera foglia inferiore
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    Edema geranio zonale
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    Edema geranio zonale foglia inferiore


    - L’edema viene in caso di colture troppo umide:
    - terriccio che non asciuga sufficientemente => lo si nota dalla patina “verdastra” che si forma in superficie del vaso.
    - Serre con poca aerazione: anche se si fanno girare gli aerotermi l’umidità relativa resta sempre alta e quindi si ha formazione di edema.
    - Tempo piovoso e freddo che non favorisce l’apertura delle strutture e quindi conseguente edema.
    - Colture troppo fitte con impossibilità di circolazione di aria nella vegetazione.
    Per combattere l’edema l’unica soluzione è eliminare le cause:
    - Arieggiare le serre almeno 2 ore ogni mattina anche in caso di tempo freddo e piovoso. Un raffreddamento temporaneo delle serre non provoca nessun problema alla coltura, anzi la rende più salubre.
    - Allargare le piante ad una densità adeguata al loro sviluppo.
    - Bagnare più spesso ma con quantità inferiori.
    2 Un’altra problematica si può avere principalmente sui gerani parigini con un arricciamento verso l’alto delle foglie.
    Anche questa fisiopatia è provocata da un eccesso di umidità ambientale che è da eliminare con una maggiore arieggiatura delle serre.
    3 Sempre con le troppo abbondanti irrigazioni saranno da evitare le pozze d’acqua in certe zone delle serre.
    Terricci che rimangono troppo bagnati provocano anche l’affioramento delle radici in superficie nei gerani parigini: questo può essere dovuto anche ad substrato asfittico che non lascia respirare sufficientemente le radici. (vedi foto)
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    Parigini su 2 substrati, quello a sinistra è più asfittico
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    Parigino con troppa acqua (radici)


    4 Le varietà di geranio a foglia scura hanno un fabbisogno superiore in temperatura rispetto alle altre varietà. Per questa ragione è bene metterli nella zona più calda della serra o come fanno alcuni floricoltori rialzarli o metterli su canalette (vedi foto).
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    Zonale a foglia scura messo più in alto (Albenga)
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    Gerani - Freddo e fame

    5 Nel caso opposto se si tengono troppo a freddo per un lungo periodo:
    - gli edera possono sviluppare dei germogli molto chiari, quasi bianchi, (vedi foto).
    - gli zonali invece si bordano di chiaro e rosso mattone (vedi foto).



     
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    Geranio

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    Generalità: il geranio è da sempre il re indiscusso dei balconi e delle terrazze, sia per la facilità di coltivazione, sia per la quantità incredibile di fiori che può produrre in un anno. Le prime piante di geranio coltivate in Europa provenivano dall'Africa meridionale, al giorno d'oggi si coltivano varietà selezionate, che appartengono alla famiglia dei Pelargonium.

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    Geranio Zonale:

    Questa è la varietà più diffusa; è facilmente riconoscibile in quanto caratterizzata da portamento eretto, fusti tondi e carnosi con foglie grandi e tondeggianti, che presentano al loro interno una zona più scura, da cui deriva il nome “zonale”.


    Geranio Edera semplice
    Questa varietà è molto utilizzata per l’arredo di balconi e terrazze, proprio perché, anche in condizioni estreme (poca terra, esposizione a sole pieno e frequenza non ottimale delle irrigazioni), essa riesce a darci delle splendide fioriture. Il nome “edera” è da attribuire a due motivi: il primo è relativo al portamento pendente che assume la pianta; il secondo, invece, è dovuto alla somiglianza della foglia, anche se questa, nel caso del geranio, è più piccola e più tondeggiante. Le colorazioni classiche sono il rosso, il rosa ed il lilla; ultimamente in commercio ci sono delle varietà che hanno il fiore bianco e bianco screziato di rosa. Questo geranio rimane sicuramente una delle piante più belle e “generose” per i nostri balconi.

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    Geranio Edera doppio:

    Molto simile a quello semplice, sia per portamento che per esigenze, il Geranio Edera doppio è ottenuto con un incrocio tra quello edera semplice e quello zonale. A seconda della varietà, si possono trovare piante più simili a una o all’altra specie. Meno vigoroso dell’edera semplice, il G. Edera doppio presenta fiori doppi con una gamma di colori veramente vasta; le foglie sono più carnose e presentano delle zone più scure come lo zonale.

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    Geranio Imperiale:

    Questo geranio si sviluppa soprattutto in altezza e presenta un portamento eretto, una grande quantità di foglie (molto fitte) ed una fioritura abbondante. I fiori sono molto grossi ed il loro colore varia dal bianco al viola; il fiore è, inoltre, screziato e presenta molte sfumature.

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    Geranio Odoroso:

    Queste piante si contraddistinguono per il profumo che emanano; il portamento, che generalmente è eretto, non è però compatto come nello zonale. La colorazione della foglia dipende dal tipo di varietà. La fioritura è meno generosa rispetto alle altre specie. Per quanto riguarda le profumazioni possiamo dire che solitamente esse variano dalla menta al limone, ma ultimamente se ne sono state selezionate anche delle altre.


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    Geranio


    Esposizione

    Tutti i gerani vegetano bene al sole ma le varietà imperiali e zonali anche all’ombra, in zone però molto luminose. Uno dei principali sintomi della mancanza di luce è la formazione di una grande quantità di foglie e fusti a discapito della fioritura. L’esposizione va scelta in base alla posizione geografica in cui ci troviamo. Più esattamente, nelle regioni di montagna l’ideale è l’esposizione a sud; nel resto d’Italia è opportuno, invece, prediligere zone a sud-est, per evitare che il sole del pomeriggio ustioni le foglie. Nelle regioni meridionali si consiglia, inoltre, di prediligere varietà edera, che, come abbiamo già detto, presentano una maggiore resistenza alla siccità.


