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Gli oggetti del nostro passato: MACININO (Macina Caffè)
Il macinacaffè (detta anche macinino del caffè) è un piccolo elettrodomestico che serve a polverizzare i grani del caffè.
Le prime importazioni di caffè nell’Europa del XVI secolo, implicarono l’esigenza di creare uno strumento che potesse macinarne i suoi semi, ma conservandone l’aroma originale.
Divenne subito chiaro che i macinaspezie andavano parzialmente adattati, ma poi abbandonati perché corrosivi. Per macinare il caffè, il primo metodo conosciuto fu l’utilizzo di una malta con semi tostati.
I primi prototipi di macinacaffè apparvero contemporaneamente in Europa e Turchia nel XVII secolo. In Turchia, i macinatori erano costituiti da un cilindro di rame o di ottone. Intagliate o decorate con pietre preziose, erano dotati di un meccanismo composto da un pozzo verticale che azionava una ghiera zigrinata, spesso con un manico pieghevole che si inseriva nella parte superiore del macinatore.
Il paese europeo dove maggiormente si diffuse questo strumento, fu la Francia, anche se il primo vero modello di macinino fu costruito da Richard Dearmann, un fabbro inglese di Birmingham, nel 1799. Successivamente, ebbe una grande diffusione negli Stati Uniti, dove nel 1818, Increase Wilson depositò il brevetto del primo macinacaffè a muro.
Dopo la Rivoluzione industriale, la produzione del macinacaffè non fu più attività artigianale, e nacquero diverse imprese nel settore. Su tutte, la francese Peugeot, che avviò tale produzione verso il 1842. In Italia, prima impresa costruttrice di macinini fu la piemontese Tre Spade.
Tre Spade
Tre Spade è un marchio italiano di articoli e strumenti per la cucina ed attrezzi casalinghi professionali prodotti dalla FACEM S.p.A..
Storia
Le origini di questo marchio risalgono al 1894, quando i fratelli Giovanni Battista, Secondo, Delfino e Carlo Bertoldo di Forno Canavese (TO), dopo un periodo di formazione a Terni, tornati al loro paese, diedero vita ad un’impresa artigianale, la Fratelli Bertoldo, costruttrice di prodotti di falegnameria ed utensili da cucina.
Con la sempre maggior diffusione del consumo del caffè, la Bertoldo si specializzò nella produzione di macinacaffè (prima in assoluto in Italia), e da lì nacque il marchio Tre Spade, con il quale vennero contrassegnati tutti i prodotti dell’azienda piemontese. Inoltre, sull’esempio della francese Peugeot, la Bertoldo avviò nel 1905 la produzione diautomobili, poi abbandonata nel 1908 a favore della produzione di materiale bellico e metallurgico.
La ditta si espanse successivamente aprendo altre fonderie, sempre nel Canavese. Caduta in difficoltà economiche, all’inizio degli anni trenta la Fratelli Bertoldo venne rilevata dai sigg. Giuseppe Obert e Renato Rolle, che nel 1938 la rifondarono sotto la denominazione FACEM, acronimo di Fabbricazione Articoli Casalinghi E Metallurgici S.p.A..Gli oggetti del nostro passato: GETTONE TELEFONICO
Il gettone telefonico è un disco di metallo un tempo utilizzato per il pagamento delle telefonate effettuate da telefoni pubblici.
I primi esemplari di gettone furono coniati nel 1927 ad opera della Stipel, concessionaria del servizio di telefonia in Piemonte e Lombardia, in occasione della Fiera Campionaria di Milano. Erano in alpacca (lega di rame, nichel e zinco) o inbronzo, e potevano essere utilizzati solo dai telefoni posti all’interno della Fiera. Nel 1945 la TETI realizzò il primo gettone a tre scanalature, che poteva essere utilizzato in qualunque tipo di telefono pubblico.
Nel 1959 nacquero i gettoni usati fino al31 dicembre 2001 quando potevano ancora essere cambiati nei negozi 187 al valore di 9 gettoni = 1 scheda telefonica, anche se non venivano più coniati già dal 1980. Le quattro cifre presenti sotto la dicitura gettone telefonico indicavano l’anno e il mese di conio (le quattro cifre del gettone in figura sono 7901 e indicano che è stato coniato nel gennaio 1979).
Il valore del gettone era all’inizio di 45 lire, corrispondenti allora all’importo di 3 scatti telefonici, poi dagli anni settanta di 50 lire, dal 1980 di 100 lire e dal 1984 di 200 lire, venendo adeguato alla variazione del costo e della durata dello scatto telefonico. Il gettone era inoltre sovente utilizzato come moneta, pur non avendo alcun valore ufficiale di conio statale.
Con l’avvento dei telefoni funzionanti a monete e la diffusione degli apparecchi utilizzabili con schede telefoniche quali mezzo di pagamento per le conversazioni in punti pubblici, il gettone telefonico è divenuto fuori produzione.Gli Oggetti del Nostro Passato: mangiadischi
Con il nome generico di Mangiadischi si intende un tipo di giradischi portatile automatico in cui il disco in vinile da leggere (in genere nel formato 45 giri) veniva introdotto attraverso una fessura nell’involucro esterno. Un meccanismo interno a molla, sollecitato dell’introduzione del disco, fissava quest’ultimo al piatto, il quale iniziava a ruotare, mentre la puntina si posava sulla superficie del supporto, dando inizio alla riproduzione.
Formato
Il formato utilizzato dai “mangiadischi” era il cosiddetto “45 giri”, ovvero disco da 7 pollici (178 millimetri di diametro) e velocità di rotazione di 45 giri al minuto. Alcuni modelli avevano un selettore di velocità che consentiva di leggere anche i dischi da 7 pollici incisi a 33 ⅓ giri (“compact 33″).
Nomi commerciali
Apparecchi più o meno simili erano prodotti da diverse aziende, che offrivano ciascuna uno o più modelli (talvolta comprendenti anche funzioni di radio AM/FM). Ecco i modelli più noti e venduti all’epoca:
Mangiadischi Charley
Mangiadischi Europhon Rolling
Mangiadischi Fonmusic Delfo
Mangiadischi Radiphonobox
Mangiadischi Fonette
Mangiadischi Irradiette
Mangiadischi MiniIrradiette
Mangiadischi Lansay Buggy
Mangiadischi Philips Mignon
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