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Principi-principesse e ranocchi
C'era una volta un castello fatato..
una principessa di nome.Biancaneve....
-si inizierà dicendo: "C'era una volta..."
.si concluderà: "E vissero per sempre felici e contenti"
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TIENIMI PER MANO
Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto
Tienimi per mano...
portami dove il tempo non esiste.
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui mi sento disorientata
cantami la canzone delle stelle
dolce cantilena di voci respirate
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l'insolente fato possa portarmi via da te
Tienimi per mano e non lasciarmi andare...
mai...
Herman Hesse. -
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aspettate sempre che arrivi il principe azzurro ad invitarvi a ballare ???
E se invece arrivasse lui:
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C’era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma ella doveva essere una principessa vera, una fanciulla di sangue blu. Perciò se ne andò in giro per il mondo cercando la giovinetta dei suoi sogni. Di fanciulle che affermavano di essere vere principesse egli ne trovò moltissime, ma al momento di sposarsi il principe era assalito da un dubbio: “Sarà proprio una principessa di sangue blu, oppure no?”. Qualcosa, infatti, nel loro modo o nel loro portamento era poco reale e non convinceva del tutto il principe. Egli quindi non si decideva a sceglierne alcuna e, infine, dopo tanto vagare per il mondo, se ne tornò al suo castello, deluso per non aver trovato ciò che desiderava. Una sera si scatenò un temporale: i lampi si incrociavano, il tuono brontolava, cadeva una pioggia torrenziale: non si era mai vista una bufera così!. Qualcuno bussò alla porta del castello, e il vecchio re si affrettò ad aprire. Era una principessa. Ma come l’avevano ridotta la pioggia e il temporale! L’acqua cadeva a rivoli dai suoi capelli e dai suoi vestiti, e le entrava nelle scarpe, uscendone dalla suola. Tuttavia ella si presentò affermando di essere una vera principessa.
“E’ ciò che sapremo presto ” pensò la vecchia regina, e senza dire nulla a nessuno entrò in una camera e mise un pisello nel letto che era in mezzo alla stanza. Quindi prese venti materassi, li stese uno sopra l’altro sul pisello, e vi aggiunse ancora venti piumini. Era quello il letto destinato alla principessa sconosciuta. La principessa venne accompagnata nella camera che le era stata destinata, e si coricò. Ma, per quanto fosse sfinita dalla stanchezza, non riusciva assolutamente ad addormentarsi. Da qualunque parte si girasse, sentiva sempre qualcosa di duro che le dava fastidio.
L’indomani mattina, il re la regina e il principe bussarono alla sua porta, le diedero il buon giorno e le chiesero come avesse passato la notte. – Male! Molto male! – ella rispose – Non ho potuto chiudere occhio! Dio solo sa quello che c’era nel letto! Era qualcosa che mi ha fatto venire la pelle livida. Che supplizio ho dovuto sopportare per tutta la notte! Ho provato a guardare fra le lenzuola. Ma non ho trovato nulla. Il re, la regina e il giovane principe si diedero uno sguardo d’intesa: dalla risposta della fanciulla essi avevano capito che si trattava di una vera principessa! Ella aveva infatti sentito un pisello attraverso venti materassi e venti piumini. Chi mai, se non una vera principessa, una principessa di sangue blu poteva avere una pelle così delicata e sensibile? Il principe, convinto ormai che si trattava di una giovane di sangue reale, la scelse subito come sposa.
Viveva una volta in un castello
un giovane principe che era assai bello,
ricco, simpatico e intelligente,
insomma non gli mancava proprio niente,
ma, sebbene fosse un buon partito
e avesse l’età per diventare marito,
era scapolo, non era sposato,
perché la sua metà non aveva trovato.
Non che avesse dei gusti speciali:
non pretendeva un angelo con tanto di ali!
gli bastava una ragazza buona e carina
che diventasse la sua regina,
ma, sebbene di giovani ne conoscesse tante
e le avesse corteggiate un po’ tutte quante,
a fare il gran passo non si era deciso:
per sua madre questa non aveva un bel viso,
quella di statura era troppo bassina,
quell’altra rideva come una gallina,
un’altra ancora era piagnucolosa,
un’altra frivola e anche altezzosa.
