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Lionel Messi

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    Lionel Messi


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    Lionel Andrés Messi, noto anche con il diminutivo Leo (Rosario, 24 giugno 1987), è un calciatore argentino, attaccante del Barcellona e della Nazionale argentina, di cui è il capitano.
    Dall'edizione del 2009, detiene ininterrottamente il Pallone d'oro, di cui è il massimo vincitore – insieme a Johan Cruijff, Michel Platini e Marco van Basten – e l'unico (dopo il francese) ad averlo conquistato per tre volte consecutive. Con i blaugrana ha conquistato finora cinque volte la Liga, altrettante Supercoppe di Spagna, tre UEFA Champions League, due Supercoppe UEFA e due Mondiali per club. È stato nominato FIFA World Player of the Year nel 2009 e UEFA Best Player in Europe nel 2011. Con la Nazionale argentina ha vinto la medaglia d'oro a Pechino nel 2008.
    È, inoltre, l'unico calciatore ad aver segnato cinque gol in una partita di Champions League.


    Biografia


    lionel+messi-cool-bazar.blogspot.com-ssibanneerNato a Rosario nel giugno 1987, Lionel Messi è di lontane origini italiane, essendo il suo trisavolo Angelo Messi emigrato da Recanati a Rosario nel 1883.
    Nel 2007, Messi ha dato vita alla Leo Messi Foundation, una fondazione che si occupa di garantire sostegno, soprattutto medico, ai bambini indigenti. L'11 marzo 2010 è stato nominato ambasciatore UNICEF.
    Nel marzo 2010, France Football lo ha classificato al primo posto tra i calciatori più ricchi del globo, comprendendo non solo l'ingaggio corrispostogli dal Barcellona, ma anche il guadagno derivante dai numerosi contratti pubblicitari
    Messi è ritratto sulla copertina dei videogiochi Pro Evolution Soccer 2009, Pro Evolution Soccer 2010 e Pro Evolution Soccer 2011. L'argentino è sponsorizzato dall'azienda tedesca dell'Adidas, per la quale ha realizzato anche degli spot pubblicitari. Nel giugno 2010, Messi ha siglato un contratto di tre anni con Herbalife che garantisce un prezioso sostegno alla Leo Messi Foundation.
    Nell'aprile 2011, Messi è stato inserito tra i nomi papabili per vincere l'annuale classifica del Time che premia il personaggio più influente dell'anno.
    È citato nella canzone Un pallone di Samuele Bersani.

    Caratteristiche tecniche

    « Il pallone gli resta incollato al piede; ho visto grandi giocatori nella mia vita, ma nessuno con un controllo di palla come quello di Messi. »
    (Diego Armando Maradona)

    Alto 169 centimetri, e con il baricentro del corpo più basso rispetto a corporature più longilinee, Messi ha ottime qualità nel controllo della palla e nell'accelerazione.Mancino, con l'esterno sinistro si porta avanti il pallone, cambia direzione di movimento in pochissimo tempo ed esegue dribbling, mentre con l'interno del piede fornisce per lo più assist per i suoi compagni di squadra.
    A livello tattico, gioca su entrambe le fasce del campo cercando spesso l'azione solitaria in contropiede; è anche in grado di interpretare e sfruttare i "tagli" nella difesa avversaria, trovando quindi più facilmente la via del gol

