Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Michael Schumacher Superare la leggenda

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    Michael Schumacher
    Superare la leggenda

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    Considerato da moltissimi il miglior pilota di Formula 1 di sempre, detiene il record assoluto di vittorie nei gran premi, davanti a nomi illustri quali Alain Prost, Ayrton Senna, Niki Lauda, Manuel Fangio.

    Michael Schumacher nasce ad Huerth-Hermuehlheim, in Germania, il 3 gennaio 1969 da una famiglia di modeste condizioni sociali ed economiche. Il padre Rolf, appassionato meccanico e proprietario di un circuito di go-kart, trasmette ai figli Michael e Ralf la passione per le corse e le auto. Al termine degli studi scolastici presso l'istituto tecnico, Michael approfondisce i suoi interessi per le competizioni sportive.
    Partecipa ai campionati di kart ottenendo una serie di brillanti vittorie sino ad approdare alla Formula 3 nazionale. Il suo talento non fa fatica ad emergere e conquista il titolo nel 1990.

    Debutta in Formula 1 nel 1991, nel team Jordan, su una monoposto con motore Ford in occasione del Gran Premio del Belgio. Il circuito di Spa-Francorschamps esalta le qualità di Michael Schumacher che in qualifica stacca un formidabile settimo tempo. Eddie Jordan ha scoperto un vero e proprio talento: Michael suscita l'interesse dei Team Manager più lungimiranti. Flavio Briatore lo strappa a Eddie Jordan mettendolo sotto contratto per il team Benetton, a sostituzione del deludente Roberto Moreno. Nel Gran Premio seguente, a Monza, Michael Schumacher arriva quinto.

    Il suo talento si dimostra sempre più strepitoso nella stagione 1992: a fine campionato otterrà il terzo posto nel mondiale piloti. Si vengono delineando progressivamente alcune delle sue oggi note virtù: determinazione, coraggio ,professionalità. Flavio Briatore è consapevole non solo delle qualità del suo "pupillo" ma anche dei suoi ampi margini di miglioramento e conferma la sua totale fiducia nel tedesco.

    Schumi si conferma nel 1993 vincendo all'Estoril(Portogallo) e arrivando quarto nella classifica conclusiva.
    La Benetton muta radicalmente mentalità e strategie scommettendo tutto sul giovane tedesco, che con i suoi risultati mette in ombra piloti del calibro di Nelson Piquet, Martin Brundle e Riccardo Patrese. Si arriva così al 1994, anno che segna la definitiva conferma di Michael Schumacher, consacrato come un campione e non più solo come promessa dell'automobilismo mondiale. Michael domina la stagione soggiogando i propri avversari: la drammatica tragedia di Imola in cui Senna perde la vita, elimina l'unico reale rivale di Michael; nel corso dell'anno il ruolo di contendente è assunto da Damon Hill, divenuto prima guida della ottima Williams-Renault. Il britannico soccombe nei confronti del tedesco: sarà però aiutato da due gare di squalifica a Schumi e dall'annullamento della vittoria di Michael in Belgio per l'usura eccessiva dello scalino di legno. Si giunge pertanto alla fase conclusiva del mondiale in una situazione di assoluta incertezza: nonostante gli 8 successi del pilota Benetton contro i 6 del britannico, all'ultima gara ad Adelaide i due sono divisi da un solo punto. La sfida in gara è infuocata, Damon e Michael lottano assiduamente per il primo posto, ma un errore inopportuno quanto banale di Schumi sembra spianare la strada a Damon Hill, verso il titolo mondiale. Il pilota della Williams tenta un sorpasso interno, Michael chiude; il contatto è inevitabile e deleterio per entrambi. Schumacher è subito fuori, Hill lo sarà qualche giro dopo a causa del braccetto della sospensione piegato.
    Alla Benetton si festeggia il primo alloro mondiale del 25enne Michael Schumacher.

