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The Doors
I The Doors sono stati un gruppo musicale rock statunitense, fondato nel 1965 da Jim Morrison (cantante), Ray Manzarek (tastierista), Robby Krieger (chitarrista) e John Densmore (batterista), e scioltosi definitivamente nel 1973, due anni dopo la morte di Morrison. Sono considerati fra i gruppi più influenti della musica rock, alla quale hanno unito con successo elementi blues, psichedelici, pop e jazz. Molti dei loro brani, come Light My Fire e Riders on the Storm, sono considerati dei classici assoluti e sono stati reinterpretati da numerosi artisti delle generazioni successive.
Nazionalità USA
Genere Blues Rock
Psychedelic Rock
Hard rock
Periodo attività 1965 - 1973
Album pubblicati 25
Studio 9
Live 4
Raccolte 12
BIOGRAFIA
Storia:
La band è stata fondata ufficialmente nel 1966 a Los Angeles, anche se artisticamente si deve far risalire la sua nascita all'estate del 1965 a Venice Beach, in California, a seguito dell'incontro tra Jim Morrison e Ray Manzarek, entrambi studenti della facoltà di cinematografia all'UCLA (University of California, Los Angeles). Passeggiando lungo la spiaggia di Venice, infatti, Morrison canticchiò a Manzarek, quattro anni più anziano di lui, il testo di una canzone che aveva appena scritto, Moonlight Drive, dichiarandogli contemporaneamente la sua totale inesperienza musicale e quindi l'impossibilità di tradurla su pentagramma. Manzarek in quel momento faceva parte di una band chiamata Rick and The Raven insieme al fratello Rick Manzareck ma, riconoscendo in Morrison delle potenzialità interessanti, gli propose di creare un nuovo gruppo. Attraverso le sue conoscenze, Ray ebbe la possibilità di ingaggiare Krieger, interessato al flamenco, e Densmore, appassionato di jazz, che già suonavano con un gruppo chiamato The Psychedelic Rangers: i tre si erano conosciuti ad una lezione comune di meditazione trascendentale del guru Maharishi Mahesh Yogi. Morrison scelse il nome del gruppo da una frase di William Blake: «If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it truly is, infinite» («Se le porte della percezione fossero spalancate, ogni cosa apparirebbe all'uomo come realmente è: infinita»).
I Doors partirono privi di un bassista, fondamentale in quanto riferimento ritmico per un gruppo rock, e non trovarono un musicista di loro gradimento in quel ruolo: va detto che tra i 4 Doors si creò da subito un rapporto molto stretto e profondo che Morrison voleva custodire con ogni cura. Di conseguenza, durante i provini alla ricerca del bassista, l'attenzione non andava soltanto alle capacità musicali dell'eventuale nuovo acquisto per il gruppo ma anche alla sua persona. Dopo qualche audizione, Manzarek, tastierista tecnicamente e musicalmente dotatissimo, propose di adattarsi in quel ruolo, aggiungendo al suo moog un elemento che gli consentisse di gestire il basso con la mano sinistra e la parte melodica alla tastiera con la destra. Fu la soluzione definitiva e, in qualche modo responsabile del successo visto che caratterizzerà sempre il timbro della musica di questa band. La tastiera suonata solo su ottave alte divenne infatti una componente tagliente e inusuale, dando a questo strumento un ruolo di primissimo piano nella definizione delle linee melodiche dei brani e un'incredibile posizione di primo piano negli assoli. In quegli anni, infatti, il ruolo descritto era competenza esclusiva delle chitarre ritmiche, cui competevano anche tutti gli assoli. Nelle registrazioni in studio, comunque, a parte l'album The Doors, fu scelto di utilizzare un basso semplice, che cambiava a seconda delle occasioni: Jerry Scheff, Doug Lubahn, Harvey Brooks, Kerry Magness, Lonnie Mack, Larry Knechtel, Leroy Vinnegar, e Ray Neapolitan figurano tra i musicisti scelti.