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    Vasche

    I vasi devono essere scelti in relazione al tipo di geranio che andremo a piantare. Per le varietà zonali è consigliato una vaso che rispetti la forma della pianta, quindi cassette ovali o vasi rotondi; le dimensioni variano in base alla pianta, da un minimo di 16-18 cm di diametro fino a oltre 35 cm per le piante più grandi. Per le varietà pendenti sono consigliate delle cassette che abbiano una profondità di almeno 18-20 cm, le piante andranno collocate a distanza di circa 20 cm le une dalle altre (cassette 40cm 2 gerani, cassette 60cm 3 gerani). Nei vasi penduli, che non devono essere inferiori ai 16 cm, va messa a dimora una sola pianta.

    Terreno

    In commercio ci sono ormai una grande quantità di terricci, più o meno specifici per gerani. Il terriccio ideale per il geranio è composto da un miscuglio di torba bionda e torba bruna, debitamente corrette, per portare il ph del terriccio attorno a 6.2; con l’aggiunta di argilla, inoltre, si fa in modo che, anche nei periodi più caldi, la pianta abbia una buona riserva d’acqua.


    Concimazione

    La concimazione di base è molto importante per il geranio. Le migliori soluzioni derivano da un giusto rapporto tra sostanza organica (humus, letame molto vecchio) e un concime a cessione controllata (es. osmocote). E’ opportuno ripetere la somministrazione di sostanza organica anche a metà del ciclo vegetativo, dopo circa 3-4 mesi. La frequenza delle concimazioni liquide è fondamentale; per avere dei bei gerani, l’ideale sarebbe apportare il giusto nutrimento ogni volta che si annaffiano le piante, questo per dare loro una continuità nella crescita e nella fioritura e per evitare il rischio di procurare stress alla pianta a causa di un’eccessiva concimazione. E’ importante, infine, prediligere concimi con una bassa concentrazione d’azoto, diluire il concime, in modo che risulti meno concentrato rispetto alle indicazioni riportate sulla confezione, ed aumentare la frequenza delle concimazioni.



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    Annaffiatura

    I gerani sono piante da clima arido e per questo motivo soffrono molto di più il ristagno idrico che non la siccità; evitare quindi il sottovaso sempre pieno d’acqua. Durante il periodo vegetativo irrigare in modo regolare le piante, avendo cura di far asciugare bene la terra tra un’irrigazione e l’altra. Nel periodo che va da giugno a settembre la frequenza dell’irrigazione sarà giornaliera e si prediligeranno le ore del mattino. Nel periodo autunnale si sospenderanno le annaffiature.
    Parassiti e Malattie

    Per meglio tenere sotto controllo le malattie, la miglior cosa sono i trattamenti preventivi, che vengono somministrati ogni 15-20 giorni ed impediscono l’insediamento del parassita. Nei periodi più caldi i gerani sono soggetti ad attacchi da parte di acari ed afidi, che si annidano sulla pagina inferiore della foglia, facendola ingiallire e poi cadere. Per la lotta contro questi parassiti è opportuno irrorare le piante con dell’insetticida acaricida al fine di eliminare entrambe i parassiti. Nei periodi primaverili ed in quelli autunnali, dato l’alto tasso di umidità e di acqua, le piante possono essere colpite da attacchi di ruggine, che si manifesta con la formazione di piccole macchie chiare sulla foglia; per eliminare questo micelio è opportuno trattare le piante con Zineb e zolfo, oppure con prodotti specifici che si possono reperire in qualsiasi garden.

    Conservare i gerani nel periodo invernale

    La scelta delle modalità per conservare i gerani va fatta in relazione alla regione nella quale si vive.
    Al sud si possono lasciare all’esterno, coprendoli con un “tessuto-non-tessuto” per ripararli dalle correnti più fredde. Al nord le piante devono essere ritirate come segue: sospendere l’annaffio e la concimazione 15-20 giorni prima di ritirarli; al momento del ritiro tagliare quasi tutta la parte aerea, per facilitare la formazione di nuovi rami giovani; irrigare saltuariamente avendo cura che il terriccio non sia mai fradicio d’acqua.
    Con l’inizio della bella stagione, si consiglia di tagliare le radici vecchie e rovinate, cambiare il terriccio, portare le piante all’esterno, cominciare a concimare ed irrigare e, dopo 15-20 giorni, spuntare i nuovi germogli ed eliminare i rami vecchi.

    Moltiplicazione

    Dopo un paio di anni le piante sono ormai esaurite e quindi è opportuno sostituire le vecchie con delle piante nuove. La cosa più semplice è quella di andare in un garden a comprarle, anche per cambiare colore e varietà. Ma, se siamo affezionati a quel colore o a quel tipo di fiore, si possono ricavare dai vecchi gerani delle talee, che riproducono delle piante uguali a quelle vecchie. Le talee di geranio radicano molto facilmente e le operazioni da effettuare sono semplici: nelle giornate miti, quando la temperatura varia dai 16 gradi ai 24 gradi, prelevare, con una forbice ben affilata, la parte apicale della pianta (la grandezza della talea deve variare tra i 5 e i 15 cm, a seconda della varietà del geranio); successivamente eliminare le foglie basali ed immergere la parte del taglio negli ormoni radicanti; collocare, poi, la talea in un terriccio ben drenato e molto leggero, che faciliterà la radicazione. E’, infine, consigliabile vaporizzare le talee appena piantate con dell’acqua, servendosi di uno spruzzino, in modo tale da diminuire l’evaporazione. Il terriccio dovrà essere sempre umido ma mai bagnato; dopo circa 20-30 giorni la piantina può essere trapiantata.