    Il rafforzamento tecnico della scuderia anglo-trevigiana eleva ulteriormente le possibilità del neo-campione di bissare il titolo nel 1995: il secondo trionfo mondiale firmato Michael Schumacher è una cavalcata vincente e inesorabile verso un titolo mai messo in discussione da un confusionario quanto enigmatico Damon Hill, in grado di alternare vittorie schiaccianti (Argentina e San Marino) ad errori sconvolgenti (Brasile, Germania , Europa). Michael arriva ad ottenere 9 vittorie, 4 pole position e complessivamente 102 punti contro i 69 del rivale Hill. E' il più giovane pilota a vincere due mondiali consecutivi.

    Nel 1996 Michael passa alla Ferrari. La casa di Maranello ha fame di vittorie. L'ultimo mondiale piloti vinto risale addirittura al 1979 (con il sudafricano Jody Scheckter). Trionfa subito al Gran Premio d'Italia a Monza e fa sognare i tanti tifosi ferraristi che vedono nel campione tedesco la panacea di tutti i mali. Nelle edizioni 1997 e 1998 ingaggia sfide all'ultimo giro con Jacques Villeneuve prima e Mika Hakkinen poi. Ma arriva sempre secondo.
    L'epilogo del mondiale 1997 è reso ancora più amaro dall'incidente tra Jacques e Michael, evidente responsabile, che a causa della sua azione poco sportiva vede l'annullamento del suo secondo posto mondiale. Lo stesso Michael definirà l'accaduto come "l'errore più grande della mia vita".
    Il 1996 è anche l'anno che vede il fratello minore Ralf Schumacher entrare a far parte del magico mondo della F1: le polemiche, i commenti maligni e i paragoni con il fratello campione del mondo saranno inizialmente inevitabili; sebbene non raggiungerà mai la classe e i risultati di Michael, Ralf saprà tuttavia nel tempo far valere il suo talento e guadagnarsi i favori dell'opinione pubblica.

    Nel luglio del 1999 un incidente a Silverstone tiene Michael lontano dalle corse, impedendogli così di contendere il titolo al rivale finlandese Hakkinen, alla fine vincitore del suo secondo mondiale. Schumacher è accusato anche di non aver favorito il suo compagno di scuderia Eddie Irvine, ad un certo momento della stagione lanciatissimo verso il titolo.
    Finalmente nel 2000 e nel 2001 arrivano i trionfi tanto attesi dai tifosi della Ferrari. Michael Schumacher trova in Rubens Barrichello il perfetto gregario capace di lavorare per la squadra...e per lui. Nel 2001 il trionfo arriva addirittura con quattro gare di anticipo. Il 19 agosto Schumi vince a Budapest il suo cinquantunesimo Gran Premio eguagliando il record di Prost. Il 2 settembre lo supera vincendo anche a Spa, in Belgio. Alla fine, con la vittoria di Suzuka (Giappone), arriva a quota 53. Nella sola stagione 2001 conta 9 vittorie e 123 punti. Schumacher è già una leggenda della Formula 1. Con quattro mondiali vinti il tedesco della Ferrari ha davanti soltanto un altro traguardo da raggiungere: i cinque titoli iridati di Fangio, un obiettivo che con una Ferrari così competitiva pare presto raggiungibile. E così avviene: nel 2002 rinnova la sua supremazia concludendo il mondiale con 144 punti.

    E' il 2003 l'anno in cui Michael è riuscito nell'impresa di superare Juan Manuel Fangio, conquistando la sua sesta corona iridata dopo una lotta serrata durata fino a Suzuka. L'ottavo posto del GP del Giappone gli ha permesso di entrare ancor di più nella leggenda dello sport automobilistico. E non sembra fermarsi mai. Anche il 2004 si colora di rosso prima con il titolo "Costruttori" e poi con il suo pilota fuoriclasse che viene incoronato
    per la settima volta a Spa (è il GP numero 700 per la Ferrari) con 4 gare di anticipo rispetto alla fine del campionato, in una grande giornata di sport, il 29 agosto, nel giorno in cui qualche migliaio di chilometri più a sud si conludevano ad Atene i XXVIII Giochi Olimpici.

