Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Jazz....La musica afroamericana

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    Jazz

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    Il jazz ha radici lontane che affondano in uno degli episodi più oscuri e vergognosi della nostra storia. La deportazione degli schiavi in America, che furono catturati con violenza in Africa e venduti come bestie nelle piazze dei mercati. Gli schiavi neri trovarono nella musica non solo un aiuto per sopportare le fatiche, ma anche per ribadire ai loro padroni che loro erano uomini come gli altri. Questa musica fu chiamata jazz e nacque nel 900 dalla fusione d’elementi musicali africani con quelli del nuovo ambiente in cui i neri si trovarono a vivere. Una prima fonte di jazz furono i canti di lavoro detti work-songs, i canti religiosi detti spirituals e i gospel-songs d’ispirazione cristiana. Un’altra fonte del jazz fu il blues, un canto di genere profano e di carattere nostalgico e triste. Il jazz è dapprima vocale, poi interessa piccole formazioni orchestrali (originariamente strumenti a fiato o a percussione), quindi da vita anche ad una musica pianistica di tipo popolare (Ragtime), caratterizzata da un sincopato (per sincopesi intende lo spostamento dell’accento forte su quello debole). Dalla fusione del Blues e del Ragtime nasce a New Orleans la musica delle bands che si esibiscono per le strade, improvvisando in occasione di cerimonie religiose e funebri. Gli elementi caratteristici del jazz sono: improvvisazione, forza trascinatrice del ritmo, particolari inflessioni sonore ottenute dagli strumenti a fiato, virtuosismo solistico.


    Fra i maggiori esponenti del jazz ricordiamo: il celebre cornettista Louis Amstrong (1900-1971) che con i suoi complessi ha fatto anche varie tournee in Europa e il pianista Duke Ellington, famoso pure come compositore e direttore d’orchestra.


    Ci sono vari tipi di jazz:
    1. Hot jazz, ossia il jazz originario tipico di Luis Amstrong, basato sull’improvvisazione solistica.
    2. Sweet Jazz, più vicino alla melodia dei modelli occidentali.
    3. Free jazz, si rifà all’improvvisazione collettiva simultanea.
    4. Cool jazz, il cui leader fu il sassofonista Lester Young.



    Il jazz, noto originariamente come espressione musicale spontanea e improvvisata, ha finito con l’entrare nelle sale da concerto e con l’influenzare lo stile di numerosi compositori.
    La melodia risente della scala "blue", in cui alcuni semitoni risultano in posizione diversa rispetto alla nostra scala maggiore: la scala blue ha i semitoni fra il secondo e il terzo e fra il sesto e il settimo grado, anziché fra il terzo e quarto ed il settimo ed ottavo grado.
    Il ritmo, sempre marcato, è di solito binario. Si ha la sovrapposizione di ritmi diversi; Spesso l’andamento è sincopato.

    Gli strumenti dell’orchestra jazz: sono derivati dalle bands, sono:
    1. ottoni,
    2. Saxsofoni, in particolare clarinetti.
    3. Percussioni varie riunite nella batteria.
    In un secondo tempo entrano nell’orchestra il contrabbasso (pizzicato), il bamjo, la chitarra, il pianoforte e qualche volta il violino.


    Caratteristica essenziale del jazz è l’improvvisazione: dopo che tutto il complesso degli esecutori ha presentato un “tema” ogni suonatore riprende in forma solistica il tema stesso, arricchendolo di varie azioni, frutto di una fantasia esuberante e dando prova di una tecnica strumentale talora sbalorditiva. Con Gershwin il jazz diventa sinfonico, espressione della fusione del jazz originario con la musica colta europea. In questa trasformazione, esso perde la caratteristica dell’improvvisazione.