    Edited by Lussy60 - 28/1/2011, 16:53
     
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    Il re indiscusso di balconi e terrazze? E’ il geranio!


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    D’estate balconi, terrazze e portici si riempiono di gerani, una tra le piante più amate dalle donne perchè è facile da coltivare e produce una quantità incredibile di fiori. Chiamato anche Pelargonium, il geranio è originario dell’Africa australe e si dice sia stato portato in Italia da un nobile veneziano, che rimase affascinato dai suoi meravigliosi colori.
    Le specie più diffuse sono le seguenti:

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    Geranio Zonale - Caratterizzata da portamento eretto, ha fusti tondi e carnosi con foglie grandi e tondeggianti, che presentano al loro interno una zona più scura, da cui deriva il nome “zonale”
    Geranio Edera Semplice - Anche in poca terra, con poca acqua e tanto sole questa varietà riesce a dare magnifiche fioriture. Il suo portamento è pendente (da questo il nome “edera”), ha foglie piccole e tondeggianti, fiori dai petali leggeri e delicati.
    Geranio Edera doppio – Assomiglia alla varietà semplice, ma è meno vigoroso, i suoi fiori sono doppi, le foglie più carnose e con zone più scure come lo zonale.
    Geranio Imperiale – Il suo portamento è eretto, le sue foglie sono tante e fitte, i suoi fiori sono grossi e abbondanti.
    Geranio Odoroso – Si riconosce per il profumo che emana, in genere sa di menta o limone. Ha portamento eretto, il colore delle foglie dipende dalla varietà e la sua fioritura non è tanto abbondante quanto le altre varietà.
    Il geranio ama il sole ma teme le correnti d’aria, necessita di annaffiature frequenti e di una buona dose di concime circa ogni due settimane. Quando fiorisce (soprattutto in estate) è estremamente importante rimuovere i fiori mano a mano che appassiscono, per permettere alla pianta di formarne di nuovi più velocemente. Anche le foglie secche devono essere eliminate, per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
     
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    Geranio edera: una cascata di fiori


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    Il geranio edera pelarganium peltatum (ovvero: che si allunga!) può raggiungere i 2 metri di lunghezza. Ha foglie lucide, piuttosto carnose. I fiori possono essere semplici o doppi, con colori che vanno dal cremisi a diverse tonalità di rosa, rosso e malva, fino ad alcune varietà con fiori bicolore o con fogliame variegato.

    Le varietà di gerani edera e semiedera possono avere fiori semplici, doppi o semidoppi. Fra i primi: Balcon Imperial e Decora Imperial (o fiore rosso), Balcon Rosa, Balcon Lilla. Fra i semidoppi si trovano: la bella donna rosa, la lambada rosa intensa. Le varietà più resistentialla pioggia (e più fioriere) sono quelle a fiore semplice. Le varietà a fiore doppio sono molto belle ma generalmente la quantità e la frequenza dei fiori prodotti è inferiore.

    Il geranio edera è bello come pianta ricadente in un vaso su finestre, balconi e terrazze. La messa a dimora si effettua in maggio con subastro ben drenato composto da 2/3 di terra da giardino e 1/3 di torba o terriccio di foglie concimato con 30 grammi di fertilizzante. In primavera/estate, una volta alla settimana, aggiungere all’acqua di irrigazione 10 grammi di concime complesso per decalitro.

    Condizioni climatiche: i gerani edera hanno bisogno di molta luminosità e sopportano bene anche il pieno sole, soprattutto nelle zone a clima secco e ventilato. Sono resistenti alle alte temperature (il clima non deve essere umido). Le innaffiature devono essere frequenti in estate, diradandole in autunno. In inverno mantenere appena umido il subastro, eliminare le infiorescenze appassite e le foglie secche. Nelle regioni a clima mite i gerani possono essere tenuti sempre all’aperto riducendo concimazioni e annaffiature. Nelle regioni a inverno freddo vanno riaprati in ambienti freschi easciutti.

    Sia per questi ultimi sia per i gerani tenuti all’aperto, alla ripresa vegetativa (in marzo/aprile) effettuare una spuntata – anche energica – dei rami. Con ristagni di acqua o di umidità troppo elevata i gerani ad edera spesso vengono attaccati, soprattutto in primavera, da funghi che provocano muffa grigio-ruggine e marciumi alle radici: in questo caso sospendere temporaneamente le annaffiature e trattare con funghicidi.

    Quando si comprano questi fiori, scegliere piante sane, con foglie integre e guardare la distanza sul fusto tra una foglia e l’altra: non devono essere troppo lunghi.
     
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    Il geranio


    Appartenente alla famiglia delle Geraniacee presenta diverse caratteristiche a seconda della specie a cui appartiene.





    Tra le piante coltivate in vaso la più comune è sicuramente il Pelargonium, chiamato volgarmente geranio.

    La si preferisce alle altre in quanto è una pianta che riesce a fiorire in ogni stagione. Originaria dell’Africa australe fu importata dai mercanti olandesi che commerciavano con le Indie Orientali.





    Una piccola leggenda narra che fu introdotta in Italia da un nobile veneziano che rimase affascinato dai bellissimi colori importando la specie Pelargonium triste che profuma solo di notte.
    Il suo nome viene dal greco gerànion, cioè becco di grù per la caratteristica forma del frutto.

    Appartenente alla famiglia delle Geraniacee presenta diverse caratteristiche a seconda della specie a cui appartiene.

    Quelle più comunemente coltivate nelle nostre abitazioni sono del genere Pelargorium e si differenziano per alcune qualità specifiche relative al fogliame.