I testi delle canzoni dei Doors sono influenzati anche dagli scritti di Aldous Huxley e in particolare dal saggio Le porte della percezione (The Doors of Perception), anch'esso ispirato dal celebre verso di William Blake. Huxley faceva uso di allucinogeni come la mescalina, così come Morrison usava frequentemente LSD. Altre influenze sulla poetica dei Doors sono rintracciabili nel pensiero di Friedrich Nietzsche e nella cultura classica, come la chiara citazione dell'Edipo Re di Sofocle nella canzone The End: «father I want to kill you/mother I want to fuck you»; oltre ad uno tra i poeti più amati da Morrison, Rimbaud, che sosteneva la tesi dello sconvolgimento dei sensi necessario per percepire meglio ciò che ci circonda. La musica dei Doors tende a focalizzarsi attorno alle evoluzioni alla tastiera di Ray Manzarek mentre Robby Krieger alla chitarra suonava con delle influenze di flamenco, indiane, pezzi blues e di musica classica. Per finire, Densmore forniva le linee di batteria necessarie per i diversi ritmi.
I Doors cominciarono a suonare in un locale del Sunset Boulevard, il London Fog, e vennero successivamente assunti nel celebre Whiskey-a-go-go. Nel 1966 vennero finalmente scritturati dalla Elektra, che fece uscire il loro primo album nel gennaio del 1967: The Doors. In America è la stagione d'oro del sound di San Francisco all'insegna di "Pace & Amore" e degli hippy, ma i Doors si impongono con un atteggiamento del tutto diverso, con Morrison che quasi aggredisce il suo pubblico e scrive canzoni su sesso droga e morte. Nel quadriennio 1966-1969 il gruppo conobbe un'ascesa memorabile, raggiungendo quasi subito le vette delle classifiche.
Immediatamente dopo, tuttavia, ha il via la parabola discendente, dovuta soprattutto alla dipendenza di Morrison da alcool e droghe varie, che influenzarono non poco le registrazioni, se non addirittura le esibizioni dal vivo: basti a tal proposito, ricordare i concerti di New Haven o di Colonia, con Morrison arrestato per disordini ed oscenità, o letteralmente stramazzato sul palco. Il culmine fu raggiunto dal concerto che i Doors tennero a Miami nel marzo del 1969 quando, in preda a droghe e con spirito provocatorio, Morrison avrebbe [citazione necessaria] mostrato i genitali al pubblico. A seguito di ciò, subì un processo e venne liberato su cauzione, ma l'immagine della band ne uscì gravemente macchiata, al punto da non venire invitata al Festival di Woodstock. I Doors decisero allora di prendersi una pausa di riflessione e Jim, insieme alla compagna Pamela Courson, si trasferì a Parigi.
Il 3 luglio del 1971, Morrison morì in circostanze mai del tutto chiarite; il suo corpo venne ritrovato privo di vita nella vasca da bagno del suo appartamento a Parigi, in Rue Beautrellis, 7. Si concluse che fosse morto per arresto cardiaco, anche se successivamente venne rivelato che nessuna autopsia venne effettutata prima che il corpo di Morrison fosse sepolto al cimitero Père Lachaise di Parigi. La sua morte rimane avvolta nel mistero, visto che nessuno - oltre alla sua fidanzata ed il dottore - ha mai visto il corpo di Jim Morrison. La scomparsa di Morrison avvia così due movimenti: quello delle migliaia di fans che annualmente recano visita alla sua tomba in un cimitero di Parigi e quello, contrario, di coloro che credono che il cantante-mito sia vivo e vegeto a godersi la sua strana vita in qualche remoto angolo di mondo.
Gli altri membri del gruppo continuarono nell'attività artistica ed incisero altri due album, Other Voices e Full Circle, senza però riscuotere gli stessi successi avuti con Morrison. Quindi si sciolsero, cercando di intraprendere carriere soliste per conto proprio.
Nel 1979 il regista cinematografico Francis Ford Coppola utilizza la celeberrima canzone The End per il suo famosissimo Apocalypse Now, film capolavoro sulla guerra del Vietnam con Martin Sheen e Marlon Brando tra gli attori del cast.
Nel 1991 il regista Oliver Stone gira The Doors, un film molto criticato dai fans del gruppo ma che ha contribuito nei più giovani a rinfocolare la passione per la musica della band. Val Kilmer interpreta Jim Morrison mentre Meg Ryan è la sua fidanzata Pam. Ray Manzarek comunque critica aspramente il film di Stone nel suo libro Light My Fire, la mia vita con Jim Morrison, definendolo un'esagerazione grottesca per la sbagliata interpretazione del superuomo di Nietzsche e per aver fatto apparire Morrison come un fascista, accusando lo stesso Stone di latente antisemitismo.
