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La Basilica di San Marco. (Appunti)

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    La Basilica di San Marco. (Appunti)





    La Basilica di San Marco

    - il massimo monumento della città

    - tempio di vita civile

    - tempio di fede religiosa

    - testimonianza della grandezza di Venezia

    - Cappella Ducale

    - Dipendente direttamente dal doge

    - Vi veniva nominato il Primicerio, cui era conferita l’autorità episcopale

    - Chiesa dello Stato

    - Affidata alla tutela dei Procuratori di San Marco

    - 1807 sede del Patriarca di Venezia

    - qui il doge veniva acclamato e consacrato

    - sino al 1722 davanti a San Marco pendevano gli stemmi ducali, il corteo funebre che recava la salma del doge defunto sostava e alzava la salma 9 volte in segno di saluto

    - i capitani da mar e i condottieri degli eserciti ricevevano le insegne del loro comando

    - 1177 famoso incontro tra il Barbarossa, Alessandro III, e il doge Sebastiano Ziani

    - 1201 il doge Enrico Dandolo, prima di partire per la IV crociata, adunòiCrociati convenuti per invocare l’aiuto di San Marco

    - 1377 il popolo liberato Vettor Pisani, Guerra di Chioggia, lo portò nel tempio perché ricevesse dalle mani del doge Andrea Contarini il comando della difesa della città

    - 1797 12 maggio vi si raccolse il popolo fedele quando il governo abbandonata la città nelle mani del Bonaparte abdicò

    - 1848 il grido di VIVA SAN MARCO risuonò allorchè cacciati gli Austriaci, Venezia si era resa indipendente e seppe resistere da sola ala nemico.

    STORIA ED ARTE IN SAN MARCO

    810 venne fissata a Rialto la sede del governo del Ducato Veneziano

    828 sotto il dogado di Giustiniano Partecipazio venne portato a Venezia il corpo di San Marco

    San Marco, santo latino in opposizione al santo greco, San Teodoro

    Divenne il santo patrono della città in concomitanza con San Teodoro

    Il suo simbolo, il Leone alato, divenne col tempo insegna ufficiale della Repubblica

    Le reliquie del corpo di San Marco trasportate dall’Egitto vennero deposte in un luogo sicuro del Castello Dogale,

    adattato provvisoriamente a cappella

    Questa cappella è da identificarsi colla sopravvissuta torre angolare della primitiva costruzione del Palazzo dei Do-

    Gi ora sede del TESORO DI SAN MARCO, o secondo altri, con una solida costruzione d’angolo una probabile torre scalare e campanaria, sorgente sul popsto dell’attuale CAPPELLA ZEN, scomparsa nei lavori di ricostruzione della chiesa.

    Venne fissata la nuova area di costruzione del nuovo tempio nell’antico BROLO, orto fra la Chiesa di San Teodoro e il primo Castello Ducale, sotto il dogado di GIOVANI PARTECIPAZIO si sarebbe compiuta la costruzione

    832 venne consacrata la prima chiesa di San Marco dei PARTECIPAZIO ornata forse con colonne e decorazioni marmoree tolte da edifici abbattuti e abbandonati dal vicino territorio di ALTINO ed ODERZO



    976 incendio appiccato dal popolo insorto contro il doge Candiano IV distrusse la prima fabbrica della Basilica, l’incendio si era propagato dal Palazzo alla Chiesa

    978 in due anni di restauro PIETRO ORSEOLO I detto il Santo, la ricostruì, reintegrò l’antica fabbrica e mantenne l’originaria forma, accresciuta di abbellimenti marmorei.

    Costruzione dell terza fabbrica sotto il dogado di DOMENICO CONTARINI , questa venne portata a termine nel 1063, secondo una iscrizione andata perduta,,

    1071 venne terminata nelle sue parti costruttive ai tempi del Doge DOMENICO SELVO

    1094 venne consacrata sotto il Doge Vitale Falier

    San Marco dei Partecipazio.

    - proporzioni più ridotte dell’attuale, seguendo le tradizioni paleocristiane

    - costruita pianta basilicale a 3 navate con abside, cripta, portico,

    - tale forma venne mantenuta anche nella seconda fabbrica del Doge PIETRO ORSEOLO del 976

    - 1063 la Basilica del CONTARINI più grande, era sorta sulla pianta e fondazioni di quella dei Partecipazio,

    venne aggiunta una navata traversa da nord a sud, che avrebbe recato un carattere di pianta accentrata precedu

    ta da un NARTECE, che sostituiva il precedente portico delle precedenti basiliche, e a modo delle grandi

    chiese d’oriente, sull’esempio della chiesa dei 12 Apostoli di Costantinopoli

    in questo periodo della terza fabbrica vennero innalzate le cupole

    - 1954 scavi dell’Arch. FORLATI, Proto dei lavori della Basilica, ai piedi dei 2 piloni che reggono il grande arcone di ds, gli assaggi fatti sui muri perimetrali e la constatata mancanza di fondazioni delle colonne divisorie delle navate della Chiesa ,m ritenuta basilicale, dei Partecipazio, si giungerebbe alla conclusione che San Marco sia sorto a pianta accentrata sin dall’inizio e conservandosi tale anche nelle successive costruzioni

    - IX secolo sarebbero il NARTTECE e le 5 CUPOLE su ispirazione di modeli bizantini

    - Resta da determinare con sicurezza quale aspetto assumesse al suo sorgere la Chiesa dei Partecipazio, se sorgesse all’inizio con 5 cupole o se sorgesse a pianta centrale sin dall’inizio con una sola cupola, più prossima alla nostra tradizione che a quella bizantina

    - Nella terza basilica sono presenti elementi di Arte ROMANICO-LOMBARDA , in parte scoperti durante i restauri condotti nel XIX secolo: artisti della scuola lombarda hanno collaborato assieme alle maestranze locali e bizantine per l’erezione del nuovo tempio, come successivamente i lombardi hanno collaborato con i fiorentini per la decorazione del coronamento gotico esterno della chiesa.

    - Monumento di arte VENETO-BIZANTINA svoltasi dall’inizio sino al XIII secolo a Venezia, non mancano però elementi di altri periodi quali romanici e gotici, ma furono arricchimenti e trasformazioni successive alla struttura originaria della chiesa.

