Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

sulle ali della fantasia...un mondo fantastico

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    Ciao amici...siete..sognatori..siete romantici..
    siete..eterni peter pan?............ :lighten.gif:
    bene.allora questo post fa per voi....................."entrate nel mio mondo..fantastico"


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    Questa sera voglio parlare della luna:
    dolce, magica e malinconica,
    distante dalla terra un soffio,
    assapora tutti i sospiri d'amore,
    prende con se' il mare
    e cambia tutti gli umori.
    Bellissima luna che fai sognare,
    splendi soffusa nelle spiaggie
    e brillante nelle strade,
    a volte ti vedo nel pozzo,
    oppure dentro un secchio.
    Poi alzo gli occhi al cielo e sei
    sempre li' magica luna d'argento
    che mi porti lontano,
    dolce e misteriosa...
    e la tua carezza mi giunge silenziosa.


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    Il Mondo Delle Sirene...


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    Mitologia Greca

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    La Mitologia Greca è l'insieme delle credenze e delle pratiche rituali dei greci antichi, la cui civiltà si formò intorno al 2000 a.C. La mitologia greca, che comprende principalmente un corpus di narrazioni e leggende riguardanti gli dei, si sviluppò pienamente tra il IX e l'VIII secolo a.C., nel periodo in cui comparvero l'Iliade e l'Odissea di Omero e la Teogonia di Esiodo.

    La mitologia greca presenta alcune caratteristiche distintive: gli dei mostrano sembianze e sentimenti umani e, diversamente da religioni antiche quali l'induismo o l'ebraismo, non contiene rivelazioni o dottrine spirituali; anche le pratiche e le credenze erano molto varie, prive di un testo sacro e di sovrastrutture formali come il clero.
    Afrodite
    Ares Artemide
    Efesto Atena
    Ermes Demetra
    Poseidone Era

    Apollo



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    Secondo la tradizione, gli dei greci dimoravano sul monte Olimpo, in Tessaglia, dove formavano una società gerarchizzata conformemente alla loro autorità e ai loro poteri; potevano tuttavia muoversi liberamente nel mondo, e alcuni singoli dei vennero associati a tre domini principali: il cielo, il mare e la terra.

    I dodici dei principali, generalmente detti "Olimpi", erano Zeus, Era, Efesto, Atena, Apollo, Artemide, Ares, Afrodite, Estia, Ermes, Demetra e Poseidone. Ade generalmente non era considerato appartenente all'Olimpo, poiché governava gli inferi, dove viveva con la sposa Persefone. Dioniso, dio del vino e della vita naturale, spesso era accompagnato da divinità minori come satiri, centauri e ninfe; a lui erano dedicate numerose feste, e in alcune regioni divenne importante quanto Zeus.


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    Zeus


    Culti e credenze
    La mitologia greca sottolineava la debolezza umana in contrasto con le grandiose e terribili forze della natura. I greci consideravano immortali i propri dei e ritenevano sia le loro stesse vite sia le manifestazioni naturali interamente dipendenti dal volere divino; generalmente, i rapporti tra dei e uomini erano amichevoli, ma gli dei riservavano severe punizioni ai mortali che esibivano comportamenti inaccettabili come autocompiacimento o soverchia ambizione, oppure sfoggiavano eccessive ricchezze.

    In Grecia la mitologia si intrecciava con tutti gli aspetti della vita: ogni città era consacrata a un dio o a un gruppo di dei, per i quali i cittadini costruivano templi; durante le feste regolarmente dedicate agli dei, che si tenevano sotto la supervisione dei governanti della città, i poeti recitavano o cantavano leggende e storie di argomento mitologico; infine diverse parti della casa erano dedicate ad alcuni dei in particolare: poteva esserci, ad esempio, un altare di Zeus nel cortile, mentre Estia veniva onorata presso il focolare.

    Pur non avendo un'organizzazione religiosa ufficiale, i greci veneravano alcuni luoghi sacri: Delfi era sede di un importante santuario dedicato ad Apollo, che ospitava il celebre oracolo che i viaggiatori interrogavano per conoscere il futuro. Ciascun luogo sacro era rappresentato da un gruppo di sacerdoti che potevano essere anche autorità delle comunità e che interpretavano le parole degli dei, ma non avevano conoscenze o poteri particolari. Oltre alle preghiere i greci offrivano spesso sacrifici agli dei, in genere animali come i montoni.

    Origini
    La mitologia greca si sviluppò probabilmente dalle religioni primitive degli abitanti di Creta. Nel corso del tempo, da un iniziale animismo queste credenze si articolarono in una serie di leggende riguardanti oggetti naturali, animali e dei dall'aspetto umano, alcune delle quali confluirono nella mitologia greca classica.

    Gli stessi greci antichi fornirono qualche spiegazione sullo sviluppo della loro mitologia: nella Storia sacra, Euemero, mitografo vissuto intorno al 300 a.C., registrò la credenza diffusa secondo cui i miti erano distorsioni della storia e gli dei erano eroi glorificati oltre misura. Nel V secolo a.C. il filosofo Prodico di Ceo insegnava che gli dei erano personificazioni di fenomeni naturali come il Sole, la Luna, i venti e le acque; Erodoto, storico greco anch'egli vissuto nel V secolo a.C., credeva invece che molti rituali greci fossero stati ereditati dagli egizi (vedi Mitologia egizia).

    Con l'evoluzione della civiltà greca, soprattutto durante il periodo dell'ellenismo, che iniziò intorno al 323 a.C., anche la mitologia subì mutamenti. Le nuove filosofie e l'influenza delle civiltà confinanti provocarono una modificazione graduale delle credenze religiose, lasciando tuttavia intatte le caratteristiche essenziali e le leggende delle divinità greche. Vedi Civiltà egea.

    Monte Olimpo (greco Óros Ólimbos), montagna nella Grecia settentrionale, al confine tra Tessaglia e Macedonia, vicino al mare Egeo; con 2917 m è la vetta più alta del paese. Al 1938 risale la creazione del parco nazionale del monte Olimpo.