    La musica afroamericana


    Il jazz nasce intorno alla metà dell’Ottocento negli Stati Uniti e precisamente negli Stati del Sud. Dal XVII secolo Inglesi, Francesi, Spagnoli, Olandesi e Portoghesi iniziarono a deportare uomini e donne africani per venderli nelle fattorie americane.
    Questo crudele commercio,chiamato la tratta degli schiavi ha portato in America milioni di neri, dove le loro condizioni di vita erano durissime.
    Durante il lavoro gli schiavi iniziarono a cantare, per alleggerire la fatica, così nacquero i worksong cioè dei canti di lavoro composti da incitamenti e grida.
    Nel corso degli anni quasi tutti i deportati nelle Americhe si convertirono al Cristianesimo e così nacquero gli spiritual, delle composizioni a carattere sacro che rispettano le tradizioni africane e quelle americane.
    Nel 1865 venne abolita la schiavitù e si formò il blues formato da canti individuali che riguardano le difficoltà della vita, l’amore e i loro ricordi.

    Intanto vicino alla foce del Mississipi a New Orleans nacque il jazz vero e proprio, che si diffuse in tutta Europa dagli Stati Uniti attraverso la registrazione su disco.
    Il jazz veniva considerato inferiore agli altri generi, perché era musica nera, però nel corso degli anni venne apprezzata da molte persone.
    Gli antenati del jazz sono i worksong, gli spiritual e il blues; mentre l’evoluzione del jazz è il ragtime che nacque verso la fine del XIX secolo. Si tratta in un primo tempo di un genere destinato al pianoforte e non c’era improvvisazione, mentre dagli anni ’20 subì numerose trasformazioni, fondendosi con il blues e divenendo infine uno stile orchestrale.
    Un altro stile proveniente dal jazz è il bebop dove ogni strumento sembra andare da solo ed emettono suoni rauchi e poco puliti.
    Questo stile piaceva molto ai neri, perché era più vicino alle loro radici folcloristiche come a un saxofonista molto importante: Charlie Parker.


    Jazz (2)
    Appunto contenente un'interessante panoramica sulla musica jazz, nascita e diverse tipologie di questa musica nata negli Stati Uniti



    Il jazz è una musica nata negli Stati Uniti ed espressione della comunità nera.
    E’ la fusione di 2 culture: quelle bianche e quelle nere.
    Nel 1600 durante le giornate di lavoro gli schiavi erano soliti tenersi compagnia cantando. Nascono così gli WORK SONGS. Queste canzoni aiutavano gli schiavi a condividere il loro duro destino.
    Soprattutto con l’abolizione della schiavitù i neri iniziarono a suonare gli strumenti dei bianchi con la tecnica dell’improvvisazione perché non sapevano leggere le note.
    Le band si esibivano nei locali notturni. La città con maggiori bands fu New Orlands. Nel 1917 a causa del problema dell’alcolismo tutti i locali vennero chiusi e i musicisti furono costretti ad esibirsi nelle piazze e nelle strade diffondendo il seme del jazz ovunque.


    Blues:


    La parola blues vuol dire azzurro , ma anche triste depresso e malinconico. Questa espressione del jazz nasce nell’ambiente del WORK SONGS. Il blues però si afferma come espressione individuale. Il blues esprime i temi personali legati alle vicende tristi della vita.



    Spiritual:


    Lo spiritual rappresenta la fusione tra il canto tradizionale dei Neri e il canto religioso Europeo. Divenne presto uno dei generi più diffusi.


    Rag-time:


    La prima forma compiuta di jazz fu il RAG-TIME ed è un genere esclusivamente destinato al pianoforte. Si sviluppa intorno agli anni ’20. Il suo maggior rappresentante fu Schott Jophin.
    Brano: “The entertainer”.


    Hot-jazz:


    Attorno agli anni ’20 nasce una delle band più famose : gli HOT-FIVE , tra loro il famosissimo Louis Armstrong , famoso per gli assoli di tromba e per il timbro vocale. Il modo di suonare si basava sull’improvvisazione a turno dei 5 musicisti sullo stesso tema. La prima registrazione su disco di Louis Armstrong fu nel 1923 il brano “chimes blues”.


    Jazz orchestrale:


    Sul finire degli anni ’20 nasce un nuovo gusto. Il suo principale artefice fu Duke Ellington. Egli allarga l’orchestra (25-30 membri). Principalmente sono tutti strumenti a fiato. Dal 1927 al 1931 lavorò al Cotton Club , un locale di New York. Fu questo il periodo migliore per la sua produzione. Brano : “Carnival in Carolina”.