    - Il Pelargonium zonale o geranio comune dal fogliame peloso e cuoriforme caratterizzato da un anello scuro;
    - Pelargonium peltatum o geranio edera con foglie peltate lucide e carnose, fusti ricadenti;
    - Pelargonium grandiflorum o geranio a farfalla dagli eleganti fiori con cinque macchie bruno-rossastre e foglie profondamente lobate;
    - Pelargonium odoratissimum chiamato anche Malva d'Egitto che emana un caratteristico profumo di mela con piccole foglie frastagliate e aromatiche, fiori piccoli bianchi o rosei;
    - Pelargonium graveolens emana un caratteristico profumo di rosa;
    - Pelargonium radens dal profumo di limone;
    - Pelargonium radula (geranio rosa) dal quale si ricava l'olio essenziale malvarosa che viene usato per sofisticare le essenze di rose.

    Quelli zonali e ad edera sono i più coltivati e presentano una varietà di fiori che spaziano dal colore rosso, violetto, fucsia, arancio e bianco.

    Il geranio è sono considerato il signore dei balconi: dona colore alle abitazioni e produce fiori quasi tutto l'anno portati in cima a dei lunghi steli e riuniti in ombrella.

    Ama le posizioni soleggiate seppur vivendo in semi ombra nelle stagioni estive perché il troppo caldo potrebbe deteriorarla.

    Essi crescono bene a temperature ambientali fino a 25 °C e soprattutto in luoghi ben aerati ma non amano le correnti d’aria.

    Occorre annaffiarli in modo regolare per tutta la stagione riproduttiva e soprattutto zappettare la terra periodicamente in modo da spaccare la crosta che si forma alla superficie che impedisce sia l'assorbimento dell'acqua che la respirazione del terriccio sottostante.
    La concimazione va effettuata in modo periodico e spesso.

    Per la stagione che va da aprile a settembre è consigliabile concimarla almeno ogni due settimane con fertilizzanti liquidi e soprattutto con elevata presenza di potassio.
    Durante il resto dell’anno sarà sufficiente ripetere l’operazione una volta al mese arricchendo il concime con pari quantità di azoto, fosforo e potassio.

    La pianta non va potata salvo casi in cui i fiori cominciano a seccare. solo in questa circostanza è d’uopo tagliare le foglie mano mano che i fiori appassiscono tagliandoli all'altezza delle prime foglie, ovvero fino alla base del rametto fiorifero.


    La moltiplicazione avviene per talea.





    Solitamente viene effettuata alla fine dell’estate tagliando la parte apicale della pianta, (lunghezza circa 10 cm) proprio sotto il nodo con un coltello affilato, pulito e disinfettato; successivamente la si ripianta in un terriccio ben drenato e molto leggero e lo si colloca in penombra dove è necessaria una temperatura costante di circa 16-18°C.
    Il terriccio va mantenuto sempre umido m soprattutto il vaso va coperto con della plastica trasparente per assicurargli calore.

    La campana di protezione va aperta ogni giorno per consentire la traspirazione della stessa e permettere la traspirazione. Dopo circa 20-30 giorni, quando inizieranno a comparire le nuove radici, essa va ripiantata nuovamente.

    Nel linguaggio dei fiori e delle piante il significato varia a seconda del colore e della varietà:

    - il geranio rosso fiamma vuol dire ti preferisco;
    - il geranio rosso cupo significa malinconia;
    - il geranio rosa esprime predilezione per un apersona;
    - il geranio edera fedeltà e stabilità;
    - il geranio di Boemia indica valore;
    - il Pelargonium triste rappresenta la tristezza.





     
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    Consigli: manteniamo puliti i gerani

    Quando i pelargoni (gerani) cominciano a produrre fiori copiosamente è bene togliere i fiori quando appassiscono in modo da indurre la pianta a produrne ancora. Possiamo anche prelevare talee, mettendole direttamente in terra (da mantenere umida per almeno 2 settimane). Sostituire il vecchio terriccio con terra fertile.
    Utilizziamo sempre terriccio di alta qualità e, ogni 2 settimane, mescoliamo all’acqua dell’innaffiatura del fertilizzante.
     
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    geranio imperiale

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    nome botanico:Pelargonium grandiflorum


    famiglia:Geraniaceae
    breve descrizione:Sono piante erbacee con fusti meno grossi ed eretti rispetto ai gerani zonati. Le foglie sono lobate ed incise. I fiori, colorati di lilla, rosso, rosa o bianco, sono molto caratteristici, in quanto presentano delle machie di colore sempre più scuro rispetto a quello generale del fiore. In genere sono macchie color porpora molto scuro.
    durata:Annuale o biennale
    periodo di fioritura:Hanno un'epoca di fioritura ridotta rispetto ad altre specie di gerani. In genere da maggio ad agosto.
    area di origine:Africa australe

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    clima:Temperato


    uso:Pianta ornamentale da esterno, può essere coltivata sia in vaso sia in aiuola. Alcune varietà sono adatte alla coltivazione in appartamento, ad esempio il Geranio Stadt Bern, che deve essere posto lontano dalle fonti di calore artificiali.