    Nella mitologia greca la cima dell'Olimpo era considerata la dimora degli dei: i palazzi erano stati costruiti da Efesto, dio del fuoco. Le Stagioni proteggevano la vetta della montagna con una coltre di nubi. Zeus era il dio supremo: a corte gli dei festeggiavano con nettare e ambrosia ed erano allietati dalle Muse. Le dodici divinità dell'Olimpo erano Zeus, la sua sposa Era, i fratelli Poseidone (dio del mare) e Ade (dio dell'Oltretomba), la sorella Estia (dea del focolare) e i figli Atena (dea della saggezza), Ares (dio della guerra), Apollo (dio del Sole), Artemide (dea della Luna e della caccia), Afrodite (dea dell'amore), Ermes (messaggero degli dei) ed Efesto.

     
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    GLI GNOMI
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    Spesso gli Gnomi vengono confusi con Folletti e Nani ma non sono affatto creature simili!
    Ecco le caretteristiche degli Gnomi...
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    Origine del nome

    L'origine del loro nome è incerta; sembra che il primo a usare la parola Gnomo sia stato molto tempo fa un alchimista di nome Paracelso. Il termine deriva da "gnomizo" che in greco vuol dire "conosco" e gli Gnomi infatti sono creature sapienti che conoscono i misteri della natura e sanno tutto quel che c'è da sapere sulle piante e sugli animali, compresi alcuni segreti che l'uomo, nonostante la sua scienza, ancora non è capace di spiegare.image



    Aspetto fisico

    Lo gnomo del bosco o della foresta è forse il più comune, non ama farsi vedere dagli uomini. La vita di uno gnomo dura circa 400 anni, la loro vita è sana, non mangiano molto e fanno tanto esercizio. Fumano la pipa che, mentre si fuma, tocca per terra.

    Corporatura

    La corporatura è tozza, ma agile e robusta. E’ sette volte più forte di un uomo e anche la sua intelligenza è superiore. Possono correre molto in fretta e saltare molto in alto. Tiene i piedi leggermente rivolti in dentro, per essere più veloce nella corsa.
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    Viso
    l viso è caratterizzato da una folta barba, che diventa grigia prima dei capelli. La carnagione è chiara, ma le guance paffute sono rosse, specialmente quelle dei più anziani. Il loro viso esprime serenità, sembrano miti, dolci, a volte pensierosi ed in altre occasioni vivaci e gai. Possono diventare minacciosi, se occorre e si spaventano di rado. Hanno timore solo delle puzzole.

    Occhi
    Generalmente gli occhi sono grigi, ma possono essere anche di altri colori. Sono sempre circondati da molte rughe, quelle che sono dette rughe del sorriso. Sono espressivi, limpidi e brillanti, vispi e furbi come loro. Vede benissimo al buio.

    Abbigliamento

    Indossa una camicia blu, poi i pantaloni verde marrone, gli stivali di feltro, di corteccia di betulla o zoccoli di legno. Intorno alla vita porta una cintura di pelle con attaccata la borsa degli attrezzi: coltello, martello, trapano, lima, ecc. Ma, la cosa più importante è il lungo cappello a cono, di colore rosso. Lo gnomo non se lo toglie mai, lo riceve da bambino e lo tiene per tutta la vita. Con questi vestiti vistosi si fa riconoscere dagli animali predatori, che così evitano di mangiarlo per sbaglio.
    La gnoma, invece, che resta quasi sempre in casa, indossa un vestito grigio o kaki. La gonna è lunga fino alle caviglie. Da ragazza porta un cappello grigio, da cui spuntano le trecce. Dopo sposata, nasconde i capelli sotto un fazzoletto ed il cappello è di colore più scuro.
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    ABITUDINI DEGLI GNOMI

    Sin da piccoli imparano a fischiare in modo acuto per avvertire di un pericolo. Inoltre, imparano a conoscere funghi ed erbe commestibili e velenosi, a distinguere gli animali amici da quelli pericolosi. Aiutano molto volentieri gli animali del bosco, quando ne hanno bisogno, parlano la loro lingua e capiscono il oro problemi. Conoscono un sacco di mestieri, è un falegname nato, sa lavorare i metalli: oro, argento, rame e ferro. Soffiano il vetro e conoscono il modo di fabbricare la ceramica. Sanno filare il lino e tingono la lana. Sono capaci di impagliare ed intrecciare cesti e stuoie. Lavorano il cuoio

    Cosa mangiano

    Il pasto principale è fatto di nocciole, noci, fagioli e piselli, versure di tutti i tipi, funghi a colazione. Mangiano salsa di mele o altra frutta, bacche di tutti i tipi, tuberi e spezie. Non mangiano mai carne. La bevande preferite sono l’idromele (miele fermentato), i lamponi fermentati ed il gin aromatico, prima di andare a dormire.

    Matrimonio e figli

    L'età giusta per sposarsi è... 100 anni!
    Dopo il matrimonio di solito nascono i figli: solitamente si tratta di una coppia di gemelli. Il papà si occupa prevalentemente dell'educazione dei maschietti, mentre la mamma si prende cura delle femminucce.
    Quando il piccolo gnomo compie 13 anni, è pronto per diventare grande. Allora il suo papà gli svela tutti i segreti di cui sono a conoscenza solo gli gnomi, e gli insegna tante cose utili per il suo futuro: ad esempio, a riconoscere funghi ed erbe, a distinguere le piante commestibili da quelle velenose, e gli animali buoni da quelli aggressivi. Inoltre il piccolo deve imparare a correre veloce come una lepre (per sfuggire a possibili predatori), a usare una specie di bacchetta magica che gli gnomi usano per cercare i tesori e infine a fischiare fortissimo, per avvertire i compagni, anche a grande distanza, di un imminente pericolo! Le ragazze, invece, vengono istruite dalle mamme nelle faccende di casa: imparano a cucinare, a filare la lana, a prendersi cura dei cuccioli di animali.
     
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    Le NINFE


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    Le Naiadi sono le ninfe dell'acqua nelle sue diverse forme, e personificano la fonte o il fiume che abitano, a volte singolarmente, a volte in gruppo come sorelle. Godono di grande longevità ma sono mortali.

