Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

A.Natale....Puoi......

aspettando il natale...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    A Natale Puoi....






    Edited by Lussy60 - 18/11/2012, 20:58
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image



    A Natale Puoi

    A Natale puoi
    fare quello che non puoi fare mai:
    riprendere a giocare,
    riprendere a sognare,
    riprendere quel tempo
    che rincorrevi tanto.

    È Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più
    per noi:
    a Natale puoi.

    A Natale puoi
    dire ciò che non riesci a dire mai:
    che bello è stare insieme,
    che sembra di volare,
    che voglia di gridare
    quanto ti voglio bene.

    È Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più
    per noi:
    a Natale puoi.
    È Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più
    per noi:
    a Natale puoi.

    Luce blu,
    c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più:
    è la voglia che hai d’amore,
    che non c’è solo a Natale,
    che ogni giorno crescerà,
    se lo vuoi.

    A Natale puoi.

    È Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e da Natale puoi fidarti di più.

    A Natale puoi
    puoi fidarti di più.

    A Natale puoi.

    image
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image

    a natale puoi.....

    image

    image

    a natale si puo' fare di piu'....per tutti noi....
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Un pensiero

    Ascolto nel vento la tua voce,
    guardo l'azzurro senza fine
    e mi perdo cercando il tuo sguardo.
    Nella mia mente un pensiero:
    "Dove finisce l'aria che respiri?"
    "La respiro anche io, è il filo sottile
    che ci lega"!.
    Nel pensiero trovo il ricordo
    e in quest'ultimo
    l'amore che provo per te.
    Tu, ancora una volta,
    al centro del mio cuore.

    da luigi655


    image


    image
    a..natale..esplode la magia...e..puoi tutto...


    image

    image

    image

    image

    bambini crescono, le generazioni passano e con loro anche gli eroi cambiano.
    Di certo quelli intramontabili sono quelli creati dalla società consumistica come Babbo Natale e la Befana.

    Ma chi sono gli eroi per il bambino?

    Sono quelle persone, quelle figure che sono in grado di dargli affetto, che lo fanno sentire protetto e che gli mostrano sicurezza. Per un bambino di due, tre anni gli eroi sono i genitori che appaiono alla sua visione come essere perfetti, infallibili, buoni ed onnipotenti.

    I figli, a quell’età, ammirano i genitori a tal punto che vorrebbero essere come loro e compiere le stesse azioni perchè credono che quello sia il bene, quindi se un papà è brontolone, impaziente, scorretto con la gente anche nel linguaggio, il bambino crederà che nella vita, per crescere ed affermarsi socialmente, bisogna essere scorretti, utilizzare parolacce per mostrare autorevolezza e forza.
    Allo stesso modo, se la mamma è una persona molto lamentosa, che spettegola in modo continuo, anche la bambina penserà che il ruolo della donna nella società sia quello.

    I genitori, dunque, sono gli eroi principali del bambino.
    Esistono poi gli eroi di “serie B”, come ad esempio Babbo Natale e Gesù bambino, a cui i piccoli credono e a cui fanno affidamento e riferimento.

    Qui sorge una domanda?
    Quando è bene dire al piccolo che Babbo Natale è solo frutto dell’invenzione?
    Esiste un momento adatto, oppure è bene essere sinceri sin dall’inizio?

    In questo caso il problema non sussiste visto che qualunque cosa voi diciate al piccolo, anche che Babbo Natale non esiste, il piccolo crederà sempre a se stesso continuando a confidare nella presenza vera di questo personaggio, perché per i bambini tutte le cose sono persone, anche gli animaletti, la luna, l’erba, tutti ciò che lo circonda.

    La cosa fondamentale, invece, da non fare è utilizzare questi personaggi per ricatto imponendo frasi del tipo: “mangia se no Babbo Natale non ti porta i regali”, oppure “fai il bravo se no Gesù bambino per natale ti manda all’inferno”. Questo è assolutamente vietato perché quando il piccolo scoprirà la verità vi interpreterà come un inganno e capirà che avete strumentalizzato Babbo Natale per alcuni fini di interesse e si sentirà truffato.

