Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Rap

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    Rap


    Il rap è uno stile musicale sorto negli Stati Uniti all'inizio degli anni settanta, e diventato parte di spicco della cultura moderna. Il termine è stato inventato dal cantante di colore Joe Tex. Il rap è la componente vocale della cultura hip hop e consiste essenzialmente nel "parlare" seguendo un certo ritmo, questa tecnica vocale è eseguita da un MC (freestyler), mentre il DJ (turntablist, beatmaking, scratching) accompagna l'MC. Insieme agli stili di ballo hip hop (specie la breakdance) e al graffiti writing, rapping e DJing sono tra i quattro elementi della cultura hip hop, nata presso la comunità afroamericana e latinoamericana[1] di New York nei primi anni settanta, come un riadattamento americano del dj style, uno stile di reggae giamaicano ritenuto il principale precursore di questo genere.
    Tipicamente il rap consiste di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze ed allitterazioni. Chi scandisce tali versi, cioè il rapper, lo fa su una successione di note ("beat") realizzata tramite il beatmaking, suonata da un dj e fornita da un produttore o più strumentisti. Questo "beat" è spesso creato usando un campionamento percussionistico di un'altra canzone, generalmente funk o soul. Inoltre molti altri suoni sono di frequente campionati, suonati con un sintetizzatore o una drum machine oppure creati con strumenti veri. A volte un brano rap può essere strumentale, e ciò viene fatto a scopo dimostrativo da un dj o un produttore. I testi delle canzoni affrontano perlopiù tematiche a sfondo sociale. Ma talvolta parlano anche d'amore.
    A partire dai primi anni novanta l'hip hop è diventato parte di molte classifiche musicali ed oggi è diffuso in tutto il mondo, in vari stili. Sebbene questo genere musicale abbia varcato i confini delle produzioni underground per diventare di forte successo commerciale con artisti come 2pac, The Notorious B.I.G., Eminem, 50 Cent, Snoop Dogg e Jay-Z per citarne alcuni, negli Stati Uniti rimane vasta e fortissima la presenza di produzioni indipendenti. Ciò dimostra come il rap sia sì un fenomeno musicale, ma soprattutto una componente di una cultura oramai radicata all'interno del territorio statunitense. Questo genere si divide in varie correnti, tra cui il gangsta rap, il christian hip hop, il g-funk, l'alternative rap e l'hardcore rap, ed altri sottogeneri ancora.