    Carriera

    Club
    Gli inizi e l'arrivo al Barcellona

    Lionel_Messi_4Soprannominato la Pulga (in italiano la Pulce), per via della sua statura, inizia a giocare a calcio all'età di cinque anni nel Grandoli, squadra allenata dal padre. Nel 1995, a otto anni, passa al Newell's Old Boys.All'età di 12 anni, gli viene diagnosticata una forma di ipopituitarismo (deficienza di secrezione di somatotropina).Il River Plate mostra interesse nei suoi confronti, ma non ha abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie e il trasferimento dal Newell's Old Boys. È quindi il Barcellona, attraverso il direttore sportivo Carles Rexach, ad interessarsi al suo talento dopo averlo visto giocaree ad assicurarsi le prestazioni sportive del ragazzo, rendendosi disponibile a pagargli le cure qualora si fosse trasferito in Spagna; Messi arriva quindi in Europa insieme alla famiglia, venendo aggregato alle formazioni giovanili dei blaugranae firmando il suo primo contratto ufficiale il 1º marzo 2001.
    Nel 2002 sostenne un provino con la squadra italiana del Como, come dichiarato da Enrico Preziosi, allora presidente della squadra lariana: «Venne da noi per un provino: aveva 15 anni e lo scartammo».
    Fa il suo esordio non ufficiale in prima squadra contro il Porto il 16 novembre 2003 e dopo meno di un anno debutta in una gara ufficiale contro l'Espanyol il 16 ottobre 2004, diventando il terzo più giovane giocatore a vestire la maglia del Futbol Club Barcelona ed il più giovane a giocare nella Liga (record battuto solo dal compagno Bojan Krkić nel settembre 2007). Quando realizza il suo primo gol in prima squadra contro l'Albacete il 1º maggio 2005, ha solo 17 anni, 10 mesi e 7 giorni, diventando così il più giovane giocatore ad aver segnato in una gara di campionato per il Barça fino al 2007, quando è ancora Bojan Krkić a superare questo record, realizzando una rete su assist dello stesso Messi.
    Stagione 2005-2006
    Il 16 settembre, per la seconda volta in tre mesi, il Barcellona annuncia un prolungamento del suo contratto, questa volta con un ingaggio da professionista e la scadenza a giugno 2014.Il 25 settembre ottiene la cittadinanza spagnola e finalmente ha la possibilità di debuttare nella Liga, quando in precedenza il raggiungimento della quota di extra-comunitari nella squadra titolare glielo aveva spesso impedito. Esordisce in Champions League il 27 settembre contro l'Udinese, squadra della Serie A italiana.Nel dicembre dello stesso anno, il quotidiano italiano Tuttosport lo premia con il titolo Golden Boy 2005 come miglior giocatore Under-21 in Europa, davanti a Lukas Podolski, Wayne Rooney e Cristiano Ronaldo.
    In campionato realizza 6 reti in 17 partite e segna una rete nelle prime 6 partite giocati in Champions League. La sua fama di giocatore decisivo nei big match viene confermata dalle ottime prestazioni fornite nelle trasferte vittoriose contro Real Madrid e Chelsea, rispettivamente nella Liga ed in Champions League. La stagione dell'argentino finisce però prematuramente il 7 marzo 2006, quando si lacera un muscolo della coscia destra durante il secondo tempo della gara contro il Chelsea,mentre il Barcellona finisce la stagione come campione di Spagna e d'Europa.
    L'infortunio che lo ha bloccato per due mesi alla fine della stagione 2005-2006 non gli impedisce di partecipare al Mondiale in Germania: il 15 maggio viene selezionato dal CT José Pekerman.

    Stagione 2006-2007
    Le prestazioni di alto livello offerte nella stagione precedente gli garantiscono un posto da titolare nella squadra blaugrana, che deve vedersela nella Liga con i rivali storici del Real Madrid.
    Il 12 novembre, in un tackle nella gara contro il Real Saragozza, si procura una frattura metatarsale che lo costringe ad uno stop di tre mesi. Si trasferisce in Argentina per recuperare dall'infortunio e durante questo periodo si fa largo un interesse dell'Inter.Ritorna a giocare l'11 febbraio contro il Racing Santander, entrando come sostituto durante il secondo tempo. Rijkaard gestisce con cura il suo ritorno e gradualmente incrementa i minuti giocati in ogni gara. Un mese dopo il ritorno, il 10 marzo, gioca contro il Real Madrid il suo primo match da titolare dopo l'infortunio. L'argentino realizza una tripletta che permette al Barcellona di pareggiare 3-3 con un uomo in meno, riequilibrando sempre il risultato e segnando l'ultimo gol nel tempo di recupero. Facendo questo diventa il primo giocatore dopo Iván Zamorano (Real Madrid, stagione 1994-1995) e dopo Romário (Barcellona, stagione 1993-1994) a segnare una tripletta nel Clásico spagnolo. Diventa anche il giocatore più giovane ad aver segnato in questa particolare gara.
    Il 18 aprile 2007 segna due gol durante la semifinale di Coppa del Re contro il Getafe, uno dei quali molto simile a quello realizzato da Maradona contro l'Inghilterra ai Mondiali del 1986 in Messico, conosciuto come il Gol del secolo.[29] La stampa mondiale lo paragona a Maradona mentre quella spagnola lo appella addirittura come Messidona. Messi inizia l'azione dalla stessa distanza, 62 metri, supera lo stesso numero di giocatori, sei incluso il portiere, e mette il pallone in rete da una posizione molto simile, correndo verso la bandierina del calcio d'angolo così come Maradona fece in Messico ventuno anni prima. Più tardi, il 9 giugno, in un derby cruciale nella Liga contro l'Espanyol, segna un gol con la mano, per certi versi simile alla celebre mano de Dios dello stesso Maradona. La rete, così come quella del Pibe de oro, viene convalidata tra le proteste degli avversari, suscitando molte polemiche verso il direttore di gara e verso l'argentino stesso, il quale viene accusato di antisportività.
    La stagione si conclude con 14 gol nella Liga, di cui 11 segnati nelle ultime 13 partite. Nonostante il suo grande stato di forma il Barcellona fallisce nella difesa del titolo ed è il Real Madrid a vincere la Liga, avendo la meglio in un testa a testa da record.
    Nella stagione 2006-2007 si conferma uno dei migliori giocatori al mondo. Vince il Trofeo Bravo del Guerin Sportivo come miglior calciatore europeo sotto i 21 anni, si classifica terzo nella graduatoria del Pallone d'oro 2007, vinto da Kaká, e secondo nella graduatoria del FIFA World Player of the Year 2007.
    Stagione 2007-2008