    Nelle leggende e nelle genealogie dei mitografi la loro origine è variabile: secondo Omero sono figlie di Zeus, per altri discendono dal dio Oceano, oppure sono le figlie del dio del fiume nel quale abitano.
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    Le ninfe di Misia rapiscono il bellissimo Ila, compagno di Eracle nella spedizione degli Argonauti, in un pannello di pasta di vetro e pietre dure (IV sec.) dalla Basilica di Giunio Basso a Roma. Roma, Museo dei Conservatori.
    Ogni fonte ha una Naiade, protagonista della sua personale leggenda, come nel caso della ninfa Aretusa, protetta da Artemide e, come lei, sdegnosa dell'amore, la cui sorgente sbocca vicino Siracusa.
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    Le Naiadi avevano la fama di essere guaritrici e gli infermi bevevano l'acqua delle loro fonti o vi si bagnavano. A volte, invece, il bagno era considerato sacrilego ed era punito con una vendetta, per lo più espressa in forma di malattia misteriosa.

     
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    La bellezza di Chrisell é rara, tutti lo sanno... un viso come il suo può incantare persino un cieco, può far innamorare anche il cuore piú nero… Ha capelli neri corvini, gli occhi brillano come smeraldi ed ha un sorriso che ferma il tempo.. Un giorno mentre passeggiava nella foresta magica, si specchiò nel riflesso dell’acqua e persino il lago si innamorò di lei..
    Da quel giorno il lago cambiò. Aveva dei colori che nessuno aveva mai visto, brillava come un mare di diamanti, si muoveva aggraziato con onde dalle sfumature magiche.. Per provare a conquistare il cuore di quella meravigliosa creatura da quel giorno il lago diventò piú incantato di qualunque altro!

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    Shaila é la fata piú ribelle tra le sue sorelle. Adora scappare durante la notte, in silenzio, quando tutti dormono e tutto tace. Sgattaiola via, piano piano, senza farsi sentire dalle altre fate, che tra le braccia di Morfeo fanno sogni chevanno oltre ad ogni umana comprensione. La passione di Shaila è
    correre libera nella foresta incantata, nel silenzio della notte, vicino al ruscello che con la luce della luna riflessa in esso, sembra essere dorato. Spicca il volo passando in mezzo
    ai rami degli alberi, accarezzando i fiori con le sue splendide ali, respirando quell’aria incantata della notte, quel profumo di magia, solleticando soddisfatta la sua voglia di libertà…

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    Tanto tempo fa uno stregone malvagio fece un incantesimo per impossessarsi del potere magico di Lorelai, la principessa delle fate. La povera fatina rimase per secoli imprigionata nel suo regno buio e freddo e il mago usava la magia della principessa per compiere ogni giorno magie sempre piú maligne. Lorelei non poteva piú avvicinarsi alle sue amiche fate, ne agli esseri umani e perciò era triste e sola. C’era solo un potere imbattibile che poteva spezzare l’incantesimo e liberare cosi Lorelei. Questo era l’amore degli esseri umani. Cosi tutte le fate, amiche fedeli della principessa, raccolsero in sfere di cristallo frasi d’amore, i baci degli amanti, il calore degli abbracci e le portarono nel regno buio del malvagio stregone. Gettando le sfere nel regno nero e tenebroso, ci fu come un esplosione di colori e lo stregone fu annientato… Cosí Lorelei venne liberata e da allora vive felice nel regno delle fate e ancora oggi, per ringraziare gli esseri umani, esaudisce a coloro che sono innamorati, ogni desiderio.

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    Forse non tutti sanno quanto grande é il potere di un unicorno..
    Queste creature purissime e meravigliose che portano sulla loro fronte un corno, capace di cose straordinarie.. Infatti molte creature del male cercano da secoli di impossessarsene cercando di uccidere gli unicorni, per assimilarne la forza e l’energia,
    a scopo di diventare potenti ed invincibili. Data l’ innocenza di queste creature docili e straordinarie c’è una fata che combatte demoni e stregoni per salvaguardale e per mantenere
    la forza degli unicorni pura.. il suo nome è Kaya ed è la protettrice degli unicorni da moltissimo tempo..

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    Ovunque rivolgerai lo sguardo vedrai solo ghiaccio e neve, non scorgerai altro che bianco candido tutto intorno a te… ma se davvero sarà cosí, significa che non hai guardato bene… che non hai cercato quanto basta… perché esiste un intero mondo tra le nevi, anche se nessuno ha mai scoperto realmente di cosa si tratta. C’è chi ha udito di un intero regno tra i ghiacci chiamato “Polaris” ma nessuno sa se si tratta di leggenda o di verità. Si narra che sia abitato da creature affascinanti, che non invecchiano mai, incapaci di odiare, inconsapevoli di quello che succede sul resto del mondo. Creatrici di quel meraviglioso luccichio he solo la neve sa dare, della straordinarietà di ogni cristallo di neve… capaci di non far scogliere il ghiaccio anche se il loro corpo è caldo come la brace…