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    Storia moderna del rap

    Old school

    L'hip hop/rap è discendente di generi quali funk (James Brown e i suoi rappin'-sermoni), gospel, soul, reggae, blues e più direttamente del talking blues. Sorse intorno al 1973 nel Bronx, località sulla terraferma di New York, dove era nata una gang chiamata Organization e ben presto conosciuta come Zulu Nation di cui ricordiamo il primo MC della storia Coke La Rock. La maggior parte delle tematiche derivava direttamente dalla tradizione africana a giamaicana.
    Le principali ere storiche dell'hip hop/rap sono quella old school rap/hip hop (1970-1985), dagli esordi al debutto in mainstream, e quella golden age rap/hip hop (1985-1993), in cui iniziarono a riscuotere successi sia il movimento East Coast che quello West Coast. Allora cominciò anche la storia moderna del genere, con la nascita di gangsta rap e G-funk, di derivazione West Coast. Gli anni dal 1993 ad oggi riguardano hardcore hip hop, "bling-bling", gli stili underground e i successi in ambito mainstream, che definiscono in larga parte l'hip hop moderno.
    Nei primi anni settanta, presso le feste di strada di New York, personaggi come DJ Kool Herc cominciarono a campionare e separare le sezioni ritmiche di vari brani, di generi come funk, soul, R&B e disco music. Le radici di queste canzoni risalgono a metà degli anni cinquanta, quando il celebre cantante e compositore James Brown citò Little Richard e la sua band tra i primi a praticare il funk su basi rock. Siffatti brani furono usati per i – "breakbeats" dai dj. Questi facevano ballare la gente ai party, nei giardini pubblici o lungo le spiagge semplicemente esibendosi con il loro dj set e mixando basi e dischi. Con l'aumento di popolarità di questa musica, i cantanti iniziarono a parlare sui ritmi campionati e divennero noti come "MC", abbreviazione di "Master of Ceremonies". Essi avevano una rima facile e la capacità di seguire il dj anche durante i passaggi più impegnativi, utilizzando le proprie abilità liriche sulle parti non cantate dei dischi. Il primo ruolo dell'mc era quello di introdurre il dj e la sua musica e di attirare l'attenzione del pubblico. Gli mc iniziarono ad introdurre frasi non cantate nelle canzoni, ad invitare l'audience a ballare, a salutare gli spettatori, ma anche a pronunciare giochi di parole ed aneddoti. Alla fine questa pratica si affinò e divenne nota come "rapping". Tutto ciò non aveva però il benché minimo peso discografico, trattandosi di improvvisazioni e non di prodotti confezionati in studio.
    Nel 1979 uscì la prima grande produzione commerciale di genere: "Rapper's Delight" della Sugarhill Gang, che entrò ai primi 40 posti di Billboard. 'Rapper', termine che indica chi pratica il rapping, derivò proprio da questa canzone. Allora ebbe successo anche "King Tim III (Personality Jock)" della Fatback Band, dedicata prevalentemente a funk e disco.
    L'uscita del disco della Sugarhill Gang è quindi significativa perché contribuì a diffondere questo genere, relativamente nuovo, presso una vasta schiera di persone che non erano direttamente coinvolte nel clima culturale newyorkese e delle zone limitrofe, ovvero la patria del genere; da lì in poi fu molto più facile far conoscere questo modo di fare musica.
    Negli anni ottanta l'hip hop iniziò a diversificarsi e a svilupparsi in una forma più complessa. Nello stesso tempo sorsero tecniche più sofisticate, come scratching e campionamenti. Nel 1980 arrivò al successo un altro grande nome, Kurtis Blow. Seguì Grandmaster Flash con i suoi Furious Five, nel 1982, che aprirono la strada al rap impegnato a partire da The Message, brano scritto da Melle Mel.

    Dal 1994 ai giorni nostri

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    Il rapper e produttore Eminem, uno dei maggiori esponenti del rap a livello mondiale
    Negli anni novanta si assistette anche ad un violento confronto tra le due maggiori correnti gangsta, West Coast ed East Coast. Tale scontro interessò Tupac Shakur e The Notorious B.I.G., e finì con le loro dipartite rispettivamente nel 1996 e nel 1997.
    All'inizio dei '90 si intravedono anche i primi palesi tentativi di commercializzazione del genere rap, da qualcuno definito entertainment (intrattenimento): ne sono responsabili personaggi come MC Hammer e Vanilla Ice, il fenomeno ha vita breve nelle forme in cui era stato concepito, e l'hip hop inizia a tornare alle origini, riscoprendo le sonorità dei generi che l'hanno "creato" come il jazz e il R&B, dando origine a gruppi interessanti come i Common, Mos Def, The Roots, Dream Warriors, gli US3, o i Gang Starr di Guru (autore fra l'altro del progetto Jazzmatazz), e a collaborazioni con artisti del calibro di Herbie Hancock e Ronnie Jordan.
    Nel '96 i Bone Thugs-N-Harmony, da Cleveland (Ohio) pareggiarono i Beatles per il singolo a più rapida ascesa in classifica ("Tha Crossroads"). Quattro anni dopo, l'album The Marshall Mathers LP di Eminem vendette nei soli USA più di nove milioni di copie e vinse un Grammy Award.
    Il rap negli Stati Uniti, paese dove è nato, è oggi diventato a tutti gli effetti un genere affermato come gli altri. La sua versione più commerciale ha un'ampia fetta di mercato musicale e quindi sottostà alle regole che governano il mondo discografico: la vivacità lirica e la profondità dei testi lasciano più spazio a produzioni orecchiabili, hits capaci di vendere molto, essere ballate nei club, tirare la volata ad interi dischi. Nonostante questo, la versione più prettamente underground di questo genere continua ad essere veicolo di idee, oltre ad avere grandi capacità di denuncia sociale. È quindi sempre più evidente la frattura tra il rap commerciale ed il rap underground. Ne è una riprova la diversa carriera fatta da due tra gli MC più importanti di New York, Nas e Cormega.


