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Filippo Magnini

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    Filippo Magnini

    Filippo_Magnini_f




    carta d'identita'

    Data di nascita: 2 Febbraio 1982
    Luogo: Pesaro
    Residenza attuale: Roma
    Altezza: 187 cm.
    Peso forma: 77 kg.
    Società di appartenenza: Larus Nuoto, Roma
    Presidente: Cosimo D'Ambrosio
    Allenatore: Claudio Rossetto
    Specialità: Stile Libero
    Gara preferita: 100 mt. stile libero
    Titolo studio: Geometra
    Auto: Audi A3 3.2
    Moto: Ducati 1098


    la storia



    Sin da piccolo Filippo rivela un carattere molto vivace ed intraprendente, non è capace di stare fermo un momento; tra i quattro ed i nove anni si diverte a praticare differenti sport: pattinaggio, basket, tennis, ma verso i dieci anni il richiamo del calcio si fa sentire.

    Il pallone è sempre stato una sua passione, ma a causa del suo fisico "magrolino", la mamma lo convince della necessità di irrobustirsi prima con il nuoto.

    Si comincia con un corso estivo, all'aperto, e sotto il sole è un piacere tuffarsi e sgambettare.

    Il problema sorge in autunno, quando Filippo, ancora "magrolino", viene "costretto" al corso invernale, rimandando all'anno successivo l'iscrizione al calcio.
    Nuotare, comunque, ha i suoi lati positivi, sembra di prolungare l'estate; Filippo, "Filo" per gli amici, si diverte in acqua con i compagni di squadra della Vis Sauro Nuoto e conquista i suoi primi trofei, provando l'ebbrezza del podio.

    Compiuti dieci anni Filippo convince i genitori ed ottiene la tanto sospirata iscrizione alla scuola di calcio.
    Per un certo periodo pratica entrambi gli sport poi, considerando che nel calcio è ancora uno sconosciuto, mentre nel nuoto, con la conquista di numerosi titoli regionali di categoria, è già "famoso", decide di continuare nella strada indicata dal successo. Il suo impegno si fa ancora più serio, è sempre presente agli allenamenti e mostra pure di divertirsi. I suoi compagni lo ammirano e si fanno trascinare dal suo entusiasmo.

    Ha l'agonismo nel sangue ed anche il "lavoro" quotidiano in vasca diventa un pretesto per sfidare i propri compagni che si alternano tra di loro per cercare di batterlo.
    La competizione gli dà la carica per sostenere la monotonia degli allenamenti e rinunciare ai normali divertimenti di un ragazzino della sua età per incanalare tutte le sue energie in un'unica direzione.
    Filippo, ranista dalla tecnica impeccabile e dal carattere tenace, nonostante un fisico ancora acerbo, a sedici anni vince i primi titoli italiani di categoria ottenendo le prime convocazioni nelle squadre nazionali giovanili, con le quali partecipa con successo a competizioni internazionali che gli consentono di approfondire le proprie esperienze ed arricchire il proprio medagliere.

    A diciotto anni, cresciuto fisicamente, Filippo rivela grandi potenzialità nello stile libero.
    Nel 2001 Filippo, dopo avere conseguito brillantemente il diploma di geometra, si trasferisce a Torino presso la società Rari Nantes, sotto la guida del tecnico Claudio Rossetto.
    Torino è una bella città e i compagni di squadra sono simpatici, ma non bastano per compensare quello che ha lasciato; non è facile, ma giorno dopo giorno, i momenti di solitudine e i sacrifici lo fortificano nel carattere e nella determinazione di voler raggiungere risultati sempre più importanti.

    Con il nuovo allenatore stabilisce una profonda intesa e il talento di cui è dotato, emerso in passato nello stile rana, si esprime con evidenza anche nello stile libero: inizia l'ascesa ai vertici del nuoto italiano, con la conquista dei primi titoli assoluti e la convocazione nella nazionale italiana assoluta, di cui è un punto cardine.

    Nel 2004 Filippo, "Pippo" o "Superpippo", vince il suo primo titolo europeo a Madrid e partecipa alle Olimpiadi di Atene, dove conquista una storica medaglia di bronzo con la staffetta italiana 4x200 m. stile libero, cui farà seguito la nomina di "Cavaliere della Repubblica" da parte del Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi.