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    Da centinaia di anni, nei boschi e nelle foreste di tutto il mondo vivono gli elfi! Amici delle fate, di trolls, gnomi
    e di altre creature del mondo magico, gli elfi sono un popolo di creature con poteri straordinari. Hanno un udito ed una vista eccezionale grazie i quali possono difendersi da orchi,
    spiriti malvagi e altri nemici con abilità e astuzia. Con archi e frecce, hanno una mira infallibile e cosí difendono tutti gli abitanti del bosco. Vivono in comunità in villaggi di indescrivibile bellezza. Gli Elfi possono arrivare a vivere fino a 500 anni!
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    Le fate dei boschi custodiscono ogni animale e ogni creatura
    della natura che si trova nelle foreste. Alberi imponenti, fiori meravigliosi, ruscelli dorati e cascate cristalline, ogni colore, ogni ombra, ogni profumo viene dalle fate, che con i loro poteri rendono la natura di indescrivibile bellezza! Al sorgere del sole le fate dei boschi risvegliano la natura con i loro canti ed insieme alle creature alate volano tra il verde delle foreste.. Se ti capita di passeggiare su di un sentiero boschivo, prova ad osservare e ad ascoltare.. se sarai fortunato riuscirai a vedere le fate dei boschi o a sentire i loro canti meravigliosi…
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    Durante il giorno, quando il sole é alto e riscalda la terra, ci sono fate che dormono un sonno cosí profondo da estraniarsi completamente da ogni cosa e si risvegliano solo con la luce del tramonto.. Quando cala la notte e la luce della luna e delle stelle attraversa il loro cuore, il loro potere è qui per imprigionare tutti gli incubi di coloro che confidano in loro e cosí ravvivano i dolci sogni! Con le fate dei sogni il sonno di adulti e bambini sarà sempre custodito, sereno e rilassato. I sogni saranno i piú meravigliosi, tanto che al risveglio risulterà impossibile descriverne la bellezza e regaleranno buon umore e gioia per tutta la giornata.
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    Siamo creature mistiche… Da sempre viviamo vicino a voi esseri umani per proteggervi e indirizzarvi nella giusta via. Non sempre peró voi vi accorgete di noi e troppo spesso il vostro cuore rimane sordo ai nostri consigli. Pensate di essere soli, ma non è cosí… non è difficile avvertire la nostra presenza, basta volerlo! Chiudi gli occhi e scendi nel tuo cuore… senti il mio battito, avverti l’energia che da sempre alberga in te!
    Non è per caso se oggi ci siamo incontrati. Non conta se sono giunto fino a te sulle ali del vento o se tu stesso ti sei accorto finalmente di me, guidato dalla misteriosa forza del destino… Ciò che conta è che ora siamo assieme e che sei cosciente della mia presenza accanto a te. Cerca nel profondo della tua anima un nome per me, ti accorgerai di conoscerlo da sempre.. Bastano il fuoco di una candela, una buona azione e io ti starò vicino. Rivolgiti spesso a me per chiedermi aiuto e protezione.. io ti ascolterò, ti aiuterò.. perché ora sono entrato nella tua vita!
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    La leggenda narra che nelle notti di luna piena le fate della luna fanno avverare i desideri… provaci anche tu... non è difficile... Illumina la tua stanza con una candela, affacciati alla finestra e rivolgi la tua fata con il viso alla luna piena.. dalle un nome che cominci con l’iniziale del tuo e battezzala con il tuo profumo personale.. Poi ripeti questa frase magica quando scocca la mezzanotte: FATA FATINA STAMMI VICINA SE GUARDI LA LUNA MI PORTI FORTUNA… Poi chiudi gli occhi, ripeti il suo nome per tre volte ed esprimi un desiderio.. e che l’incantesimo abbia inizio.. vedrai che la tua fata ti aiuterà.. basta crederci.. perché nel mondo magico.. tutto è possibile..

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    Esistono delle fate speciali che vivono nascoste sulla terra e che sopravvivono grazie all’ amore e la gioia degli esseri umani. Riescono a ricaricare la loro energia e il loro potere attraverso i sorrisi e gli abbracci della gente, respirando la voce delle risate fatte con il cuore, ascoltando la musica che può dare vita un bacio di due innamorati.. Cosí disegnano arcobaleni nel cielo per allietare il panorama, fanno brillare la luna e le stelle per regalare un sorriso, mutano la tristezza in gioia e trasformano le lacrime in musica con un tocco di bacchetta magica. Custodiscono i ricordi felici delle persone nella loro sfera di cristallo, per poi riportarli alla luce quando stanno per essere dimenticati… La felicità di tutte le creature è per le fate motivo di esistenza e finché avranno vita, non c’è altro che possa dare loro piú piacere del sorriso di chi lo aveva perduto!
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    Tutti hanno dei segreti... ognuno di noi ha dei pensieri nascosti che non vuole o non può raccontare a nessuno, ma a volte è piú forte di noi la voglia di condividere un segreto con qualcuno, con una persona fidata, un amico, un caro o anche uno sconosciuto. Ed è cosí che prendono vita le fate dei segreti... nascono dalle parole e dalla voce di un segreto raccontato, dalla fiducia di chi lo racconta e dalla discrezione di chi lo ascolta… Le parole si frantumano in mille pezzi e da questi le fate dei segreti prendono vita… un segreto che ci viene raccontato è qualcosa da dover cogliere e tenere chiuso per sempre nel cuore!
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    Forse non ci crederete… ma esiste un immenso e misterioso regno, perduto nei meandri del mondo fantastico che nessuno è mai stato in grado di scovare… Questo luogo ricco di magia dove le rocce luccicano come pietre preziose e ogni profumo e suono incanta come in un sogno.. Gli alberi, i fiori e i laghi sono di indescrivibile magnificenza.. Un reame abitato da straordinarie Fate che danzano soavi e spensierate, misteriose Streghe che leggono le carte e vendono le loro magiche pozioni in ampolle di colori mai visti.. giganteschi Draghi abitano nelle imponenti torri dei castelli sulle colline, dove vivono Maghi, Indovini, Druidi e Stregoni che sperimentano i loro poteri.. Folletti e Spiritelli, vendono amuleti portafortuna sui loro carri trainati da incantevoli Unicorni.. A volte, nelle notti stellate, Angeli di una bellezza disarmante appaiono nei cieli del regno lasciando un fascio di luce intenso… Gnomi, Troll e Elfi festeggiano e cantano per le strade liberi e felici di vivere in questo luogo perduto…
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    Il portale delle fate è un inspiegabile varco che collega il nostro mondo con quello delle fate… Appoggiandolo al muro o alla finestra di una stanza, le fate possono aprire il passaggio
    ed entrare nella casa di chi le ospita creando lì un mondo di magia! Chi non crede alla creatura che vive dietro al portale, non la vedrà mai, perché si sentirà abbandonata e si cercherà un altro passaggio. Le fate si accorgono del cuore di chi sta aldilà del portale... e se quel cuore è buono, la fata vivrà nella sua casa per sempre!