    accorgimenti e cure

    esposizione e luminosità:Durante tutta la coltura le piante vanno tenute in ambiente luminoso e poco umido. Per favorire una crescita compatta e ben formata, non si ombreggia in autunno e in inverno. L'ombreggiamento si renderà necessario da marzo in poi, in giornate molto calde, per evitare l'appassimento delle foglie e per conseguenza, macchiature o essiccamenti. In questi giorni l'ombreggiamento non deve essere continuo, ma ristretto alle ore più calde. Ombreggiando oltre si ritarda la fioritura
    temperatura:Ad inizio coltura la temperatura deve aggirarsi intorno ai 16 - 18 gradi. Per indurre, invece, le piante a formare i bottoni fiorali, da gennaio in poi la temperatura si dovrà abbassare a 8-10 gradi per circa 4-6 settimane. In seguito si ritornerà a 15-16 gradi
    substrato:Si usa un terriccio composto prevalentemente da sostanza organica
    irrigazione:Dopo l'invasatura l'assorbimento d'acqua delle diverse varietà o anche di singole piante può essere molto diverso; quindi nei primi 15 giorni, l'irrigazione va eseguita con molta cura, evitando di bagnare le piante già umide. Durante la fase di bottonamento a basse temperature, l'irrigazione va eseguita senza bagnare la vegetazione per evitare l'insorgere di Botrytis. In primavera, con l'aumento della luminosità, si aumentano le irrigazioni per evitare stress da siccità
    concimazione:E' consigliabile partire con un terriccio solo leggermente concimato per poi seguire la crescita della pianta aumentando le concimazioni. Si interrompe la concimazione prima dell'inizio della fioritura. Durante la coltivazione si usano concimi N:P:K bilanciati, da febbraio in poi si passa a concimi con P e K più elevati
    propagazione:La moltiplicazione avviene sia per seme sia per talea: il primo metodo permette di avere nuovi ibridi, mentre per conservare le caratteristiche della pianta madre si ricorre esclusivamente alla talea
    rinvaso:A inizio primavera potando decisamente la pianta e sostituendo il terriccio
    potatura:E' bene asportare le infiorescenze sfiorite sia per questioni di fitosanità sia per stimolare una maggiore emissione di fiori. Prima di andare in riposo si può praticare una potatura di riduzione
    avversità:Possono essere soggetti a marciumi vari o funghi dovuti ad eccessiva umidità
    piccoli consigli:Quando si annaffia non bagnare i fiori, ed evitare i ristagni d'acqua. Eliminare i fiori appassiti ed, infine, ricordiamo che durante tutta la coltivazione le piante devono essere spaziate adeguatamente, per non compromettere una buona formazione e le foglie laterali

    curiosità


    storia:Il genere Pelargonium appartiene alla famiglia Geraniaceae, che comprende altri dieci generi. La caratteristica che accomuna tutti questi generi è il tipico frutto allungato (uno schizocarpo con cinque singoli loculi, detti pericarpi, contenenti ognuno un seme) che ricorda la testa di un uccello. Proprio dalla forma del frutto derivano i nomi, mutuati dal greco, di alcuni di questi generi: Pelargonium da pelargos, che significa cicogna, Geranium da geranos, che significa gru, Erodium da erodos, che significa airone. Il genere Pelargonium comprende circa 200 specie, la maggior parte delle quali è originaria del Sud Africa, nella Provincia del Capo, mentre poche altre sono originarie dell'africa tropicale, della Siria, dell'australia e di alcune isole dell'oceano Indiano. Le prime notizie su questo genere risalgono al XVII secolo. I pelargoni del Capo attrassero l'attenzione di numerosi viaggiatori che si trovarono a transitare per quella regione durante le esplorazioni delle coste dell'africa. A partire dal 1600 il Capo di Buona Speranza rappresentò un approdo per i vascelli che facevano rotta verso l'estremo oriente; qui ci si riforniva di acqua potabile e di tutto ciò che era necessario al lungo viaggio. Spesso l'equipaggio comprendeva naturalisti incaricati di compiere esplorazioni scientifiche e raccogliere esemplari botanici e zoologici, che venivano poi inviati ai musei e giardini botanici europei. Nel 1802 la Colonia del Capo diventò inglese e da quel momento giunsero in Gran Bretagna un gran numero di esemplari, ormai molto richiesti anche grazie al ricorso della coltivazione in ambiente protetto e al perfezionamento delle tecniche di ibridazione, che permisero di ottenere numerose nuove varietà. I pelargoni raggiunsero l'apice del successo nell'epoca vittoriana e la loro popolarità perdurò fino all'inizio della prima guerra mondiale, quando, in Inghilterra, fu proibita la coltivazione delle piante ornamentali in serra. Anche nel resto dell'Europa ci si interessò a queste piante, in particolare in Francia, dove furono introdotte numerose varietà da Lemoine e Bruant, e in Germania grazie all'opera di Burger e Faiss. I pelargoni, oltre ad essere ancora oggi popolarissime piante ornamentali, hanno anche altri impieghi: P. radens, P. graveolens, P. capitatum e P. odoratissimun sono usati per la produzione di olii essenziali (geraniolo e citronella) spesso usati in sostituzione di quelli, molto più costosi, ottenuti dalle rose, mentre sono note da tempo le proprietà curative contro la dissenteria e le ulcere dell'apparato digerente di altre specie, tra cui P. triste e P. antidysentericum

