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Checco Zalone-resto umile

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    Checco Zalone a Canale 5. I baresi però non dimenticano Toti e Tata

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    Stasera su Canale 5 la prima delle due serate-evento in cui il comico barese porta in tv lo spettacolo teatrale "Resto Umile World Tour". Ma nel cuore dei pugliesi restano indimenticati i personaggi inventati da Toti e Tata con Gennaro Nunziante, poi regista e sceneggiatore dei due film di Checco Zalone
    di Redazione 02/12/2011


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    Checco Zalone a Canale 5. I baresi però non dimenticano Toti e Tata
    „Dagli show nelle tv locali allo strepitoso successo di un tour che ha toccato tutte le città italiane, passando attraverso Zelig e due film campioni di incassi al botteghino. E ora, a suggellare una notorietà ormai fuori discussione, arriva anche il "one man show" su Canale 5, due serate-evento (la prima in onda stasera) in cui Luca Medici, in arte Checco Zalone, porterà sullo schermo sketch e personaggi dello spettacolo teatrale "Resto Umile World Tour".

    Affiancato dalla sua fedelissima band "made in Puglia", i Mitili Ignoti, Checco porterà in scena tutti i suoi cavalli di battaglia, da Nichi Vendola a Roberto Saviano, a Carmen Consoli. Ma non mancheranno neppure le "new entry", come la telefonata tra Berlusconi dimissionario e Cassano convalescente e la parodia di Michele Misseri.


    La comicità pugliese, dunque, colpisce ancora. Anche se nel cuore dei pugliesi, e dei baresi in particolare, resta indimenticato il ricordo di quella schiera di personaggi inventati negli anni Novanta dal trio Toti-Tata-Nunziante, ai quali lo stesso Luca Medici ha ammesso di essersi in parte ispirato. Del resto, un legame concreto tra i due "fenomeni" della comicità made in Bari esiste davvero, ed è rappresentato proprio dal nome di Genny Nunziante, coideatore e regista delle trasmissioni di Toti e Tata prima, e dei due film di Checco Zalone poi.

    E allora, nell'attesa di vedere quali sorprese riserverà stasera al suo pubblico Checco Zalone, ci viene voglia di fare un tuffo nell'affollata gallery di personaggi - alcuni dei quali davvero indimenticabili - interpretati negli anni Novanta da Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo.“







    SI PARTE CON LA PRIMA PUNTATA DELLO SHOW VIDEO CULT: L'IMITAZIONE DI VENDOLA

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    Zalone: «Vorrei essere Alberto Sordi»


    L’ammirazione del comico barese per Albertone
    E assicura «Mi sto disintossicando dalle parolacce»



    BARI - Il Re Mida della comicità torna in tv, stasera e venerdì 9 dicembre, su Canale 5, per due puntate del Resto umile World Show, nato sull’onda del successo del recente spettacolo dal vivo. Il Re Mida è Checco Zalone, alias Luca Medici, l’asso della risata che ha trasformato in metallo prezioso il trionfo nei cinema di Che bella giornata, portando a casa, l’altra sera, il Biglietto d’oro che ogni anno l’Anec, l’associazione esercenti cinema, assegna ai film campioni d’incasso. Adesso un nuovo banco di prova sul piccolo schermo. «Anche se nel mio show di televisivo c’è molto poco», preannuncia il comico barese. «Il pubblico è vero, pagante, senza inviti».

    Zalone e la sua squadra «fortissimi»
    2_672-458_resizePerò ci sono tanti ospiti, dalla Pausini a Claudio Bisio, proprio come si fa nella tv che ha scelto di prendere in giro imitando Michele Misseri.
    «Con Bisio ci siamo inventati un programma di cucina, una speciale edizione di Cotto e mangiato, nella quale Misseri viene invitato a presentare una ricetta».
    Morale?
    «Non c’è da meravigliarsi se un giorno lo vedremo davvero ospite di una trasmissione di cucina».
    La tv è davvero così alla deriva?
    «Giorgio Gaber lo aveva capito con largo anticipo quanto la tv ci stesse rincoglionendo. E, infatti, io e Bisio gli rendiamo omaggio con la canzone La strana famiglia».
    Renzo Arbore trent’anni fa prendeva in giro la tv con le ragazze coccodé, senza dire le parolacce.
    «Ma Arbore, che adoro, giocava molto sul doppio senso. I riferimenti sessuali sono il pane della comicità. Proprio non se ne può fare a meno. Ma devo dire che nel mio show non ce ne sono tanti».
    Davvero?
    «Sì, a parte qualche "cazzo" e "vaffanculo"».
    Proprio non riesce a farne a meno?
    «No. Anche mia madre mi ha sempre rimproverato questa dipendenza. Ma sto smettendo».
    Non ci credo.
    3_672-458_resize«Sì, mi sto disintossicando. Davvero, sto facendo di tutto. Le cose un po’ più spinte le ho messe alla fine».
    Nella fascia protetta?
    «Più "tetta" che "pro"».
    Mi arrendo. Il padre di tutti i comici?
    «Alberto Sordi».
    Lo sente così vicino?
    «Sordi ha dipinto l’italiano nei suoi comportamenti più truci. Esattamente quello che faccio io, con le "dovutissime proporzioni": mi raccomando, lo scriva».
    Il tributo a Lino Banfi è d’obbligo per un comico barese?
    «Non credo alla comicità regionale. E tra le tante cose Banfi ha inventato una parlata che non esiste. Personalmente gli avrei dato il David di Donatello per la scena dell’Allenatore del pallone, quando dice "mi avete preso per un coglione" e i due che lo portano in trionfo stringendogli involontariamente le palle gli rispondono, "no, per un eroe"».
    Si è molto parlato di questa sfida con Fiorello, ma il suo show fa concorrenza a «Italialand» di Crozza.
    «Sì, in effetti se ne è parlato così tanto che l’altro giorno la conferenza stampa sembrava la sua. E, infatti, mi meraviglio come non mi abbia ancora chiesto di Fiorello. Scherzi a 6_672-458_resizeparte, sul piano degli ascolti è impossibile pensare di avvicinarsi. Per cui faccio un appello a tutti i pugliesi: guardateci almeno voi così facciamo un terzo dei suoi ascolti».
    L’imitazione di Vendola è diventata un cult.
    «In una scena rimane sconcertato dall’ignoranza di alcuni bambini che non hanno mai letto Rousseau, ma poi questi stessi bambini lo mettono in crisi con domande personali».
    Altri omaggi pugliesi?
    «Al Bano partecipa alla canzone di solidarietà Maremoto a Porto Cervo. E poi intervisto Kekko dei Modà vestito da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: se ne cantano di tutti i colori».
    Sangiorgi cosa pensa delle sue imitazioni?
    «Un po’ gli da fastidio lo sfottò del suo presunto egocentrismo. Ma non bisogna prendersela. Neanche con la critica. Io stesso mi aspetto che per questo show me ne diranno di tutti i colori».
    Prossimo film?
    «Con Gennaro Nunziante inizieremo a ragionarci tra 15 giorni. Abbiamo bisogno tutti e due di un periodo di riposo. Vogliamo svuotare la testa prima di pensare a una nuova idea».
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    Francesco Mazzotta
    02 dicembre 2011

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