    Nel Settembre dello stesso anno lascia Torino per seguire il proprio allenatore trasferitosi a Roma.
    Con la nuova società, la Larus nuoto, a Montreal nel 2005, conquista il prestigioso titolo di "campione del mondo" nella gara dei 100 stile libero, la "gara regina" che lo consacra definitivamente tra i grandi di tutti i tempi.
    La sua prestazione è di assoluto valore tecnico e mediatico: il primo oro nei 100 stile libero nella storia del nuoto italiano, con un formidabile 48"12 (all'epoca secondo tempo mondiale all-time) vinto con una performance sopraffina e carica di emozione che commuove e coinvolge tutti quanti.

    La sua amata Pesaro gli si stringe attorno (4000 persone partecipano alla festa organizzatagli dal Comune e dal fansclub!) incoronandolo RE: l'appellativo romano "Magno" trova insindacabile riscontro!
    Il CONI premierà Filippo con il COLLARE D'ORO, la più alta onorificenza attribuibile ad uno sportivo.

    Nel 2006 Filippo vince nuovamente il titolo europeo a Budapest nei 100 stile libero, confermandosi specialista della distanza.

    Nel 2007, a Melbourne, vince per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale, impresa riuscita solamente all'americano Biondi ed al mitico Popov.
    Grazie a questa vittoria gli viene assegnato dalla LEN il titolo di atleta dell'anno 2007 e riceve dal CONI il DIPLOMA D'ONORE. Filippo ha inoltre disputato numerose competizioni europee e mondiali indoor, arricchendo il proprio palmares che oggi vanta ben 34 medaglie internazionali.
    Rappresentano un'eccezione la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino 2008 ed ai Mondiali di Roma 2009, in cui Filippo non è riuscito ad esprimersi ai massimi livelli.

    La voglia di praticare sport divertendosi, ed il desiderio di confrontarsi con atleti di livello mondiale, di conquistare nuove vittorie, nel rispetto dei valori più profondi, ha accompagnato sempre Filippo nel suo percorso ed è questo il segreto del suo successo.
    Anche la partecipazione a numerose trasmissioni televisive gli ha consentito di dar maggior visibilità al suo sport ed ha messo in risalto la sua comunicativa; nel ruolo di inviato del reality di Simona Ventura "L'isola dei famosi" ha affrontato un'esperienza stimolante che lo ha reso ancor più amato e popolare.

    La sensibilità di Filippo lo ha portato in più di un'occasione ad impegnarsi nel sociale condividendo numerose iniziative benefiche.
    Attualmente è testimonial dell'A.I.L, associazione italiana contro le leucemie linfomi e mieloma, sezione di Pesaro e "friend and ambassador" della Fondazione Laureus, impegnata a risolvere situazioni di disagio giovanile attraverso attività sportive e percorsi di sostegno educativo e psicologico.

    Nonostante il nuoto lo impegni per gran parte della giornata, Filippo riesce a dedicarsi allo studio - è iscritto alla Facoltà di Scienze Motorie presso l'Università di Urbino - ed a piccoli svaghi, quali cinema, musica, senza disdegnare la lettura di un buon libro.
    In estate, nelle pochissime settimane di vacanza che si può concedere, troverete Filippo in qualche spiaggia pesarese, impegnato in interminabili partite di beach volley, il suo sport preferito, dopo il nuoto, ovviamente!
    Hobby: Beach volley, sci, cinema, musica.
    Soprannome: Filo, Pippo, Superpippo, Magno
    Segno zodiacale: Acquario


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    Europei nuoto, Magnini riassapora l'oro

