Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

i mesi dell'anno-MAGGIO

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    MAGGIO

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    Maggio è il quinto mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed il terzo ed ultimo mese della primavera nell'emisfero boreale, dell'autunno nell'emisfero australe, consta di 31 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile.
    Il nome potrebbe derivare dalla dea romana Maia. Nella cultura cristiana maggio è il mese dedicato alla Madonna. La traduzione inglese, May, è usata come nome proprio femminile.

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    Proverbi di Maggio


    Maggio, Maggio canto i colori,
    riempio i giardini e i prati di fiori;
    tutto è più bello e profumato
    ed anche il bosco si è risvegliato.


    Acqua di maggio
    è come la parola di un saggio.

    Maggio piovoso,
    anno ubertoso.

    Se piove per San Giacomo e Filippo (1 maggio),
    il povero non ha bisogno del ricco.

    Se piove i primi di maggio,
    noci e fichi faranno buon viaggio.

    Il giorno di S. Cataldo (10 maggio)
    sparisce il freddo e arriva il caldo.

    Se piove nel periodo di S. Bernardino (20 maggio)
    la pioggia rovinerà il raccolto del grano, delle olive e dell’uva.

    Se piove per l’Ascensione,
    ogni cosa va in perdizione.

    Fango di maggio,
    spighe d’agosto.

    Maggio fresco e bagnato
    giova alla vigna e al prato.

    Maggio fresco e ventoso
    rende l’anno ubertoso.

    Maggio asciutto e soleggiato,
    molto grano a buon mercato.

    Nel mese di maggio
    compra legna e formaggio.

    Per l’Ascensione (metà maggio)
    una spiga per cantone.

    A san Bernardino (20 maggio)
    la fioritura del lino.

    Per Santa Rita (22 maggio)
    ogni rosa è fiorita.

    A maggio
    vai adagio.

    Nel mese di maggio
    si scopre finalmente se l’asina è gravida.

    maggio

    MAGGIO: IL MESE DI MARIA


    “ Il mese di maggio è dedicato alla Madonna seguendo una tradizione niente affatto antica,anzi piuttosto recente. Si pensa che Maggio, mese del rifiorire della natura, ci ricordi appunto l’idea dei fiori e la Madonna certamente è il fiore più bello,dopo Cristo, creato da Dio”. Lo afferma il professor Luigi Gambero, noto mariologo e sacerdote. Professor Gambero, ci parli della origine storica della devozione del mese di maggio dedicato alla Madonna: “ ha un’origine abbastanza recente tenuto conto dei tempi lunghi della Chiesa. La si può far risalire, grosso modo, al settecento”. Ma perché proprio il mese di maggio?: “ l’idea dalla quale questa devozione popolare,poi fatta propria dalla Chiesa, è partita deriva dal fatto che maggio, generalmente, segna il tempo anche dal punto di vista climatico, della ripresa, del risveglio della natura. Insomma, ci indica l’idea dei fiori, e nel giardino creato da Dio, dopo Cristo, il fiore più ...

    ... bello e profumato, è appunto Maria. Ecco spiegato il nesso maggio- Maria”. E aggiunge: “ la cosa non deve stupire molto in quanto,anche tra i pagani, vi erano delle feste dedicate ad eventi stagionali e climatici, quindi non ci trovo assolutamente nulla di strano e rivoluzionario”. Stranamente la liturgia della Parola di questo mese non si incentra molto su Maria, a che cosa si deve?: “ intanto al fatto che la liturgia è antica e la devozione mariana del mese di maggio,come dicevo, è piuttosto recente. Poi anche al fatto che la stessa Sacra Scrittura parla poco di Maria, lei è una protagonista importante, ma silenziosa e comunque poco portata alla parola,alle affermazioni. Maria è la donna del silenzio e della meditazione”.

    Che consiglio da, come insigne mariologo, per celebrare degnamente e con profitto il mese mariano di maggio?: “ intanto di pregare Maria e attraverso di lei arrivare a Suo Figlio. Maria, la Tutta Santa, è certamente il mezzo,la chiave migliore e più efficace per giungere a Cristo che ci aspetta con amore e fiducia. Maria è una potente mediatrice, la principale tra l’uomo e Cristo, per questo bisogna credere in lei ed amarla come si merita”.