    - Costruzione della chiesa in MATTONI

    - Rivestimenti MARMOREI e MUSIVI

    - Preziose COLONNE di MARMO GRECO, CAPITELLI, transenne, SCULTURE, decorazione che si protrasse nei secoli, attraverso bottini di guerra, trasformando la basilica in tempio d’oro

    - XII-XIII secolo apportarono numerosi abbellimenti, venne modificata la chiesa con la costruzione della chiesa con la costruzione della FACCIATA

    - 1300 larga opera di restauro sotto il doge Andrea Dandolo, sotto il quale vennero costruite e decorate la CAPPELLA ZEN e la CAPPELLA DI SANT’ISIDORO e del BATTISTERO

    - Alla fine del 1300 vennero costruite l’ICONOSTASI del PRESBITERIO, venne cominciato il coronamento gotico della facciata, a cuspidi, a edicole, a fogliami rampanti, innestato nella robustezza delle arcate bizantine

    - Prima metà del 1400 l’arte GOTICO FIORITA ornò di sculture e mosaici la CAPPELLA detta dei MASCOLI

    - Fine del 1400 einizi del 1500 l’arte della RINASCENZA lascia il segno delle nuove forme lombardesche, secondo le quali si costruiscono la NUOVA SACRESTIA e l’annessa chiesetta di SAN TEODORO, più di tuttosi orna di statue e di bronzi la Cappella ZEN.

    - 1529 deperita staticamente per incendi e incurie viene affidata a JACOPO SANSOVINO, toscano , architetto di fama, che trasferitosi a Venezia e vissutovi fino al 1570, attese ad un lato a consolidare le muraglie esterne e le cupole, che da molti anni sorrette da puntelli, minacciavano rovina

    - 1600 trasformazione dei 2 altari della MADONNA NICOPEIA e del SACRAMENTO, si chiude il periodo delle trasformazioni ed aggiunte più notevoli, fatta eccezione per la decorazione dei MOSAICI, che vengono continuamente restaurati. Se ne occupano, LONGHENA, SARDI, ZENDINI, TIRALI

    - 1800 se ne occupò per circa 40 anni luigi MARANGONI

    - Recentemente l’arch Forlati



    ASPETTO ESTERNO

    LA PIANTA DELLA CHIESA

    - Tipo centrale a croce greca

    - Le 5 CUPOLE collocate in corrispondenza alle quattro estremità della croce e nel mezzo all’incrocio del transetto, sostenute ed affiancate da grandi arconi in muratura, su cui si apre secondo lo schema orientale kla serie di FINESTRELLE, esternamente ricoperte di un plumbeo rivestimento

    - ATRIO: cinge all’ingiro lungo 3 latti il piedicroce, contro l’atrio si dispongono sui tre lati le facciate

    - L’ASPETTO ESTERNO con cui la basilica oggi si presenta è diverso da quello dell’XI , secondo il primitivo aspetto costruttivo

    La costruzione originaria rimase conservata nelle sue linee architettoniche fondamentali, a 5 grandi NICCHIONI, aperti nel mezzo di altrettanti PORTALI , coronati nella parte alta da un corrispondente numero di arcate, fiancheggiate in basso da piloni, essa appariva di aspetto più modesto, in cotto, a mattoni scoperti, con limitate decorazioni marmoree. La facciata principale era prova di rivestimenti marmorei e di mosaici, e del coronamento gotico, opare che il FINESTRONE CENTRALE dietro ai 4 cavalli, oggi ricoperto da una vetrata a rulli, fosse protetto da una grande chiusura marmorea ad archetti, a colonnine e a piccoli transenne.

    - XII-XIII secolo opera di grande fervore nella decorazione della basilica

    - Metà del 1200 si Può notare l’aspetto che la basilica aveva in questo periodo dal mosaico LA TRASLAZIONE DEL CORPO DI SAN MARCO nel portale di SANT’ALIPIO. In quel tewmpo la facciata è già rivestita di marmi e di mosaici, i 4 CAVALLI appaiono sopra il portone centrale, la terrazza si estende in tutta la sua lunghezza, dividendo la facciata in 2 parti. Solo i 5 ARCONI superiori sono ancora nudi e la finestrata centrale si presenta ornata di quel tipo di chiusura caratteristica ad archetti e transenne. Venivano poste le colonne con capitelli bizantini dei secoli VI-XI recati dall’Oriente e forse anche da Ravenna

    - XIII rimaneggiamento costruttivo vi sono i già citati influssi romanici

    - 1400 coronamento gotico a edicole, a pinnacoli, a figure di angeli e di santi

    - della fine del 1400 è la tela di GENTILE BELLINI LA PROCESSIONE DELLA CROCE IN PIAZZA SAN MARCO.Se si confrontas la Basilica di allora con quella attuale si può affermare che essa nei 4 secoli e mezzo non ebbe a subire fondamentali alterazioni, si mantenne immutata, la sola modifica è la sostituzione del finestrato centrale con la vetrata a rulli, attuata dopo l’incendio del 1419 e il rifacimento dei mosaici della faccita, ad eccezione di quello del portale di Sant’ALIPIO

    FACCIATA PRINCIPALE

    - I 5 PORTALI immettono al NARTECE

    - Sono chiusi da 4 PORTE di BRONZO, la quinta porta venne trasformata in finestra

    - PORTA CENTRALE, su fondo di lamina di bronzo, costituisce la parte originale e più antica della porta, mentre la cornice sarebbe secondo alcuni studi aggiunta e adattamento posteriore romanico, su di una originale PORTA BIZANTINA del VI secolo, la quale assieme alla porta di accesso della cappella ZEN nell’interno del nartece, doveva far parte del medesimo edificio

    - LA SECONDA PORTA a sin. Che porta sulla traversa della crocera, la data e la firma MCCC MAGISTER BERTUCCIUS AURIFEX VENETUS, costituisce con le altre 2 porte un insieme omogeneo risalente a Bertuccio stesso, che avrebbe creato un modello di porta non comune a quei tempi, ispirandosi a modelli romani augustei

    - ARCO DI SANT’ALIPIO : dalla statua del santo originariamente collocato nell’edicola superiore, ricca decorazione marmorea di stile bizantino, aggiunta all’originale facciata nel XIII secolo. La COLONNA d’ANGOLO isolata con capitello ravennate del VI secolo, sorregge un gruppo di colonne di porfido .

    CATINO del PRIMO PORTALE, detto di Sant’Alipio: TRASLAZIONE del CORPO di SAN MARCO, unico superstite del ciclo degli originali dei mosaici della facciata, interessante perché conserva la più antica figurazione della facciata della basilica, da porsi fra il 1260-70 Il Corpo dell’Evangelista, recato a spalle da prelati, accolto dai dignitari del governo, accompagnato dal popolo, sta per entrare nella chiesa eretta in suo onore.

    ARCONE: ornato con rilievi e figure e racemi su fondo d’oro, di effetto arabo- moresco del secolo XIII

    ENTRO IL LUNETTONE: 4 patere con i simboli degli Evangelisti del XIV

    5 chiusure a traforeo di finestrelle bizantine

    SULL’ARCHITRAVE: Cristo e gli Apostoli fra 2 leviti incensieri

    Chiamata dei pastori

    Adorazione dei Magi

    Miracolo delle nozze di Canaan

    SULLA PORTA.: originale cimasa intagliata dell’XI, battenti in bronzo traforati ad archetti

    - SECONDO PORTALE

    LUNETTONE e SOTTARCO: LA SIGNORIA VENEZIANA VENERA IL CORPO DI SAN MARCO, 1728-29 di L. Dal Pozzo su cartone di SEB RICCI in Palazzo.