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    Anche se molti le temono e credono che siano cattive e pericolose, la verità è un’altra... Le streghe bianche usano i loro poteri magici solo per fare del bene… Vivono centinaia di anni e con poteri magici mantengono la loro bellezza intatta senza invecchiare mai... Hanno nemici del mondo della magia nera, che combattono da secoli e il loro cuore puro e l’animo buono sono le armi piú forti per sconfiggerli! Tutte le streghe bianche hanno svariate capacità, ma ogni strega ha un suo potere personale di grandissima forza. Unendo i poteri le streghe bianche risultano essere invincibili!


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    Il mondo fantastico non ha frontiere.. esistono fate, elfi e folletti in ogni luogo, senza che noi ce ne accorgiamo. Ci sono fate che vivono sulla terra, nei profondi oceani, nei boschi con piante e fiori e con animali, ci sono fate che nascono da ogni cosa, dall’amore, dalla notte, dai segreti o dal fuoco...
    Cosí esistono anche le fate dell’universo! Creature senza tempo che vivono in uno spazio senza confini, sulla luna, sul sole, su pianeti lontani, su stelle luminose. Ogni cosa che accade nell’universo è accompagnato dalle fate. Una stella cadente, il viaggio di un pianeta, la luce della luna. Osserva le stelle nella notte, forse, se sarai fortunato, riuscirai a vedere una fata dell’universo.
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    Esiste un mondo oscuro e misterioso nel quale vivono feroci creature. Draghi possenti, Gargoyle orribili, spiritelli dispettosi e molti altri esseri terrificanti. Nessuno ha il coraggio di inoltrarsi in questo mondo cosí spaventoso e cupo.
    Questo luogo cosí temuto è popolato da creature straordinariamente potenti, perché governatrici dei draghi sono capaci di distruggere qualsiasi nemico. Si tratta delle “Dragon Fairies”. Un popolo di fate dal grande potere magico. Ogni drago viene accompagnato da una di loro, per dirigerli come una loro coscienza capace di far distinguere a queste imponenti bestie il bene da proteggere e il male da sconfiggere.

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    Siamo invisibili agli occhi di tutti. Ci siamo ma nessuno ci può vedere. Solo quando c´è il sole e allo stesso tempo inizia a piovere compariamo, perché solo allora appare in cielo l´arcobaleno e solo in questo giochi di luci è possibile vederci. Se qualcuno guarda attentamente l´arcobaleno può avvistarci, mentre giochiamo e scherziamo tra di noi in mezzo ai magnifici colori dell’arcobaleno. Ma bisogna fare in fretta, perché appena smette di piovere e l´arcobaleno scompare, anche noi torniamo ad´essere invisibili. Perciò è un privilegio poterci vedere e chi ci riesce viene da noi cosparso di polvere magica dell’arcobaleno per potergli cosí portare fortuna per sempre.
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    Esistono delle creature che nascono nella profondità della terra, tra le radici, le piante, il terreno fresco baciato dal sole. Insieme ai germogli della flora escono dal terreno e cosí prendono vita le fate della terra. Queste creature, amano sopra ogni altra cosa la natura e colgono tutta la loro potenza vitale dalla terra. I minerali e i cristalli sprigionano energia pura con la quale le fate si nutrono e prendono grande forza per poter cosí poi ricambiare la loro madre terra con la loro magia, rendendo i terreni fertili e i fiori e le piante di indescrivibile bellezza.

     
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    Dopo le fate e i folletti, ecco un altro fantastico personaggio
    del regno della fantasia. Oggi parliamo di Sirene.
    Le Sirene...
    Creature magiche , amanti del canto e della bellezza.
    Antiche nel mito, tanto che si parla di loro fin dall' Odissea.
    Quando infatti la maga Circe avverte Ulisse del pericolo
    che le sue sirene rappresentano con il loro canto
    ammaliatore , gli suggerisce di far tappare ai suoi
    marinai le orecchie con della cera.
    Ad oggi troviamo raffigurazioni di Sirene negli Scritti
    antichi, nei disegni mitologici, nei racconti dei marinai,
    nelle leggende... e ad oggi ci si chiede se siano solo
    frutto della fantasia perchè non pochi raccontano di
    averle incontrate davvero.

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    Sirene... Chi Sono ?
    SIRENE... così si definiscono queste misteriose e leggendarie
    creature del Mare... Metà Donne, metà Pesce, si distinguono
    dai pesci perchè la loro coda è orizzontale come tutti i cetacei
    e non in senso verticale come i pesci.
    Si pensa dunque che non abbiano stretti legami dunque con i
    pesci, ma sicuramente di sangue cetaceo ed umano.
    Da non dimenticarsi ad ogni modo le scaglie delle sirene che
    assomigliano ai pesci, ma a differenza di questi oltre a respirare
    sotto l'acqua possono sopravvivere anche fuori da essa,
    non avendo le branchie per nuotare ed un'apparato
    respiratorio del tutto simile agli uomini.
    Inoltre la pella umana della parte superiore del corpo deve
    essere particolarmente resistente al freddo e alla salsedine
    viste le temperature marine, ma nonstante tanta resistenza
    preferiscono spesso sdraiarsi sulle rocce o posarsi
    languidamente sugli scogli. A causa di ciò spesso vengono
    catturate da qualche marinaio...


    Miti e leggende ci ricordano delle sirene fin dai tempi più
    antichi... In Irlanda per esempio, le Sirene Portano Sfortuna
    se i marinai le incontrano in alto mare; in tal caso verranno
    delle brutte tempeste o comunque accadrà qualcosa di male.