    Un consiglio pratico: “ a parte le recitazione del rosario,che comunque non ha stretta attinenza con Maggio, si potrebbe dedicare un pensiero mariano al giorno, una preghiera o una meditazione. Molte parrocchie lo facevano ed alcune lodevolmente continuano ancora a farlo. Mi sembra una pratica da seguire e da incentivare. Maria è pur sempre madre nostra, ma anche madre della Chiesa”. Maria medita la Parola di Dio: “ecco appunto un altro dei punti nodali di Maria. In un tempo nel quale domina tanto baccano, tanta confusione, Maria sa meditare ed apprezzare in silenzio il mistero del Figlio e non dubita mai. Maria è un esempio da imitare da seguire con assoluta certezza”.
    fonte (Bruno Volpe)




    Rose+di+maggio



    Maggio mese romantico

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    Un saluto al mese di maggio, il mese in cui fioriscono le rose, si festeggia la mamma e si celebrano i matrimoni, consacrato alla Madonna. Il mese di maggio lo vedo rosa e romantico, e voi?

    Il mese di Maggio
    Il mese delle rose, delle prime Comunioni...


    maggioblog

    ...e dei matrimoni!

    sposi+di+zucchero



    Festa dei lavoratori: come spiegare ai bambini il 1°maggio e la festa del lavoro

    Oggi, 1°maggio, si celebra la festa dei lavoratori.


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    Cosa sanno del lavoro e della festa del 1° maggio i nostri bambini? Come va raccontata ai piccoli la fiaba dell’ ”onore del lavoratore e della nobiltà del lavoro”?

    I nostri sono i figli di un’Italia mortificata dalla crisi economica e “stretta” nella morsa di una politica europeista di cui comunemente stentiamo a percepire i benefici. I bambini che nascono oggi vivono accanto a genitori “banalmente” preoccupati di far quadrare i conti a fine mese, angosciati dal pensiero di mantenere il posto di lavoro in un periodo in cui la parola recessione diviene sinonimo di contrazione della produzione e perdita delle posizioni lavorative.

    “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, oggi, 1° maggio dell’anno 2012, questa affermazione di principio che senso assume?

    “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” è storicamente l’ordine fondamentale della Costituzione italiana, assunto come principio di ogni legge e disposizione normativa, perciò decantato al primo comma e come primo capoverso del primissimo articolo della nostra carta fondamentale.

    Praticamente tale “monito” avrebbe voluto ancorare al lavoro e alla produzione la partecipazione dell’individuo alla vita pubblica ed insieme alla crescita e all’evoluzione dello Stato.

    LAVOROTeoricamente la collettività cresce di pari passo con la sua capacità di produrre ricchezza e generare progresso, lavorando tutti, ciascuno nel proprio ambito, con le proprie competenze, adoperando il proprio estro ed il proprio genio, ci si arricchisce, ci si emancipa e si conquista “potere e libertà”.

    La libertà dell’individuo, il suo benessere sociale e familiare, come la sua “pace civile” risiedono potenzialmente nel lavoro! In questo senso il lavoro è il verbo positivo che ogni società civile dovrebbe decantare, affermare e difendere.

    Nel lavoro l’uomo trova la propria dimensione se ed in quanto esso generi soddisfazioni morale ed economica. L’uomo produttivo attraverso la realizzazione ultima dei suoi lavori ha modo di vede, toccare ed apprezzare il risultato delle sue capacità, del suo impegno e del suo slancio. Il concretizzarsi di una produzione testimonia all’uomo che la realizza la sua partecipazione al mondo, al progredire ed alla vita. Accanto a ciò il valore economico del danaro permette all’individuo di interagire con la società: lavorando si percepisce un compenso come “risposta positiva alla produzione” e con esso si soddisfano i bisogni della vita (bisogni individuali e familiari).

    Ogni soddisfazione di un bisogno sociale pretende un impegno emotivo ed economico e rappresenta un’adesione dell’individuo al contesto generale in cui vive ed al quale si adatta.

    143810019-29b60ed5-b295-402b-97ad-b1a3cd5e4a7e-217x300Così le famiglie in formazione acquistano (o dovrebbero acquistare) la casa ove far crescere i loro figli; le neo mamme comperano per i nascituri il corredino; i genitori lavorando e pagando le tasse “finanziano la scuola” e quindi “scommettono” sull’istruzione dei figli (i propri e quelli degli altri); i nonni sostengono le famiglie e aiutano nella gestione dei bambini, soprattutto quando la mamma ed il papà sono costretti ad allontanarsi dai piccoli a causa dell’impegno lavorativo.