    I simboli e i personaggi della fantasia sono, per il bambino, il simbolo della bontà, dell’amore e dei valori e progressivamente, crescendo, prenderà da solo coscienza della situazione che sarà anche più facile da accettare.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image
    e natale si puo' dare di piu'...per me...

    image
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image
    caro babbo natale..questo anno vorrei!!!!!!
    image
    tanto amore.e tanta felicita'....image..

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Natale1

    Una semplice storia di Natale



    Non senza sogno ne' senza speranza Giuseppe aveva venduto tutto per andare nella terra promessa. E quando vi era giunto con la sua vecchia e scassata auto l’aveva girata e rigirata senza mai trovare un buco ospitale. Non esisteva alloggio ne' vero lavoro per lui straniero ed immigrato. Guadavano con disprezzo il pancione di Maria e gli chiudevano la porta in faccia.
    Dopo qualche tempo di quella vita vagabonda nel serbatoio rimanevano pochi litri di benzina e nelle tasche neppure un soldino.
    ...
    Era imbiancata la notte!
    Non avevano mai vista la neve in vita loro e mai avevano sentito il freddo penetrare così tanto dentro alle loro ossa. Quel rudere di auto in cui si trovavano aveva il riscaldamento rotto, le suole consumate ed arrancava a fatica per la salita.
    In quelle condizioni Giuseppe aveva proprio paura a passare un'altra notte all'aperto, come tante altre volte aveva fatto, paura soprattutto per Maria e per il bimbo che doveva nascere. Necessariamente dovevano trovare un ricovero o sarebbe potuto accaduto il peggio.
    Fu allora che videro la capanna, lassù, un po' fuori strada, e Giuseppe vi si diresse subito, senza esitazione. L'auto sbandò più volte lungo il sentiero ma arrivarono senza incidenti.
    La serratura alla porta della capanna era primitiva e per lui, falegname disoccupato, fu facile entrare anche se le mani gli tremavano. Maria, sempre tenendosi il pancione con le mani, sopportava il freddo e mai disse una parola di lagnanza. Intuiva però l’avvicinarsi dell’evento.

    Non passarono inosservati. Qualcuno vide la luce del fuoco che si rifletteva nel vetro della finestra della capanna isolata sopra la vallata.
    "Hanno occupato la stalla di montagna! Quando ha smesso di nevicare ho visto le finestre illuminate. Avvertite parenti e amici! Cacceremo a bastonate quegli abusivi". La notizia volò in un lampo tra i pastori della vale.
    Più tardi , formato un buon gruppo, i pastori armati bastoni, coltellacci e cani al seguito salirono il sentiero che portava alla capanna.
    Nel tragitto percorso in silenzio recuperarono anche qualche pecora dispersa che la loro indolenza aveva dimenticato al freddo. Silenziosamente circondarono la baracca, poi ad un ceno comune qualcuno con una pedata spalancò di botto la porta e si precipitarono dentro minacciosi con i bastoni levati, pronti a tutto.

    Si bloccarono subito!
    Lui, l'abusivo, sfoderò solo un sorriso, lei, bellissima, con un neonato in braccio, si copri subito il volto con il velo ma i suoi occhi sorridevano, anche il pargolo sorrideva e nei suoi occhi brillava la Vita.
    La furia si sciolse come quella neve al sole che ora era alto nel cielo, e qualcosa colpì al cuore i pastori che ricordarono allora le loro antiche tradizioni. Posarono i bastoni e iniziarono a parlare. Ascoltarono volentieri la storia di Giuseppe e alla fine non si sentirono più tanto diversi da quel falegname vagabondo. Qualcuno allora prese del pane e, in un antico segno d'ospitalità, lo spezzò e diede i primi pezzi ai due stranieri poi lo distribuì tra i pastori.

    Il gesto restò negli occhi di luce di quel bimbo che ancora sorrideva.

    Forse il sogno non morirà...