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    Leggende e storie Mitologiche... tutto sulle sirene...
    Vuoi saperne di più ?
    C'è al riguardo una vecchia e curiosa leggenda irlandese:
    C'era una volta una nave in viaggio per l'America e fu avvistata
    una sirena che la seguiva. Dopo breve tempo venne una
    tempesta e il capitano disse: "Questa sirena si deve essere
    innamorata di un marinaio dell'equipaggio, per questo ci segue;
    se sapessimo chi è potremmo darglielo e salvare le nostre
    vite." Così, tirarono a sorte, e venne estratto il nome di un
    uomo ma il capitano si sentì dispiaciuto per lui e disse che
    gli avrebbe dato un'altra possibilità.
    Il giorno dopo la sirena li seguiva ancora, aveva un aria
    tristissima poiché le negavano il desiderio del suo cuore e la
    tempesta era ancora più forte e il vento ululava come il
    lamento di un anima in pena. Allora tirarono di nuovo a
    sorte e venne estratto il nome dello stesso uomo.
    Ma il capitano disse che gli avrebbe dato una terza possibilità.
    Tuttavia il terzo giorno venne estratto ancora il suo nome.
    Quando i suoi compagni lo stavano per buttare infine nelle
    acque ruggenti lui disse: "lasciatemi solo per un po'",
    andò alla poppa della nave e cominciò a cantare una semplice
    canzone popolare irlandese ma così bella e armoniosa era la
    sua voce che la sirena ne rimase incantata e mentre lui
    cantava lei assunse un espressione assorta e malinconica
    ed anche il mare si calmò con lei.
    Così il marinaio continuò a cantare e a cantare mettendo
    nel canto tutta la sua anima finchè la nave giunse
    in America. Ma il marinaio da allora non cantò mai più.

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    il Mistero di Orione

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    Perchè gli Egiziani hanno costruito le piramidi ?
    Come hanno fatto a raggiungere valori così alti nel campo dell'architettura e dell'ingegneria ? Quando sono state costruite esattamente le piramidi ?



    Per molti anni le piramidi sono state esclusivamente considerate delle grandiose tombe per commemorare il faraone morto e costruite da migliaia di schiavi. Robert Bauval, dopo una lunghissima ricerca, ha gettato una nuova ed intrigante luce sui vari quesiti che circondano le piramidi. Robert, studiando attentamente la posizione delle tre più famose piramidi situate sull'altopiano di Giza ha scoperto che questa era una fin troppa evidente riproduzione della posizione delle stelle che formano la Cintura della Costellazione di Orione. Inoltre ha posto in evidenza la teoria che i condotti che partono dalla Camera del Re della Grande Piramide, non sono come si era presupposto semplici condotti utilizzati per l'areazione della camera mortuaria, ma visto che puntavano direttamente verso la Costellazione di Orione, la diretta via in cui apparentemente veniva proiettata l'anima del faraone deceduto, fuori, verso la costellazione stessa. Inoltre il mistero dei condotti si infittisce in quanto, in uno dei condotti è stata mandata una piccola cinepresa robotica ed è stata fatta una strabiliante scoperta : una porta segreta ancora chiusa nel profondo della struttura della piramide blocca il passaggio del cunicolo. Si pensa che questa nuova ed imminente scoperta porterà ad un cambiamento radicale nella nostra percezione su questa antica civiltà.

    Osservando la veduta area della necropoli memfita di Giza, situata a sud-ovest del Cairo, possiamo facilmente notare come sono allineate le tre piramidi. A prima vista queste sembrano non essere allineate perfettamente ( l'egittologia classica conferma che questo può portare a pensare ad un errore di calcolo oppure dovuto alla diversa conformazione del terreno ) ma, se la confrontiamo con l'immagine delle stelle che formano la Cintura di Orione le cose cominciano a diventare chiare.

    Difficilmente è impossibile pensare ad un errore : le piramidi sono allineate esattamente alle stelle della cintura di Orione. Robert è stato il primo a notare che l'allineamento delle piramidi di Giza era rispecchiato precisamente dalle stelle della Costellazione di Orione. Robert ha chiamato questo fatto "Teoria della Correlazione" che è la spina dorsale della sua interessantissima ricerca.

    L'Astronomia è fondamentale alla Teoria della Correlazione di Bauval. In un ciclo di circa 26.000 anni la terra oscilla leggermente sul suo asse e questo produce ad un cambio apparente della posizione delle stelle. Questo fenomeno è noto come Precessione (le stelle, ad ogni mezzo ciclo, si troveranno ad una declinazione più bassa o più alta). Quando la terra oscilla, la Stella Polare, che segna approssimativamente il Polo Celeste, cambia. Attualmente è Polaris che marca il Polo Celeste ma al tempo delle Piramidi era marcato da Thuban nella costellazione del Drago. Nel 12.000 d.C. sarà Vega, nella costellazione della Lira che marcherà il Polo. Un altro cambiamento della posizione delle stelle è dovuto dall'espansione dell'universo. Le stelle non sono stazionarie nello spazio; hanno quello che è chiamato Moto Proprio : alcune stelle si muovono verso la terra mentre altre si allontanano ( è stato osservato che le stelle della cintura di Orione tendono a muoversi insieme attraverso lo spazio ).

    Le stelle che si trovano ad una grande distanza dalla terra sembrano muoversi più lentamente rispetto alle altre : questo è il caso di quelle di Orione che è distante circa 1.400 anni luce. Come abbiamo detto, è molto importante farsi una precisa idea di come era il cielo al tempo delle Piramidi : oggi grazie anche a sofisticati software è possibile studiare il cielo di molti secoli fa e questo ha aiutato moltissimo Robert alla verifica ed alla costruzione della sua interessante teoria.

    Per chi vuole approfondire le proprie conoscenze su questo argomento consiglio vivamente di leggere il libro di Robert Bauval e Adrian Gilbert "Il Mistero di Orione" edito in Italia da Corbaccio.

    Inoltre a chi può interessare può fare una visita al sito The Orion Mystery dove è possibile trovare tantissime cose interessanti.

     
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    la storia degli unicorni...


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    L'unicorno o liocorno è un animale immaginario dal corpo di cavallo con un singolo corno in mezzo alla fronte. Il nome deriva dal latino unicornis ("un solo corno").
    Il liocorno è tipicamente raffigurato come un cavallo bianco dotato di attributi magici, con un unico lungo corno avvolto a torciglione sulla fronte. Molte descrizioni attribuiscono all'unicorno anche una barbetta caprina, una coda da leone e zoccoli divisi.

    Simbolo di saggezza, nell'immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Si credeva che se il corno fosse stato rimosso, l'animale sarebbe morto.