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    rosa+singola

    Il mese delle rose e delle mamme


     
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    1maggio2009

    Maggio..mese bellissimo!!!!!!


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    dieta-anti-stanchezza

    La dieta anti-stanchezza a prova di Primavera

    "Aprile dolce dormire"
    …si dice così quando con l'arrivo della Primavera ci sentiamo assaliti da una stanchezza e una pigrizia improvvisa. I ricercatori alimentari hanno, però, scoperto che con una dieta ad hoc possiamo migliorare questo stato fisico, riuscendo a superare la primavera in gran forma. Per l'occasione vi proponiamo una dieta anti stanchezza, o meglio una serie di consigli per chi avverte spesso un senso di spossatezza e fatica durante la stagione primaverile.
    Mantenersi sempre idratati
    È ormai cosa risaputa che bere quotidianamente la giusta quantità di acqua è una delle regole d'oro della nutrizione. La disidratazione, infatti, può ridurre il flusso sanguigno a determinati organi, come ad esempio il cervello, rallentandone il corretto funzionamento e, di conseguenza, anche la vostra attività. Il consiglio è di bere circa otto bicchieri di acqua al giorno, evitando di aspettare di essere colti da un'impellente sete.
    Non saltate la colazione
    Appena svegli al mattino, il cervello ha bisogno di utilizzare fino al 30 per cento di calorie per iniziare la giornata. La colazione, quindi, non può mancare per garantire le giuste riserve di energia, così da impedire quel senso di letargia durante la mattinata. Questo fenomeno è particolarmente vero per i bambini, che hanno un metabolismo più elevato e riserve energetiche inferiori rispetto agli adulti. Una buona colazione include la giusta quantità di carboidrati (una focaccina o due fette di pane integrale con della marmellata senza zucchero), un frutto e un bicchiere di latte scremato.

    Associate le proteine ai carboidrati, in particolare a pranzo
    A chi non è mai accaduto di essere colto da stanchezza dopo pranzo o nelle prime ore del pomeriggio? Ma questa sensazione di sonnolenza è del tutto normale perché fa parte dei ritmi naturali del cervello. Il dottor Judith Wurtman, uno dei ricercatori del MIT Clinical Research Center, consiglia di mangiare a pranzo carboidrati e proteine in tandem per combattere il torpore del pomeriggio. Le proteine contengono l'amminoacido triptofano, il precursore della serotonina, un neurotrasmettitore che favorisce la sensazione di calma e rilassatezza, aiutando anche a combattere la stanchezza emotiva. Se mangiati con le proteine, i carboidrati possono aumentare il triptofano nel cervello. Gli alimenti ricchi di proteine, inoltre, contengono anche la tirosina, un precursore dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina, promotori dell'attenzione e della motivazione.
    Bevete caffè ma con giudizio
    Le bevande contenenti caffeina aiutano a combattere la stanchezza. La caffeina, infatti, non solo fornisce energia ma aumenta l'attenzione, la velocità di reazione e la capacità di concentrazione fino ad un massimo di tre ore. Harris Lieberman, psicologo e ricercatore per l'esercito americano, sostiene che una sola lattina di coca cola può migliorare l'attenzione. È anche vero, però, che cinque o sei caffè al giorno possono provocare irritabilità, nervosismo e insonnia. Se siete caffeina-dipendenti provate a bere un caffè al mattino e, qualche volta, una coca light a pranzo.
    Assumete le giuste calorie ma senza appesantirvi
    Mentre il troppo mangiare è un problema serio per molti (causando problemi di stanchezza), anche la mancanza di calorie nelle persone particolarmente attive può avere le sue ripercussioni. È sempre consigliabile, infatti, fare attenzione alla giusta quantità di calorie che assumiamo quotidianamente, ma senza concentrarle in singoli e distanti pasti. Provate, invece, a distribuire le calorie in cinque o sei piccoli pasti al giorno. In questo modo il flusso sanguigno si distribuirà in maniera equa tra il cervello e il processo digestivo dello stomaco, mantenendo anche costanti i livelli d'insulina, così da evitare sonnolenze e sbalzi di umore.
    Mangiate alimenti ricchi di ferro
    Mangiare alimenti ricchi di ferro risulta molto utile dal momento che consente al sangue di trasportare ossigeno agli organi del corpo. E senza la giusta quantità di ossigeno, il cervello non è in grado di lavorare in modo ottimale, provocando spossatezza, stanchezza, fatica, mancanza di concentrazione e, nei casi più critici, anche anemia. In campo alimentare potete trovare il ferro nella carne rossa magra, fegato, spinaci, cereali, riso, legumi o anche nelle albicocche.