    Swing:


    Nel 1929 il jazz perde la sua popolarità. Fra il ’35 e il ’45 nasce lo SWING , un genere più leggero e ballabile. SWING vuol dire dondolio , il nome fa riferimento al caratteristico dondolio della sua musica. Il re dello swing è Benny Goodman. Lui suonava il clarinetto. Il momento della sua massima considerazione fu nel 1935 dopo un concerto a Los Angeles. Nel 1936 incise a Chicago il brano “Stompin’ at the Savoy” , che vuol dire ballando al Savoy ,un famoso hotel di New York.


    Bebop:


    Dopo il ’55 il jazz torna a fluoreggiare con il BEBOP. Esso fu chiamato cosi perché riprende un sussulto ritmico/onomatopeico. Sembra una musica senza riferimenti ritmici precisi. I temi non si riconoscono più e gli strumenti sembrano emettere dei suoni rauchi, afoni e poco puliti. Il principale bebopper fu Charlie Parker (1920-1955). Il suo strumento era il sax. Negli anni ’50 a New York gli
    Fu dedicato un celebre locale dal nome “Birdland” , da bird , il suo soprannome. Nel 1951 nel Birdland registrò “Night in Tunisia”.


    Hardbop:


    Verso il 1980 avvenne la frattura definitiva tra il jazz e la musica da ballo. La musica da ballo porterà al rock and roll , mentre il jazz rimane legato al blues e nascerà l’HARDBOP.
    Il più famoso musicista di questo nuovo stile fu John Coltrane. Egli suonava il sax. Si distingue per i suoi lunghi assoli. Con il suo quartetto riusciva ad improvvisare 45 minuti. L’ultima fase della sua vita fu caratterizzata dal superamento dell’hard bop per porre le basi per il FREE-JAZZ, un genere basato su una serie di assoli lunghi e improvvisati. Nel 1962 fece “Chasin the train”. Questo pezzo è basato sull’improvvisazione del jazz.



    Jazz, Blues e Ragtime


    Alle origini del Jazz

    I primi schiavi neri, catturati sulle coste d’Africa Occidentale, furono deportati nelle colonie americane nel 1619: il contatto forzato fra le tradizioni africane e la cultura bianca di origine europea ha generato nuove forme culturali. In campo musicale nasce così il Jazz.
    Presto convertiti al cristianesimo, i neri, trovarono nel lavoro e nella religione il conforto alla sofferenza della deportazione. Le forme più antiche di espressione furono proprio per questo canti di lavoro (work song) e canti religiosi (spiritual e gospel). In queste prime forme musicali si rifletteva la tragedia di un popolo che si esprimeva attraverso:
    un ritmo prevalentemente binario, che seguiva l’eccettuazione delle parole;
    la ripetizione quassi ossessiva di alcune parole.

    Il Blues

    La riconquista della libertà, da parte dei neri, rafforzò il desiderio di crearsi una nuova identità strettamente collegata con la cultura originaria. Nacque così il Blues. L’aspetto melodico era particolarmente curato e si diversificava da quello dei precedenti canti neri per l’uso di una particolare scala, detta Scala Blue che contribuiva a infondere un senso generale di tristezza ai brani, ma allo stesso tempo una carica espressiva originale.


    Il Ragtime

    E’ un elemento di transizione tra Blues e Jazz, è una musica popolare pianistica che si affermò alla fine dell’ottocento nel Midwest degli Stati Uniti. La caratteristica principale del Ragtime è costituita dal continuo utilizzo delle sincopi eseguite dalla mano destra contemporaneamente a un ritmo costante di marcia prodotto dalla mano sinistra. Il ragtime può essere considerato come la prima manifestazione strumentale della musica afro-americana.

    Il Jazz a New Orleans

    Precisamente dove è nato il Jazz non si sa, ma molti concordano che abbia avuto origine fra l’800 e il ‘900 a New Orleans. Infatti qui i neri godevano di migliori condizioni di vita; non conoscendo la scrittura musicale, cominciarono ad esprimersi attraverso l’improvvisazione che apparve subito ben diversa da quella dei bianchi. Le prime formazioni erano Band, gruppi strumentali che suonavano in parate di strada e durante cerimonie religiose. Ne facevano parte soprattutto cornetta, clarinetto, trombone, tromba, basso tuba e strumenti a percussione. Tra le Band più famose vi furono quelle di Buddy Bolden, Edward “Kid” Ory e Joe “King” Oliver.