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    ambiente:La caratteristica di questo gruppo è l'odore intenso sprigionato dalle foglie. La superficie di queste è infatti ricoperta da una miriade di peli, alla base dei quali si trovano delle piccole ghiandole contenenti gli oli essenziali che danno profumo alla pianta. Molti gerani odorosi sono delle specie botaniche, cioè piante da sempre esistenti in natura. Altri gerani odorosi sono invece ibridi creati dall'uomo. Nei mesi caldi il suo profumo, oltre a rendere piacevole l'ambiente, si rivelerà un sistema efficace per tenere lontano le fastidiosissime zanzare. E se poi la barriera antizanzara per qualche motivo non dovesse funzionare e qualche insetto dovesse pungervi, ricordate che le foglie di geranio sono un rimedio ideale per prevenire l'infiammazione, basta solo applicarle sulla parte interessata
    medicina:Presenta proprietà antisettiche, cicatrizzanti, toniche, astringenti, emostatiche, stimolanti della corteccia surrenale, antidepressive, repellenti per gli insetti, antinevralgiche. Presenta, dunque, indicazioni per dermatosi, bruciature, nevralgie facciali, cellulite, edemi, ingorgo mammario, stress, stanchezza. L'essenza è utile per la sovreccitazione e l'agitazione dei bambini, grazie alla sua azione riequilibrante sul sistema nervoso. Si armonizza bene con l'olio di rosa e di agrumi, ma può essere combinata con altre miscele, a cui aggiunge una piacevole nota di freschezza. Frizionare durante o dopo la doccia e il bagno, diluito con un olio vettore
    letteratura e mitologia:Una leggenda araba narra che il profeta Maometto, dopo un'intensa giornata di sermoni, lavò il suo abito stendendolo al sole sopra delle piantine di Malva. Quando lo riprese, si accorse che le piantine si erano trasformate in magnifici Gerani.
    arte:Nel linguaggio dei fiori, il geranio rosso fiamma dice: "mi sei di conforto"; il rosa"ti preferisco"; quello a cinque macchie svela un senso di umiliazione; lo scarlatto, la stupidità; mentre il nostro Gerani Edera simboleggia una propensione ai rapporti stabili.

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    Geranio edera

    Si dovrebbero denominare pelargoni anche per distinguerli dai veri gerani o gerani rustici diffusissimi allo stato spontaneo anche in Italia e talvolta coltivati nei giardini accanto alle altre perenni più rustiche; questi ultimi appartengono infatti al genere Geranium. I Gerani edera, cioè i pelargoni rampicanti, si distinguono facilmente per la presenza di tralci ben sviluppati in lunghezza ma anche per le foglie lucenti e simili a quelle dell’Edera; normalmente si allevano lasciando ricadere la vegetazione in mododa ottenere delle magnifiche cascate fiorite, ma eventualmente si possono allevare come vere piante rampicanti. Le numerose varietà si differenziano per la grandezza, la forma e il colore dei fiori, che variano dal bianco al viola scuro in tutte le tonalità, escluso il giallo e l’arancio; i fiori possono essere doppi, ma in genere si preferiscono quelli semplici.

    FIORITURA: Avviene durante tutta la stagione estiva.

    LUCE: Prediligono esposizioni soleggiate o a mezz’ombra.

    ACQUA: Le annaffiature devono essere regolari. In primavera-estate, annaffiare in modo tale da inumidire completamente il terreno e lasciarlo asciugare completamente tra un’annaffiatura e l’altra. Durante il periodo invernale, annaffiare sporadicamente.

    TEMPERATURA: Gradiscono temperature ambientali fino a 25° C. In inverno va protetto con maggiore cura se il clima è molto rigido.

    CONCIME: Necessita di concimazioni abbondanti, durante il periodo estivo intervenire con un fertilizzante per piante fiorite ogni due settimane, diluito all’acqua di annaffiatura. Nei restanti periodi dell’anno è sufficiente una volta al mese.

    CONSIGLI: Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, purchè sia di buona fertilità. Si moltiplica per talee da eseguirsi nel mese di agosto o, in serra, in qualsiasi mese dell’anno. Si consiglia di utilizzare un buon terriccio e rinvasare ogni anno, in modo tale che la pianta abbia una buona scorta di elementi nutritivi. Eliminare di tanto in tanto i fiori appassiti.

    CURIOSITA’: Pianta originaria del Sud Africa. Di recente sono stati introdotti i famosi gerani edera Ville de Paris, conosciuti come parigini, a fiori molto piccoli e di colore rosa o rosso. Il Gerano è stato introdotto in Italia da un nobile veneziano, rimasto affascinato dai suoi colori.

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    geranio odoratissimum

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    ome botanico:Pelargonium odoratissimum


    famiglia:Geraniaceae
    breve descrizione:Pianta erbacea appartenente al genere dei gerani aromatici. Non possiede fioriture vistose come quelle di altri gerani, ma le bellissime foglie, anche variegate e delicatamente profumate di mela lo rendono molto gradevole. I fiori sono semplici, di piccole dimensioni e di colore bianco.
    durata:Annuale o biennale
    periodo di fioritura:Inizia a fiorire verso marzo fino a circa fine ottobre. I fiori hanno la particolarità che profumano di mela
    area di origine:Africa
    clima:Temperato
    uso:Pianta ornamentale sia da esterno sia da appartamento
    accorgimenti e cure
    esposizione e luminosità:Durante tutta la coltura le piante vanno tenute in ambiente luminoso e poco umido. Per favorire una crescita compatta e ben formata, non si ombreggia in autunno e in inverno. L'ombreggiamento si renderà necessario da marzo in poi, in giornate molto calde, per evitare l'appassimento delle foglie e per conseguenza, macchiature o essiccamenti. In questi giorni l'ombreggiamento non deve essere continuo, ma ristretto alle ore più calde. Ombreggiando oltre si ritarda la fioritura
    temperatura:Ad inizio coltura la temperatura deve aggirarsi intorno ai 16 - 18 gradi. Per indurre, invece, le piante a formare i bottoni fiorali, da gennaio in poi la temperatura si dovrà abbassare a 8-10 gradi per circa 4-6 settimane. In seguito si ritornerà a 15-16 gradi
    substrato:Si usa un terriccio composto prevalentemente da sostanza organica
    irrigazione:Dopo l'invasatura l'assorbimento d'acqua delle diverse varietà o anche di singole piante può essere molto diverso; quindi nei primi 15 giorni, l'irrigazione va eseguita con molta cura, evitando di bagnare le piante già umide. Durante la fase di bottonamento a basse temperature, l'irrigazione va eseguita senza bagnare la vegetazione per evitare l'insorgere di Botrytis. In primavera, con l'aumento della luminosità, si aumentano le irrigazioni per evitare stress da siccità
    concimazione:E' consigliabile partire con un terriccio solo leggermente concimato per poi seguire la crescita della pianta aumentando le concimazioni. Si interrompe la concimazione prima dell'inizio della fioritura. Durante la coltivazione si usano concimi N:P:K bilanciati, da febbraio in poi si passa a concimi con P e K più elevati
    propagazione:La moltiplicazione avviene sia per seme sia per talea: il primo metodo permette di avere nuovi ibridi, mentre per conservare le caratteristiche della pianta madre si ricorre esclusivamente alla talea
    rinvaso:A inizio primavera potando decisamente la pianta e sostituendo il terriccio
    potatura:E' bene asportare le infiorescenze sfiorite sia per questioni di fitosanità sia per stimolare una maggiore emissione di fiori. Prima di andare in riposo si può praticare una potatura di riduzione
    avversità:Possono essere soggetti a marciumi vari o funghi dovuti ad eccessiva umidità
    piccoli consigli:Quando si annaffia non bagnare i fiori, ed evitare i ristagni d'acqua. Eliminare i fiori appassiti ed, infine, ricordiamo che durante tutta la coltivazione le piante devono essere spaziate adeguatamente, per non compromettere una buona formazione e le foglie laterali