    E' Natale (buon Natale ai bambini)


    nativity004

    Le vive campane del Natale,
    in ogni pur lontano cuore,
    rintocchino sempre a festa
    per portare gioia e amore.


    renne_danza

    Questo è il giorno giusto
    per fare un gesto buono,
    per dire una parola dolce
    e per chiedere il perdono.

    perenoelbonhomneige

    Non importa se fuori nevica,
    o fa un caldo tropicale,
    splenda nei nostri cuori
    la radiosa stella del Natale.


    presepe5

    BUON NATALE A TUTTI I BAMBINI

    Giancarlo cobite





    Luca e le stelle cadenti



    “Questa sera, amore mio, ti racconterò una bellissima storia di un bambino che abita dall’altra parte del mondo. Si chiama proprio come te.”
    Luca sorrise contento. La mamma gli rimboccò le coperte e gli sussurrò dolcemente: “Devi sapere, che mentre qui nel nostro paese, è inverno e cadono grossi fiocchi di neve, nel posto in cui si trova quel bimbo, anche se è Natale, fa caldo ed è estate. Infatti...” e la mamma iniziò a raccontare.
    “Era una notte calda ed afosa. Si sentiva il canto delle cicale e dei grilli. Luca e suo padre, erano seduti nel giardino di casa, con gli occhi sperduti nel cielo stellato...
    “Guarda papà! Com’è grande quella stella!”
    “Devi sapere, piccolino mio, che anche le stelle hanno un nome. Quella che mi hai appena indicato si chiama Vega, ed è quella più vicina a noi, per questo ci appare così luminosa!”
    Alla vista di un’altra stella, Luca gridò con entusiasmo: “Ne ho vista una cadere! Chissà chi è quel bimbo fortunato che è riuscito a prenderla! Voglio anch’io una stella. Questo è il mio desiderio per Natale.”
    “Sai, il tuo è un sogno così grande e complicato, amore mio, che non potrà mai realizzarsi, le stelle devono restare lì dove le vedi,” gli disse il padre guardandolo con tenerezza.
    Luca rispose prontamente: ”Ma io ho tanta voglia di averne una. Prima o poi, un’altra cadrà dal cielo, ed io sarò pronto ad accoglierla nella mia mano. Non vorrei che restasse una stella orfana. Io me ne prenderò cura.”
    Il padre sorrise e disse: “Ascolta Luca, la luce di quella stella è così potente che è arrivata fin dentro il tuo cuore.”
    “Sì sì... la sento solleticarmi con le sue punte luminose proprio qui” disse il bambino ridendo e battendo forte la manina sul petto. Poi domandò incuriosito: “Ma come ha fatto ad arrivare fin dentro di me?”
    “Perché mentre guardavi quella stella, la sua luce che viaggia nello spazio, ha attraversato in un batter d’ali i tuoi occhioni verdi illuminandoli ancora di più, poi, è scesa nel tuo cuore.”
    Il piccolo non convinto però delle sue parole, indicò con il dito una stella qualsiasi, e rispose con euforia: “Ma io vorrei toccarla, tenerla nella mia mano, e averla accanto quando mi addormento... Sì, proprio vicino al mio letto, così illuminerà la stanza ed io non avrò paura del buio!”
    Il padre commosso dalle riflessioni acute del suo bambino lo strinse a sé per rincuorarlo, e gli accarezzò i capelli finché non si addormentò. Non sapeva, però, come far comprendere al figlio, che alcuni desideri sono così
    grandi da non poterli raggiungere perché irrealizzabili.
    In quel mentre, si alzò un magico venticello, ed il piccolo sognò di volare nello spazio, dove incontrò la Luna che aveva il viso incipriato di bianco. Era vestita a festa per l’occasione, infatti, indossava un abito nero impreziosito da luccicanti diamanti. Il bimbo, all’ora, si svegliò di colpo e si accorse di essere nel suo letto. Si stropicciò gli occhi e incredulo, sorrise quando vide al suo fianco, posata sul comodino, una piccola stella che illuminava tutto ciò che era intorno.
    La osservò attentamente perché era viva e si muoveva volando da un mobile all’altro. Il piccino pensò che la stellina era felice d’averlo incontrato perché volteggiava allegra nell’aria. Aprì, così, la manina e l’insetto vi si posò sopra.
    “Oh! Come sei bella! Sei così luminosa. Tu devi essere quella stella lì, la stella Vega! Sapevo che prima o poi saresti caduta dal cielo, e saresti venuta da me per salutarmi.”
    Quando il padre sentì che il bambino stava parlando aprì la porta, e l’insetto impaurito volò via dalla finestra socchiusa.
    Il bimbo, quella notte, provò a contare tutte le stelle che erano cadute dal cielo nel suo giardino. Erano tante, ed erano lì, solo per lui. Così alla fine si riaddormentò, contento che il suo desiderio si era finalmente realizzato.”
    Anche il nostro Luca, quella notte, dopo il racconto della mamma, sognò tantissimo e nel suo sonno era felice perché era seduto su una delle renne di Babbo Natale, e la sua slitta, era piena di stelle cadenti, e ad ognuna di esse aveva dato un nome.