    Michael Schumacher ha consentito alla Scuderia Ferrari di raggiungere un livello di supremazia mai visto in passato. E' un campione straordinario che ha vinto tutto cio' che c'era da vincere e sebbene sia alle soglie del suo ritiro non sembra ancora pronto per la pensione. Fuori pista viene descritto come uomo arrogante ed orgoglioso; per altri è semplicemente un uomo felice che ama la sua famiglia (la moglie Corinna ed i figli Gina Maria e Michael jr.); per il popolo dei suoi tifosi è semplicemente una leggenda vivente.

    Il 10 settembre 2006 dopo la vittoria del gran premio di Monza ha annunciato che alla fine della stagione si sarebbe ritirato dalle corse. Concluderà la sua ultima gara in quarta posizione (22 ottobre, in Brasile, titolo Mondiale a Fernando Alonso), nonostante il guaio sfortunato di una foratura, dimostrando comunque un talento da numero uno.

    Torna inaspettatamente alla guida della monoposto di Maranello nell'agosto del 2009, chiamato in via eccezionale a sostituire il pilota titolare Felipe Massa, rimasto ferito a un occhio durante il mese precedente. Un dolore al collo lo fa però desistere dal continuare le prove. A sorpresa torna in sella a una monoposto F1 nel 2010, ma non con la Ferrari: firma un contratto con la scuderia Mercedes GP Petronas.

     
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    schumachernasce a Hurth-Hermulheim (Germania) il 3 gennaio 1969 da Rolf e Elisabeth Schumacher ma presto si trasferisce a Kerpin-Manheim dove il padre prende in gestione una pista di kart.Michael iniziò così ad avvicinarsi al mondo dei motori e sognava di diventare campione del mondo di formula 1.Nel 1980 andò a Nivelles, in Belgio, per assistere al campionato mondiale di kart e vide un pilota che lo impressionò profondamente, quel pilota era Ayrton Senna.Michael si fece ben presto conoscere vincendo, nel 1984, il campione juniores tedesco di kart.

    Due anni dopo incontra l'uomo che lo avrebbe guidato per tutta la carriera:Willy Weber.A quel tempo era un team manager di F.3 e fece provare una sua vettura al giovane Michael il quale andò subito 1,5 secondi più veloce dei piloti ufficiali.Weber capì subito di aver trovato un futuro campione e ne divenne il manager.Lo segnalò alla Mercedes che gli fece guidare le vetture sport nel campionato mondiale del 1990 e conquistò una vittoria insieme a Karl Wendlinger e Heinz Harald Frentzen.Viene così notato da Eddie Jordan che gli offre una sua vettura per il G.P. del Belgio 1991.

    Il debutto è entusiasmante, in prova si piazza settimo e il suo nome fa il giro del mondo.Briatore, team manager della Benetton, lo "ruba" a Jordan e il G.P. dopo, in Italia, corre con la Benetton e si piazza al quinto posto.Il primo successo arriva a Spa, esattamente un anno dopo il suo debutto.Ormai Michael era pronto per confrontarsi con l'idolo della sua infanzia:Ayrton Senna.

    shu14Nella formula 1 moderna ci sono stati gli anni di Niki Lauda, di Nelson Piquet, di Alain Prost e di Ayrton Senna. L'inizio della fine di queste fasi è coinciso con la comparsa del giovanotto di belle speranze che si è immediatamente contrapposto al numero 1 in carica. Come dimenticare quel GP di Monaco 1984 che contrappose immediatamente Alain Prost e Ayrton Senna Da Silva? E come dimenticare, una decina d'anni dopo, quell'Ayrton Senna che fa il predicozzo all'arrembante Michael Schumacher sulla griglia di partenza di Magny Cours? Anche Senna sapeva che l'avversario principale, negli ultimi anni della sua carriera, sarebbe stato lui: Michael Schumacher.

    schumiL' anno del duello doveva essere il 1994, Senna guida l'imbattibile Williams-Renault e Michael una Benetton-Ford.Nelle prime due gare del campionato, si prese il lusso di batterlo, anche se non in duelli diretti.La morte dell'asso brasiliano, a Imola, gli spalancò la strada per la conquista del mondiale.In occasione della vittoria di Imola dimostrò il lato peggiore del suo carattere festeggiando per la vittoria ottenuta malgrado le tragedie avvenute nel corso di quel weekend.I successi di quell'anno furono spesso accompagnati da una serie di squalifiche e di accuse di comportamenti antisportivi.Fu squalificato per due G.P. causa il non rispetto di una bandiera nera, al G.P. di Gran Bretagna, e il suo primo titolo di campione arrivò dopo uno scontro (secondo molti volontario) con la monoposto di Damon Hill nel Gran Premio d'Australia, l'ultimo della stagione.