    Nella tradizione medievale, il corno a spirale è detto alicorno, e gli è attribuita la capacità di neutralizzare i veleni. Questa virtù è desunta dai resoconti di Ctesia sull'unicorno in India, dove sarebbe stato usato dai governanti del luogo per fabbricare coppe in grado di rendere innocui i veleni.
    La pratica dell'uso antivenefico dei corni di unicorno (in realtà probabilmente rari denti di narvalo, corna di orice o falsi costruiti unendo e intagliando ossa di animali diversi) avrà una certa diffusione nell'Europa Medioevale. Nell'inventario del tesoro papale di Papa Bonifacio VIII del 1295, viene riportata menzione, per la prima volta nella documentazione papale (anche se l'uso era già diffuso da tempo presso le corti dei sovrani europei), di quattro corne di unicorni, lunghe e contorte (...) [utilizzati per] fare l'assaggio di tutto ciò che era presentato al papa

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    Video contenente le più belle illustrazioni dedicate a queste splendide e maestose creature.




    L'ultimo Unicorno


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    L’ingresso di due umani nel bosco senza tempo dell’Ultimo Unicorno fanno sorgere al suo signore – dopo ere di languido torpore – una semplice ma fondamentale domanda: che fine hanno fatto tutti i suoi compagni? Per scoprire se è davvero l’ultimo della sua specie, si avventura così nel mondo esterno, irto di pericoli e insidie, dove incontrerà però alcuni umani che lo aiuteranno nella sua pressoché impossibile missione. Assieme a Schmendrick, mago di terza categoria, e a Molly Grue, compagna di un ‘Robin Hood’ mancato, scoprirà che che il viaggio verso la conoscenza sarà ostacolato da un grande pericolo che li aspetta nei pressi del castello maledetto di Re Haggard: il demoniaco Toro Rosso incombe sul loro destino, e ogni sua apparizione porta morte e sventura…

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    L'ULTIMO UNICORNO, benché considerato comunemente un grande classico moderno del fantasy per ragazzi, narra un’intensa storia sulla ricerca dell’identità, della verità, dell’innocenza perduta e della redenzione.
    Nel 1982 è stato trasposto da Rankin&Bass (già realizzatori de “Lo Hobbit”) in un poetico lungometraggio, animato da esperte mani nipponiche note per aver collaborato al successo di capolavori come “Nausicaä”, “Una tomba per le lucciole”, “Castle in the Sky Laputa”, “Il Fiuto di Sherlock Holmes” e “Perfect Blue”, e doppiato da star del calibro di Mia Farrow, Christopher “Saruman” Lee, Jeff Bridges, Angela “Jessica Fletcher” Lansbury e Rene “Odo” Auberjonois.


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    Conosciamo meglio: l’hortus conclusus


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    Nel secondo capitolo della Ragazza drago Sofia scopre per le vie di Benevento un monastero, all’interno del quale vi è un Hortus conclusus. Ma cos’è? Esistono davvero? Abbiamo cercato l’origine di questo luogo misterioso e affascinante…
    Hortus Conclusus in latino significa “giardino chiuso”. L’espressione viene riportata in numerosi libri di origine medievale che a loro volta derivano il significato da altre tipologie di orti presenti nei libri sacri della Genesi, dei Vangeli, dell’Apolcalisse e del Cantico dei Cantici.
    Da principio l’hortus trova origine nel mito e nella storia del popolo dei Sanniti e dei Longobardi di Benevento. Nella loro tradizione era un luogo segreto, fantastico, chiuso e protetto. Successivamente, in età medievale, troviamo il significato che ci è giunto oggi: l’hortus conclusus era un tipo di giardino raccolto e isolato che serviva per pregare e rivolgersi a Dio in solitudine.
    Negli anni si è formato un modello tipico di giardino presente dentro i monasteri e consistente in una tipica forma quadrata che simboleggia i quattro angoli dell’universo; all’interno e al centro di questo orto quadrato può esserci un albero (l’albero della vita), un pozzo oppure una fonte (la sorgente della conoscenza). Raramente in alcuni libri troviamo che gli angoli dell’hortus diventano i quattro fiumi del Paradiso.
    Nel significato più diffuso l’hortus conclusus era costruito al fine di avere un posto segreto e dedicato alla meditazione, concepito come luogo privileggiato per confortare l’uomo nella lotta continua dalle tentazioni mondane. Nel Cantico dei Cantici era un’espressione metaforica che indicava un attributo della sposa.
    Solitamente gli asceti, isolati dal mondo, pregavano in solitudine per meglio avvicinarsi a Dio e praticavano la meditazione, la tecnica che porta alla conoscenza contemplativa. La meditazione a volte era anche un invito a intraprendere il personale “percorso della memoria”, al fine di riscoprire il proprio passato e quindi se stessi.



    Conosciamo meglio: Thuban


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    Per chi si è chiesto da dove vengono i nomi dei draghi che Sofia, Lidja e Fabio custodiscono dentro di loro, per chi è sempre curioso di conoscere nuovi particolari sulla saga della Ragazza Drago, e anche per chi non vede l’ora che arrivi la notte di San Lorenzo per sdraiarsi sotto un cielo stellato. per tutti voi, sappiate che: Thuban, Rastaban ed Eltanin esistono davvero!

    Sono tre stelle della costellazione del Drago che si snoda tra l’Orsa Maggiore e quella Minore. I loro nomi provengono dall’arabo o e significano rispettivamente “drago” il primo e “testa di drago il secondo”.
    Stranezza: pur non essendo la più luminosa della costellazione, Thuban è comunque la stella primaria e nell’antico Egitto era la Stella Polare.
    Curiosità: il profilo descritto da questi astri sembra sia quello del drago Ladone che era a guardia dell’albero delle mele d’oro custodito nel giardino delle Esperidi. Ercole durante l’undicesima delle sue fatiche, per poter rubare i pomi uccise la bestia, il cui corpo agonizzante fu ritrovato dagli Argonauti. Giunone, allora, mossa a compassione dal pianto delle Esperidi lo trasformò in una costellazione.
    Quindi non è la prima volta che Thuban si trova a dover proteggere un albero!
    Esistono ben sette stelle del Drago che possiedono un nome antico, oltre a quello scientifico. Chi di voi pensa che compariranno altri quattro Dormienti e quindi altri quattro draghi, nella saga della Ragazza drago? E come potrebbe il professor Schlafen riuscire a proteggere ben sette ragazzi?