    [modifica] I rapper oggi e le gare di freestyle

    Componente particolarmente rilevante della cultura rap è il freestyle e le sfide, riconducibili nella cultura italiana Poesia a braccio
    Ogni "freestyle" è generalmente composto da un tempo determinato per ogni rapper, nella quale quest'ultimo deve cercare di coinvolgere e convincere il pubblico delle proprie migliori qualità. Così crea delle rime in improvvisazione, di solito fondate sull'autocelebrazione, sullo sviluppo di un tema oppure, durante le gare, sul ridicolizzare ed offendere ironicamente il proprio avversario.

    ] Impatto sociale

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    Graffiti a Monza
    Il rap fa parte della cultura hip hop, movimento che include anche breakdance, graffiti writing e sfortunatamente organizzazioni criminali (gang) oltre che gergo ed abbigliamento propri. La popolarità di questa musica ha contribuito alla diffusione della sua cultura d'origine, negli Stati Uniti e in minor misura all'estero.
    [modifica] Stile di vita
    Alla fine degli anni novanta, nel rap si è molto diffuso il "bling bling", incentrato su simboli di ricchezza ed elevazione sociale come denaro, gioielli, auto di lusso ed abiti firmati. Anche se I riferimenti alla ricchezza esistono sin dalla nascita dell'hip hop, la cultura "bling bling" è molto più radicata nei fortunati lavori di quel periodo (nella fattispecie, i video musicali) di Puff Daddy e della Bad Boy Records; rilevante è stato anche il ruolo della No Limit Records, di Master P. Gli artisti Cash Money, furono ritenuti gli epitomi di stile ed attitudine "bling bling". Sebbene molti rapper, specie quelli gangsta, senza pentimento mirano ed inneggiano al bling bling, altri artisti soprattutto undeground l'hanno apertamente criticato. Da loro, infatti, non sono rare le accuse di materialismo a questo stile di vita.

    Influenza sui giovani

    Il successo di rap e suoi sottogeneri ― ancora una volta, in questo caso, il gangsta ― ha anche avuto un forte impatto sociale sui comportamenti dei giovani di oggi. L'attitudine a volte egoista, ritratta in testi e video di alcuni artisti di genere, ha spesso avuto conseguenze negative per i fans. I modi di fare di certi artisti non rispecchiano il resto dell'hip hop, e gli effetti dei loro testi sui giovani di questa cultura sono molto dibattuti. Molto spesso i ragazzi adottano la personalità "gangsta", molto edonista e modaiola, senza essere parte di una gang. Simili comportamenti inducono più volte a comportamenti antisociali, come la persecuzione del proprio pari, l'avversione alla buona educazione, il rifiuto dell'autorità, e a crimini minori come il vandalismo. Un'evidente sottocultura "pseudo-gangsta", si è molto diffusa tra i giovani del Nord America.
    Linguaggio

    L'hip hop ha un gergo distintivo, che include parole come yo, flow e phat. Grazie al successo del genere negli ultimi decenni, molte di queste parole sono state assimilate in vari dialetti differenti in tutto il mondo. Oggi anche chi non ascolta rap, ne usa a volte il gergo. Vi sono anche parole come homie, anteriori all'hip hop ma spesso associate. Talvolta espressioni come what the dilly, yo sono diffuse da una singola canzone (in questo caso, "Put Your Hands Where My Eyes Could See" di Busta Rhymes), ma sono solo usate per poco tempo. Particolarmente importante è lo slang di Snoop Dogg ed E-40, che aggiungono -izz ed -n a metà parola (ad esempio, per loro shit diventa shizznit). Questa pratica fu usata per la prima volta da Frankie Smith, nel suo linguaggio senza senso (il singolo "Double Dutch Bus", del 1980). Si è diffusa anche tra quelli che non sono fan del rap, che addirittura non conoscono la derivazione di -izz.
    Problemi con la censura