    L'anno successivo dimostra invece che il migliore del lotto è lui vincendo otto gare e il titolo. Nel 1996 viene chiamato dalla Ferrari che vuole rivincere il titolo piloti che manca dal 1979.Lo seguono il progettista e il coordinatore della Benetton Ross Brawn che tanto peso hanno avuto nelle vittorie di Michael.La Ferrari torna così competitiva arrivando per quattro anni di seguito, 1997, 1998 1999 e 2000, a lottare per il titolo.Durante l'ultima gara del 1997, Michael è autore di una delle tante scorrettezze in cui spesso, purtroppo, ricade:tenta di buttare fuori pista Jacques Villeneuve per poter conquistare il titolo.La manovra non riesce ma causa parecchie critiche.

    L'anno giusto sembra essere il 1999 ma durante il G.P. di Gran Bretagna, Michael esce di pista e si frattura una gamba.

    schummy3Nel 2000, finalmente, Michael Schumacher e la Ferrari coronano il loro sogno e con una stagione fantastica vince il titolo mondiale piloti battendo Mika Hakkinen, campione dei due anni precedenti e degno rivale del pilota tedesco.
    Più semplice del previsto il 2001, il quarto titolo lo conquista al G.P. di Ungheria; la 13° gara su 17. In quell'occasione eguaglia Prost sia come numero di titoli vinti che come numero di vittorie; 51.
    Se il 2001 è stato semplice, il mondiale 2002 si può dire una passeggiata. Grazie a una delle migliori macchine mai costruite, la Ferrari F2002, batte ogni record possibile e già all'undicesima gara, il G.P. di Francia, conquista il quinto titolo mondiale che lo proietta nella leggenda.
    Nel 2003 cambia il sistema di attribuzione dei punteggi con un divario tral il primo ed il secondo, non più di 4 punti ma di 2. Malgrado le sei vittorie conquistate, il tedesco si gioca il titolo nell'ultima gara con il finlandese Kimi Raikkonen che di vittorie ne aveva ottenute solo una. Grazie alla vittoria del compagno Barrichello, anche il sesto titolo è vinto e lo consacra come il più vittorioso pilota di tutti i tempi.
    Il 2004 è una passeggiata con 13 vittorie e il record di punti, ma è l'ultimo anno.
    Il 2005 è caratterizzato da problemi di gomme, le Bridgestone, che non rendono come gli anni precedenti. Il Re deve abdicare in favore dello spagnolo Fernando Alonso, che oltretutto diventa il più giovane campione della storia.
    Nel 2006, dopo un inizio campionato altalenante, compie un incredibile rimonta sul campione in carica e, dopo la vittoria a Monza, è in testa al mondiale e nello stesso tempo annuncia il ritiro.
    Il campionato si gioca all'ultima gara in Brasile e qui Michael compie la più bella gara della carriera rimontando dall'ultimo al quarto posto e compiendo uno splendido sorpasso al suo erede in Ferrari, Kimi Raikkonen. Il schummy3campionato lo rivince Alonso ma lui dimostra di non essere sul viale del tramonto.
    A fine carriera i record da registrare sono tanti.
    7 titoli mondiali, 91 vittorie, 68 pole, 76 giri veloci, 1369 i punti totali, 148 punti in un'unica stagione, 22 le triplette (pole, miglior giro e vittoria), 13 vittorie in una stagione, 17 podii in un campionato.
    Tra i record più invidiati anche quello dei guadagni. Il ferrarista è infatti in testa alla classifica dei 'paperoni' dello sport con 100 milioni di euro all'anno. Cifre di fronte alle quale impallidiscono perfino le stelle del calcio.