     
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    Maggio è il quinto mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed il terzo ed ultimo mese della primavera nell'emisfero boreale, dell'autunno nell'emisfero australe, consta di 31 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile.
    Il nome potrebbe derivare dalla dea romana Maia. Nella cultura cristiana maggio è il mese dedicato alla Madonna. La traduzione inglese, May, è usata come nome proprio femminile.

    Beltane (30 aprile o 1 maggio)
    Le Streghe considerano questo santo giorno il secondo Sabbat maggiore delle otto feste Wicca. Se Samhain include la celebrazione della morte, Belatine è la festa della nascita.
    E' la festa del falò che elargiscono benedizioni alla casa. Quando le Streghe incorporarono le feste stagionali nella Wicca occidentale, la famiglia toglieva i rami a un pino di Yule e le conservava nella legnaia per usarlo a Calendimaggio.
    Nastri bianchi (in onore della Dea) e rossi (in onore del Dio), legati attorno alla cime del tronco, garrivano nella brezza primaverile; poi i danzatori li prendevano e li arrotolavano tutto attorno all'albero al suono dei tamburi e dei sonagli. Appendere i nastri in alto e avvolgerli verso il basso, quelli rossi in senso orario e quelli bianchi in senso antiorario, assicurava prosperità e sicurezza ai partecipanti per i mesi venire. Quando i nastri erano quasi del tutto avvolti, tutti i danzatori si muovevano in senso orario per assicurare prosperità e crescita a tutto il gruppo durante la stagione che iniziava. Potete decorare il vostro altare con biancospino, foglie primaverili, oggetti fatti d'inverno per essere usati in primavera e in estate, pietre forate (pietre che hanno dei fori naturali), fiori, eccetera. Le donne mestruale percorrevano i campi sulle scope per favorire la fertilità della terra. Belatine non è una festa solenne: è una festa nota per le risate, i banchetti e il divertimento. L'Est è il primo punto cardinale e anche l'ultimo.
    Innamoramento e corteggiamento hanno un ruolo complesso nelle celebrazioni di Belatine, perché in questa festa rappresentiamo l'amore tra il Signore e la Signora. Risa , suoni e danze prevalgono.In molte tradizioni Wicca si fanno iniziare con questa festa molti progetti riguardanti il gruppo: le sciamature (che significa che un gruppo è diventato troppo numeroso, e una parte se ne stacca per formare un nuovo gruppo), cerimonie di passaggio di livello, gruppi di studio, nuovi corsi, la fondazione di una congrega, l'elaborazione di simboli tradizionali o personali.
    -Tratto da Giovani Streghe di Silven Raven Wolf, Macro Edizioni, 2000


    Luna di Maggio
    Questo tempo del Matrimonio sacro della Dea e del Dio è la Luna Diade, il tempo in cui due diventa uno, quando tutte le cose incontrano il loro opposto in perfetto equilibrio e in perfetta armonia.
    Energia : energia creativa; propagazione. Intuizione, contatto con le fate. Rafforzare la connessione con i protettori sovrannaturali. Energia che fluisce dagli alberi.


    Primo Maggio


    La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività mondiale celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

    13 maggio 2012

    Festa della Mamma Costituisce una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrato proprio nel periodo dell'anno in cui il passaggio della natura dal freddo e statico inverno al pieno dell'estate dei profumi e dei colori (e della prosperità nelle antiche civiltà contadine) era più evidente. Con l'andare del tempo questa festività dal tono religioso si è evoluta in una festa commerciale, talvolta anche in sagra.
    Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista (della schiavitù), propose di fatto l'istituzione del Mother's Day (Giornata della madre), come momento di riflessione contro la guerra. Fu ufficializzata nel 1914 dal presidente Woodrow Wilson con la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri e speranza per la pace. La festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, ma cambiano le date in cui è festeggiata.
    In Italia fu celebrata per la prima volta il 12 maggio 1957 da don Otello Migliosi ad Assisi, nel piccolo borgo di Tordibetto di cui era parroco. Migliosi la celebrò la seconda domenica di maggio
    In molti Paesi la ricorrenza è stata imitata dalla civiltà occidentale: in Africa, ad esempio, alcuni Stati istituirono la festa della mamma ispirandosi al concetto britannico della stessa.