    Negli anni recenti l'hip hop ha incontrato con la censura più problemi che il resto della musica, per l'uso di imprecazioni. Riceve anche strali, perché a volte è anti-establishment, e molti brani parlano di guerre e colpi di stato che alla fine rovesciano il governo. Per esempio "Gotta Give the Peeps What They Need" dei Public Enemy fu editata senza il loro permesso, rimuovendo le parole "free Mumia"[2]. L'uso di parolacce in molte canzoni ha generato sfide nella loro trasmissione, sia nei videoclip (specie su MTV) che in radio. Di conseguenza molti brani rap sono trasmessi censurati: le volgarità vengono tagliate dalla registrazione (ma senza intaccare il background), oppure i testi sono sostituiti con altri non offensivi. Il risultato – che spesso rendono incomprensibile il testo o contraddice la produzione – è quasi diventato una costante del genere. Spesso questa censura è stata presa in giro in film come Austin Powers: Goldmember (2002), in cui un personaggio – che prende in giro un video hip hop – canta un intero verso censurato.
    Nel 1995, Roger Ebert scrisse:
    "Il rap ha una cattiva reputazione nei circoli bianchi, dove molta gente crede che consista solo di versi gutturali razzisti e misogini, gonfi di parolacce. Qualche esempio lo dimostra, molti altri no. Molti ascoltatori bianchi non se ne curano; ascoltano voci nere in una litania di malcontento, e per giunta male intonate. Già oggi il rap gioca lo stesso ruolo che Bob Dylan aveva nel 1960, dando voce a rabbie e speranze di una generazione, e molti brani di genere sono imperniati su scritture potenti.".

    L'hip hop nel mondo

    Benché l'hip hop sia nato negli Stati Uniti, si è ampiamente diffuso oltre i loro confini. Fino agli anni ottanta, il genere era noto solo negli USA. In quel decennio cominciò a diffondersi in ogni continente, e in vari paesi divenne parte della locale cultura musicale. L'aumento di popolarità del rap è stato quasi parallelo alla diffusione della cultura hip hop - ad esempio la breakdance. Attualmente, a livello mondiale, tra gli artisti di genere solo The Notorious B.I.G. e Tupac Shakur hanno finora venduto almeno 50 milioni di dischi a testa, Eminem quasi 80 milioni.

    Europa

    Regno Unito
    Alla fine degli anni novanta, in Gran Bretagna hanno riscosso ampi successi Roots Manuva, Blak Twang e MF Doom in ambito underground. Dai primi anni 2000, musicisti come The Streets, So Solid Crew, Dizzee Rascal e Goldie Lookin Chain hanno ottenuto ottimi risultati in classifica. La popolarità di garage music e grime, anch'essi basati sull'MCing, hanno contribuito al successo dell'hip hop britannico. Tra i rapper della scena locale, famosi sono anche Lady Sovereign, Braintax, Jehst , Sway,Professor Green,Example e Tinie Tempah
    Francia
    Per approfondire, vedi la voce hip hop francese.
    Il rap comparve in Francia nel 1979, proprio durante i primi successi negli USA. Dal 1982 sono state create varie stazioni radio riservate al genere, tra cui Rapper Dapper Snapper, e lì debutto DJ Dee Nasty. Nello stesso anno vi fu il primo grande concerto hip hop locale, il New York City Rap Tour, sponsorizzato da Europe 1 e a cui parteciparono Afrika Bambaataa, Grandmixer DST, Fab 5 Freddy, Mr Freeze e la Rock Steady Crew.
    A partire dal 1983, il rap è diventato parte di rilievo della musica francese. Paname City Rappin' di Dee Nasty, pubblicato nel 1984, fu il primo disco hip hop realizzato nel Paese. La Francia ha prodotto artisti come IAM, Suprême NTM e soprattutto MC Solaar, di origini senegalesi.
    Germania


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    Il rapper tedesco Sido
    Dalla Germania provengono gli Optik Army di Kool Savas, ma altre crew come Aggro Berlin, Ersguterjunge, Fettes Brot, Amstaff, Shok Muzik, Bushido, Sido e Fler. In Europa sono abbastanza noti anche rapper solisti come Samy Deluxe ed Azad.
    Svezia
    L'hip hop svedese è emerso negli anni ottanta,. Dai novanta artisti come Looptroop, The Latin Kings ed Infinite Mass sono passati dalle rime in inglese al "rinkeby Swedish", un linguaggio pidgin usato perlopiù per le registrazioni in patria.
    Irlanda
    In Irlanda l'artista hip hop più famoso è DJ Collie, seguito da Craz-e, B-Wonder e da gruppi come Man against machine. Il Paese ha anche una propria rivista di genere, "Rap Ireland", di proprietà di Kev Storrs, DJ Frank Jez di FM104 e Tim Dogg. In ambito urban, sono noti DJ Ahmed, DJ Tando e DJ Mo-K.
    Polonia
    In Polonia il rap è tra gli stili musicali più di successo, ed artisti come Kazik e Liroy, emersi nei primi anni novanta, si trovano in prima linea nel mainstream locale. Attualmente l'hip-hop polacco si è diversificato e si è fatto conoscere da una maggiore fetta di pubblico, con rapper come OSTR, WWO, Vienio, Gural, Pezet, Tede, Pokahontaz, Abradab, Peja, Fenomen, Kaliber 44 e Syndesmo. Lì non mancano inoltre etichette indipendenti, che producono stili differenti in varie città polacche.
    Paesi Bassi