    Lionel_Messi_19Segnando 5 gol in una settimana conduce il Barcellona tra le prime quattro della Liga. Il 22 settembre firma una doppietta contro il Siviglia. Pochi giorni prima aveva segnato nella vittoria 3-0 sul Lione in Champions e il 26 settembre un'altra rete nella vittoria 4-1 sul Real Saragozza.
    Viene nominato nel FIFPro World XI come attaccante e un sondaggio condotto dalla versione on-line del quotidiano spagnolo Marca lo definisce miglior giocatore al mondo con il 77% dei voti. In seguito anche altri quotidiani di Barcellona come El Mundo Deportivo e Sport iniziano a proporlo come prossimo Pallone d'oro, seguendo il pensiero di due leggende del calcio mondiale come Franz Beckenbauer e Johan Cruyff.Diverse personalità del calcio, come Ronaldinho, Samuel Eto'o, Frank Rijkaard, Víctor Fernández, Bernd Schuster, Guti, Raul, Gianluca Zambrotta, Francesco Totti, Antonio Cassano, Diego Maradona e Pelé dichiarano di considerarlo il miglior calciatore al mondo.
    Il 27 febbraio, in Barcellona-Valencia (1-1) di Coppa del Re, gioca la sua centesima gara ufficiale con il Barcellona.
    Il 4 marzo si procura una lacerazione al muscolo della coscia sinistra durante la gara di Champions contro il Celtic Glasgow, che lo terrà fermo per sei settimane. Abbandona il campo di gioco al 35º minuto con le lacrime agli occhi. Questa è la quarta volta in tre stagioni che subisce un infortunio del genere.
    Stagione 2008-2009

    Nell'estate del 2008, in seguito alla cessione di Ronaldinho al Milan, indossa la maglia numero 10.
    Il 1º dicembre, a Barcellona, gli viene assegnato il "Premio Protagonista del Deporte", come sportivo e come esempio di solidarietà con i problemi umanitari. Il 2 dicembre, a Parigi, la rivista France Football assegna il Pallone d'oro 2008 e Messi si piazza al secondo posto (281 voti) alle spalle del vincitore Cristiano Ronaldo (446 voti).
    Viene inserito, insieme ai compagni di squadra Puyol e Xavi nella squadra migliore dell'anno con il premio FIFPro World XI. Nel mese di gennaio è secondo nella classifica del FIFA World Player 2008, vinto da Cristiano Ronaldo, e nella Top 11 del 2008 scelta dopo un sondaggio su "Fifa.com"
    Il 1º febbraio mette a segno il gol numero 5.000 in campionato nella storia del Barcellona in occasione del successo in rimonta per 2-1 sul Real Racing Club, arrivato grazie alla doppietta dell'argentino entrato in campo nel secondo tempo[38]. Realizza 24 gol in campionato e 9 nella UEFA Champions League. Il 13 maggio vince la sua prima Coppa del Re, segnando un gol e fornendo 2 assist nella vittoria per 4-1 contro l'Athletic Bilbao.
    Il 27 maggio si laurea campione d'Europa vincendo la Champions League allo Stadio Olimpico di Roma contro il Manchester. Con un colpo di testa, a scavalcare van der Sar, è l'autore del gol del 2-0, che gli permette di conquistare anche il titolo di capocannoniere della competizione con 9 centri in 12 presenze.
    Dopo una stagione così positiva, l'argentino riceve vari riconoscimenti come il "Trofeo Alfredo Di Stefano", che premia il miglior giocatore della stagione in prima divisione spagnola, ed il premio "Atleta latino dell'anno" secondo l'ESPN. Inoltre viene insignito del premio come miglior giocatore della UEFA Champions League 2008-2009.
    Stagione 2009-2010