    In quindici anni di carriera Michael Schumacher ha dimostrato di essere all'altezza dei più grandi piloti del passato, i suoi record saranno l'obbiettivo delle generazioni future di piloti.

    Come tutti i grandi campioni ha i suoi difetti ma indubbiamente è il pilota che meglio ha saputo interpretare la formula 1 moderna fatta di elettronica e strategie di gara.Alla fine della carriera gli rimarra comunque la nostalgia di non aver potuto misurarsi con l'ultimo grande campione ma, in ogni caso, è l'emblema del cambiamento che la formula 1 ha avuto in questi anni.

     
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    Parla il legale di Schumacher: "Michael non può camminare"

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    Durante il processo, il legale di Schumacher parla chiaro intorno alle vere condizioni di salute del campione. Intanto a Colonia, è in allestimento la sua mostra

    Come tutti sanno, stiamo parlando del 7 volte campione del mondo, Michael Schumacher. In realtà, chi parla davvero è il suo legale, Felix Damm. In occasione del processo, si rompe il silenzio sulle condizioni di salute del re della Formula 1.

    La rivelazione nel corso del processo

    Siamo tutti a conoscenza del processo che vede accusato il settimanale tedesco Bunte dalla famiglia Schumacher per aver diffuso notizie non veritiere intorno allo stato di salute del campione di Formula 1. Ricordando infatti, non molti mesi fa il settimanale aveva sostenuto che Schumacher fosse tornato a camminare in maniera autonoma, nonché ad utilizzare un braccio. Notizie per l’appunto del tutto false. Una diffusione di indiscrezioni “speranzose” che, parlando del campione, avrebbero influenzato il pubblico portandolo a credere a dei miglioramenti in realtà mai accaduti. Dopo la querela infatti, la storica portavoce di Schumacher, Sabine Kehm, aveva voluto tacciare il settimanale di “irresponsabilità” nei confronti delle notizie pubblicate.

    Lo stato di salute di Schumacher
    Volendo fare il punto della situazione, le condizioni di salute di Schumacher permangono in bilico e di certo non soddisfacenti. Da quel terribile incidente sulla neve datato 2013 infatti, il pilota versa in cattive condizioni e la sua attività riabilitativa permane ben lontana dai riflettori. Come ha spiegato Kehm: “Non posso parlare nello specifico delle condizioni fisiche di Schumi. È una situazione complicata e bisogna rispettare la volontà dei suoi familiari che vogliono mantenere riservate le informazioni sulle sue condizioni di salute“.

    Al momento Schumacher, dopo la decisione presa nel 2014, si trova nella sua abitazione. Dalla data delle sue dimissioni, Schumacher ha intrapreso un lungo cammino di mera riabilitazione, accompagnato da un’equipe medica altamente specializzata. Le uniche indiscrezioni che giungono al di fuori delle mura private del campione, lo descrivono incapace di muoversi autonomamente. Oltretutto, il campione non risulta ancora in grado di parlare: la sua unica forma di comunicazione al momento permangono i movimenti degli occhi.

    Briatore: “Serve pregare”

    Schumacher è a tal punto tutelato che nemmeno molti dei suoi amici – colleghi riescono a captare esaurienti informazioni sulla sua salute. Lo stesso Briatore, non molti mesi fa, a riguardo aveva voluto esprimersi così: “Non so niente, attorno a lui c’è un cordone impenetrabile, notizie puoi averle solo da Massa e da Todt – spiega – Da quel che so io, l’unica cosa che serve è pregare, di dottori ne ha già troppi“.

    Mentre si resta in attesa delle buone notizie e si spera per il meglio, è in allestimento a Colonia una mostra dedicata unicamente a Schumacher. Verranno di fatto esposti tutti i trofei del campione, una pensata volta ad impedire che il mito di Schumacher rischi di scemare.

    www.thesocialpost.it/

     
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    I 50 anni di Michael Schumacher: i tifosi sperano di riabbracciarlo
    03/01/2019 - 15:55di Redazione




    ROMA - Un grazie di cuore per gli auguri, l'affetto e l’amicizia: lo ha inviato la famiglia Schumacher ai milioni di tifosi del campionissimo tedesco che in queste ore spengono idealmente le sue 50 candeline ma anche tengono accesa la speranza di poterlo riabbracciare.

