Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Sofocle

Appunto sulle tragedie di Sofocle

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    Sofocle


    Tragediografo greco (Colono 497 o 496-Atene 406 a. C.). Di ricca famiglia, poté avere un'educazione accuratissima in ogni campo; per la musica ebbe a maestro il celebre Lampro. Vinse il primo concorso tragico nel 468, battendo Eschilo, e da allora ottenne lungo successo. Dalla prima moglie, Nicostrata, ebbe due figli e un altro dalla seconda. Prese parte alla vita politica di Atene, che allora stava costituendo il suo impero marittimo e conosceva lo splendore di tutte le arti. Per due volte venne eletto stratego. Spirito profondamente religioso. Fu amico di Pericle, di Erodoto, del filosofo Archelao. È descritto come un uomo retto e fortunato, anche nella morte, che lo raggiunse novantenne, risparmiandolo dalle sventure conseguenti alla sconfitta di Atene nella guerra peloponnesiaca; vuole la leggenda che finisse soffocato da un acino d'uva o per lo sforzo compiuto declamando un lungo brano dell'Antigone o per la gioia di una vittoria teatrale.


    La tradizione gli attribuisce la composizione di 123 drammi e la conquista di 24 vittorie nei concorsi teatrali, il che porta a 96 le sue opere vittoriose. Ancora nel sec. IV la sua memoria era viva presso gli Ateniesi, che su iniziativa dell'oratore Licurgo posero una sua statua nel teatro di Dioniso.

    Le opere
    Si possiedono di lui 7 tragedie, come per Eschilo, conservate in un'antologia composta durante l'età bizantina. Gli antichi conoscevano di lui anche poesie liriche e un'opera in prosa, Sul coro, d'argomento teatrale. Le principali innovazioni apportate da Sofocle nella forma della tragedia furono la rottura della trilogia in tre tragedie di soggetto anche disparato, con diminuzione delle parti corali e un ritmo di sviluppo più rapido; l'aumento del numero dei componenti del coro da 12 a 15 e l'introduzione di un terzo attore.
    L'Aiace, l'Antigone, le Trachinie, l'Edipo re, l'Elettra, il Filottete, l'Edipo a Colono sono la tragedia che Sofocle scrisse. L'elemento religioso è presente nelle vicende; degli oracoli, fato v'intervengono, ma non col peso e la suggestione che essi hanno in Eschilo. Anche nella lingua si rivela la sua ispirazione omerica.

    Tragedie di Sofocle
    Aiace: la scena rappresenta il campo acheo durante l'assedio di troia, presso la tenda d'Aiace. Nel prologo è Aiace che parla, dicendo di volersi vendicare contro gli Achei che avevano consegnato le armi d'Achille ad Odisseo; ma reso folle da Atena, ha usato quelle armi per sterminare i suoi compagni scambiati per nemici. Allora Aiace racconta al Coro e alla sua compagna Tecmessa l'accaduto e comunica la decisione di uccidersi. A nulla valgono le parole di queste, l'eroe si congeda dal figlioletto. La scena si sposta in riva al mare dive Aiace dopo un ultimo monologo si uccide. Le donne del coro e Tecmessa trovano il corpo e si mettono a piangere, ai loro pianti si unisce quello del fratello Teucro. Menelao ed Agamennone vorrebbero che il cadavere fossero abbandonato, ma Teucro, grazie ad Odisseo, ottiene per il fratello un degna sepoltura.

    Antigone: a Tebe, il re Creonte ordina che il corpo di Polinice non fosse seppellito. Ma la sorella Antigone, contravviene al divieto e Creonte la condanna a morte. Il re però viene supplicato dal figlio Emone, fidanzato di Antigone, a lasciare libera la ragazza. Creonte allora va nella caverna dove l'ha rinchiusa e trova Antigone impiccata: Emone, dopo aver maledetto il padre si uccide. La regina Euridice, avuta notizia dell'accaduto tramite un messaggero, rientra a corte e si toglie la vita. Creonte allora, rimane solo, dilaniato da un'atroce disperazione.

    Trachinie: la moglie d'Eracle, a Trachis, aspetta il ritorno dello sposo e manifesta la sua angoscia. Giunge allora la notizia che l'eroe sta per arrivare. Lo precede un gruppo di prigioniere, tra le quali c'è Iole. Ben presto Deianira scoprirà che Eracle ha compiuto la missione per amore della fanciulla. Allora la donna, sconvolta, manda un abito intriso di veleni al marito che viene colto da spasmi. Deianira allora si uccide. Eracle, ormai moribondo darà ordine al figlio di sposare Iole e chiede di essere portato sulla pira.

    Edipo re: Edipo, re di Tebe, viene accusato da Tiresia di avere ucciso il padre. Lo conforta la moglie Giocasta, sposa di Laio. Sapendo che un oracolo aveva predetto la morte di Laio ad opera del figlio, e venendo a sapere che Edipo è stato adottato, Giocasta intuisce la verità e si uccide. Un servo allora rivela al ragazzo la sua vera identità e questo si acceca.

    Elettra: la scena è a Micene. Oreste giunto col vecchio pedagogo si prepara alla vendetta. Sopraggiunge Elettra che piange la sua condizione. Allora Clitemnestra manda Crisotemi a portare libagioni sulla tomba del padre, ma Elettra persuade la sorella. giunge a Clitemnestra nel frattempo la notizia della morte di Edipo; la donna appare sollevata, Elettra sconvolta.
    Ma alla fine sopraggiunge Oreste che si fa riconoscere dalla sorella e inizia la vendetta. Uccisa la madre, i due aspettano Egisto e una volta arrivato lo conducono a casa dove lo uccidono.

    Filottete: a Lemno giungono Neottolemo ed Odisseo, che hanno il compito di condurre Filottete a Troia. Allora i due concordano che Neottolemo vada da Filottete e dopo averne acquistato la fiducia cerca di convincerlo a tornare a Troia. Ma il figlio di Achille svela la verità all'uomo. Odisseo cerca di convincere Neottolemo a tenere le armi, ma egli le restituisce a Filottete, che non ha intenzione di schierarsi contro Troia. Solo l'intervento di Eracle sblocca la situazione, Filottete si schiera con i Greci.

    Edipo a Colono: a Colono arriva il vecchio e cieco Edipo, guidato dalla figlia Antigone. Gli abitanti di Colono vorrebbero allontanarlo, ma poi pensano di affidare la decisione al re di Atene Teseo. Questo accorre promettendogli protezione ed aiuto. Intanto Oscene da Tebe porta la notizia della lotta tra Polinice e Eteocle. Così arriva Creonte che costringe Edipo a seguirlo altrimenti avrebbe preso in ostaggio le figlie. Ma Teseo interviene e riconduce le figlie al padre. Così l'uomo maledice i figli. Polinice si allontana affranto e dal cielo giunge il tuono della morte per Edipo. Egli morirà dopo aver salutato Teseo e le figlie.
     
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