Una di pelle era troppo scura,
una troppo giovane, una troppo matura.
Una aveva l’incarnato troppo sbiadito,
un’altra il mento troppo appuntito,
una era pallida, l’altra rubizza,
una non sapeva controllare la stizza.
Una era magra e un’altra cicciona,
quell’altra era bella, ma non tanto buona.
Una bevendo il brodo, faceva rumore,
un’altra parlava con troppo languore,
una usava male il coltello,
l’altra aveva il naso non troppo bello.
Una era oca, l’altra saccente,
quest’altra aveva una carie in un dente.
Una aveva gli occhi troppo vicini,
quell’altra grandi e belli, però , turchini:
se l’avesse sposata sarebbe stato un errore,
perché la tappezzeria del salotto stonava con quel colore
(voglio dire il salotto del palazzo reale).
Che figura durante un ricevimento ufficiale,
con ospiti di riguardo, principi e re
che mentre mangiano biscotti e bignè
si accorgono, magari di botto,
che gli occhi della regina non sono in tinta con il salotto!
Di traverso gli vanno biscotti e bignè
e così quei principi ed anche i re,
sovrani di paesi un tempo alleati,
dichiaran la guerra e… tanti saluti!
Una con quegli occhi era da scartare:
il principe cercasse ancora se si voleva sposare!
E ogni volta andava a finire
che la madre trovava, ahimè, da ridire:
questa aveva il nasino a patata,
quest’altra era leziosa e troppo affettata.
Una faceva solo capricci,
di quest’altra i capelli eran troppo ricci.
Questa aveva le gambe corte
quell’altra troppo lunghe ed anche storte.
Questa non sapeva le buone maniere,
quell’altra era figlia di un panettiere.
Una il pollice verde non possedeva,
un’altra per i vestiti troppo spendeva.
Una non poteva diventare regina
perché era un vero disastro in cucina
e non sapeva nemmeno cuocer la pasta
e infine l’ultima era troppo , troppo, e basta!
Così quel principe buono e cortese
era l’unico single in tutto il paese
perché era simpatico e bello
ma anche alquanto imbranatello:
non osa mai prendere una decisione,
chi non possiede una sua opinione
se invece uno ha le idee chiare
non si lascia condizionare,
del giudizio altrui non si cura
e va per la sua strada senza paura.
Un tempo il principe era stato di appetito robusto
e sempre mangiava con tanto gusto:
di funghi porcini tripla razione,
una zuppiera di minestrone,
di ravioli al sugo una terrina,
cinque bistecche e una fiorentina,
sei galletti ruspanti, qualche fagiano,
formaggio coi buchi e parmigiano,
torte alla crema, torte salate,
spumante, vino ed aranciate
pane, polenta, qualche crostata,
frutta fresca e sciroppata,
piatti piccanti e zabaione
(e mai che facesse indigestione!).
Ora assaggiava appena una minestrina,
tre grissini e una frittatina
e mentre prima partecipava ad ogni festa
e aveva mille programmi in testa
ora stava a casa a guardare il soffitto
e sospirava: “Ahimè, sono fritto!”
Sempre in preda alla malinconia
che non voleva più andarsene via,
se ne stava tutto il giorno a ciondolare
senza far nulla né saper cosa fare.
La madre che lo vedeva con sguardo triste
sfogliare un libro o delle riviste,
andare dal salotto al tinello,
spostarsi dal divano ad uno sgabello,
del suo comportamento si era pentita,
dal suo brutto carattere era guarita
e pensava: “Se ancora avessi un po’ di fortuna;
non pretenderei proprio la luna:
mi accontenterei di una giovane buona e carina
che diventasse mia nuora e la nuova regina.
Se poi fosse di sangue blu,
sarebbe il massimo, non vorrei di più!”
Desiderava tanto dei nipotini
anche col nasetto a patata o con gli occhi turchini.
Una sera un temporale violento infuriava,
il vento fischiava, gemeva, urlava.
La notte avanzava, il cielo era scuro,
tutti eran chiusi all’asciutto, al sicuro.
Il principe sedeva davanti al camino
sorseggiando ogni tanto un goccio di vino,
ma le fiamme guizzanti col loro calore
non scacciavano il gelo che aveva nel cuore.