    ARCONE: ornato a rilievi, Cristo benedicente e due profeti sec XIII, la chiusura è formata da trifora gotica e dai battenti in bronzo di Bertuccio

    - TERZO PORTALE

    3 GRANDI ARCONI concentrici: rilievi marmorei un tempo policromati e dorati in oro e azzurro, ciclo di sculture che segna il trapasso evolutivo dell’arte plastica romanica dell’inizio del secolo XIII, primo arcone, all’evolversi alle più libere forme antelamiche, del secondo arcone, sino alle forme più gotiche del primo 1300 del terzo arcone

    PRIMO ARCONE: Fascia interna nel sottarco: entro racemi animali affrontati o in lotta, alla base.: probabili figurazioni della Terra e dell’Oceano e secondo altri della Chiesa e dell’Eresia. Fascia esterna: Ricchi meandri con figurazioni simboliche: la libera vita selvaggia, in opposizione alla vita civile,, alla base: 2 figure umane, su un leone, su un bue,. Lato sin: lotta fra due giovani: Caino ed Abele, scene di caccia: si rubano i nidi degli uccelli, si caccia con l’arco, il Centauro contro il Drago, si lotta contro il cinghiale ed il leone. Lato ds: un fanciullo e il suo pedagogo, i genitori mandano il figlio al lavoro, la Vigilanza assiste al libero commercio fraudolento

    SECONDO ARCONE: Fascia interna: i mesi dell’anno attorno i corrispondenti segni dello Zodiaco, ciclo di figurazioni solitamente poste sui portali degli edifici sacri medievali, a rappresentare i vari aspetti del Cielo, della Terra. Da sin: Gennaio uomo con tronco d’albero, Febbraio vecchio in atto di scaldarsi al fuoco, Marzo Marte armato, un fanciullo soffia nel corno i venti, Aprile giovane con agnello sulle spalle e una fronda in mano, Pasqua fiorita, Maggio regina in trono incoronata uin atto di adorare un fiore, giugno contadino che falcia, nel mezzo Cristo benedicente fra il Sole e la Luna, Luglio contadino che falcia l’erba, Agosto giovane in atto di dormire, con un ventaglio a forma di banderuola, settembre il vendemmiatore, ottobre zappatore, novembre giovane a caccia con la pania, dicembre contadino che uccide il maiale. Corrente d’arte dell’ANTELAMI, opera di artefici veneziani del XIII secolo. Fascia esterna: Le Virtù e le Beatitudini che mostrano relazioni con i mosaici della cupola centrale, da ds a sin: Fortezza, leone, Giustizia, bilancia, Misericordia, Modestia e Costanza con 2 busti di donna, la rassegnazione e la perseveranza, Umiltà, Castità, Pazienza, Contrizione, Orazione, in forma della Madonna Orante,, Carità e Speranza. L’autore seguace della corrente antelamica crea dei veri capolavori

    TERZO ARCONE: Fascia interna, sottarco: I mestieri veneziani: A sin alla base: un uomo con le grucce in atto di mordersi un dito, la tradizione senza alcuno appoggio storico, vede raffigurato l’architetto della Basilica, sciancato in atto di rabbia, avendo riconosciuto egli stesso errori e difetti nella costruzione che egli aveva promesso di erigere perfetta.

    Costruttori di barche, magazzinieri, forneri, beccheri, lattivendoli, mureri, nel mezzo: mistico agnello con la croce, a ds calegheri, barbieri e cerusici, botteri, marangoni, segatori, fravi, pescatori,. Fascia esterna: racemi, volute, ecc, spuntano figure di Profeti, nel mezzo: Cristo benedicente.

    E memoria che accanto alla figura dell’architetto si leggesse: DUCANTE ANDREA DANDOLO VEN. DUCE RESTAURATA FUIT ANNO MCCCXXXXIIII

    Catino: cristo in gloria e il giudizio finale

    Nella lunetta: Il sogno di San Marco scultura romanica

    - QUARTO PORTALE

    Lunettone e sottarco: L’ARRIVO A VENEZIA DEL CORPO DELL’EVANGELISTA su cartone di Pietreo Vecchia 1660

    Nella decorazione esterna a rilievi e nei battenti in bronzo si ripetono le forme del 2 portale.

    - QUINTO PORTALE

    Lunettone e sottarco: IL CORPO DI SAN MARCO SOTTRATTO ENTRO CESTE AGLI INFEDELI DI ALESSANDRIA D’EGITTO, INGANNATI DALLA CARNE SUINA CON CUI ERA STATO RICOPERTO cartone del Vecchia

    Nella chiusura dell’arco: Finestrelle a tarsia, colonnine, patere dell’XI secolo.

    Nell’Architrave: Cristo benedicente proveniente dalla basilica dell’Orseolo del Xsecolo

    ARCATA D’ANGOLO

    PIETRA DEL BANDO

    - tronco di colonna di porfido, trasportata nel 1256 dalla Siria, da sSan Giovanni d’Acri

    - di qui il COMANDADOR bandiva le leggi che venivano proclamate dall’altra pietra del Bando in Rialto

    - 1902 venne travolta dal campanile, protesse da rovina l’angolo della Basilica

    SULLA FACCIATA : rilievi marmorei, 2 figurazioni pagane Ercole solleva sulle spalle il cinghiale di Erimanto, mentre Euristeo al basso entro una botte lo guarda spaventato, Ercole porta la cerva e schiaccia l’Idra, NELLA PARTE CENTRALE San Giorgio e San Demetrio, la Vergine e l’angelo annunciante provenienti dall’Oriente

    ORDINE SPERIORE DELLA FACCIATA

    - sulla lunghezza della facciata una terrazza che divid ein altezza l’intero prospetto in due parti, si accede alle GALLERIE INTERNE della chiesa

    - di lassù il DOGE , Senatori, ospiti illustri assistevano alle feste tradizionali, che si svolgevano in piazza

    - 1364 Petrarca assieme alla Signoria assistette alle famose giostre celebrate in segno di gioia per la sottomissione di CANDIA

    CORONAMENTO GOTICO

    - edicole e cuspidi

    - apparato marmoreo di angeli e santi

    - rigogliosa vegetazione gotica

    - semplicità dell’architettura esistente

    - opera di coronamento gotico della chiesa fu iniziato dai DALLE MASEGNE, seguirono i LAMBERTI,

    - La decorazione a fogliami rampantidei 4 archi inflessi laterali culmina con 4 statue di SANTI GUERRIERI , opera di G, B, ALBANESE, scolaro del Vittoria, in sostituzione delle statur cadute con il terremoto del 1511

    ARCONE CENTRALE

    - Arte gotica

    - Statua dell’Evangelista e degli angeli che decorano l’arcone centrale sono di Nicolò LAMBERTI

    - Le statue degli Evangelisti, dell’Annunciata, e dell’angelo annunciante sono dei LAMBERTI, che dopo l’incendio del 1419 intervenne assieme a maestranze toscane a completare il coronamento superiore della chiesa.