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    Immagine di Marracash, rapper milanese
    I primi rapper olandesi di successo furono gli Osdorp Posse, bianchi ed originari di Amsterdam, e la crew The Postmen, da Capo Verde e Suriname. Negli anni recenti, artisti rap di origine marocchina come Ali B e Raymzter hanno ottenuto alcuni successi e sono diventati culturalmente influenti. Raymzter è noto per la canzone Kut Marokkanen??!, che argutamente lanciò un semiosceno insulto razzista agli ascoltatori. Il duo Lange Frans & Baas B ha prodotto varie hit, come la patriottica Het land van ("La terra di..."). Nel 2005, De Jeugd van Tegenwoordig ("La gioventù di oggi") si sono affermati con Watskeburt?! ("Che succede?!").
    Italia

    In Italia i primi artisti rap di maggior successo commerciale sono stati Jovanotti, Articolo 31 e Caparezza. Nella scena underground si facevano già da tempo largo nomi importanti come Neffa, Deda e Dj Gruff, che insieme diedero vita al progetto SXM (Sangue Misto), opera unica di reale successo underground. Il cantante Kaos si fece strada a colpi di voce rauca e rime taglienti con la canzone "Cose Preziose", affiancato dal produttore Fritz Da Cat: Kaos diede un'impronta tutta personale al mondo underground, che vide questa canzone come inno alla musica rap italiana. I folkloristici Sud Sound System si fanno portavoce del rap e reggae in dialetto, con l'attuale "Sciamu a Ballari".

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    il rapper anconetano Fabri Fibra


    Il rapper di Cologno Monzese Alessandro Aleotti, in arte J Ax
    I 99 Posse, di Napoli, si impegnano come la Onda Rossa Posse in temi politici, e riscuotono grande successo non solo per la loro musica. Gli anni novanta sono stati la culla per il rap italiano, donando successo alla canzone di Frankie HI-NRG MC "Quelli Che Benpensano". A Milano compare Bassi Maestro, MC milanese che diede una grande spinta al rap italiano. Negli anni 90 a Roma si formano i Colle der Fomento e i Cor Veleno, entrambi i gruppi sono mostri sacri dell'hip hop italiano. Dal nuovo millennio emerge CapaRezza, all'esordio Mikimix, che nel 2003 si impone all'attenzione con l'album Verità supposte, dove è contenuto il tormentone Fuori dal tunnel. Si sono in parte distaccati dal loro stile iniziale Piotta, i Sottotono, gli Uomini Di Mare e gli ATPC. Più di recente hanno riscosso successo Mondo Marcio e Marracash, rapper tuttavia
    poco rispettati dagli altri rapper italiani,. Altro rapper che sta riscuotendo molto successo è Nesli, fratello di Fabri Fibra, anch'esso impegnato nella musica rap. Produttore del mixtape 'Fitte Da Latte' assieme a Fabri Fibra, Nesli ha poi pubblicato da solista i suoi 3 album: Ego; Home; Le Verità Nascoste, prodotto con la Universal. Sempre a Milano: I REDRUM nuovo gruppo composto da due rapper: Phacs e Dade. I loro testi hanno un contenuto molto ricco di episodi di vita , descritti con abilità, proprietà, chiarezza dell'eloquio. Da ricordare Inoki e Joe Cassano della Porzione Massiccia Crew. Negli ultimi anni sono usciti alla ribalta i Club Dogo e la loro crew Dogo Gang e il gruppo romano Truceklan. Nell'underground hanno avuto successo Kiave e il giovane torinese Ensi vincitore di molti freestyle nel più popolare rap battle 2theBeat e negli ultimi anni ha anche registrato alcuni CD.