    La stagione 2009-2010 inizia il 16 agosto con la gara di andata della Supercoppa di Spagna contro l'Athletic Bilbao; una settimana dopo, nella gara di ritorno, segna una doppietta, contribuendo alla vittoria finale per 3-0. Il 27 agosto Messi viene premiato come miglior attaccante e miglior giocatore della Champions League. Il 28 agosto conquista la sua prima Supercoppa europea contro lo Shakhtar Donetsk, battuto con il punteggio di 1-0 con gol di Pedro Rodríguez su assist proprio di Messi nei minuti finali del secondo tempo supplementare. Il 18 settembre firma il rinnovo del contratto che lo lega al Barcellona fino al 2016, con una clausola rescissoria pari a 250 milioni. Il suo stipendio dal rinnovo in poi ammonta a 10,5 milioni netti all'anno, facendo sì che diventi il giocatore più pagato al mondo fino a quel momento. Il 1º dicembre 2009 Messi è eletto da France Football Pallone d'oro 2009 con 473 punti. Il distacco sul Pallone d'oro 2008 Cristiano Ronaldo (233 punti) è il più grande della storia dell'importante riconoscimento istituito nel 1956. Messi è inoltre il primo argentino a vincerlo. Il 19 dicembre 2009 vince la Coppa del Mondo per club, segnando il gol decisivo ai tempi supplementari in finale contro l'Estudiantes. Il 21 dicembre 2009 Messi viene eletto FIFA World Player 2009, diventando così il primo argentino a ricevere un premio FIFA nella storia del calcio. Messi totalizza 1073 punti, distanziando in maniera significativa il secondo classificato, Cristiano Ronaldo, il quale totalizza 352 punti.
    Il 16 gennaio, con la doppietta messa a segno contro il Siviglia, supera quota 100 gol con il Barcellona (101), diventando il più giovane "centenario" della storia del club. Nella gara di ritorno dei quarti di finale di UEFA Champions League 2009-2010 contro l'Arsenal (4-1) disputatasi il 6 aprile marca quattro reti; in tale competizione sono sette [Messi compreso] i calciatori ad aver segnato tanto in una sola partita, ma solo l'argentino ha fatto ciò nella fase a eliminazione diretta. Grazie a queste reti supera il suo precedente record di 38 marcature stagionali, arrivando a 39 segnature. Raggiunge, inoltre, Rivaldo nella classifica dei marcatori del Barcellona più prolifici nella UEFA Champions League. Nella partita successiva contro il Real Madrid Messi segna ancora, contribuendo alla quarta vittoria consecutiva del Barcellona nel Clásico e portando così i suoi gol stagionali a quota 40.
    Chiuderà la sua stagione a quota 47 gol, di cui 34 in campionato, che gli permettono di eguagliare il primato di squadra stabilito da Ronaldo nel 1996-1997 e di vincere il titolo di Pichichi e la Scarpa d'Oro. Messi brilla anche nella partita finale contro il Valladolid (4-0), decisiva per la conquista della Liga da parte del Barça, con una doppietta.
    Stagione 2010-2011

