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Lussy60
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Oimè il bel viso, oimè il soave sguardo, oimè il leggiadro portamento altero; oimè il parlar ch'ogni aspro ingegno et fero facevi humile, ed ogni huom vil gagliardo!
et oimè il dolce riso, onde uscío 'l dardo di che morte, altro bene omai non spero: alma real, dignissima d'impero, se non fossi fra noi scesa sí tardo!
Per voi conven ch'io arda, e 'n voi respire, ch'i' pur fui vostro; et se di voi son privo, via men d'ogni sventura altra mi dole.
Di speranza m'empieste et di desire, quand'io partí' dal sommo piacer vivo; ma 'l vento ne portava le parole.
parafrasi
Ahimé il bel volto ed il dolce sguardo Ahimé l'aggraziato incedere imperioso Ahimé quella voce che ogni mente feroce e malvagia rendeva docile, e rendeva coraggioso ogni vigliacco!
Ed Ahimé quel tenero sorriso da cui uscì la freccia da cui morte, e nient'altro ormai, potrei sperare [Perché non sono ricambiato o perché Laura è morta, non so n.d.r]: (O anima regale, meritevole di regno, Se solo tu non fossi scesa da noi così tardi!)
[Questo avvalora la tesi che Laura sia già morta quando P. scrive questo sonetto.Ndr]
E' a causa vostra [Occhi, viso sguardo sorriso e portamento n.d.r..] che brucio di desiderio, ma è solo grazie a voi che io vivo e respiro, perché io un giorno mi consacrai a voi, e quando sono privo della vostra vista mi sento afflitto come nella peggiore delle digrazie.
[Era Il ricordo di voi che] accendeva in me speranza e desiderio dal giorno in cui mi allontanai dalla vostra vista "dal vivo" che è per me la fonte d'ogni piacere. Ma [ ogni mia speranza e desiderio era vano perché] le promesse fatte disperdevano nel vento.
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