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    Se piove per l'Ascensione, ogni cosa va in perdizione

    - Se piove per l'Ascensa, metti un pane di meno a mensa

    - Marzo piovi, april non cessar mai, maggio dammene una che n'ho assai

    - Se piove i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio

    - Maggio piovoso, anno ubertoso

    - Essere come una bell'acqua di maggio


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    Fasci di luce da una nebulosa protoplanetaria
    Dopo la fase di gigante e prima di espellere la sua fantasmagorica nebulosa planetaria e collassare in una nana bianca, una stella di massa solare attraversa un breve periodo di dispersione di massa che prende il nome di nube proto planetaria. Hubble ce ne mostra una già ben conosciuta, la Egg Nebula.

    Questa fase è molto breve e anche poco luminosa, per cui non è facile “cogliere l’attimo”. Sono, infatti, pochi anni che le nubi proto planetarie sono state finalmente osservate. La prima è stata proprio la Egg nebula, circa 40 anni fa. Data la scarsa visibilità e la rarità, molti meccanismi a loro legate restano ancora misteriosi.

    La nuova immagine di Hubble mostra al suo centro la stella morente, nascosta da una nube di polvere. Tuttavia, da essa partono fasci luminosi che attraversano la nebulosità. Non è ancora chiaro come questi “riflettori” cosmici riescano a trovare la strada per uscire nello Spazio, ma si pensa siano legati al fatto che la stella sia in realtà un sistema doppio e che esista un disco di accrescimento attorno a una componente. La nuvola presenta una struttura “a cipolla”, con diversi strati che circondano l’oggetto centrale. Si pensa siano dovuti a getti di materia lanciati periodicamente dall’astro in agonia. In media, se ne produce uno ogni poche centinaia di anni.

    Non conosciamo ancora bene la distanza di questa nebulosa. Si pensa sia intorno ai 3000 anni luce. Ne segue che gli astronomi non sanno ancora bene se si tratta di un oggetto grande e lontano o piccolo e vicino.

    L’immagine è stata ottenuta in luce visibile e infrarossa per mezzo della Wide Field Camera 3.

    Uno spettacolo veramente affascinante…

     
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    Fine di Maggio di un pazzo

    tramonto

    Ladislao Robustiniani, pazzo tranquillo. La sua vita è stata un continuo prendere posizione di fronte a se stesso, un tormento di squadrare il suo spirito, scinderlo nei suoi elementi, analizzarlo, disegnarlo a linee rette e linee curve, trovarne il principio, il mezzo, la fine.
    L'hanno ritirato in questa piccola casa di salute provinciale da cui si può ammirare il lago Maggiore, il grande Verbano dalle acque azzurre, come uno specchio ove il tempo abbia scavato rughe e solchi mutabili.
    Pazzo tranquillo. Alto, magro, lo sguardo assente e la smorfia cinica. Attraverso i suoi calcoli è venuto alla convinzione d'essere Dio, l'Alfa e l'Omega di cui parla Giovanni nell'Apocalisse.

    Questa è l'ultima sera di maggio: le nubi distendono fantasie bizzarre sui monti bruni ed illimitati.
    Ladislao Robustiniani sta seduto sulla terrazza belvedere. Guarda malinconicamente il lago tranquillo e le policromie del tramonto.
    Gli sembra che il sole stia per precipitare in un mare di sangue, rosso dell'orgia d'un popolo oltreumano che beva l'oblio della notte.
    Guarda le bizzarre nubi che si raccolgono meste attorno al sole.