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    Debrecen (Ungheria), 25 mag. (LaPresse) - E' tornato Re Magno. Un grande Filippo Magnini conquista la medaglia d'oro nella finale dei 100 metri stile libero agli Europei di nuoto di Debrecen, in Ungheria. L'azzurro ha preceduto con il tempo di 48.77 il francese Alain Bernard, secondo con 48.95. Medaglia di bronzo per il romeno Norbert Trandafir (49.13). L'azzurro si è reso protagonista disputando una grande gara in rimonta. Magnini era settimo alla virata dei 50 metri (23"77) ma nei secondi 50 metri ha accelerato chiudendo la frazione in 25" netti. Fuori dal podio l'altro grande favorito della vigilia, il francese Amaury Leveaux. Per il pesarese è il ritorno sul podio in una gara individuale dopo un digiuno durato quattro anni. L'ultima volta nel 2008, agli Europei di Eindhoven, dove concluse al terzo posto nella finale dei 100 metri. La medaglia di Magnini è l'undicesima dell'Italia a questi Europei. "Dedico questa vittoria a tutti, anche a coloro i quali in questi anni non avevavo più fiducia in me - ha detto il pesarese - Sono tornato a vincere perchè ero stufo di non rivivere quelle emozioni. Dietro a questa medaglia d'oro c'è tanto impegno, determinazione e professionalità. Non lascio niente al caso perchè il talento va allenato. E' solo così che si torna in alto. Sono sereno nella mia vita privata e ho riportato il nuoto al centro della mia vita".
    La giornata trionfale degli azzurri comprende anche l'argento di Gregorio Paltrinieri, già vincitore dell'oro nei 1500 stile libero due giorni fa, negli 800. L'azzurro ha concluso al secondo posto con il tempo di 7:52.23, dietro all'ungherese Gergo Kis (7:49.46). Medaglia di bronzo all'ucraino Sergij Frilov (7:52.81). Quinto posto per l'altro italiano Gabriele Detti.
    Federica Pellegrini e Alice Mizzau si qualificano infine per la finale dei 200 stile libero femminili. La Pellegrini ha ottenuto nelle semifinali il miglior tempo (1:57.81) proprio davanti all'altra azzurra (1:58.55). Terzo tempo per la spagnola Patricia Castro Ortega. Mentre Silvia Di Pietro ha sfiorato il podio nei 100 farfalla chiudeno quarta in 58"95.

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    Pubblicato il 25 maggio 2012

     
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    Le esternazioni di Filippo Magnini contro la Federazione italiana di Nuoto

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    Filippo Magnini (nell’immagine, in allenamento insieme alla compagna Federica Pellegrini, attesa stasera, 31 luglio 2012 alle 20.40 alla prova dei 200 Stile libero), dopo l’ennesima delusione alle Olimpiadi di Londra 2012 per l’Italia del nuoto, si è sfogato in maniera durissima contro la Federazione italiana e contro il suo allenatore:
    «Lo sapevo che non sarebbe andata bene»,
    ha spiegato il nuotatore, che poi ha motivato così la sua sensazione:
    «La velocità ha cannato completamente la preparazione olimpica. Da gennaio tutti male, serve una resa dei conti. A settembre ognuno si metta una mano sul cuore, tutti: atleti, allenatori, fisioterapisti e dirigenti. Altre nazioni fanno meglio, e non solo gli atleti, dobbiamo migliorare tutti».
    E ancora:
    «Ci dicono sempre di guardare agli americani, ma gli americani non sono solo gli atleti ma anche tutto ciò che sta attorno a loro. So di aver dato tutto, ma in gara non rendiamo, è un peccato presentarsi a un’Olimpiade così. Non mi sento in forma: anzi, mi sento pesante. La condizione non è ideale: è stato sbagliato certamente qualcosa. In questo momento non sono in forma e non posso fare di più. Quando sto bene posso competere con gli altri e l’ho dimostrato. Adesso, però, non sto al meglio. E’ da gennaio che non sto bene, è anche colpa mia se non ho messo abbastanza in chiaro queste mie sensazioni».
    Risponde per le rime l’allenatore degli azzurri:
    «Filippo ogni tanto parla troppo, magari perché a caldo. Quello che dice ha un perché, ne parliamo anche fra di noi, gli americani sono i più bravi e sono un modello a cui guardare. Dobbiamo migliorare un po’ la mentalità dei ragazzi, magari facendoli gareggiare di più durante l’anno, forse Filippo si riferiva a questo».


     
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    Filippo Magnini: «Ricomincio con Federica»


    Il nuotatore racconta come ha fatto a tornare insieme alla campionessa. E spinge sull'acceleratore: «Mi sono dato molto da fare»
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    Si erano detti addio. E invece sono tornati insieme. Filippo Magnini e Federica Pellegrini, ancora mano nella mano, raccontano come si può ricominciare. «Ho fatto molte mosse. E Federica me lo ha consentito», dice lui a Oggi. «Mi sono dato molto da fare. Se non ci fosse la volontà di entrambi, non saremmo qui». Appassionato di orologi vintage, auto d'epoca e poker texano, esclude l'idea di allenare la sua consorte, un domani («Non credo. Litigheremmo sempre perche' siamo entrambi testardi»), ma spinge sull'acceleratore. «Mi piacerebbe molto diventare papà, ma non so se sarei pronto. Certo, vorrei essere un babbo giovane. Se avessi un bimbo tutto mio me lo godrei di brutto, come ha fatto mio padre con me…».

    mcql5g

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