Edited by lussy601 - 22/3/2011, 20:37. -
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INEDITO DEI DOORS: 40 anni dopo in radio e su facebook
SU FACEBOOK INEDITO DEI DOORS– S’intitola “She Smells So Nice” ed è il brano inedito dei Doors lanciato su Facebook dopo ben 40 anni. La canzone inedita della band californiana capitanata da Jim Morrison è stata lanciata in anteprima sulla pagina Facebook della band nel pomeriggio di lunedì 9 gennaio. Da oggi, invece, il brano sarà disponibile anche in rotazione radiofonica.Questo 2012 per i Doors è l’anno di un anniversario speciale. Sono infatti trascorsi quarant’anni dalla pubblicazione dell’album “L.A. Woman”, e per celebrarlo arriva “She Smells So Nice”. È un brano rock-blues che ci permette di riascoltare il sound di Robbie Krieger alla chitarra, Ray Manzarek alle tastiere e John Densmore alla batteria, mentre la voce è sempre quella inconfondibile e mai dimenticata di Jim Morrison.Il brano inedito è stato inserito nel doppio album dal titolo “L.A. Woman – 40th Anniversary” che sarà disponibile in tutti i negozi di dischi e presso tutti gli store digitali dal prossimo 24 gennaio. L’album verrà pubblicato nelle seguenti versioni: doppio cd, doppio LP e in digitale. L.A. Woman è l’ultimo album dei Doors con Jim Morrison, visto che fu inciso prima della sua morte avvenuta a Parigi nel luglio del 1971. Presto verrà pubblicato anche un DVD dal titolo Mr. Mojo Risin: The Story Of L.A. Woman, che contiene le riprese dei concerti e quelle in studio di registrazione. Il titolo del documentario Mr. Mojo Risin è lo stesso che si sente accennare cantando alla fine del brano “She Smells So Nice” ed è l’anagramma del nome di Jim Morrison.. -
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Top 10: le dieci canzoni più belle dei Doors
42 anni fa moriva Jim Morrison e con la sua morte, qualche anno dopo, scompariranno anche i Doors, il gruppo che Jim aveva formato insieme a Ray Manzarek, scomparso qualche mese fa.
I Doors non sono stati solo un gruppo musicale, ma molto di più. Il loro modo di fare musica è stato rivoluzionario: giusto come esempio, i Doors non usavano il basso, ma l’organo.
E poi ci sono i testi delle canzoni dei Doors: si potrebbero definire liriche acide, visionarie, poesie e racconti di mondi altri, diversi dal nostro. Jim Morrison fu poeta, oltre che cantante. La poesia è stata la sua grande passione, che poi, dopo l’incontro con Manzarek, ha iniziato a riversare nelle canzoni.
Jim Morrison era un catalizzatore e un grande istrione. I suoi live sono celebri per il modo in cui lui trattava il suo pubblico, amato ed odiato, e per le sue messe in scena, così grandiose e fuori dagli schemi che più di una volta gli sono costate una denuncia. Ma lui era Jim Morrison, non era uno qualunque, era l’uomo capace di raccontare, in una canzone del 1967, una storia di incesto.
Era quello che gridava al suo pubblico di svegliarsi durante i suoi concerti, era il cantante che se ne fregava e che mandava a quel paese tutti quelli che accorrevano a vederlo e che per questo lo amavano.
Poi, ad un certo punto, Jim Morrison, appena 27enne, dice basta a quella vita di eccessi e decide di trasferirsi a Parigi con Pamela, la donna più importante della sua vita per realizzare il sogno di divenire poeta a tempo pieno. Ma durerà molto poco: il 3 luglio del 1971 Jim Morrison viene trovato morto nella vasca da bagno del suo appartamento, proprio da Pamela.
Morto per un attacco cardiaco, per una overdose, ucciso dall’alcool o dalla Cia. Se ne dicono tante su Jim Morrison e la sua morte, quella morte che lo ha trasformato in leggenda.
Ma quello che conta, alla fine, è la musica.
Le dieci canzoni più belle dei Doors
1. The Crystal Ship - The Doors – 1967
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9. The End - The Doors – 1967
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8. Strange Days - Strange Days – 1967
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7. Love Me Two Times - Strange Days – 1967
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6. When the Music’s Over - Strange Days – 1967
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5. The Unknown Soldier - Waiyting for the sun – 1968
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4. Touch Me - The Soft Parade – 1969
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3. Roadhouse Blues - Morrison Hotel – 1970
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2. Love Her Madly - L.A. Woman – 1971
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1. Riders on the Storm - L.A. Woman – 1971
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