    Il Jazz di Chicago

    Dopo il 1915 il Jazz si sposta a Nord, nelle grandi città industriale, seguendo l’immigrazione dei contadini neri del Sud. La prima incisione su disco fu realizzata dalla Original Dixieland Jazz Band, una band bianca formatasi a Chicago, nel 1917 e solo in seguito incise la sua musica una band nera, la Sunshine Band di Kid Ory. Il termine “Dixieland” deriva dalla parola “dieci” e si riferisce a una banconota emessa da una Banca di New Orleans soprannominata “dixie” o “dixieland”. In seguito con Musica Dixieland si è voluto indicare la musica dei gruppi Jazz bianchi, mentre quello dei neri era chiamato Stile New Orleans. Nella Creole Jazz Band di King Oliver mosse i suoi primi passi una delle figure più rappresentative del Jazz: il trombettista Louis Armstrong. A Chicago si sviluppò poi un nuovo stile per suonare il pianoforte: il Boogiewoogie, derivato dal Blues, ma contraddistinto da un accompagnamento ostinato.

    Il Jazz di Kansas City

    Si differenziò da quello di New Orleans per la sua musica più raffinata, scorrevole, lieta, ricercata. I Jazzmen si riunivano in Jam Session , che letteralmente significa “riunioni marmellata”, ma nel linguaggio del Jazz significa un insieme di musicisti che improvvisano sull’armonia di un testo dato. Questo genere creò però problemi ai musicisti che non volevano seguire un arrangiamento dato, ma non volevano nemmeno che il loro Jazz si trasformasse in una sequenza di “assoli”. Il Riff era la soluzione: i musicisti potevano servirsi di una piccola orchestrazione comprendente un tema musicale semplice, di breve durata, ma molto marcato, che veniva continuamente ripetuto come motivo principale e come sottofondo agli assoli.


    Edited by Lussy60 - 8/9/2011, 20:59
     
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    jazz

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    Genere musicale nato negli Stati Uniti alla fine dell'Ottocento. Poiché già in origine il jazz si frammentò in numerosi stili diversi, più che una singola definizione è possibile avanzare qualche generalizzazione.

    Il jazzista improvvisa all'interno delle convenzioni dello stile adottato. Di norma, l'improvvisazione segue il giro armonico di una canzone preesistente o di una composizione originale. I musicisti imitano gli stili vocali dei cantanti, con l'uso di glissando e slide, sfumature di altezza (come le cosiddette "blue notes", le note leggermente bemollizzate nella scala del blues), e altri effetti.

    Il ritmo è caratterizzato dall'uso costante del sincopato (con accenti in posizioni impreviste) e dallo "swing": una sensazione di spinta trascinante dovuta al fatto che la melodia viene percepita ora insieme ora leggermente sfasata rispetto all'attesa scansione della misura. Le partiture scritte, quando ci sono, fungono meramente da guida, fornendo la struttura in cui inserire l'improvvisazione. La strumentazione tipica ha come nucleo una sezione ritmica costituita da pianoforte, contrabbasso, batteria e a volte chitarra, alla quale si può aggiungere la più grande varietà di strumenti. Nelle grandi orchestre, i fiati sono raggruppati in tre sezioni: sassofoni, tromboni e trombe.

    Il jazz si basa sul principio che alla progressione di accordi di qualsiasi canzone si può adattare un numero infinito di melodie. Il musicista improvvisa nuove melodie che rispondono a quel giro armonico, il quale viene ripetuto a ogni intervento di un nuovo solista.

    I modelli formali più frequenti sono quelli del song e del blues. Il primo ha la forma AABA, e consiste abitualmente in trentadue battute in o suddivise in quattro sezioni da otto battute; la seconda forma è quella del blues, in dodici battute. A differenza del song, il blues ha un giro armonico abbastanza standardizzato in mi-la.