    - Nella fascia esterna: Fatti del Vecchio Testamento alternati con figure di profeti, di ispirazione toscana,Ghibertiana, perché ricora la porta del Battistero di Firenze, l’ultimo rilievo A DS RIVELA IL Sacrificio di Isacco

    - Fascia interna: Patriarchi ed Evangelisti

    - Nel settore intermedio dell’arco stellato: leone andante

    - Sotto le edicole: quattro portavasi, doccioni di scuola lombarda

    - Sono da ricordare i 40 busti di profeti del coronamento della facciata, non solo ma anche delle due parti laterali opera del Lamberti e della sua bottega.

    I 4 CAVALLI di rame in parte dorato inviati da Costantinopoli dal doge Enrico Dandolo, unica quadriga conservatasi fino ad oggi:

    - custoditi per alcuni decenni all’Arsenale

    - metà del 1300 trovarono collocazione sulla facciata dove il Petrarca li ammirò

    - arte greca del IV-III secolo a.C.

    - arte romana destinata ad ornare un arco di trionfo

    - discorde la provenienza: da Costantinopoli, o dall’Isola di Chio o dalla Grecia

    - inviata Roma per decorare un arco di trionfo di Nerone e poi di Traiano

    - iv secolo vennero inviati a Costantinopoli collocati sulle alti torri dell’Ippodromo

    - considerati simbolo della potenza veneziana

    - Napoleone li portò in Francia

    - 1815 vennero restituiti dagli Austriaci

    I 4 LUNETTONI a mosaico sono opera di Maffeo da Verona

    - Deposizione di Cristo

    - La discesa al limbo

    - La Risurrezione di Cristo

    - L’ascensione di Cristo

    FACCIATA VERSO LA PIAZZETTA

    - ORDINE INFERIORE

    - PRIMO ARCONE: chiuso al basso, da un prospetto marmoreo lombardesco, eretto in rispondenza della Cappella Zen, le due colonne superiori posano su due grifoni marmorei,

    - SECONDO ARCONE: porta con battenti di bronzo ed archetti traforati, conduce al Battistero, nella parte superiore. Arco con trifora gotica e nel lunettone rivestimento di verde antico e patere ornamentali

    - ORDINE SUPERIORE: LE DUE ARCATE SONO PROTETTE DA CHIUSURE A COLONNE, ARCHETTI E FINESTRELLE A TARSIA, XIII SECOLO,

    - Nel Pilone centrale: sopra la PORTICINA: Cimasa ad archetti, resto della basilica dei Partecipazio

    - Lunetta: a tarsia marmorea

    - Nella lunetta superiore: VERGINE ORANTE del XIII secolo, si osserva la consuetudine di accendere al vespero ai lati di questa immagine due lampade come voto e lascito di un navigante, salvatosi per aiuto divino in una burrasca, non come vorrebbe la leggenda popolare, ad espiazione della morte di Pietro Fasiol, il Fornaretto giustiziato per errore.

    - Il coronamento gotico delle due arcate culmina con le due statue della Giustizia e della Fortezza, sotto le edicole Sant’Antonio Abate, e San Paolo L’Eremita del LAMBERTI

    COSTRUZIONE QUADRATA A FORMA DI TORRE

    - In fianco alla facciata allineata con il portale del Palazzo vi è una torre massiccia, attuale sede del TESORO

    - Una delle torri angolari dell’originario Castello Ducale dei PARTECIPAZIO, trasformata temporaneamente in cappella per custodirvi temporaneamente il corpo di San Marco

    - Lastre marmoree con frammenti decorativi di plutei coprono le pareti esterne

    GRUPPO DEI TETRARCHI

    - vengono chiamati i mori

    - quattro figure di guerrieri nell’atto di abbracciarsi

    - sculture in porfido ormai riconosciute come le figure dei Tetrarchi

    - quattro imperatori colleghi di Diocleziano

    - arte egiziana del IV secolo

    - forse servivano da sostegno dell’architrave di una porta

    - i fori visibili sul copricapo indicherebbero il posto ove si fermava il segno regale la corona

    - la tradizione popolare vi riconosce i 4 Saraceni che volevano rubare uil TESORO

    - Più in basso: fregio, due putti uscenti dalle bocche di 2 draghi che recano un cartiglio con 2 versi, fra i più antichi esempi di lingua volgare

    I 2 PILASTRI ACRITANI

    - Trofeo della vittoria dei Veneziani riportata sui Genovesi cacciati da San Giovanni d’Acri nel 1256

    - Provenienti dalla chiesa di Santa sabato forse sorreggevano il protiro di una delle porte della chiesa

    - Portati forse dalla fortezza di Mongioia, torre costruita dai Genovesi

    - Arte siriaca del VI secolo con motivi simili alle decorazioni delle stoffe seriche di Antiochia

    - Forse corpi di una avamporta delle mura della Tolemaide, portati qui perché i Veneziani li asportarono dalle mura

    FACCIATA SETTENTRIONALE VERSO LA PIAZZETTA DEI LEONCINI O DI SAN BASSO

    - A questa decorazione si attese per ultimo

    - Libera da rivestimenti marmorei

    - XIX secolo restauro vennero rinvenuti elementi di decorazione romanica a lresene ed archetti pensili in cotto, dell’originaria costruzione del Contarini

    - 3 ARCONI: Frammenti di ambone, patere con animali in lotta, nel mezzo del primo arcone decorazione simbolica: i 12 Apostoli adoranti il Trono preparato per il Giudizio Universale, fra il primo e secondo Arcone : Ascensione di Alessandro al cielo, illustra la mitica leggenda orientale della Conquista del cielo tentata da AlessandroMagno.