    Fin da ragazzo Ladislao Robustiniani ha avuto una mania geometrica delle posizioni chiare, delineate, sicure, che si potessero abbracciare d'un colpo solo.
    Avvertiva nella sua anima un tumulto di aspirazioni e di passioni che lo trascinava e gli dava quasi un senso di sgomento. Sentiva in sé qualche cosa di cui aveva paura, che gli sfuggiva, che non rientrava nel suo sguardo di osservazione. Si ripiegava su se stesso, si studiava, si diceva: "lo sono così, così e così!".
    Con frenesia. Con ira. Voleva scoprire tutto se stesso ai propri occhi: poter esprimere la propria essenza, con una frase sola. Gli pareva, a volte, di conoscersi molto bene e di avere ciononostante una opinione errata di se stesso.
    Sentiva in sé un secondo essere, un paradossale doppio io su cui con curiosità e con avidità sperimentava la sua psicologia geometrica.
    Professore di matematica in una scuola milanese, stimato assai dai colleghi per la chiarezza delle sue sintesi e delle sue risposte a teoremi complicati; e l'immenso desiderio di conoscersi, crebbe in lui spaventosamente.
    La follia incominciò sui venticinque anni.
    Vegliava le notti intere, la testa fra le mani, cercando la proposizione che gli desse in modo esatto ed elementare il suo tormento d'uomo.
    S'era innamorato d'una giovane donna di dubbia moralità e studiava il suo amore come un anatomico studia il suo pezzo.
    Tormento delle piccole cose; rimorso di desideri soddisfatti e di piaceri ottenuti; rabbioso lavoro pel pane quotidiano; continuo contatto con l'umanità che gli pareva stupida ed equivoca.
    Ma sotto tutto questo egli sentiva qualche cosa di diverso, d'indefinito, d'indefinibile, d'infinito.
    Si sorprendeva talvolta a meditare su linee rette tracciate a caso o su un calamaio rovesciato.
    Ebbe paura dell'incipiente follia. Divenne strano e cupo. L'anormalità del suo contegno lo fece oggetto di sospetti e di leggende. Si diceva che avesse ucciso, che il suo passato fosse una tragedia continuata: lo si guardava come si guardano i geni o i pazzi.
    Tuttavia a trent'anni si sposò. A trentuno ebbe dalla donna sua un figlio che chiamò Giovanni, dal nome del profeta di Patmos di cui conosceva il libro a memoria, di cui leggeva le pagine fremendo ed esaltandosi.
    Avrebbe potuto rinascere alla semplicità in quel piccolo fardello di carne che gli veniva di lontano. Avrebbe potuto annientarsi in quella vita nuova: invece con la nascita di Giovanni si fece più cupo e selvatico. Considerò per un anno se avesse fatto bene o male a mettere al mondo il ragazzo. Ora due elementi nuovi d'ignoto erano entrati nella sua anima: la donna ed il bimbo. Egli si sentiva ora triplice: uomo, marito, padre.
    Ebbe fretta di tirare delle conclusioni. Per semplificare le cose, le confuse, le ingrandì, le spinse ai limiti
    Ora non sapeva più nemmeno a che cosa pensasse.
    Ben presto la sua passione per la moglie si spense. Si separarono tranquillamente, la donna tenne con sé Giovanni.
    Cos'era ormai, del resto, Giovanni per lui? Carne.
    Non anima. Come poteva aver dato vita ad un'anima egli che non sapeva definire la propria?
    Si sentì più libero quando fu solo.
    Pensò che se indefinibile era la sua anima, essa non esisteva.
    Od era qualche cosa di più di un'anima umana: Dio?
    La lenta evoluzione della sua follia lo portava ormai a considerarsi diverso, sostanzialmente dal resto dell'umanità.
    Matematicamente doveva concludere d'essere Dio.
    Lo scoperse una notte che dopo lunghe ore di meditazione aveva tracciato inconsciamente una retta.
    La fissò, stupefatto come se non avesse fatto altro che tracciar rette e curve nella sua vita.
    La fissò impaurito come davanti a qualche cosa di misterioso, d'inconcepibile, d'assoluto. Questo egli era dunque! Una linea retta, senza principio né fine, di cui né le sue meditazioni avevano potuto fissare le dimensioni, né l'amor famigliare era riuscito a fare un cerchio chiuso senza espansioni: Dio! "L'Alfa e l'Omega" dell'Apocalisse, "il principio e la fine Colui che è, che era e che ha da venire, l'Onnipotente".
    Nel delirio si alzò, si guardò le mani, sfissò nello specchio gli occhi sbarrati come l'ultima luce nel l'abisso della morte, mormorando: "Dio!... Dio!". Poi cadde pazzo per sempre.
    Il pazzo contempla il crepuscolo. Vaghe ombre si sono abbassate sul lago, sui villaggi, sui monti bruni ed illimitati.
    Nel suo cuore vaga stasera un desiderio, indefinibile, perché ormai il suo destino è di non potersi più definire. Uno sconfinato desiderio nuovo. Egli sta seduto, osservando con lo sguardo melanconico.
    Ha quarant'anni e ne dimostra sessanta.
    La sua melanconia è tragica.
    Lo divora senza ch'egli se ne possa rendere conto.
    Ora sale dalla vallata vicina un lento rintoccare di campane. I villaggi cantano in quelle pure voci di bronzo la loro pace feconda.
    Giungono quassù profumi d'incenso ed echi di canti.
    L'ultima sera di maggio il popolo si raduna nelle chiese a cantare le glorie di Maria. Dicono le litanie e suonano le campane.
    Un patriarcale inno d'amore sale da tutte le valli a questo pazzo tranquillo che ascolta le voci della sera.
    Egli si scuote. Aveva forse bisogno della dolcezza inesprimibile di questo suono? …Don…don…don.
    Egli che non ha amato mai nessuno all'infuori di se stesso.
    È forse questa la sua colpa? Non avere amato e sentire il bisogno dell'amore nel fondo dell'anima.
    Si scuote. Si lascia cullare a lungo da questa musica che gli potrebbe richiamare la prima ? Ave Maria! ? e non gli può richiamare più nulla, ma lo culla e lo accarezza come una mano stanca.
    Quando le campane tacciono e l'infermiere, venuto tacitamente a farlo rientrare, gli posa una mano sulla spalla e si china piano piano su di lui, nei suoi occhi è una lacrima.
    La prima.
    L'ultima.
    Domani Ladislao Robustiniani tornerà a credere d'avere creato Adamo, Napoleone e Dante.