    Origini


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    Il jazz affonda le sue radici nel patrimonio tradizionale della musica afroamericana: tratti residui della musica dell'Africa occidentale, forme di musica folk sviluppatesi nel Nuovo Mondo, musica europea popolare e classico-leggera del Sette-Ottocento, e forme musicali leggere posteriori influenzate dalla musica nera o prodotte da autori neri.

    Il contributo della musica europea sta nell'aver fornito specifici stili e forme, inni, marce, valzer, quadriglie, e altra musica di danza, musica teatrale leggera, musica lirica, oltre a elementi teorici, in particolare l'armonia, sia come repertorio di accordi sia legati alla forma musicale.

    Tra gli elementi di musica popolare nera che hanno influito sul jazz vi sono la musica per banjo dei minstrel show, i modelli ritmici sincopati derivati dalla musica latinoamericana, lo stile pianistico dei musicisti da taverna del Midwest, e le marce e gli inni suonati dalle bande di ottoni nere alla fine dell'Ottocento. Verso la fine del secolo nacque un genere che ebbe una forte influenza, il ragtime. Dopo il 1910 il compositore e direttore d'orchestra W. C. Handy pubblicò i suoi blues: molto amati dagli esecutori, trovarono la loro più grande interprete in Bessie Smith.


    Storia


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    In origine, il jazz era suonato da piccole bande di giro o da pianisti. Il repertorio, oltre al ragtime e alle marce, comprendeva inni, spiritual e blues. Le bande suonavano una musica, non di rado modificata da sincopi e accelerazioni, in occasioni di picnic, matrimoni, parate e funerali. Anche se il blues e il ragtime ebbero un'origine indipendente dal jazz, e continuarono a evolversi parallelamente a esso, questi generi ne influenzarono lo stile e le forme e costituirono importanti veicoli per l'improvvisazione jazzistica.

    Il jazz di New Orleans



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    Verso l'inizio del Novecento emerse il primo jazz pienamente documentato: il suo epicentro fu New Orleans, in Louisiana. Nel jazz di New Orleans, la cornetta o la tromba presentavano la melodia, il clarinetto sosteneva il controcanto e il trombone seguiva il fraseggio ritmico e le note fondamentali degli accordi. A questo trio di base, la tuba o il contrabbasso fornivano la linea del basso e la batteria l'accompagnamento ritmico.

    Le prime incisioni di jazz risalgono al 1917 e si devono a un'orchestra bianca di New Orleans, The Original Dixieland Jazz Band, che fece immediatamente scalpore all'estero e negli Stati Uniti, al punto che il termine "dixieland" finì per indicare lo stile di New Orleans suonato dai bianchi. Seguirono altri due gruppi, uno nero e uno bianco: a partire dal 1922 i New Orleans Rhythm Kings e nel 1923 la Creole Jazz Band diretta da King Oliver. Altri importanti esponenti di questo stile furono i trombettisti Bunk Johnson e Freddie Keppard, il saxofono soprano Sidney Bechet, il batterista Warren "Baby" Dodds, e il pianista e compositore Jelly Roll Morton. Il musicista più influente formatosi a New Orleans fu però la seconda tromba di King Oliver: Louis Armstrong.


    L'impatto di Armstrong




    "Satchmo" Armstrong era uno straordinario improvvisatore. Modificò la scena del jazz portando il solista in primo piano, e nei suoi gruppi di incisione, gli Hot Five e gli Hot Seven, dimostrò che l'improvvisazione nel jazz poteva andare ben al di là dei semplici abbellimenti e arrivare a creare nuove melodie a partire dalla successione armonica del motivo iniziale. Fissò anche il modello per tutti i cantanti successivi, non solo per il modo in cui alterava le parole e le melodie delle canzoni, ma anche improvvisando senza parole, usando la voce come uno strumento, con la tecnica dello scat.

    Chicago e New York



    Gli anni Venti furono un decennio di sperimentazione e scoperte. Molti musicisti di New Orleans, come Armstrong, si trasferirono a Chicago dove diedero vita a uno stile connotato da ritmi più tesi e trame più fitte oltre che da una maggiore attenzione ai solisti. Tra i nomi maggiori di questo stile si ricordano il trombonista Jack Teagarden, il banjoista Eddie Condon, il batterista Gene Krupa e il clarinettista Benny Goodman. Attivo a Chicago era anche Bix Beiderbecke, il cui approccio lirico alla cornetta offriva un'alternativa allo stile trombettistico di Armstrong. Molti musicisti di Chicago in seguito si insediarono a New York, altro centro importante del jazz degli anni Venti.