    Conosciamo meglio: i draghi


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    I draghi, creature mitico-leggendarie, grandi serpenti alati o non, in grado di sputare fuoco e incutere terrore seminando una vasta scia di fascino e mistero. Alle origini di queste creature che tanto popolano il mondo del fantasy e i sogni di Sofia vi è la parola latina draco proveniente dal corrispondente greco che aveva il significato di serpente, ma forse anche il verbo, sempre greco, che significava guardare. Dunque: corpo di serpente, zampe da lucertola, artigli da aquila, fauci di coccodrillo, denti di leone, ali di pipistrello, poteri sovrannaturali, una saggezza infinita (ecco cosa succede a sopravvivere centinaia di anni) e una vista acutissima.
    Dormireste sonni tranquilli se sapeste che questa bestiola alberga dentro di voi?

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    Se il vostro drago segue le orme dei suoi perfidi antenati occidentali forse no, ma se invece preferite i saggi cugini orientali le cose cambiano notevolmente.
    Infatti in Europa i draghi erano simbolo di lotta, di violenza e di guerra la loro immagine veniva spesso utilizzata come araldo in battaglia. In epoca medioevale queste creature sono state al centro di moltissime leggende tra cui la più famosa è quella di San Giorgio e il drago; storia di un santo che ammansisce, e poi decapita, una gigantesca bestia che faceva razzia di pecore e belle fanciulle indifese nel villaggio vicino al suo nascondiglio.
    D’altro canto, invece, in Oriente i draghi, simbolo della famiglia imperiale, sono, assieme alla fenice, alla tartaruga e all’unicorno, uno dei quattro spiriti benevoli e vengono considerati sia esseri malefici che guardiani e difensori di antichi tesori e luoghi magici, e, naturalmente, portatori di grandissimo sapere e conoscenza. Senza le famose ali, ma dotati di baffi, zampe corte e un lungo corpo flessuoso, hanno popolato per anni le fantasie di grandi e piccini.


    Conosciamo meglio: La Viverna

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    Una viverna (in inglese si scrive wyvern) è un leggendario rettile alato con due gambe. È simile ai draghi sebbene non identica. La parola deriva dall’inglese che a sua volta riprende il termine francese che sta per vipera.
    La viverna era un emblema araldico (cioé quei simboli grafici che rappresentavano le famiglie più potenti nel Medioevo), utilizzata come simbolo di guerra, invidia e pestilenza. Si distingue dai dragoni che invece hanno quattro zampe e la coda a punta di freccia (anche se queste distinzioni originarie, sono state poco rispettate in seguito). In alcuni casi la viverna viene rappresentata con una coda affilata e velenosa. Esistono anche rappresentazioni di viverne acquatiche con la coda a forma di pinna.
    Alcuni studiosi di criptozoologia (una disciplina non riconosciuta dalla scienza ufficiale) credono che le viverne siano che dei Pterosauri sopravvissuti ancora oggi; in realtà gli pterosauri erano dei dinosauri alati che vissuti sulla terra 65 milioni di anni fa.
    Categorie
    • Classificazione: Animale ibrido
    • Misure: sconosciute (in genere più piccole dei cugini draghi)
    • Peso: sconosciuto
    • Dieta: carnivore
    • Luogo: Europa
    • Movimento: può volare grazie alle ali, mentre sulla terra utilizza le due potenti gambe

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    Il Mondo Dei Folletti


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    Oggi, per miti e leggende parleremo di folletti, quei minuscoli esseri fatati che popolano le fiabe e alcune tradizioni popolari.
    Le caratteristiche presenti nei folletti comuni in tutte le tradizioni, sono: piccole dimensioni, permalosità nel rapporto con gli uomini e ambivalenza dei loro atteggiamenti, capacità di assumere altre sembianze, alcune volte sono benevoli e aiutano l’uomo con magie e lavori domestici, altre volte sono piuttosto dispettosi e persino pericolosi. Per ingraziarsi la loro benevolenza è sufficiente offrire loro un po’ di cibo.

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    Quasi sempre hanno un aspetto antropomorfo, anche se le loro dimensioni sono molto piccole, variabili da poco più di mezzo metro a pochi centimetri. Nella mitologia nordica, gli elfi sono esseri semidivini dalle ridottissime dimensioni, per lo più benigni, che sono una personificazione delle forze della natura.
    In Inghilterra il folletto più famoso è il brownie, alto 60 cm e ricoperto di peli scuri, nudo o rozzamente vestito. Brownie è servizievole nei lavori di casa e aiuta l’uomo in cambio di dolci e latte, ma come tutti i folletti è un po’ permaloso.
    Un altro il bwca, alto circa mezzo metro, caratterizzato da un lungo naso, esperto nel preparare latte, formaggi e nei lavori domestici, anche se a volte può diventare pericoloso e dispettoso.
    Il folletto buggane, sempre in Gran Bretagna, è dispettoso e a volte può diventare pericoloso, può cambiare forma, si trasforma in vitello nero, cavallo e, nel suo aspetto umano, conserva gli zoccoli o le orecchie di cavallo.
    Nelle saghe scandinave ritroviamo i nani che nascono da una visione antropomorfa della natura che viene così popolata in ogni suo aspetto: ogni elemento nasconde un mondo di folletti, fate, gnomi, pigmei.

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    In Italia ci sono i manteillons, folletti dispettosi e pericolosi che di notte scoprono e schiaffeggiano i dormienti, che saccheggiano le tavole imbandite.
    Poi abbiamo il lauro, folletto a volte benevolo altre dispettoso in grado di cambiare il proprio aspetto a forma di cane, o altri animali, ma riconoscibile grazie al suo berretto rosso.
     
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124 replies since 1/3/2011, 22:59   24609 views
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