    PORTA DEI FIORI

    - Racchiude il rilievo del Presepio, figure di Profeti, opera di scultura romanica del XIII secolo

    - Cristo benedicente e i quattro e vangelisti

    - San Cristoforo e San Leonardo

    QUARTO ARCONE

    - corrisponde alla Cappella dei Mascoli

    - Vittoria con corona

    QUINTO ARCONE

    - Corrisponde alla cappella di Sant’Isisdoro

    - Protetto da una cancellata sarcofago in porfido con le cenerei di Daniele Manin, le sue ceneri furono portate a Venezia nel 1868 da Parigi

    ORDINE SUPERIORE

    - CORONAMENTO GOTICO: su questo lato è presente l’opera di Nicolò e Pietro Lamberti e di maestranze campionesi

    - Statue dei 4 Dottori della Chiesas

    - Sotto le edicole le figure sella Carità, della Fede, Temperanza, Prudenza

    - Sui vertici dei 4 arconi la Speranza

    - I 4 doccioni portavasi

    ATRIO

    - esso predede l’interno della Chiesa e gira per tre lati attorno al piedicroce

    PAVIMENTO

    - xi-xii SECOLO BEL PAVIMENTO MARMOREO A GRANDI RUOTE

    - GRANDE LSTRA DI MARMO VERONESE, LA PICCOLA LOSANGA AL CENTRO INDICA IL LUOGO OVE VI FU IL FAMOSO INCONTRO DEL 1177

    - PORTALE DI MEZZO: ornato dai primitivi mosaici, Vergine e Santi, i più antichi della Basilica, testimonianza della prima decorazione musiva del dogado del Domenico Selvo

    - I due battenti in bronzo furono fatti eseguire da Leone da Molino, procuratore di San Marco dal 1112-38, ad imitazione di quelli della porta attigua di San Clemente.

    - Le due porticine laterali danno l’accesso al MUSEO MARCIANO ed alle Gallerie

    - In fianco su colonnine due Angeli su modelli bizantini

    - Catino sopra la porta: San Marco in estasi di Francesco e Valerio Zuccato su cartone di TIZIANO

    - Il POZZO, l’apertura quadrata che si apre nella parte sovrastante è rivestito di mosaici che sono fra le migliori opere d’arte del XVI secolo dei fratelli ZUCCATO, su cartone attribuito alSalviati e al Pordenone

    - Lunetta sopra la porta d’ingresso: Crocefissione del 1549

    - Sotto: Deposizione di Lazzaro

    - Lunetta a sin. La Morte della Vergine su cartone del Pordenone

    - Negli angoli attorno all’arcata: i 4 Evangelisti ed 8 Profeti

    - Sopra al pozzo la grande VOLTA DEL PARADISO

    - Ai lati del portone centrale esterno: a sin. Sepolcro di Felicita moglie del Doge Vitale Michiel, a ds sepolcro del doge Vital Falier

    - PORTALE MAGGIORE INTERNO dodici preziose colonne di marmi rari, le due centrali hanno calotta di conchigklia e frammenti di plutei bizantini del IX secolo.

    - I capitelli sono di tipo ionico con grossi pulvini, croci, fogliami cornucopie,, colonne inmarmo bianco e nero con capitelli ad aquile e teste di leoni

    - PORTE MINORI DI SAN PIETRO E SAN CLEMENTE dainomi dei santi titolari degli altari

    PORTA DI SAN CLEMENTE: bei battenti in bronzo, con santi ed iscrizione greche arte bizantina dell’XI in dono dell’imperatore Alessio Comneno da Costantinopoli.

    Nella lunetta. San Clemente mosaico di Valerio Zuccato del 1532

    In fianco si apre la porta in bronzo che oggi serve di accesso alla Cappella ZRN

    MOSAICI DELL’ATRIO

    - Gran parte delle figure a mosaico che rivestono le CUPOLETTE e le VOLTE dell’ala occidentale e settentrionale dell’atrio

    Appartengono alla originaria decorazione della Basilica (forma, colore, tecnica ed interesse iconografico)

    Completo commentario dell’ANTICO TESTAMENTO, alla quale pare abbia servito di fonte e di guida qualche antico codice miniato che si ricollega con la famosa Bibbia di Cotton del VI secolo, della quale si conservano pochi resti in Inghilterra.

    La decorazione musiva si inizio nella PIRMA CUPOLETTA di ds del Nartece nel XIII secolo e si continuò sui due lati del nartece per quasi tutto il secolo con le STORIE di GIUSEPPE e di MOSE

    CUPOLA I :

    - In faccia alla porta di San Clemente si conserva il gruppo di mosaici più antichi e meno rovinati del ciclo

    Ingenua efficacia narrativa e interpretazione naturalistica degli animali

    LA CREAZIONE DEL MONDO: 24 episodi divisi in 3 zone

    ZONA 1:

    Dio crea il Cielo

    Dio crea la terra

    Lo spirito santo passa sulle acque

    La divisione della luce dalle tenebre

    La creazione del firmamento

    ZONA 2 :

    la creazione del Sole e della luna

    la creazione dei pesci e dei volatili

    la creazione dei quadrupedi

    la creazione dell’uomo

    la benedizione dell’uomo, l’istituzione del sabato, giorno del riposo

    Dio infonde lo spirito divino all’uomo

    Dio conduce l’uomo nel Paradiso terrestre

    ZONA 3:

    Adamo dà il nome agli animali

    Creazione di Eva

    Dio presenta Eva ad Adamo

    La Tentazione

    Il peccato

    La vergogna del peccato

    Dio chiama Adamo ed Eva

    Dio rimprovera Adamo ed Eva

    Dio giudica Adamo ed Eva ed il serpente

    Dio veste Adamo ed Eva

    Dio caccia dal Paradiso terrestre Adamo ed Eva e questi iniziano la loro fatica.

    SUI PENNACCHI:

    4 cherubini dalle sei ali

    LUNETTE:

    Sopra la porta di San Clemente

    Della cappella Zen

    Della porta verso la Piazza

    STORIE DI CAINO ED ABELE

    Lunetta B:

    la nascita di Caino ed Abele

    Caino ed Abele recano sacrifici all’altare

    L’ira di Caino a cui appare il Signore

    L’uccisione di Abele

    Caino punito dai rimorsi

    VOLTA:

    LE STORIE DI NOE E DEL DILUVIO UNIVERSALE

    Noe riceve l’ordine da Dio di presiedere alla costruzione dell’Arca

    Noe pone i volatili nell’Arca

    Noe pone nell’arca i quadrupedi

    Noe entra con la famiglia nell’Arca

    Il Diluvio Universale

    Noe fa uscire dall’Arca il corvo e la colomba

    La colomba torna a Noe con l’ulivo

    L’arcobaleno: Noe, la sua famiglia, gli animali escono dall’arca e si diffondono per le terre

    Noe sacrifica al Signore

    VOLTA verso la Chiesa:

    Noe nella vigna

    Cam vede il padre Noe nudo sul letto

    Lo addita ai fratelli Sem e Jafet

    Sem e Jafet coprono con i loro mantelli le nudità del padre

    Noe giudica la condotta dei suoi figli e condanna Cam

    La sepoltura di Noe

    VOLTA verso la Piazza:

    LA COSTRUZIONE DELLA TORRE DI BABELE

    I discendenti di Noe stanno costruendo la torre di Babele, ma non riescono a completarla per la confusione delle lingue

    Il Signore circondato dagli angeli appare e ordina la divisione dei popoli nelle tre grandi famiglie: Ariani, Semiti e Turani.