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    Il 21 agosto 2010 è protagonista della partita di ritorno della Supercoppa nazionale, dove segna una tripletta nella partita vinta per 4-0 contro il Siviglia. Tale risultato ha ribaltato la gara di andata terminata 3-1 per gli avversari, consentendo a Messi e compagni di aggiudicarsi il primo trofeo della stagione.
    Il 10 gennaio 2011 gli viene consegnato il nuovo Pallone d'oro FIFA, nato dalla fusione tra il Pallone d'oro di France Football e il FIFA World Player. Dietro di lui i compagni di squadra Iniesta e Xavi. Lionel Messi è il secondo giocatore nella storia del Barcellona a vincere per due volte il Pallone d'oro: prima di lui ci era riuscito solo l'olandese Johan Cruyff.
    Nel marzo 2011 la rivista France Football lo colloca al primo posto della classifica dei calciatori che guadagneranno di più in quell'anno, percependo, tra ingaggio e introiti pubblicitari, la cifra di 31 milioni di euro. Dietro di lui, Cristiano Ronaldo (27,5 milioni) e Wayne Rooney (20,7 milioni).
    Il 27 aprile firma una prestigiosa doppietta al Bernabeu nella semifinale d'andata della UEFA Champions League 2010-2011 contro i rivali del Real Madrid (2-0), mettendo così a segno 11 gol in 11 partite nella coppa europea..Il 3 maggio grazie al punteggio di 1 a 1 nella gara di ritorno, il Barcellona accede alla finale di Wembley. Nella finale del 28 maggio, contro il Manchester United (come due anni prima), la squadra blaugrana si aggiudica la quarta Champions League della sua storia, terza per Messi, battendo gli inglesi per 3-1, dove Messi è autore della rete del momentaneo vantaggio per 2-1 con un pregevole sinistro dal limite dell'area di rigore. Quello in finale è il suo dodicesimo gol dell'anno in Champions, che gli permette di divenire così capocannoniere della Champions League per il terzo anno consecutivo. In totale per Messi sono 53 i gol segnati (a pari con Cristiano Ronaldo) su 55 partite stagionali che sommati ai 47 della scorsa annata fanno 100 gol in due stagioni.
    Stagione 2011-2012
    Lionel_Messi_15Il 14 agosto 2011 segna una rete nella gara di andata della Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid, gara terminata 2-2, mentre tre giorni dopo, nella gara di ritorno, fornisce un assist ad Andres Iniesta per il gol del momentaneo 1-0 e segna una doppietta in ragione della quale la partita termina con il risultato di 3-2 decretando la vittoria del trofeo da parte del Barcellona. Le reti così segnate in carriera ai rivali del Real Madrid diventano 13. Inoltre, sempre grazie a queste due realizzazioni, diventa il miglior marcatore di sempre della Supercoppa di Spagna con 8 reti, superando Raul.

    Il 25 agosto vince la prima edizione dell'UEFA Best Player in Europe Award. Due giorni dopo ottiene la Supercoppa europea, giocata contro il Porto: dopo aver sbloccato il risultato, fornisce a Cesc Fàbregas l'assist per il definitivo 2-0.
    Dopo una doppietta al Villarreal[56] e due triplette in campionato contro Osasuna e Atlético Madrid[58], il 28 settembre, con la doppietta segnata nel secondo turno di Champions League contro il BATE Borisov, con 194 gol in maglia blaugrana, raggiunge László Kubala al secondo posto dei cannonieri di tutti i tempi del Barcellona. Il primo gol segnato nella tripletta al Viktoria Plzeň della quarta giornata del girone di Champions League giocata il 1º novembre vale il suo 200º gol in maglia blaugrana.
    Nell'anno solare 2011 è riuscito a segnare almeno un gol in tutte le competizioni a cui ha preso parte, ovvero nella Liga, in Champions League, nella Coppa del Rey, nella Supercopa de España, nella Supercoppa europea e nel Mondiale per club, eguagliando il record di Pedro del 2009.
    Il 9 gennaio 2012 a Nyon, conquista il terzo Pallone d'oro FIFA. In occasione della partita contro il Valencia festeggia la sua 200 presenza in campionato con la maglia del Barcellona, realizzando un poker decisivo per la vittoria per 5-1.
    Il 7 marzo 2012, nel 7-1 per il Barcellona contro il Bayer Leverkusen valido per il ritorno degli ottavi di finale, entra nella storia della UEFA Champions League due volte nella stessa partita: prima quando segna la quarta rete personale diventando così il primo calciatore ad aver realizzato due poker nella competizione (l'altro l'aveva realizzato il 6 aprile 2010 contro l'Arsenal), e poi quando trova il gol per la quinta volta, diventando anche in questo caso il primo a fare 5 centri in una singola partita (le due cinquine precedenti, firmate da José Altafini e Gerd Müller, erano state realizzate nella Coppa dei Campioni).
    Il 18 marzo, nella sfida contro il Siviglia, realizza il 150º gol nella Liga, diventando così il più giovane calciatore a segnare 150 gol nella massima serie spagnola, a soli 24 anni. Il record precedente apparteneva a Raúl González Blanco che raggiunse i 150 gol a 27 anni. Il 20 marzo 2012, alla sua 314ª presenza con la maglia del Barcellona, realizza una tripletta contro il Granada entrando così nella storia del club poiché diventa il miglior marcatore della storia blaugrana superando César fermatosi a 232 in 354 partite.
    Nazionale
    Mondiale Under-20 2005