     
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    Mese di Maggio
    Mese delle Rose
    Mese delle Spose!

    E chi è la più bella Sposa
    di tutti i tempi? MARIA!
    Madre di Dio e Madre Nostra
    Sorella e Regina del Carmelo!

     
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    fiori

    Maggio, mese di amore e fiori e...

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    Maggio Fiori di campo

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    I prati in maggio.

    Prato-fiorito

    Oggi, tornando a casa , ho visto tanti prati fioriti : di questa stagione sono bellissimi, proprio come quello nella foto e navigando sulla rete ho trovato questa semplice, ma stupenda poesia di TAGORE:

    IL PRATO

    L’erba minuta, che il piede calpesta, si stende

    oltre la siepe, oltre la strada; ricopre,

    come un morbido tappeto, la terra intera.

    Dio vi ha sparso i suoi fiori.

    E sorride se tu li cogli per ornare il suo altare.

    Al margine del prato, gli alberi stanno in punta

    di piedi, per spiare il cielo.

     
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    ortensie_aab34320-66eaad8c11d565b01077e367ef7d3f10

    Maggio è il mese forse più generoso di fiori e di bellezza. Giardini e terrazzi sono ancora freschi e si sta volentieri all'aperto anche al pieno sole, senza soffrire... Godetevi questo piacere senza trascurare i lavori da fare in sintonia con le fasi della Luna.

    Il cielo del mese

    Nel mese di maggio la durata della giornata di luce si allunga notevolmente, con una differenza di oltre mezz'ora dal 1 al 31 maggio nella levata del sole, che a fine mese avviene alle ore 5.38, e altrettanto nel tramonto: a fine mese il sole cala alle ore 20.38. Ci sono quindi 15 ore di luce, che influiscono sensibilmente sullo sviluppo vegetativo.


    Il diario della luna
    In giardino

    Con luna calante gli arbusti a fioritura primaverile (lillà, forsizia, pruni da fiore ecc.) devono essere potati e puliti man mano che i fiori appassiscono. Sempre in luna calante eliminate le piante primaverili che hanno terminato il loro ciclo.
    In luna crescente potete ancora piantare alberi acquistati in contenitore, innaffiandoli a fondo. Piantate anche qualche piccolo arbusto nano bello in estate, come santolina e lavanda e qualche facile fiore estivo, come il giacinto del Capo (Galthonia candicans), rizomatosa che durerà vari anni.