    CUPOLA 2 E LE DUE CORRISPONDENTI LUNETTE:

    - In faccia alla porta di San Pietro

    - LE STORIE DI ABRAMO

    Il Signore appare ad Abramo e lo invita a lasciare la terra

    Partenza e viaggio di Abramo per l’Egitto

    Il Signore appare una seconda volta ad Abramo

    Abramo fra i suoi soldati per liberare suo nipote Lot fatto prigioniero a Sodoma

    Il sacerdote Melchisedec presenta ad Abramo il pane ed il vino

    Abramo ed il re di Sodoma

    Il Signore appare ad Abramo e gli preannuncia la nascita di un figlio i cui discendenti domineranno la terra di Canaan

    Abramo accoglie l’ancella Agar dalle mani di sua moglie Sara

    Abramo riconsegna l’ancella Agar a sua moglie

    L’angelo e il signore appare ad Agar e le preannuncia la nascita di un figlio, il fondatore di un grande popolo

    La nascita di Ismaele

    Il Signore appare a Ismaele

    La circoncisione di Ismaele

    Abramo fa circoncidere i suoi familiari

    Lunetta sopra la porta di San Pietro:

    Abramo accoglie i tre angeli

    I tre angeli ospitati da Abramo gli predicono la nascita di un figlio, di tale predizione si burla la moglie Sara

    Lunetta verso la Piazza:

    Sara partorisce Isacco

    Laa Circonisone di ISACCO

    Nei PENNACCHI:

    4 Profeti

    SOPRA LA PORTA DI SAN PIETRO:

    San PIETRO

    CUPOLA 3, 4 5 E CORRISPONDENTI LUNETTE

    BRACCIO SINISTRO DELL’ATRIO : le storie di giuseppe

    Cupola 3:

    i SOGNI DI Giuseppe, delle 12 spighe di grano, del sole, della luna, e delle 11 stelle

    Giuseppe narra il primo sogno ai fratelli

    Giuseppe narra il secondo sogno al padre e ai fratelli

    Giuseppe allontanato da casa dal padre per raggiungere i fratelli, interroga un viandante Giuseppe raggiunge i suoi fratelli che decidono di disfarsene

    Giuseppe calato in un pozzo

    Mentre i fratelli banchettano arriva una compagnia di mercanti a cui essi pensano di vendere il fratello

    Giuseppe estratto dal pozzo

    Giuseppe venduto per 20 monete

    Giuseppe in viaggio con i mercanti di Egitto,

    Reuben, il più vecchio dei fratelli ignaro di tutto cerca invano Giuseppe nella cisterna

    Giacobbe dinanzi la veste insanguinata di Giuseppe recata dai fratelli ne piange la morte

    Nei PENNACCHI: 4 profeti

    Lunetta sopra la porta di Sant’Alipio:

    due mosaici decorativi

    Nel nicchione cieco di fondo

    Urna pensile del doge Nicolò Gradenigo del 1342

    Giudizio di Salomone, su cartone forse del SANSOVINO

    CUPOLA 4:

    MOSAICI RESTAURATI E IN PARTI RIFATTI NEL XIX SECOLO

    Giuseppe venduto a Putifarre, comandante della guardia imnperiale d’Egitto

    Giuseppe nominato da Putifarre sorvegliante della sua casa, dietro a lui la moglie di Putifarre

    Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre

    Giuseppe fugge la moglie di Putifarre e lascia nelle sue mani il mantello

    Giuseppe è accusato dalla sua padrona

    Putifarre fa incarcerare Giuseppe

    Il Re Faraone fa incarcerare il suo dispensiere e il suo panettiere

    Il dispensiere e il panettiere in prigione sognano: al primo sembra di spremere in una coppa il succo di grappoli d’uva, al secondocanestri di pane bianchi beccati da uccelli

    Giuseppe interpreta i sogni

    NEI PENNACCHI:

    Il dispensiere secondo l’interpretazione di Giuseppe liberato dal carcere serve il Faraone ad un banchetto

    Il panettiere impiccato. L’interpretazione data da Giuseppe si avvera

    Il re Faraone dorme e sogna

    Il sogno del Faraone delle sette vacche grasse divorate da sette vacche magre

    LUNETTA:

    Faraone vede in sogno 7 floride spighe di grano divorate da 7 spighe vuote

    Faraone interroga i sapienti per interpretare i sogni

    Il dispensiere parla aal Faraone delle doti di Giuseppe nell’interpretazione dei sogni

    LUNETTA:

    Entro la nicchia:

    Urna del doge Marino Morosini 1253

    Giuseppe interpreta i sogni del Faraone predicendo i 7 anni di abbondanza seguiti da 7 anni di carestia

    ARCO SEGUENTE: mosaico di F Zuccato su cartone di Tiziano, o di lorenzo Lotto a cui è anche attribuita la sytatua di Santa Caterina

    CUPOLA 5

    Giuseppe creato governatore d’Egitto, fa riporre il grano in magazzini come riserva per gli anni di carestia

    La nascita delsecondo figlio di Giuseppe

    Comincia la carestia, gli Egiziani si rivolgono a Giuseppe per il grano

    Giuseppe dispensa il grano raccolto nei granai

    Giacobbe manda i fratelli di Giuseppe in Egitto per grano

    Giuseppe finge di non conoscere i fratelli e li fa porre in carcere come spie

    I fratelli sentono il rimorso per il passato trattamento al fratello che, pur fingendo di non riconoscerli, piange di dolore

    Giuseppe concede la libertà ai fratelli, trattenendo uno di loro come ostaggio

    LUNETTA:

    i fratelli di Giuseppe recano il grano a Giacobbe

    Giacobbe affida loro il giovane fratello Beniamino e partono per l’Egitto a raccogliere il grano

    Giuseppe accoglie il giovane Beniamino e si riconcilia con i fratelli

    Queste storie e le seguenti di Mose vengono concluse alla fine del XIII secolo

    Lunetta:

    Pietra Tombale di Bartolomeo Ricovrati, primicerio di San MARCO 1420, ARTE GOTICA DEL xv.

