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Filippo Juvarra

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    Filippo Juvarra

    FilippoJuvarra

    

    Il destino di Filippo Juvarra si chiamò “Trattato di Utrecht”. Se non ci fosse stata la spartizione dei possedimenti spagnoli tra i vincitori, Vittorio Amedeo II non avrebbe mai avuto come suddito l’abate don Filippo Juvarra di Messina e costui sarebbe vissuto come cesellatore nella bottega paterna di oreficeria.

    Nato nel 1678, a 25 anni Juvarra si trasferisce a Roma, alla scuola di Carlo Fontana e del figlio Francesco all’Accademia di S. Luca.

    Nel 1706 vince il premio di Clemente XI e diventa membro dell’Accademia.

    A Roma Juvarra realizza il suo primo lavoro architettonico: la Cappella Antamori nella Chiesa di S. Girolamo della Carità.

    Le maggiori sue fatiche romane sono però rivolte alle scene teatrali, e in tutti i progetti futuri, cercherà sempre di evidenziare l’aspetto scenografico della costruzione edilizia.

    La formazione artistica juvarriana, avvenuta a Roma alla scuola dei Fontana e dei Borromini, la si nota nel suo immanente classicismo, specie nella decorazione, anche se con indubbi influssi francesi. Nelle realizzazioni architettoniche evidenziò tuttavia l’aspetto prospettico e pittorico, elementi tipi dell’arte barocca.

    Nel 1714 viene a Torino, invitato da Vittorio Amedeo II di cui diviene “primo architetto”.

    Nella capitale sabauda, che stava avendo un magnifico sviluppo urbanistico, Juvarra avrà modo di esplicare il suo genio inventivo.

    Iniziò una quantità di opere, in tutte le applicazioni delle arti figurative.

    Juvarra considerava la pittura come parte integrante della creazione architettonica e per questo motivo fece giungere a Torino pittori ed artisti da ogni parte d’Italia (Solimena da Avellino, Conca da Gaeta, Ricci da Belluno, Pannini da Piacenza…).

    Meglio del Guarini il regio architetto inserisce le sue creazioni nel tessuto urbano di Torino. Anche le ambientazioni interne juvarriane ci danno l’impressione che siano sempre in movimento, trasformandosi secondo le diverse angolazioni della prospettiva.

    Si circondò di abili e devoti collaboratori: Sacchetti, Agliaudi Tavigliano, Prunotto, con i quali trascorreva volentieri momenti di riposo alle botteghe del caffè di Piazza Castello in amabili conversari. Proprio questi valenti aiuti porteranno a termine i numerosi progetti di Juvarra allorché l’architetto venne invitato a Madrid da Filippo V.

    Nel 1719 Filippo Juvarra è in Portogallo invitato a corte dal re Giovanni V, dove progetta la Cattedrale, il Patriarcato e la casa canonica di Lisbona (tutte distrutte dal terremoto del 1755).

    I suoi capolavori sovente ricordano con il nome del progettista anche quello dell’esecutore. è difficile attribuire a Juvarra la Certosa di Collegno o la “Vigna del Cardinale”, le devastazioni rivoluzionarie che sconvolsero l’Europa pochi anni dopo, distrussero molte documentazioni.

    Recatosi in Spagna nel 1735, dopo pochi mesi Filippo Juvarra muore (31 gennaio 1736) nel corso di un’epidemia e non ebbe nemmeno l’onore di una pur semplice sepoltura. La calce di una fossa comune disperderà ogni sua traccia.

    In terra iberica restano i suoi ultimi lavori: il Palazzo Reale, la Granjia di S. Ildefonso e il Palazzo di Aranjuez, realizzati dopo la sua morte da Sacchetti e altri collaboratori.



    CRONOLOGIA JUVARRIANA :

    1714- Palazzo dell’Università

    Altare maggiore della Consolata

    Restauro del Castello di Venaria Reale

    Castello di Govone

    1715- Castello di Rivoli

    Seminario di Ivrea

    Facciata della Chiesa di Santa Cristina

    1716- Palazzo della Valle

    Quartieri militari

    Palazzo Martini di Cigala

    1717- Basilica di Superga

    1718- Facciata di ponente di Palazzo Madama

    Chiesa di Santa Croce



    1720- Scala delle forbici

    Palazzo di Giustizia

    Cella campanaria nel campanile del Duomo



    1721- Rivestimento interno della Chiesa della Trinità

    1722- Porta Vittoria

    Cappella della Chiesa di S. Francesco da Paola



    1725- Porta Regia nel Santuario di Oropa

    1727- Altare nella chiesa di Santa Teresa

    1729- Palazzina di Caccia di Stupinigi

    1730- Altare maggiore nella Chiesa dei SS. Martiri

    Palazzo Compans

    Facciata del Palazzo d’Ormea

    Villa della Mandria

    1731- Altare della Cappella dei Banchieri

    Archivio di Corte

    Decorazioni dell’Armeria Reale

    1732- Chiesa di S. Filippo Neri

    Chiesa della Madonna del Carmine

    Villa Verrua

    Urna della reliquia

    1733- Campanile di Cigliano

    1735- Cortile del Seminari di Vercelli

    Villa Morra di Lavriano

    1760- Chiesa parrocchiale di Envie

    1767- Chiesa parrocchiale di Corneliano d’Alba

    Salone di Palazzo Madama

     
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