    byPaola
























    natal38


    Immagini antiche
    scorrono nella mente
    tra sponde curve
    ed angoli smussati.

    L’aria fredda e pura
    gioca con le sensazioni
    e respiro di un tempo
    i ricordi di mani congelate
    da giochi con la neve,
    assieme ad altro bambino,
    che ora non c’è più.

    Tutto mi parla del Natale.

    Allora prendo palline e festoni,
    guarnisco, illumino, addobbo
    sottoportico, casa e albero.

    Non salverò il mondo
    ma festeggerò il Natale
    come ricorrenza simbolo
    della nostra cultura
    con mia moglie,
    la mia cresciuta bambina
    e il mio vecchio papà,
    bambino dentro
    più di me.

    ...


    Giancarlo cobite



    Edited by Lussy60 - 18/11/2012, 20:59
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    filastrocche_natale_2


    FUOCO FUOCHELLO

    Fuoco fuochello
    la fiamma traballa
    il bue è nella stalla
    il bue e l'asinello
    è nato un Bambinello.





    Per tutti i bambini:
    italiani, francesi o abissini
    e noi che siamo così piccini,
    non chiederemo dei regalini,
    ma solo la pace per tutti i bambini



    Brilla in cielo una stella

    Brilla in cielo una stella
    Con la coda lunga e bella.
    Si ode dentro la capanna,
    una dolce ninna-nanna.
    C'è un bambino biondo, biondo
    Col visetto tondo, tondo,
    che riceve doni e fiori
    dagli umili pastori.

    Ho Sognato
    Ho sognato che il Bambino
    venne presso il mio lettino
    e mi disse dolcemente:
    "Per Natale non vuoi niente?"
    Io pensai per prima cosa
    a te mamma sì amorosa
    a te babbo, buono tanto,
    e gli dissi:"Gesù santo,
    babbo e mamma benedici,
    fa' che sempre sian felici!"



    Arriva il Natale
    Arriva il Natale
    la festa speciale
    speciale davvero
    per il mondo intero.



    Edited by Lussy60 - 18/11/2012, 20:59
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    La vita e le avventure di Babbo Natale di Frank Baum


    "Portava i giocattoli ai bambini perché erano piccoli e indifesi, e perché li amava. Sapeva che i bambini m,igliori ogni tanto si comportavano male, e che quelli cattivi spesso erano buoni. Così stavano le cose con i bambini, in tutto il mondo, e lui non avrebbe cambiato la loro natura nemmeno se avesse avuto il potere di farlo."



    "Avete mai sentito parlare della grande foresta di Burzee?"
    Inizia così, proprio come una favola tradizionale, questo bel libro dell'autore straordinario del Mago di Oz.
    Nella foresta di Burzee, dove vivono ninfe, folletti, creature fatate e immortali e dove regna incontrastato il Signore delle Foreste del Mondo, la razza umana non è mai penetrata. Sino al giorno in cui un bimbo abbandonato e affamato viene trovato dalla ninfa Necile che chiede l'autorizzazione a tenerlo con sé, ottenendola, eccezionalmente perché l'adozione di un bambino è "proibita in lungo e in largo dalle leggi".