    curiosità


    storia:Il genere Pelargonium appartiene alla famiglia Geraniaceae, che comprende altri dieci generi. La caratteristica che accomuna tutti questi generi è il tipico frutto allungato (uno schizocarpo con cinque singoli loculi, detti pericarpi, contenenti ognuno un seme) che ricorda la testa di un uccello. Proprio dalla forma del frutto derivano i nomi, mutuati dal greco, di alcuni di questi generi: Pelargonium da pelargos, che significa cicogna, Geranium da geranos, che significa gru, Erodium da erodos, che significa airone. Il genere Pelargonium comprende circa 200 specie, la maggior parte delle quali è originaria del Sud Africa, nella Provincia del Capo, mentre poche altre sono originarie dell'africa tropicale, della Siria, dell'australia e di alcune isole dell'oceano Indiano. Le prime notizie su questo genere risalgono al XVII secolo. I pelargoni del Capo attrassero l'attenzione di numerosi viaggiatori che si trovarono a transitare per quella regione durante le esplorazioni delle coste dell'africa. A partire dal 1600 il Capo di Buona Speranza rappresentò un approdo per i vascelli che facevano rotta verso l'estremo oriente; qui ci si riforniva di acqua potabile e di tutto ciò che era necessario al lungo viaggio. Spesso l'equipaggio comprendeva naturalisti incaricati di compiere esplorazioni scientifiche e raccogliere esemplari botanici e zoologici, che venivano poi inviati ai musei e giardini botanici europei. Nel 1802 la Colonia del Capo diventò inglese e da quel momento giunsero in Gran Bretagna un gran numero di esemplari, ormai molto richiesti anche grazie al ricorso della coltivazione in ambiente protetto e al perfezionamento delle tecniche di ibridazione, che permisero di ottenere numerose nuove varietà. I pelargoni raggiunsero l'apice del successo nell'epoca vittoriana e la loro popolarità perdurò fino all'inizio della prima guerra mondiale, quando, in Inghilterra, fu proibita la coltivazione delle piante ornamentali in serra. Anche nel resto dell'Europa ci si interessò a queste piante, in particolare in Francia, dove furono introdotte numerose varietà da Lemoine e Bruant, e in Germania grazie all'opera di Burger e Faiss. I pelargoni, oltre ad essere ancora oggi popolarissime piante ornamentali, hanno anche altri impieghi: P. radens, P. graveolens, P. capitatum e P. odoratissimun sono usati per la produzione di olii essenziali (geraniolo e citronella) spesso usati in sostituzione di quelli, molto più costosi, ottenuti dalle rose, mentre sono note da tempo le proprietà curative contro la dissenteria e le ulcere dell'apparato digerente di altre specie, tra cui P. triste e P. antidysentericum
    ambiente:La caratteristica di questo gruppo è l'odore intenso sprigionato dalle foglie. La superficie di queste è infatti ricoperta da una miriade di peli, alla base dei quali si trovano delle piccole ghiandole contenenti gli oli essenziali che danno profumo alla pianta. Molti gerani odorosi sono delle specie botaniche, cioè piante da sempre esistenti in natura. Altri gerani odorosi sono invece ibridi creati dall'uomo. Nei mesi caldi il suo profumo, oltre a rendere piacevole l'ambiente, si rivelerà un sistema efficace per tenere lontano le fastidiosissime zanzare. E se poi la barriera antizanzara per qualche motivo non dovesse funzionare e qualche insetto dovesse pungervi, ricordate che le foglie di geranio sono un rimedio ideale per prevenire l'infiammazione, basta solo applicarle sulla parte interessata
    medicina:Presenta proprietà antisettiche, cicatrizzanti, toniche, astringenti, emostatiche, stimolanti della corteccia surrenale, antidepressive, repellenti per gli insetti, antinevralgiche. Presenta, dunque, indicazioni per dermatosi, bruciature, nevralgie facciali, cellulite, edemi, ingorgo mammario, stress, stanchezza. L'essenza è utile per la sovreccitazione e l'agitazione dei bambini, grazie alla sua azione riequilibrante sul sistema nervoso. Si armonizza bene con l'olio di rosa e di agrumi, ma può essere combinata con altre miscele, a cui aggiunge una piacevole nota di freschezza. Frizionare durante o dopo la doccia e il bagno, diluito con un olio vettore
    letteratura e mitologia:Una leggenda araba narra che il profeta Maometto, dopo un'intensa giornata di sermoni, lavò il suo abito stendendolo al sole sopra delle piantine di Malva. Quando lo riprese, si accorse che le piantine si erano trasformate in magnifici Gerani.
    arte:Nel linguaggio dei fiori, il geranio rosso fiamma dice: "mi sei di conforto"; il rosa"ti preferisco"; quello a cinque macchie svela un senso di umiliazione; lo scarlatto, la stupidità; mentre il nostro Gerani Edera simboleggia una propensione ai rapporti stabili.


