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I Promessi Sposi - Opera Moderna

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    I Promessi Sposi - Opera Moderna

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    Nel 1841, Alessandro Manzoni pubblicò l’edizione definitiva de “I Promossi sposi”, considerato non solo come il suo capolavoro ma il primo romanzo italiano.

    La storia è ambientata nella Milano del Seicento. I protagonisti sono due giovani innamorati, Renzo e Lucia, il cui desiderio è sposarsi e creare una famiglia. L’unico ostacolo è l’ostinazione di Don Rodrigo, che si è invaghito della ragazza e fa di tutto per impedire le nozze, usando prepotenza e inganni.


    La loro storia si intreccia a quelli di altri personaggi affascinanti e misteriosi come la Monaca di Monza e l’Innominato.

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    Il regista televisivo Michele Guardì ha trasformato il romanzo in uno spettacolo teatrale e ne cura attualmente la regia. La musica, invece, è a cura di Pippo Flora.
    Del cast fanno parte anche quaranta ballerini e coristi che cantano dal vivo accompagnati da una grande orchestra sinfonica.
    Anche la scenografia è quella delle grandi occasioni, con tre grandi palcoscenici ruotanti.

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    recensione


    I Promessi Sposi Opera Moderna è,appunto,un'opera moderna le cui musiche sono state scritte da Pippo Flora,e la riduzione teatrale e i testi sono ad opera di Michele Guardì. Entrambi gli agrigentini hanno lavorato per ben 12 estati prima di poter realizzare il loro sogno e,finalmente,il 18 Giugno 2010,a San Siro,l'opera moderna ha debuttato. E' stata la prima opera messa in scena in uno stadio,ma ciò era inevitabile vista la grandezza della scenografia. La musica di quest'opera è potente,va dall'antico al moderno,dalla musica molto forte e "popolare" di "Ti ho cercato ti ho aspettato" fino al moderno assolo di chitarra elettrica di "Che cos'è questo fuoco". In quest'opera il romanzo storico di Manzoni,viene visto con altri punti di vista,non ne viene certo modificato il significato,nè tantomeno sconvolta la storia,semplicemente,si va oltre la "divina provvidenza" e si arriva all'amore,così da rendere l'opera facile da seguire per qualsiasi fascia d'età. Qualche cambiamento nella storia c'è stato forse,come Fra Cristoforo e la Monaca di Monza,la cui storia non viene mai rivelata a Renzo e Lucia,ma viene solo raccontata da Manzoni. L'unica cosa omessa,ma più che altro "che non viene vista" dalla storia,è la fine di Fra Cristoforo,che nel romanzo muore. Per il resto,la trama è la stessa,quindi senza cambiamenti rilevanti,senza contare che è resa molto comprensibile visto che il romanzo di Manzoni è estremamente lungo e che per trasformarlo in un'opera senza tralasciare nulla si dovrebbe creare uno spettacolo di molte ore. Da questo punto di vista c'è da elogiare la capacità di Flora e Guardì,che hanno fatto geniale uso di musica e scenografia per tramutare in opera moderna un romanzo molto difficile da interpretare e da mettere in scena,poichè pieno di fatti storici (realmente accaduti),ma i due maestri sono ugualmente riusciti a creare qualcosa in cui non solo la trama è comprensibile anche per chi non ha letto il libro o per chi non conosce la storia,ma anche in cui ogni cosa è curata nei minimi dettagli. Una scenografia mobile e quasi,come dire "maestosa",ha infatti caratterizzato quest'opera. Non posso astenermi dal citare l'"addio ai monti",con la barca che attraversa il fiume,che non è altro che del fumo azzurro,oppure i cannoni sparati "dal vivo" sul palco,e soprattutto,la pioggia durante il "Padre Nostro". Insomma,una musica potente,una scenografia maestosa ed una splendida interpretazione di tutti gli artisti caratterizzano quest'opera che a parer mio è veramente stupenda. Ve lo dice una che l'ha vista dal vivo due volte,e che si è riguardata e riguardata il DVD. Le emozioni sono forti,vedere quest'opera è come assistere ad uno splendido tramonto. In "La madre di Cecilia" non si può fare ammeno di piangere,per non parlare poi de "La bambola col velo",quando Gertrude rivede se stessa da bambina. La voce soave e delicata di Andrea Wlderk che grida "Ho paura ho paura voglio tornare a casa mia" e la soprapposizione del canto della splendida Lola Ponce rendono quel momento un qualcosa di straordinario,ogni singola frase seppur apparentemente insignificante,in questa canzone,così come in tutta l'opera,viene resa interessante e speciale. Come in "Fatela uscire",un semplice "Esci vai sicura,tornerai fra noi,prega se hai paura e perdonami se puoi",che apparentemente sembrerebbe una banale rima,con quella musica e quell'interpretazione di Lola Ponce,provoca un brivido su tutta la schiena,così come ogni passo di quest'opera. E,parlando di interpretazione,trovare qualcuno che abbia sbagliato o che non sia al pari degli altri è molto difficile,direi impossibile. Insomma,scenografia stupenda,musiche potenti ed emozionanti,parole splendide,interpretazione degli attori straordinaria,ti fa dimenticare di essere a teatro,ti senti davvero lì,dentro alla storia. Quest'opera moderna mi è arrivata dritta al cuore e c'è rimasta,perciò non posso che dire GRAZIE,grazie delle emozioni.



     
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