    Nell’Arco della lunetta : Santi

    Nel comparto centrale mosaico su cartone di PAOLO UCCELLO

    CUPOLA 6 E LUNETTE CORRISPONDENTI

    LE STORIE DI MOSE

    Mose salvato dalle acque dalla figlia del RE Faraone

    Mose uccide l’Egiziano che aveva percosso uno schiavo Ebreo

    Mose mette pace fra 2 Ebrei

    Mose incontra le figlie dei Madianiti al pozzo e le difende dai pastori aiutandole ad abbeverare il gregge

    Mose ricevuto dal sacerdote dei Madianiti

    Mose e il roveto ardente

    LUNETTA:

    gli Ebrei attraversano il Mar Rosso inseguiti dagli Egiziani che vi affogano

    LUNETTA sopra la porta diingresso

    Il miracolo della Manna e delle conturnici inviate da Dio agli Ebrei affamati fuggiti dalla schiavitù di Egitto

    Mose fa scaturire l’acqua per il suo popolo assetato

    CATINO DEL PORTALE DETTO DELLA MADONNA o di San Giovanni

    La Vergine col putto fra San Giovanni e San Marco

    INTERNO DELLA BASILICA

    LA PIANTA E DESCRIZIONE GENERALE DELL’INTERNO DELLA CHIESA

    - S. Marco è costruzione a pianta centrale

    - A croce greca

    - Ha una navata maggiore, a cui corrisponde il presbiterio elevato, per dar luogo alla cripta sottostante, col Santuario ed abside a nicchie

    - Ai lati si svolgono le navate minori intorno alle braccia della croce, con soprastanti gallerie o matronei

    - Ai lati del Presbiterio le due piccole Cappelle absidate di San Pietro e San Clemente

    - Cinque grandi cupole emisferiche a pennacchi, di cui 4 in corrispondenza delle braccia della croce e la quinta nel mezzo, son voltate su un doppio ordine di arcate a tutto sesto, sostenute da piloni angolari.

    - Concezione bizantina

    - 1063 venne iniziato l’interno della basilica da parte del doge Contarini e così rimane nelle sue strutture architettoniche fondamentali immutata

    - allora venne accresciuta in AMPIEZZA, estendendosi a sud, verso il Palazzo, a nord abbattendo la Chiesa di San Teodoro, a occidente verso la Piazza, a est estendendosi con l’abside verso il canale, raggiunse nelle crocere m 62,68 x m 76,50 compreso l’atrio

    - all’origine l’interno e l’esterno erano prive della decorazione musiva in pietra cotta: soli ornamenti erano le cornici, le colonne, i capitelli, le transenne,

    - RIVESTIMENTI MARMOREI : coepit tabulas parole che si trovano nell’iscrizione del 1159, nella cappella di San Clemente, debbono riferirsi all’inizio dei rivestimenti marmorei, per più di 80 anni la basilica contariniana rimase priva di ornamenti e solo dal 1159 sotto il dogado di Vitale Michiel 1156-72 si sarebbe iniziato il rivestimento marmoreo con materiale proveniente in gran parte dall’Oriente e dalla Dalmazia, affiancandosi all’opera di mosaico che era già iniziata

    - GALLERI, MATRONEI: trasformate a forma di ballatoi, notevoli i parapetti originari dell’XI secolo verso la navata centrale, formati da plutei e transenne esemplari dell’arte bizantina del VI-XI secolo, resti delle precedenti basiliche recati dall’Oriente

    - COLONNE- CAPITELLI: 500 colonne incomparabili per rarità di materiale, accanto a qualche caoitello classico del III secolo, i capitelli più belli sono del VI-XI secolo, alcuni ripetono le forme classiche, sono di tipo corinzio, ma i più sono a forma di paniere, a tronco di piramide, rivestiti da intrecci geometrici,, o dimotivi floreali,o decorati con figure di animali. Notevoli i 6 xcapitelli dorati a testa di caprone nella navata centrale dell’XI secolo e i 10 capitelli classici ad acanto silvestre

    - PAVIMENTO: OPUS SECTILE E OPUS TESSELATUM, OPERA MUSIVA DEL xii SECOLO, INNGRAN PARTE RIFATTO, FORMATO DA SVARIATI DISEGNI: i due galli che portano una volpe infilata in un bastone

    ORDINE SUPERIORE DELLA CHIESA ALTARE SCULTURE PRESBITERIO PALA D’ORO

    NAVATA LATERALE DESTRA

    A RIDOSSO DELLA PRIMA COLONNA: Pila dell’acqua santa, vasca colossale di porfido sostenuta da un frammento marmoreo di fontana a motivi marini, scultura romana del II secolo

    IN FIANCO ALLA PORTA DI SAN CLEMENTE: Redentore fra la Vergine e San Giovanni Battista

    Oltrepassata la porta che conduce al Battistero e alla Cappella Zen sul pilone d’angolo: Tabernacolo: la Madonna con il Bambino, quasi consunta la Madonna dai baci dei devoti per cui detta Madonna del bacio

    BRACCIO DESTRO DEL TRANSETTO: in fondo alla navata laterale ingresso al Tesoro

    Portale con arco inflesso

    Nel sottarco tra due angeli adoranti Ecce homo statuetta del XIV secolo

    PARETE DI FONDO DEL TRANSETTO: rosone gotico del XV secolo, il portale sottostante serve di comunicazione con il Palazzo, verso la porta della Carta

    L’ALTARE DEL SACRAMENTO in fianco chiuso da transenne marmoree preceduto da due candelabri di bronzo, fino al 1617 dedicato a San Leonardo, fino al 1810 detto della croce, per la reliquia qui conservata, sotto il ciborio con colonne di porfido trovasi l’altare del 1600 rimaneggiato su disegno di Tommaso Contin in fianco all’altare Vergine con putto, sul pilone a sinistra il RIQUADRO di marmi e mosaici dinanzi a cui ade una lampada, che ricorda il luogo dove venne rinvenuto il corpo di San Marco nel 1094. Addossato allo stesso pilastro l’altarino di San Giacomo, eretto a spese del doge Cristoforo Moro ideato secondo le forme della Rinascenza

    CAPPELLA ABSIDALE DI DS DETTA DI SAN CLEMENTE

    - In fianco la scaletta che porta alla cripta

    - Ornata di parapetto e iconostasi in rosso brocatello di Verona

    - SULL’ARCHITRAVE: Vergine con il putto fra le Sante

    - Statue dei DELLE MASEGNE del 1397

    - È scarsamente illuminata dall’apertura superiore in cui all’altezza delle gallerie gira la vecchia cornice a palmette del IX secolo

    - Sulla parete di ds una finestra, su Palazzo Ducale, da cui il doge pare assistesse alla messa

    - Sopra: iscrizione a ricordo dell’inizio dei rivestimenti musivi e secondo altri del lavoro di rivestimento marmoreo della basilica

    - Catino dell’abside: San Clòemente, mosaico blu, bianco, oro

    - Altare: formano pala due rilievi marmorei: in basso i santi Andrea Jacopo e Nicolò adorati dal doge Andrea Gritti, sopra Vergine col putto, ai due lati statue di San Marco e San Bernardino Sul pilone a fianco del presbiterio: tabernacolo custofdia ornato di statuette