    Il pianoforte jazz

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    Tra gli strumenti, un altro veicolo per gli sviluppi del jazz in questo decennio fu il pianoforte. Il quartiere newyorkese di Harlem divenne il centro di uno stile solistico molto tecnico e trascinante noto come stride piano. Ne fu pioniere James P. Johnson, al quale si deve il merito di aver lanciato Fats Waller che in poco tempo divenne il più noto pianista stride. Un secondo stile pianistico, il boogie-woogie, si sviluppò in questo periodo per poi raggiungere la massima popolarità negli anni Trenta e Quaranta.

    Il pianista più innovativo degli anni Venti, paragonabile ad Armstrong e presente in alcune delle migliori incisioni di quest'ultimo, fu Earl "Fatha" Hines, dotato di una sbrigliata e imprevedibile fantasia. Il suo stile influì su molti pianisti della generazione successiva: in particolare Teddy Wilson che negli anni Trenta avrebbe suonato con Benny Goodman, e Art Tatum, che sfruttò il suo talento sbalorditivo soprattutto come solista.

     
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    Storia della musica afro-americana


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    Introduzione

    La musica afro-americana, chiamata anche black music e un tempo denominata race music), consiste in una varietà di generi musicali derivanti o influenzati dalla cultura degli afroamericani.
    I generi principali sono: il Jazz, il Rock & Roll, il Rap, il Soul, il Funk, l'R&B, la Dancehall, il Raggae, lo Swing.
    Gli afroamericani, sono un popolo di africani arrivati nel Nord America per lavorare come schiavi nelle piantagioni di cotone. Nel 1619, fu l'anno del primo trasferimento definitivo degli africani in America, e la conseguente nascita della musica Afro americana.
    In questa guida, vi illustrerò la storia della musica afro - americana nell'Ottocento, nel Novecento e nel Duemila fino al nostro periodo

    XIX secolo (1800).


    All'inizio del XIX secolo, presero l'onda d'importanza l'avvento dei Blackface Minstrel, ovvero spettacoli in cui gli attori di etnia bianca, con volti dipinti di nero rappresentavano gli afroamericani.
    Il banjo era lo strumento più popolare degli afroamericani e, nei primi 50 anni del 1800, molte canzoni esprimevano una via di fuga dalla schiavitù e un sovvertimento del potere dei padroni sugli schiavi.
    Successivamente alla guerra civile americana, lo sviluppo della musica afro - americana proseguì, e alla fine del secolo era parte integrante della cultura americana tradizionale.

    XX secolo (1900).

    All'inizio del ventesimo secolo, i generi musicali del blues e del jazz, iniziarono ad ottenere una popolarità sempre più crescente.
    Intorno agli anni '40, le cover delle canzoni afroamericane ottennero una grandissima diffusione.
    La musica popolare afroamericana si sviluppò, specie nel genere del rock 'n' roll.
    Mentre, nella seconda parte degli anni 1950, il blues ritornò ad essere popolare. Ebbero, inoltre, il loro sviluppo la soul music e il surf rock.
    Nel periodo intorno al 1970 ci fu un generale declino della popolarità della musica afro - americana.
    Durante quel decennio, nacque e si sviluppò la musica Hip Hop.
    Negli anni '80 del ventesimo secolo, la musica pop si sviluppò creando un genere pop, nato da un miscuglio tra pop e dance.
    Negli anni '90, la musica hip hop e l'R&B furono i più popolari generi musicali del periodo.

    XIX secolo (2000).

    Nel ventunesimo secolo, i generi musicali dell'Hip hop e l'R&B, continuarono ad ottenere un successo cospicuo.
    C'è, inoltre, lo sviluppo dell'Urban Music, che va a ragruppare tutti generi associati alla cultura hip hop originatasi a New York, e ricorda come nei grandi centri urbani degli Stati Uniti è presente un'alta concentrazione di comunità di colore.

    nonsolocultura.studenti.it/

     
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