    Nell'estate del 2005, segnando 6 gol in 7 partite, contribuisce alla vittoria della sua Nazionale al Mondiale Under-20, divenendo il capocannoniere (Adidas Golden Shoe) e venendo eletto miglior giocatore del torneo (Adidas Gold Ball). Inoltre risulta essere l'unico calciatore ad aver segnato in tutte le fasi della competizione: una rete nella fase a gironi contro l'Egitto, una rete negli ottavi di finale contro la Colombia, una rete ai quarti di finale contro la Spagna, una rete in semifinale contro il Brasile e la doppietta decisiva nella finale contro la Nigeria.
    L'esordio in Nazionale
    José Pekerman lo convoca nella Nazionale maggiore e debutta il 7 agosto contro l'Ungheria: entrato al 63', lascia il campo in lacrime dopo solo 40 secondi, espulso dall'arbitro, il tedesco Markus Merk, per una gomitata rifilata al difensore Vilmos Vanczák, aggrappatosi alla sua maglia.
    Il mese successivo, il 3 settembre, partecipa alla gara internazionale dell'Argentina in Paraguay, nelle qualificazioni al Campionato mondiale di calcio 2006. Riguardo alla gara (dove la sua squadra è uscita sconfitta) afferma: «Questo è un ri-debutto. Il primo era un po' corto.»
    Coppa del Mondo 2006
    Dopo l'infortunio che lo ha fermato per due mesi al termine della stagione 2005-2006, viene convocato nella squadra argentina il 15 maggio e riesce a disputare qualche minuto della gara amichevole disputata dall'Argentina Under-20 contro l'Angola.
    Rimane a guardare la gara di apertura dell'Argentina contro la Costa d'Avorio dalla panchina, e nella gara successiva contro la Serbia diventa il più giovane giocatore a rappresentare l'Argentina in un Mondiale, entrando al 74' per Maximiliano Rodríguez. Dopo pochi minuti fornisce a Hernán Crespo l'assist vincente e sigla anche il gol finale della vittoria per 6-0, che lo rende il più giovane marcatore della competizione del 2006 ed il quinto in assoluto della Coppa del Mondo. Parte da titolare nel successivo pareggio 0-0 contro l'Olanda.
    Nella seguente gara contro il Messico entra solo al 84º minuto, sul punteggio di 1-1. Realizza un gol, annullato per dubbio fuorigioco e l'Argentina ha bisogno dei tempi supplementari per vincere. Durante la gara dei quarti di finale contro la Germania si siede in panchina e l'Argentina perde ai rigori.

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    Copa América 2007

    Quando la Copa inizia lui è il più giovane giocatore del torneo. Gioca la sua prima gara il 29 giugno quando l'Argentina sconfigge gli Stati Uniti 4-1 nella gara di esordio. Dimostra le sue capacità di playmaker, crea la palla gol per Hernan Crespo e conclude numerose volte a rete. Viene sostituito da Carlos Tévez al 79'.
    La sua seconda gara è contro la Colombia, dove si guadagna un rigore che Crespo realizza, pareggiando 1-1. Partecipa anche al terzo gol argentino, subendo un fallo che Juan Roman Riquelme trasforma in gol. Il punteggio finale sarà 4-2 a favore dell'Argentina che si guadagna così un posto nei quarti di finale.
    Nella terza gara, contro il Paraguay, il c.t. lo lascia in panchina, avendo già raggiunto la qualificazione. Entra solo al 64' al posto di Esteban Cambiasso sullo 0-0 ed al 79' partecipa all'azione del gol di Javier Mascherano. Nei quarti l'Argentina affronta il Perù e lui realizza il secondo dei quattro gol che permettono all'Albiceleste di arrivare in semifinale.
    Contro il Messico insacca un pallonetto alle spalle del portiere messicano Oswaldo Sanchez, realizzando il gol del 2-0. La gara finisce con il risultato di 3-0 per gli argentini, che si guadagnano così un posto nella finale contro il Brasile, persa dall'Argentina col risultato di 3-0.
    Pechino 2008
    Compatibilmente con la giovane età, nel 2008 viene convocato dal C.T. della Nazionale Lionel_Messi_31olimpica Sergio Batista per disputare i Giochi olimpici di Pechino. Realizza il primo gol della vittoria 2-1 sulla Costa d'Avorio Under-23 nella gara inaugurale e nei quarti realizza il primo gol e serve l'assist a Ángel Di María per il secondo gol che batte l'Olanda Under-23 ai tempi supplementari.
    Fornisce un'altra buona prestazione contro il Brasile Under-23 nella semifinale in cui l'Argentina si impone per 3-0, avanzando alla finale. Nel match che assegna la medaglia d'oro, si guadagna l'Oro Olimpico fornendo a Di María l'assist per l'unico gol segnato dai sudamericani, che consente loro di vincere la gara contro la Nigeria Under-23.
    Coppa del Mondo 2010
    Il 12 maggio 2010 viene inserito nella prima lista dei giocatori convocati ai Mondiali del 2010 in Sudafrica composta da 30 nomi. Il 19 maggio il ct argentino Diego Maradona lo inserisce nella lista definitiva dei 23 convocati per la competizione.Il 12 giugno debutta nel torneo giocando la prima partita della fase a gironi, vinta 1-0 contro la Nigeria a Johannesburg. Messi gioca tutte le partite della competizione, tuttavia senza mai andare a segno, e, il 3 luglio, a Città del Capo, nei quarti di finale, l'Argentina viene sconfitta per 4-0 dalla Germania ed eliminata. Chiude il torneo, pertanto, con 5 presenze e nessuna realizzazione.
    Dopo il Mondiale
    Il 7 settembre 2010 torna al gol con la maglia dell'Argentina dopo quasi un anno nella vittoria per 4-1 contro i campioni del mondo della Spagna. Il 17 novembre realizza la rete che decide la partita amichevole con il Brasile (1-0), disputata a Doha. In questo periodo disputa in totale 7 partite realizzando 4 gol.
    Copa América 2011
    Il 1º giugno 2011 viene inserito dal C.T. Batista nella lista dei 26 pre-convocati in vista della Coppa America di luglio. Il 25 giugno viene inserito nella lista definitiva dei 23.Similmente a quanto accaduto al Mondiale, pur disputando tutte le quattro partite giocate dalla albiceleste, non riesce a realizzare alcun gol, mettendo a segno tre assist. L'Argentina, padrona di casa, viene eliminata ai quarti di finale dall'Uruguay ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sul risultato di 1-1 (il gol dell'Argentina di Gonzalo Higuaín era stato propiziato da un assist di Messi)