    Nell'orto e frutteto

    In luna calante fate un trattamento preventivo contro le malattie fungine utilizzando la poltiglia bordolese. Seminate bietole, lattughe, radicchi, spinaci estivi e, in semenzaio, i primi ortaggi autunno-invernali (cavoli, porri, indivie, sedano). Cimate meloni e angurie, eliminate i polloni da pomodori e melanzane. Eliminate le infestanti appena le notate.
    In luna crescente seminate le carote tardo-estive, le zucche, e poi angurie e meloni, cetrioli, fagioli, ravanelli, cardi, zucchine. Piantate le fragole rifiorenti per ottenere una ricca produzione estiva. Trapiantate gli ortaggi estivi: pomodori, melanzane, sedani, fagiolini, angurie, cetrioli, peperoni, pomodori...


    In casa e balcone

    In luna calante portate all’aperto i gerani e le piante coltivate in vaso, anche quelle delicate, evitando di porle subito in pieno sole. Se le piante di casa non vengono spostate all’aperto, arieggiate spesso le stanze ed effettuate vaporizzazioni d’acqua.
    In luna crescente rinvasate le orchidee e trasferite le palme in vaso in un contenitore di poco più grande utilizzando un substrato per piante verdi; non fate mancare concime da ora fino a fine giugno, quando andrà sospeso.


     
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    2770_12_n

    Maggio e'.................godersi la prima vacanza...

     
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    Le donne e l'odore di maggio

    fiordangelo

    di - MARIA FRANCO Eccolo, l’odore di maggio della mia infanzia.

    A Reggio per qualche giorno, vado a trovare un’amica e, all’angolo della sua casa, tra il vallone

    e la rua, un arbusto – rigoglioso – di fior d’angelo spande, intorno, luce e miele.

    Se c’è un fiore che può proiettare in un’idea di Paradiso, eccolo qui: bianco, di un bianco impalpabile e, insieme, assoluto, la luminosità dei pistilli come piccole luci raccolte e, soprattutto, quest’odore intenso, avvolgente, di pura dolcezza.

    Ho fatto parte dell’ultima, o, al massimo, penultima generazione di donne educata al mese mariano. C’era sempre una nonna, una zia, che preparava l’altarino, in qualche parte della casa, dove ci si riuniva a dire il Rosario: una statuetta della Vergine, ogni giorno una tovaglietta di lino candido dai giornini sontuosi e i fiori: rose, margherite e, soprattutto, tralci di fior d’angelo.

    C’era, anche, una parte meno poetica del mese mariano: quella dei fioretti, con delle schedine lucide, con tanto di bollino con disegnata una rosa: ogni giorno, per tutto il mese, una piccola rinuncia e, se ci riuscivi, potevi mettere il tuo bollino: per completare il bouquet che t’avrebbe fatto dire, dalle suore, che: sì, per una volta, eri stata brava.

    Ma se questa seconda parte dava, anche alle più piccole e ingenue, più di un senso dell’elefante portato nella cristalleria, quegli altarini che isolavano in un punto, esaltandoli, la bellezza della natura, il lavoro antico di nonne e bisnonne e il valore alto delle donne hanno forse depositato, nell’anima di tante, un senso di sé che perdura oltre la fede e la religione, che qualcuna ha conservato e qualcuna no.

    Nessuna lì sapeva nulla di Dante e dei suoi versi – Vergine Madre, figlia del tuo figlio,/umile e alta più che creatura,/termine fisso d'etterno consiglio,/ tu se' colei che l'umana natura/nobilitasti sì, che 'l suo fattore/non disdegnò di farsi sua fattura./Nel ventre tuo si raccese l'amore,/per lo cui caldo ne l'etterna pace/così è germinato questo fiore – ma, nell’aria, si respirava (a chi era giovane allora, magari sono occorsi decenni per coglierlo appieno) come un inattaccabile valore specifico delle donne, la scia di una sapienza, che gli uomini di casa potevano anche ridicoleggiare, ma cui, in fondo, si rimettevano.



    rose

     
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    maggio_2006-vincenzo_o

    Maggio, mese della Bellezza

    D’accordo, tutti i mesi sono belli e ciascuno per le sue caratteristiche, ma cominciamo a vivere in pienezza anche questo nuovo maggio che, in quanto a Bellezza, ci richiama per eccellenza la presenza e la tenerezza della nostra Buona Madre, alla quale affidiamo ogni figlio, ogni nostra famiglia e tutte le famiglie del mondo.

     
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    maggio-calendar

    Un saluto al mese di maggio, il mese in cui fioriscono le rose, si festeggia la mamma e si celebrano i matrimoni, consacrato alla Madonna. Il mese di maggio lo vedo rosa e romantico,

     
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    wtc74

     
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