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    Geranio, il 'dottore'
    Caratterizzati fra l'altro da proprietà antinfiammatorie e antisettiche, i gerani si sono ormai ambientati nei nostri vasi e nelle nostre fioriere; ma il pericolo Cacyreus è sempre ben resente



    Il Geranio apparve per la prima volta in Europa tra la fine del 1600 e l'inizio del 1700. La bellezza del fiore non fu apprezzata immediatamente ma soltanto dopo alcuni decenni. La notorietà del Geranio raggiunse il suo culmine durante l'epoca vittoriana, quando, soprattutto in Gran Bretagna, ma anche nel resto dell'Europa, i giardini delle dimore dei signori erano abbelliti e arricchiti con ogni varietà conosciuta di geranio.
    Nel giro di pochi anni però la popolarità e la fama di questo fiore subirono una forte battuta d'arresto, tant'è che nell'Ottocento il Geranio veniva definito come fiore della strada.
    Per averne più a disposizione in nostro aiuto, curiamolo nel modo migliore, innanzitutto con un ottimo terriccio: Compo Sana Terriccio per Gerani, che contiene tutti gli elementi nutritivi richiesti dai gerani e garantisce una crescita sana e rigogliosa grazie al guano, concime naturale ricco di elementi nutritivi. La struttura del terriccio è leggera e porosa grazie alla presenza di torba neutra di sfagno a fibra sottile e fiocchi di Perlite e permette un'ottima capacità d
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    Gerani Birch Double
     
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    E' UNA FARFALLA IL KILLER DEI GERANI

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    Si chiama Cacyreus marshalli, arriva dall'Africa e si è diffusa in tutta Italia





    Cacyreus marshalli



    Graziosa e terribile. Dietro quella farfallina con ali marroni striate di bianco, il secondo paio con due sottili piccole code, si nasconde lo spieato killer dei nostri gerani. Si chiama Cacyreus marshalli ed è un lepidottero originario del Sudafrica che all'inizio degli anni Novanta, a causa degli scambi commerciali con i Paesi africani, è approdato anche in l'Europa.

    In Italia è stato avvistato per la prima volta nel 1996 e oggi non c'è regione in cui non sia presente. «Sono le larve a distruggere i gerani», spiega Mario Colombo, entomologo dell'Università di Milano. «Scavano gallerie nei fusti, per poi mangiare foglie e fiori. Le piante attaccate appaiono rinsecchite, prive di foglie e corolle, con fori ben evidenti in corrispondenza degli internodi». «È un flagello», aggiunge Pasquale Trematerra, l'entomologo dell'Università del Molise che per primo ha avvistato la specie in Italia, «e fino a quando i nostri insetti antagonisti non si abitueranno alla presenza di questo nuovo arrivato, sarà diffìcile contenerne la diffusione. I vivaisti, sottopongono i gerani a un gran numero di trattamenti, ma per un hobbista maneggiare gli insetticidi non è facile. Per non parlare della spesa».

    Come comportarsi, dunque? Entomologi e vivaisti suggeriscono di fare molta attenzione al momento dell'acquisto, chiedendo espressamente se l'esemplare che si intende comprare è immune dall'infestazione, preferendo varietà che si sono mostrate più resistenti, controllando che non ci siano tracce di macchie bronzee né sulle foglie né sui fusti.

    « Una volta portato a casa un geranio perfettamente sano», spiega la vivaista Roberta Riva de II peccato vegetale di Usmate Velate (MI), «per prevenire l'attacco di questo insetto consigliamo di infilare nel terreno, ogni tre mesi, accanto a ogni pianta, una pasticca di insetticida Provado. Tra i tanti prodotti in commercio, mi sembra uno dei più facili da usare».
    Se invece la pianta subisce un attacco, non resta molto da fare: «Perchè se anche si e così accorti da scovare per tempo le piccolissime uova che la farfalla depone sulle parti tenere del geranio, e dalle quali fuoriescono le fameliche larve», conclude Trematerra, «non è detto che eliminandole una per una a mano si risolva granché. Non solo perché le uova sono centinaia, ma anche perché questo è un insetto dalle generazioni sovrapposte, significa che nova, larve e pupe, i successivi stadi di sviluppo, sono presenti sulla pianta contemporaneamente. A quel punto l'alternativa e tra un bagno di insetticidi e l'acquisto di un nuovo esemplare».


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    Caccia all'uovo



    Cosa osservare per essere certi che i nostri gerani non sono attaccati da Cacyreus marshalli?

    1. Che non ci siano uova su boccioli e altre parti tenere.

    2. Che non ci siano macchie bronzee su foglie e fusti.

    3. Che i fusti, al tatto, risultino ben pieni.

    Sembra che mescolare i gerani con piante aromatiche quali lavanda, menta e timo, riduca il rischio di attacco.
     
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24 replies since 13/9/2010, 20:00   24923 views
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