    Romania
    In Romania il rap si è diffuso negli anni 90' con i B.U.G. Mafia per poi far scena ad altri artisti come La Familia, inizialmente aiutati ad emergere proprio da loro, ora rivali, ma anche altri gruppi, Paraziţii, Zale, Deceneu(Getto-Dacii), Morometii, R.A.C.L.A., C.T.C., Armada. tà, elocuzione.
    Estremo oriente
    Filippine
    In Asia, le Filippine sono considerate il primo paese ad aver sviluppato una propria scena locale hip hop, nell'area sull'Oceano Pacifico. La nascita dell'hip hop filippino, o Pinoy Rap, avvenne nei primi anni ottanta con canzoni di Dyords Javier ("Na Onseng Delight") e Vincent Dafalong ("Nunal"). Il genere si sviluppò lentamente in quel decennio, ma presto raggiunse il mainstream con il primo album di Francis Magalona, "Yo!". Il disco conteneva un singolo nazionalista, "Mga Kababayan" (I miei connazionali). Magalona, che rappava sia in inglese che in tagalog, divenne un pioniere del genere e in seguito una star. Tra gli artisti rap filippini, si distinguono oggi Michael V., Gloc-9, Rap Asia, MC Lara e Lady Diane.
    [modifica] Corea del Sud
    A Seul, l'hip hop coreano è diventato una sorta di fenomeno culturale. Alcuni fans sostengono che i rapper coreani hanno abilità paragonabili a quelle dei colleghi USA. Tra gli artisti hip hop locali, si fanno notare Jo PD, Drunken Tiger, Psy ed Epik High. Si dice talvolta che l'hip hop coreano music rappresenta l'antitesi, rispettabile e conscia dei cambiamenti sociali, della cultura pop superficiale e confusa che pervade oggi la musica locale.
    In Sud Corea il rap ha cominciato ad avere successo a metà degli anni novanta. Spesso gli artisti mainstream del Paese ricordano l'R&B o il pop, e si rifanno agli stili vocali e di ballo dei colleghi statunitensi. Tra i primi rapper locali—che di rado scrivevano loro stessi i testi—vi erano Kim Gun Mo, Seo Taiji and Boys, Deux e DJ DOC. All'inizio rappavano quasi solo in coreano; oggi, invece, il genere usa perlopiù l'inglese. Seo Taiji, di discutibile origine heavy metal, nei suoi brani campiona spesso chitarre distorte, ed altri artisti incorporano anche influenze techno.
    Pochi, tra cui Seo Taiji ed MC Sniper, si rifanno anche a stili musicali locali come pansori o nongak (la musica degli agricoltori). I primi artisti di genere imitavano, in modo palese, celebri artisti americani. Ad esempio, "Come Back Home" di Seo Taiji ha uno stile di produzione che ricorda i Cypress Hill. Il primo album completamente "rap" fu il debutto di Kim Jin Pyo, nel 1997. Secondo Tablo degli Epik High, "La forma del rap coreano — beats, rime, esibizioni, look — oggi è indistinguibile da quella americana. La rilevanza sociale, peraltro, ci mette lungo tempo a farsi sentire. Il messaggio si sta lentamente avvicinando alla media.".
    Vi è anche un underground hip hop coreano, concentrato soprattutto su ritmi non frivoli e sull'abilità vocale. In questo ambito sono noti Quiett, PaloAlto e TBNY.
    Negli Stati Uniti è abbastanza diffuso anche il rap coreano/americano. Esso si è sviluppato a metà degli anni novanta, specie grazie agli sforzi di Tiger JK e DJ Shine, i Drunken Tiger. Il duo si formò con la canzone "Black Korea" di Ice Cube, ed usavano la musica come mezzo di scambio culturale ed armonia razziale. Sulla falsariga dei Drunken Tiger, emersero altri gruppi ed etichette di genere, contribuendo al suo successo. Il gruppo è anche alla base della crew The Movement (Bobby Kim, Drunken Tiger, Eun Ji-Won e Tasha Reid).
     