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    Messi diventerà papà

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    E' già da qualche giorno che se ne parla in Argentina, ma ora lo ha scritto anche il sito ciudad.com: proprio al termine di una delle settimane più negative della sua carriera, Leo Messi ha un motivo per sorridere. Antonella Roccuzzo, la sua compagna, sarebbe infatti incinta e al terzo mese.

    La ragazza già dal 2008 è legata al campione del Barça, deluso dopo l'errore dal dischetto che ha contribuito all'eliminazione dei blaugrana dalla Champions League a vantaggio del Chelsea, ma i due, entrambi nati a Rosario, si conoscono da quando sono bambini e tra i molti interessi comuni condividono il tifo per il Newell's Old Boys, la squadra della loro città.

    "Quando nascerà mio figlio lo farò diventare socio del Newell's" avrebbe addirittura confidato ad alcuni amici la 'Pulce', pronta a diventare papà.


     
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    Messi, l'uomo dei record
    Un 2012 da primato

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    Con la doppietta realizzata domenica sera a Siviglia contro il Betis, Messi ha battuto lo storico e quasi leggendario record di Gerd Muller di gol in un anno solare: la Pulce è arrivata a quota 86 e avrà nelle prossime partite la possibilità anche di migliorarsi.

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    Ha segnato in tutti i mesi dell'anno, ad eccezione di luglio, ma per un motivo molto semplice: almeno dall'11 giugno al 14 agosto non ha giocato gare ufficiali. Marzo è stato invece il mese più prolifico, con 13 realizzazioni.

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    Messi è andato a segno in 45 partite contro 29 avversarie diverse, restando a secco soltanto 21 volte. Venti le doppiette, sei le triplette, due i poker e addirittura una manita, quella di marzo in Champions contro il Bayer Leverkusen, travolto 7-1.

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    Parlando solamente del Barcellona, escludendo quindi i gol messi a segno nelle qualificazioni mondiali e in amichevole con la maglia dell'Argentina, Messi è arrivato a quota 74, sui 169 di squadra, per una percentuale del 43,8%.

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    Messi ha già battuto diversi record in blaugrana: è il miglior marcatore all time del club, con 281 centri (staccatissimo Cesar con 232), e ha superato la stessa leggenda del passato quanto a reti nella sola Liga spagnola (192 contro 190).

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    Nella stagione 2011/2012 ha realizzato 50 gol, stracciando il precedente primato di 45 che solo un anno prima Cristiano Ronaldo aveva stabilito con una prestazione che sembra destinata a durare per decenni.

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    Per quanto riguarda la Champions, Messi è diventato appunto il primo giocatore a segnare 5 gol in una partita, contro il Bayer Leverkusen, e divide con Josè Altafini il primato di reti in una stagione, 14.

