Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Musica elettronica

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Musica elettronica


    [IMG] [/IMG]

    Per musica elettronica si intende, in termini generali, la musica prodotta esclusivamente o prevalentemente con strumentazione elettronica; ovvero con sintetizzatori, campionatori ed altri strumenti che non generano suoni attraverso un processo meccanico. In tal senso, con l'evoluzione della tecnologia digitale, anche apparecchiature come il personal computer sono diventati strumenti per produrre musica elettronica. La locuzione viene talvolta assimilata, in modo non del tutto corretto, a quella di musica elettroacustica. Per questa ragione, poiché gran parte della musica contemporanea è registrata, suonata, e scritta con l'ausilio di equipaggiamenti elettronici (sequencer, hardware, software), l'espressione si applica in modo più appropriato a quei generi e a quelle opere musicali in cui l'elettronica non costituisce semplicemente un mezzo utilizzato nel processo di creazione di una registrazione di un brano musicale, ma è viceversa intrinseca alla natura stessa del brano, come nel caso di incisioni dominate da sintetizzatori, campionatori, drum machine, sequencer e così via. Il che non significa comunque che questo genere di musica abbia sempre caratteristiche immediatamente riconoscibili, dato che strumenti elettronici vengono spesso usati per riprodurre sonorità naturali o meccaniche. Va dunque tenuto presente che in questo senso specifico, l'espressione musica elettronica si può applicare a opere e artisti con intenti musicali estremamente diversi.
    Da una matrice "colta", vicina alla musica contemporanea e a quella d'avanguardia, la musica elettronica si sviluppa grazie al lavoro di compositori come Luciano Berio, John Cage, Franco Evangelisti, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Henri Pousseur, Steve Reich, Pierre Schaeffer, Karlheinz Stockhausen, Edgar Varèse, Iannis Xenakis e Pietro Grossi. Questa prima generazione di compositori elettroacustici, particolarmente attiva negli anni Cinquanta e Sessanta, è costituita dai pionieri della musica elettronica. La loro attività si svolge inizialmente presso le istituzioni radiofoniche, gli unici enti che avevano la strumentazione necessaria e che investivano nelle apparecchiature elettroniche. Presso gli studi della RTF di Parigi, Pierre Schaeffer e i suoi collaboratori sul finire degli anni Quaranta avevano teorizzato e sviluppato la musica concreta. Con l'arrivo dei primi oscillatori questi studi divennero un fertile terreno per la musica elettronica e la musica elettroacustica.
    Da una matrice "leggera", sviluppandosi inizialmente con il lavoro di alcuni artisti e gruppi sperimentali degli anni Sessanta, la musica elettronica ha uno sviluppo sostanzialmente eterogeneo, dovuto soprattutto al fatto che l'uso di sintetizzatori e campionatori si è via via largamente diffuso in moltissimi generi, creando contaminazioni e commistioni che spesso rendono difficile l'identificazione del genere stesso e il peso che la strumentazione elettronica ha in esso. Accanto ai precursori fondamentali della musica elettronica tout-court, come Tangerine Dream e Kraftwerk, alla diffusione del sintetizzatore contribuirono nomi legati maggiormente alla scena rock, come Pink Floyd e Keith Emerson, che utilizzarono l'elettronica sia per creare atmosfere innovative, sia per riprodurre più facilmente sonorità altrimenti vincolate ad esecuzioni strumentali complesse (ensemble di archi, ecc.)




    Breve storia della musica elettronica


    Quando fu scoperto il campo elettromagnetico uno degli effetti collaterali fu la produzione di suoni generati da esso: il primo strumento elettronico che si ricorda è il theremin (dal nome del suo inventore, negli anni venti), che consiste in una specie di antenna che traduce il campo elettromagnetico in suoni. Basta muovere le mani o altri oggetti per modificare la disposizione di questo campo per ottenere dei suoni variabili. Dopo la seconda guerra mondiale, con l'introduzione dei transistor e dei primi elaboratori elettronici molti sperimentatori sonori si interessarono alla produzione di suoni derivanti dalle nuove tecnologie. Fino agli anni sessanta rimaneva una pratica per pochi, a causa degli alti costi per procurarsi certe apparecchiature e per la relativa difficoltà nel loro uso sonoro. A partire dagli anni settanta però la diffusione di macchine per la produzione di musica elettronica si allargò molto: sintetizzatori e sequencer cominciarono a essere di uso comune e non più limitato all'avanguardia sperimentale. Negli anni ottanta la diffusione di queste tecnologie si allargò sempre più fino a coinvolgere anche i primi computer a uso personale.
    Negli anni successivi fino ad oggi, questo processo si è sempre più allargato rendendo la produzione di musica elettronica sempre più alla portata di tutti. Basta una certa facilità nell'uso del computer e con costi molto bassi si hanno a disposizione tutti i mezzi e i suoni possibili per comporre. Inoltre sono sempre disponibili le tecnologie precedenti, che si possono sovrapporre ai computer, senza contare le possibilità di contaminazione con suoni acustici o elettrici.
    Negli ultimi anni, con la diffusione di internet, anche la distribuzione della musica può essere elettronica. Tralasciando la distribuzione 'illegale' di mp3, molti produttori indipendenti decidono di distribuire le loro produzioni su internet, con il vantaggio di ridurre di molto le spese e i tempi della distribuzione tradizionale. Le netlabel (che sono in pratica delle etichette discografiche che usano internet per distribuire le loro produzioni) si stanno sovrapponendo alle etichette indipendenti. L'elettronica è stato il primo genere naturalmente portato a usare questo tipo di distribuzione, ma si sta progressivamente estendendo anche ad altri generi.


     
    Top
    .
0 replies since 6/2/2011, 22:21   65 views
  Share  
.