    Ieri, alla vigilia del compleanno, la moglie Corinna e i figli Mick e Gina Maria hanno voluto ringraziare tutti per la vicinanza in un giorno particolare, che tra l’altro cade pochi giorni dopo la ricorrenza del tragico incidente del 29 dicembre 2013 che gli ha procurato gravi danni cerebrali e la lontananza dalla scena pubblica.

    «Siamo felici di poter festeggiare il 50° compleanno di Michael con voi e vi diciamo grazie, dal profondo dei nostri cuori, per poterlo fare insieme», scrive la famiglia che, «come regalo per Michael» ha annunciato la creazione di una app per celebrare i suoi successi. «Michael può essere orgoglioso di ciò che ha raggiunto, e anche noi - dicono Corinna, Mick e Gina - Ecco perché ricordiamo i suoi successi con la mostra di Michael Schumacher a Colonia, pubblicando ricordi sui social e continuando la sua opera di beneficenza attraverso la Keep Fighting Foundation. Vogliamo ricordare e celebrare le sue vittorie, i suoi record e il suo entusiasmo. Potete stare certi che è nelle migliori mani e che stiamo facendo tutto quanto umanamente possibile per aiutarlo», conclude la famiglia che invita a rispettare la privacy del campione: «Vi preghiamo di capire che stiamo seguendo i desideri di Michael, se teniamo un argomento così sensibile come la salute, come è sempre stato, nella privacy. Allo stesso tempo, vi ringraziamo per la vostra amicizia e vi auguriamo un anno sano e felice 2019».

    Ancora amatissimo in tutto il mondo, Schumacher taglia la soglia dei 50 anni circondato da un alone di mistero, anche se le parole ieri di Luca di Montezemolo aiutano a coltivare qualche speranza. «Spero che possa succedere qualcosa ma non voglio dire altro, se non che so che Michael lotta, che ha tanta determinazione e una famiglia magnifica intorno», le parole dell’ex presidente della Ferrari.

    E oggi anche mondo della Formula Uno celebra Michael Schumacher. «Il nostro campione fa oggi 50 anni, siamo tutti con te Michael, continua a lottare», l’omaggio della Ferrari dove ha conquistato cinque dei suoi sette titoli. «Auguri al nostro grande capitano, sei sempre nei nostri pensieri, continua a lottare», il tweet della Nazionale piloti mentre Nico Hulkenberg lo definisce «il più grande di tutti i tempi». «50 anni fa è nata una stella, che ha cambiato per sempre la Formula Uno - il tributo della Mercedes - Che ha infranto record, ridefinito l’eccellenza e ci ha aiutato a porre le basi per i nostri successi futuri». «Buon compleanno campione, ti auguriamo il meglio», il tweet della Renault. «Tutti noi della McLaren mandiamo i nostri migliori auguri a Michael Schumacher e ai suoi amici e familiari nel giorno del suo 50° compleanno».

    fonte:www.lasicilia.it/



    Maranello, la festa della «famiglia» Ferrari per i cinquant'anni di Michael Schumacher


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    «Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere e continuare a lottare anche quando c’è una piccolissima possibilità». Michael Schumacher lo ha detto in una delle tante interviste concesse nella sua carriera di pilota e la Ferrari ha scelto questa come una delle frasi simbolo nella mostra Michael 50, organizzata in collaborazione con la Fondazione Keep Fighting, che celebra, al Museo Ferrari di Maranello, i cinquant’anni del campione tedesco. L’hashtag viene di conseguenza: #keepfighting, continua a lottare.

    Maranello è un luogo dove qualcosa di rosso c’è dappertutto e ce n’è sempre di più avvicinandosi al Museo Ferrari.

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3 replies since 16/9/2010, 15:26   87 views
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