    "Si chiamerà Claus, che significa piccolo, anzi Neclaus, cioè piccolo di Necile".
    Gli elfi s'innamorarono del suono della sua risata; i nani apprezzarono il suo coraggio, le fate adorarono la sua innocenza" e così fu ben accolto in questo regno incantato.
    Claus crebbe imparando il linguaggio delle bestie, "aiutando gli elfi a nutrire le piante e i nani a tenere a bada gli animali", finché venne il giorno in cui, vedendolo cresciuto e forte, Ak, il Signore delle Foreste, decise di portarlo con sé in giro per il mondo.

    image

    E così Claus entrò in contatto con i suoi simili, rimandendo particolarmente colpito dai bambini, dalla loro innocenza, dall'entusiasmo e la gioia che trasmettevano, ricchi o poveri che fossero, ma anche dal dolore che potevano provare.
    Tornano nella Foresta di Burzee prese la decisione irrevocabile di andarsene "Voglio prendermi cura dei figli del uomini, e provare a renderli felici".

    Pur essendo un essere umano, Claus rimaneva comunque sotto la protezione delle creature magiche e immortali del bosco, il che lo rendeva comunque speciale.
    Raggiunta la Valle Ridente di Hohaho, "dove tutti si vogliono bene", decise che lì doveva costruire la sua casa (e ancora lì vive oggi).
    Pronto sempre a giocare con i bimbi che incontrava, ne divenne presto l'amico migliore. Gli unici con cui non poteva intrattenersi erano quelli che abitavano all'interno del palazzo del Signore di Lerd e nel castello del barone Braun.
    Arrivarono l'inverno e la neve e Claus si trovò isolato dal resto del mondo. Chiuso nella sua casa calda insieme alla sua gatta, annoiandosi decise di passare il tempo intagliando un pezzo di legno, fino a farne un gatto acciambellato: "aveva appena costruito il primo giocattolo", che si dimostrò utilissimo quando, pochi giorni dopo, incontrò un bimbo del vicinato perduto nella bufera di neve e, accoltolo in casa per riscardarlo, vide che apprezzava molto quel gatto di legno.

    image

    "Credo che i bambini amino i gatti di legno quasi quanto quelli veri, senza contare che loro non scappano via e non graffiano e non mordono. Ne farò altri. E fu così che iniziò la sua grande impresa."
    Baum prosegue nel racconto che noi lasciamo a questo punto. Ci dirà anche di come i malvagi Awgwa tenteranno di fermare Claus perché "ci sono meno bambini cattivi nel mondo da quando Claus è arrivato nella Valle Ridente e ha cominciato a costruire i suoi giocattoli"; proseguirà con il racconto del primo viaggio con le renne e dell'abitudine di scendere dai tetti nei camini; ci spiegherà perché la gente prese a chiamarlo Santa Claus e come accadde che il suo viaggio di distribuzione dei giocattoli ai bimbi del mondo fu definitivamente fissato una sola volta all'anno, alla Vigilia di Natale e, infine, ci svelerà come avvenne che a Claus fu donato il mantello dell'immortalità.

    Una storia che conosciamo molto bene ma che, narrata da Baum, sembra nuova perché si arricchisce di particolari inediti, di curiosità, di trovate originali.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image

    image

    image
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image

    image
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    image

    image


    image


     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    775E475D765F5E51

    387730_288806857830723_177552908956119_939430_1733097612_n-200x200

    387272_299240930099085_293252100697968_1028909_1220489263_n-200x200

     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    61734398nx5







    jpg



    A Natale puoi
    dire ciò che non riesci a dire mai:
    che bello è stare insieme,
    che sembra di volare,
    che voglia di gridare
    quanto ti voglio bene.
    È Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più
    per noi:
    a Natale puoi.
    È Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più
    per noi:
    a Natale puoi.

    Luce blu,
    c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più:
    è la voglia che è l’amore,
    che non c’è solo a Natale,
    che ogni giorno crescerà,
    se lo vuoi.
    A Natale puoi.
    È Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e a Natale si può amare di più,
    è Natale e a Natale si può fare di più,
    è Natale e da Natale puoi fidarti di più.
    A Natale puoi
    puoi fidarti di più.
    A Natale puoi.



    164564_482070069802_230392789802_5642881_29828_n

    Natale-Foto-gatto-divertente

     
    Top
    .
40 replies since 27/11/2010, 22:53   4188 views
  Share  
.