La regina beveva una tazza di tè
e intanto pregava mentalmente tra sé
che succedesse un miracolo a far sì che il figliolo
non fosse più triste, non restasse più solo.
Toc, toc “Aprite!” C’è qualcuno che chiama …
è l’urlo del vento o una voce umana ?
qualcuno davvero bussa al portone
o è solo uno scherzo dell’immaginazione ?
E’ una fanciulla, la sua voce è un filo:
cerca riparo e chiede asilo.
E’ lacera, pesta e scarmigliata
“Sono la principessa della Melamangiata
.(Era un piccolo regno così poco importante
che non lo riportava nessun atlante)
Ero in viaggio con la mia scorta
è successo un disastro, mi par d’esser morta”
con voce rotta comincia a spiegare.
“Venga, venga, si può accomodare”
la invita il principe garbatamente.
La regina la studia senza dir niente
“La carrozza si è rovesciata
per il fango in carreggiata
i cavalli spaventati da una saetta
il cocchiere , non so , ohimè, poveretta !”
“La prego, si calmi, ora tutto è finito”
le dice il principe, molto compito
”Lei è gentile, è tanto buono
io sono confusa, quasi non so nemmeno chi sono”
“Stia tranquilla, non deve temere,
si calmi, la prego, si metta a sedere”
“La mia dama di compagnia
proprio non so, non so dove sia …
i miei bagagli, i miei valletti
anche loro, poveretti!”
La fanciulla parla piangendo,
sembra quasi che stia svenendo,
pare un pulcino così bagnata
anzi una spugna tanto è inzuppata.
E’ proprio conciata male,
non ha per niente un aspetto regale
”Che stia mentendo ? che sia un’impostora ?”
La regina madre dubita ancora,
comunque, anche per dovere cristiano,
la fa accomodare accanto a sé sul divano
e poi che sia plebea o di alto lignaggio
di lasciarla all’addiaccio non ha il coraggio
in quella notte che sembra la fine del mondo
e in ogni caso è una ragazza in fondo
e, che abbia o meno sangue reale,
a guardarla bene non è tanto male.
In questo momento la sua capigliatura
sembra un groviglio da fare paura
e tuttavia si vede che è carina
potrebbe, perché no ? diventare regina!
E’ senza scarpe, inzaccherata,
ma pare gentile e bene educata.
Alla fanciulla del tè fa portare
bello bollente, chè si possa scaldare.
Accanto il principe le sta premuroso
e pensa “se lei è d’accordo, entro un mese la sposo.
Non ascolterò critiche né alcun commento,
sarò felice con lei, lo sento.
Sono sicuro, ho le idee chiare,
sono deciso, la voglio sposare”
La metterà a parte della sua decisione,
le farà insomma la dichiarazione,
il giorno seguente, se sarà riposata,
perché adesso capisce che è troppo stremata.
Guardando il principe che è preso da incanto
così pensa la regina intanto:
“Voglia il cielo che questo figliolo
si possa sposare, non resti più solo!
Che per merito di qualche saetta
abbia trovato la moglie perfetta?”
Poi la regina preparò personalmente
per l’ospite la stanza più elegante,
mise sul letto venti materassi di lana d’agnello
di quella più fine, del tipo più bello
e poi venti coltri di vero piumino
che arrivavano in alto fino al baldacchino.
Sotto di tutto, senza essere vista mise un pisello,
un piccolo grano senza il bacello
e alla fine, quando quel letto
fu, con lenzuola di raso e coperte, perfetto,
invitò la ragazza a coricarsi,
a fare un bel sonno per riposarsi.
E intanto pensava che se la fanciulla avesse sentito
il pisello e per colpa sua non avesse dormito,
quella sarebbe stata la prova schiacciante
che era una principessa, non una commediante,
perché solo chi è avvezzo ad un lusso smodato
da un innocente pisello può venir disturbato!
La fanciulla con garbo si inchina
e quindi ringrazia così la regina:
”La sua gentilezza è davvero squisita,
le sarò debitrice per tutta la vita.”
Poi la regina prende congedo
E lei sale sul letto, arrampicandosi, credo …
a meno che una scala non le avessero dato …
ma questo non so, me lo sono scordato.