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    Con la doppietta messa a segno contro lo Spartak Mosca si è 'sbloccato' in Russia, l'unico dei 14 Paesi europei nei quali ha giocato in cui non aveva ancora segnato: nel 2012 ha lasciato il segno anche in Spagna, Germania, Scozia, Svizzera, Argentina, Germania e Cile.

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    A soli 25 anni ha però ancora tanti prestigiosi primati da battere, a cominciare da quello di Raul, miglior marcatore della storia della Champions: sono 15 le lunghezze da recuperare per raggiungere l'ex bandiera del Real Madrid, da 56 a 71.

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    Il prossimo record sarà quello dei Palloni d'Oro: a gennaio, a meno di clamorosi colpi di scena, conquisterà il quarto, tra l'altro consecutivamente, staccando Johan Cruijff, Michel Platini e Marco Van Basten, fermatisi a tre.




     
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    Messi - Storia di un campione


    locandina


    Un film di Álex De la Iglesia. Con Marc Balaguer, Juan Carlos Lo Sasso, Francesc Pagès, Víctor Alcaraz, Julia Azar.


    Il campione argentino celebrato nei racconti altrui, dall'infanzia difficile ai trionfi del presente
    Emanuele Sacchi
    Tra i racconti di chi gli è stato vicino, schegge del passato e ricostruzioni ad hoc, scorre la vita di Lionel Messi, dalla lotta contro i deficit fisici che hanno rischiato di bloccare la sua carriera, all'arrivo a Barcellona che cambierà la sua vita, fino a renderlo uno dei più grandi calciatori di sempre.
    Confrontarsi con un mito dello sport vivente, anzi nel pieno della propria carriera, è operazione insolita oltre che temeraria. Materiale per Alex De La Iglesia, spericolato e spiazzante, che in Messi tuttavia pare quasi nascondersi all'ombra della "Pulce", occultando il suo stile in favore delle gesta del Diez. Compito reso ancor più arduo dalla natura irriducibile di anti-personaggio del nostro. Il regista sceglie l'approccio ibrido, mescolando parti di documentario girate al tempo presente, in cui Messi non compare ma è solo raccontato, immagini di repertorio e sezioni ricostruite in maniera fittizia, con attori professionisti (4 diversi per il ruolo di Messi). De La Iglesia sceglie la linea difensiva totale, nel bene e nel male, la favola del campione più forte di una costituzione gracile, più forte delle timidezze e, per una volta, serio e semplice, non incline a trasgressioni: una storia troppo bella per essere raccontata dando spazio ai detrattori, rigorosamente tenuti fuoricampo.
    Il paragone con Diego Armando Maradona, straordinariamente simile a Messi da un punto di vista tecnico e polarmente opposto da quello caratteriale, è inevitabile e non manca neppure la presenza del pibe de oro, ma la questione Coppa del Mondo mancata e le accuse di scarsa argentinità sono liquidate senza tanti complimenti dai commensali del ristorante in cui si svolge buona parte di Messi. Ai tavoli siedono icone come Cruyff, Menotti, Mascherano, Iniesta e altri, uniti (da un astuto montaggio che li fa apparire come contigui) alle figure più importanti dell'infanzia del campione.
    Non mancano i capolavori indimenticabili, tra cui i gol segnati contro Getafe e Saragozza, complicati da un montaggio frenetico che vuole enfatizzare il momento ma in parte nasconde la bellezza del gesto. In generale De La Iglesia pare più interessato alla chiacchiera che scorre tra un bicchiere di vino e l'altro o alla sua ricostruzione con attori di stralci della vita di Messi (approccio antitetico al documentario su Zidane, in cui a "parlare" erano i piedi di Zizou e il rock dei Mogwai) che alle prodezze del nostro, benché il paragone con i rari ma preziosi estratti di repertorio finisca per risultare ingeneroso. D'altronde il fatto che un dribbling compiuto a nove anni dal piccolo prodigio emozioni più del girato di un regista professionista giustifica l'operazione quasi agiografica che gli è stata dedicata.
    Che rimane (e va ribadito) assai impegnativa e dalle aspettative enormi, ma che De La Iglesia non sembra aver condotto al meglio, limitandosi al "dovuto" e rinunciando a sfondare il muro invisibile che nasconde i pensieri della Pulce. Di cui difficilmente si dimentica l'espressione dopo la finale di Brasile 2014, una postura sì cinematografica, che vale più di mille gesti attoriali e di altrettante parole, come quelle che scorrono nel documentario di De La Iglesia.

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