    - Navata Centrale: ambone detto Dell’EPISTOLA, composto di materiali diversi, lungo la cui scaletta sono infissiresti di parapetto di ambone e il pluteo dei 2 pavoni, da questo ambone a forma poligonale e sostenuto da nove colonne di marmo, il doge si mostrava al popolo, qui si esponevano le reliquie ai fedeli nelle maggiori solennità, il Giovedì santo e la Vigilia dell’Ascensione

    Presbiterio

    - sorge rialzato rispetto il piano della chiesa

    - l’ICONOSTASI in rosso brocatello veronese, a riquadri, a rombi, a quadrilobi, con capitelli decorati divide la chiesa dal presbiterio

    - sull’architrave nel mezzo grande croce in bronzo ed argento con figure a sbalzo, ai lati la Vergine e San Giovanni Evangelista e i 12 Apostoli opera dei Delle Masegne

    - PARTE ANTERIORE DEL PRESBITERIO

    - QUI nelle feste solenni trovava posto il doge e la Signoria

    - A ds dell’ingresso stava la sedia ducale,ora nel Museo Marciano

    - Il dossale intarsiato è al Museo Correr

    - Sui dossali lignei che ricopronio le pareti sono figurate a tarsia le Virtù, S. MARCO E san Teodoro che sono rimastri in sito sotto le tribune

    - Sulle tarsie nelle cerimonie si appendevano le Spalliere, ricchi arazzi tessuti in steta e fili d’oro lavori di Giovanni Rost fiammingo che vi figurò su abbozzi del Sansovino le storie si San Marco

    - Due piccole tribune,un tempo usate dai cantori hanno i parapetti in bronzo ornati sda 8 rilievi opere del Sansovino

    - Nel pergolo a ds i rilievi eseguiti nel 1537 raffigurano episodi della vita dell’evangelista

    - San Marco battezza gli infedeli

    - S. Marco risana gli infermi

    - San Marco è trascinato per le strade di Alessandria dagli infedeli

    - S. Marco

    - Nel pergolo di sin i rilievi eseguiti nel 1541-44

    - Il Miracolo dell’Evangelista che libera un devoto condannato a morte dal padrone

    - L’inutile martirio

    - Il ringraziamento per l’ottenuta salvezza

    - La conversione del padrone

    - S.Marco

    - Al fianco:

    - 2 tabernacoli con angeli a lato li diceva appartenenti alla tribuna donde Pilato avrebbe presentato Cristo al popolo

    PARTE CENTRALE DEL PRESBITERIO

    - ALTAR MAGGIORE ridotto alla forma odierna dai restauri del 1834

    - 4 evangelisti in bronzo sono opera del Sansovino, ogggi posti ai lati

    - ricco Ciborio di verde antico, quadrangolare un tempo coperto da una cupola lignea : Cristo fra San Marco e San Giovanni, Il Redentore fra San Marco e San Luca, appare sorretto da quattro colonne di alabastro orientale il tutto arricchitto con opere della Vita della Vergine e di Cristo tratte dai vangeli canonici e dagli scritti apocrifi

    - il ciclo di queste raffigurazuioni è di raro pregio per il vasto complesso iconografico e per l’interesse artisticio discordanze sulle date V o VI secolo, forse le 4 colonne sono del XIII secolo e sono opera di maestranze locali

    - Colonna posteriore sinistra : Fatti della Vergine dalla Nascita allo Sposalizio

    - Colonna ant sin: Fatti della Vergine e di Gesù

    - Colonna posteriore ds: Episodi della vita di Cristo

    - Colonna ant ds: Episodi della vita di Cristo dall’entrata in Gerusalemme alla Glorificazione terrestre

    - LA MENSA DELL’ALTARE:

    - Era un tempo traforata per lasciar scorgere nella cripta sottostante il corpo di S. Marco, che oggi è stato riposto nell’interno stesso della mensa, ibi deposto nel 1836, dietro le lastre di marmo verde pario e antico

    - Sulla mensa cndelabri provenienti dalla Chiesa di Madonna dell’Orto

    PALA D’ORO

    - lavoro di oreficeria gotica del XIV secolo opera di Gaimpaolo BONINSEGNA, 1345

    - serie ricchissima di smalti in gran parte bizantini di varie epoche X-XII di cui un buon numero proveniente da Costantinopoli dal celebre monastero del Pantocrator

    - 876-78 il doge Pietro Orseolo I ad ordinare la prima pala d’oro a Costantinopoli e questa arricchita man mano dai dogi Ordelaffo Falier e da Pietro Ziani ed infine Andrea Dandolo

    - 1836-41 subì restauri

    - è di forma rettangolare 3,48m x 1,40

    - divisa in due parti

    - comprende oltre 80 smalti

    - PARTE SUPERIORE:

    - Al centro.: ARCANGELO Michele

    - Ai lati: Sei Feste del Signore: Entrata in Gerusalemme, la Resurezione, la Crocefissione, l’Ascensione, la Pentecoste, la Dormitio Virginis , sono smalti bizantini dell’XI-XII secolo

    - Interno. 38 piccole medaglie con santi

    - PARTE INFERIORE:

    - Si divide in 3 zone laterali sovrapposte con Profeti, Apostoli, Angeli disposti attorno ad un comparto centrale: il Pantocratoe benedicente e i 4 Evangelisti

    - In basso: 3 comparti:

    - La Vergine fra l’imperatrice di Bisanzio: Irene e il marito, l’imperatore Giovanni Comeneo figura posteriore trasformata a rappresentare il Doge Ordelaffo Falier

    - Ai lati: 27 smalti quadrangolari con Episodi di Cristo e di San Marco smalti bizantini dell’XI XII secolo

    - 18 piccoli smalti del lato inferiore e soggetto profano capolavori di arte orientale del X SECOLO

    - LA Pala d’oro era un tempo protetta nei giorni feriali da una pala dipinta a comparti da Paolo Veneziano e figli, Luca e Giovanni del 1345, prezioso esemplare di pittura veneziana del 1300 con raffigurazioni in alto di Cristo, la Vergine ed i Santi e in basso sette Episodi della vita di San Marco

    - IL CORO del XVIII secolo fu tolto dalla chiesa soppressa di S. Andrea ella Certosa

    - venne poi rimosso e adattato alla chiesa di San Pietro di castello

    - sopra al coro le 6 statue attribuite a Pietro di Salò del secolo XVI

    - sulle 2 tribune laterali: tribune per organo e cantori

    - sul pavimento del lato sinistro dall’altare maggiore piccola lastra marmorea recante la raffigurazione di un corno ducale e un cuore, si rinvenne una preziosa urna contenente il cuore del doge Francesco Erizzo

    - PARTE POSTERIORE DEL PRESBITERIO

    - Addossato al nicchione piccolo ALTARE DEL SACRAMENTO
     
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