Con molta premura, garbatamente
le chiede la regina, il giorno seguente:
“Cara figliola, era comodo il letto ?”
”Comodissimo, grazie, era perfetto.
Non ho mai dormito così in vita mia,
le sono grata per la sua cortesia.
Mi sento fresca e riposata.
dalla sua gentilezza son lusingata.”
La regina madre rimane perplessa
“Allora la ragazza non è una principessa ?”
Ma poi capisce che in qualsiasi maniera abbia dormito
doveva rispondere in modo così compito
e che solo una maleducata
dell’ospitalità si sarebbe lagnata.
La giovane ha risposto gentilmente
e lei non vuole sapere più niente
o meglio le basta sapere una cosa
che del principe suo figlio sarà la sposa,
perché è bella, educata e gentile
e di una regina ha proprio lo stile.
Così come le altre fiabe, come conviene,
anche questa finisce bene,
perché la fanciulla che dormì sul pisello
sposò il principe e restò nel castello.
A qualcuno ancora interessa
sapere se fosse o no principessa ?
Certi dicono che per colpa del pisello
la prima notte che passò nel castello
trascorse insonne, senza dormire,
ma per riguardo poi non lo volle dire.
Altri che nonostante la morbidezza del letto,
che a dire il vero era più che perfetto,
per il gran freddo preso non riuscì a scaldarsi,
non potè né dormire né rilassarsi:
si rigirò per tutta la notte
e si alzò con le ossa rotte,
ma poi, per educazione,
affermò di aver dormito benone.
Altri ancora che si accorse immediatamente
che sotto le piume c’era un che di pungente,
ma era così stanca che non ci badò,
mise la testa sul cuscino e si addormentò
e perciò fu sincera il mattino seguente
quando disse di aver dormito saporitamente.
E altri ancora sostengono che
nel mondo intero proprio non c’è
chi possa sentire sotto venti materassi
non dico un pisello, ma neanche dei sassi
e perciò se quella fanciulla fosse anche stata
di stirpe reale o di principesca casata
non avrebbe notato proprio un bel niente
salvo la morbidezza del letto, naturalmente.
C’è ancora qualcuno che voglia sapere
quale sia a questo punto il mio parere ?
Io non ho dubbi, non sono perplessa:
quella era una principessa
e se non di nome nella sostanza
che è l’unica cosa che abbia importanza.. -
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Il Tuo Principe per Sempre
La storia d’amore più bella
Le storie d'amore più belle
sono quelle che non finiscono mai,
o che quando finiscono ti fanno sorridere
con malinconia e rimpianto
. . .quelle dove non puoi stare senza vederlo
. . .senza pensarlo.
Le storie d'amore più belle sono quelle
dove il cuore ti batte ad ogni sua parola
ogni suo sguardo. . .
. . .quelle che ti fanno pensare e ripensare
ad ogni suo movimento mentre
il mondo intorno sparisce
. . .quelle che anche se finisco. . .
. . NON MUOIONO MAI. . .
Le storie d'amore più belle
sono quelle che ti impediscono
di cancellare i suoi messaggi
nonostante tutto è finito
e ti abbia fatta soffrire. .
. . .quelle che ti fanno piangere
e ridere allo stesso tempo. .
. . .quelle che ti fanno litigare con tutti. . .
quelle che non riesci a dimenticare
NEPPURE VOLENDO.
Le storie d'amore più belle
sono quelle che ti fanno
leggere gli oroscopi per vedere
se durerà. . .
. . .quelle che ti fanno
abbassare lo sguardo se
qualcuno te ne parla,
che ti fanno ascoltare
le canzoni che parlano d'amore.
Le storie d'amore più belle
sono quelle che rendono gelosi
appena lo vedi sorridere ad
un altra persona. .
. . .quelle che ti fan rimanere sveglia
a pensarlo anche quando decidi che
è tardi e devi andare a dormire. .
Le storie d’amore più belle …
…sono quelle dove vorresti sempre accanto
per dirgli che è il Tuo Principe
L’unico e solamente TUO
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Sarà il principe azzurro?