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    Musica Rap
    Discutiamo insieme della musica Rap



    Il rap è uno stile musicale sorto negli Stati Uniti all'inizio degli anni settanta, e diventato parte di spicco della cultura moderna. Il termine è stato inventato dal cantante di colore Joe Tex. Il rap è la componente vocale della cultura hip hop e consiste essenzialmente nel "parlare" seguendo un certo ritmo, questa tecnica vocale è eseguita da un MC (freestyler), mentre il DJ (turntablist, beatmaking, scratching) accompagna l'MC. Insieme agli stili di ballo hip hop (specie la breakdance) e al graffiti writing, rapping e DJing sono tra i quattro elementi della cultura hip hop, nata presso la comunità afroamericana e latinoamericana di New York nei primi anni settanta.

    Tipicamente il rap consiste di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze ed allitterazioni. Chi scandisce tali versi, cioè il rapper, lo fa su una successione di note ("beat") realizzata tramite il beatmaking, suonata da un dj e fornita da un produttore o più strumentisti. Questo "beat" è spesso creato usando un campionamento percussionistico di un'altra canzone, generalmente funk o soul. Inoltre molti altri suoni sono di frequente campionati, suonati con un sintetizzatore o una drum machine oppure creati con strumenti veri. A volte un brano rap può essere strumentale, e ciò viene fatto a scopo dimostrativo da un dj o un produttore. I testi delle canzoni affrontano perlopiù tematiche a sfondo sociale. Ma talvolta parlano anche d'amore.

    A partire dai primi anni novanta l'hip hop è diventato parte di molte classifiche musicali ed oggi è diffuso in tutto il mondo, in vari stili. Sebbene questo genere musicale abbia varcato i confini delle produzioni underground per diventare di forte successo commerciale con artisti come 2pac, The Notorious B.I.G., Eminem, 50 Cent, Snoop Dogg e Jay-Z per citarne alcuni, negli Stati Uniti rimane vasta e fortissima la presenza di produzioni indipendenti. Ciò dimostra come il rap sia sì un fenomeno musicale, ma soprattutto una componente di una cultura oramai radicata all'interno del territorio statunitense. Questo genere si divide in varie correnti, tra cui il gangsta rap, il christian hip hop, il g-funk, l'alternative rap e l'hardcore rap, ed altri sottogeneri ancora.
     
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    Classifica dei rapper più ricchi: 50 Cent sorpassa Jay-Z

    curtis-jay-diddy

    Anche quest’ anno la rivista Forbes ha stilato la classifica degli artisti Hip-Hop più ricchi e sorprendentemente 50 Cent ha superato Jay-Z arrivando alla prima posizione. 50 dall’ alto dei suoi 150 milioni di dollari distanzia il secondo che in questo caso è il povero Jay-Z di ben 68 milioni. Anche se i progetti discografici con la G-Unit non sono andati molto bene, 50 Cent riesce a incassare una cifra astronomica grazie a pubblicità, abbigiamento, un nuovo progetto discografico e un mega contratto con la VitamineWater.

    Al terzo posto troviamo Diddy, uno che di money making se ne intende, quest’ anno però si trova sul gradino più basso del podio con 35 milioni incassati nel 2008. Questa è la classifica completa:
    1. Curtis “50 Cent” Jackson: $150 million
    2. Shawn “Jay-Z” Carter: $82 million
    3. Sean “Diddy” Combs: $35 million
    4. Kanye West: $30 million
    5. Timothy “Timbaland” Mosley: $22 million
    6. Pharrell Williams: $20 million
    7. Kasseem “Swizz Beatz” Dean: $17 million
    8. Calvin “Snoop Dogg” Broadus: $16 million
    9. André “Dr. Dre” Young: $15 million
    10. Christopher “Ludacris” Bridges: $14 million
    11. Clifford “T.I.” Harris: $13 million
    11. Dwayne “Lil Wayne” Carter: $13 million
    12. Marshall “Eminem” Mathers: $12 million
    12. Lonnie “Common” Lynn Jr.: $12 million
    12. Aliaune “Akon” Thiam: $12 million
    13. Jermaine Dupri: $11 million
    13. Jonathan “Lil Jon” Smith: $11 million
    14. OutKast: $10 million
    14. Hakeem “Chamillionaire” Seriki: $10 million
    14. Jayceon “The Game” Taylor: $10 million

    Cosa ne pensate di questa classifica, io trovo davvero esorbitanti e gli introiti di 50 Cent che dal 2007 quando guadagnava 32 milioni di dollari è passato al 2008 con 150 milioni.

     
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