Lui ti piace ma non sai se potrebbe essere quello giusto? Ecco come riconoscere un principe azzurro
Il principe azzurro si presenta su un cavallo bianco e vestito di un lungo mantello. Questo raccontava la nonna nelle sue fiabe, oppure la mamma quando eravate voi a riempirla di domande su come aveva riconosciuto papà come amore della sua vita. Oggi, con qualche anno in più e anche qualche delusione da scontare, vi sembra decisamente impossibile che il principe azzurro arrivi cavalcando un cavallo bianco. Al massimo la bici, o il motorino. E poi assolutamente non può essere vestito di azzurro, così fuori moda, ma lo vedreste bene con un giubbotto di pelle nera, attillato e sexy. Insomma, i tempi sono cambiati, e inevitabilmente anche la figura del principe azzurro. Ma anche se nell'immaginario non si attende di vedere un cavallo bianco spuntare, ciò che non è cambiato di una virgola è il desiderio di trovare un principe azzurro tutto da amare. I sogni, non sono ancora svaniti, anzi, rivivono di nuova forza. Ancora vi trovate spesso a guardare fuori dalla finestra, immaginando storie e amori, oppure a fissare il muro calandovi in storie struggenti nelle quali siete protagoniste indiscusse. Il vostro desiderio di incontrare una persona perfetta per voi non è calato né diminuito. La ricerca del principe azzurro continua come sempre. E quindi come trovarlo? Come separare un principe da un rospo? E come non spezzarsi il cuore? Ve lo spieghiamo noi, ovviamente.
Per prima cosa dovete fissare dei punti fermi e delle caratteristiche essenziali del vostro principe azzurro. Diciamo una fisica e una mentale. In questo modo fisserete bene nella mente cosa state cercando ed eviterete abbagli grossi come montagne.
E'anche un modo per conoscere voi stesse e rendervi conto di cosa state cercando in questo momento. Queste caratteristiche devono essere punti di partenza, non dovete fare in modo che siano d'ostacolo, ma d'aiuto. Insomma se conoscete una persona che vi piace e non ha gli occhi azzurri come preventivato, non dovete escluderla a priori. Quindi per prima cosa, quale caratteristica fisica preferite in un ragazzo? Che sia alto e magro? Oppure bassino? Vi piacciono gli occhi chiari o scuri? E poi, deve essere dolce o un po' maledetto? Lo preferite estroverso o timido? Dopo aver fissato tali parametri, probabilmente vi capiterà di incontrare un uomo che corrisponde almeno in parte a questa caratteristiche. Questo perché è facile incontrare qualcuno quando lo si sta cercando appassionatamente. Un errore che dovreste evitare, è quello di farvi influenzare dalle amiche; probabilmente loro avranno sempre da ridire sulla persona che considerate il vostro principe azzurro. Ricordate che sono persone diverse da voi e che la loro approvazione è importante ma non vincolante. Insomma, se avete conosciuto un ragazzo che vi piace, ma non piace alle vostre amiche, pensate prima a conoscerlo piuttosto che lasciar perdere. Siete voi le sue fidanzate non loro. Un altro modo per verificare se effettivamente il vostro ultimo incontro è proprio un principe, consiste nel cercare di conoscere il nuovo ragazzo. Passate del tempo insieme. E' importante la qualità del tempo, non per forza la frequenza. Cercate di conoscerlo in situazione nelle quali vi sentite rilassate e serene. Non tra un compito in classe ed un'interrogazione, e nemmeno in situazioni durante le quali avete duemila occhi puntati su di voi.
Oltre questi consigli, sicuramente utili, ne esistono altri che funzionano come campanelli di allarme per capire se la persona che avete di fronte, probabilmente rappresenterà una delusione. Dovete stare attente anche a queste avvertenze, per correre più lontano che potete. Per esempio non si presenta ad un appuntamento, scoprite che dice bugie, fa lo scemo con una vostra amica? Oppure, uno dei comportamenti più classici: quando è con voi è tutto coccole e abbracci ma quando è di fronte ad altre persone vi ignora e quasi vi tratta male. Se riconoscete almeno due di questi comportamenti, probabilmente non siete di fronte ad un principe ma ad un rospo travestito da grande amore. Lasciate perdere e correte verso una nuova avventura.. -
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Durante la maggior parte della vita,
questo giardino rimane nascosto alla vista
ma nel profondo del cuore resterà per sempre....